Gira la voceinsistente di un probabile ritiro di Renato Di Rocco. Oggi è stata ufficializzata la candidatura di Salvatore Bianco, personaggio gran lavoratore, uomo del sud con grande riconoscimento di merito in tutta Italia. La figura di Bianco, ancorché rivale acerrimo di Di Rocco, va ad erodere ulteriormente quel sincero elettorato meridionale che, pur non facendo capo alle interessate cordate dirocchiane, lo aveva sorretto alle ultime elezioni. Insomma l'ingresso di Bianco è ormai chiaramente il colpo di grazia alle velleità federali di Renato Di Rocco; ne indebolisce ulteriormente le possibilità di raggiungimento del quorum, stimabile ad oggi forse appena sopra al 30% (necessario il 55%), soprattutto grazie alle forzature regolamentari ed alla parificazione assurda fra atleti master ed atleti dilettanti. Se poi il suffragio avvenisse fra gli appassionati del ciclismo in generale, o fra tutti i tesserati, Di Rocco raccoglierebbe percentuali da residuo delle acque minerali. Il problema principale però resta, perché anche se venisse superato Di Rocco resterebbe tutto il dirocchismo.
Su chi farà affluire i suoi voti di cordata il baffo? Già, perché l'obiettivo vero di Di Rocco è restare in sella alla Ciclistica Servizi ed alla società Mondiali 2013 ed utilizzare la Federciclismo per orientare i suoi giochi in ambito elezioni Coni.
Su questo fronte le possibilità di Di Rocco sono ancora quasi integre sebbene a forte rischio, anche per la scarsa informazione che, rete a parte, non raggiunge la base dei delegati. Come candidati dirocchiani si fanno i nomi di Gianluca Santilli e Daniela Isetti, sebbene vi sia da chiedersi se costella sia disposta a fare da simil-prestanome al grigiore che circonda bilanci e gestione di Ciclistica Servizi e Mondiali Toscana 2013, sui quali si vocifera insistentemente di una attenzione della magistratura, anche con riguardo alla ristrutturazione del Velodromo di Monteroni.
L'auspicio di tutti gli appassionati è che il dirocchismo venga superato su tutta la linea con un totale ritiro del presidente e del suo ormai indigesto entourage politico, così da permettere la sua sostituzione anche nel ruolo di vicepresidente Uci, ruolo al quale Di Rocco non ha fornito alcun apporto significativo e gli appassionati sanno quanto sarebbe stato necessario in un periodo così critico; una voce fuori dal coro dei Verbruggen/McQuaid sarebbe stata indispensabile. Di Rocco aveva invece preferito ottenere dalla cricca di Aigle un mondiale ogni quattro anni e la cosa anche per più viscerali appassionati ciclofili aveva avuto un suono sinistro dopo gli sperperi enormi di Varese 2008.
Cosa non si fa col ciclismo?!
http://www.lecceprima.it/cronaca/velodromo-di-monteroni-entro-l-anno-il-via-ai-lavori.html
28 agosto 2008
Velodromo di Monteroni: entro l'anno il via ai lavori
L'imponente struttura di Monteroni, sulla Lecce-Porto Cesareo, sembra ormai vicina alla sua ristrutturazione.
A fine anno inizio dei lavori. Investimento della Provincia di 2 milioni e 700 mila euro
Ci siamo. Un altro ritardo sarebbe impensabile, inconcepibile, fuori da ogni logica. Ci sono i fondi, 2 milioni e 700 mila euro, denaro della Provincia di Lecce (300 milioni sono del Comune di Monteroni); c'è il progetto, rivisto e con tanto di ok da parte del comitato tecnico del Coni; c'è soprattutto la volontà comune di uscirsene fuori da questo trentennale empasse burocratico-politico che ha relegato uno tra i più grandi e ormai storici tempi dello sport, il Velodromo degli ulivi di Monteroni, a vecchio cencio lasciato a marcire sulla provinciale Lecce-Porto Cesareo.
Il traguardo, incrociando le dita, è ormai lì, a due passi dall'avvio ai lavori di ristrutturazione della imponente struttura. Manca l'approvazione del progetto e il sì alla riqualificazione dell'opera da parte del Consiglio comunale di Monteroni e, quindi, la procedura per la pubblicazione della gara di appalto. Poi, arriveranno le ruspe, entro la fine dell'anno. La conferma giunge direttamente dal sindaco di Monteroni Lino Guido, che conferma quanto detto fino ad ora: "Manca davvero poco - ammette il primo cittadino - perché a breve il consiglio approverà il progetto, così da poter indire la gara per l'assegnazione dei lavori. Tutto questo, entro la fine dell'anno. Teniamo a rispettare questi tempi - aggiunge - perché la struttura, pur ricadendo nel nostro territorio comunale, è un bene prezioso per tutto il Salento, ma non solo, e poi perché vogliamo rispettare l'impegni assunti dalla Provincia di Lecce, che sta finanziando praticamente l'intera opera di riqualificazione del Velodromo degli ulivi".
