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    Messaggio Da Lemond Ven Nov 15, 2013 5:10 pm

    Promemoria primo messaggio :

    Ho letto che Nino ha una notevole passione per la Commedia (come la mia amica Baccella, anche lei scrittrice) e allora gli propongo questo http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/testimoni-del-tempo-lezioni-sulla-divina-commedia-1-puntata/22082/default.aspx
    A me queste puntate sono piaciute molto, spero anche a qualcun altro.


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    Messaggio Da Lemond Dom Gen 12, 2014 8:40 am

    Provvidenza divina II

    L'uomo che si autonsidera il capolavoro della Divinità ci dà la prova più importante dell'incapacità e/o malizia del suo preteso creatore. In questo essere sensibile, intelligente, pensante noi vediamo solo una macchina più gracile, più esposta a guasti, in virtù della sua stessa complessità. Gli animali, privi delle nostre conoscenze, sono più favoriti, perché sono indenni dai dolori morali, dai tormenti del pensiero: chi non vorrebbe essere un animale non pensante tutte le volte che rivolge la propria mente ai tormenti infiniti che lo potrebbero aspettare in una vita futura? E poi l'uomo non è l'unico animale che uccide quelli della propria specie? Insomma, da qualunque parte la si guardi, la provvidenza divina non esiste e per il principio di Occam si deve proprio scartare; ma anche, supponendo per un momento che sia impossibile concepire l'universo senza un artefice che vegli sui suoi fenomeni, dove sarebbe collocato simile creatore? D Dentro o fuori l'universo stesso, sarà materia, movimento o solo spazio, il nulla il vuoto? (segue)  angel-emoticon
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    Messaggio Da Lemond Dom Gen 12, 2014 8:47 am

    Nera luce (VI)

    Se l'apofatismo sui pensieri ultimi è, come ritengo, la verità del pensiero, si spiega bene che la fede "quaerit intellectum", ma purtroppo "non invenit".  
    Sempre a proposito dell'apofatismo è essenziale comprendere che non ha niente che debba essere vissuto con animo riduttivo. Esso deve essere fondato sul realismo e sulla probità intellettuale ed è tale da suscitare meravigliamento ontologico e slancio etico e spirituale, molto di più di ogni fase religiosa-confessionale.
    Spero si capisca come questo libro sia "interno" ad un cattolicesimo preso sul serio, perché nessun esterno può essere così "incredulo" rispetto ai dogmi come un interno intenso. Alle mie origini non ritrovo un dualismo tra fede vissuta fino alla vocazione e incredulità. Era l'estrema realtà per la tua vita legata, all'estrema irrealtà per i tuoi sensi naturali che faceva risaltare l'incredibilità dell'oggetto di fede, ove incredibile non significava non reale, ma incredibile proprio perché reale, perché, pur contro ogni apparenza e senza alcuna afferrabile testimonianza di sé, è incondizionatamente creduto dalla tua propria emotività (un po', dico io il "credum quia absurdum" di Tertulliano).
    Vorrei che, a questo punto, qui sulla soglia, fosse affermato bene: le incredibilità del mio oggi sono ancora, nei contenuti, quelle stesse dei tempi di più intensa fede della mia vita, per cui immagino che se tornassi a credere, non contentandomi di emozioni, tornerei a trovarmi esposto su abissi di "incredulità" e l'intiero processo ricomincerebbe.
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    Messaggio Da Lemond Lun Gen 13, 2014 8:34 am

    Provvidenza divina III

    Qurgli spazi ignoti che la nostra immaginazione ha situato al di fuori del mondo visibile non esistono per l'uomo, ma ripeto solo per la sua immaginazione, che si mette a combinare a caso certi elementi che essa forzatamente ricava dal mondo sensibile e pertanto i miei sensi non faranno altro che riprodurre quell'idea che si sono formata. E quel dio, che mi sforzo di tener fuori dalla natura, vi rientrerà anche mio malgrado. :(La sola cosa che sappiamo è che la natura può far tutto quello che ha fatto. Wink
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    Messaggio Da Lemond Lun Gen 13, 2014 8:46 am

    Nera luce (VII)

    Post Dronero

    A poco a poco, in qualche punto, abruptamente, la verità è venuta perdendo i contorni antichi ed infatti il libro distingue due categorie di oggetti di fede:

    a) quelli che allora studiavo appassionatamente (Dio, Gesù esistito-risorto-Dio, l'immortalità)

    b) gli altri, ai quali tributavo solo un comformistico omaggio (investitura divina della gerarchia ecclesiastica, infallibilità del papa, peccato originale, morale sessuale, dogmi mariani, condanne degli eretici, necessità di appartenenza alla Chiesa cattolica per la salvezza, inferno eterno, sacramenti, liturgie, preghiere, indulgenze).

    Sulla prima categoria di oggetti, c'è stato il passaggio all'apofatismo, sulla seconda, quando sono giunto per motivi largamente occasionali, ad occuparmente, non poteva esistere altro che il completo smantellamento, che ritengo intellettualmente ed umanamente irreversibile e obbligatorio anche per i cattolici immaginari, quelli cioè decisi (es. mio VitoMancuso) o coatti (es. mio Buttiglione/Binetti) a persistere comunque nel sentirsi e proclamarsi cattolici.

