In un altro 3D, questo per la precisione:
http://www.ciclopassione.com/t767p105-bollettino-delle-positivita-all-antidoping#15367
FlatMatt collega i "problemi" Astana (Astana Continental) con il conflitto sotto la brace fra gli "anglo-nederlandesi" di Velon (c'è anche Sky) ed i francesi, ovviamente "rispettosi" dello status quo "Aso impera".
Sì, è inutile girarci in tanto in giro. L'Aso (e gli interessi transalpini) hanno ora in mano gran parte del business ciclistico dei diritti tv ed oltretutto la loro è una vera posizione dominante, di quelle che usualmente la UE sanziona perché il dominio è foriero di danni per il resto del mercato.
Nel 2015 la posizione dominante Aso toccherà il suo apice ed i danni li avrà il Giro, messo nell'angolino dallo strapotere dell'abbinata Tour-Vuelta.
In tutta questa storia, ahimé, non c'è nulla di nuovo, se non che questa volta i team hanno spinto anche alcuni loro corridori di vertice e di immagine a perorare la causa, in cambio di un ventilato miglioramento del loro trattamento economico. Per alcuni vecchi (Cancellara), ottimi conoscitori dei sistemi di marketing IMG (Biver docet), si tratta pure di un possibile ruolo dirigenziale nella futura società ecclestoniana del
ciclismo.
Hanno preso la cosa alla lontana, partendo dalle innovazioni e dal miglioramento del prodotto.
Tutte cose sacrosante, positive e condivisibili quelle di Velon, ma non c'è dubbio che il nocciolo del discorso alla fin fine sarà quello che tutti sappiamo: la torta dei diritti tv che è strettamente nelle mani dei francesi.
Non so come finirà questa faccenda, ma spero che i disastri del passato (le storiacce dal 1996 al 1999 e la presa per i fondelli successiva) possano fare riflettere sugli effetti disastrosi delle guerre.
Dietro Velon vedo sempre gli stessi attori (Img, ex collaboratori Uefa e soprattutto un ex Nike).
Manca solo che si ripresenti Ian T Todd in carne ed ossa e che si rimetta i calendario indietro per decreto al 1996 o 1998 (se Nibali dovesse essere Pantani, facciamo tutti gli scongiuri
).
http://www.ciclopassione.com/t18-il-canto-del-cigno-dell-uci-di-mcquaid
http://www.ciclopassione.com/t715p25-marco-pantani-l-assassinio#3987
http://www.ciclopassione.com/t715p25-marco-pantani-l-assassinio#3988
Io ricordo solo che ciò che avvenne nel 1998 e 1999 era più o meno manovrato dal boss Uci.
So che il Tour/Aso precipitò all'inferno dopo il 1998 e che fu costretto a venire a patti con il soccorso americano che presentò il conto. E sappiamo tutti cosa successe poi.
Il giudice francese che scatenò l'inchiesta e demolì il Tour è oggi un barbone, un vero clochard, cacciato per corruzione dalla magistratura, che si è abbandonato al vizio dell'alcool.
La France i suoi interessi sa come difenderli.
Velon non è altro che il vecchio Project Avignon, un nome che per i cattolici ha un ricordo scismatico, ma provvisorio come un antipapa. Il Mont ventoux sarà più famoso del Terminillo, ma Avignone non è Roma.
Sarebbe meglio, a mio parere, evitare di creare dei fronti e delle cordate contrapposte.
Cookson non è né McQuaid, tantomeno Verbruggen.
Il
ciclismo non ha più una seconda chance e non può più permettersi "guerre di religione".
Ora è necessario che gli attori si siedano al tavolo e se le dicano chiare fuori dai denti trovando il modo di non litigare per la fetta nella torta piccola, ma allargando la torta, perché il
ciclismo ha un enorme potenziale di allargamento.
La riforma Uci è stata probabilmente solo frenata, e non cancellata, in ragione di questo che è il vero problema, IL NODO, conflittuale.
Astana e Katusha sono le statuette che sono rimaste a guardare fra, da un lato lo sparuto, ma ben armato, esercito francese e, dall'altro, il numerosissimo esercito anglo-olandese (con soldati di ventura e sventura) con poche armi, affamato ma con l'arma di potenziale distruzione di massa.
Rispondendo a FlatMatt, dico che Cookson non è McQuaid, anche se non ha mai rinunciato a far vedere che l'antidoping c'è. MPCC, non per nulla ha sede in Francia, ed è una emanazione Aso, proprio per creare problemi alla super arma nelle mani dell'Uci.
Ora vediamo se siamo tornati al 1998 e se la soluzione è la guerra (che tutti perderanno e che non lascerà sopravvissuti) o se si aprirà una nuova stagione (volta a non spartire la torta, ma ad allargarla). I russi hanno già perso una "guerra fredda" e aspettano di capire bene dove schierare le loro truppe.
Ps. Ciò che non capisco e mai capirò è perché un Nibali o un Froome siano costretti a questo strazio di pensieri e ragionamenti. Ovvero, perché se la guerra la fanno Franza e Spagna, questi la combattono in Italia (metafora, riferimento storico)?