Durante la prova di velocità di fronte a Coppi, Roger era impegnato in un "surplace" e, per realizzare questo capolavoro di pazienza muscolare si era proprio piazzato davanti a sua madre (e a noi). Ella gli carezzò leggermente la maglia, io no. Anquetil stava aspettando la prova di inseguimento e, quando arrivò il suo turno, fece meraviglie. Nel mio ricordo l'immagine è chiarissima: brilla in tutto il suo pallore del viso e l'accelerazione decisiva mi fa ancora ... male alle gambe
, mentre il Grande Fausto quel giorno ebbe male per intiero, perché subì l'umiliazione suprema di essere raggiunto.
Jacques vinse anche contro Faggin e alla fine la Francia surclassò l'Italia.
Oggi, che scrivo più di cinquant'anni dopo, sento il bisogno, per concludere, di sottolineare un aneddoto, un incidente di corsa che mi era scappato allora. Sono tornato a Saint Etienne per consultare i giornali dell'epoca; quel giorno stava nevicando e, solo nella sala di lettura, leggo La Tribune e Le Progrès. Le pagine sono ingiallite e le foto mal definite, ma chissà forse ci potrò ritrovare un'immagine di me, minuscolo, ai fianchi della signora Riovière o forse un ritratto di Anquetil festeggiante la vittoria.
Guardo le pagine del giorno, quelle della vigilia e del giorno dopo e l'avvenimento è molto ben dettagliato, ma i due quotidiani sono formali: Anquetil non c'era.
C'era ben stato un omnium Francia-Italia, ma con Rivière, Darrigade e Gaignard per i nostri colori! Resto incredulo!!!
Ho dunque visto correre un fantasma e questo fantasma mi ha accompagnato per più di cinquant'anni, esso ha fondato la "passione per J.A." ed era soltanto un'immagine della mia mente.
Nei suoi aspetti somatici, in quei muscoli possenti delle gambe e del dosso Anquetil nascondeva anche certe fibre di cui erano intessuti i miei sogni e forse il suo più grande segreto era, in fin dei conti, di trovarsi ... anche dove non c'era.
FINE
Il romanzo della sua vita continua con Sophie Anquetil "Pour l'amour de Jacques