A quei tempi il ciclismo non era seguito solo dai medici, perché intorno ai corridori gravitava una miriade di curatori che vantavano pozioni più o meno magiche.
Gem ne conosceva molti e così A. Magne che non disdegnava di passare il suo pendolino sul ventre di Poulidor per predirgli (di solito) un luglio difficile.
Ma che volete, lo sforzo in corsa è così forte che non si può fare economia di nessuna superstizione, perché ... non si sa mai.
(Nota mia, ciò mi fa pensare al comportamento di molta gente che, senza saperlo, condivide la scommessa di B. Pascal intorno alla religione: "E meglio scommettere sull'esistenza di un dio che alla fine possa premiarci e farci vivere per l'eternità, perché in questo modo anche se perdiamo, non ci costa nulla".
)
Anche per J.A. le cose vanno così e tutte le volte che prendeva parte ad un Tour voleva vedere il suo "mago di fiducia", senza di lui si sarebbe sentito andicappato. Di solito era Jean Luisi Noyès, guaritore provetto e altresì sposato con una cartomante.
Nel 1960, alla partenza del Criterium degli Assi, una prova in circuito dietro motori, Jacques si sente male e chiama Noyès; che gli impone le mani intorno al collo e ... riesce a battere il record della corsa a più di 54 kmh.
Questa fiducia in qualche potere misterioso può però anche rivoltarglisi contro, perché un mago predice che il tredicesimo giorno del suo quinto Tour gli sarà fatale! Anquetil e Geminiani hanno alzato le spalle, ma quando la data si avvicina appare una vaga inquitudine, che, piano piano diventa paura. Per non pensarci la vigilia, che è un giorno di riposo, partecipa ad una festa con Gem e Janine e sapendo ciò i suoi avversari pensano che il giorno dopo possa non essere in forma e decidono di attaccarlo. Poco dopo l'inizio della tappa, sul colle d'Envalira, la corsa esplode e Anquetil si ritrova in fondo al gruppo con il solo Rostollan come compagno, incapaci di seguire Poulidor e Bahamontes che se ne vanno. Jacques è sul punto di abbandonare e solo il grande Rosto lo obbliga a rimontare in sella e lo spinge per fargli ritornare il morale. Geminiani organizza la sua contromossa che consiste nel dargli una borraccia piena di champagne, dicendogli "o si vince o si muore", tanto ... peggio di così. E questo bastò a togliere al Normanno la paura della predizione e infatti riuscì a riprendere i fuggiaschi anche con l'aiuto della Pelforth (la squadra di Anglade) che tirò molto in pianura. Anquetil è ancora vivo e vincerà quel Tour con 55" di vantaggio su Poulidor.