    Nuova è la mia patria dell'anima, una nuova mia terra è venuta prendendo, giorno per giorno, quasi direi stato d'animo per stato d'animo, e cambiando consistenza e confini.


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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 14, 2014 9:32 am

    Fede, speranza e carità

    Un giorno Pico della Mirandola si incontrò con il papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia) e quest'ultimo gli chiese chi, secondo lui, era il padre del bambino che Lucrezia stava per partorire? "Credo che sia vostro genero", rispose Pico. "Ma come potete pensare una simile sciocchezza, dato che Alfonso di Aragona è impotente?" "La fede consiste proprio nel credere alle cose impossibili e poi l'onore della vostra famiglia esige che il figlio di Lucrezia non sia stimato frutto di un incesto. E poi voi mi proponete di pensare che un un serpente parlò e che, in seguito alle sue parole, tutto il genere umano fu condannato; o che le mura di Gerico caddero per il suono di una trombetta o tante altre inverosimili, come la transustansazione o la verginità "post partume" di Maria, etc."  Alessandro cadde sul sofà a forza di ridere e aggiunse che anche lui credeva a quelle cose, perché capiva che la sua unica fonte di salvazione sarebbe stata la fede, non certo le opere. :DE poi, siccome il papa era una persona intelligente, aggiunse: "Detto fra noi, il credere a simili fandonie davvero è solo mentire e in fede mia posso solo dirvi che, se guardo le cose come stanno, non sono cristiano". "Lo sospettavo", disse Pico. Wink
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 14, 2014 9:40 am

    Nera luce (VIII)

    Nello sviluppare i rilievi critici, non si dovrà comunque mai perdere di vista che il cristianesimo storico è stato, nel bene e nel male, il grande educatore dell'Occidente, in specie nella fase di secolarizzazione anche da parte di fedeli, capaci di precedere, a proprio rischio e pericolo il "magistero" nel recepimento in chiave laica/ista le idee e i princìpi del cristianesimo (confrontare la frase celebre di B. Croce: "Non possiamo non dirci cristiani".

    Giustizia terrena

    Gran parte della dottrina sociale cattolica è stata elaborata non per iniziativa del magistero, ma sotto la spinta di istanze umanistiche esterne e strenuamente avversate dalla chiesa "docente". Il liberalismo, il socialismo, le teoria della sovranità democratica hanno subito i "fulmini" almeno fino a Pio IX. Non mi risultano, per secoli, condanne della guerra neppure nel caso di guerre dinastiche tra sovrani cattolici: non un re o ... è stato colpito da scomunica per aver causato la morte o la miseria di migliaia di uomini al solo scopo di ingrandire, contro altri cattolici, il prioprio regno o ...
    Il magistero ha mancato altresì di pronunciarsi energicamente sui misfatti della schiavismo, dell'imperialismo e del colonialismo, anche "cattolicissimi"  ; non ha fatto uso dei propri immensi poteri spirituali per sradicare la pena di morte e la tortura giudiziaria; ha guardato con diffidenza o avversione il movimento per la parità famigliare, professionale, civile, ecclesiale della donna o quello per il riconoscimento dei diritti, o almeno interessi, degli esseri senzienti non umani.
    Insomma sembra quasi che l'assistenza della spirito santo sia consistita nel vincere la resistenza opposta dal cattolicesimo ufficiale alle buone idee inseminate dalla stesso spirito nella mente dei "gentili", dei non cattolici o dei cattolici non-docenti .
    Il vero sconfitto non è tanto il principio ideale del cristianesimo, quanto l'assunto dogmatico di una rigorosa coerenza teorica e di una funzione di guida morale da riconoscersi in ogni tempo al magistero cattolico ufficiale. Chi volesse presentare trionfalisticamente l'attuale dottrina sociale della chiesa non può farlo senza un giudizio molto severo su quella dei secoli anteriori e quindi anche sull'autorità del magistero gerarchico.
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    Messaggio Da Lemond Mer Gen 15, 2014 8:26 am

    Che cosa è la fede? Forse consiste nel credere non ciò che sembra vero, ma il suo contrario, altrimenti come fanno certuni ad ammettere il viaggio di Maometto nei sette pianeti o alle incarnazioni di Fo, Visnù, Xaca, Brama, etc. Essi rinunciano semplicimente al proprio intelletto, temendo di esaminare con esso simili dogmi, e dicono: "IO CREDO"
    Naturalmente questo non riguarda minimamente la fede cattolica, perché essa è quella vera e s'impone anche per pura logica, ma ci riferiamo alle altre che consistono solo di parole vuote. Wink
    Per riassumere: c'è la fede in cose meravigliose e quella nell'impossibile. Very Happy
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    Messaggio Da Lemond Mer Gen 15, 2014 8:36 am

    Nera luce (IX)

