All'interno degli "Elfes" era il signore inconstrato e a tutti noi ciò sembrava nell'ordine naturale delle cose e in questo ordine, dettato dalla coppia imperiale, c'era che ogni sera lui veniva nel mio letto, per poi ritornare a dormire con Nanou. Tu stavi con lei fin quando Jacques era da me e poi ... si operava lo scambio.
"Io questo lo so da sempre, cara mamma e non mi è parso mai scandaloso, sono stupita talvolta di pensarlo, perché in effetti sono cresciuta in questa atmosfera permeata di un grande amore e priva di ogni falso pudore. Ripeto, in questa storia, l'attore principale, per non dire esclusivo, è l'amore e io, che l'ò vissuto dall'interno, lo so."
"E' vero, noi, tutti noi, siamo riusciti ad amarti e il tuo carattere non ha sofferto per la situazione, ma questo libro che vuoi scrivere esisterà ... per gli altri".
In altri paesi, certi costumi e culture, autorizzano a vivere in modo normale una situazione simile ed è per questo che ho chiamato *sultano* mio padre. Ciò che nessun popolo o religione autorizza è l'incesto, ma in questo caso l'incesto non c'era.
"Ma certo, non c'è mai stato nulla di sordido e tu puoi essere in pace con te stessa"
"Lo sono sempre stata, lo sai ..." E finiamo il vino, ridendo.
(Nota mia, il riferimento alla religione islamica è la parte più debole delle argomentazioni del testo, perché le due donne fanno finta di non capire come la poligamia sia la conseguenza del ruolo che simile pseudocultura assegna alla donna: mera fattrice dei figli, si spera maschi, del padre-padrone. Lì l'amore non c'entra per niente, ma solo la volontà del capo di accrescere il più possibile il numero dei guerrieri o braccia-lavoro che potranno aumentare il potere della famiglia
)