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    Libri non di ciclismo - religione ed altro

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    Messaggio Da Lemond Ven Nov 15, 2013 5:10 pm

    Promemoria primo messaggio :

    Ho letto che Nino ha una notevole passione per la Commedia (come la mia amica Baccella, anche lei scrittrice) e allora gli propongo questo http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/testimoni-del-tempo-lezioni-sulla-divina-commedia-1-puntata/22082/default.aspx
    A me queste puntate sono piaciute molto, spero anche a qualcun altro.


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    Messaggio Da Lemond Lun Feb 24, 2014 9:31 am

    Servi e padroni (I)

    Un giorno un musulmano pensava fra sè e sè - O Allah quanti padroni mi hai dato nella mia esistenza: il derviscio che dice le preghiere per me, l'Iman lo è ancora di più e il Mollah, il Mufti, il kiaia del gran Visir e il G.V. medesimo, che può farmi stringere il collo a suo piacere.  :evil:Perché non mi ha fatto nascere gufo? Vivrei libero nel mio buco e mangerei topi a mio piacere, senza padroni, né servitori! Tale era certamente il vero destino dell'uomo, perché nessuno è nato per servire di continuo gli altri! Doveva essere diverso "nell'età dell'oro", quando ciascuno prestava volentieri il suo aiuto al più debole e il veggente avrebbe guidato il cieco etc. Insomma quello era il paradiso, mentre noi ...  Evil or Very Mad 
    Lo stesso mulsulmano dopo qualche anno fu fatto pascià a tre code e divenne fermamente persuaso che tutti gli uomini, eccettuato il sultano e il gran Visir, fossero nati per servirlo e le donne (tutte) per dargli piacere secondo la sua volontà.  Twisted Evil
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    Messaggio Da Lemond Lun Feb 24, 2014 9:43 am

    Nera luce, parte Quarta (XI)

    Mi rendo conto con imbarazzo di aver lasciato il terreno della filosofia del diritto e della giustizia, per quello assai meno affidabile della fanta-ontologia, tuttavia l'incubo dell'inferno-eterno è al centro stesso del cattolicesimo e non è possibile criticarlo, isolando del tutto la diceologia dall'ontologia.
    Resta comunque al filosofo della giustizia l'onere di fare almeno intuire il modello, che sul piano puramente diceologico, potrebbe convincerlo.
    Ebbene il modello è semplicissimo: l'inferno è dio e con la morte tutte le anime vengono gettate nel fuoco eterno, perché dio (Esodo, 3,2) è un eterno roveto ardente di amore santo e l'incontro con dio è ineludibile.
    Chi viene gettato in dio subisce un impietoso processo di esposizione alla verità del Bene e chi ha vissuto secondo questa verità, si troverà, per così dire, beato. Tremendo sarà invece l'impatto del fuoco sull'uomo di gelida pietra, dal cuore completamente chiuso alla comunicazione ed alla bellezza (ammesso che esista); dovra avvampare in una fiamma di auto-smentita, di radicale vergogna, non solo di fronte a dio, ma anche alle sue vittime, sebbene queste gli vengano incontro, perdonanti. Forse proprio il perdono, sarà il fuoco più bruciante.
    E finché quest'uomo non si pentirà ...
    L'indurimento potrà durare anche molto a lungo, l'essenziale è che nulla lo renda necessariamente eterno (nota mia: l'ergastolo?) e tutto invece cospiri alla necessaria finale apocàtastasi.
    Come mi sembra chiaro, in questo modello il dio incontrato è unico: inferno, per alcuni, purtagatorio e paradiso per altri, ma fuoco eterno per tutti. Bisognerebbe togliere i tre nomi per far capire che esiste solo il "continuum" dell'esposizione trasformante a dio.
    Il filosofo della pena vede in questo modo riuniti i tre fini: retributivo, preventivo, rieducativo. Il fuoco divino sarebbe infatti negli stati evolutivi peggiori, dura sofferenza (retribuzione) e per ciò stesso prevenzione temibile per il malvagio, che non teme gli uomini, ma deve aver paura del volto di dio. Ma soprattutto il fuoco sarebbe rieducazione.
    Questo per me è un'ipotesi di inferno degno di dio: eterno, perché eterno è dio (eterno ed immutabile nel suo ardere), ma non senza mutamento l'ardere dell'uomo.
    ____________________

    "Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

    (Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)
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    Messaggio Da Lemond Mar Feb 25, 2014 8:40 am

    Fede e ragione (II)

    Prima della nascita della ragione (fatto accaduto circa 2500 anni fa in Grecia) esisteva la sola religione che ha sempre cercato (quale setta o sacerdote fosse al comando) due cose:
    a) reperire nessi causali per difendersi dall'imprevedibile e dall'ignoto, che erano fonte di terrore e angoscia.
    b) irregimentare il popolo legandolo al carro del potere.
    E la scommessa l'à pure vinta, perché l'angoscia così ridotta e l'ottimismo generato di un uomo facilmente dominabile, non ha impedito, anzi ha favorito l'evoluzione della specie, fino addirittura a far nascere la filosofia.
    Con l'avvento di essa e poi della scienza, lo spazio si è ridotto e non sempre l'inspiegabile si poteva ridurre a Dio, perché, da Platone in poi i Greci hanno sempre ragionato come "se dio non fosse". La mentalità tecnico-scientifica ha inoltre scardinato nella psiche umana la dimensione del tempo escatologico, che alimenta ogni *credo* religioso.
    La differenza fra il tempo escatologico-religioso e quello tecnico-progettuale è basilare per comprendere la "morte di dio". il primo è lineare e fornito di senso, perché in ultimo (éschaton) si realizzerà quel che si è promesso all'inizio. Nel tempo progettuale mezzi e fine sono collegati a breve distanza e questa contrazione del tempo trasforma in visibile, quello (la realizzazione dei fini) che prima era solo sperato. E la psiche, così trasformata, rischia di non disporre più di dimensioni simboliche capaci di alimentare il trascendente religioso. Wink
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    Messaggio Da Lemond Mar Feb 25, 2014 11:41 am