    C'è da chiedersi, inoltre, se la dottrina sociale cattolica progredita sia specificatamente cattolica o non sia semplicemente confluita nella, o derivata dalla, koiné degli uomini di buona volontà aderenti alla religione civile dei diritti dell'uomo.
    Entro questa Koiné gli specifici punti cattolici sembrano essere quelli della restrizione sessuale, della almeno possibilità (se non obbligatorietà esclusiva) del matrimonio indissolubile, della tutela dell'embrione umano in utero e in vitro, del divieto di eutanasia e di suicidio, della diffidenza verso le misure limitative dello sviluppo demografico. Ma nelle grandi linee i princìpi laico-umanistici sono la matrice del tutto ed anche le tesi mitigate (nel senso di non marxiste) della teologia della liberazione e la sempre più netta opzione per i poveri non sono in realtà che applicazioni dei diritti dell'uomo ai casi del povero, della donna, dei popoli o delle culture colonizzati o subalternizzati; applicazioni rese forse più creative dal senso di colpa o dall'impeto polemico maturato nei teologi attraverso la considerazione che per non pochi tratti è stato, in merito a quegli stessi problemi, di teologia dell'oppressione


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    Messaggio Da Lemond Gio Gen 16, 2014 3:37 pm

    Nera luce (X)

    Scandali diceologici del peccato originale

    1 - Dogma: Adamo per il suo peccato perde la santita e la giustizia davanti a Dio, viene assoggettato alla fatica, alla miseria, alla vunerabilità, alla mortalità. Dio lo priva per sempre della felicità e della sua intimità.

    Dubbi: a) meritava Adamo una pena terrena così grave? b) era giusto condannarlo senza appello? è morale un provvedimento afflittivo, e in genere un atteggiamento che esclude la possibilità della riconciliazione?

    2 - Dogma: Adamo diviene "massa perditionis", cade sotto il potere del diavolo, è condannato alla morte eterna

    Dubbi: è giusta, sotto il profilo retributivo e di commisurazione della pena, una misura di questa gravità estrema?

    3 - Dogma: la stessa pena si trasmette a tutti i suoi discendenti, all'umanità come tale.

    Dubbi: è conforme ai princìpi generali del diritto ed alla giustizia una responsabilità penale non personale? ereditaria? è giusto essere puniti per fatto altrui? essere puniti collettivamente, come natura umana e genere umano?

    4 - Dogma: in particolare, vengono condannati alla "morte eterna" anche i bambini e i concepiti non giunti a nascere; hanno tuttavia solo la pena del "danno" (l'esclusione della visione di dio), non anche quella del "fuoco". Questa pena è comminata in base ad un'esigenza stretta di giustizia.

    Dubbi: quelli del punto 3, aggravati

    5 - Dogma. Va ribadito che non si tramette solo la pena, ma anche il peccato; il quale è proprio di ciascuno, "unicuique proprium", anche se non personale, e non è solo una condizione di concupiscenza o inclinazione al male (la quale impropriamente viene a volte chiamata "peccato"), ma è vero e proprio peccato, reato "di colpa", non di "pena" soltanto, che Dio deve punire per esigenza di giustizia.

    Dubbi: in che senso il peccato ereditario, comune a tutti è proprio di ciascuno? come può essere vero e proprio peccato/colpa/reato un non atto? come può essere imputabile? non è delirante incolpare l'intiero genere umano? far nascere un'intera stirpe di "peccatori? congeniti? cosa significa un neonato peccatore? un feto peccatore?
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    Messaggio Da Lemond Ven Gen 17, 2014 8:41 am

    Taluno, leggendo i testi "sacri", si potrebbe fare questa domada: "E' opportuno usare le "pie frodi" con il popolo?" I bambini sono ingannati spesso in materia esoterica, gli si raccontano favole come se fossero cose vere e si pretende di arruolarli (col battesimo) già dalla nascita. Il tutto, per il loro bene. E funziona, perché la maggior parte, anche in età adulta, non ha abbastanza intelligenza per comprendere che è stata insegnata loro una religione balorda, piena di superstizioni e credono, per tutta la vita che la loro sia l'unica vera e morale. Ma come si fa ad insegnare al popolo senza favole menzognere? C'è bisogno di prodigi per credere, così come ci occorrono ansiolitici per far sparire, talvolta, la nostra angoscia, solo chi non crede in un essere superiore può avere la grandezza d'animo di trovare il giusto in sé e per sé e, anche senza un premio finale, saprebbe nella loro vita coltivare la virtù (Socrate docet). ;)Chi è d'accordo, però non vada a dirlo a certi sacerdoti. Very Happy
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    Messaggio Da Lemond Ven Gen 17, 2014 8:51 am

    Nera luce (XI)

    Far discendere il male del mondo e dell'uomo dal peccato esalta, si pretende, la libertà dell'uomo, ma sembra vero piuttosto il contrario. Tutti gli uomini eccetto Adamo (ed Eva che viene trascurata per ragioni di maschilismo  ) sono affetti da una colpa eriditaria che merita l'inferno: questa sarebbe la giustizia e la bontà di dio!
    E' vero che dio prevedeva fin dall'inizio la redenzione in Cristo, ma è anche vero che occorre redenzione se c'è colpa, viene donata salvezza se c'è perdizione, ma queste (colpa e perdizione) sono un assurdo proprio in termini di libertà e di responsabilità, di giustizia e di bontà.
    Senza contare che la redenzione in Cristo è stata concessa dal magistero ai soli battezzati, con esclusione quindi della maggior parte dell'umanità. Cristo si è dimostrato così molto meno potente nel bene di quanto lo sia stato Adamo nel male.
    Gli uomini (in omaggio alla loro libertà) vengono sballottati da Adamo a Cristo, la maggior parte di loro senza nemmeno saperlo, ritrovandosi affetti dalla colpa del primo, senza poter approfittare della grazia del secondo.  capa sul muro
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    Messaggio Da Lemond Sab Gen 18, 2014 10:14 am

