Nato a Savona il 12 maggio 1910. Deceduto a Torino il 2 settembre 1994. Passista scalatore. Professionista dall’ottobre 1930 al 31 dicembre 1932, dal 1933 al 1939 e nel 1948, con 16 vittorie.
Può considerarsi per taluni, anche se una disamina attenta lo nega, come l’incompiuto forse maggiore del ciclismo italiano fra le due guerre. Un corridore formidabile fra i dilettanti, dove riuscì a vincere, oltre al Titolo Tricolore, due volte il Campionato del Mondo su Strada, nel 1930 e nel ’32, primato che divide col tedesco orientale Adolf Schur, che l’accoppiata la fece nel 1958-’59. Sulle risultanze iridate di entrambi, comunque, pesano le constatazioni di vittorie non da “puri”, come per anni furono definiti i dilettanti: per il tedesco il professionismo era nelle cose, anche se coperto dallo stato, mentre per Martano, ci fu la non certo edificante manovra degli organismi sportivi italiani del tempo che, dopo il 1931 passato fra i prof (con non eccelsi risultati tra l’altro), fu appositamente riqualificato dilettante affinché potesse vincere il mondiale della categoria. Nato in Liguria, ma a tutti gli effetti piemontese di Giaveno, a due passi da Torino, Giuseppe Martano passò completamente al professionismo nel 1933. Qui, quella brillante completezza che lo aveva spinto ad essere un grande vincente da dilettante, si trasformò in una regolarità di livello notevole, ma senza quel brio che l’avrebbe portato ai traguardi di storia. Fu subito grande e promettente al Tour de France, dove fu il primo degli individuali e il terzo assoluto, dietro Speicher e Guerra, mentre nel 1934 si classificò addirittura 2°, alle spalle di Antonin Magne, vincendo pure la tappa di Gap. Non si ripeté nelle altre tre partecipazioni ('35, '37, '38). Al Giro d'Italia fu 2° nel 1935, dietro Bergamaschi, ma davanti a Gepin Olmo e Learco Guerra. Vinse buone ed importanti corse come il Giro del Lazio, la Milano Torino e il GP di Cannes, ma non riuscì a cogliere mai quel grande risultato a cui era atteso dopo le grandi promesse da dilettante. Dopo la Seconda Guerra Mondiale tornò a correre, ma nel più pieno anonimato e, ben presto, avviò a Torino una attività di costruttore di cerchi per biciclette.
Tutte le sue vittorie da professionista.1931: GP Roma; Coppa Fatigati; Coppa Pegazzini. 1932: Giro del Lazio; Giro del Piemonte. 1934: 8a tappa del Tour de France. 1935: Giro del Lazio e 1a tappa dello stesso; Giro delle Quattro Province e 2a tappa dello stesso; Criterium degli Assi; Circuito di Sandrina. 1937: Milano-Torino; GP Cannes; 3a e 4a tappa della Parigi Nizza.
Maurizio Ricci detto "Morris"