    Nera luce, parte quarta (XII)

    Il modello proposto elimina una buona parte degli scandali dell'inferno cattolico, ma presenta ancora difetti gravi sul terreno stesso della diceologia. Cosa significa ad es. essere gettati in dio per gli embrioni non nati, per i neonati morti prima di avere un'esperienza umana o per tutti i mediocri non particolarmente buoni, né cattivi? Un dio-purgatorio non è adeguato, perché il loro problema non è purificarsi dai peccati, ma anzitutto intensivamente esistere. Inoltre resterebbe perverso se la santità di dio si riverberasse sulle anime con la violenza di una luce non schermata, come una legge che "uccide". Forse la vera santità è comprensione e mitezza.
    Ma il punto è un altro, perché anche un modello che eventualmente torni, non per questo diventa reale, e se anche riuscissimo a disegnare la diceologia perfetta, chi ci potrebbe garantire che dio è così? Prima di tutto, perché non siamo garantiti sull'esistenza stessa di dio.
    Empiricamente non c'è un solo evento che si possa riconoscere con certezza come un atto di dio. E metafisicamente, se risaliamo a dio come all'essere "necessario", incontriamo nel concetto tali rompicapi, tali "koan", da non sapere se stiamo pensando qualcosa, è talmente "non questo" e "non quello" che si distingue difficilmente dalla vacuità. Insomma la ragione impone, se non l'ateismo, almeno l'apofatismo, perché la ragione esige che venga sempre stabilita una distanza infinita, invalicabile, fra le nostre proiezioni di dio e la realtà. Un dio autore con un "clic" volitivo dell'universo grande miliardi di anni luce è così distante dalle nostre dimensioni che la mente umana deve assolutamente evitare di credere di poterselo rappresentare. Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Mad
    Inoltre il ragionamente diceologico postula che dio, se esiste, è il massimo della bontà e della giustizia, ma se si giudica l'autore dall'opera, quel che si può dire è che è bravissimo, non certo buonissimo. Il mondo è una meraviglia ontologica, ma priva di giustizia, bontà e pietà. Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Mad
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    Messaggio Da Lemond Mar Feb 25, 2014 12:16 pm

    Martirio

    Ho già scritto diverse cose sull'argomento, ma "repetita iuvant" e allora bisogna dire che si sentono, da parte cristiana, le cose più inverosimili, come ad es. che Tito, Traiano, gli Antonini erano mostri di crudeltà contro i Nostri e Fleury, ad es. ha disonorato la sua storia ecclesiastica con favole che una vecchierella di buon senso non racconterebbe ai suoi nipotini. ;)Ve ne racconto una per tutte, fra quelle scritte da Fleury, ma tant'è, come diceva Goebels "Calunniate, calunniate, tanto qualcosa resterà".  Evil or Very Mad 
    "Una volta Diocleziano incontra un ragazzino, chiamato oggi San Romano, che era balbuziente e vuole farlo bruciare, perché era anche cristiano! Al che, tre giudei lì presenti, si mettono a ridere per la poca potenza del dio-cristiano, confronto al loro che in passato liberò Sidra, Misac e Abdenago dalla fornace ardente. Very Happy 
    Ma ecco che Cristo, colpito nel vivo, fa staccare le fiamme che avvolgevano il piccolo San Romano, e le stesse si attaccano ai tre ebrei!
    A questo punto, l'imperatore, molto sorpreso, recede dalla sua decisione, ma un giudice del villaggio, meno timoroso di Diocleziano, lo condanna comunque al taglio della lingua e la sentenza viene eseguita. Ma subito dopo Romanino si mette a parlare, come mai aveva fatto prima.  angel-emoticon 

    P.S.

    Nei martiriologi, storielle del genere se ne trovano a centinaia.  chapeau
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    Messaggio Da Lemond Mer Feb 26, 2014 9:56 am

    Fede e ragione (III)

    Quando il mondo era governato dai simboli e le menti umani dallo stupore -> stupido è colui che si stupisce facilmente,  Very Happy una parte rilevante delle fenomenologia corrente era data dai ... miracoli. Essi naturalmete servivano per adunare le folle intorno ai propagatori di una fede i quali hanno poi svolto una funzione essenziale in favore dell'umanità: togliere in qualche misura l'angoscia per l'imprevedibile e aiutarla a passare dalla condizione animale a quella meno istintiva. Oggi, che i simboli sono stati sostituiti dalla ragione e le menti degli uomini rese (almeno in parte) sgombre dallo stupore, i miracoli sono scomparsi.  Smile  Eppure la religione cattolica si ostina a trovare in esso il sigillo della santità, la prova, senza la quale, neppure l'uomo più giusto può essere proclamato *beato* e tutto ciò, monostante che in un vangelo ci sia scritto "... beati coloro che crederanno senza vedere".
    Ma per essere più precisi, proviamo a definire quello che la gente intende oggi per *miracolo*: la fuoriuscita istantanea dal proprio dolore o la sodisfazione immediata di un proprio desiderio. Ma alimentare nella gente queste vane illusioni, farla sognare al limite del delirio, non è solo cattiva educazione, ma contribuisce soprattutto a mantenere le folle a quello stadio infantile da cui l'uomo ha cercato per secoli di uscire!  farao  queen  jocolor
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    Messaggio Da Lemond Gio Feb 27, 2014 8:37 am

