Da informazioni riservate di un amico, pare che una tappa del Giro d'Italia arrivi a Oropa.
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Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
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Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Promemoria primo messaggio :
Da informazioni riservate di un amico, pare che una tappa del Giro d'Italia arrivi a Oropa.
Da informazioni riservate di un amico, pare che una tappa del Giro d'Italia arrivi a Oropa.
prof- E3 Harelbeke
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Sto lentissimamente famigliarizzando con il sito e non avevo ancora visto questo thd veramente bellissimo. La discussione è davvero interessante e bella: complimenti a tutti voi. Ritornerò sull'argomento Quintana perchè mi stuzzica non poco: Galliano mi ha aperto nuovi scenari e finalmente si può discutere con serenità.
galliano- Tour de Pologne
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Ritorno qui sulla questione Quintana
Lo ritenevo e lo ritengo ancora piu' stasera al termine del secondo fine settimana, il grande favorito del Giro, per una serie di motivi.
1) AVVERSARI - In salita, come valore assoluto, e' l'atleta che da nettamente piu' garanzie. Il suo rivale maggiore (Purito) e' gia' a casa.
Tutti gli altri, se li pesiamo sulla bilancia del ciclismo globale, hanno un peso nettamente inferiore. Peso tra l'altro ormai accertato (eccetto Kelderman).
Evans ha un eccellente curriculum, ma la vittoria nel Tour 2011 con un'ottima terza settimana, pare piu' l'eccezione alla regola che altro.
In tutte le tappe favorevoli e' sempre davanti a prendere vento e sprintare per gli abbuoni, sicuramente ha avuto una condotta piu' dispendiosa rispetto a Quintana.
Prof e' scettico su Quintana, anche perchè lo valutiamo misurandolo rispetto a Froome. Ora posso capire che esteticamente Froome e' piuttosto brutto da vedere (in salita, perche' a cronometro non mi pare cosi' male), ma mi pare che gli apici prestazionali raggiunti dall'inglese siano di assoluto livello. Magari limitati a corse interpretate in "modalita' Tour", quindi con squadrone a controllare la corsa e poi una sorta di cronomestro individuale sull'ultima salita, ma pur sempre apici sono. E neppure possiamo dire che siano circoscritti al solo Tour. E nel bel mezzo di questi apici Quintana ha dimostrato di essere l'unico o quasi a rimanere quasi a contatto con l'Alieno. Anzi per certi versi non ha mostrato taluni passaggi a vuoto che invece ha avuto l'Alieno, vedi Alpe d'huez 2013.
Pure nei rari passaggi a vuoto, si puo' ben dire che Froome rappresenti un valido metro di paragone; nella spesso citata Tirreno Adriatico 2013 ando' si' in difficolta' nella tappa con i muri, ma non dimentichiamo che fu lui a dettare legge nel precedente arrivo in salita.
2)IL GIRO NON E' IL TOUR! Vero. Quintana e' alla sua prima partecipazione al Giro, ma in queste prime nove tappe si e' mostrato tutt'altro che sprovveduto. Erano le piu' rischiose e le ha passate senza lasciarci le penne. Pozzovivo ha impiegato 10 anni per ottenere lo stesso risultato :-)
Ha una squadra che per ora e' stata ampiamente insufficiente e non mi aspetto che il quadro migliori nelle prossime settimane. Un Quintana in maglia rosa troppo presto si troverebbe alla merce degli avversari in certe tappe. Saggiamente Unzue gli ha fatto tenere un bassissimo profilo, ma allo stesso tempo e' sempre nelle prime posizioni nei momenti che contano. Cosi' facendo ha ottenuto il risultato di far crescere le speranze e le aspettative degli altri rivali, inducendoli ad assumersi l'onere di condividere il controllo della corsa.
Es. Attacco di Pozzovivo sulla salita di Sestola. Sono convinto al 100% che Quintana avrebbe potuto tranquillamente accompagnare il lucano nel suo attacco, ma ha volutamente (a mio avviso) preferito rimanere con i suoi avversari. Cosi' facendo ha mantenuto coperte le sue carte sapendo benissimo che un suo eventuale attacco avrebbe provocato ben altra reazione e che il risultato sarebbe stato ben misero considerando gli ultimi 3/4 chilometri di falsopiano.
3) ESTETICA - Vedendolo pedalare mi da un'impressione di estrema solidita'. La pedalata e' leggera, ma al contrario di altri uomini adatti alla salita, non da mai la sensazione di poter finire la benzina. O meglio, la sensazione e' quella di uno che stia facendo una "camminata" con la bici. Mi spiego meglio: frullino Froome mi trasmette una sensazione d'incertezza, quasi come se il suo motorino potesse da un momento all'altro andare in corto circuito e poi girare a vuoto. Pure Nibali e tanti altri danno l'idea che quando vanno in riserva, il crollo puo' essere verticale. Quintana invece mi trasmette l'idea della camminata in montagna ovvero di un gesto talmente semplice che neanche la crisi puo' compromettere, ma semplicemente rallentare.
Con i dovuti distinguo mi ricorda Pantani, non nel modo di correre, ma nella facilita' ad essere competitivo in salita. Pantani aveva una tale predisposizione che pur senza una gran preparazione riusciva a competere con i piu' forti sul suo terreno preferito, la stessa impressione me la da Quintana.
A differenza di Froome e altri, mi da pure l'impressione di un fisico robusto, se pur minuto. Senza scadere nella retorica o nel melenso, penso che la sua provenienza andina lo renda particolarmente resistente alle situazioni ambientali che si possono incontrare sulla bici. Insomma mi pare avere una scorza dura.
4) LEGGE DEL MINIMO SFORZO - questo principio gli si adatta bene. Se, come penso dopo che l'ha suggerito Benoix, fara' pure il Tour, mi pare logico che stia risparmiando ogni goccia di sudore. Con tutte le salite a disposizione, mi pare piu' che probabile che non lo vedremo fare grandi attacchi da lontano, ma si limitera' ad una toccata e fuga, per recuperare 30/40 secondi a botta nelle tappe a lui congeniali.
Se oggi il Pozzo ha recuperato 30 secondi in una tappa non certo irresistibile, nulla mi toglie dalla testa che possa farlo pure il colombiano che rispetto al Pozzo e' un'altra categoria.
Oropa, Montecampione, Val Martello, Panarotta, Zoncolan, con soli 30 secondi a tappa + qualche abbuono sarebbe gia' maglia rosa, pur perdendo anche un minutino nella prima crono. Il tutto senza neanche dover contare sul probabile calo di Evans e senza considerare un cronoscalata in cui non credo fara' peggio di Evans o Uran.
Che perda piu' di un minuto da Evans nella crono piemontese non ci credo proprio, perche' Evans sono anni che fa crono mediocri.
Chiudo sottolineando che lo vedo in futuro come un realistico candidato alla doppietta Giro-Tour.
