@Vallevo Nel tuo post, anche se la butti sul ridere, c'è proprio la tragedia di un Paese che non sa volersi bene, con distretti industriali da urlo mandati in fumo da infimi speculatori.
@Prof Tu sei un passionale, non sei "quel" tifoso
Il battage di ieri contro Nibali e le osservazioni sul tifo mi hanno un po' fatto riflettere sul significato dello stesso e da cosa nasca in termini di "aspirazione" umana. Io sono per mia natura un individualista, un po' agorafobico. Mi imbarazza lo stadio, l'urlare tutti assieme, il doversi/volersi nascondere nella massa. Mi sento schiacciato dalla massa e dalla massificazione. Io voglio essere io e vivere me stesso, perché la natura mi ha offerto questa immensa fortuna. Non ho mai urlato gol allo stadio, sin da quando ero piccolo, mi sono sempre divertito di più in quegli istanti a guardare gli altri, come fosse un documentario in real time. Allo stadio ciascuno cede la propria sovranità alla massa. Tutt'altra cosa è il tifo individuale, quasi intimo, del ciclismo, che si manifesta in salita come una mini ola che per qualche istante rende ciascuno attore e protagonista di un gesto di condivisione con la fatica, ed il ciclista per un attimo condivide un momento intimo di empatia con ciascun appassionato assiepato lungo la strada. E' uno scambio intimo, personale, oserei dire democratico, rispettoso di ciascun individuo. Questo non è tifo che, usando un termine abusato in politica, è per natura divisivo. Questo è esercizio di simpatia ed empatia, sentimenti che sono infinitamente più nobili del tifo che ha invece una natura selvaggia, bellica ed una aggressività felina. La simpatia e l'empatia sono invece esercizi di volo e di fantasia, di pensiero in cerca di condivisione e comprensione.
L'aggressività non scaricata sui pedali non ha nulla a che vedere col ciclismo. Le è estranea. Di più il ciclismo viene svilito dalla aggressività. Si pensi a come era in crisi il ciclismo dittatoriale che veniva incarnato dal despota texano, una supponenza la cui assurdità è stata poi ammessa direttamente di recente dall'interessato, quando disse di volere riannodare i legami e ripristinare i rapporti con le tante persone con cui era entrato in conflitto. L'empatia del ciclismo si era riappropriata anche di Lance Armstrong e almeno in quell'aspetto l'uomo Lance ha recuperato i valori di questo sport.
Ma il problema nasce quando chi non vuole per forza tifare viene preso per i capelli dai tifosi, che vedono in quel sentimento (per loro) di neutralità, una delle vergogne dell'uomo. L'uomo ha l'obbligo di prendere parte, di tifare, magari ancor prima di avere compreso, di avere approfondito. Capire non è importante, l'importante è schierarsi, con o contro, ma schierarsi!
Il tifoso ti colloca sempre e ti mette l'elmetto. Ieri credo sia successo questo, esattamente come avviene allo stadio, dove le fasce ultras spesso surrogano i vecchi fronti politici. Tutto va schierato e dipinto di rosso o di nero. La realtà viene ridipinta a piacere. Non importa chi è e come pensa Nibali. Contador è il mio idolo vittima del sistema capitalistico, ergo Nibali è il simbolo del capitalismo perché è fortunato.
Assurdo che chi scrive simili castronerie, senza parlare di comunismo e capitalismo ovviamente in maniera esplicita, lo faccia però con tutta evidenza attraverso le allusioni. A quel punto uno con raziocinio replica, tira in ballo una battuta o una spiegazione colorita usando il termine comunismo ed ecco che la pasionaria guerrigliera diventa subito vittima, cosa che poi in realtà semplicemente attendeva. Poco conta che colui che ha reagito la pensi poi, metodi a parte, come lei. La proprietà intellettuale di Pantani, della verità politica, di Contador è solamente sua.
La tecnica è la stessa dei tanti trolloni di cui si alimenta il sito da cui veniamo in tanti per rendere appetitose (non più per me) le discussioni. Sono tecniche precise, ampiamente codificate, che però esprimono un radicale disprezzo per le idee, le opinioni e l'approfondimento. A quel punto nasce l'esigenza di parlare usando il voi (contrapposto al me, povera vittima ma di tanto onore perché ho tanti nemici). Non c'è differenza fra il trollo fascista ed il trollo comunista in questo. C'è solo una ricerca di antagonismo fine a sé stessa. Un po' come la scena di questo film.