    Martirio II

    Nel 380 Flavio *Teodosio* imperatore emana l'editto di
    Tessalonica: "Cunctos Populos" : Tutti i popoli debbono professare la
    religione dei vescovi di Roma (Damasio) e di Alessandria (Paolo) definita
    d'autorita' come Cattolica (universale). Fine della liberta' del mondo
    antico, liberta' di pensiero di parola e di religione. Inizio dell'obbligo
    di religione ed inizio secoli di persecuzioni vere e proprie, verso i
    politeisti, perseguitati andando a cercare chi non si fosse piegato anche
    se di nascosto ed in privato, (non repressioni di crimini o ribellioni).
    Il cristianesimo era già religione ufficiale privilegiata dallo stato (dal
    concilio di Nicea del 325), ed i pagani erano già stati perseguitati fin
    dal 1/12/346, ma questo non bastava. L'impero cristiano richiede l'unita'
    di religione e diventa intollerante al massimo grado con i culti piu'vecchi
    e con le "eresie" come la ariana, primo obbiettivo dell'editto. Obbligo per
    tutti i sudditi di accettare il "Credo" nell'esatta formula stabilita al
    concilio di Nicea ("Credo Niceno"). Divieto di riunione per gli eretici.
    "Tutte le varie nazioni che sono soggette alla nostra clemenza e
    moderazione debbono continuare a professare quella religione che è stata
    data ai Romani dal divino apostolo Pietro". I seguaci della fede creata da
    Paolo si chiameranno cristiani cattolici (cioè universali) e tutti gli
    altri vengono definiti disgustosi eretici dementi ciechi, detestabili
    negato loro il diritto a riunirsi in luoghi di culto e condannati alla ira
    sia divina che statale "con castighi suggeriti dal nostro sdegno". In un
    altro editto Teodosio chiama "insani" coloro che non credono nel dio
    cristiano e proibisce ogni disaccordo con i dogmi della chiesa cristiana.
    Ambrogio vescovo di Milano inizia a distruggere sistematicamente i templi
    pagani in Italia. I preti cristiani aizzano e guidano la folla di cristiani
    contro il tempio della Dea Demetra di Eleusi e cercano di linciare gli
    ierofanti Nestorio e Prisco. Nestorio 95enne sacerdote di Demetra pone fine
    alla celebrazione dei Misteri Eleusini e parla di caduta di un periodo di
    oscurità mentale sull'intera razza umana. Nel 372 L'imperatore Valente gia'
    aveva ordinato lo sterminio degli Hellenici (politeisti) e la distruzione
    del loro sapere. Dal 373 erano stati proibiti i metodi divinatori. Nel 375
    il tempio di ASCLEPIO, nell'Epidauro, era stato chiuso dai cristiani e i
    riti di guarigione e cure erano stati proibiti. (V. Rasias "La Demolizione
    dei Templi").
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    Messaggio Da Lemond Gio Feb 27, 2014 8:52 am

    Fede e ragione (IV)

    Spiace vedere il cristianesimo ridotto e ricaduto a questi livelli, perché anche i non credenti si erano fatti di questa religione un'idea diversa, dato che per 2000 anni ha posto il suo sigillo sull'intiera cultura occidentale. Pensavano che la fede proposta camminasse su sentieri più impegnativi e si distinguesse dal gioco delle illusioni e che l'amore predicato avesse portato l'uomo fuori dalla logica elementare amico/nemico. E invece no, siamo di nuovo al miracolo, che tutte le religioni, sette e superstizioni registrano ed enfatizzano come prova della loro verità.  Evil or Very Mad 
    Ma forse ogni pensiero sacro deve avere la sua ombra e il suo disprezzo per Dio, perché i veri dispregiatori sono quanti confinano la sua credibilità e affidano il senso del suo ipotetico annuncio alla prova del miracolo, contro del resto i propri scritti, perché Marco (9,9) racconta che fu lo stesso Gesù, a trasfigurazione avvenuta, che "proibì ai suoi discepoli di raccontare ad alcuno qiuello che avevano veduto".
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    Messaggio Da Lemond Ven Feb 28, 2014 8:01 am

    "Fede e ragione (V)

