Da BenoixRoberti Gio Lug 17, 2014 9:03 am
Sono d'accordo, il calo paventato da CarLemond (in verità si limitava ad una ipotesi) è un suo artificio dialettico, comunque non senza alcune valide argomentazioni (ingaggio stellare, l'essere arrivato, l'essere personaggio pubblico, ecc.).
Nella realtà se andiamo a vedere, negli anni scorsi dava la botta sola al momento giusto e portava a casa il massimo risultato.
Quest'anno è protagonista alla pari sia con i velocisti che con i big della classifica nelle tappe mosse e anche impegnative.
In questi primi 10 gg è stato parecchio davanti, anche con fughe molto discutibili come quella per i punti nel tappone dei Vosgi.
Non è selettivo, è sempre presente e si espone, si fa inimicizie (nemici è forse eccessivo).
In più è forte, potrebbe vincere in volata come arrivare da solo, e perciò è normale che gli altri gli corrano contro. E' pacifico, va da sé.
In una situazione del genere la squadra dovrebbe guidarlo, invece di lasciarlo fare e lasciarlo a picchiare il naso.
In questi giorni ha commesso degli errori enormi che, a mio avviso, invece di diminuire la percezione del suo potenziale, me la accresce. Ed è proprio questo che rafforza la sua (e anche nostra) frustrazione per la paura di perdere un talento cristallino (per di più per annegamento nel bicchiere).
Venendo ad oggi, Sagan non deve puntare alla azione personale velleitaria, come ha fatto ieri.
La squadra deve tirare sull'ultima lunga ma facile salita per mettere in difficoltà un non perfetto (ma in recupero) Degenkolb, per poi fare blocco attorno al proprio talento, lanciandolo in un arrivo che ben si presta alle caratteristiche dello slovacco.
Per il bene del ciclismo mi auguro che riesca ad ottenere la benedetta vittoria per ritrovare tranquillità ed equilibrio.