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Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
BenoixRoberti- Tour de France
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Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
UribeZubia- E3 Harelbeke
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
I vincitori dei 4 arrivi del Tour a Bagneres-de-Luchon
1980 : Raymon MARTIN (Tintin)
1983 : Robert MILLAR
2010 e 2012 : Thomas VOECKLER (T-blanc)
1980 : Raymon MARTIN (Tintin)
1983 : Robert MILLAR
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BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Côte de Montréal
Côte de Fanjeaux
Côte de Pamiers
Côte de Madière
Côte de Pailhès
Montée de Clermont
Col de Portet-d'Aspet
Col de Buret
Col des Ares
Côte de Siridan
Port de Balès
DISCESA Port de Balès
Côte de Fanjeaux
Côte de Pamiers
Côte de Madière
Côte de Pailhès
Montée de Clermont
Col de Portet-d'Aspet
Col de Buret
Col des Ares
Côte de Siridan
Port de Balès
DISCESA Port de Balès
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Nel 1998 l'arrivo a Bagneres de Luchon, vide vincitore Massi, e poi....2° Pantani mi pare.
La tappa partiva da Pau e l'ultima ascesa è stato il Col de Peyresourde.
Il giorno seguente vittoria di Marco Pantani all'arrivo di Plateau de Beille.
Solo per ricordare un Grande.
La tappa partiva da Pau e l'ultima ascesa è stato il Col de Peyresourde.
Il giorno seguente vittoria di Marco Pantani all'arrivo di Plateau de Beille.
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UribeZubia- E3 Harelbeke
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
UribeZubia ha scritto:I vincitori dei 4 arrivi del Tour a Bagneres-de-Luchon
1980 : Raymon MARTIN (Tintin)
1983 : Robert MILLAR
2010 e 2012 : Thomas VOECKLER (T-blanc)
A questi vanno aggiunti quelli che nelle statistiche vengono riportati come arrivi a Luchon.
LUCHON : 1910 : Lapize, 1911 : Duboc, 1912 : Defraye, 1913 : Thys, 1914 : Lambot, 1919 : Barthélémy, 1920 : Lambot, 1921 : Heusghem, 1922 : Alavoine, 1923 : Alavoine, 1924 : Bottecchia, 1925 : Benoit, 1926 : L.Buysse, 1927 : Frantz, 1928 : Fontan, 1929 : Cardona, 1930 : Binda, 1931 : Magne, 1932 : Pesenti, 1933 : Louyet, 1934 : Vignoli, 1935 : S.Maes, 1936 : Ducazeaux, 1937 : Meulenberg, 1938 : F.Vervaecke, 1947 : Bourlon, 1949 : Robic, 1951 : Koblet, 1953 : Robic, 1954 : Bauvin, 1956 : Schmitz, 1958 : Bahamontes, 1960 : Gimmi, 1963 : Ignolin, 1964 : Poulidor, 1966 : Mugnaini, 1967 : Manzaneque, 1969 : Delisle, 1971 : Fuente, 1972 : Merckx, 1973 : Ocaña, 1979 : Bittinger, 1998 : Massi
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
vallelvo ha scritto:Nel 1998 l'arrivo a Bagneres de Luchon, vide vincitore Massi, e poi....2° Pantani mi pare.
La tappa partiva da Pau e l'ultima ascesa è stato il Col de Peyresourde.
Il giorno seguente vittoria di Marco Pantani all'arrivo di Plateau de Beille.
Solo per ricordare un Grande.
Direi un Immenso (ed un defraudato, anzi due).
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
La tappa di Luchon alla partenza del Tour era quella che stuzzicava di più la fantasia con La Planche ed Arenberg.
Le prime due hanno confermato le attese, anzi le hanno più che soddisfatte mentre, per quanto riguarda questa, le attese si sono inevitabilmente ridotte a seguito del ritiro degli "altri due".
Il guadagno altimetrico della tappa è, sorprendentemente, quello maggiore tra le tre pirenaiche, 4222 metri, di una trentina di metri inferiore a quello de La Planche des Belles Filles. A ciò si aggiunga il fatto che è la tappa più lunga del Tour, ben 237,5 km, e che viene dopo il giorno di riposo. E ciò mi basta per dire che è la tappa più difficile delle tre pirenaiche, anche se non arriva in salita.