Lo ritenevo e lo ritengo ancora piu' stasera al termine del secondo fine settimana, il grande favorito del Giro, per una serie di motivi.
1) AVVERSARI - In salita, come valore assoluto, e' l'atleta che da nettamente piu' garanzie. Il suo rivale maggiore (Purito) e' gia' a casa.
Tutti gli altri, se li pesiamo sulla bilancia del ciclismo globale, hanno un peso nettamente inferiore. Peso tra l'altro ormai accertato (eccetto Kelderman).
Evans ha un eccellente curriculum, ma la vittoria nel Tour 2011 con un'ottima terza settimana, pare piu' l'eccezione alla regola che altro.
In tutte le tappe favorevoli e' sempre davanti a prendere vento e sprintare per gli abbuoni, sicuramente ha avuto una condotta piu' dispendiosa rispetto a Quintana.
Prof e' scettico su Quintana, anche perchè lo valutiamo misurandolo rispetto a Froome. Ora posso capire che esteticamente Froome e' piuttosto brutto da vedere (in salita, perche' a cronometro non mi pare cosi' male), ma mi pare che gli apici prestazionali raggiunti dall'inglese siano di assoluto livello. Magari limitati a corse interpretate in "modalita' Tour", quindi con squadrone a controllare la corsa e poi una sorta di cronomestro individuale sull'ultima salita, ma pur sempre apici sono. E neppure possiamo dire che siano circoscritti al solo Tour. E nel bel mezzo di questi apici Quintana ha dimostrato di essere l'unico o quasi a rimanere quasi a contatto con l'Alieno. Anzi per certi versi non ha mostrato taluni passaggi a vuoto che invece ha avuto l'Alieno, vedi Alpe d'huez 2013.
Pure nei rari passaggi a vuoto, si puo' ben dire che Froome rappresenti un valido metro di paragone; nella spesso citata Tirreno Adriatico 2013 ando' si' in difficolta' nella tappa con i muri, ma non dimentichiamo che fu lui a dettare legge nel precedente arrivo in salita.
2)IL GIRO NON E' IL TOUR! Vero. Quintana e' alla sua prima partecipazione al Giro, ma in queste prime nove tappe si e' mostrato tutt'altro che sprovveduto. Erano le piu' rischiose e le ha passate senza lasciarci le penne. Pozzovivo ha impiegato 10 anni per ottenere lo stesso risultato :-)
Ha una squadra che per ora e' stata ampiamente insufficiente e non mi aspetto che il quadro migliori nelle prossime settimane. Un Quintana in maglia rosa troppo presto si troverebbe alla merce degli avversari in certe tappe. Saggiamente Unzue gli ha fatto tenere un bassissimo profilo, ma allo stesso tempo e' sempre nelle prime posizioni nei momenti che contano. Cosi' facendo ha ottenuto il risultato di far crescere le speranze e le aspettative degli altri rivali, inducendoli ad assumersi l'onere di condividere il controllo della corsa.
Es. Attacco di Pozzovivo sulla salita di Sestola. Sono convinto al 100% che Quintana avrebbe potuto tranquillamente accompagnare il lucano nel suo attacco, ma ha volutamente (a mio avviso) preferito rimanere con i suoi avversari. Cosi' facendo ha mantenuto coperte le sue carte sapendo benissimo che un suo eventuale attacco avrebbe provocato ben altra reazione e che il risultato sarebbe stato ben misero considerando gli ultimi 3/4 chilometri di falsopiano.
3) ESTETICA - Vedendolo pedalare mi da un'impressione di estrema solidita'. La pedalata e' leggera, ma al contrario di altri uomini adatti alla salita, non da mai la sensazione di poter finire la benzina. O meglio, la sensazione e' quella di uno che stia facendo una "camminata" con la bici. Mi spiego meglio: frullino Froome mi trasmette una sensazione d'incertezza, quasi come se il suo motorino potesse da un momento all'altro andare in corto circuito e poi girare a vuoto. Pure Nibali e tanti altri danno l'idea che quando vanno in riserva, il crollo puo' essere verticale. Quintana invece mi trasmette l'idea della camminata in montagna ovvero di un gesto talmente semplice che neanche la crisi puo' compromettere, ma semplicemente rallentare.
Con i dovuti distinguo mi ricorda Pantani, non nel modo di correre, ma nella facilita' ad essere competitivo in salita. Pantani aveva una tale predisposizione che pur senza una gran preparazione riusciva a competere con i piu' forti sul suo terreno preferito, la stessa impressione me la da Quintana.
A differenza di Froome e altri, mi da pure l'impressione di un fisico robusto, se pur minuto. Senza scadere nella retorica o nel melenso, penso che la sua provenienza andina lo renda particolarmente resistente alle situazioni ambientali che si possono incontrare sulla bici. Insomma mi pare avere una scorza dura.
4) LEGGE DEL MINIMO SFORZO - questo principio gli si adatta bene. Se, come penso dopo che l'ha suggerito Benoix, fara' pure il Tour, mi pare logico che stia risparmiando ogni goccia di sudore. Con tutte le salite a disposizione, mi pare piu' che probabile che non lo vedremo fare grandi attacchi da lontano, ma si limitera' ad una toccata e fuga, per recuperare 30/40 secondi a botta nelle tappe a lui congeniali.
Se oggi il Pozzo ha recuperato 30 secondi in una tappa non certo irresistibile, nulla mi toglie dalla testa che possa farlo pure il colombiano che rispetto al Pozzo e' un'altra categoria.
Oropa, Montecampione, Val Martello, Panarotta, Zoncolan, con soli 30 secondi a tappa + qualche abbuono sarebbe gia' maglia rosa, pur perdendo anche un minutino nella prima crono. Il tutto senza neanche dover contare sul probabile calo di Evans e senza considerare un cronoscalata in cui non credo fara' peggio di Evans o Uran.
Che perda piu' di un minuto da Evans nella crono piemontese non ci credo proprio, perche' Evans sono anni che fa crono mediocri.
Chiudo sottolineando che lo vedo in futuro come un realistico candidato alla doppietta Giro-Tour.
Ultima modifica di galliano il Dom Mag 18, 2014 10:54 pm - modificato 1 volta.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
E' andata male con il Carpegna e Sestola non ha mostrato granché. Adesso abbiamo davanti una tappa insidiosa a Savona e la bella crono dei vini nobili piemontesi.
La classifica uscirà definita con valori in campo ben individuati.
L'auspicio è che almeno Oropa possa essere onorata come merita.
Lo so, le comparazioni sono sempre antipatiche e irrispettose, ma nello sport sono pensieri inevitabili, insiti nella natura stessa dell'esercizio.
Ad Oropa non ci si può e non ci si dovrà nascondere. Se così sarà, ci si dovrà davvero porre dei dubbi sui correttivi immediati da apportare a questo ciclismo, perché il Giro non è una corsetta, i percorsi possono essere belli o meno belli (come parzialmente si potrebbe osservare in questa prima settimana), ma sono percorsi veri, duri, che non giustificano neanche lontanamente il CICLISMO PASCOLATO.