    Genesi "Al principio Dio creò il cielo e la terra", così è stato tradotto, ma l'originale è diverso e cioè "Al principio gli idii fecero ..." Questo passo è probabilmente copiato dai Fenici che, per primi fra i popoli che avevano la scrittura, immaginarono che Iddio si fosse servito di altre divinità inferiori per ordinare il caos. I Fenici erano più ricchi e colti degli Ebrei, è naturale che i poveri copino, è il corso naturale di ogni civiltà. ;)Quello che gli Ebrei non imitarono fu invece l'idea che il cielo fosse stato creato per la terra e da questo si può arguire molto bene l'ignoranza di quel popolo.
    Continuiamo con il testo tradotto "Iddio disse: che la luce sia fatta ... ed egli vide che ciò era buono". L'opinione che la luce non venisse dal sole era antichissima e l'amanuense della Genesi ricopia naturalmente questo errore e, invertendo l'ordine delle cose fa creare il sole (e la luna) quattro giorni dopo la luce. :DE meno male che l'autore è ispirato da DIO. Forse Yahwè, con perfetta umiltà, invece di elevare il suo popolo a lui, decise di fare il contrario: abbassarsi al livello di esso.  Twisted Evil 
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    Messaggio Da Lemond Sab Gen 18, 2014 10:23 am

    Nera luce (XII)

    6 - Dogma: il peccato originale si trasmette non per imitazione, ma per propagazione o generazione, attraverso il seme di Adamo. Non può trasmettersi attraveso l'anima, perché questa non viene generata biologicamente, come l'anima degli animali, ma essendo spirituale viene creta "ex nihilo" direttamente da dio. Quindi il peccato originale si trasmette attraverso il corpo.

    Dubbi: come può trasmettersi geneticamente un peccato in senso puramente morale? in quale parte del genoma viene codificato?
    Ma poi c'è qualcuno che crede davvero che sia esistita la coppia di capostipiti. Adamo ed Eva? Se si risponde in senso negativo o altamente dubitativo, come sembra necessario alla luce di un'ermeneutica non ingenuamente fondamentalista di Genesi, diviene improponibile o altamente problematica l'idea della trasmissione di qualsiasi cosa (e non solo del peccato) attraverso il seme di Adamo: per poter trasmettere è infatti preliminare esistere

    Scandali della redenzione estrinseca (cioè da fuori) e della giustificazione per fede

    1 - Dogma: l'uomo non può salvarsi né mediante l'osservazione della legge naturale, né tramite l'osservanza della legge mosaica, ma solo grazie ai meriti di Cristo.

    Dubbi: non è chiaro, in generale, cosa significa che alcuni peccati vengono "rimessi" altri "perdonati" o ancora "assolti". Sembra piuttosto che l'alternativa sia una soltanto: c'è conversione del peccatore, che ripudia il male e si orienta al bene e allora il Giudice semplicemente accerta il mutamento morale avvenuto, oppure la conversione non c'è e allora la verità vieta che si possa dichiarare non peccatore il peccatore. Una remissione o assoluzione dall'esterno, che avesse efficacia costitutiva, violerebbe la libertà umana e quindi il principio fondamentale dell'etica e della giustizia. E' un caso di miracolo impossibile!
    E' conforme a giustizia che si sia giustificati per i meriti di un altro? E cosa significa che l'innocente espia per il colpevole? Cosa si penserebbe di un codice penale che prevedesse il ricorso esclusivo a volontari incensurati per scontare la pena inflitta ad altri?
    E' giusto che non bastino né la legge naturale, ne quella mosaica? Perché allora dio avrebbe emanato l'una e l'altra?
    Che rapporti ci sono tra meriti personali e grazia ottenuta per "Christum"? La grazia non rende irrilevanti i meriti e viceversa?
    Che vuol dire che giustifica/salva la fede in Cristo? Cominciamo dalla tesi per "solo fides". Se la fede non è un merito morale è giusto che salvi? E se invece è un merito, o è anche un merito, perché salva la fede e non salvano i meriti morali, per esempio le virtù le virtù dei filosofi o degli uomini onesti non cristiani?
    Passando alla tesi che la fede senza le opere è morta, così come, d'altra parte, le opere senza la fede, che aggiunge esattamente la fede in Cristo alle opere? Perché non bastano le opere dell'amore verso dio e verso il prossimo?
    Se la fede è necessaria alla salvezza, dio può o esigerla come una prestazione o donarla. Non sembra facile trovare giusto che il non beneficiario di un dono sia punito o (pre)destinato alla perdizione.
    O dono della fede o perdizione, a prescindere dalle opere: una diceologia davvero impressionante

    Quanto detto di Cristo come redentore vale, "mutatis mutandis" di Maria corredentrice del genere umano e dei santi.


