Da informazioni riservate di un amico, pare che una tappa del Giro d'Italia arrivi a Oropa.
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Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
vallelvo- Giro di Lombardia
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Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Promemoria primo messaggio :
Da informazioni riservate di un amico, pare che una tappa del Giro d'Italia arrivi a Oropa.
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BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Anche sui siti francesi è presente questa campagna pubblicitaria dell'ente del turismo irlandese dedicata al Big Start del Giro.
Questa è la pagina italiana dedicata alla stessa campagna:
http://www.ireland.com/it-it/campaign/normal-campaign/2014/giro
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galliano- Tour de Pologne
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
A proposito della due tappe in linea irlandesi, non ho trovato nelle pagine precedenti particolari segnalazioni. Non è che vengono sottovalutate un po' troppo?
Entrambe hanno la seconda metà del percorso lungo la costa e se il lato interno della costa irlandese è pari a quello sul lato atlantico, allora se ne potrebbero vedere delle belle. Io dell'Irlanda, ciclisticamente parlando, mi ricordo due cose, le stradine strette e il vento micidiale.
Vento che non risparmiava neppure le strade nell'entroterra. Forse io ho preso un periodo sfortunato (inizio luglio), ma se queste dovessero essere le condizioni abituali, penso che tra seconda e terza tappa, qualcuno dei big non abituato ai ventagli potrebbe già finire fuori classifica. In questo senso Pozzovivo è avvisato.
Entrambe hanno la seconda metà del percorso lungo la costa e se il lato interno della costa irlandese è pari a quello sul lato atlantico, allora se ne potrebbero vedere delle belle. Io dell'Irlanda, ciclisticamente parlando, mi ricordo due cose, le stradine strette e il vento micidiale.
Vento che non risparmiava neppure le strade nell'entroterra. Forse io ho preso un periodo sfortunato (inizio luglio), ma se queste dovessero essere le condizioni abituali, penso che tra seconda e terza tappa, qualcuno dei big non abituato ai ventagli potrebbe già finire fuori classifica. In questo senso Pozzovivo è avvisato.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Il fatto è che la valutazione dipende da un fatto non consolidato (in questo momento) come il/la meteo.galliano ha scritto:A proposito della due tappe in linea irlandesi, non ho trovato nelle pagine precedenti particolari segnalazioni. Non è che vengono sottovalutate un po' troppo?
Certamente fra un paio di giorni si avrà un quadro chiaro.
Comunque le previsioni attuali (diciamo tendenze) descrivono una situazione come quella da te indicata, ed anche un weekend di pioggia. La cronosquadre di Belfast potrebbe essere quella più bersagliata dal vento, sui 40 km/h ma anche le altre due avrebbero comunque un vento superiore ai 20 km/h.
Il rischio di ventagli ed imboscate è più che che un rischio, ma una quasi certezza.
A breve ci saranno tutte le schede dettagliate col gps ed il link alla mappa col meteo in real.
galliano- Tour de Pologne
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- Messaggio n°104
Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
La crono di venerdì a Belfast credo abbia un percorso completamente cittadino, quindi l'effetto del vento dovrebbe essere piuttosto limitato, anche se le città irlandesi non pullulano di costruzioni alte, in grado di fare uno schermo efficace contro il vento.
Nell'ipotesi di imboscate mi aspetto un Evans in prima linea e pure la OPQS di Uran dovrebbe avere il know-how adatto. Più a rischio il duo Astana.
Nell'ipotesi di imboscate mi aspetto un Evans in prima linea e pure la OPQS di Uran dovrebbe avere il know-how adatto. Più a rischio il duo Astana.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
La frase sarebbe corretta, se non fosse che è una cronosquadre.galliano ha scritto:La crono di venerdì a Belfast credo abbia un percorso completamente cittadino, quindi l'effetto del vento dovrebbe essere piuttosto limitato, anche se le città irlandesi non pullulano di costruzioni alte, in grado di fare uno schermo efficace contro il vento.
Tu non immagini cosa sia una cronosquadre corsa con 40 km/h di vento: uno stress enorme, dove il gap fra corridori adatti e meno adatti viene amplificato notevolmente.
La strada verso lo Stormont è ampia, in salita leggera e sarà probabilmente con vento a favore, ma tutto il ritorno sarà con vento contro, l'asfalto sarà con discreta probabilità leggermente bagnato e la temperatura un po' frizzante.
Chi non dovesse "carburare" bene, o qualche scalatore non molto avvezzo, potrebbe trovarsi impiccato già al prologo.
vallelvo- Giro di Lombardia
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Sicuramente il meteo è un'incognita. Nella verde Irlanda, gli acquazzoni sono sempre pronti quando meno te lo aspetti.
Non conosco il nord, leggo sulla Guida del Giro che la cronosquadre di km21,7 sarà Belfast-Belfast, con strade larghe, con un solo strappo al primo rilevamento. Insidie potranno essere il tempo ed il vento.
La seconda tappa sarà Belfast-Belfast di km 219: l'unica insidia il vento che soffia dalla Scozia e potrà fare danni nel gruppo.
Terza tappa Armagh-Dublin di 187 km, arrivo per velocisti, su strada larga, pare senza insidie
.
E finalmente trasferimento a Bari: il Giro d'Italia torna in Patria.
Non conosco il nord, leggo sulla Guida del Giro che la cronosquadre di km21,7 sarà Belfast-Belfast, con strade larghe, con un solo strappo al primo rilevamento. Insidie potranno essere il tempo ed il vento.
La seconda tappa sarà Belfast-Belfast di km 219: l'unica insidia il vento che soffia dalla Scozia e potrà fare danni nel gruppo.
