Da Lemond Gio Dic 11, 2014 10:03 am
Teseo e Romolo (segue)
Scomparso Egeo, Teseo concepì un piano grandioso: radunò ad Atene tutte le genti sparse per l'Attica e di un popolo disunito e portato alle lotte interne, fece una sola città. La gente comune e povera aderì prontamente al suo invito e ai potenti promise un governo repubblicano e democratico, nel quale a lui sarebbe stato delegato solo il comando supremo delle forze armate e la custodia delle leggi, mentre, per il resto, tutti avrebbero avuto eguali diritti. Atene abolì, secondo la promessa, la monarchia e riformò lo Stato a cominciare dalla religione, infatti gli arrivò un oracolo da Delfo che spingeva gli ateniesi a cercare e ottenere fortuna attraverso il mare. Nell'intento di ingrandire ancor più la città, invitò chiunque a trasfervisi alle stesse condizioni dei nativi, anche se non permise che un afflusso indiscriminato di una folla straniera sconvolgesse la democrazia. Ciò ottenne suddividendo per primo i cittadini nelle classi dei nobili, agricoltori e artigiani, attribuendo, se non compiti, diritti eguali, perchè ciascuna classe era, a suo modo, utile allo Stato. Battè anche moneta e, per emulare Eracle, pure lui istituì delle gare: le Istmie, in onore di Poseidone.