Niente da fare per Antoine Demoitié. La sua situazione era disperata.
Un responsabile della polizia francese ha dato ad inizio nottata la triste notizia.
http://www.lequipe.fr/Cyclisme-sur-route/Actualites/Accidente-sur-gand-wevelgem-le-belge-antoine-demoitie-est-decede/647255
Stavolta non si può parlare di fatalità come per la morte tremenda di Wouter Weylandt al Giro.
Ci sono foto della gara di ieri che provocano una totale repulsione per la cupidigia degli organizzatori che rimpinzano la corsa della presenza di moto per vips.
Questa gente, in particolare gli organizzatori belgi di Flanders Classics, ha sulla coscienza la vita di Antoine. Una vita per alcune migliaia di euro.
Una moto in corsa deve solo essere un elemento per la sicurezza dei corridori.
Ho fatto spesso la motostaffetta nelle gare e ho sempre mal sopportato coloro (comunque rari) che "usavano" le corse per divertirsi a scorrazzare e fare sgasate assurde.
Se hai in testa la loro incolumità non li sorpassi senza tolleranza di sicurezza a 120 orari o più.
Nelle gare fiamminghe sembra siano andati invece a cercarli questi pazzi. Una follia totale.
Adesso spero che annullino le moto vip per le prossime gare, a cominciare dal Fiandre.
E che almeno si evitassero le lacrime di coccodrillo in assenza di misure di sicurezza veramente stringenti.
In una gara così ampiamente coperta non servirebbero nemmeno delle moto per l'assistenza dentro al gruppo.
Chi è davanti resta davanti e chi è dietro resta dietro.
Nella testa della corsa serve solo e soltanto un numero congruo di moto per coprire i gruppetti e assolutamente nulla di più.
Anche chi fa servizio ha bisogno di operare in tranquillità e tolleranza di sicurezza.
Ieri prima dell'ultimo Kemmel le moto che attorniavano Kusnetsov si sono toccate per il traffico eccessivo in una curva a gomito ed una è finita terra provocando grossi rischi per il gruppo che incombeva.
Adesso gli organizzatori mostrino più rispetto e cancellino le moto vip.