Terza tappa Armagh-Dublin di 187 km, arrivo per velocisti, su strada larga, pare senza insidie
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Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Toh, ma quest'anno il Bussolotto non viene al Giro? E la Q.S. in otto, ma siamo sicuri?
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Sono gli otto confermati. Il nono lo aggiungeranno alla conferma.Lemond ha scritto:Toh, ma quest'anno il Bussolotto non viene al Giro? E la Q.S. in otto, ma siamo sicuri?
Di certo non sarà il bussolotto.
Dopo la volata scorrettissima di ieri, ancor di più dico che non mi mancherà.
galliano- Tour de Pologne
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
BenoixRoberti ha scritto:
La frase sarebbe corretta, se non fosse che è una cronosquadre.
Tu non immagini cosa sia una cronosquadre corsa con 40 km/h di vento: uno stress enorme, dove il gap fra corridori adatti e meno adatti viene amplificato notevolmente.
La strada verso lo Stormont è ampia, in salita leggera e sarà probabilmente con vento a favore, ma tutto il ritorno sarà con vento contro, l'asfalto sarà con discreta probabilità leggermente bagnato e la temperatura un po' frizzante.
Chi non dovesse "carburare" bene, o qualche scalatore non molto avvezzo, potrebbe trovarsi impiccato già al prologo.
A maggior ragione, quindi, saranno privilegiate le squadre storicamente attrezzate per l'esercizio e con una buona tecnica nei cambi, rispetto magari a quelli con passisti eccellenti ma poco avvezzi alla pratica in questione.
Orica uber alles quindi
Da questo punto di vista sono curioso di vedere la prova della Movistar: ha dei nomi eccellenti, ma non so quanto adeguati. Al Giro del Trentino hanno un po' deluso.
eliacodogno- Tirreno-Adriatico
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Meglio così per lui visto che non ha una gamba monumentale, per i suoi avversari che evitano le scorrettezze tipiche del Bussolotto sverniciato e per le trasmissioni di contorno che altrimenti ospiterebbero solo le polemiche conseguenti.Lemond ha scritto:Toh, ma quest'anno il Bussolotto non viene al Giro? E la Q.S. in otto, ma siamo sicuri?
Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
eliacodogno ha scritto:Meglio così per lui visto che non ha una gamba monumentale, per i suoi avversari che evitano le scorrettezze tipiche del Bussolotto sverniciato e per le trasmissioni di contorno che altrimenti ospiterebbero solo le polemiche conseguenti.Lemond ha scritto:Toh, ma quest'anno il Bussolotto non viene al Giro? E la Q.S. in otto, ma siamo sicuri?
Ma vuoi mettere la sodisfazione mia nel vedere Kittel che lo leva di ruota?
eliacodogno- Tirreno-Adriatico
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Per quello puoi riguardare la tappa in cui Viviani lo passa, partendo da dietro come sempre e dribblando anche un vagone del treno dell'avversario.
E comunque spero che questo Giro possa confermare che finalmente Elia ha fatto il salto di qualità e che le vittorie turche non fossero dovute solo alla gambina del Bussolotto in questo periodo. Anche se da quello che ho visto temo che il nostro non abbia ancora (né so se mai l'avrà) la scaltrezza per affrontare le volate in maniera più efficiente.
E comunque spero che questo Giro possa confermare che finalmente Elia ha fatto il salto di qualità e che le vittorie turche non fossero dovute solo alla gambina del Bussolotto in questo periodo. Anche se da quello che ho visto temo che il nostro non abbia ancora (né so se mai l'avrà) la scaltrezza per affrontare le volate in maniera più efficiente.
vallelvo- Giro di Lombardia
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
A che punto Cav ha fatto la scorrettezza, perchè non l'ho percepita.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Guarda le immagini in questo post e confrontale con la direttrice stradale. E' tutto chiaro.vallelvo ha scritto:A che punto Cav ha fatto la scorrettezza, perchè non l'ho percepita.
Il corridore in volata non può deviare dalla propria traiettoria. Qua il Cav va da destra sino alle transenne a sinistra.
http://www.ciclopassione.com/t813p250-altre-corse-2014#6697
Devo dire che le giurie ormai accettano ogni cosa.
Non riguarda solo il Cav, per essere sinceri.
Domenica Hutarovich al GP de La Somme ha fatto una manovra di una pericolosità estrema e nessuno è intervenuto.
Spero che al prossimo Giro non tollerino certe scorrettezze. Se le regole vengono meno, ci sarà la giungla, e poi ci scapperà l'incidente grave.
vallelvo- Giro di Lombardia
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Grazie. Ho rivisto lo sprint per l'ennesima volta ed ho focalizzato il punto. Non andavo così indietro.
Mi chiedo perchè le squadre non fanno reclamo. Ne va anche di mezzo la salute dei corridori, non solo la vittoria.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Diversi corridori kazaki, colombiani e russi non hanno avuto il visto per le Isole Britanniche e quindi non saranno al via.
E le (eventuali) sostituzioni non saranno cosa semplice.
Figura barbina di UCI, Organizzazione ed Isole Britanniche.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Molto bella la presentazione di ieri, pur non essendo troppo entusiasta delle partenze dall'estero devo riconoscere che il clima è sempre straordinario. Protagonisti: Kittel (becca applausi come una rockstar, ma che ha detto?? ), Uran (quanto è simpatico? anche per la sua storia, un Grande ) e gli indumenti viola dei presentatori
PS1: Cunego preoccupato dall'entrata in passerella...ma che scherzava?