La classifica uscirà definita con valori in campo ben individuati.
L'auspicio è che almeno Oropa possa essere onorata come merita.
Lo so, le comparazioni sono sempre antipatiche e irrispettose, ma nello sport sono pensieri inevitabili, insiti nella natura stessa dell'esercizio.
Ad Oropa non ci si può e non ci si dovrà nascondere. Se così sarà, ci si dovrà davvero porre dei dubbi sui correttivi immediati da apportare a questo ciclismo, perché il Giro non è una corsetta, i percorsi possono essere belli o meno belli (come parzialmente si potrebbe osservare in questa prima settimana), ma sono percorsi veri, duri, che non giustificano neanche lontanamente il CICLISMO PASCOLATO.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
E' OT, ma oggi ho visto questo video buffissimo della partenza della Velothon Berlin Kids, la prova libera dedicata ai bimbi e sono rimasto fulminato dal bimbo in testa e da come i bimbi emulano i campioni (in questo caso Froome).galliano ha scritto:Prof e' scettico su Quintana, anche perchè lo valutiamo misurandolo rispetto a Froome. Ora posso capire che esteticamente Froome e' piuttosto brutto da vedere (in salita, perche' a cronometro non mi pare cosi' male), ma mi pare che gli apici prestazionali raggiunti dall'inglese siano di assoluto livello.
E' bruttissimo come il campione di riferimento (poverino, lo so, sono cattivo ), ma volevo condividerla con voi
Piccoli Frumini Crescono.
Mestruo e Ciclo vanno in effetti d'accordo da tempo immemore per le donne, ma è una novità solo recente per gli uomini. Sono preoccupato perché adesso ho capito le troppe meno-pause dei nostri ciclistigalliano ha scritto:cronomestro individuale sull'ultima salita
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Non so se è il thread giusto, ma mi riallaccio al discorso di Ben.
Quando guardo la Tirreno, a parte le tappe che sono già definite per gli sprinter, raramente resto deluso. Le tappe mosse sono sempre onorate. Spesso anche nelle brevi corse a tappe le tappe mosse sono corse nel modo giusto dai ciclisti.
Alla Vuelta c'è poco da fare: piattone e salita finale stabiliscono già il canovaccio della corsa.
Al Giro e al Tour invece capita più spesso che le aspettative siano deluse (soprattutto al giro dove il disegno è mediamente migliore della corsa francese). Forse è vero che una riduzione dei giorni di corsa farebbe bene allo spettacolo?
Cosa pensa lo spettatore occasionale che guarda queste tappe (che, tra l'altro, fanno più audience di un Fiandre, per dire...)
Quando guardo la Tirreno, a parte le tappe che sono già definite per gli sprinter, raramente resto deluso. Le tappe mosse sono sempre onorate. Spesso anche nelle brevi corse a tappe le tappe mosse sono corse nel modo giusto dai ciclisti.
Alla Vuelta c'è poco da fare: piattone e salita finale stabiliscono già il canovaccio della corsa.
Al Giro e al Tour invece capita più spesso che le aspettative siano deluse (soprattutto al giro dove il disegno è mediamente migliore della corsa francese). Forse è vero che una riduzione dei giorni di corsa farebbe bene allo spettacolo?
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
L'argomento, anzi la provocazione esplicitata con quel punto di vista è assolutamente sensata.
Tu in pratica dici: visto che le tappe su cui puntano i corridori per vincere sono poche e sono ben individuate, tanto vale costruire una trama più breve su quelle.
Il problema è che le tre settimane garantiscono un tipo di spettacolo e di selezione che è il fondo, la resistenza, che altrimenti non vedremmo più. Non tutti hanno le tre settimane in canna, i campioni, come non tutti hanno hanno i 250 km.
Sono scelte, ed anche scelte pesanti. Nel tennis hanno ridotto gran parte dei tornei al meglio dei tre set (col tie-break) ed il tennis non ha più le maratone anti-televisive di un tempo, ma non ha neanche più le battaglie stupende di allora, dove magari qualche tennista gonfiato/a di adesso andrebbe in crisi mistica. Per gran parte si è ridotto ad un esercizio-esibizione di forza.
Credo che lo stesso avverrebbe col ciclismo delle 16 tappe e con le gare di 200 km. Per quanto siano sempre più rari quegli spettacoli, quando arrivano sono un godimento irrinunciabile.
Ahimé in questo io sono un passatista.
Tu in pratica dici: visto che le tappe su cui puntano i corridori per vincere sono poche e sono ben individuate, tanto vale costruire una trama più breve su quelle.
Il problema è che le tre settimane garantiscono un tipo di spettacolo e di selezione che è il fondo, la resistenza, che altrimenti non vedremmo più. Non tutti hanno le tre settimane in canna, i campioni, come non tutti hanno hanno i 250 km.
Sono scelte, ed anche scelte pesanti. Nel tennis hanno ridotto gran parte dei tornei al meglio dei tre set (col tie-break) ed il tennis non ha più le maratone anti-televisive di un tempo, ma non ha neanche più le battaglie stupende di allora, dove magari qualche tennista gonfiato/a di adesso andrebbe in crisi mistica. Per gran parte si è ridotto ad un esercizio-esibizione di forza.
Credo che lo stesso avverrebbe col ciclismo delle 16 tappe e con le gare di 200 km. Per quanto siano sempre più rari quegli spettacoli, quando arrivano sono un godimento irrinunciabile.
Ahimé in questo io sono un passatista.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Mi pare di capire che Nairo, è già un "vecchio" volpone.
Lo aspetto qui, Evans forse è il solo che ha provato le tre salite, spero nello spettacolo, guai se danno battaglia solo verso Oropa.
La guarderò sul maxi schermo sperando di divertirmi.
Lo aspetto qui, Evans forse è il solo che ha provato le tre salite, spero nello spettacolo, guai se danno battaglia solo verso Oropa.
La guarderò sul maxi schermo sperando di divertirmi.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
@Galliano
Caspita, io ti ho dato solo uno spunto di sceneggiatura su Quintana e tu ci hai costruito/osservato un intero film.
Credo tu abbia scritto la più dettagliata e concreta analisi sul colombiano che io abbia mai letto.
E la sottoscrivo dalla prima all'ultima parola. Perché la sua corsa mi ispira le tue stesse sensazioni.
Lui ha un colpo in canna e forse solo quello sparerà per vincere il Giro, facendolo sembrare una vittoria risicata. Il ragionamento su Unzue e sulla squadra è di una spietata logica, quasi lapalissiana, volendo isolare i fatti sulla base del modus operandi di Unzue (che è ancora quello dei tempi di Indurain, un conservatore cristallino).
E' un copione stupendo di cui sono felice di aver messo la prima punticina di inchiostro.