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    Messaggio Da Lemond Dom Gen 19, 2014 7:38 am

    Genesi II La separazione della luce e delle tenebre non dimostra, neppure essa, una gran conoscenza della fisica elementare, perché le tenebre sono semplicemnete la mancanza di luce e non c'è luce per noi, se non quando gli occhi ricevono questa sensazione. Anche l'idea del firmamento è delle più remota antichità: ci si immaginava che i cieli fossero *solidi* e di una materia assai dura. Sad In quanto alla pioggia si pensava a dei serbatoi di cristallo che si potevano aprire e chiudere. Very Happy Insomma questo è scritto nel primo dei numerosi tomi che formano il *LIBRO* per antonomasia. Sad In un immaginaria biblioteca razionalista, esso dovrebbe essere catalogato nella sezione per ... bambini scemi (o nel sacro, che poi è lo stesso Very Happy) "E Iddio fece due gan luminarie: l'una per presiedere il giorno e l'altra (la luna) la notte e fece anche le stelle" Il fatto che la luna brilli solo per *riflerssione* non era contemplato di Dio (forse perché non lo sapeva Wink) e poi si parla di stelle come di qualcosa di accessorio, perché Iddio era lungi dal pensare che esse fossero altrettanti soli, ciascuno dei quali ha un sistema planetario attorno, ma qualcuno certo risponderà che lo Spirito Santo sapeva già allore commisurarsi allo spirito dei tempi. Very Happy
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    Messaggio Da Lemond Dom Gen 19, 2014 7:47 am

    Nera Luce (XIII)

    Scandali della ecclesiologia

    Dogma: l'appartenenza alla Chiesa come società fondata da Cristo, gerarchica sotto l'ordine sacerdotale e monarchica sotto il successore di Pietro, è necessaria a tutti gli uomini per la salvezza. Fuori dalla chiesa cattolica non c'è salvezza, né redenzione dai peccati: pagani, ebrei, eretici e scismatici sono quindi esclusi dalla salvezza e dalla remissione dei peccati.

    Dubbi: E' giusto/etico l' "extra ecclesia nulla salus"? Non dovrebbe giustificare la coscienza retta? Anche supposto che l'obbedienza al clero ed al papa sia frutto di scelta coscienziosa è giusto/etico che simile obbedienza sia più salvifica di un'altra egualmente coscienziosa?

    I sacramenti della giustificazione (in generale)

    Dogma: i sette sacramenti della nuova legge conferiscono efficacemente la grazia "ex opere operato" e sono necessari per la salvezza.

    Dubbi: è giusto/etico che la giusticazione passi per i riti sacramentali? E che questi abbiano efficacia al di là delle disposizioni soggettive degli operanti? Cosa aggiungono a queste disposizioni, ma soprattutto come possono supplirle, se mancano?

    Battesimo

    Dogma: da effettuare solo con acqua naturale è strettamente necessario per l'accesso allo stato di grazia ed alla salvezza. I bambini che muoiono non battezzati, non avendo meritato di essere coeredi di Cristo, appartengono al diavolo e sono esclusi non solo dal regno dei cieli, ma anche da ogni altro luogo di beatitudine. Lo stesso vale per gli adulti irresponsabili ("amentes") o che (per difficile ipotesi) non abbiano compiuto alcun peccato mortale personale.

    Dubbi: può giustificare qualcosa che sia diverso da un atto della volontà del cuore? E' giusto/etico che non ci siano alternative? Cosa aggiungono agli effetti della conversione del cuore la formula e l'acqua battesimale? In particolare, perché occorre obbligatoriamente l'acqua, in modo che, né la formula da sola, né con un altro liquido si ottiene la salvezza? E' giusto etico, se il peccato originale è vera colpa, che il battesimo giustifichi coloro che non possono emettere un atto cosciente di conversione? In sostanza si possono rimettere i peccati a chi non si pente?
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    Messaggio Da Lemond Lun Gen 20, 2014 8:07 am

    Genesi III Dio disse ancora: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e che egli presieda ai pesci, etc. " Che cosa intendevano gli Ebrei? Non si hanno immagini, se non dei corpi, nessun popolo nell'antichità ha mai pensato a un Dio senza corpo ed è impossibile raffigurarlo in altro modo. Gli Ebrei credettero sempre Iddio corporeo e anche i padri della chiesa, finche non decisero di adottare le idee di Platone.
    "Egli creò maschio e femmina" Se Iddio o gli dèi secondari crearono l'uomo maschio e femmina a loro immagine, sembrerebbe che anche Iddio (dèi) fossero maschi e femmine. Poi non si capisce bene se la creazione fu contemporanea, perché ciò sarebbe in contrasto con la formazione della donna, fatta con la costola dell'uomo, assai dopo i sette giorni. Very Happy
    "Ed egli riposò il settimo"
    Fenici, Caldei e Indiani dicevano che Dio aveva fatto il mondo in sei tempi e, per quanto scritto prima, è verosimile che i sei giorni altro non siano che la copia di questi sei tempi. Wink
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    Messaggio Da Lemond Lun Gen 20, 2014 8:13 am

    Nera luce (XIV)

    I sacramenti della giustificazione. Penitenza

    Dogma: per chi abbia peccato dopo il battesimo è, per diritto divino, strettamente necessario alla giustificazione il sacramento della penitenza, che consiste:
    a) nel pentimento sincero,
    b) nella confessione orale di tutti i singoli peccati mortali a un sacerdote,
    c) nella formula giudiziale del sacerdote che assolve solennemente,
    d) in una sodisfazione o riparazione.