    Un riconoscimento, seppure in ritardo di secoli, va dato a chi ha pensato di togliere il limbo dal catechismo, perché, va bene che il credino è disposto ad accettare tutto, ma "condannare" qualcuno per la data di nascita o, per mancanza di tempo (nel ricevere il battesimo) forse sembrava troppo anche a loro. Appunto per i bambini, colpevoli di essere nati solo per morire, non era previsto neppure il purgatorio, dove la pena del peccato (in questo caso solo originale) si riduce se le preghiere dei vivi sono sufficientemente numerose e fervide; però di quanto si riduce, se il rapporto, rispetto all'eternità è sempre zero? Il limbo era un luogo di fantasia (ormai lo sappiamo) che però aveva due pregi essenziali: evitare le atrocità dell'inferno e la monotonia del paradiso.  Laughing 
    Comunque sia, oggi è una categoria religiosa non più in uso, perché la teologia si è ammodernata (a quando l'abolizione del purgatorio?), eppure nella geografia del sopvrannaturale a cui si dedicavano i medioevali, si descrive uno stato d'animo di ogni persona che non ha un'identità ben definita. Il limbo è "apettando Godot", cioè la condizione di noi tutti, che percepiamo la casualità della vita e, se torniamo indietro nel tempo, possiamo vedere con la memoria ... Ora che il limbo è stato abolito non c'è più posto per i sogni, per le favole, per la teologia.  Mad Ormai non ci rimane che citare Chateubriand: "C'è così poca realtà nell'uomo, che il cuore si stringe quando si separa dai sogni".
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    Messaggio Da Lemond Ven Feb 28, 2014 8:25 am

    Miracolo

    Secondo l'etimo è una cosa ammirevole, meravigliosa. In questo senso si può dire che tutto il mondo è un miracolo: ci sono voluti milardi di anni dal Big Bang iniziale alla vita sulla Terra, ma questo miracolo esiste.  Smile Però, secondo il linguaggio credino, noi chiamiamo miracolo un fatto che violi le leggi dello stesso Dio che ha creato il tutto. In questo senso un miracolo sarebbe una contraddizione in termini: dio fa le leggi di natura e poi le viola. Very Happy E poi, sempre lui, non fa niente senza una ragione suprema e quale sarebbe quella che lo porterebbe a violare, se pure provvisoriamente, la propria opera? Forse la canonizzazione di circa 5000 beati proclamati, durante il suo regno, dal papa-boy(a)? confused 
    Certi filosofi cristiani dichiarano di avere una credenza salda e integra nei miracoli di Gesù Cristo e degli apostoli, però chiedono il permesso di dubitare alquanto di parecchi altri, però Sant'Ambrogio e Sant'Agostino sono di parere diverso e aggiungono del loro, così come Costantino (il Grande). E San Crisostomo dice chiaro e tondo che i miracoli avvenivano nei primi secoli, perché la chiesa ne aveva bisogno e poi ormai non c'è più nessuno in grado di resuscitare i morti, anzi nemmeno di guarire i malati. (Ma forse lui ancora non conosce Lourdes?)  santa
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    Messaggio Da Lemond Ven Feb 28, 2014 8:33 am

    Nera Luce parte Quarta XIII



    Nota sul limbo (scritta nel 2000)

    Questo sito infernale, perché sappiamo che non è una terza cosa tra il purgatorio e l'inferno, ma uno strato superficiale di quest'ultimo, serve come scappatoia diceologica per evitare ai bambini morti non battezzati (e quindi affetti da solo peccato originale), non la meritata dannazione eterna come privazione di ogni bene (poena damni), ma almeno il supplizio della combustione fisica senza fine (poena ignis).
    Anche il limbo deve essere duramente criticato come antigiuridico, antietico ed antipedagogico.
    Mentre il purgatorio è un'esigenza assoluta della giustizia in quanto "evolutorio", il limbo è piuttosto un "conservatorio", dove l'anima viene immobilizzata per sempre e non avviene alcun progresso. E' naturalmente antigiuridico per i soliti motivi ed è egualmente insostenibile che la condanna in base al peccato ereditario possa essere tolta con il battesimo. Come ogni sacramento il battesimo è privo di effetti sovrumani ed ottiene solo gli effetti umani, propri del rito, vale a dire l'accoglimento in una comunità confessionale, ma non è salvifico, ripeto è solo cristianizzante/cattolicizzante.
    Ed appunto un dio di giustizia, se esistesse, non potrebbe assegnare un destino eterno (ETERNO!) radicalmente diverso ai bambini battezzati rispetto agli altri. Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Muro
    E l'idea che un peccato possa essere tolto da atti estrinseci è del tutto contraria ad ogni morale (seria) Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Wink

    Fine parte Quarta
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    Messaggio Da Lemond Sab Mar 01, 2014 7:47 am

    Fede e ragione VI

    Anche la ragione nella terra dell'Occaso gronda metafore teologiche da molti pori. Ad es. già Francesco Bacone, quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la tecnica e la scienza l'uomo avrebbe concorso alla redenzione, riscattandosi dalla fatica e dal dolore (retaggi di Adamo). Ormai la scienza tutta prosegue nel solco di Bacone, in quanto vede il passato come ignoranza, il presente ricerca e il futuro progresso (salvezza). Pertanto si può dire che la scienza sia animata da una visione del tempo e della storia profondamente cristiani, nel senso di escatologici: alla fine si realizza quanto era stato promesso all'inizio. Sempe in conformità al comando di Dio, la scienza vuol assumere il dominio sulla natura che di per sé non ha alcun senso, se non quello che assume all'interno del progetto umano. Quando si vede un fiume o si pensa al vento, l'immagine che ci si fa è quella di energia sfruttabile. Anche la Chiesa se n'è accorta ed è entrata in conflitto con la versione escatologica-secolare, perché questa concorrenza rischia di tagliarla fuori dal mondo ed ha risposto invadendo ad es. il campo dell'etica che, con il sacro, non c'entra per niente!  Evil or Very Mad
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    Messaggio Da Lemond Sab Mar 01, 2014 8:27 am

