Lutto nel ciclismo

Promemoria primo messaggio :

Purtroppo anche lo sport non si distingue dal resto delle esperienze di vita e la morte, per quanto tragica e dolorosa, della vita ne è l'inevitabile epilogo. Un 3d per il ricordo di chi ci lascia è un passaggio obbligato ed un modo, nel nostro piccolo, per rendere omaggio a chi ci lascia e che merita il ricordo e la riconoscenza degli appassionati.
Non per essere solo tristi ma, anche e soprattutto, per ricordare i loro momenti felici.
Niente necrologi, solo bei ricordi.

Si gia a mezzogiorno davan già quella versione..
speravo nn fosse vera

Leggere della tragedia di Decraene mi ha colpito molto ieri. Quando ho letto che si era suicidato, poi, è stato ancora peggio.

Non si conosco le ragioni di questo gesto estremo e forse non è neanche corretto fare speculazioni. Se però un campione del mondo in carica si suicida, a 18 anni, a due settimane dal mondiale successivo in cui doveva difendere il titolo (subito dopo un ritiro), fatico a credere che la pressione generata da questo evento non abbia inciso su una decisione così inspiegabile. Fatico a credere - e mi dispiace non averlo letto da nessuna parte (ho capito che i commentatori stanno tutti a pensare alla Vuelta, ma qui il fatto è enorme) - che l'ambiente che ha circondato questo ragazzo non l'abbia rispettato e aiutato a sufficienza a crescere. Fatico a credere che una decisione così grave non sia frutto anche degli errori commessi da chi ha gestito il ragazzo e dal marcio che c'è nel ciclismo.

Penso che questa tragedia debba far riflettere molto dirigenti, squadre, team manager, organizzatori, giornalisti e appossionati. Qualsiasi corsa abbia vinto (addirittura da minorenne) e qualsiasi corsa dovesse correre, non si può accettare che un ragazzino di 18 anni si ammazzi. Uno sport in cui succeddono queste cose non è degno di essere chiamato tale. Provo profonda tristezza e dispiacere per una vita che si spezza e un campione che non abbiamo potuto vedere crescere.

Ho pensato anch io l stessa cosa , riferito alla pressione
però nn conoscendolo di persona..

Principe ha scritto:Non si conoscono le ragioni di questo gesto estremo e forse non è neanche corretto fare speculazioni.

Concordo.
Semmai uscisse qualcosa, facciamole pure (anzi assolutamente), ma allo stato ...

Infatti, a volte il buco nero lo vedi senza fine. Però un ragazzo...
Si saprà mai il motivo scatenante che ha portato il ragazzo a tale gesto?
Un pensiero ai suoi cari.

I suicidi negli adolescenti sono spesso dovuti all'incapacità di affrontare situazioni contingenti più che a derive depressive. La vita di questa ragazzo era la bicicletta e fatico a credere che non c'entri nulla con una decisione così grave. Un ragazzo che viene esposto all'improvviso a un cambiamento così importante come la ribalta mondiale lo devi seguire anche dal punto di vista psicologico. Lo devi aiutare a crescere come persona prima di tutto. Questo ragazzo era appena stato in ritiro con la nazionale, possibile che nessuno si sia accorto del disagio interiore che stava vivendo? Hanno tutti detto che il gesto è inspiegabile ed è stato inaspettato... Se si fosse suicidato un liceale, avrei fatto le stesse considerazioni con i suoi professori. Comunque la vediate, siamo di fronte a un ragazzo che si è suicidato a 18 anni, che è per definizione un fallimento del sistema e di chi lo seguiva.

Non per sminuire il ragionamento, ma metti il caso che Igor è rientrato a casa dal ritiro e ha trovato la fidanzatina dei primi amori intensi col suo migliore amico.
Mi scuso col povero Igor per una ipotesi assurda che è solo funzionale ad un ragionamento possibilistico. Che responsabilità di eventuali insensibilità potremmo attribuire ai genitori (ipotizzando una crisi nel contesto familiare), o al suo club ciclistico o ai tecnici federali (per i giorni del ritiro o per le pressioni sportive)?
Io non posso escludere che abbia subito la pressione dell'evento ed una serie notevole di aspettative.
Se è per questo proprio qualche giorno fa ne avevamo proprio parlato Meazza ed io di questo:
http://www.ciclopassione.com/t1183-corse-juniores-estere-2014#12417

Ah, nel novero delle pressioni, mettiamoci anche i media, che nel "Belgio terra di religione ciclistica" (cit. Morris) ti stanno addosso sin da giovanissimo e sei già sulle tv provinciali (di ottima qualità) e nazionali.
Rileggendo quanto ci eravamo detti con Meazza mi vengono i brividi e dio non voglia che questa possa essere la ragione.
Confermo, perché seguo parecchio i media belgi come Meazza, che la pressione sul ragazzo era notevole, ma non c'è nessuna conferma alla tua ipotesi.
E' insensato fare analisi con conclusioni affrettate adesso.