PS2: Uso questa come discussione generalista sul Giro
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- Messaggio n°118
Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Ben fatto e ben detto.eliacodogno ha scritto:PS2: Uso questa come discussione generalista sul Giro
Ho integrato anche il titolo del 3d.
A breve carico le schede iniziali delle singole tappe.
Sorry per ritardo, ma in questi gg sono un po' preso e senza aiuto.
galliano- Tour de Pologne
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- Messaggio n°119
Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Mi aggiungo alla litania delle lamentele stimolata dalle tappe irlandesi.
Ci si lamenta della difficoltà delle squadre e degli organizzatori a sbarcare il lunario, e poi si continuano a proporre tappe dall'esito scontato, soporifere, che riservano un po' d'adrenalina solo negli ultimi 10km.
Per fortuna la tappa di Bari è poco più di 110km, così ci risparmiamo la tortura inevitabile prima dello sprint.
Si parla tanto di attirare il pubblico generalista, di fare nuovi adepti, ma qui il rischio è di perdere pure lo zoccolo duro; magari non per sempre, ma di sicuro in queste tappe interlocutorie.
L'ho già scritto altrove, ma a mio avviso il primo obiettivo deve essere quello di incontrare i gusti degli appassionati, prima di preoccuparsi degli altri. Uno sport che sfianca pure gli irriducibili, non ha certo le carte in regola per far proseliti.
Ovvio che non basta il percorso, ma quello è un elemento su cui si può intervenire facilmente. Tutto il resto è importantissimo (WT, specializzazione, tecnologia, ecc.), ma richiede il realizzarsi contemporaneo di varie condizioni e sopratutto ha tempi necessariamente più lunghi.
Al Giro ci sono 21 tappe di cui 3 crono, quindi 18 in linea.
7 sono troppo clamorosamente dedicate ai velocisti, altrettante quelle per gli scalatori di professione.
Però attenzione anche le tappe dedicate alle fughe possono essere altrettanto noiose se il copione è quello della fuga iniziale, che prende 15 minuti di vantaggio e poi vivacchia fino alla resa dei conti degli ultimi 10km.
Quello che manca sono le tappe nervose, con l'esito in bilico, con un percorso senza salite impegnative, ma però senza respiro.
Quelle tappe che possano ingolosire i velocisti, ma senza servirgli il piatto pronto, così da lasciare aperta la tappa a parecchie soluzioni, compresa la lotta tra i big.
Nel Giro 2014 la tappa di Foligno è una delle poche che risponde a questo identikit, anche se forse manca qualcosina. Lo scorso anno ci fu Cerasco.
Anche Viggiano forse si presta a diverse soluzioni, pur essendo preclusa ai velocisti puri.
Ci si lamenta della difficoltà delle squadre e degli organizzatori a sbarcare il lunario, e poi si continuano a proporre tappe dall'esito scontato, soporifere, che riservano un po' d'adrenalina solo negli ultimi 10km.
Per fortuna la tappa di Bari è poco più di 110km, così ci risparmiamo la tortura inevitabile prima dello sprint.
Si parla tanto di attirare il pubblico generalista, di fare nuovi adepti, ma qui il rischio è di perdere pure lo zoccolo duro; magari non per sempre, ma di sicuro in queste tappe interlocutorie.
L'ho già scritto altrove, ma a mio avviso il primo obiettivo deve essere quello di incontrare i gusti degli appassionati, prima di preoccuparsi degli altri. Uno sport che sfianca pure gli irriducibili, non ha certo le carte in regola per far proseliti.
Ovvio che non basta il percorso, ma quello è un elemento su cui si può intervenire facilmente. Tutto il resto è importantissimo (WT, specializzazione, tecnologia, ecc.), ma richiede il realizzarsi contemporaneo di varie condizioni e sopratutto ha tempi necessariamente più lunghi.
Al Giro ci sono 21 tappe di cui 3 crono, quindi 18 in linea.
7 sono troppo clamorosamente dedicate ai velocisti, altrettante quelle per gli scalatori di professione.
Però attenzione anche le tappe dedicate alle fughe possono essere altrettanto noiose se il copione è quello della fuga iniziale, che prende 15 minuti di vantaggio e poi vivacchia fino alla resa dei conti degli ultimi 10km.
Quello che manca sono le tappe nervose, con l'esito in bilico, con un percorso senza salite impegnative, ma però senza respiro.
Quelle tappe che possano ingolosire i velocisti, ma senza servirgli il piatto pronto, così da lasciare aperta la tappa a parecchie soluzioni, compresa la lotta tra i big.
Nel Giro 2014 la tappa di Foligno è una delle poche che risponde a questo identikit, anche se forse manca qualcosina. Lo scorso anno ci fu Cerasco.
Anche Viggiano forse si presta a diverse soluzioni, pur essendo preclusa ai velocisti puri.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Galliano hai perfettamente ragione, alla presentazione del Giro già denunciavo una vueltizzazione - che non vuol dire solo tanti arrivi in salita, ma una tappa piattuzza con un finale così duro da non rendere necessario di interpretarla.
Panarota, Zoncolan, Montecampione, Sestola.... Che succederà prima della salita finale?
Due cose mancano a questo Giro, il tappone/i tapponi; le tappe nervose e bastarde. à la TirrenoAdriatico.
La fantasia va aiutata, stimolata, se no che si fa? TV accesa alle 16:45, e via...
Panarota, Zoncolan, Montecampione, Sestola.... Che succederà prima della salita finale?
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La fantasia va aiutata, stimolata, se no che si fa? TV accesa alle 16:45, e via...
Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Nulla da eccepire, se non che nessuno di quelli che scrivono qui fa parte, purtroppo, degli organizzatori dei G.G. Ed è per questo che, come ho scritto in altra discussione, la proposta dovrebbe partire dai telecronisti intenditori (non certo la Deste che pensa che il Bussolotto faccia spettacolo) che, vivono in diretta la monotonia di certe gare.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Che subiscono in diretta ...Lemond ha scritto:Nulla da eccepire, se non che nessuno di quelli che scrivono qui fa parte, purtroppo, degli organizzatori dei G.G. Ed è per questo che, come ho scritto in altra discussione, la proposta dovrebbe partire dai telecronisti intenditori (non certo la Deste che pensa che il Bussolotto faccia spettacolo) che, vivono in diretta la monotonia di certe gare.
Oggettivamente è un cosa interessante quella che proponi, ma non so quanti sarebbero disposti ad rilevare e sposare alcune critiche (sacrosante) con il timore (non secondario) di giudicare nel contempo la qualità del piatto in cui mangiano. Bisognerebbe farlo con leggerezza e sano distacco.
In ogni caso le loro opinioni sono fondamentali e, fra le righe, si interpretano anche dai commenti quotidiani.
Il Magro la butta nel ridere ad esempio, ma le cose le dice. Martinello, invece, le fa passare direttamente per quello che sono, anche se le lima con molto mestiere delle parti più spigolose. In questi tre giorni si sono dovuti arrabattare parecchio per portare a casa l'intera tappa senza un coccolone.
Il concetto forte del tuo pensiero e di quello espresso da Prof è proprio quello che la Rai (NOSTRA), visti i capitali che ci mette, avrebbe diritto ad uno spettacolo all'altezza. A cascata, poi, varrebbe per tutti gli appassionati di ciclismo.
Dirò una bestemmia che farà irritare alcuni.
Il Giro di Acquarone, nonostante i tanti problemi, aveva nel dettaglio della prima parte del 2013 un disegno frizzante.
Questo Giro del 2014 è nato invece un po' acefalo e il disegno ne è un po' la riproduzione.
Pur con tutti i suoi difetti e le sue affermazioni "troppo out" per il tradizionale ciclismo, Acquarone ci aveva messo la faccia. Mi chiedo se in questa "nuova" Rcs ci sia un management di vertice capace di farsi carico di scelte forti per scommesse future senza assecondare asetticamente ciò che passa il convento per un apparentemente tranquillo "lieto vivere", leggasi spegnimento lento del Vecchio NOSTRO Giro.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Io trovo piuttosto strano che non siano gli stessi organizzatori a rendersi conto della inadeguatezza di certi percorsi e dello spettacolo proposto. Dovrebbero essere loro in primis a porsi il problema.
Non dico che il percorso del Giro faccia pena, ma in una situazione di carenza di protagonisti italiani e di difficoltà del movimento autoctono, si dovrebbe fare di tutto per ridurre al minimo le tappe da sbadiglio, sopratutto se piazzate nel fine settimana.
Per quanto riguarda RCS, ho l'impressione che faccia il minimo sindacale come se dover organizzare il Giro sia più una seccatura che un'opportunità.
Non dico che il percorso del Giro faccia pena, ma in una situazione di carenza di protagonisti italiani e di difficoltà del movimento autoctono, si dovrebbe fare di tutto per ridurre al minimo le tappe da sbadiglio, sopratutto se piazzate nel fine settimana.
Per quanto riguarda RCS, ho l'impressione che faccia il minimo sindacale come se dover organizzare il Giro sia più una seccatura che un'opportunità.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Ispirato da ciò che ha scritto Galliano mi sforzo di buttare giù il post che avevo in testa da qualche giorno. E' un post che vuole parlare di ciclismo organizzato, di marketing (marketing territoriale, nello specifico), di colore e costume, con solo qualche spruzzata di storia e politica.
Partiamo dall'Italia e dal suo rapporto col Giro. Per l'italiano il Giro è qualcosa di vecchio, che arriva dal passato, nel suo immaginario collettivo. La festa italiana col Giro è terminata da anni, al nord è terminata da decenni, al sud lo spegnimento festoso è cessato invece più recentemente.
Il Giro non è più una festa, è un evento sportivo come tanti altri col quale l'italiano si interfaccia da individuo singolo come in una qualsiasi altra scelta di spettacolo, si va a vedere il Giro come una partita di calcio o una prima teatrale. Il rito collettivo è venuto meno quasi completamente.
Anche per l'italiano della remota provincia, l'esercitare una presenza festosa colorita al Giro è diventata una manifestazione di ingenuità, anche se in quella remota provincia non avviene nessun evento sportivo che possa spiegare tanto freddo distacco.
L'italiano è incapace, nonostante la crisi che lo attanaglia e lo accomuna nella situazione a tante altre migliaia di individui, a vivere qualcosa in forma collettiva e di esserne attore co-protagonista, però pretenderebbe che fossero tutti gli altri a farlo.
Sulle strade del Giro il famoso "Viva tutti" di una antica ingenua ma sincera cultura contadina non esiste più. Nel contempo l'Italia cittadina post-industriale non ha tempo da dedicare per un "puerile" mezzo superato dal tempo e dalla scarsa immagine pubblica come la bicicletta (chi ha la coscienza nel nord Europa stia zitto ed ingoi tutti questi rospi per qualche minuto ).
Men che meno i cittadini indaffarati nei propri "affari" commerciali avranno spazio e tempo per un rito di massa (che brutta cosa la massa) come il Giro d'Italia.
Una cosa la dicono però tutti: "Ah quando c'era Pantani, sì che era bello, adesso non conosco nessuno e poi è uno sport che non ha più senso".
