Promemoria primo messaggio :
Dopo il congresso di Chantilly degli stakeholders del ciclismo, sembra emergere la volontà di rinviare la riforma del ciclismo professionistico al 2017; della riforma si trova qualcosa qua: http://www.ciclopassione.com/t639-la-truffa-sportiva-delle-continental-federciclismo#2292.
http://legaciclismo.files.wordpress.com/2013/10/la-riforma-del-ciclismo-pro.pdf
E' probabile che Mr. Cookson abbia preso del tutto coscienza della imbecillità di quella riforma, senza una opportuna e profonda preparazione del movimento ai cambiamenti.
Nel contempo si fa strada l'idea di rendere molto impegnativo il World Tour, con budget obbligati di almeno 15 milioni di euro,salari minimi per i dipendenti (100.000 euro) e stipendi minimi più che dignitosi per i corridori (250.000 euro).
Cookson ha poi affrontato per la prima volta un vero e proprio tabù: i diritti televisivi condivisi con i team (una cosa sacrosanta da fare prima di tutto).
Vedremo quanta strada c'è fra il dire ed il fare. Però una cosa possiamo dirla: dopo decenni di follia pura e criminale gestione, un cambiamento positivo (ciascuno lo giudichi più o meno bene) comunque si vede.
Piano piano questo sport si sta incamminando su una via virtuosa (all'estero almeno).
Per approfondimenti in italiano: http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=63844
Ma anche altri siti esteri ne parlano ampiamente.
Dopo il congresso di Chantilly degli stakeholders del ciclismo, sembra emergere la volontà di rinviare la riforma del ciclismo professionistico al 2017; della riforma si trova qualcosa qua: http://www.ciclopassione.com/t639-la-truffa-sportiva-delle-continental-federciclismo#2292.
http://legaciclismo.files.wordpress.com/2013/10/la-riforma-del-ciclismo-pro.pdf
E' probabile che Mr. Cookson abbia preso del tutto coscienza della imbecillità di quella riforma, senza una opportuna e profonda preparazione del movimento ai cambiamenti.
Nel contempo si fa strada l'idea di rendere molto impegnativo il World Tour, con budget obbligati di almeno 15 milioni di euro,salari minimi per i dipendenti (100.000 euro) e stipendi minimi più che dignitosi per i corridori (250.000 euro).
Cookson ha poi affrontato per la prima volta un vero e proprio tabù: i diritti televisivi condivisi con i team (una cosa sacrosanta da fare prima di tutto).
Vedremo quanta strada c'è fra il dire ed il fare. Però una cosa possiamo dirla: dopo decenni di follia pura e criminale gestione, un cambiamento positivo (ciascuno lo giudichi più o meno bene) comunque si vede.
Piano piano questo sport si sta incamminando su una via virtuosa (all'estero almeno).
Per approfondimenti in italiano: http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=63844
Ma anche altri siti esteri ne parlano ampiamente.