Il Comune di Monteroni, da canto suo, proporrà ai privati la ristrutturazione e la gestione di altri servizi che ruotano intorno all'impianto sportivo: "L'intenzione - spiega il primo cittadino - è quella di far decollare le altre strutture, come la piscina semiolimpionica, gli attuali punti di ristorazione, il parco, strutture ricettive. Si può prevedere una serie di project financing con i privati con l'obiettivo di creare un vero polo dello sport e del tempo libero a due passi da Lecce. D'altronde - aggiunge - il progetto complessivo guarda ad un impianto polifunzionale: ciclismo su pista ma anche spettacoli all'aperto, raduni e manifestazioni sportive in genere. Ma c'è di più: vi è la concreta possibilità di utilizzare l'edificio della vecchia foresteria a centro per la medicina dello sport".
IL PROGETTO
Il progetto di riqualificazione del Velodromo degli ulivi di Monteroni si bloccò per il contenzioso (a cui è stata messa la parola fine) tra la Provincia di Lecce, committente dei lavori, e la ditta che nel giugno del 2002, la "Cogedi" di Afragola, in provincia di Napoli, si aggiudicò la gara per il rifacimento dell'impianto sportivo sulla Lecce-Porto Cesareo.
Ecco in cosa consiste il progetto che ora l'amministrazione provinciale intende rivedere con il suo partner e le istituzioni sportive? Sono tre le novità tecniche a cui fanno riferimento gli studi per la ristrutturazione del nuovo Velodromo degli ulivi. La prima riguarda la pista ciclistica, che per ovvie ragioni di costi e di mano d'opera non sarà più realizzata in legno pregiato ma in cemento, anche se la sua lunghezza resterà sempre quella originale di 333 metri. E' prevista inoltre la costruzione di una nuova tribuna est, capace di ospitare, con le sue 15 gradinate, 1.258 posti a sedere. E con l'ampliamento della tribuna ovest di cui parla il progetto, il numero complessivo dei posti a sedere salirà a 1.596.
Ma la capienza è destinata ad aumentare se ai posti di cui sopra si aggiunge lo spazio centrale della pista, un ovale di notevoli dimensioni e che il progetto prevede infatti di ricoprire con uno strato di pavimentazione sintetica; in questo modo la capacità ricettiva della struttura potrebbe aumentare fino a circa 9mila posti. E proprio la pavimentazione sintetica dell'ovale rappresenta forse la novità più impostante del progetto: oltre alle gare ciclistiche che si svolgeranno sulla pista in cemento, l'impianto, così concepito, potrà ospitare altre manifestazioni sportive, dal tennis, alle partite di pallacanestro, a quelle di calcetto, per non parlare degli eventi di spettacolo, come concerti e serate d'intrat¬teni¬mento all'aperto.
E' questo il motivo per il quale si parla del Velodromo degli ulivi come di un impianto polifunzionale, che davvero sarebbe l'unico per dimensioni e ricettività nelle regioni meridionali. Il progetto, prevede inoltre il rifacimento della foresteria utilizzata in passato per la residenza degli sportivi e che ora potrebbe diventare sede di un centro per la medicina dello sport.
LA STORIA
I Campionati italiani assoluti di ciclismo su pista inaugurarono il Velodromo degli ulivi di Monteroni, voluto dall'allora sindaco Mario Marini, dal 16 al 21 luglio 1974. L'impianto fu realizzato in tempi brevissimi, con la pista, unica nell'Italia meridionale, in legno pregiato fatto giungere appositamente dall'Africa. A febbraio del 1975, l'impianto ospitò i Campionati italiani invernali di ciclismo su pista che metteva in palio il titolo di Campione italiano per allievi, dilettanti e professionisti. La sensazione era che tutte quelle gare fossero il preludio alla manifestazione più importante in programma per l'anno successivo: i Campionati del mondo del '76 che si sarebbero tenuti per la prima volta al Sud, nel Velodromo degli ulivi di Monteroni.
E così, dal 7 al 10 settembre di quell'anno il Salento entrò nei circuiti sportivi internazionali attraverso le esibizioni su pista di nomi del grande ciclismo con in testa Moser che, si ricorda, proprio a Monteroni vinse, in quell'occasione, la medaglia d'oro nella categoria "inseguimento professionisti". Gli ultimi appuntamenti sportivi di un certo rilievo risalgono ai primi anni Ot¬tanta; ala fine del 1979 si ricordano le performance nell'ambito del Campionato italiano di ciclismo a squadre e in seguito i Campionati nazionali militari.