L'unico rito veramente collettivo (puramente collettivo, senza dei "contro" come il campionato) rimasto è quello della Nazionale di calcio per il mondiale, ma non c'è nemmeno lì l'entusiasmo di una volta.
La verità è che l'italiano sta perdendo la propria ricchezza reale e la propria ricchezza spirituale, è indebitato ed in preda ad una isteria da sbandamento. L'Italia non è un paese in guerra, in subbuglio, ma non è nemmeno un paese in pace. Pensiamo all'italiano del dopoguerra che traeva dalla pace la voglia di vivere. Qua le macerie sono dentro di noi ed anche un bene prezioso, collettivo, come il Giro d'Italia viene usato per piccoli mezzucci (una elezione comunale, una nuova stazione sciistica, un cinquantesimo della fabbrichetta di quell'imprenditore). Non c'è un disegno di insieme, un interesse collettivo amministrato da politica alta. Su di questo può certamente contare ancora il Tour.
E' vero che il ciclismo mondiale abbia dei problemi, ma forse è bene prima mettere a fuoco i NOSTRI PROBLEMI. Volevo esprimere dei concetti e perdonatemi l'enfasi negativa, ammessa ed esplicitata.
Detto questo, in assenza di risorse ed idee ben venga The Big Start dall'Olanda, dalla Danimarca e dall'Irlanda. In Danimarca non vi fu però un grande trasporto spirituale della gente danese e appena in po' di più fra Belgio ed Olanda.
In Irlanda la cosa è stata diversa, in Irlanda s'è visto un enorme, gigantesco e riuscitissimo rito collettivo.
Il NOSTRO vecchio Giro, non più profeta in patria, è tornato ad essere protagonista e motore per il lancio di un territorio STRANIERO. In questo forse il Giro sarà precursore del destino del nostro Patrimonio Storico-Culturale. Nessuno viene a vedere i NOSTRI Bronzi di Riace a Reggio Calabria, ma in milioni andranno a vederli a Zurigo, a Londra ed a Dublino.
L'italiano, e lo dico da "individualista responsabile", è un ottimo individuo; lui trova sempre la soluzione, ma manca completamente di una visione e di una identità collettiva.
Se il problema è collettivo, l'Italiano pensa di risolverlo individualmente.
Il ciclismo in questo è uno sport eretico, perché è uno sport collettivo e pretende una partecipazione collettiva dove il suo circus si sposta ed in più è uno sport vecchio per l'italiano attuale. Peccato che l'italiano sia mediamente l'europeo più vecchio e che la bicicletta sia in totale boom nei paesi più moderni ed avanzati dell'Europa e del mondo. Il contrasto col nord Europa, guardato da questo punto di vista, a noi ciclofili stride dolorosamente.
Nel 3d della cronosquadre abbiamo parlato estesamente della storia relativamente recente dell'Irlanda ai giorni nostri.
Io vorrei invece fare un ragionamento a ritroso, partendo da ciò che ha comunicato l'Irlanda in questi giorni rosa.
E' vero che c'è ancora qualche rimasuglio di conflittualità e che le vecchie strutture ribelli e terroristiche hanno ancora delle code come ad esempio suggerirebbe la notizia, certamente allarmante, riportata da CyclingNews della bomba disinnescata a Dublino ieri, ma nessuna bombetta o bomba potrà più mettere in discussione la ritrovata e desiderata voglia di convivenza degli irlandesi, degli irlandesi tutti.
Parliamo del Giro in Irlanda, che poi è stato commercialmente il Giro delle due Irlande; sì perché l'operazione turistica è stata fatta dai due Uffici del Turismo che hanno lavorato congiuntamente, come congiuntamente hanno lavorato le due capitali. Ma l'operazione vera non l'hanno fatta i sindaci ed i direttori, l'ha fatta la collettività (TUTTA) irlandese.
Diciamola tutta. Con quattro soldi, di questo stiamo comunque parlando, il NOSTRO Giro ha ricostruito l'immagine grigia e tormentata dell'Irlanda e delle autoblindo che solcavano le strade di Belfast nei decenni scorsi, dei sassi e dei mattoni lanciati dalle giovani popolazioni sporche e mocciose (come in tutte le guerre ed i dopoguerra) verso i nemici invasori. Bene, quei ragazzini sono cresciuti, hanno conosciuto la pace, la convivenza, il sentire collettivo ed hanno utilizzato un Patrimonio Culturale straniero come il NOSTRO Giro per rilanciare tutti assieme il loro Paese.
Quanti soldi di campagne pubblicitarie, di eventi culturali internazionali, di pacchetti turistici promozionali sarebbero serviti all'Irlanda per ottenere lo stesso effetto? 50 o forse 100 milioni di €uro probabilmente non bastavano.
Serviva il nostro umile Giro che arriva sull'uscio delle case di provincia, serviva il Ciclismo per ottenere con pochi milioni quel incredibile risultato, dove ciascun irlandese si è sentito attore in una grande immensa rappresentazione teatrale collettiva. Già, per fare queste cose devi avere il senso collettivo, una cosa che gli italiani hanno portato in Svizzera come alcuni capitali inestimabili (per metterli in "salvo") e di cui si sono scordati l'esistenza.
Mah ve lo vedete un sindaco italiano, anche del più piccolo borgo, colorarsi i capelli di rosa come The Lord Mayor of Belfast?
Sì, domani vedremo certamente Michele Emiliano, sindaco di Bari, presenziare alla tappa (siamo in campagna elettorale ed il suo partito, pur se pompato dai media, ha qualche grossa difficoltà). E qualcun altro lo vedremo alle prossime tappe, ma loro ci "concedono" la loro presenza, quasi come se la tappa l'avessero pagata coi loro soldi e non coi NOSTRI.