Tutta la prima parte della tappa non prevede grandi salite, ma il tracciato non prevede che pochissima pianura, sarà un continuo saliscendi su strade minori che non garantiscono visuali di lunga distanza; ciò comporta che le fughe avranno notevole spazio per poter partire, ma nel contempo necessiteranno di grandi passistoni per arrivare a destinazione.
Prescindendo dall'assenza di due enormi attori, la tappa prevede un finale complicato. Sarà un giorno di passione per Thibaut Pinot che probabilmente farà il diavolo a quattro sulla esigente salita finale per anticipare la discesa dove gli avversari (i connazionali per primi) lo metteranno alle strette lungo una discesa molto, molto difficile.
Lo spettacolo sarà lì.
ANALISI VISIVA
La tappa, come detto, non avrà molta pianura. Tutta la parte iniziale sarà un susseguirsi di dolci rilievi collinari, dolci ma comunque rilievi, presenti non appena usciti dalla splendida Carcassonne. Il primo lo incontreranno dopo soli 13 km, la Côte de Montréal, salitella non valida per il gpm di circa 1,8 km al 4,2%.
A seguire al km 25, nel breve volgere di pochi km è la volta del primo gpm di giornata, la Côte de Fanjeaux, strappo di 2,4 km al 4,9%, ma lungo quasi 4 km comprendendo il falsopiano precedente, valido come gpm di 4a categoria
La prima parte della salita di Côte de Fanjeaux delimitata da filari d'alberi
mentre questo è l'epilogo della salita
Dopo questi rilievi, utili per il lancio delle fughe, segue l'unico tratto lungo di pianura di circa 45 km, seguito dalla Côte de Pamiers al km 71,5 altro strappo di 2 km al 5,4% di 4a categoria, che è il primo di un trio ravvicinato di salitelle
E' poi la volta della Côte de Madière, lungo falsopiano di 5,4 km al 2,8% su un rilievo collinare che potrebbe anche essere spazzato dal vento.
La Côte de Pailhès è l'ultima del blocco collinare sopra citato ed è anche la più facile coi suoi 2,7 km al 2,9%
L'abbrivio alla salita della Côte de Pailhès
ed il suo facile e noioso drittone del tratto finale
Con la Montée de Clermont si chiude la prima fase delle ascese collinari, dopo sarà solo montagna.
La salita vera è di soli 5 km e comincia proprio a Clermont, ma l'ascesa irregolare è in realtà lunga ben oltre 13 km lungo il solco del fiume Arize.
Si tratta di un tratto di strada assolutamente spettacolare con la sede stradale che affianca le Grotte du Mas-d'Azil, pazientemente scavate nel tempo dal fiume Arize nel massiccio montuoso più basso della vecchia orografia pirenaica, il Plantaurel.
Dopo Clermont una decina scarsa di km di discesa pedalabile ed altri 4 di pianura portano a Saint-Girons, da dove cominciano una trentina di km di ascesa (prima facilissimi e poi di montagna) verso il Portet-d'Aspet. L'accenno di salita vera si ha però fra Illartein e Orgibet, nomi quasi bascheggianti, con il secondo che sembra il marchio di una lussuriosa società di scommesse. E da lì in effetti si possono infatti aprire le scommesse sull'esito della prova.
Il Col de Portet-d'Aspet è la prima dura asperità, che per noi italiani e per agli amanti dello sport, oltre che aspra è amara, a seguito del tragico incidente a Fabio Casartelli del 18 luglio 1995 lungo la stessa discesa che percorreranno anche in questa tappa. Il Col de Portet-d'Aspet (1069 m) è lungo più di una dozzina di km, ma da Saint-Lary è lungo 5,4 m al 6,9%, e sarà valido come gpm di 2a categoria
Il tratto duro (punta del 17%) del Col de Portet-d'Aspet
Il culmine del Col de Portet-d'Aspet. Da notare i famigerati parallelepipedi di cemento a spigoli vivi al lato sinistro, uno dei quali, posto nel successivo tratto di discesa, costò la vita a Fabio Casartelli. Fabio a 88 km/h (velocità stimata in sede processuale) sarebbe forse morto anche con il casco, sebbene il trauma cranico riguardò in particolare l'osso parietale (proteggibile col casco), ma di certo quel tipo di "protezioni" stradali restano di una pericolosità estrema anche in presenza di tutte le precauzioni indossate (sono presenti anche nella discesa di Ponferrada, sperando che vengano messi in sicurezza).