    Miracoli II

    Un governo teocratico deve fondarsi sui miracoli e appunto lo S.C.V. tiene ancora molto in considerazione simili fattispecie giuridiche, per l'elevazione a beato dei suoi uomini "migliori". Evil or Very Mad Certo nell'evo antico tutto era più ... miracoloso. Da Adamo ed Eva, alla dieci piaghe d'Egitto, al Mar Rosso, il fermarsi del sole etc. Ma l'ultimo miracolo di cui si ha notizia (ex post) per quanto riguarda gli ebrei mi pare consista nel nome di mia suocera (Suntina)  Razz , poi, da allora, nessun miracolo avvenne né quando Pompeo arrivò a soggiogare Gerusalemme, ne quando Tito e Adriano ...
    Lo stesso accade per tutti i popoli della terra: si comincia con tempi favolosi e regimi teocratici, ripieni di miracoli e si finisce con avvenimenti solo umani. Forse sarà un caso, ma più una società perfeziona i propri mezzi di conoscenza, minore diventa il numero dei prodigi.  angel-emoticon
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    Messaggio Da Lemond Sab Mar 01, 2014 8:31 am

    Nera luce, parte Quinta (I)


    La violenza istituzionale cristiana



    Per economizzare energie e pagine, rinvio alla monumentale opera di K. Deschner "Storia criminale del cristianesimo", al quale possono essere rivolte riserve critiche, come per es. quelle di H. Kung, ma lo stesso H.K. ammette che in molti casi K.D. ha chiaramente ragione e questo può bastare. Leggendo quegli otto tomi si ha proprio l'impressione che la violenza dell'istituzione ecclesiastica cristiana è tale da far esitare nella traduzione del titolo, fra quella ufficiale e una più vicina alla mente dell'autore "Storia del cristianesimo, come criminalità".
    Per quanto riguarda il diritto alla vita, la prassi e la teoria della cristianità hanno legittimato tutti i tipi di inquisizione e di persecuzione, di pogrom, di genocidio. Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Muro
    Ben poco il magistero ha fatto per attenuare lo "splendore" dei supplizi, criticare la tortura giudiziaria etc. per non dire dell'indifferenza di fronte ai massacri ed alle sevizie degli esseri senzienti non umani.
    Quanto ai diritti di libertà, non solo i cristianesimi reali sono stati regimi fra i più illiberali ed intolleranti della storia, ma il magistero papale ha ribadito, almeno dalla rivoluzione francese agli anni cinquanta, la formale condanna dottrinale della libertà di culto, di coscienza, di stampa; ha oppresso le coscienze con liste incredibili di peccati mortali; ha legittimato l'asservimento di immensi territori "pagani"; ha tollerato, se non incoraggiato, lo schiavismo in America latina.
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    Messaggio Da Lemond Dom Mar 02, 2014 9:02 am

    Fede e ragione VII

    Le religioni, tutte, hanno rappresentato il più grande processo educativo dell'umanità, attraverso le loro regole di comportamento e i comandamenti, oltre ad aver fatto conoscere all'uomo i propri sentimenti tramite le favole allegoriche. Tutto ciò, prima che la ragione si annunciasse come regolatrice dei rapporti umani (senza più bisogno di ...) Oggi il logos ha trovato la sua più alta espressione nella scienza, che non ha nessun motivo di confliggere con la fede, perché quest'ultima non ha come obiettivo la ricerca della verità. Tal Tommaso d'Aquino conferma questa tesi, quando argomenta che la fede conduce "in captivitatem omnem intellectum", per cui l'intelletto è inquieto di fronte alla fede. 8)
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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 03, 2014 8:21 am

    Fede e ragione VIII

    Kant definisce l'illuminismo come l'uscita dell'uomo da una condizione di minorità, cioè l'incapacità di servirsi del proprio intelletto, senza la guida di altri: "Sapere aude", questo è il motto dell'illuminismo. Così questa corrente di pensiero non è più soltanto la caratteristica di un'epoca storica, ma la prerogativa di una condizione umana che non può più essere disattesa. E' quindi doveroso essere e rimanere tali per garantire autonomia alle generazioni future, della cui libertà siamo responsabili per quel tanto che, con l'educazione, non ne avremo limitato la capacità critica. Mad  Ne consegue che dobbiamo aver chiara la consapevolezza del limite della ragione, per evitare di cadere nel buio delle superstizioni/fedi, di cui si nutre chi della ragione vuol fare a meno. Ergo l'illuminismo è un dovere etico che si ripropone ogni volta che una visione del mondo, una propaganda, un'autorità tendono a far passare i loro desideri come verità assolute. L'illuminismo "ante litteram" è illustrato dal metodo socratico: ricerca della verità attraverso il dia-logos, contrapposto al metodo catetetico...  Twisted Evil
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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 03, 2014 8:28 am

    Nera luce, parte Quinta (II)