Dallo sport agli spettacoli. Sempre alla fine degli Settanta, il Velodromo degli ulivi ospitò i concerti all'aperto dei Pooh e di Antonello Venditti. Poi, a causa della cattiva manutenzione della pista e per il disinteresse generale, la struttura andò completamente distrutta fino a quando, nel 1986, il sindaco di allora emise un'ordinanza dichiarando la struttura inagibile.
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2009/21-ottobre-2009/velodromo-ulivi-nuova-vitaper-pista-che-incorono-campione-moser-1601903063901.shtml
Velodromo degli Ulivi, una nuova vita per la pista che incoronò campione Moser
21 ottobre 2009
Stanziati circa 3 milioni per l'impianto chiuso da 15 anni:
nel 1976 Francesco Moser vinse qui il primo mondiale
LECCE — Nel settembre del 1976, al Velodromo degli Ulivi di Monteroni, Francesco Moser vinse la medaglia d’oro della categoria «inseguimento professionisti». Da impianto sportivo all’avanguardia con la sua pista in legno pregiato giunta appositamente dall’Africa, il Velodromo divenne anche un’area per ospitare concerti e raduni hip-hop. Poi, negli anni ’90, l’inesorabile declino. Oggi il Velodromo degli Ulivi è una cattedrale nel deserto, un pugno nello stomaco per chi ama lo sport. Ma l’impianto di Monteroni, come ha anticipato «Lecceprima», potrebbe presto tornare al suo splendore perchè è stato risolto il contenzioso tra la Provincia e la ditta «Cogedi» di Afragola (in provincia di Napoli) che si aggiudicò i lavori di ristrutturazione nel giugno del 2002. Venerdì 23 ottobre la Provincia pubblicherà il bando di gara per la ristrutturazione della struttura.
I dettagli saranno presentati nel corso di una conferenza stampa al Velodromo alla quale parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Monteroni, Lino Guido, il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, ed il presidente regionale di Federciclismo, Salvatore Bianco. Sono stati stanziati 2 milioni dall’ente di Palazzo dei Celestini e 800 mila euro dal Comune di Monteroni (attraverso la Cassa Depositi e Prestiti). Entro novanta giorni, salvo complicazioni burocratiche, dovrebbe essere affidata la gara ed i lavori potrebbero anche prendere il via. Il progetto è firmato dall’architetto romano Eugenio Vollaro e prevede in primo luogo che la pista ciclistica non sia realizzata in legno pregiato ma in cemento. La sua lunghezza resterà di 333 metri. Il progetto prevede, inoltre, la costruzione di una nuova tribuna est con 15 gradinate in grado di accogliere ben 1.258 spettatori. Sarà ampliata anche la tribuna ovest.
I posti a sedere complessivamente saranno 1.596. Ma nell’impianto i posti potrebbero arrivare anche a 9mila perchè lo spazio centrale della pista (un ovale di grandi dimensioni) dovrebbe essere pavimentato con uno strato sintetico. L’impianto ospiterà le gare ciclistiche ma anche altri eventi sportivi e di musica. Insomma diventerà un polo di intrattenimento importante per il nord Salento. Previsto, infine, anche il rifacimento della foresteria, un tempo residenza degli sportivi, che potrebbe diventare un centro per la medicina dello sport. Il presidente regionale della Federciclismo, il leccese Salvatore Bianco, è raggiante. «Aspettavo questo momento da circa 15 anni. Credo che, se non dovessero esserci intoppi, entro il 2011 il Velodromo degli Ulivi sarà riconsegnato al Salento», dice.
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http://www.ilgallo.it/2011/06/rinasce-il-velodromo-degli-ulivi-a-monteroni/
22 giugno 2011
Rinasce il Velodromo degli Ulivi a Monteroni
Cerimonia di avvio dei lavori giovedì 23 giugno, alle 12. Costruito nel 1972, consegnato alla “leggenda” dello sport internazionale con i Mondiali di ciclismo del 1976 e la medaglia d’oro del grande Francesco Moser, abbandonato al degrado dal 1991, infine recuperato nel 2011 per raccontare nuove storie di sport, ma anche per rappresentare un enorme Centro Polifunzionale al servizio dell’intero Salento, per manifestazioni sportive internazionali ma anche concerti, eventi, grandi momenti di aggregazione, con una tribuna coperta per mille posti a sedere, più un parterre che all’occorrenza potrà ospitare altri 3mila spettatori. Il “Velodromo degli Ulivi Mario Marini” di Monteroni rinascerà grazie all’intervento dell’Amministrazione Provinciale di Lecce, che in un anno di lavori riconsegnerà al Salento questa struttura sportiva, completamente ricostruita, soprattutto polifunzionale nel suo prossimo utilizzo. L’importante cerimonia di avvio dei lavori, come detto fermi da 20 anni, è fissata proprio sul posto, tra le rovine del Velodromo. Avvierà simbolicamente i lavori il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, con il sindaco di Monteroni e consigliere provinciale, Lino Guido, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Massimo Como, il presidente della Federazione Ciclismo di Puglia, Salvatore Bianco, il presidente del Coni Lecce, Antonio Pascali, il consigliere provinciale del Collegio, Luigi Tramacere.