E' il bello della condivisione dei punti di vista.
Caspita, io ti ho dato solo uno spunto di sceneggiatura su Quintana e tu ci hai costruito/osservato un intero film.
Credo tu abbia scritto la più dettagliata e concreta analisi sul colombiano che io abbia mai letto.
E la sottoscrivo dalla prima all'ultima parola. Perché la sua corsa mi ispira le tue stesse sensazioni.
Lui ha un colpo in canna e forse solo quello sparerà per vincere il Giro, facendolo sembrare una vittoria risicata. Il ragionamento su Unzue e sulla squadra è di una spietata logica, quasi lapalissiana, volendo isolare i fatti sulla base del modus operandi di Unzue (che è ancora quello dei tempi di Indurain, un conservatore cristallino).
E' un copione stupendo di cui sono felice di aver messo la prima punticina di inchiostro.
E' il bello della condivisione dei punti di vista.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
galliano ha scritto:Ritorno qui sulla questione Quintana
Lo ritenevo e lo ritengo ancora piu' stasera al termine del secondo fine settimana, il grande favorito del Giro, per una serie di motivi.
Giusto, ormai il favorito numero uno è lui, mentre in Irlanda pensavo e penso che Purito gli sarebbe stato davanti.
Quest'anno Cadello è un altro corridore, rispetto agli anni scorsi, allorché sembrava un ex.galliano ha scritto:
1) AVVERSARI - In salita, come valore assoluto, e' l'atleta che da nettamente piu' garanzie. Il suo rivale maggiore (Purito) e' gia' a casa.
Tutti gli altri, se li pesiamo sulla bilancia del ciclismo globale, hanno un peso nettamente inferiore. Peso tra l'altro ormai accertato (eccetto Kelderman).
Evans ha un eccellente curriculum, ma la vittoria nel Tour 2011 con un'ottima terza settimana, pare piu' l'eccezione alla regola che altro.
galliano ha scritto:
In tutte le tappe favorevoli e' sempre davanti a prendere vento e sprintare per gli abbuoni, sicuramente ha avuto una condotta piu' dispendiosa rispetto a Quintana.
Da una parte sì, ma l'aspetto psicologico conta molto e infatti non credo che il fattore maglia (rosa/gialla) sia una leggenda metropolitana.
galliano ha scritto:
Es. Attacco di Pozzovivo sulla salita di Sestola. Sono convinto al 100% che Quintana avrebbe potuto tranquillamente accompagnare il lucano nel suo attacco, ma ha volutamente (a mio avviso) preferito rimanere con i suoi avversari. Cosi' facendo ha mantenuto coperte le sue carte sapendo benissimo che un suo eventuale attacco avrebbe provocato ben altra reazione e che il risultato sarebbe stato ben misero considerando gli ultimi 3/4 chilometri di falsopiano.
Forse sì, ma "un ti credere", perché tanto, nonostante le carte coperte, nessuno (a ragione o a torto) si lascia imbrogliare, nel senso che non c'è uno al Giro che non pensi che lui sia il favorito [lo sa anche Beppo Conti ] Io credo che se fosse stato super a Pozzo gli sarebbe andato dietro, anche solo per vedere chi ...
galliano ha scritto:
LEGGE DEL MINIMO SFORZO - questo principio gli si adatta bene. Se, come penso dopo che l'ha suggerito Benoix, fara' pure il Tour, mi pare logico che stia risparmiando ogni goccia di sudore. Con tutte le salite a disposizione, mi pare piu' che probabile che non lo vedremo fare grandi attacchi da lontano, ma si limitera' ad una toccata e fuga, per recuperare 30/40 secondi a botta nelle tappe a lui congeniali.
Se oggi il Pozzo ha recuperato 30 secondi in una tappa non certo irresistibile, nulla mi toglie dalla testa che possa farlo pure il colombiano che rispetto al Pozzo e' un'altra categoria.
La differenza è abissale, perché Pozzo lo considerano poco e nessuno si è dannato per andare a riprenderlo, mentre ad es. quando ha fatto un piccolo tentativo Uran, la risposta era stata diversa. Magari Domenico è partito molto più forte, ma resto convinto che Evans sa che non può perdere dal Lucano.
galliano ha scritto:
Oropa, Montecampione, Val Martello, Panarotta, Zoncolan, con soli 30 secondi a tappa + qualche abbuono sarebbe gia' maglia rosa, pur perdendo anche un minutino nella prima crono. Il tutto senza neanche dover contare sul probabile calo di Evans e senza considerare un cronoscalata in cui non credo fara' peggio di Evans o Uran.
Che perda piu' di un minuto da Evans nella crono piemontese non ci credo proprio, perche' Evans sono anni che fa crono mediocri.
Ripeto quanto ho scritto sopra: quest'anno l'australiano non ha mandato al Giro il suo sosia.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
C'è qui una corrente di pensiero, cui mi associo, che propugna una riduzione del numero di componenti per squadra e del numero di corridori tout court per i Grandi Giri (dov'è scritto che debbano essere 200 e passa ? 120 basterebbero ed avanzerebbero pure). Sarebbe piu' semplice a e non si andrebbero a toccare contenuti tecnici e nemmeno tradizione.apache ha scritto:Non so se è il thread giusto, ma mi riallaccio al discorso di Ben.
Quando guardo la Tirreno, a parte le tappe che sono già definite per gli sprinter, raramente resto deluso. Le tappe mosse sono sempre onorate. Spesso anche nelle brevi corse a tappe le tappe mosse sono corse nel modo giusto dai ciclisti.
Alla Vuelta c'è poco da fare: piattone e salita finale stabiliscono già il canovaccio della corsa.
Al Giro e al Tour invece capita più spesso che le aspettative siano deluse (soprattutto al giro dove il disegno è mediamente migliore della corsa francese). Forse è vero che una riduzione dei giorni di corsa farebbe bene allo spettacolo?
Cosa pensa lo spettatore occasionale che guarda queste tappe (che, tra l'altro, fanno più audience di un Fiandre, per dire...)
Sulla grande combattività dei "giretti" di una settimana, secondo me, influiscono altri fattori che non rendono quasi mai veritieri i risultati: in quelle gare i corridori vanno a testarsi e, tra chi si nasconde e chi si lancia all'avventura, non sai mai come stanno le cose veramente. Non so, magari mi sbaglio, ma non dò mai molto peso al risultato di queste corse (io le chiamo "corsette" e non so quanto ingenerosamente).
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Credo che Cunego, come corridore, sia finito.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
"Be' dai, proviamo a fare bene, non rinunciamo a priori alla classifica, poi se viene cerchiamo di vincere la tappa..."perobeach ha scritto:Credo che Cunego, come corridore, sia finito.
Già
Quello che mi fa rabbia, però, è il continuare a correre fra color che son sospesi, cedendo qualche secondo ogni giorno. Se il trend continuasse, contando in qualche defaillance di corridori che reggono peggio le 3 settimane o che sono gregari, entrerebbe nei 15, forse anche nei 10, ma servirebbe a qualcosa?