Nel versante della discesa dell'incidente sono stati ricoperti al fine di costituire un muretto laterale costante, dalla parte affrontata in salita non ancora
Il muretto continuo, rivestito in pietra che ha raccordato gli orrendi, anche esteticamente, blocchi di cemento preesistenti
Il luogo dell'incidente di Fabio Casartelli, modificato nei mesi successivi per fare spazio al monumento in sua memoria
Dopo la discesa del Portet-d'Aspet è la volta di un breve, ma da non sottovalutare, dentello che porta al Col de Buret, salita di circa 2 km al 5% di media, non valida per il gpm
Nuova discesa verso l'abbrivio al Col des Ares salita di di 6 km al 5,2% valida come gpm di 3a categoria
Una discesa di 8 km porta a Fronsac, nella valle della Garonna, valle da cui risaliranno nella tappa del giorno seguente. Un tratto di pianura di circa 3 km lungo la Garonna porta i corridori ad una salitella che fa da antipasto alla scalata regina di giornata. La salitella è la Côte de Siridan, ascesa di 3,1 km al 3,1% con punte al 10%
Di questa Côte de Siridan è importante rilevare la discesa brevissima ed estremamente pericolosa, come questo tratto iniziale molto pendente (17%) coi due muretti ai lati
e questo è un tratto successivo coi famigerati cubetti di cemento al lato destro
Terminata la breve discesa successiva di circa 1 km si giunge a Mauléon-Barousse, dove inizia la lunga ascesa verso il Port de Balès, gigante di giornata, lungo ben 19,3 km, anche se la salita ufficiale considerata dal Tour viene conteggiata solo a partire da Les Chalets Saint-Nérée; da questa località la salita del Port de Balès (1755 m) è lunga 11,7 km al 7,7%, gpm Hors Categorie
Il Port de Balès è una salita vera, lunga e con tratti duri, anche con brevi punti al 20%. Non è una salita del tutto regolare, perché alterna tratti di respiro a tratti molto duri, come questo di seguito che è il primo
Un esigente tornante a metà scalata
Gli ultimi due km sono interamente fuori dalla vegetazione e potrebbero anche subire la forza del vento.
Gli ultimi metri del passo sono abbastanza facili. Siamo a 21,5 km dal traguardo
Ed ecco l'ultima consistente difficoltà della giornata, non all'insù ma all'ingiù, la temibile discesa verso Bagnères-de-Luchon, con i primi 6 km che sono piatto forte per veri draghi del tuffo verso il basso.
Già la prima curva rende bene la pericolosità della picchiata, con una curva in contropendenza ad uscire. La discesa difficile è quasi interamente senza protezioni
Ai tornanti si alternano stretti rettilinei in forte pendenza dove si toccheranno grandi velocità. Vietato sbagliare, meglio toccare i freni
La parte conclusiva della picchiata verso Bagnères-de-Luchon è in comune con il Col de Peyresourde che sarà percorso in salita nella tappa successiva. Questo è il termine della discesa con una rotonda dove i corridori faranno una svolta ad U scendendo dalla strada a destra per imboccare subito la prima alla loro destra. Da questo punto mancano solo 1700 metri al traguardo.
Il classico rettilineo d'arrivo di Bagnères-de-Luchon
CONCLUSIONE
Tappa lunga, faticosa, con un finale nervoso e poi estremamente faticoso. La discesa chiama lo spettacolo, ma è da prendere con le pinze. La battaglia fra i bimbi francesi la farà da padrona, con Valverde (se reggerà la lunga salita) pronto trarne profitto.
Le prime due hanno confermato le attese, anzi le hanno più che soddisfatte mentre, per quanto riguarda questa, le attese si sono inevitabilmente ridotte a seguito del ritiro degli "altri due".
Il guadagno altimetrico della tappa è, sorprendentemente, quello maggiore tra le tre pirenaiche, 4222 metri, di una trentina di metri inferiore a quello de La Planche des Belles Filles. A ciò si aggiunga il fatto che è la tappa più lunga del Tour, ben 237,5 km, e che viene dopo il giorno di riposo. E ciò mi basta per dire che è la tappa più difficile delle tre pirenaiche, anche se non arriva in salita.
