Perché il regolamento italiano delle Continental porterà alla morte del professionismo?
Lo so, la domanda parte da un assunto un po' estremo, ma analizzando la documentazione che posterò (a dir poco sorprendente) ed osservando lo status quo e come sarà influenzato dalla riforma Uci vedrete che le cose stanno proprio messe molto male.
Per capire come stanno le cose partiamo dalla riforma Uci e da ciò che questa comporterà. Partiamo pertanto dall'osservazione di questo illuminante schema che determinerà il futuro del ciclismo.
In questo schema vediamo invece un raffronto fra lo status quo e la situazione riformata:
Cosa sta succedendo in queste settimane? Sta succedendo che la maggior parte degli organizzatori italiani, dei piccoli organizzatori italiani sta andando in pasto ai leoni nella più assoluta "ignoranza" della mannaia che nel 2014 cadrà su di loro. Chi invece si è mosso per tentare l'assalto alla seconda divisione (quella dei 50 giorni gara) paiono essere gli organizzatori lombardi del Trittico, che probabilmente potranno contare (è augurabile) sull'apporto economico della Regione, che certamente ha forte interesse a mantenere questo puntello in calendario.
Lo spostamento in calendario è certamente una conseguenza della necessità di recuperare una valorizzazione che possa portare almeno la Tre Valli alla 2a divisione.
Ricordo che la valorizzazione delle gare avverrà sulla base dei seguenti 3 criteri a loro volta rappresentativi di ulteriori sotto-parametri:
1 - PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE DEL CALENDARIO (stagione da febbraio ad ottobre, tutti i weekend da riempire rilevanza alle domeniche, nessuna sovrapposizione delle prove di pari livello, nessuna concorrenza fra le prove di prima e seconda divisione, 6 settimane ininterrotte di gara per le classiche di primavera, le corse a tappe ridotte a 5 o 6 giornate)
2 - PARAMETRI DI RIFERIMENTO
- Logistica efficace
- Sistemazioni alberghiere di qualità
- Standard di qualità di organizzazione elevati
- Rispetto dei criteri di sicurezza
- Produzione televisiva di alto livello
- Diffusione televisiva mondiale
- Pubblico Numeroso
3 - CAPACITA' FINANZIARIA (capacità di assumere i costi di alloggio, aumento delle tasse di calendario, aumento delle indennità di trasferta e viaggio delle squadre).
Nel contempo i team avranno anche loro una nuova valorizzazione, che porterà quasi sicuramente ad una ulteriore contrazione del peso italiano sull'intero movimento ciclistico.
Partiamo da una situazione disastrosa per quanto riguarda la prima divisione. Dal 2014 perderemo la Cannondale, che era l'ultimo team WT totalmente italiano e resterà solo la Lampre Merida, che comunque ha già la sua sede di gestione e fiscale nel cantone svizzero di Appenzello, cantone a fiscalità agevolata.
Dal 2015 solo i team della 1a e 2a divisione avranno la certezza di partecipazione ad un GT e quindi in questa chiave va letta la particolare attività sul mercato di Gianni Savio, team manager dell'Androni, l'unico che ha dato la sensazione di saper leggere bene fra le righe della riforma Uci.
Gianni Savio ha capito che nel 2014 dovrà ottenere tante wild card e fare punti per salire nel limbo della 2a divisione ed ambire così ad un posto al Giro. Quasi sicuramente dal 2015 perderà senso la Coppa Italia per team e verrà probabilmente meno quello che era il premio: la wild card al Giro.
La Coppa Italia verrà meno anche perché sarà una barzelletta sul piano sportivo, visto che vedrà ai nastri di partenza solo Lampre, Bardiani, Androni, Yellowfluo e, barzelletta nella barzelletta, il Team Colombia Coldeportes che è un team italiano come società di gestione. Di queste solo le ultime quattro saranno in lizza per la wild card ovviamente, perché le 4-5 continental che nasceranno non potranno ovviamente e per fortuna competere per il posto al Giro.
Cosa è successo nel 2013 di particolare in Italia per rendere incerto il futuro del ciclismo prof?
E' successo che la Federciclismo ha imposto per i corridori delle Continental italiane lo status di "dilettanti". E nel contempo assurdamente chiede alla Lega Professionisti di registrare all'Uci questi team. E' evidente che, stando l'attuale regolamento Continental, dal 2015 chi non riuscirà a rientrare nella 1a e 2a divisione non avrà alcuna convenienza economica (anzi sarà un cretino se lo farà) a restare nello status professionistico. Infatti le Continental potranno partecipare più o meno alle stesse gare del circuito continentale aperto ai team Professional Continental, utilizzando lo status giuridico di ASD (associazioni sportive dilettantistiche) con parecchi vantaggi fiscali e senza il gravoso costo degli obblighi di tutela della salute che ricadono solo sui professionisti (ai sensi del DM 1995 sulla tutela della salute).
La Federciclismo non sta facendo nulla per favorire la tutela professionale e contributiva dei corridori, non sta facendo nulla per informare e tutelare i piccoli organizzatori italiani di gare professionistiche e non sta facendo nulla per preparare managerialmente i dirigenti del ciclismo professionistico italiano.
Ma la cosa peggiore è che, dominando il sindacato di categoria dei ciclisti, sta addirittura commettendo gravi irregolarità fiscali, amministrative e di controllo violando i disposti della legge 91 sul professionismo e gravissime irregolarità sul piano assicurativo dei ciclisti dei team continental.
Lo vedremo nel prossimo post.