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
eliacodogno ha scritto:"Be' dai, proviamo a fare bene, non rinunciamo a priori alla classifica, poi se viene cerchiamo di vincere la tappa..."perobeach ha scritto:Credo che Cunego, come corridore, sia finito.
Già
Quello che mi fa rabbia, però, è il continuare a correre fra color che son sospesi, cedendo qualche secondo ogni giorno. Se il trend continuasse, contando in qualche defaillance di corridori che reggono peggio le 3 settimane o che sono gregari, entrerebbe nei 15, forse anche nei 10, ma servirebbe a qualcosa?
Non entra ne' nei 10 ne' nei 15.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Forse servirebbe a far perdere qualche tappa ad Ulissieliacodogno ha scritto:"Be' dai, proviamo a fare bene, non rinunciamo a priori alla classifica, poi se viene cerchiamo di vincere la tappa..."perobeach ha scritto:Credo che Cunego, come corridore, sia finito.
Già
Quello che mi fa rabbia, però, è il continuare a correre fra color che son sospesi, cedendo qualche secondo ogni giorno. Se il trend continuasse, contando in qualche defaillance di corridori che reggono peggio le 3 settimane o che sono gregari, entrerebbe nei 15, forse anche nei 10, ma servirebbe a qualcosa?
con la squadra impegnata a proteggere il proprio "uomo di classifica" non ci sarebbe la possibilità di sacrificare gli uomini per portare Ulissi in volata, come in parte poteva succedere a Sestola.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
A Sestola è stato il Sardino a chiedere di non lavorare per lui, perché non si sentiva per niente in forma, dopo una notte cominciata (accidenti a chi dice iniziata! ) tardi e finita presto.
Sul Bamboccio, che dire? Come campione è finito da tempo, ora, secondo me, dovrebbe interpretare altri ruoli: ritagliarsi uno spazio fra le seconde/terze linee, anche se le sue qualità migliori: orgoglio e doti di fondo, non lo spingono in questa direzione, il primo, perché lo convince di essere sempre Lui e il secondo serve poco nelle gare extra W.T, dove i chilometraggi non sono granché.
P.S.
Credo che comunque sia ancora il corridore che abbia più tifosi.
Sul Bamboccio, che dire? Come campione è finito da tempo, ora, secondo me, dovrebbe interpretare altri ruoli: ritagliarsi uno spazio fra le seconde/terze linee, anche se le sue qualità migliori: orgoglio e doti di fondo, non lo spingono in questa direzione, il primo, perché lo convince di essere sempre Lui e il secondo serve poco nelle gare extra W.T, dove i chilometraggi non sono granché.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Vengo al "caso Quintana" e alla bella trattazione di Galliano, che suggerisce temi intelligenti su cui imbastire una sana discussione.
Carlo mi ha preceduto con argomenti che condivido largamente e pertanto aggiungo solo pocchissime cose, quelle che mi vengono in mente ora.
Se consideriamo Purito come il suo vero avversario, allora si rafforza ancor di piu' in me la convinzione che Quintana non sia davvero tutto questo sfracello. Non sono mai riuscito a considerare JRO come un corridore da GG: il fatto che fosse sempre li', dando la sensazione di potercela fare, derivava secondo me dalla sua capacità di fare in apnea quell'ultimo km degli arrivi in salita, da vero finisseur. Questo gli è sempre stato possibile perchè le salite finali vengono costantemente "appiattite" da attendismo e paura serpeggianti nella maggior parte dei corridori. A cosa questo attendismo e questa paura siano dovuti lo lascio al giudizio di ciascuno; io ho le mie idee a proposito, ma non è questa la sede per discettarne. Abbiamo tanto criticato Armstrong perchè partiva ai -10 km dell'ultima salita: da allora siamo passati con Contador ai - 4/5 e con JRO ai meno 1, a volte 1,5.
Se pertanto il termine di paragone per Quintana viaggia tra Froome e JRO, mi viene persino da pensare (forse è meglio dire "da sperare") che Cadello possa dormire sonni tranquilli.
Ammetto che non conosco davvero questo Quintana: il Tour dell'anno scorso l'ho guardato molto distrattamente e non mi è mai sembrato di vedere grandissimi personaggi, tampoco in Quintana. Certamente avrete visto meglio voi e posso tranquillamente prendere una cantonata.
Aggiungo anche un certo mio pregiudizio sui corridori andini e sudamericani in genere: ricordate Rujano ? Quanto vicino ci è andato a vincere un Giro?. E poi, che fece ? Il piu' grande di essi fu forse Jimenez e Quintana, per ora, mi sembra patire non poco al suo confronto, fatta la tara tra epoche diverse.
Ammetto che Quintana giunge qui avvolto in un'aura di mistero che sembra conferirgli anche qualche carisma, specie in virtu' di quel viso ieratico da gran sacerdote Maja.
Al suo cospetto, sotto questo punto di vista, il nostro Evans, provenendo dall'Australia metropolitana e con il suo viso sfacciatamente europeo, non può nemmeno vantare qualche parentela con gli abitanti del bush e le "vie dei Canti" gli sono totalmente sconosciute. In un pianeta terzomondista, che sembra preferire gli alcaloidi andini all'alimentazione proteica europea, sembra proprio non vi sia scampo per il bianco.
Non vorrei però che su Cadello gravasse un altro pregiudizio, di altro segno: non vorrei cioè che questa sua presunta inadattabilità
alla terza settimana di corsa, fosse il lascito nei nostri ricordi di quel suo lontano crollo giovanile sulle vie del Passo Coe; che fu causato dall'aver trascurato le raccomandazioni dei suoi avi circa il cibo di cui nutrirsi in una tappa lunga e durissima come fu quella.
Insomma, il cuore è con Evans; la ragione, non so bene ...
Carlo mi ha preceduto con argomenti che condivido largamente e pertanto aggiungo solo pocchissime cose, quelle che mi vengono in mente ora.
Se consideriamo Purito come il suo vero avversario, allora si rafforza ancor di piu' in me la convinzione che Quintana non sia davvero tutto questo sfracello. Non sono mai riuscito a considerare JRO come un corridore da GG: il fatto che fosse sempre li', dando la sensazione di potercela fare, derivava secondo me dalla sua capacità di fare in apnea quell'ultimo km degli arrivi in salita, da vero finisseur. Questo gli è sempre stato possibile perchè le salite finali vengono costantemente "appiattite" da attendismo e paura serpeggianti nella maggior parte dei corridori. A cosa questo attendismo e questa paura siano dovuti lo lascio al giudizio di ciascuno; io ho le mie idee a proposito, ma non è questa la sede per discettarne. Abbiamo tanto criticato Armstrong perchè partiva ai -10 km dell'ultima salita: da allora siamo passati con Contador ai - 4/5 e con JRO ai meno 1, a volte 1,5.