    Dubbi

    Come per il battesimo, sembra giusto e fondamentale che ci sia la conversione del cuore, più che il sacramento, perché quest'ultimo serve solo se c'è la prima. E desta scandalo che non ci sia salvezza senza confessione ad un sacerdote!
    In più, qualche problema specifico:
    E' giusto che non basti la contrizione naturale, ma occorra anche quella soprannaturale?
    Come funziona esattamente il congegno per cui il pentimento non vero, cioè non fondato sull'amore, ma sulla paura, che di per sé non giustifica, diventi invece perfetto se addizionato al sacramento?
    Cosa aggiunge al merito morale "l'opus operatum" oggettivo di un sacerdote? In cosa è diverso da un laico o da una comunità?
    Cosa esattamente mancherebbe a colui che sinceramente pentito, ottenesse l'assoluzione da un programma informatico messo a punto dai migliori moralisti cattolici con risposte ad un livello teologico e pastorale molto più alto di quello del confessore medio?
    Che senso ha, ancora una volta, che i peccati vengano "assolti" o "rimessi" da un'istanza esterna, quale che essa sia?
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 21, 2014 8:29 am

    Genesi IV "Dal luogo di voluttà usciva un fiume che lo irrigava e di là si divideva in quattro fiumi ..."
    Secondo questa versione il paradiso terrestre avrebbe contenuto quasi un terzo dell'asia e dell'africa, anche se le sorgenti del Tigri ed Eufrate non assomigliano proprio a un giardino. Wink Ma d'altra parte ci troviamo di fronte all'ennesima copiatura dei giardini di Eden e Saaba, nell'Arabia felice, famosa in tutta l'antichità. Wink
    "Il Signore prese dunque l'uomo e lo mise nel giardino di voluttà, affinché lo coltivasse". Coltivare il proprio giardino è una bella cosa, ma non era facile per Adamo lavorare da solo in quella estensione di terra: è probabile che Iddio gli abbia dato degli aiutanti. Wink
    "Non mangiate mai il frutto della scienza del bene e del Male". Qui non si capisce davvero, perché Iddio non voglia che l'uomo conosca, non era forse più giusto il contrario e quindi il Signore avrebbe dovuto dir loro di mangiare soprattutto quel "frutto". Wink Ma la ragione deve sottomettersi alla fede e si sa che le due vanno di rado d'accordo. Very Happy
    "Come ne avrete mangiato, morirete" Adamo, però, non morì, anzi visse ancora per 930 anni e allora, prima di dare del bugiardo patentato a iddio, sarà bene rifugiarsi nell'allegoria. Very Happy
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 21, 2014 8:39 am

    Nera luce (XV)

    I sacramenti della giustificazione. Estrema unzione

    Dogma: per chi si trovi (incapace di confessarsi) in grave, imminente pericolo di vita, può aversi remissione dei peccati mediante questo sacramento, che consiste:
    a) nell'unzione delle parti principali del corpo del malato da parte di un sacerdote con olio di oliva benedetto da un vescovo (non da un semplice sacerdote)
    b) nella pronuncia di formule assolutorie

    Dubbi

    Come per il battesimo e la penitenza sembra che sia giusto/etico che se c'è conversione ... altrimenti ...

    Poi, perché solo olio d'oliva? E perché solo se benedetto da un vescovo? Cosa fa dio se l'olio è benedetto da un non vescovo e perché il sacramento funziona solo se amministrato da un sacerdote?

    Se amministrata ad un malato incapace, l'e.u. sembra diceologicamente forse ancora più scandalosa del battesimo dei bambini, anche se per ragioni opposte! Là veniva distrutto un peccato mortale che il peccatore non aveva commesso , qui vengono rimessi i peccati (anche mortali) che il peccatore ha invece commesso e non li sconfessa.  Evil or Very Mad 
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    Messaggio Da Lemond Mer Gen 22, 2014 10:36 am

    Genesi V Il Signore dice anche: "Non è bene che l'uomo sia solo, facciamogli un aiuto simile a lui."
    Ci si aspetterebbe che il Signore desse a Adamo una donna; nient'affatto: gli dà, come compagnia, tutti gli animali. Sad
    "E il nome che Adamo diede a ciascuno degli animali, è il suo vero nome." Che cosa si può intendere con il suo vero nome? Probabilmente che evocasse le principali proprietà della specie, ma ciò non è vero (possibile) in nessuna lingua del mondo e poi se Adamo avesse conosciuto tutte le qualità delle varie specie, c'è una sola alternativa:
    a) aveva già mangiato il noto frutto
    b) ne sapeva già abbastanza, anche prima della mela. Wink
    A proposito di nomi, è' da notare che questa è la prima volta che la Genesi nomina Adamo ed è altresi da far presente che il primo uomo del popolo dei Brachmani (vissuti molto prima degli Ebrei) si chiamava Adimo, che nella loro lingua significa *figlio della terra* e la sua donna Procriti, ossia la vita. Adamo ed Eva significano la stessa cosa nella lingua fenicia. Wink
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    Messaggio Da Lemond Mer Gen 22, 2014 10:46 am

    Nera luce (XVI)

    Scandali diceologici delle indulgenze


    Dogma: le indulgenze sono remissioni della pena temporale (ossia da scontare nella vita terrena o in purgatorio) dovuta alla divina giustizia per i peccati attuali (cioè ad esclusione del peccato originale). Il meccanismo è: tolta la colpa mediante un sacramento della giustificazione, viene anche tolta la pena mediante l'indulgenza. Le indulgenze sono concesse attingendo al "tesoro della chiesa". Le chiavi di questo tesoro appartengono al papa e (con certi limiti) ai vescovi. Le indulgenze possono essere "versate sui conti correnti diceologici" dei vivi e dei defunti.