    Una volta dato per "pacifico" Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Winkche il cristianesimo dei fatti è stato uno dei soggetti collettivi più violenti della storia, si possono introdurre distinzioni, andando alle forme di violenza più comuni, nel senso di condivise con altri regimi, rispetto a quelle più specificamente cristiane o cattoliche.
    I soprusi imperiali della cristianità (per esempio nei confronti dei territori colonizzati); le guerre fratricide fra Stati cristiani; la violenza interna degli Stati cristiani sui criminali comuni: tutto questo può anche farsi rientrare nella categoria estesa della disumana violenza del potere politico.
    La sopraffazione, lo sfruttamento, la negazione dei diritti umani in campo economico e sociale, da parte delle potenze nazionali cristiane e degli operatori cristiani possono farsi rientrare nelle categoria estesa della disumana ingiustizia del potere economico.
    Per il cristiano può essere doloroso constatare che i precetti e i consigli evangelici hanno operato così poco sulle cristianità, ma almeno fin qui non sembra rinvenibile una specifico "nefas" istituzionale cristiano, anzi credo ancora che il cristianesimo autentico sia stato sfigurato dai regimi cristianissimi. Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Mad
    Invece e purtroppo salta agli occhi che esistono forme di specifico "nefas" cristiano: violenze non solo insufficientemente impedite, ma proprio giustificate o promosse dal cristianesimo.
    Il cristianesimo, come gerarchia e teologia ufficiali, ha legittimato, se non sacralizzato, i poteri politici che lo appoggiavano: dagli imperatori romani o medievali e dai re e prìncipi assoluti moderni, fino alle dittature torturatrici (per esempio sudamericane) contemporanee. :

     
    ____________________
    Fanno festa i musulmani il venerdì
    il sabato gli ebrei
    la domenica i cristiani
    ...
    e i barbieri il lunedìLibri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Smile

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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 03, 2014 8:50 am

    Natale

    Qaulcuno ogni anno si chiede se il natale è una festa cristiana? Specie se si guardano le pratiche natalizie degli acquisti e dei consumi, l'impressone che se ne ricava è che nella nostra cultura ormai il natale è ritornato alle origini -> saturnali; di cristiano è rimasto solo il rito che si ripete. L'etica cristiana si basa sulla moderazione, in quanto la religione trae le sue origini da un'economia di sussistenza, mentre l'opulenza ci è offerta/obbligata dalla produzione dei beni e dal connesso consumismo. Come si può ancora essere cristiani e morigerati in una società regolata dall'economia del benessere che, per la sua esistenza, chiede sodisfazione di ogni desiderio e vizio? Le due morali (moderazione vs smodatezza) sono incompatibili, per cui parlare di un'economia cristiana e come riferirsi alla quadratura del cerchio.  Twisted Evil
    Il cristianesimo o emigra nel terzo/quarto mondo o sparisce, come ipotizzava il pur "cristianissimo" Sergio Quinzio nel suo "La croce e il nulla".
    Ai cristiani occidentali rimane solo il senso di colpa, connesso al privilegio, che accompagna gli acquisti natalizi e l'allestimento dell'albero di natale, simbolo peraltro non cristiano, dove traluce il nostro benessere e che forse, proprio per questo, ha preso il posto del presepio, che era lo spettacolo della povertà.  Very Happy
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    Messaggio Da Lemond Mar Mar 04, 2014 9:17 am

    Fede e ragione IX

    Come ci ricorda il filosofo cristiano Kierkegaard, Dio è al di là del bene e del male, del vero e del falso, perché è imperscrutabile e quindi ogni intervento della "sua" chiesa nella morale degli uomini è temerario e fuorviante. L'inaccessibilità del suo giudizio è il segreto che Dio cela e che il serpente promette ad Adamo di svelare, ma che lo fa precipitare nel peccato. Se il cristianesimo decidesse, una volta per tutte, di rinunciare alle prescrizioni morali e tornasse a essere religione, avrebbe fatto un bel passo in avanti verso la realtà che, dall'illuminismo in poi, ha lasciato all'uomo laico il formulare le regole e in questo modo in Occidente hanno avuto fine le guerre di religione, che altrove invece insanguinano ancora la terra.  Evil or Very Mad
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    Messaggio Da Lemond Mar Mar 04, 2014 9:40 am

    Pentateuco

    Il celebre Lord Bolingbroke è convinto che Mosè non sia mai esistito e vede nel Pentateuco un ammasso di contraddizioni e di errori sbalorditivi, sia di tempo che di spazio: nomi di città che non esistevano ancora, precetti dati ai Re, in un tempo in cui gli ebrei non ne avevano ed era verosimile che non ne dovessere avere, perché vivevano sotto le tende nei deserti, al modo dei beduini. Ma ciò che sembra contraddittorio nel modo più evidente è il dono delle quarantotto città fatto ai leviti, in un paese dove non c'era nemmeno un villaggio! Ma il popolo ebraico è fermamente convinto del contrario e di questo credo lo stesso Gesù se ne è fatto garante, non certo però il Gesù storico, bensì quello che è stato tramandato di lui dai cosiddetti evangelisti. In tutti i vangeli infatti ci sono continui riferimenti alla legge di Mosè e ai profeti e nessuna, delle oltre cinquecento sètte che si sono sviluppate in seno al cristianesimo, ha mai messo in dubbio l'esistenza di così tanto profeta. Dobbiamo sottomettere ordunque la nostra ragione, insieme a quella del Lord, come in tanti, nel passato, presente e futuro probabilmente hanno/avranno sottomesso la loro. Wink
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    Messaggio Da Lemond Mar Mar 04, 2014 12:06 pm

    Nera luce, parte Quinta (III)