Se pertanto il termine di paragone per Quintana viaggia tra Froome e JRO, mi viene persino da pensare (forse è meglio dire "da sperare") che Cadello possa dormire sonni tranquilli.
Ammetto che non conosco davvero questo Quintana: il Tour dell'anno scorso l'ho guardato molto distrattamente e non mi è mai sembrato di vedere grandissimi personaggi, tampoco in Quintana. Certamente avrete visto meglio voi e posso tranquillamente prendere una cantonata.
Aggiungo anche un certo mio pregiudizio sui corridori andini e sudamericani in genere: ricordate Rujano ? Quanto vicino ci è andato a vincere un Giro?. E poi, che fece ? Il piu' grande di essi fu forse Jimenez e Quintana, per ora, mi sembra patire non poco al suo confronto, fatta la tara tra epoche diverse.
Ammetto che Quintana giunge qui avvolto in un'aura di mistero che sembra conferirgli anche qualche carisma, specie in virtu' di quel viso ieratico da gran sacerdote Maja.
Al suo cospetto, sotto questo punto di vista, il nostro Evans, provenendo dall'Australia metropolitana e con il suo viso sfacciatamente europeo, non può nemmeno vantare qualche parentela con gli abitanti del bush e le "vie dei Canti" gli sono totalmente sconosciute. In un pianeta terzomondista, che sembra preferire gli alcaloidi andini all'alimentazione proteica europea, sembra proprio non vi sia scampo per il bianco.
Non vorrei però che su Cadello gravasse un altro pregiudizio, di altro segno: non vorrei cioè che questa sua presunta inadattabilità
alla terza settimana di corsa, fosse il lascito nei nostri ricordi di quel suo lontano crollo giovanile sulle vie del Passo Coe; che fu causato dall'aver trascurato le raccomandazioni dei suoi avi circa il cibo di cui nutrirsi in una tappa lunga e durissima come fu quella.
Insomma, il cuore è con Evans; la ragione, non so bene ...
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Prof, a me Quintana era piaciuto in modo particolare per la sua azione sul Port de Pailheres allo scorso Tour. Ma purtroppo quel giorno, ripreso perentoriamente da Froome anche grazie al lavoro della Sky sulla salita finale (e magari tu bollerai questo come cattivo segno sulle sue doti ), capì che gli conveniva correre a immagine del padrone di quel Tour, e grazie a questa tattica riuscì anche a prendersi una tappa.
Su Purito non posso che essere d'accordo, mai stato uomo da GT (e anche quest'anno da qualcuno avrebbe perso, se sono certo), anche se vi si è egregiamente adattato, un po' come fece Di Luca. Però all'opposto del Killer, lo spagnolo non è un gran vincente, infatti da due anni è il miglior ciclista come continuità ma non riesce a cogliere altro che il Lombardia, che nella sua ultima versione (bruttina per me), è la corsa che più gli si adatta al di fuori della Freccia Vallone e di certe tappe della Vuelta
Su Purito non posso che essere d'accordo, mai stato uomo da GT (e anche quest'anno da qualcuno avrebbe perso, se sono certo), anche se vi si è egregiamente adattato, un po' come fece Di Luca. Però all'opposto del Killer, lo spagnolo non è un gran vincente, infatti da due anni è il miglior ciclista come continuità ma non riesce a cogliere altro che il Lombardia, che nella sua ultima versione (bruttina per me), è la corsa che più gli si adatta al di fuori della Freccia Vallone e di certe tappe della Vuelta
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Che Purito non sia un *mostro* è più che ovvio e mi convince molto quanto ha scritto Prof sul fatto che lui è diventato un potenziale vincitore da quando gli attacchi sono all'ultimo Km, dove lui li può battere tutti. Quanto al fatto di essere un *perdente* è vero sì, ma "un ti credere", perché ad es. l'ultima Vuelta che ha corso, per me, l'à "vinta", così come Gaul quel Giro che "perse" da Nencini. Insomma in quel caso non c'entravano le capacità atletiche ma solo la distrazione, unita alla squadra inferiore a quella dell'altro. Ma in questo Giro, ancorché la Katusha sia scarsa, la Movistar non è da meno.
eliacodogno- Tirreno-Adriatico
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Penso che tu ti riferisca alla Vuelta 2012, visto che nell'ultima che ha corso è arrivato dietro Horner, Nibali e Valverde. Però secondo me (e avevi ben sintetizzato all'epoca) in quella sconfitta, come anche parzialmente in quella di Firenze o in quella del Giro 2012, ci sono tutti i limiti di Purito, che appunto non ha la mentalità vincente. Sul fatto che poi Purito a sto Giro non avesse la squadra all'altezza (prima del patatrac che ha tolto di mezzo molti, compreso lui), non so mica, io avevo avuto un'impressione opposta nell'arrivo di Viggiano.
Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Sì, certo il riferimento era allo scippo del Bagnino, quanto alla squadra, può anche darsi che abbia ragione tu, anche perché tutto e relativo e vista ora la Movistar, è difficile fare peggio.
P.S.
A Firenze credo che lui c'entri poco, è stato Valverde (giustamente) a farlo perdere.
P.S.
A Firenze credo che lui c'entri poco, è stato Valverde (giustamente) a farlo perdere.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Invece secondo me c'entra, perché con le sue doti io credo che Purito avrebbe potuto chiudere il conto su Via Salviati, il pezzo a lui più congeniale, invece è stato quasi ripreso sotto l'azione di Nibali, forse il più stanco tra i primi, visto lo sviluppo della gara.
E in generale, il ricorrere di tanti piazzamenti è indice, a mio avviso, che l'atleta è forte (sui GT poi ha dei limiti, ma non importa), però non è un vincente. Quando ti manca sempre (escludiamo le corse dove è palesemente superiore) quel quid per vincere vuol dire che... [*]
Nel parlare di questo mi viene in mente Nando Casagrande, che ho sempre apprezzato tantissimo
[*] La questione per me è familiare, nel mio piccol(issim)o trascorso di agonista sono stato un discreto perdente, pativo lo scontro spalla a spalla e infatti se trovavo qualcuno che valeva quanto o poco meno di me gli arrivavo in qualche modo dietro, peggiorando le mie abituali prestazioni
E in generale, il ricorrere di tanti piazzamenti è indice, a mio avviso, che l'atleta è forte (sui GT poi ha dei limiti, ma non importa), però non è un vincente. Quando ti manca sempre (escludiamo le corse dove è palesemente superiore) quel quid per vincere vuol dire che... [*]
Nel parlare di questo mi viene in mente Nando Casagrande, che ho sempre apprezzato tantissimo
[*] La questione per me è familiare, nel mio piccol(issim)o trascorso di agonista sono stato un discreto perdente, pativo lo scontro spalla a spalla e infatti se trovavo qualcuno che valeva quanto o poco meno di me gli arrivavo in qualche modo dietro, peggiorando le mie abituali prestazioni
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
[*]eliacodogno ha scritto:...