Tutta la prima parte della tappa non prevede grandi salite, ma il tracciato non prevede che pochissima pianura, sarà un continuo saliscendi su strade minori che non garantiscono visuali di lunga distanza; ciò comporta che le fughe avranno notevole spazio per poter partire, ma nel contempo necessiteranno di grandi passistoni per arrivare a destinazione.
Prescindendo dall'assenza di due enormi attori, la tappa prevede un finale complicato. Sarà un giorno di passione per Thibaut Pinot che probabilmente farà il diavolo a quattro sulla esigente salita finale per anticipare la discesa dove gli avversari (i connazionali per primi) lo metteranno alle strette lungo una discesa molto, molto difficile.
Lo spettacolo sarà lì.
ANALISI VISIVA
La tappa, come detto, non avrà molta pianura. Tutta la parte iniziale sarà un susseguirsi di dolci rilievi collinari, dolci ma comunque rilievi, presenti non appena usciti dalla splendida Carcassonne. Il primo lo incontreranno dopo soli 13 km, la Côte de Montréal, salitella non valida per il gpm di circa 1,8 km al 4,2%.
A seguire al km 25, nel breve volgere di pochi km è la volta del primo gpm di giornata, la Côte de Fanjeaux, strappo di 2,4 km al 4,9%, ma lungo quasi 4 km comprendendo il falsopiano precedente, valido come gpm di 4a categoria
La prima parte della salita di Côte de Fanjeaux delimitata da filari d'alberi
mentre questo è l'epilogo della salita
Dopo questi rilievi, utili per il lancio delle fughe, segue l'unico tratto lungo di pianura di circa 45 km, seguito dalla Côte de Pamiers al km 71,5 altro strappo di 2 km al 5,4% di 4a categoria, che è il primo di un trio ravvicinato di salitelle
E' poi la volta della Côte de Madière, lungo falsopiano di 5,4 km al 2,8% su un rilievo collinare che potrebbe anche essere spazzato dal vento.
La Côte de Pailhès è l'ultima del blocco collinare sopra citato ed è anche la più facile coi suoi 2,7 km al 2,9%
L'abbrivio alla salita della Côte de Pailhès
ed il suo facile e noioso drittone del tratto finale
Con la Montée de Clermont si chiude la prima fase delle ascese collinari, dopo sarà solo montagna.
La salita vera è di soli 5 km e comincia proprio a Clermont, ma l'ascesa irregolare è in realtà lunga ben oltre 13 km lungo il solco del fiume Arize.
Si tratta di un tratto di strada assolutamente spettacolare con la sede stradale che affianca le Grotte du Mas-d'Azil, pazientemente scavate nel tempo dal fiume Arize nel massiccio montuoso più basso della vecchia orografia pirenaica, il Plantaurel.
Dopo Clermont una decina scarsa di km di discesa pedalabile ed altri 4 di pianura portano a Saint-Girons, da dove cominciano una trentina di km di ascesa (prima facilissimi e poi di montagna) verso il Portet-d'Aspet. L'accenno di salita vera si ha però fra Illartein e Orgibet, nomi quasi bascheggianti, con il secondo che sembra il marchio di una lussuriosa società di scommesse. E da lì in effetti si possono infatti aprire le scommesse sull'esito della prova.
Il Col de Portet-d'Aspet è la prima dura asperità, che per noi italiani e per agli amanti dello sport, oltre che aspra è amara, a seguito del tragico incidente a Fabio Casartelli del 18 luglio 1995 lungo la stessa discesa che percorreranno anche in questa tappa. Il Col de Portet-d'Aspet (1069 m) è lungo più di una dozzina di km, ma da Saint-Lary è lungo 5,4 m al 6,9%, e sarà valido come gpm di 2a categoria
Il tratto duro (punta del 17%) del Col de Portet-d'Aspet
Il culmine del Col de Portet-d'Aspet. Da notare i famigerati parallelepipedi di cemento a spigoli vivi al lato sinistro, uno dei quali, posto nel successivo tratto di discesa, costò la vita a Fabio Casartelli. Fabio a 88 km/h (velocità stimata in sede processuale) sarebbe forse morto anche con il casco, sebbene il trauma cranico riguardò in particolare l'osso parietale (proteggibile col casco), ma di certo quel tipo di "protezioni" stradali restano di una pericolosità estrema anche in presenza di tutte le precauzioni indossate (sono presenti anche nella discesa di Ponferrada, sperando che vengano messi in sicurezza).
