BenoixRoberti ha scritto: apache ha scritto:Scusate la mia ignoranza di regolamenti, ma potreste spiegare ad un umile appassionato come me, magari quello che legge di striscio la gazzetta, come stanno le cose?
Ulissi risulta positivo ad un controllo antidoping per valori di salbutamolo (o come si chiama la sostanza) troppo elevati.
Viene sospeso dalla squadra (aderente al MPCC).
Chi ha deciso poi la fine della sospensione?
Perché l'UCI lo sospende solo ora, e non all'uscita della positività?
Quali enti non dialogano tra loro?
La cosa è complessa perché si sono sovrapposte la prassi del MPCC e una possibile inadempienza ritardo della Federazione Svizzera, a cui probabilmente non interessava molto mandare avanti rapidamente la pratica di un italiano (concorrente). Il fatto è che la nostra federazione si era esposta, Cassani compreso, per Ulissi.
La materia è complessa e spero possa spiegarla meglio chi lo può fare (non faccio nomi, ma ...
).
Ps. Facendo gli scongiuri, in caso negativo mi chiedo da quando partirà il conteggio temporale dell'Uci. Ma a questo forse è meglio non pensare
L'unica cosa che mi sento di dire é che siamo in presenza di un'involuzione operativa che sta degenerando e incasinando il sistema. Non vi é più alcuna certezza e rispetto del Diritto.
Leggendo le decisioni del TAS di Losanna, che giornalmente ricevo, mi sono reso conto di una cosa: l'assoluta inadeguatezza, per non dire VERGOGNOSA, situazione del ciclismo su questo versante.
Si alzano alla mattina e decidono cosa fare: i regolamenti sono scritti, ma chi li rispetta?
Se leggo alcune decisioni recenti del ciclismo, mi chiedo in base a quale regolamenti siano state prese, in considerazione che:
- un atleta sanzionato dall'organizzazione NADO (National Anti Doping Organization) del suo Paese, fa ricorso al TAS contro tale decisione
- si svolge l'arbitrato al TAS, ove sono coinvolte NADO e UCI, che non emette alcuna decisione
- dopo tre mesi dall'udienza al TAS compare sul sito dell'UCI che il C.I.R.C. ha posto fine alla sospensione cautelare dell'atleta, che nel frattempo ha fatto circa 15 mesi di sospensione!
Ora tutto é possibile in questo sport, ma sappiamo che il TAS in Svizzera é un Tribunale ordinario speciale della Magistratura elvetica: contro le decisioni del quale é percorribile un ulteriore grado di giudizio ricorrendo alla Magistratura ordinaria cantonale.
Invece é successo che:
- il TAS non emette (non avendo comunicato nulla ad oggi al ricorrente) alcuna decisione,
- il CIRC fa propria la competenza del Collegio Arbitrale del TAS, senza che il ricorrente sia informato, e decide la sanzione
in violazione di quei principi di trasparenza, correttezza lealtà che sono richiesti ai tesserati e che sono alla base di quasi tutti i procedimenti contro gli atleti: ma i dirigenti non loro stessi dei tesserati?
Ma si sa che é facile dire, agli altri, cosa bisogna fare!
Inoltre, risulterebbe, ma devo approfondire, che i fra i tre saggi del CIRC ed il TAS vi sia qualche omonimia!
Sul
regolamento MPCC non conoscendolo bene non ho intenzione di entrarci: non é un regolamento sportivo! E' una sorta di decalogo che é stato creato ed imposto, da un'organizzazione esterna all'UCI con la complicità della stessa, con il ricatto alle squadre professionistiche (ProTour e Professional). Contiene anche delle sanzioni economiche pesanti e mi chiedo perché le squadre lo hanno accettato, quando il Regolamento UCI prevede che:
- le sanzioni che possono essere applicate nel ciclismo per fatti discendenti dalla pratica dello sport ciclistico sono solo quelle stabilite nei Regolamenti dell'UCI.
E partendo dal sunto che l'Organizzazione, che ha imposto questo "protocollo" MPCC, è fatta da quattro grandi organizzatori ciclistici é chiaro che lo hanno fatto in violazione del Regolamento UCI che anche loro debbono rispettare.
Ma il mondo dirigenziale del ciclismo é da sempre molto sensibile al fascino del potere economico: i corridori, tranne qualche mosca bianca, sotto questo aspetto cosa possono offrire? Mica siamo nel calcio europeo o nella NBA americana.
Un esempio: leggendo i vari siti oggi ho letto un articolo che spiegava il perché la NERI SOTTOLI non poteva essere sanzionata dal MPCC a causa che il fatto di Rabottini sarebbe il 3° caso di doping in due anni: Di Luca, Santambrogio e Rabottini. Il giornalista dice che essendo la NERI SOTTOLI entrata nel MPCC nel 2014 la norma non è retroattiva. In realtà la motivazione é un'altra e molto più tecnica: i fatti, relativi alle positività Di Luca e Santambrogio, sono riferiti ad una società (datore di lavoro) diversa.
La società del 2014 é l'italiana YELLOW FLUO PROCYCLING TEAM Srl, mentre nel 2013 era la CROFT SPORT Ltd con sede a Londra, ma questo forse é sfuggito al giornalista.
Per la
data di decorrenza della squalifica di Ulissi: dovrebbe partire dalla data della comunicazione contenente l'avviso della sospensione cautelare inviata dall'UCI. Quindi credo
DUE GIORNI fa.
Dico dovrebbe perché così é sempre stato fatto nelle centinaia di casi precedentemente sanzionati!
Siccome oggi vi é il CIRC può darsi che intervenga (!!!!!?????) e decida di dargli una squalifica che ricomprenda anche il periodo in cui é già stato fermo.
In sostanza, con il CIRC, é stata introdotta questa ideologia:
se sei uno che non gioca pulito fatti cuccare oggi e rivolgiti al CIRC. Otterrai un grande sconto sulle sanzioni, un grande risparmio sui costi legali, una decisione che verrà proposta al tuo NADO che dovrà accettarla.
Insomma sono stati creati circa 15 mesi di "zona franca", ma attenzione che il CIRC decade, salvo proroghe, fra pochi mesi!