[*]La questione per me è familiare, nel mio piccol(issim)o trascorso di agonista sono stato un discreto perdente, pativo lo scontro spalla a spalla e infatti se trovavo qualcuno che valeva quanto o poco meno di me gli arrivavo in qualche modo dietro, peggiorando le mie abituali prestazioni
Hahaha ... mi ricorda qualcuno ... per cui l'importante era partecipare e divertirsi ... e dimostrare di poter stare con i primi. La vittoria ? Poteva anche non venire, chissenefrega ... era solo un dettaglio. Mah...
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Il pregiudizio, usando con circospezione il termine, è assolutamente giustificato dal passato e dal modo di correre dei sudamericani (siano essi più o meno hispanici o indigeni).prof ha scritto:Aggiungo anche un certo mio pregiudizio sui corridori andini e sudamericani in genere: ricordate Rujano ? Quanto vicino ci è andato a vincere un Giro?. E poi, che fece ? Il piu' grande di essi fu forse Jimenez e Quintana, per ora, mi sembra patire non poco al suo confronto, fatta la tara tra epoche diverse.
Però Prof osserva come, purtroppo o per fortuna (valgono entrambe le cose), hanno cambiato anche loro il modo di correre. Secondo te quanti di loro arrivavano in passato al professionismo dopo aver visto in tv una Liegi-Bastogne-Liegi o un Giro delle Fiandre?
Quel ciclismo tattico e di squadra per loro non esisteva. Era solo un semplice regolamento di conti lungo le salita nella giungla pre-andina.
Oggi siamo nell'era di internet e la fame di ciclismo in Sudamerica è aumentata parecchio, con la differenza che oggi accedono con regolarità e qualità, grazie agli streaming (alcuni anche, tramite i canali a pagamento come Fox, alle telecronache della mitica Goga Ruiz Sandoval. I sudamericani hanno assorbito le tecniche di corsa europee, le hanno fatte loro e rielaborate.
Io seguo molto i tweet sudamericani e vi leggo una incredibile competenza, una passione genuina e attenta ai particolari. Piacciano o non piacciano i social (io salvo e parteggio spudoratamente per Twitter), stanno diffondendo cultura ciclistica e sano confronto. Twitter fa sentire il ciclismo come uno sport sovranazionale sul serio, ed il popolo ciclofilo come un popolo a sé, una cosa che 15 anni fa sarebbe stata fantascienza.
Nairo è figlio di questa nuova generazione, non ha rinunciato all'irruenza in salita, ma certamente l'ha disciplinata, ha imparato a leggere la corsa. Io personalmente non ricordo un suo attacco errato, una azione andata tremendamente a vuoto, perché anche l'attacco sul Pailheres fu un tentativo serio che rivelò i valori in campo. Di converso ricordo tante azioni risolutive di Quintana in Spagna (Murcia in primis ma altre ancora) ed in Francia (Route de Sud) che ne hanno svelato al mondo il talento. La sua carriera e la sua crescita sono di una linearità cristallina. E' questo che lo rende forte agli occhi di chi lo segue, più del suo storico podio al Tour.
Quel viso ieratico da gran Sacerdote Maya ... fantastica, mi piace! Grandiosa definizioneprof ha scritto:Ammetto che Quintana giunge qui avvolto in un'aura di mistero che sembra conferirgli anche qualche carisma, specie in virtu' di quel viso ieratico da gran sacerdote Maja.
Io direi che d'ora in poi Nairo diventa "Il Gran Sacerdote Maya".
Dirò di più su Evans. Non ha la faccia da europeo, ma proprio da fiammingoprof ha scritto:Al suo cospetto, sotto questo punto di vista, il nostro Evans, provenendo dall'Australia metropolitana e con il suo viso sfacciatamente europeo, non può nemmeno vantare qualche parentela con gli abitanti del bush e le "vie dei Canti" gli sono totalmente sconosciute. In un pianeta terzomondista, che sembra preferire gli alcaloidi andini all'alimentazione proteica europea, sembra proprio non vi sia scampo per il bianco.
Prof, non credo che il ciclismo sia ancor giunto (e spero mai ci arrivi) come l'atletica alle selezioni atletiche sulla base dell'etnotipo di appartenenza. Ti posso fare dei nomi che smentiscono un po' questa lettura.
Il colombiano odierno è più simile alla popolazione americana Usa che a quella molto etnica di Perù e Bolivia.
E' un positivo melting pot, molto integrato e geloso di questa sua caratteristica più antica di quella Usa.
Il colombiano in generale, non solo quello andino, che ha quelle caratteristiche e quel modo di correre, oggi è molto più disciplinato.
Tornando agli etnotipi, devi riconoscere che non esiste una differenza etno-sportiva fra gli americani Usa, pensando a Hincapie (semi pellerossa), Rodriguez (etnotipo messicano, velocista eterno), Armstrong (etnotipo norvegese) e via ancora.
Vale anche in Colombia fra l'ispanico Uràn e l'indio Quintana. Non vedo differenze d'attitudine fra i due.
E adesso in Australia sta emergendo Caleb Ewan, gran velocista e potenziale classicomane, in cui non ravvedo differenze attitudinali rispetto all'esperto Gerrans. Ewan è un cosiddetto "aboriginal aussie". L'unica cosa certa e sotto gli occhi di tutti è che Advance Australia Fair è un auspicio in fase di realizzazione nel ciclismo. Orica Boia.
Ps. Su questo argomento la mia sentenza è: agiscono più i social e youtube sulla formazione che non il dna.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Ammetto che pur apprezzando l'Evans uomo, ho delle preclusioni estetiche nei suoi confronti. La sua figura in bici non mi ispira molto, con quel torace tutto schiacciato verso il manubrio, la sua pedalata poco rotonda in salita, anzi un po' quadrata. Areodinamico sicuramente, ma non particolarmente bello da vedere.
Su Quintana credo che tu (Prof) dovrai rivedere il giudizio. Mi pare lontano anni luce dal Rujano da te citato, anche troppo forse. Il che lo rende fin troppo europeo (contemporaneo) nel suo modo di interpretare la gara.
La sua struttura fisica tipica degli indios a mio avviso è fatta per andare in salita, un po' come i cheniani sono fatti per correre a piedi. Non che un bianco non possa fare meglio come tempi e risultati, ma è rarissimo trovare un bianco che trasmetta la stessa sensazione di armonia nella corsa.
Purtroppo come scritto da Benoix, Unzue è un conservatore nato. Sarebbe stato capace di tarpare le ali pure a Pantani, figuriamoci a Quintana che mi pare molto meno istintivo del Pirata.
Chiudo su JRO. Era l'unico avversario credibile per Quintana prima dell'inizio Giro proprio e solo perché ai giorni nostri il ciclismo si è ridotto ad uno sprint di pochi minuti. In una corsa interpretata come ai vecchi tempi credo che i valori in campo potrebbero cambiare drasticamente.
