Nera luce parte seconda (III)
Qualcuno potrebbe chiedere perché ho presentato due modelli così inattuali, come quelli di san'Alfonso e di Sade, potrei rispondere che, sul piano teorico, trovo gli estremi più interessanti delle mediazioni, ma vorrei anche mettere in dubbio, sul piano storico-sociologico, che questi due modelli siano davvero così inattuali. Per quanto riguarda il santo, ricordo che è tuttora dottore della chiesa in cose morali e che sembra meritare di rimanerlo anche in materia di sesto comandamento, se si considera dottrina attuale della chiesa un documento magisteriale come il catechismo del 1992, che mi limito a scorrere sui punti dell'inferno e dei peccati sessuali mortali.
Sull'inferno: "Ogni uomo, fin dal momento della morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna in rapporto con Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione (purgatorio) o entrerà immediatamente nella beatitudine celeste, oppure si dannerà immediatamente per sempre".
La chiesa nel suo insegnamento afferma l'esistenza dell'inferno e la sua eternità: "il fuoco eterno"! La prospettiva è spietata e orrenda: immediatamente dopo la morte si entra nel definitivo, è bloccata ogni possibilità di evoluzione!
Sui peccati sessuali mortali: sono almeno 13 e precisamente: la masturbazione, la fornicazione, la pornografia, la prostituzione in chi paga (l'utilizzatore finale
), la prostituzione in chi vende, lo stupro, l'omosessualità tradotta in atto, l'impedimento della procreazione nel matrimonio, l'adulterio, il divorzio, il contrarre un nuovo vincolo nuziale dopo il divorzio, l'incesto, la libera unione. In sintesi, al di fuori del matrimonio, qualsiasi atto è ... ed esclude dalla Comunione sacramentale.
Ma ci sono peccati mortali anche nel matrimonio: la già accennata contraccezione e un eventuale non ripudio delle altre mogli di un poligamo, poi convertito al credo di Trento.
Dunque a me sembra che il modello cattolico prospettato non sia inattuale.