    Dubbi:

    con la dottrine delle i. si raggiunge il punto più alto di attribuzione di meriti totalmente altrui;

    sembra strano che una volta tolta la colpa, sia ancora dovuta una pena;

    o le opere richieste per concedere l'indulgenza (visite a santuari, elargizioni di denaro) sono in sé meritorie e allora non occorre concedere indulgenza, oppure ...

    c'è sicuramente una parte di vero nell'opinione di Michele de Molinos (peraltro condannata!) secondo cui sodisfare la giustizia divina con opere meritorie dettate dall'amore è più gradito a dio che avvalersi delle indulgenze.

    Postilla mia, a proposito della durata delle pene e dell'esistenza del purgatorio. Dal punto di vista della matematica quanto scritto prima non ha senso, perché la durata, se rapportata all'infinito, dà come risultato sempre zero (qualunque sia il numeratore).  angel-emoticon
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    Messaggio Da Lemond Gio Gen 23, 2014 12:03 pm

    Genesi VI "Mentre Adamo era addormentato, Dio prese una delle sue costole e mise della carne al suo posto e con la costola fabbricò una donna, che presentò a Adamo."
    Il signore, nel capitolo precedente, aveva già creato il maschio e la femmina e allora perché ... confused 
    "Ora il serpente era il più astuto di tutti gli animali della terra ... Egli disse alla donna ..."
    In tutto questo passo non si fa menzione del diavolo, tutti gli esseri sono corporei e il serpente era considerato, oltre che astuto, anche immortale da tutti i popoli orientali. Già i Caldei avevano una favola di una lite fra Dio e il serpente; in Arabia, nelle Indie e in Cina era considerato come il simbolo della vita. Eva non è affatto sorpresa che il serpente le rivolga la parola, perché in tutti i libri antichi gli animali parlano. Tutto questo racconto è così legato al mondo fisico, senza traccia di allegoria, che vi si spiega come mai da allora il serpente cammina strisciando. Questo ci richiama alla mente le storie delle matamorfosi, per le quali il corvo, che prima era bianco, diventa nero e perché il gufo non esce dalla sua tana, se non di notte, il lupo è carnivorro, etc.
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    Messaggio Da Lemond Gio Gen 23, 2014 12:14 pm

    Nera LUce (XVII)

    Scandali diceologici dell'escatologia

    Chiaramente è questo il punto decisivo della diceologia. Esamineremo in ordine i dogmi dell'inferno, purgatorio e paradiso

    Inferno. Peccati mortali

    Dogma: l'inferno è una pena eterna per i peccati "mortali", essa consiste appunto nella "morte eterna" ossia in una vita cosciente interminabile priva della visione di dio e di ogni altra forma di beatitudine, abbinata o no al tormento anche fisico del fuoco. La morte eterna senza "poena ignis" è dovuta a tutti i concepiti che abbiano vissuto con il solo peccato originale (in pratica a tutti i feti, neonati e bambini innocenti [ora forse anche agli embrioni  ] e a tutti gli adulti, senza peccati personali, ma privi del battesimo. La morte eterna con pena del fuoco a tutti coloro che muoiono in peccato mortale, non assolto da uno dei sacramenti della giustificazione.
    I peccati mortali a giudizio della chiesa docente sono molti, per esempio disprezzare un rito della stessa: le cerimonie dell'esorcismo, del catechismo o dell'acqua battesimale; disprezzare il ricorso ai sacramenti, violare il precetto festivo, anche senza disprezzo, rompere il diugiuno prescritto, farsi circoncidere, commettere copula con donna sposate, masturbazione, sodomia o altri atti carnali gravi, senza peraltro arrivare alla copula, in genere fornicare anche senza adulterio; giacerre con la propria moglie in modo da evitare il concepimento della prole; in genere compiere peccati venerei; chiamare dio a testimone di una menzogna anche lieve; rattristarsi anche con la dovuta moderazione della vita di qualcuno o godere della sua morte naturale.
    In tutti i casi menzionati la pena della morte eterna con fuoco è dovuta per giustizia, una giustizia alla quale dio non può sottrarsi.

    Dubbi: l'idea di una pena eterna è talmente orribile da far arretrare tutti gli animi aperti alla compassione o anche appena sensibili alle critiche moderne contro la pena di morte, la pena comunque crudele o l'ergastolo.
    Entro la tenebra spaventosa che essa allarga sull'intiero progetto creativo di dio, si possono anche ritagliare alcune oservazioni puntuali che in nessun caso esauriscono l'orrore della prospettiva nel suo insieme.

    1) Nessun atto, per quanto grave, può meritare una pena eterna, perché non c'è proporzione fra gravità della colpa e quella della pena.