Su una cosa possiamo concordare, che quando un diciottenne si suicida qualcosa ha fallito.
Ora a stabilirlo saranno gli inquirenti. Se vi fosse una responsabilità del "ciclismo" saranno gli stessi genitori a muoversi a loro tutela, quando potranno e vorranno.
Se non uscirà nulla di pubblico sul suo suicidio, per via della ferrea legislazione belga in materia, sarà perché il problema era di tipo privato e nessuna responsabilità civile o penale sia ascrivibile al ciclismo, al club ed alla federazione belga. In caso contrario non dubito che inquirenti (parte penale) e genitori (parte civile) renderanno pubblica le situazioni emerse.

Adesso è tutto prematuro.

Direttamente da José Been commentatore di Eurosport.

Igor Decraene's family wants to everyone know that their son DID NOT commit suicide (a nasty rumor some media spread). It was an accident.

La famiglia di Igor Decraene desidera che tutti sappiano che loro figlio NON HA commesso suicidio (un orribile rumour che alcuni media hanno diffuso). E' stato un incidente.
https://twitter.com/TourDeJose/status/506160845941141504

Edit.
Sembra che il drammatico equivoco sia stato generato dalla modalità dell'incidente, perché Igor è stato investito accidentalmente da un treno e la tipologia di incidente ha richiamato probabilmente i numerosi suicidi di questo tipo.

Lefevere ha confermato che Igor aveva gli occhi rivolti al suo potenziale splendido futuro.

Possibile che il link twitter sia errato?
Certo che a questo punto verrebbe da chiedersi chi ha messo in giro quella voce. Speriamo che chiariscano le dinamiche dell'incidente.

Cerca José Been su Twitter
https://twitter.com/TourDeJose/status/506161126720413697
https://twitter.com/TourDeJose/status/506162359266996225
La notizia comunque è dell'agenzia AFP.

E ora è stata ripresa da Het Nieuwsblad.
http://www.nieuwsblad.be/sportwereld/cnt/dmf20140830_01241812

Ieri il primo giornale a fare trapelare la notizia era stato credo il vallone L'Avenir.
Va detto che la colpa di questo rumour è solo parzialmente ascrivibile ai media.
Probabilmente nel dubbio (rigoroso e dovuto) da parte degli inquirenti, è scattata in automatico la procedura di sicurezza della legislazione belga per i casi di suicidio, una forma di tutela dei congiunti che in questo ha paradossalmente sortito un tremendo effetto inverso.

La modalità del sinistro ha fatto poi il resto, immagino. Ora che Igor riposi in pace.



E ricordiamolo così:

Hai delle novita' sul caso Decraene ?
Lo so che non cambierebbe nulla ma per la Famiglia , spero si tratti di Incidente

Mi autorispondo

http://www.cyclismactu.net/news-deces-decraene-a-consomme-beaucoup-d-alcool-44184.html

Veniva da una festa

meazza ha scritto:Hai delle novita' sul caso Decraene ?
Lo so che non cambierebbe nulla ma per la Famiglia , spero si tratti di Incidente

Dubito che a breve uscirà qualcosa di ufficiale ed è giusto così. Ma se sono usciti con questa richiesta ai giornalisti amici è proprio per fermare una versione uscita con apparenti solide basi, dovute però ad una serie tremenda di equivoci ed incontrollabili effetti di una tutela legale, in questo caso incredibilmente ed imprevedibilmente dannosa.
Probabilmente la famiglia è uscita dal riserbo solo per fermare quel vortice incontrollato ed incontrollabile, sennò sarebbero rimasti chiusi al loro interno.
La legge belga, civilissima, in questo caso ha sortito un tremendo e non prevedibile effetto inverso.

Gli investigatori adesso faranno le loro analisi e poi magari renderanno ufficiali le risultanze.
Se tu guardi dove è avvenuto l'incidente, a Zulte, ti rendi conto un po' di come possa essere successo.
Quando avevo 16-17 anni quanti passaggi a livello che non ho rispettato

Tu immagina di essere su un'auto ferma al casello (senza sbarra unica di corsia), arriva uno in bici e passa senza badare. Tu sei portato a pensare che si sia suicidato. Probabilmente è andata così.
Per i genitori solo parlarne, solo la vista di un treno, solo sentire Zulte sarà un trauma da superare per anni.

meazza ha scritto:Mi autorispondo

http://www.cyclismactu.net/news-deces-decraene-a-consomme-beaucoup-d-alcool-44184.html
Veniva da una festa

E purtroppo l'effetto alcolico su di un atleta, magro in genere e poco avvezzo al bere e perdipiù diciottenne, vale molto di più che su un normotipo (o meglio un soggetto comune, nella media).

