prof ha scritto:Credimi, lo sai che non sono politicamente corretto nè, tampoco, ambientalista. Ho capito che, se solo si avesse la possibilità di scegliere, un esercito di giovani e meno giovani, opterebbe per la bicicletta. Ed è logico, se ci rifletti un attimo.
prof, fortunatamente il mondo sta cambiando, e talvolta più velocemente di quanto immaginiamo (o forse accade sempre così).
il numero di ciclisti per le strade è in aumento vertiginoso, e in tanti stanno optando per questa scelta (che in alcuni luoghi è ormai diventata moda, e ahime' vivo nella città più adatta per capire questi fenomeni in italia). non è più "possibilità" di scegliere, quella aiuterebbe ma quantomeno nelle generazioni medio-giovani (diciamo gli under45, che mi rifiuto di considerare tutti
giovani, me incluso) la possibilità è diventata un optional e la scelta è già stata compiuta.
le possibilità servirebbero molto di più per le età più avanzate o per i giovanissimi. citavi come ottimo esempio l'andare al lavoro in bici. è un esempio perfetto per descrivere quanto sia spesso il salame sugli occhi di chi amministra questo paese, dove "l'infortunio in itinere" sulla via del lavoro è riconosciuto per tutti i mezzi di trasporto più comuni TRANNE la bicicletta...
(qui qualche info, ma è il primo link che ho trovato e ci sarà di meglio, mi fido al volo giusto perchè c'è il marchio ECF: http://www.bici-initinere.info/).
sotto questo punto di vista, direi che mi andrebbe bene pure la
santillata, che ha evidentemente ben altri scopi:
BenoixRoberti ha scritto:La Fci ha in progetto (è una idea di Santilli) di tesserare anche i ciclisti quotidiani casa-lavoro, dando servizi in cambio di tipo associativo e da convenzione. Inutile dire che lo scopo dei virtuosi dirigenti sia semplicemente quello di affiliare migliaia di persone, avviarli al ciclismo maratonoriale (sul modello delle maratone aperte a tutti, A PAGAMENTO) e fare cassa (privatamente) con gli eventi da loro organizzati. Con quei numeri passerebbero poi all'incasso dal Coni.
Il problema pertanto non è avvicinare la gente alla bici e fargli comprendere i fondamentali dell'esercizio, ma come i boss di questo sport (da sostituire democraticamente al più presto) sfrutteranno questo processo ineluttabile.
una copertura associativa/assicurativa, legata magari ad accessi convenzionati all'intermodalità o ad acquisti specifici, andarebbe piu' che bene. in fondo è cio' che fanno anche tutte le altre associazioni e federazioni ciclistiche, da FIAB a UISP...
il problema è che qui si guarda soltanto ad una parte della medaglia, ovvero ai ciclisti (facili da mungere), mentre un'attività del genere dovrebbe accompagnarsi forzatamente ad un attività di lobbying che favorisca i ciclisti nella discussione politica e amministrativa. da quel versante invece FCI si scopra agnellino silente e non fa altro che parlare di uso del casco (e dio ci scampi dall'obbligatorietà che in quei pochi paesi del mondo dove si è provata si è rivelata piu' che deleteria).
e dire che la Fiat forse (speremmu) ce l'abbiamo fatta a togliercela dai coglioni, ma gli effetti nefasti della politica-fiat ce li dovremo sorbire ancora a lungo...
non a caso siamo il paese che produce più biciclette in italia (e se restringiamo alle bici di qualità saliamo al vertice mondiale) eppure sempre su scala europea siamo decimi per il numero di bici ogni cento abitanti...
http://www.coliped.com/docs/issuu/European%20Bicycle%20Market%20&%20Industry%20Profile%20-%20Edition%202013.pdf
riguardo alla "bicicletta de sinistra", fortunatamente il circo della piccola politica è assai indietro rispetto alla società anche in questo campo e ormai non ci crede più nessuno. anzi, sono proprio quei sindaci di pseudosinistra che si sono fatti le loro belle campagne elettorali in bicicletta (nelle foto, ovviamente) a pagare questo paradosso, a partire dal pupazzo che ci ritroviamo a milano (ma pure marino a roma pare sia nelle stesse acque). e questo perchè chi pedala per strada tutti i giorni ha l'abitudine a tenere gli occhi ben più aperti, e ci mette poco ad accorgersi di quando lo stanno prendendo per il culo, almeno per quanto riguarda le strade che ha sotto le ruote.
ps- è una discussione interessante e mi sembra strano che sia finita nelle pagine del mondiale. forse sarebbe pure più opportuno collocarla altrove, ma in fondo la storia e l'attualità ci dicono che ANCHE questo è il suo posto.