Adesso rimane da vedere cosa ci dirà la crono. Se Quintana dovesse andare male: oltre un 1' e 20" da Evans e sopratutto Uran, allora si aprirebbe qualche dubbio sulla sua reale condizione. Non che un distacco di 3 minuti sia incolmabile, ma un Quintana in buona forma non perderebbe troppo dai due principali rivali. Però attenzione nella prima crono del Tour 2013, Quintana (in buona condizione) accusò 58 secondi di distacco da un Evans non certo brillante, in soli 33km. Se Quintana ripete quella prestazione negativa su un percorso più lungo e impegnativo e Evans/Uran fanno una buona prestazione allora forse si potrebbe aprire uno scenario più adatto a vedere qualche attacco non limitato ai finali di gara.
Su Quintana credo che tu (Prof) dovrai rivedere il giudizio. Mi pare lontano anni luce dal Rujano da te citato, anche troppo forse. Il che lo rende fin troppo europeo (contemporaneo) nel suo modo di interpretare la gara.
La sua struttura fisica tipica degli indios a mio avviso è fatta per andare in salita, un po' come i cheniani sono fatti per correre a piedi. Non che un bianco non possa fare meglio come tempi e risultati, ma è rarissimo trovare un bianco che trasmetta la stessa sensazione di armonia nella corsa.
Purtroppo come scritto da Benoix, Unzue è un conservatore nato. Sarebbe stato capace di tarpare le ali pure a Pantani, figuriamoci a Quintana che mi pare molto meno istintivo del Pirata.
Chiudo su JRO. Era l'unico avversario credibile per Quintana prima dell'inizio Giro proprio e solo perché ai giorni nostri il ciclismo si è ridotto ad uno sprint di pochi minuti. In una corsa interpretata come ai vecchi tempi credo che i valori in campo potrebbero cambiare drasticamente.
Adesso rimane da vedere cosa ci dirà la crono. Se Quintana dovesse andare male: oltre un 1' e 20" da Evans e sopratutto Uran, allora si aprirebbe qualche dubbio sulla sua reale condizione. Non che un distacco di 3 minuti sia incolmabile, ma un Quintana in buona forma non perderebbe troppo dai due principali rivali. Però attenzione nella prima crono del Tour 2013, Quintana (in buona condizione) accusò 58 secondi di distacco da un Evans non certo brillante, in soli 33km. Se Quintana ripete quella prestazione negativa su un percorso più lungo e impegnativo e Evans/Uran fanno una buona prestazione allora forse si potrebbe aprire uno scenario più adatto a vedere qualche attacco non limitato ai finali di gara.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Notizia di oggi.
Quintana accusa qualche malanno a seguito della tappa di Montecassino.
L a gamba non è eccezionale e sente dolore quando ci sono gli attacchi. Acciacchi al gomito, al ginocchio e al gluteo....
Quintana accusa qualche malanno a seguito della tappa di Montecassino.
L a gamba non è eccezionale e sente dolore quando ci sono gli attacchi. Acciacchi al gomito, al ginocchio e al gluteo....
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Mah, Ben, se è solo per questo, ci vivo nel melting pot: ci vivo per ragioni professionali. Banditi i pregiudizi, che non mi appartengono, sarebbe però limitativo non considerare che esistono ancora (e non so ancora per quanto, ma non per poco) differenze culturali di rilievo per nulla trascurabili tra varie popolazioni, tra varie etnie ed all'interno di queste ultime. Ho anche avuto colleghi colombiani, peraltro.BenoixRoberti ha scritto:
Prof, non credo che il ciclismo sia ancor giunto (e spero mai ci arrivi) come l'atletica alle selezioni atletiche sulla base dell'etnotipo di appartenenza. Ti posso fare dei nomi che smentiscono un po' questa lettura.
Il colombiano odierno è più simile alla popolazione americana Usa che a quella molto etnica di Perù e Bolivia.
E' un positivo melting pot, molto integrato e geloso di questa sua caratteristica più antica di quella Usa.
Il colombiano in generale, non solo quello andino, che ha quelle caratteristiche e quel modo di correre, oggi molto più disciplinato.
Tornando agli etnotipi, devi riconoscere che non esiste una differenza etno-sportiva fra gli americani Usa, pensando a Hincapie (semi pellerossa), Rodriguez (etnotipo messicano, velocista eterno), Armstrong (etnotipo norvegese) e via ancora.
Vale anche in Colombia fra l'ispanico Uràn e l'indio Quintana. Non vedo differenze d'attitudine fra i due.
E adesso in Australia sta emergendo Caleb Ewan, gran velocista e potenziale classicomane, in cui non ravvedo differenze attitudinali rispetto all'esperto Gerrans. Ewan è un cosiddetto "aboriginal aussie". L'unica cosa certa e sotto gli occhi di tutti è che Advance Australia Fair è un auspicio in fase di realizzazione nel ciclismo. Orica Boia.
Come ti dicevo, per me non esistono pregiudizi, ma non esistono in nessuna direzione: neanche nella direzione del politicamente corretto.
L'effetto dei social media agisce alla superficie, com'è giusto. La conoscenza che acquisisci attraverso una tastiera è cosa diversissima da quella che hai sul campo. Le differenze sono abissali. Il social media è assai limitativo. E' un confronto che ho avuto anche con alcuni colleghi e che mi prende assai (Non sai quanto mi interessi avere un po' di chiarezza), ma loro non lavoravano sul campo e non potevano semplicemente capire che cosa si passasse laggiu'.
A causa del mio lavoro ho sempre mediato tra culture diverse e ti assicuro che è tutt'altro che scontato riuscirci. Anzi. I conflitti possono essere potenzialmente devastanti. Non ho questa visione cosi' idilliaca del potenziale dei nuovi mezzi e delle relative tecnologie. Con i miei colleghi ho avuto svariate occasioni di confrontarmi sulla utilità di strumenti come, per esempio, il CRM e non sono mai riuscito a convincermi che, senza un'adeguata presenza sul campo, sia possibile gestire alcunchè; progetti, clienti, contratti e altro.
I condizionamenti culturali sono infiniti e non so se si possano liquidare cosi' facilmente. Dopotutto Rujano non è cosi' lontano da noi e, ti assicuro che il suo comportamento e la sua esperienza non mi sono assolutamente nuovi, come quello dei colombiani che hanno lavorato con me (tutti ragazzi che si potrebbero definire di alta estrazione, peraltro).
Ho finito con il mettere assieme cose un po' alla rinfusa e temo di essere stato un po' confuso. D'altra parte è argomento scottante e ci vorrebbe un lavoro ben piu' corposo per sviscerarlo. Anche se nel mese di Maggio mi permetto di rallentare la mia attività, causa Giro, non posso però assentarmi del tutto e questo mi limita un po'.
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