meazza ha scritto:Purtroppo il ciclismo ha perso molta credibilità.
in più vedere asterischi su albi d oro nn aiuta
altro problema i ciclisti attuali nn si vedon mai..son piu al teide che in corsa
Peppino questo è ormai un tormentone, un jingle da inserire prima di ogni commento.
L'ha detto Lemond il motivo, che ormai è lapalissiano. Il ciclismo ha inoltre un enorme nemico nell'industria automobilistica che lo vede ormai solo come un pericoloso veicolo di uno stile di vita alternativo all'uso dell'auto, basti vedere quali siano i due paesi più ostili verso questo sport, Italia e Germania, o vedere lo spazio dedicato al ciclismo, già calato negli anni, da quando Rcs è finita sotto più stretto controllo della famiglia dell'auto.
Il ciclismo continua ad essere una vera e propria cavia da mandare al massacro nell'antidoping ed a subire un immotivato trattamento diverso da parte del Ministero della Salute e del Coni, con un quarto dei controlli.
La credibilità non è una cosa solo insita alla storia di questo sport, che ha certo molte colpe, ma è anche frutto di una precisa volontà politica di descrivere questo sport in questo modo.
Altri sport rispondono a precisi interessi intoccabili e inviolabili.
Sino a che per la stessa positività nel calcio avremo sanzioni di tre mesi o magari nulla e nel ciclismo lo stop di due anni, sentire parlare di credibilità fa incazzare.
Caro Peppino, è credibile uno come quell'inqualificabile di Antoine Vayer, che ogni giorno per avere visibilità e protagonismo a buon mercato spara le sue teorie senza prove a supporto contro tutti i ciclisti di vertice?
https://twitter.com/festinaboy
E due giorni fa lo hanno ospitato pure su Le Monde:
http://www.lemonde.fr/acces-restreint/sport/article/2014/07/19/6d69689663686bc5946a6766689b6f_4460033_3242.html
Cosa deve fare il ciclismo? Seguire le frustrazioni di questo verme diffamatore o del moralizzatore (amorale) Eugenio Capodacqua?
Andiamo Peppino, queste storielle non funzionano più.
Sul Teide e sui calendari
carpe diem dei campioni mi trovi d'accordo, ma parliamo di una cosa diversa.
Lemond ha scritto:E' inutile girarci intorno: il ciclismo è stato segnato a dito e anche Gatti ci casca, quando contrappone gli altri sport come "di scommettitori", sorvolando sul fatto che in tutti quelli il doping è concesso senza controlli. Gira e rigira, la colpa (ma è più che colpa, visto che in essa mancherebbe l'intenzione di recar danno) è dei dirigenti federali mondiali, che hanno fatto di tutto per metterlo "alla gogna".
Hanno fatto di tutto perché questo li rendeva protagonisti e ottimi agli occhi della politica e dei vertici Cio.
Il loro valore umano e soprattutto concettuale è lo stesso dei dittatori fantocci che venivano messi a comandare i loro stati da Usa e Urss durante la guerra fredda.