Nel versante della discesa dell'incidente sono stati ricoperti al fine di costituire un muretto laterale costante, dalla parte affrontata in salita non ancora
Il muretto continuo, rivestito in pietra che ha raccordato gli orrendi, anche esteticamente, blocchi di cemento preesistenti
Il luogo dell'incidente di Fabio Casartelli, modificato nei mesi successivi per fare spazio al monumento in sua memoria
Dopo la discesa del Portet-d'Aspet è la volta di un breve, ma da non sottovalutare, dentello che porta al Col de Buret, salita di circa 2 km al 5% di media, non valida per il gpm
Nuova discesa verso l'abbrivio al Col des Ares salita di di 6 km al 5,2% valida come gpm di 3a categoria
Una discesa di 8 km porta a Fronsac, nella valle della Garonna, valle da cui risaliranno nella tappa del giorno seguente. Un tratto di pianura di circa 3 km lungo la Garonna porta i corridori ad una salitella che fa da antipasto alla scalata regina di giornata. La salitella è la Côte de Siridan, ascesa di 3,1 km al 3,1% con punte al 10%
Di questa Côte de Siridan è importante rilevare la discesa brevissima ed estremamente pericolosa, come questo tratto iniziale molto pendente (17%) coi due muretti ai lati
e questo è un tratto successivo coi famigerati cubetti di cemento al lato destro
Terminata la breve discesa successiva di circa 1 km si giunge a Mauléon-Barousse, dove inizia la lunga ascesa verso il Port de Balès, gigante di giornata, lungo ben 19,3 km, anche se la salita ufficiale considerata dal Tour viene conteggiata solo a partire da Les Chalets Saint-Nérée; da questa località la salita del Port de Balès (1755 m) è lunga 11,7 km al 7,7%, gpm Hors Categorie
Il Port de Balès è una salita vera, lunga e con tratti duri, anche con brevi punti al 20%. Non è una salita del tutto regolare, perché alterna tratti di respiro a tratti molto duri, come questo di seguito che è il primo
Un esigente tornante a metà scalata
Gli ultimi due km sono interamente fuori dalla vegetazione e potrebbero anche subire la forza del vento.
Gli ultimi metri del passo sono abbastanza facili. Siamo a 21,5 km dal traguardo
Ed ecco l'ultima consistente difficoltà della giornata, non all'insù ma all'ingiù, la temibile discesa verso Bagnères-de-Luchon, con i primi 6 km che sono piatto forte per veri draghi del tuffo verso il basso.
Già la prima curva rende bene la pericolosità della picchiata, con una curva in contropendenza ad uscire. La discesa difficile è quasi interamente senza protezioni
Ai tornanti si alternano stretti rettilinei in forte pendenza dove si toccheranno grandi velocità. Vietato sbagliare, meglio toccare i freni
La parte conclusiva della picchiata verso Bagnères-de-Luchon è in comune con il Col de Peyresourde che sarà percorso in salita nella tappa successiva. Questo è il termine della discesa con una rotonda dove i corridori faranno una svolta ad U scendendo dalla strada a destra per imboccare subito la prima alla loro destra. Da questo punto mancano solo 1700 metri al traguardo.
Il classico rettilineo d'arrivo di Bagnères-de-Luchon
CONCLUSIONE
Tappa lunga, faticosa, con un finale nervoso e poi estremamente faticoso. La discesa chiama lo spettacolo, ma è da prendere con le pinze. La battaglia fra i bimbi francesi la farà da padrona, con Valverde (se reggerà la lunga salita) pronto trarne profitto.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Giornata triste per il ciclismo italiano, che ricorda sul Portet-d'Aspet un ragazzo mai cresciuto e senza la gioia di guardare negli occhi il figlioletto.
Ero in ufficio, andai in portineria e vidi in diretta televisiva l'incidente di Fabio.