Nel caso della campagna diffamatoria verso un campione, l'esercizio sta nel mettersi in contrapposizione con il campione per goderne della luce riflessa. Lui, Vincenzo Nibali, deve venire a patti con me, che sono suo antagonista. Il tifo per Contador è solo uno strumento per arrivare all'assalto del famoso e rubarne celebrità.
Si fa la provocazione selvaggia, si raccolgono le reazioni sdegnate e soprattutto quelle scomposte per esercitare il vittimismo. Si scatena all'ennesima il fango. A quel punto interviene il procuratore di Nibali e cosa fa il tifoso? Lascia perdere i tanti sdegnati e si butta sul procuratore esercitando con lui il ruolo di vittima per il reato di lesa maestà. Indicativa questa frase scritta ieri dalla guerrigliera: "Tutti voi siete tifosi, di un altro ma tifosi, come me."
Direi: risultato ottenuto. Sono tutti tifosi come me. Siete solo diversamente tifosi, ma comunque tifosi. La passione viene umiliata nella confusione tra la stessa ed il tifo. L'ultras accusa gli "altri" di essere ultras.
La critica al "potere" è uno strumento per arrivare al potere e farsi poi legittimare dallo stesso. La numero 2 del Pd attuale (Serracchiani) è arrivata lì perché qualche anno fa esercitò una critica di marca protagonistica all'allora segretario Franceschini e successivamente è stata franceschiniana, bersaniana e renziana, sempre ... ana, giusto per fare un esempio.
La politica per alcuni non è un esercizio di socialità, tutt'altro, è un esercizio della propria protagonista individualità imposta ad una comunità.
Per fortuna la comunità ciclistica non ha nulla in comune con la comunità calcistica ed è su questi valori di comunità sportiva appassionata che è nato anche questo forum.
Benoix, l'ho forse buttata sul ridere, però lo scopo era quello che tu hai colto.
Ho vissuto il disastro industriale del distretto della mia provincia e qualcosa ho pagata anch'io. Vedere i capannoni chiusi, la gente senza lavoro, qualcuno quasi alla fame, fa male. I biellesi, mai avrebbero pensato che il Paese di Bengodi naufragasse.
Colpa degli industriali o della politica o di entrambi?
Cosa vuoi che ti dica, Ben, con me sfondi una porta aperta: io sono anticomunista viscerale. Un tempo sarei stato bollato come "schizofrenico latente", che era una patologia scoperta dalla superiore medicina sovietica (l'URSS era il paese delle grandi scoperte scientifiche moderne ...) e che consentiva di chiudere in manicomio tutti gli oppositori: siccome questi vivevano nel migliore dei paesi del mondo, era chiaro che, opponendovisi, dimostravano di non rendersene conto e, di conseguenza, non potevano che essere pazzi. Mi capita anche oggi, in questo paese che considera le tasse come una cosa buona (detto di recente dalla nuova presidentessa della famigerata agenzia delle tasse) di sentirmi, un po' come i dissidenti sovietici, uno schizofrenico latente. Io credo che siamo alla realizzazione piena del sogno staliniano: ci siamo giunti senza accorgecene. D'altra parte, in una regione, l'Europa, ove hanno dominato incontrastati nazionalsocialisti e comunisti, gli uni non diversi dagli altri, si doveva giungere ad una sintesi che è per l'appunto l'Unione Europea. Solo i pazzi, gii schizofrenici latenti, potrebbero opporsi al nuovo regime.
La signora di cui parli (e che io non cosnosco) e i suoi amici, altri non sono che la punta di diamante del nuovo totalitarismo che avnza: prova tu a contrastarli, prova a dire che ritieni ridicolo un matrimonio tra finocchi, oppure un'inseminazione eterologa, oppure, semplicemente, che le tasse sugli autonomi sono troppo elevate ed assurde e che, forse (forse) ...
