Giuseppe Pancera, nacque a San Giorgio in Salici (VR), il 10 gennaio 1899. Morì a Castelnuovo del Garda (VR), il 19 aprile 1977. Passista scalatore. Professionista dal 1925 al 1934 con 12 vittorie.
Maurizio Ricci – Morris
Fu senza ombra di dubbio un protagonista del ciclismo italiano nella seconda metà degli anni '20, fino ad anni ’30 iniziati, sia nelle corse in linea, che nelle corse a tappe, dove seppe cogliere brillanti posti d'onore al Giro d'Italia del '28, dietro ad Alfredo Binda e, soprattutto, al Tour de France del '29, alle spalle del belga Maurice Dewaele. Qui, sfruttò al meglio la sua regolarità che, accompagnata ad una tenacia incredibile, lo portarono ad un risultato strepitoso quanto sorprendente. Ciò lo rese popolarissimo, nonostante la presenza in gruppo di personaggi entrati nella cultura e nel costume degli italiani quali Binda e il vecchio Costante Girardengo. Instancabile pedalatore, fu autore di fughe tanto spericolate, quanto, alla luce della razionalità, da considerarsi impossibili. Prova ne fu, il suo tentativo vincente alla XX Settembre del '27, classica che fece sua con una fuga di 400 chilometri. Altrettanto evidenti suoi pregi, oltre alla tenacia, la modesta e il suo carattere taciturno, che lo preservarono spesso dagli aloni negativi della popolarità e dalle troppe attenzioni degli avversari.
Fu Campione d’Italia degli indipendenti nel 1926 e dei professionisti-junior nel ’27, due successi che, forse, avevano stuzzicato nell’osservatorio, voli esagerati di previsioni sul futuro, ma non certo per lui. Gli altri suoi successi furono: la Coppa Bernocchi, il Criterium d’Apertura e la Coppa d’Inverno nel 1926; ancora la Coppa Bernocchi nel ’27; la terza tappa del Giro di Catalogna nel ’28; il Giro del Lago di Garda nel ’29; la seconda, la terza e la quarta al Giro di Catalogna del ’30. Tanti i piazzamenti, spesso dovuti alla mancanza di spunto veloce. Di rilievo anche il terzo posto conquistato nella massacrante "Parigi-Brest-Parigi" del 1931, una gara di 1200 chilometri, senza soluzione di continuità, che fu pure l’ultimo suo piazzamento di peso. In carriera ha partecipato a sette Giri d’Italia, di cui sei finiti (11° nel ‘25; 12° nel ’26; 5° nel ’27; 2° nel ’28; 7° nel ’29; ritirato nel ’30; 39° nel ’34), a quattro Tour de France (2° nel ’29; 20° nel ’30; ritirato nel ’31; 32° nel ’32). Il miglior piazzamento nelle “Classiche Monumento” italiane, fu il 4° posto nel Giro di Lombardia del 1927. Per la sua instancabilità di pedalatore fu soprannominato “Mangiachilometri”. Anche il fratello maggiore Eliseo, ed il fratello minore Antonio, furono corridori professionisti, ma non ottennero risultati particolarmente significativi.
Maurizio Ricci – Morris