Il mio ricordo di Casartelli è fissato nella foto scattata a Biella alla partenza dell'ultima tappa del Giro la Biella-Milano, il 12.06.1993.
Ero in ufficio, andai in portineria e vidi in diretta televisiva l'incidente di Fabio.
Il mio ricordo di Casartelli è fissato nella foto scattata a Biella alla partenza dell'ultima tappa del Giro la Biella-Milano, il 12.06.1993.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Si è ritirato dal Tour Rui Costa. Polmonite
Vayer è già pronto a dire la sua.
Il Capodacqua francese ha già pronta la sua versione.
Ps. Credo che a breve il moralizzatore francese dovrà chiedere la tutela ad un legale.
Un diffamatore professionista.
Vayer è già pronto a dire la sua.
Il Capodacqua francese ha già pronta la sua versione.
Ps. Credo che a breve il moralizzatore francese dovrà chiedere la tutela ad un legale.
Un diffamatore professionista.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
La fuga dei 21 ha raggiunto 6'30". Oggi vedremo due corse.
ottime chance per i fuggitivi:
Bernhard Eisel, Vassil Kiriyenka (Sky), Jon Izagirre (Movistar), Michael Rogers (Tinkoff), Jan Bakelants, Michal Kwiatkowski (OPQS), Samuel Dumoulin, Matteo Montaguti (AG2R), Tom-Jelte Slagter (Garmin), José Serpa (Lampre), Jérémy Roy (FDJ), Tony Gallopin (Lotto), Greg van Avermaet (BMC), Cyril Gautier, Kévin Reza, Thomas Voeckler (Europcar), Michael Albasini, Jens Keukeleire (Orica), Roger Kluge (IAM), Anthony Delaplace, Florian Vachon (Bretagne)
Oggi nessun italiano e soprattutto niente De Marchi.
Che sia la tappa di TBlanc? C'è anche un molto agguerrito Rogers, ottimo discesista.
ottime chance per i fuggitivi:
Bernhard Eisel, Vassil Kiriyenka (Sky), Jon Izagirre (Movistar), Michael Rogers (Tinkoff), Jan Bakelants, Michal Kwiatkowski (OPQS), Samuel Dumoulin, Matteo Montaguti (AG2R), Tom-Jelte Slagter (Garmin), José Serpa (Lampre), Jérémy Roy (FDJ), Tony Gallopin (Lotto), Greg van Avermaet (BMC), Cyril Gautier, Kévin Reza, Thomas Voeckler (Europcar), Michael Albasini, Jens Keukeleire (Orica), Roger Kluge (IAM), Anthony Delaplace, Florian Vachon (Bretagne)
Oggi nessun italiano e soprattutto niente De Marchi.
Che sia la tappa di TBlanc? C'è anche un molto agguerrito Rogers, ottimo discesista.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Qual è la versione di Vayer? Falsa polmonite per sottrarsi a qualcosa o vera polmonite causata da qualcosa? Tanto s'è capito che le connessioni con "qualcosa" si trovano per qualunque azione.BenoixRoberti ha scritto:Si è ritirato dal Tour Rui Costa. Polmonite
Vayer è già pronto a dire la sua.
Il Capodacqua francese ha già pronta la sua versione.
Ps. Credo che a breve il moralizzatore francese dovrà chiedere la tutela ad un legale.
Un diffamatore professionista.
Fuga molto ben assortita
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Non ha scritto nulla via twitter a parte la notizia della "pneumonia".eliacodogno ha scritto:Qual è la versione di Vayer? Falsa polmonite per sottrarsi a qualcosa o vera polmonite causata da qualcosa? Tanto s'è capito che le connessioni con "qualcosa" si trovano per qualunque azione.
Ma visto che i suoi tweet sono al 100% allusioni al doping ... ho fatto 1+1
Poi va detto che Vayer ha nel mirino Rui Costa da quando ebbe quel problema col fratello, che la Wada gli perdonò, ma non perdonò il moralizzatore Vayer.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Azz errorone, c'è Montaguti.
Essendo un gregario non lo avevo mentalmente considerato.