Caro amico, guardati indietro di 5 o 6 anni: avresti mai immaginato che si sarebbe giunti a questo punto? La nostra amica Vall, che ha visto i capannonio chiudersi e la gente rimanere a spasso, lo ha capito il vero motivo di tutte quelle chiusure? Lo sa come vi si porrà rimedio? Glielo dico io: elargendo ai ns. ragazzi salari tra i 400 e i 500 euri come hanno già cominciato a fare. Il sogno socialista: lavorare meno, lavorare tutti, guadagnare un cazzo perchè tutti dobbiamo essere uguali.
Venticinque anni dopo il crollo del muro di Berlino, l'Europa è finalmente unita. Sotto le bandiere del socialismo.
Prof inguaribile reazionario ... La politica non c'entra nulla. Nella famiglia di mia mamma erano comunisti, comunisti italiani ovviamente. Beh posso dirti che in Russia sarebbero finiti in Siberia.
Incarnavano, bene o male, giusto o sbagliato un ideale, anzi delle idee, che assolutamente non imponevano agli altri, lo dico perché altrimenti non ci sarei io, fisicamente, e non scherzo.
Il problema non sono le idee e le ideologie (ovviamente se ben animate) ma il modo in cui le si rappresenta, come si rappresenta la passione per uno sport, per una squadra, per un atleta.
Ecco in questo credo che il ciclismo abbia una sua armonia quasi politica, che sia un modo di vivere per, e non un vivere contro. Ovviamente parlo per l'estern,o il contorno, non l'agonismo sportivo insito.
UribeZubia ha scritto:Dunque avevo capito fin troppo bene...è tutta colpa dei comunisti.
Diciamo che hanno un problema di rappresentanza, che hanno lasciato in giro troppi col cachemire a parlare per loro conto.
Scherzi a parte, i comunisti hanno molti mezzi per difendersi e far valere dove di competenza le loro ragioni, ma il capro espiatorio Pantani è stato usato e abusato da morto, reso una macchietta. La cosa indicativa è che oggi coloro che usavano l'icona di Pantani ricreata a piacere e coloro che arrivavano all'oltraggio al Pirata post mortem (veri galantuomini) si trovano oggi uniti nello sparare addosso a Nibali. Non che la cosa mi sorprenda.
La politica, Pantani, Nibali, sono solo strumenti di una vero tifo irrazionale ed animale che non ha nulla a che vedere con la passione sportiva e politica
Ultima modifica di BenoixRoberti il Mer Lug 16, 2014 7:02 pm - modificato 1 volta.
Caro Ben, tutti abbiamo i nostri scheletri nell'armadio . Potrei farti un elenco dei miei che ti occuperebbe tutto lo spazio di questo thread. Io guardo semplicemente con gli occhi della storia e della mia esperienza.
Prof, sicuramente nel nostro paese le tasse sono troppo alte, hai ragione. Mio padre era un trasportatore, lavorava in proprio e già a quei tempi non si scherzava. Non ho voluto che mio marito continuasse quell'attività, perchè ricordavo i tanti sacrifici, anche se eravamo benestanti agli occhi degli altri. Non c'era la "mutua", non esisteva la "pensione" per gli artigiani. Le tasse (giuste) si pagano in tutti i paesi democratici, da noi.....forse il male è iniziato da lì... Ho lavorato nel tessile, import-export non avevano per me segreti il "commerciale e la contabilità". Sai quanto hanno guadagnato i nostri industriali, anche aiutati dalla differenza cambio, mettendo tutto in tasca e.....Questo il risultato della morte del tessile, almeno qui. Dici di 5 o 6 anni fa, possibile che tu non abbia immaginato la situazione che stiamo vivendo? I 400 500 euro "elargiti" ai nostri giovani, vengono da lontano non solo da ora. Mia figlia non ha concluso l'Università, con rammarico, aveva il posto sicuro vent'anni fa. Il mio consiglio è stato..... A fine mese c'è poco, ma si vive decorosamente, anche perchè la casa gliela abbiamo data noi vecchi. Non credo di avere la pelle di salame davanti agli occhi, sarò forse una "semplice" vedo solo fin lì?
UribeZubia ha scritto:Dunque avevo capito fin troppo bene...è tutta colpa dei comunisti.
Diciamo che hanno un problema di rappresentanza, che hanno lasciato in giro troppi col cachemire a parlare per loro conto.