Nessuno chiede ai nostri sindaci di essere come Martin O'Muilloir (anzi Máirtín Ó Muilleoir), ma solo di vivere da membri della loro NOSTRA collettività come fanno molti mayor irlandesi, inglesi, maire francesi e molti borgomastri del nord Europa. Sarebbe così brutto vedere Montecitorio rosa? Non è una proposta (ci mancherebbe )
Da italiani diciamolo con sincera sorpresa positiva, ammettendo la nostra unica vera ingenuità: l'Irlanda ci ha sorpreso, ci ha positivamente schiaffeggiato insegnandoci come mettere a frutto il NOSTRO Patrimonio Storico-Culturale, ovvero come mettere a frutto il Giro.
Ed il ragionamento va oltre la noia innegabile delle tappe irlandesi. Stava ad Rcs imporre un percorso più interessante rimanendo nei panorami cartolina, perché il territorio lo permetteva. Mi manca molto la filosofia del tracciato del Giro 2013 (aldilà dell'ultima sfortunata settimana). Mi mancano la tappe di Pescara e quella di Ascea in particolare.
Ritorniamo in Irlanda. Per i miei coetanei 40enni e per coloro ancora più in là negli anni, Belfast era questa:
Colore: Grigio
Odore: Fumogeni
Sapore: Birra e Benzina
Umore: Odioso
Ci sono immagini incredibili dei volti dei bimbi cattolici di Belfast degli anni 70. Immagini che parlano.
BELFAST 1
BELFAST 2
Belfast era l'ultima delle destinazioni turistiche possibili, in fondo anche a quelle del turismo nero, della curiosità macabra dell'avventura e nemmeno interessante per coloro che della Storia si nutrono come un sale della vita. Belfast era l'ultimo vero ghetto della vecchia Europa Occidentale, quello dove la "civile" Gran Bretagna metteva in mostra il vero retrobottega.
Oggi Belfast è altra cosa, ha un sindaco del Sinn Fein, ha una nuova comunità integrata e la presenza britannica, opprimente ed ingiusta verso i cattolici si è attenuata notevolmente. Belfast è altro, e questo altro andava spiegato al mondo in maniera diversa, più colorata ed in modo più virale. Serviva qualcosa di Nuovo: il Vecchio Giro, il NOSTRO vecchio Giro.
Ha ancora importanza sapere chi di questi ragazzi è unionista o repubblicano?
E' possibile distinguere la arrogante minoranza unionista in questa collina di Stormont (ci avrei messo un traguardo, troppo bella) che rimarrà nel cuore di ogni ciclofilo?
Non è tutto oro ovviamente. Qualche scena così la vedremo forse ancora:
ma nella testa della gente rimarrà il ricordo positivo di quegli indimenticabili giorni rosa:
Si litigherà ancora perché alcuni preferiscono quel tricolore dal rosso più arancione, mentre altri resteranno legati al bianco-rosso-blu, ma tutti saranno d'accordo per quelle giornate vissute tutti assieme intensamente accomunati da quel rosa che gli italiani non amano più e che gli irlandesi tutti si sono comprati, in fondo, con quattro soldi.
Ogni irlandese potrà dire, quel giorno a The Big Start c'ero anch'io.
Sì, a volte la storia (anche la Storia) non aiuta, non permette di guardare più avanti, di sperare in un mondo migliore. Per fare questo ci vogliono cose minori, più frivole, più colorate, come ... un Giro d'Italia, dell'Italia, un paese cattolico dell'Europa mediterranea, da cui vengono tanti dei Dagos che hanno ripreso a partire dal sud Europa in cerca di fortuna al nord Europa.
Eh già, il Patrimonio del Sud Europa che serve a far ricco il Nord Europa, ed anche la piccola ed ex sfortunata Irlanda del nord.
Aiutiamo tutti, noi italiani, ma non vogliamo aiutarci, non vogliamo sentirci parte della nostra collettività. Che cosa stupida mettersi tutti in rosa. Che ingenuità. Roba da "poveri" irlandesi. Già, poveri ... del passato.
Noi, invece, del passato siamo molto ricchi! E' dentro che ... invece ... siamo sempre più poveri.
Italiano, FIGHT FOR PINK!
CIAO IRLANDA!!!
Partiamo dall'Italia e dal suo rapporto col Giro. Per l'italiano il Giro è qualcosa di vecchio, che arriva dal passato, nel suo immaginario collettivo. La festa italiana col Giro è terminata da anni, al nord è terminata da decenni, al sud lo spegnimento festoso è cessato invece più recentemente.
Il Giro non è più una festa, è un evento sportivo come tanti altri col quale l'italiano si interfaccia da individuo singolo come in una qualsiasi altra scelta di spettacolo, si va a vedere il Giro come una partita di calcio o una prima teatrale. Il rito collettivo è venuto meno quasi completamente.
Anche per l'italiano della remota provincia, l'esercitare una presenza festosa colorita al Giro è diventata una manifestazione di ingenuità, anche se in quella remota provincia non avviene nessun evento sportivo che possa spiegare tanto freddo distacco.
L'italiano è incapace, nonostante la crisi che lo attanaglia e lo accomuna nella situazione a tante altre migliaia di individui, a vivere qualcosa in forma collettiva e di esserne attore co-protagonista, però pretenderebbe che fossero tutti gli altri a farlo.