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vallelvo- Giro di Lombardia
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
E poi Sherpa.......è della Lampre.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
eliacodogno ha scritto:Qual è la versione di Vayer? Falsa polmonite per sottrarsi a qualcosa o vera polmonite causata da qualcosa? Tanto s'è capito che le connessioni con "qualcosa" si trovano per qualunque azione.BenoixRoberti ha scritto:Si è ritirato dal Tour Rui Costa. Polmonite
Vayer è già pronto a dire la sua.
Il Capodacqua francese ha già pronta la sua versione.
Ps. Credo che a breve il moralizzatore francese dovrà chiedere la tutela ad un legale.
Un diffamatore professionista.
polmonita causata dalle scie chimiche.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Può darsi che il mio parere non rappresenti il gusto dei piu' ma oggi i ns. della rai mostrano servizi su cagate pazzesche, interrompendo continuamente il collegamento con la corsa che, tra l'altro, offre spunti paesaggistici di assoluto valore.
Insopportabile.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Fatemi ricordare Sergio Barbero, ciclista biellese, che ho seguito in tante corse.
Gregario di Marco Pantani, all'arrivo della tappa a Luchon nel 1998, si ritirò dopo una brutta caduta, erano tante le ferite e la sofferenza si vedeva dai suoi occhi. Quello non fu un bel giorno, anche se fa parte del mestiere.
Vinse Massi...., che bello vedere all'improvviso sfrecciare in fondo alla discesa Marco 2°.
Gregario di Marco Pantani, all'arrivo della tappa a Luchon nel 1998, si ritirò dopo una brutta caduta, erano tante le ferite e la sofferenza si vedeva dai suoi occhi. Quello non fu un bel giorno, anche se fa parte del mestiere.
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BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Thibaut Pinot stellare. Se si gasa domani potrebbe essere molto pericoloso.
I francesi pregustano un ritorno a fasti antichi.
Un'altra auto assurdamente nella corsa!
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Mi piace questo Pinot, però troppa gente a ostacolare i corridori. Ci mancava anche la macchina....
Comunque sempre Nìbali.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Vorrei capire meglio quel piccolo gap in cima al Port de Balés.vallelvo ha scritto:Mi piace questo Pinot, però troppa gente a ostacolare i corridori. Ci mancava anche la macchina....
Comunque sempre Nìbali.
Pinot in salita sta crescendo a vista d'occhio.
In discesa paga ancora un pochino, ma è sulla buona strada. Oggi è stato il migliore di gran lunga.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Bardet ha pagato la distanza e/o probabilmente una crisi di fame. Per questo motivo va apprezzata particolarmente la prestazione di Pinot.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Michael Rogers in una annata fantastica. A Gorla si fa festa. In Lombardia Rogers è proprio uno di casa, non solo di residenza.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Questo succede quando si permette in una tappa di questo tipo, con un vantaggio così alto dei fuggitivi, alle vetture della stampa di posizionarsi dietro alla fuga nel finale di corsa: garantito che questi in discesa si sono fermati a fare plinplin ...!BenoixRoberti ha scritto:Un'altra auto assurdamente nella corsa!
Tranquilli domani questo non saranno in corsa: se gli va di lusso gli daranno il permesso di rientrare in carovana da venerdì.
Le Telegramme é il quotidiano della Bretagne: al seguito dell'omonima squadra.
Ultima modifica di angelo francini il Mar Lug 22, 2014 5:39 pm - modificato 1 volta.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Rogers da applausi, tappe toste al Giro e al Tour, da grande campione
Pinot migliore di tutti oggi, penso che sia in crescita in vista della Alpi, anche guardando le sue prestazioni nelle prime due settimane. Non mi stupirei se facesse una doppietta nelle 2 tappe pirenaiche
Pinot migliore di tutti oggi, penso che sia in crescita in vista della Alpi, anche guardando le sue prestazioni nelle prime due settimane. Non mi stupirei se facesse una doppietta nelle 2 tappe pirenaiche
vallelvo- Giro di Lombardia
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
Mi ha un po' deluso Bardet, a Risoul l'ho visto pimpante incollato a Nibali, immaginavo stesse con lui o perdesse qualcosa all'ultimo. Sono contenta per Pinot.
Elia, in vista dei Pirenei.....tu che abiti quasi sulle Alpi.
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Re: Tour de France 2014 - 16a tappa - Carcassonne-Bagnères-de-Luchon - 237,5 km (22 luglio 2014)
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