Scherzi a parte, i comunisti hanno molti mezzi per difendersi e far valere dove di competenza le loro ragioni, ma il capro espiatorio Pantani è stato usato e abusato da morto, reso una macchietta. La cosa indicativa è che oggi coloro che usavano l'icona di Pantani ricreata a piacere e coloro che arrivavano all'oltraggio al Pirata post mortem (veri galantuomini) si trovano oggi uniti nello sparare addosso a Nibali. Non che la cosa mi sorprenda.
La politica, Pantani, Nibali, sono solo strumenti di una vero tifo irrazionale ed animale che non ha nulla a che vedere con la passione sportiva e politica
Mi riferivo al post di Prof, e in particolare agli ultimi 3-4 capoversi, dove di Pantani non mi sembra si parli.
Ad ogni modo questo argomento non mi diverte per niente e lo lascio volentieri ad altri. Certo che in un thread su Nibali scoprire che i capannoni chiudono per colpa del sogno socialista...
Buon divertimento ! Per conto mio la chiudo qui.
P.S. Ho lavorato come operaio (e me ne vanto) per 24 anni in una fabbrica tessile.
A me del comunismo o del suo anti non me ne frega niente, sono troppo giovane per aver vissuto questo.
Diverso e ridicolo invece è: 1) calare questo discorso in un contesto che non c'entra un tubo, assegnando dei ruoli ai personaggi in questione (ignari corridori che oltre a non rappresentare quello che gli viene attribuito, non vi si riconosceranno nemmeno), come in una commedia 2) prendere la posizione diversa (non opposta) dalla propria, rivoltarla ed estremizzarla a piacere al fine di confrontarsi con quella posizione, non con il suo autore (pieno stile da salotto della politica)
Chi si comporta così evidentemente "ci fa" e ai miei occhi è degno di scarsa considerazione se non di
Ho letto lo scritto che ha dato origine al "caso" in questione. Sarà che sono un tollerante incallito e rarissimamente mi scandalizzo per uno scritto che non sia offensivo o di cattivo gusto, ma devo dire che, pur non condividento in toto l'articolo, non ne farei nemmeno un caso cosi' eclatante. Tra l'altro, non tutto è da gettare. Trovo singolare invece che la si butti in politica, nonostante il mio ferreo anticomunismo viscerale
Ho sempre avuto un atteggiamento molto amichevole e affettuoso con la Signora in questione, nonostante il suo feroce comunismo e credo che sarebbe ingeneroso criticarla per quelle cose li'. In fondo mi sembra di doverle riconoscere meriti indiscussi per la battaglia che ha condotto a favore della verità sul caso Marco. Inoltre abbiamo condiviso assieme tante idee scoomode che, sono convinto, condivideresti pure tu.
No, Ben, sparare sulla nostra amica sarebbe come spararci nelle palle tra di noi. Credimi: tra l'altro, nel sito che tutti conosciamo, non è nemmeno che sia tanto ben tiollerata dal conformismo imperante. Sarei un uomo felice se tu riconsiderassi questa tua posizione.
UribeZubia ha scritto:Mi riferivo al post di Prof, e in particolare agli ultimi 3-4 capoversi, dove di Pantani non mi sembra si parli. Ad ogni modo questo argomento non mi diverte per niente e lo lascio volentieri ad altri. Certo che in un thread su Nibali scoprire che i capannoni chiudono per colpa del sogno socialista... Buon divertimento ! Per conto mio la chiudo qui.
E' di Modena, non molto lontano da Brescello La pensa come Don Camillo (un po' più lefevriano ) e picchia come Peppone. Non averne Uribe, faccio mie le parole di Elìa. Ieri in due mi hanno scritto abbastanza sorpresi e sdegnati per quanto compariva su quella bacheca facebook di Vicennati. La vicenda anti-Nibali serviva a dimostrare come, chi aveva esercitato il ruolo di testimonianza della vittima sacrificale Pantani, di quei fatti non rappresentava e non traeva il significato profondo, ma ne sfruttava solo la mediaticità. Un conto è esserci ed un conto è farci (cit. Elìa). Pantani, l'ideale comunista, Nibali, i perdenti del mondo, ecc. ... per queste persone sono solo mangime per porci con cui vendere poi i salami al solito mercato.