Sulle strade del Giro il famoso "Viva tutti" di una antica ingenua ma sincera cultura contadina non esiste più. Nel contempo l'Italia cittadina post-industriale non ha tempo da dedicare per un "puerile" mezzo superato dal tempo e dalla scarsa immagine pubblica come la bicicletta (chi ha la coscienza nel nord Europa stia zitto ed ingoi tutti questi rospi per qualche minuto ).
Men che meno i cittadini indaffarati nei propri "affari" commerciali avranno spazio e tempo per un rito di massa (che brutta cosa la massa) come il Giro d'Italia.
Una cosa la dicono però tutti: "Ah quando c'era Pantani, sì che era bello, adesso non conosco nessuno e poi è uno sport che non ha più senso".
L'unico rito veramente collettivo (puramente collettivo, senza dei "contro" come il campionato) rimasto è quello della Nazionale di calcio per il mondiale, ma non c'è nemmeno lì l'entusiasmo di una volta.
La verità è che l'italiano sta perdendo la propria ricchezza reale e la propria ricchezza spirituale, è indebitato ed in preda ad una isteria da sbandamento. L'Italia non è un paese in guerra, in subbuglio, ma non è nemmeno un paese in pace. Pensiamo all'italiano del dopoguerra che traeva dalla pace la voglia di vivere. Qua le macerie sono dentro di noi ed anche un bene prezioso, collettivo, come il Giro d'Italia viene usato per piccoli mezzucci (una elezione comunale, una nuova stazione sciistica, un cinquantesimo della fabbrichetta di quell'imprenditore). Non c'è un disegno di insieme, un interesse collettivo amministrato da politica alta. Su di questo può certamente contare ancora il Tour.
E' vero che il ciclismo mondiale abbia dei problemi, ma forse è bene prima mettere a fuoco i NOSTRI PROBLEMI. Volevo esprimere dei concetti e perdonatemi l'enfasi negativa, ammessa ed esplicitata.
Detto questo, in assenza di risorse ed idee ben venga The Big Start dall'Olanda, dalla Danimarca e dall'Irlanda. In Danimarca non vi fu però un grande trasporto spirituale della gente danese e appena in po' di più fra Belgio ed Olanda.
In Irlanda la cosa è stata diversa, in Irlanda s'è visto un enorme, gigantesco e riuscitissimo rito collettivo.
Il NOSTRO vecchio Giro, non più profeta in patria, è tornato ad essere protagonista e motore per il lancio di un territorio STRANIERO. In questo forse il Giro sarà precursore del destino del nostro Patrimonio Storico-Culturale. Nessuno viene a vedere i NOSTRI Bronzi di Riace a Reggio Calabria, ma in milioni andranno a vederli a Zurigo, a Londra ed a Dublino.
L'italiano, e lo dico da "individualista responsabile", è un ottimo individuo; lui trova sempre la soluzione, ma manca completamente di una visione e di una identità collettiva.
Se il problema è collettivo, l'Italiano pensa di risolverlo individualmente.
Il ciclismo in questo è uno sport eretico, perché è uno sport collettivo e pretende una partecipazione collettiva dove il suo circus si sposta ed in più è uno sport vecchio per l'italiano attuale. Peccato che l'italiano sia mediamente l'europeo più vecchio e che la bicicletta sia in totale boom nei paesi più moderni ed avanzati dell'Europa e del mondo. Il contrasto col nord Europa, guardato da questo punto di vista, a noi ciclofili stride dolorosamente.
Nel 3d della cronosquadre abbiamo parlato estesamente della storia relativamente recente dell'Irlanda ai giorni nostri.
Io vorrei invece fare un ragionamento a ritroso, partendo da ciò che ha comunicato l'Irlanda in questi giorni rosa.
E' vero che c'è ancora qualche rimasuglio di conflittualità e che le vecchie strutture ribelli e terroristiche hanno ancora delle code come ad esempio suggerirebbe la notizia, certamente allarmante, riportata da CyclingNews della bomba disinnescata a Dublino ieri, ma nessuna bombetta o bomba potrà più mettere in discussione la ritrovata e desiderata voglia di convivenza degli irlandesi, degli irlandesi tutti.
Parliamo del Giro in Irlanda, che poi è stato commercialmente il Giro delle due Irlande; sì perché l'operazione turistica è stata fatta dai due Uffici del Turismo che hanno lavorato congiuntamente, come congiuntamente hanno lavorato le due capitali. Ma l'operazione vera non l'hanno fatta i sindaci ed i direttori, l'ha fatta la collettività (TUTTA) irlandese.
Diciamola tutta. Con quattro soldi, di questo stiamo comunque parlando, il NOSTRO Giro ha ricostruito l'immagine grigia e tormentata dell'Irlanda e delle autoblindo che solcavano le strade di Belfast nei decenni scorsi, dei sassi e dei mattoni lanciati dalle giovani popolazioni sporche e mocciose (come in tutte le guerre ed i dopoguerra) verso i nemici invasori. Bene, quei ragazzini sono cresciuti, hanno conosciuto la pace, la convivenza, il sentire collettivo ed hanno utilizzato un Patrimonio Culturale straniero come il NOSTRO Giro per rilanciare tutti assieme il loro Paese.
Quanti soldi di campagne pubblicitarie, di eventi culturali internazionali, di pacchetti turistici promozionali sarebbero serviti all'Irlanda per ottenere lo stesso effetto? 50 o forse 100 milioni di €uro probabilmente non bastavano.
Serviva il nostro umile Giro che arriva sull'uscio delle case di provincia, serviva il Ciclismo per ottenere con pochi milioni quel incredibile risultato, dove ciascun irlandese si è sentito attore in una grande immensa rappresentazione teatrale collettiva. Già, per fare queste cose devi avere il senso collettivo, una cosa che gli italiani hanno portato in Svizzera come alcuni capitali inestimabili (per metterli in "salvo") e di cui si sono scordati l'esistenza.