Sicuramente
Non sapevo del passaggio a livello

meazza ha scritto:Sicuramente
Non sapevo del passaggio a livello

No mi hai frainteso (o più probabilmente mi son spiegato male). Intendevo dire questo:
- sai com'è la legislazione in Belgio, ovvero non sono divulgabili notizie che posso riguardare un suicidio;
- un suicidio apparente potrebbe essere apparso ad alcuni testimoni, anzi sembra che sia stato così stando ai forum che anche tu avevi visto e ripresi velatamente da giornali valloni
- non appena è apparso solo come possibile un eventuale suicidio è scattata la civilissima salvaguardia nei media
- il non potere dare notizie e quel riferimento vago al numero telefonico dei suicidi, paradossalmente invece di tutelare i suoi cari, ha finito per danneggiarli favorendo una ridda di ipotesi sul suicidio, voci incontrollate, indesiderato frutto proprio della salvaguardia.

A quel punto la famiglia avrà chiesto il permesso agli inquirenti per divulgare tramite una agenzia quel comunicato.

Ora, io non oso pensare il dolore di due genitori e dei fratelli che nel momento di una mancanza così tragica e tremenda sono pure costretti ad uscire con comunicato per mitigare una versione incontrollata e dover dire/urlare che è stato "solo" un incidente.
L'assurdo è che i media belgi non possono parlarne apertamente, mentre lo fanno quelli francesi indirettamente.
Per inciso, la salvaguardia nei media belgi è ancora attiva. Si veda ad esempio questa news odierna del sito della tv delle Fiandre occidentali.
http://www.focuswtv.be/nieuws/overlijden-igor-decraene-kan-wanhoopsdaad-ongeval-zijn

Follie del sistema mediatico globale.

Trauma  che non sarà mai superato, purtroppo.
In casi come questo la stampa dovrebbe tacere, dopo il primo comunicato. Invece...

vallelvo ha scritto:In casi come questo la stampa dovrebbe tacere, dopo il primo comunicato. Invece...

Ma non ha grandi colpe in questo caso la stampa ufficiale.
Il problema è stato generato purtroppo dalla stessa regolamentazione.
E' bastato mettere quel riferimento al numero verde (che credo sia un obbligo legale, quello forse discutibile) per scatenare quella ridda di voci.
Se fosse stato un ragazzo comune, nessun interesse si sarebbe scatenato e le risultanze sarebbero state poi divulgate a tempo debito.

Invece qua ci si trovava di fronte ad un ragazzo diciottenne ma "famoso", per di più ciclista ... e via alle ricostruzioni pruriginose ed ai dubbi su depressioni dovute a ...
Soliti luoghi comuni, che per la famiglia hanno comportato doppio dolore.

Fosse stato un giovanissimo calciatore italiano avrebbero detto "Questi viziati, non sanno come spendersi i soldi".
Così nessuno può accusare il vittimismo del ciclismo.
Sono proprio i luoghi comuni che possono creare situazioni mostruose.

Guardando sulla tv belga i servizi sul GP Impanis-Van Petegem ho visto che oggi è venuto a mancare un grande italo-belga: il siciliano Pino Cerami. Era un grande personaggio ed aveva una qualche somiglianza di fisionomia (non sportiva) con Vincenzo Nibali.
Grazie di tutto Pino e buone pedalate lassù.

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Un corridore con il palmarés di Pino oggi sarebbe idolatrato e, per ricordarlo bene, nessuno meglio del grande Morris:

Morris l'originale ha scritto:
GP CERAMI
È la corsa di un magnifico campione, di un uomo che qui racconterò fra poesia e dati, lasciando la storia a tempi diversi. La corsa un tempo del venerdì antecedente la Roubaix, oggi troppo schiacciata sulla classica del pavè e di livello assai inferiore alla media della sua storia, ma pur sempre esistente. Difesa da Pino Cerami e dai valloni, niente a che vedere con quel che capita a talune gare italiane arse vive dalla peggior razza di dirigenti mai piovuti sulla testa del ciclismo.
Il GP Cerami è davvero uno spaccato della Roubaix e, per tanti anni, un “Mercurio” di grandi corridori. Purtroppo, come gran parte della storia del ciclismo, con una progressiva dissipazione di contenuti e nomi. Guarda caso coincidenti con l’imperiosa e cancerogena ascesa dell’UCI.