    Se le guerre fra Stati cristiani della stessa confessione (in particolare, cattolici) possono ancora vedersi come un caso tra i tanti del "nefas" politico puro, invece non si può dire questo per gli imperialismi cattolici in Sudamerica, con assegnazione papale di certe zone alla Spagna o al Portogallo, che hanno avuto la loro legittimazione teologica, proprio come propagazione della fede. Del pari le guerre di religione europee, tra gli Stati cristiani sono state legittimate o addirittura promosse dai rispettivi teologi, proprio con argomenti confessionali; lo stesso è valso per la cacciata di ebrei e musulmani dalla Spagna e, risalendo nel tempo: la strage degli Albigesi, dei Sassoni etc.
    E basta un attimo di riflessione per capire che l'antigiudaismo, come prassi secolare dei regimi europei, è sul piano del pensiero un'invenzione logicamente e necessariamente cristiana, perché appartiene appunto ad un concetto teologico. 
    Ma lo specificissimo "nefas" è la violenza sull' "altro" teologico, direttamente gestita dalla stessa autorità ecclesiastica. Bruciato vivo, previa immobilizzazione della lingua, nello Stato pontificio, per decisione personale del papa e di un religioso (il gesuita Bellarmino) proclamato, poi santo. La sorte di Giordano Bruno può essere scelta come simbolo di questo "nefas", il cui profilo teorico-teologico era stato disegnato ottanta anni prima (1520) con la solenna condanna papale della tesi 33 di Lutero.
    Gli eretici sono bruciati vivi, perché è conforme alla verità cattolica, concernente la volontà dello spirito, che vengano bruciati.

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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 05, 2014 8:09 am

    Fede e ragione X

    Secondo L. Feuerbach la religione è un'insopprimile esigenza del cuore e S. Freud aggiunge che dio altro non è che la proiezione dei desideri umani. Giusto, sostengono altri, però senza simile proiezione nessun desiderio umano avrebbe, forse, avuto la forza di realizzarsi e quindi, senza dio e di conseguenza togliendo la fede/speranza l'umanità si sarebbe estinta. Se dal punto di vista della ragione, la religione è l'occultamento della verità sotto la maschera mitologica, occorre anche, ripeto, aggiungere che senza questa maschera non si sarebbe giunti al presunto volo della verità. L'illuminismo, epoca del culto della ragione, può guardare con disprezzo alla religione solo rimuovendo l'origine della stessa: l'interpretazione del mondo, di cui miti e religione sono le prime narrazioni. L'uomo, privo com'è di istinto, è costretto a conferire senso al mondo, per poterci vivere senza impazzire e questo si opera attraverso schemi collaudati che si chiamano riti. La ragione poi li sostituirà con il metodo scientifico, ma senza la fede primitiva, al metodo non saremmo mai giunti, perché senza la fiducia emotiva nessuna azione sarebbe stata compiuta e l'uomo non avrebbe mai cominciato la sua storia. (Si può confrontare l'atteggiamento di un bambino piccolo che, per riuscire nelle sue prime cose ha bisogno di gente intorno che lo ...)
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 05, 2014 8:30 am

    Cattolicesimo integralista (che, secondo l'ultimo catechismo è l'unico)

    E' proprio seccante non poter più condannare a morte tutti gli eretici di questo mondo! Ad es. quelli che pensano che un giorno tutte le anime saranno beate; o coloro che non credono neppure alla resurrezione dei corpi e aggiungono, gli infami, che siamo tutti antropofagi, perché le particelle che componevano i nostri corpi defunti, essendo state per necessità, disperse nel mondo, sono diventate, ad es. asparagi e carote e che è dunque impossibile che ognuno di noi non abbai mangiato almeno una particella dei propri antenati! E infine, che dire del peccato originale: c'è chi lo nega sfrontatamente, perché sostengono che addirittura il Pentateuco non ne dice una parola e che fu solo Agostino di Ippona ad introdurre quel dogma, mentre a noi risulta con chiarezza che fu San Paolo a parlarne. Ecco, non capisco una cosa, noi che siamo stati così bravi a presentare tutta la nostra storia con coerenza, perché non siamo stati anche un po' più furbi, in modo da introdurre qualche parolina sul peccato originale nell'Antico Testamento?  Rolling Eyes  Twisted Evil  Rolling Eyes
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 05, 2014 8:37 am

    Nera luce, parte Quinta (IV)

    "Ab uno disce omnes" nel senso che non occorre moltiplicare gli esempi. Sottratta ai pontefici, dal progresso civile, la forma gloriosa e didattica del rogo, Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Bigsmilela violenza ecclesiastica romana si manifesta oggi come violazione dei diritti umani concernenti il posto di lavoro, la libertà di ricerca e di insegnamento. Diritti certo sottili, rispetto a quelli violati un tempo, ma diritti pur sempre attinenti a beni cruciali, vicinissimi al nucleo intimo della dignità della persona.
    Se la violenza è anche antigiuridicità, è chiaro che l'arretrateza giuridica della chiesa romana è affine, per citare Cotta, alle procedure della "giustizia" rivoluzionaria nella quale l'imputato è senza garanzie di difesa.
    Se la violenza è imporre, impedendo ogni rapporto umano fondato sul raziocinio, la gerarchia sacerdotale cattolica risulta essere la più perfezionata macchina di violenza intellettuale in materia religiosa della storia umana.
    Chi reagisse con fastidio a questo bilancio, è invitato a ripensarci un momento ed a segnalare a sé stesso controesempi; la violenza nelle e fra le religioni è universale e certo le religioni sono tuttora una dei fattori più virulenti di violenza, ma in nessun caso, come nel cattolicesimo è centralizzata, perfezionata, intellettuale e si potrebbe aggiungere teologicamente e magistralmente asserita e giuridicamente canonizzata.
    Tali aspetti violenti, aprirebbero il problema dell'interpretazione, ma mi pare meglio astenersi, perché il mio atteggiamento nei confronti del cristianesimo è simile a quello nei confronti del marxismo: se i marxismi e i cristianesimi storici sono marxiani e cristiani, mi dispiace per il marxismo e il cristianesimo essenze e al contrario ...
    Ma l'importante è sapere cosa è buono e approvabile, non ciò che è marxiano o cristiano e credo che gli storici possano concordare sugli aspetti violenti e, diciamo pure, criminali dei marxismi e dei cristianesimi storici, senza bisogno di fondare il giudizio su criteri desunti interpretativamente o dal marxismo o dal cristianesimo autentici. Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 Wink
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    Messaggio Da Lemond Gio Mar 06, 2014 8:59 am