UribeZubia ha scritto:P.S. Ho lavorato come operaio (e me ne vanto) per 24 anni in una fabbrica tessile.
E fai bene! Di più, benissimo.
Un conto è esserlo comunista o socialista, un'altro è farlo. Nel secondo caso ad un ideale si fa solo danno. Questo non lo spiego io, è la storia di tanti furbi. Nessuno si senta offeso nelle proprie idee, perché avere idee è essere nobili dentro.
Prof, Uribe ... vi voglio troppo bene, fate i bravi, non arrabbiatevi
Ps. Circa la signora ... Prof la mia risposta al tuo invito è ahimé fermamente: NO Ho troppo rispetto per i veri comunisti, per Marco Pantani, per la sua famiglia, per il ciclismo, per Nibali e per Contador che definire quella signora così e darle pure una dimensione politica o di storica sportiva mi procura una totale allergia. La signora è abile, abilissima nel suo conformistissimo anti-conformismo, ma io non considero sul piano politico persone che disprezzo totalmente sul piano umano, perché mi si sono dimostrate degne di disprezzo. Non ho pietà e comprensione con chi vive regolarmente nella maldicenza. Avrei decine di situazioni da raccontarti e che ti risparmio. Eppoi non voglio nemmeno incrociare le persone che hanno fatto e continuano fare del male ai miei amici. Tu non la conosci. Vale il claim sull'aids, ma al quadrato!
Sul lavoro fatto per Marco ... ottimo il libro ... sul resto forse dovresti parlare con la famiglia.
Il mio rapporto è stato solo forumistico e nient'altro. Di fronte a quanto mi dici non posso che arretrare e prendere atto. Ma poi, Ben, ne conoscevo tanti che ruotavano attorno al Pirata che, alla fine, non mi sono neanche molto meravigliato per quanto accaduto. Io sono un povero ingegnere che, per quanto sborone e gozzovigliatore, non ha mai amato l'esibizione. E poi basta cosi' ... che m'intristisco ... Sulla ns. amica, ti ripeto, solo frequentazioni forumistiche epperciò abbastanza superficiali.
prof ha scritto: ... prova tu a contrastarli, prova a dire che ritieni ridicolo un matrimonio tra finocchi, oppure un'inseminazione eterologa,
Prima però, carissimo prof devi argomentare leggermente che cosa c'è di ridicolo nello stare insieme sotto la tutela della legge fra due persone dello stesso sesso che si amano? Il ridicolo è pensare invece che c'entri qualcosa il sacro in questo legame naturale, perché qualcuno lo dice: "ipse dixit". Il ridicolo maggiore lo organizza lo Stato poi nel riconoscere valore legale a quello celebrato dal culto più ipocrita che sia mai stato inventato, perché basta scavare un po' e scopri che la sua sola funzione è quella del denaro e del potere (mammoma e cesare insieme, ancorché talvolta dicano il contrario, ma quel che conta è quel che si fa: concordati, con annessa parte finanziaria. ) In conclusione, per me il matrimonio è un non senso e va abolito, dando protezione giuridica agli stati di fatto (anche qui l'importante e ciò che è, non quel che si proclama). Sulla inseminazione eterologa, non capisco che cosa ci sia da eccepire: uno sul suo fa quel che meglio crede, se non costringe o danneggia nessun altro. Quanto al comunismo, credo che nell'ottocento abbia rappresentato quanto di meglio ci fosse in filosofia, poi però Marx ha creduto che si potesse trasportare anche in una economia politica, mentre con esso si può arrivare solo a quella domestica. Mettere in comune le cose non è praticabile dall' homo sapiens e infatti i risultati si sono visti. Il capitalismo è il peggior sistema economico possibile, ma è anche il solo (pari pari come la democrazia) e quindi occorre tenerselo, cercando di attenuarne i lati peggiori, sostenendo i più deboli e i più sfortunati, perché la parola solidarietà è una delle più belle che io conosca e qualcuno era "comunista" perché era felice solo se non vedeva troppa gente (gli altri) disperata attorno a sé! E detto "inter nos" da un radicale-anti comunista, così come Stalin è stato peggio di Hitler, perché quest'ultimo, nella sua follia, colpiva i nemici, l'altro "in primis" ha avuto, come bersaglio, gli amici, fra il popolo invece di solito i comunisti italiani, che ho conosciuto, erano/sono molto meglio (come apertura mentale empatia per gli altri etc.) dei democristiani (uso questo termine, per indicare quelli che dicono/vano di credere in dio, nel capitalismo e nell'amor di patria. Infine, si può sbagliare in tanti modi, ma non me la sento di essere duro, come fa Ben, con chi, in buona fede, esprime i suoi pensieri. Anche la mia conoscenza, come quella di prof, è limitata a quanto ho letto in passato e quindi giudico per quanto conosco, ma il massimo che posso dire è che lottare contro i mulini a vento non sarà certo produttivo, forse anche un segno di infantilismo utopistico, ma perché uno non deve sognare? https://www.youtube.com/watch?v=U2kn0Q3UHOc
Sono il primo dei "colpevoli" , però se davvero vogliamo parlare di politica, quella vera (non quella trollata con condimento ciclistico anti-Nibali) andiamo nel 3d idoneo.