 
A Pino
 
Là, da piedi d’un vulcano
con uno zaino di stracci e ricordi
come un penate immortale
divenuto lanterna,
dal caldo arido al freddo piovoso
come una rivoluzione sulla cresta del pane
come l’incenso ignaro che scorre
che s’incontra senza sapere
con la fatica e il sudore.
Là, dai ciottoli di sasso scuro
come viottoli di vita
su una bicicletta ardore
che intenerisce la fame
mentre Claire accarezza il cuore
con Annie e Corinne
che intonano candore
e dipingono la casa
d’un fieno di splendore.
Là, ove i bianchi capelli
ornanti tempie radiose
annunciano l’aurora di gloria
giunta copiosa per meriti e virtù
per spessore e tempra
affinché figlie, fratelli e nipoti
possan dire perenni
che Pino era un Campione
di sport e di vita.
(Morris 12 aprile 2014)
 
La scheda di Pino Cerami
Nato a Misterbianco di Catania  il 28 marzo 1922. Naturalizzato belga il 16 marzo 1956. Professionista dal 1946 al 1963, con 69 vittorie, compresi i successi fra gli Indipendenti.
 
Tutte le sue vittorie ed i migliori piazzamenti nelle corse importanti.
1946 – Indipendente: 6 vittorie
GP di Genval, GP Biesmes, Criterium di Ransart, Criterium di Zwevegem, Criterium di Gembloux, Criterium di Uyherhoeven
1947 – Professionista dal 15 settembre con la Peugeot: 1 vittoria
Criterium di Charleroi, Giro del Belgio (6°), Giro delle Fiandre (8°).
1948 – Meteore: 3 vittorie
G.P Moerenhout Lede, Criterium di Gemblouk, Criterium di Herve, Giro di Lombardia (7°), Freccia Vallone (9°).
1949 – Bartali: 3 vittorie
Criterium di Ham sur Samble, Criterium di Audernade, Criterium di Wilscke, Freccia Vallone (4°), Liegi-Bastogne-Liegi (6°).
1950 - Guerra: 7 vittorie
Campionato dell’Hainaut, Criterium di Fleunis, Criterium di Fleurus, Criterium di Feignies, Criterium di Jambes, Criterium di Braine-le-Comte, Criterium di Hanret, Milano-Sanremo (9°), Parigi-Bruxelles (9°).
1951 – Guerra: 3 vittorie
Tour di Doubs, 3a e 5a Tappa del Giro del Belgio, Giro del Belgio (7°)
1952 – Allegro: 3 vittorie
Criterium di Renaix, Criterium di Hautem, Criterium di Vaure, Tour de Suisse (4°).
1953 – Allegro: 3 vittorie
GP Printanier Rocourt,  Criterium di Hal, Criterium di Bracquegnies, Giro di Lombardia (2°), Giro del Belgio (3°), Tour de Suisse (10°).
1954 – Peugeot: 4 vittorie
13a e 15a Tappa del Giro d’Europa, Criterium di Charleroi, Criterium di Ninove, Giro d'Hesbaye (3°), Roubaix-Huy (3°), Giro del Belgio (7°), Liegi-Bastogne-Liegi (10°).
1955 – Elve Peugeot: 6 vittorie
5a Tappa del Giro dell’Ovest, GP di Mere, GP di Hoegarde, Criterium di Bellengem, Criterium di Hoegaarden, Criterium di Itegem, Giro del Belgio (7°), Giro dell'Ovest (7°).
1956 -  Elve Peugeot:  2 vittorie
Criterium di Stekene, Criterium di Itegem, Giro del Brabante (2°), GP de la Liberation (4°), Liegi-Bastogne-Liegi (6°), Freccia Vallone (10°).
1957 – Peugeot: 7 vittorie
Giro del Belgio, 1a Tappa del Giro del Belgio, GP Bracquegnies, Criterium di Vilvorde, Criterium di Tournai, Criterium di Nivelles, Criterium di Zellik, Het Volk (2°), Parigi-Bruxelles (7°), Bordeaux-Parigi (8°).
1958 – Elve Peugeot: 4 vittorie
Campionato di Hainaut, 2a Tappa del Tour di Piccardia, Criterium di Tournai, Criterium di Soignies, Bordeaux-Parigi (2°), Parigi-Bruxelles (2°), Giro di Romandia (2°), Anversa-Ougrée (3°), Trofeo delle Fiandre (3°), Giro di Lombardia (6°), Giro delle Fiandre (8°). 
1959 – Libertas: 3 vittorie
GP Marche-en-Famenne, 3° Tappa del Giro di Lussemburgo, Criterium di Machelen, Giro del Lussemburgo (3°), Bordeaux-Parigi (7°).
1960 – Peugeot BP-Dunlop: 5 vittorie
Parigi-Roubaix, Freccia Vallone, Criterium di Hannuit, Criterium di Braine, Ruota d'Oro Dansmenil (con Van Looy), Anversa-Ougrée (2°), Campionato Mondiale (3°), Bordeaux-Parigi (5°). 
1961 – Peugeot BP-Dunlop: 6 vittorie
Parigi-Bruxelles, Freccia del Brabante, Anversa-Ougrée, Criterium di Mons, Criterium di Argentan, Criterium di St-Gillis Waas, Bordeaux-Parigi (8°).
1962 – Peugeot BP-Dunlop: 3 vittorie
Anversa-Ougrée, Campionato di Hainaut, Criterium Auvelais, Freccia Vallone (2°).
1963 - Peugeot BP-Dunlop-Englebert: 2 vittorie 
Criterium di Gembloux, 9a Tappa del Tour de France (Bordeaux-Pau), Liegi-Bastogne-Liegi (2°), Gran Premio Ockers (2°), Freccia Vallone (6°).