    Fede e ragione XI

    Eppure l'inizio del nuovo millennio sembra caratterizzato da un imprevisto risveglio della dimensione religiosa all'interno della nostra società secolarizzata. Le ragioni sono diverese, ma in ultima (e prima Wink) analisi penso si possa dire che il trionfo del capitalismo globale apre scenari senza scopi e fini e senza l'indicazione di un senso nella storia dell'uomo al di là dell'autoaccrescimento senza motivo. E' terminata anche l'ideologia comunista, attraversata da un senso messianico di riscatto, che era simile alla redenzione e vedeva appunto nel futuro la possibilità di un mondo migliore (la vittoria del proletariato) e non la monotona ripetizione dell'esistente. La fine del comunismo ha purtroppo lasciato gran parte del mondo occidentale orfano e in balia dell'egemonia economico-tecnica del mercato e ha, al contempo, generato un bisogno di trascendenza che, ormai diventata irreperibile su questa terra, è stata di nuovo proiettata in cielo. Si è ritornati a Feuerbach e al suo "bisogno di Dio" come ottativo del cuore umano o, alla maniera di Marx, come oppio dei popoli, che poi è lo stesso.  Smile
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    Messaggio Da Lemond Gio Mar 06, 2014 9:26 am

    C'è ragione e ragione

    La ragione (nel senso della filosofia) è stata "inventata" da Socrate/Platone, definendola come un insieme di regole, soprattutto il principio di identità e non contraddizione, seguendo le quali si limita il significato delle cose e ci si può più facilmente intendere. Il mondo occidentale ha imparato a ragionare, parlare e pensare secondo queste regole e, ancor oggi, dobbiamo rendere omaggio a questi nostri maestri. La ragione appartiene all'uomo ed è una dimensione che gli serve per uscire dal sacro-> separato, perché la prima tende a distinguere, il secondo invece è il luogo dell'indifferenziato, come ci ricorda Eraclito: il Dio è giorno e notte, guerra e pace, fame e sazietà. La ragione è anche un modo per contenere la follia insita nell'uomo, come si vede quando non siamo in piena coscienza: sogni, ubriacature, bambini prima di arrivare all'età (della raggione appunto). I bambini non hanno paura di niente, ma sono angosciati da tutto, perché non sanno distinguere ad es. il buio provvisorio da quello definitivo. Altro esempio di follia è la violenza, specchio di ciò che portiamo con noi.

    I mostri che abbiamo dentro
    che vivono in ogni uomo
    nascosti nell'inconscio
    sono un atavico richiamo.

    I mostri che abbiamo dentro
    che vagano in ogni mente
    sono i nostri oscuri istinti
    e inevitabilmente
    dobbiamo farci i conti.

    I mostri che abbiamo dentro
    silenziosi e insinuanti
    sono il gene egoista
    che senza complimenti
    domina e conquista.

    I mostri che abbiamo dentro
    ci spingono alla violenza
    che quasi per simbiosi
    si è incollata
    alla nostra esistenza.

    La nostra vita civile
    la nostra idea di giustizia e uguaglianza
    la convivenza sociale
    è minacciata
    dai mostri che sono la nostra sostanza.

    I mostri che abbiamo dentro
    i mostri che abbiamo dentro.

    I mostri che abbiamo dentro
    ci fanno illanguidire
    di fronte a quella cosa
    che spudoratamente
    noi chiamiamo amore.

    I mostri che abbiamo dentro
    sono insaziabili e funesti
    sono il potere a tutti i costi
    ma anche chi lo odia
    soltanto per invidia.

    I mostri che abbiamo dentro
    ci ispirano il grande sogno
    di un Dio severo e giusto
    col mitico bisogno
    di Allah e di Gesù Cristo.

    I mostri che abbiamo dentro
    ci inculcano idee contorte
    e il gusto sadico e morboso
    di fronte a immagini di morte.

    La nostra vita cosciente
    la nostra fede nel giusto e nel bello
    è un equilibrio apparente
    che è minacciato
    dai mostri che abbiamo nel nostro
    cervello.

    I mostri che abbiamo dentro
    crescono in tutto il mondo
    i mostri che abbiamo dentro
    ci stanno devastando.

    I mostri che abbiamo dentro
    che vivono in ogni mente
    che nascono in ogni terra
    inevitabilmente
    ci portano alla guerra.  Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 8 2998811260
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