Vorrei anche parlare delle accuse a Nibali sulla sua residenza svizzera, altro argomento che cade (o sale) in politica e si rischia anche qua la discussione borderline.
La cosa stucchevole è come questi discorsi saltino fuori solo nei momenti felici di una persona, quasi per un gusto macabro di smontarlo sul piano personale.
Credo che il problema vada affrontato con disincanto, molto distaccato e crudo, realistico disincanto. In Italia la tassazione è altissima, assurdamente alta e, con rammarico, va ammesso che Nibali spostandosi a vivere in Svizzera fa una cosa assolutamente legale, per quanto discutibile.
Ma chiediamoci perché il fisco italiano è così assurdo e volutamente autolesionista, dove il contribuente non ha un rapporto sereno ed a schiena dritta con il fisco; ciascuno all'italiana se la cava come può. L'importante è mantenere il grigio, il discrezionale, quella paura per il grande mostro che ti può inghiottire, col fisco non si deve essere sereni per scelta politica. In questi anni abbiamo assistito alle ciarlatanate morali della sinistra sulle "tasse che sono buone" favorendo un clima da caccia alle streghe (e glissiamo poi sui comportamenti individuali di alcuni di sinistra come contribuenti) e nel contempo abbiamo avuto le politiche della destra che ha strumentalizzato la fiscalità per fini elettorali, esaltato l'evasione e la furbizia, salvo poi invertire l'onere della prova per il contribuente ed inserire altre mostruosità giuridiche incivili che hanno trasformato questo Paese in una landa post-nucleare dove la desertificazione industriale è progressiva, sino a far percepire il processo come ormai irreversibile.
Si aggiunga al quadro l'ipocrisia della politica europea, che permette la concorrenza sleale interna fra paesi membri ed impone a noi politiche depressive atte ad impoverire ulteriormente un paese debole come il nostro. La conseguenza folle è quella di una tassazione suicida che con questo debito pubblico non ci offre più alcuno spiraglio.
E torno a Nibali. Un potenziale grande contribuente che lavora per una azienda estera, per una folle ed inconcludente logica fiscale va a pagare le tasse (minori) in un altro Paese. E questo non è perseguibile o criticabile, è solo discutibile. Ma chi al suo posto non lo farebbe? Siamo sinceri!
Il nostro fisco, invece di recuperare con lungimiranza questi contribuenti, preferisce allontanarli implicitamente, mantenendo solo lo spettro (il grande terrore) di una indagine sulla effettiva residenza estera, paventando le scure che in passato ha colpito Valentino Rossi, Capirossi ed il nostro Bettini, e molti altri ancora.
Perché non è possibile recuperare questo gettito con una riforma fiscale ad hoc per i soggetti dello sport che hanno una operatività mondiale e non nazionale? Il mistero si fa fitto.
Per questo le accuse fisco-moralistiche contro Nibali non stanno né in cielo né in terra, soprattutto alla luce del fatto che in Italia abbiamo pure un team professionistico, registrato dalla FCI come comunitario (sede per la FCI in Irlanda) che ha invece sede nel cantone Appenzello (cantone a fiscalità agevolata). In quel caso va bene alla Fci, al Coni ed al governo italiano, il paese della ipocrisia al potere.