Mah ve lo vedete un sindaco italiano, anche del più piccolo borgo, colorarsi i capelli di rosa come The Lord Mayor of Belfast?
Sì, domani vedremo certamente Michele Emiliano, sindaco di Bari, presenziare alla tappa (siamo in campagna elettorale ed il suo partito, pur se pompato dai media, ha qualche grossa difficoltà). E qualcun altro lo vedremo alle prossime tappe, ma loro ci "concedono" la loro presenza, quasi come se la tappa l'avessero pagata coi loro soldi e non coi NOSTRI.
Nessuno chiede ai nostri sindaci di essere come Martin O'Muilloir (anzi Máirtín Ó Muilleoir), ma solo di vivere da membri della loro NOSTRA collettività come fanno molti mayor irlandesi, inglesi, maire francesi e molti borgomastri del nord Europa. Sarebbe così brutto vedere Montecitorio rosa? Non è una proposta (ci mancherebbe )
Da italiani diciamolo con sincera sorpresa positiva, ammettendo la nostra unica vera ingenuità: l'Irlanda ci ha sorpreso, ci ha positivamente schiaffeggiato insegnandoci come mettere a frutto il NOSTRO Patrimonio Storico-Culturale, ovvero come mettere a frutto il Giro.
Ed il ragionamento va oltre la noia innegabile delle tappe irlandesi. Stava ad Rcs imporre un percorso più interessante rimanendo nei panorami cartolina, perché il territorio lo permetteva. Mi manca molto la filosofia del tracciato del Giro 2013 (aldilà dell'ultima sfortunata settimana). Mi mancano la tappe di Pescara e quella di Ascea in particolare.
Ritorniamo in Irlanda. Per i miei coetanei 40enni e per coloro ancora più in là negli anni, Belfast era questa:
Colore: Grigio
Odore: Fumogeni
Sapore: Birra e Benzina
Umore: Odioso
Ci sono immagini incredibili dei volti dei bimbi cattolici di Belfast degli anni 70. Immagini che parlano.
BELFAST 1
BELFAST 2
Belfast era l'ultima delle destinazioni turistiche possibili, in fondo anche a quelle del turismo nero, della curiosità macabra dell'avventura e nemmeno interessante per coloro che della Storia si nutrono come un sale della vita. Belfast era l'ultimo vero ghetto della vecchia Europa Occidentale, quello dove la "civile" Gran Bretagna metteva in mostra il vero retrobottega.
Oggi Belfast è altra cosa, ha un sindaco del Sinn Fein, ha una nuova comunità integrata e la presenza britannica, opprimente ed ingiusta verso i cattolici si è attenuata notevolmente. Belfast è altro, e questo altro andava spiegato al mondo in maniera diversa, più colorata ed in modo più virale. Serviva qualcosa di Nuovo: il Vecchio Giro, il NOSTRO vecchio Giro.
Ha ancora importanza sapere chi di questi ragazzi è unionista o repubblicano?
E' possibile distinguere la arrogante minoranza unionista in questa collina di Stormont (ci avrei messo un traguardo, troppo bella) che rimarrà nel cuore di ogni ciclofilo?
Non è tutto oro ovviamente. Qualche scena così la vedremo forse ancora:
ma nella testa della gente rimarrà il ricordo positivo di quegli indimenticabili giorni rosa:
Si litigherà ancora perché alcuni preferiscono quel tricolore dal rosso più arancione, mentre altri resteranno legati al bianco-rosso-blu, ma tutti saranno d'accordo per quelle giornate vissute tutti assieme intensamente accomunati da quel rosa che gli italiani non amano più e che gli irlandesi tutti si sono comprati, in fondo, con quattro soldi.
Ogni irlandese potrà dire, quel giorno a The Big Start c'ero anch'io.
Sì, a volte la storia (anche la Storia) non aiuta, non permette di guardare più avanti, di sperare in un mondo migliore. Per fare questo ci vogliono cose minori, più frivole, più colorate, come ... un Giro d'Italia, dell'Italia, un paese cattolico dell'Europa mediterranea, da cui vengono tanti dei Dagos che hanno ripreso a partire dal sud Europa in cerca di fortuna al nord Europa.
Eh già, il Patrimonio del Sud Europa che serve a far ricco il Nord Europa, ed anche la piccola ed ex sfortunata Irlanda del nord.
Aiutiamo tutti, noi italiani, ma non vogliamo aiutarci, non vogliamo sentirci parte della nostra collettività. Che cosa stupida mettersi tutti in rosa. Che ingenuità. Roba da "poveri" irlandesi. Già, poveri ... del passato.
Noi, invece, del passato siamo molto ricchi! E' dentro che ... invece ... siamo sempre più poveri.
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CIAO IRLANDA!!!
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
Grazie Ben, hai sintetizzato la crisi degli italiani, forse peggio di quella economica; credo che potrei calzare queste tue parole su un mare di situazioni che vedo ogni giorno.
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Re: Giro d'Italia 2014 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE
"Se il problema è collettivo, l'Italiano pensa di risolverlo individualmente."
Queste parole sono una grande verità, in Italia c'è pochissimo senso della collettività. Non esiste la soddisfazione di costruire qualcosa che sia utile anche agli altri.
Queste parole sono una grande verità, in Italia c'è pochissimo senso della collettività. Non esiste la soddisfazione di costruire qualcosa che sia utile anche agli altri.
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