    2) Meno ancora può meritarla un non-atto come un peccato o reato ereditario

    3) Molti peccati giudicati mortali dal magistero sono incredibilmente piccoli, basti pensare alla masturbazione

    4) E' asimmetrico sostenere che il paradiso non può essere meritato per giustizia, ma solo erogato per grazia, mentre l'inferno invece è meritato e dunque dovuto per giustizia. Sembrano due pesi e due misure.

    5) E' contrario ai princìpi più avanzati del diritto e specificamente del diritto influenzato dal cristianesimo, una pena che in nessun modo tenda alla rieducazione/riabilitazione del condannato. L'inferno è quindi *anticostituzionale*

    6) La giustizia di dio viene presentata come quella di un *padre*. Che padre sarebbe quello che eclude per sempre la riconciliazione?

    7) L'inferno viola il principio di proporzionalità (non solo come al n. 1) anche nel senso che colpe estremamente diverse vengono punite con la stessa pena. Quali che siano i gradi o i gironi nella dannazione eterna, i tratti comuni prevalgono incomparabilmente su quelli differenzianti.
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    Messaggio Da Lemond Ven Gen 24, 2014 8:02 am

    Genesi VII "Io moltiplicherò le vostre miserie e le vostre gravidanze: voi procreerete nel dolore; voi sarete sotto il potere dell'uomo, ed egli vi dominerà."
    Non si capisce perché la moltiplicazione delle gravidanze sia una punizione, era invece allora una benedizione, specialmente fra gli ebrei (cfr. il caso di Sarah) e i dolori del parto, per le donne abituate al lavoro fisico, non erano estremi come ora, mentre ci sono degli animali che soffrono molto durante il parto.
    "Il Signore fece loro delle tuniche di pelli"
    Questo passo prova che gli Ebrei credevano che Dio fosse corporeo, perché gli fanno fare anche il sarto. Wink
    "E il Signore disse: Ecco Adamo che è diventato uno di noi."
    Bisogna rinunciare al buon senso per non ammettere che gli Ebrei credevano a una pluralità di Dei. La difficoltà sta però nell'intendere il significato della parola Dio: Eloim. Alcuni hanno preteso addirittura che si facesse riferimento alla *trinità* Twisted Evil Invece è più verosimile che ci si riferisse agli angeli, di cui Iddio era il capo e quindi questo libro forse è stato scritto quando gli Ebrei credevano nelle divinità inferiori.
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    Messaggio Da Lemond Ven Gen 24, 2014 8:09 am

    Nera luce (XVIII)

    Purgatorio

    Dogma: le anime di coloro che muoiono in stato di grazia, ma con colpe veniali o comunque pene "temporali" non ancora pienamente espiate, vengono detenute in un "luogo" destinato a scomparire, dove vengono torturate col fuoco, ma sono ormai sicure della salvezza. Non più in condizione di meritare, possono tuttavia essere aiutate a ridurre la pena dai suffragi dei vivi.

    Dubbi:

    a) Sembra diceologicamente strana questa condizione totalmente passiva: o l'afflizione subita rende migliori e allora è un merito, o non è e allora non giustifica per niente.

    b) Sembra anche molto strano che venga rimessa dai sacramenti la pena eterna e non quella temporale, ma forse ancora più strano è che una volta rimessa la colpa, rimanga la pena. Dottrina, sia detto per inciso, che si presta a favorire la venalità del clero, unico a poter applicare ai defunti le indulgenze  .

    c) Un dubbio non meno grave riguarda il concetto stesso di purgatorio nel caso di coloro che siano ancora immaturi sul piano della santità e dell'amore. Sembrerebbe necessario, secondo giustizia, più un *evolutorio* che un semplice *purgatorio*, ossia un tempo intermedio che consenta una crescita spirituale rispetto a quella conosciuta nella vita terrena. Un tempo nel quale sia possibile (contro la dottrina cattolica) meritare e incrementare la carità. Un evolutorio così inteso sarebbe l'equivalente funzionale delle reincarnazioni karmiche esigite (o esatte) a buon diritto dalle diceologie orientali.

    P.S.

    d) Dubbio mio: qual è il senso matematico di purgatorio/eternità? Se al denominatore c'è infinto il risultato credo sia sembre lo stesso, no?
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    Messaggio Da Lemond Sab Gen 25, 2014 3:05 pm

    "Il Signore lo mise fuoti dal giardino di voluttà, affinché egli coltivasse la terra."
    Se Adamo da giardiniere divenne agricoltore, bisogna dire che il suo stato non peggiorò di molto;  Very Happy  ma si può arguire che tutta questa storia vada dietro solo al noto proverbio che "prima si stava meglio di ora". Sad E poi gli uomini hanno sempre collegato l'idea di felicità all'ozio, senza pensare invece che il peggior stato per l'uomo sarebbe quello di non aver niente da fare. Ma l'età dell'oro della quale favoleggiano i pagani e *Don Mario il cattolico*, purtroppo per chi ci crede, non è mai esistita.  Evil or Very Mad 
    "Ed Egli mise nel giardino un cherubino con una spada volteggiante e infiammata per gurdare l'accesso all'albero della vita."
    La parola "kerub" significa bue in effetti, non angelo, ma gli ebrei li hanno rappresentati anche in forma di bovi, pur essendo proibito loro farsi immagine degli dèi. Sembra che copiassero queste figurazioni dagli Egizi; essi veneravano il bue, ma non lo misero mai a far da portinaio.  Twisted Evil

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