Carissimo Carlo, non era mia intenzione entrare nel merito della questione ma solo denunciare l'atteggiamento intollerante, intimidatorio e di dileggio nei confronti di tutti coloro che si oppongono o solo avanzano dubbi sulla giustezza di certe argomentazioni e/o provvedimenti. La mia opinione è che siamo entrati in un nuovo totalitarismo che ha tutti i connotati della sintesi tra nazismo, fascismo e comunismo: in parole povere, la storia dìEuropa del ventesimo secolo. Ripeto, non è la sede questa per dibattere del merito, mi limito a prendere atto del clima esistente, che fa il paio con la dittatura fiscale (con conseguente terrorismo fiscale) insediatasi in Italia. Questi sono dati e mi limito ad essi.
UribeZubia ha scritto:Dunque avevo capito fin troppo bene...è tutta colpa dei comunisti.
Uri, non mette conto prendersela cosi': sai benissimo che non sono un intolleranta e che ho in massimo rispetto le idee degli altri. In un forum ci si prende anche un po' per i fondelli ma credo di non essere mai arrivato al punto di irridere alle idee degli altri. Persino con la persona di cui si tratta qui (la Signora) ho sempre condiviso un sacco di argomenti e considerazioni pur essendo all'opposto della sua posizione politica. Sono un reazionario a tutto tondo (come vuoi definire uno che è classificato addirittura come levebrviano?), ha ragione Benoix ma, soprattutto, sono amante della libertà e del gozzoviglio ... Porta pazienza ...
UribeZubia ha scritto:Dunque avevo capito fin troppo bene...è tutta colpa dei comunisti.
Uri, non mette conto prendersela cosi': sai benissimo che non sono un intolleranta e che ho in massimo rispetto le idee degli altri. In un forum ci si prende anche un po' per i fondelli ma credo di non essere mai arrivato al punto di irridere alle idee degli altri. Persino con la persona di cui si tratta qui (la Signora) ho sempre condiviso un sacco di argomenti e considerazioni pur essendo all'opposto della sua posizione politica. Sono un reazionario a tutto tondo (come vuoi definire uno che è classificato addirittura come levebrviano?), ha ragione Benoix ma, soprattutto, sono amante della libertà e del gozzoviglio ... Porta pazienza ...
Non me la prendo,anzi spero che prima o poi ci potremo bere sopra assieme!
P.S. Ecco qua sotto un altro amante della Libertà e del gozzoviglio
Caro Uri, io parlavo di un'altra libertà e di un altro amante del gozzoviglio: uno che non disdegnava stare in mezzo a pescatori, prostitute e gente di ogni estrazione e che, quando c'era da portare del vino, lo portava buono e in grande quantità.
Estasiato a sentire Nibali parlare di storia del ciclismo. Avere il senso della storia di uno sport è una dote non comune, anzi spesso i ciclisti ostentano pure orgogliosamente la loro ignoranza storica.
Vincenzo no, Vincenzo conosce e ama la storia di questo sport. Grande ragazzo! E ora spero che impari subito un po' di francese, mentre mi pare che un po' di inglese lo mastichi anche se è schivo a buttarsi e parlare lingue straniere.
vallelvo ha scritto:Pascal mi manda questo messaggio: "Concernant le Tour de France, toutes mes félicitations à Nibali. Hier soir à parlè a BFMTV. La maman de Marco lui avait donnè un maillot jaune du Tour de France, il a dit, si je gagne j'offriai a mon tour le maillot jaune Astana du Tour de France. J'avais les larmes aux yeux d'entendre Nibali parler de Marco".
traduzione: "Per quanto riguarda il Tour de France, complimenti a Nibali. Ieri ha parlato a BFM TV. Ha detto che la mamma di Marco gli aveva dato una maglia gialla del Tour de France. "Se vincerò porterò a mia volta la mia maglia gialla Astana del Tour de France. Avevo le lacrime agli occhi per sentire Nibali parlare di Marco ".
Ps. Fra un po' ci si vede per gozzovigliare tutti.
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) e picchia come Peppone. 
)
, però se davvero vogliamo parlare di politica, quella vera (non quella trollata con condimento ciclistico anti-Nibali) andiamo nel 3d idoneo.