Saluti a tutti!

Morris

Un ricordo finale, è un video d'annata, un live del 1963 con la sua vittoria nel Tour de France 1963:

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Un Grande che incontrerà (forse) altri Grandi che l'hanno preceduto.

Voglio credere che insieme rivivranno le loro imprese con gioia, ricordando  le tante avventure vissute sulle strade del ciclismo.

Triste notizia per il ciclismo di qualche anno fa.

E' morto a seguito di  emorragia cerebrale Claude  Criquielion, aveva solo 58 anni.
Fu campione del  Mondo in linea nel 1984 a  Barcellona. Ottenne 61  vittorie.  Nel 1987 vinse il Giro delle   Fiandre.

Lo incontrai alcuni anni fa all'Alpe d'Huez. Gentile e cordiale come sempre. Insomma un campione nello sport e nella  vita.

Che ti sia lieve la terra, Claude.

Ho trovato una foto del 1994 con Criquielion, ero al Tour de France alla cronometro di Cluse.
Era la prima volta che vedevo Pantani in azione. Bei ricordi.

Triste, tristissima morte ... perché è morto un grande, semplicemente un grande.
Quanto lo abbiamo preso in giro per quel mondiale, ma solo perché si incaponiva in quella sua guerra "persa".
Claude ne ha perse tante di guerre, ma ne ha vinte tante. E che guerre ... quelle belle, quelle sportive.
Era un grande, un generoso. La sua presenza, la sua sola presenza era già indice di spettacolo, di corsa all'attacco, di pochi calcoli e di grandi azioni da lontano e poi, anche di grandi beffe, come l'agoniata doyenne che mai gli arrise. Alle classiche era un punto fermo, una certezza. Ed infine i mondiali, uno più bello dell'altro tutti quelli che lo hanno avuto come protagonista, a cominciare da quello sul tracciato bellissimo del Montjuic.

Meglio non ripercorrere troppo quegli anni, tanti ricordi di un ciclismo che non c'è più, che è stato disprezzato, svalutato, ma che chi ha amato non può dimenticare.
Il Belgio ha perso oggi il suo Laurent Fignon. Se ne sono già andati due tra i più generosi.

Poi mi metto a guardare la foto di Vall (incredibile!) e mi viene un groppo in gola ...
Che foto fantastica Vall ... sei fenomenale!

Intanto grazie per averla(e)  pubblicata.

Sei sempre gentile, a me fan male  al Cuore, anche se sono dei bei ricordi. Quel  giorno avevo fatto una bella chiacchierata con Claude.  
 

Il 5 Aprile prossimo mi piacerebbe venisse ricordato nella bellissima Markt di Brugge, lui che aveva onorato quella Classica del Nord, facendola sua nel 1987.  
 
Tra l'altro era  nato a Aalst a 70 km da Bruges.

Avevo già letto ieri sera che era stato colpito dall'emorragia cerebrale e che era messo male, e ho avuto un tuffo al cuore, appartiene ai miei ricordi di ragazzino, in quel mondiale che "rubò" (per modo di dire, se lo strameritò) al nostro italiano (Corti? sì Corti, ho controllato).
Un cagnaccio come pochi, hanno buttato via lo stampo di quelli come lui.