Il Velodromo degli Ulivi, intitolato a Mario Marini, sindaco di Monteroni al tempo dei Mondiali di ciclismo del 1976 e poi anche presidente del CONI, era stato realizzato con una pista in legno di tipo doussiè che nel tempo si è deteriorata a causa della mancanza di una idonea copertura che la potesse proteggere dagli agenti atmosferici. Su quella pista Francesco Moser ha ottenuto la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di Ciclismo, svoltisi eccezionalmente proprio a Monteroni, una delle pagine più belle dello sport salentino, nazionale e mondiale.
ATTUALE STATO DELL’ARTE
L’originario finanziamento prevedeva per un Provincia di Lecce un impegno di spesa di £.3.500.000 (€.1.807.600) con un coo-finaziamento del Comune di Monteroni del 50% (€.903.800). A seguito di risoluzione del contratto d’appalto nei confronti dell’impresa esecutrice per grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo, la Provincia ha adeguato il progetto alla normativa sismica nel frattempo intervenuta rimodulando l’intera progettazione al fine di rendere funzionale l’impianto anche per attività ludiche con un conseguente impegno aggiuntivo finanziario di €.1.500.000, interamente a proprio carico. La rimodulazione ed aggiornamento della progettazione dei lavori di “riuso del velodromo degli ulivi di Monteroni” per l’importo di €.2.752.772,54 è stata affidata alla Società “Ciclistica Servizi” della Federazione Ciclistica Italiana.
CRITERI ED OBIETTIVI DI UN INTERVENTO AL CENTRO DEL GOVERNO GABELLONE
L’intendimento concordato con lo stesso Comune di Monteroni e con la Federazione Nazionale Ciclistica è stato quello di coniugare l’impegno sportivo con quello ludico per poter utilizzare al massimo la struttura sportiva:
dotando la zona e la comunità di un impianto sportivo che avesse le qualità necessarie per garantire lo svolgimento di manifestazioni sportive di alto livello;
assicurando la realizzazione di un impianto di caratteristiche qualitative tali da garantire le più elevate prestazioni agonistiche;
mettendo a disposizione della Federazione Ciclistica Italiana un impianto da utilizzare come struttura polifunzionale a diversi livelli.
ottenendo un impianto flessibile da utilizzarsi dopo l’evento agonistico come struttura polivalente dedicata ad ospitare manifestazioni anche non sportive;
perseguendo la riqualificazione urbana dell’area e recuperando una struttura che altrimenti sarebbe finita, generazione dopo generazione, nell'abbandono.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
La struttura è costituita principalmente dalla pista scoperta in cemento e resina avente lunghezza alla corda di ml. 333,33 e dalla tribuna per circa 1.000 spettatori che si localizza sul lato Ovest. E’ previsto l’impianto di illuminazione della pista per le manifestazioni notturne. La tribuna spettatori è stata completamente rimodulata e dotata di una serie di servizi annessi: adeguate dotazioni per media, bar, spazi comuni parzializzabili ecc., rampe di collegamento alla viabilità esterna, biglietteria, locali e centrali tecnologiche, spazi disabili e servizi dedicati, spogliatoi e servizi atleti-utenti, officina, ecc. Nei vani sottopista tra gli interassi delle strutture verranno realizzati locali o box ad uso delle società sportive fruenti. Completano le dotazioni dell’impianto, due tunnel sottopista ad uso, uno degli atleti e l’altro carrabile per l’accesso di mezzi di soccorso e pulmini disabili al parterre nel caso di eventi e spettacoli. Per i parcheggi si sono individuate due aree: la prima di adeguate dimensioni nelle immediate prossimità dell’impianto adatta per i parcheggi atleti, stampa, autorità, la seconda all'interno del Parco nelle immediate vicinanze dell’accesso pedonale del pubblico. Nel caso di manifestazioni diverse da quelle sportive si renderanno fruibili le ampie sedi di parcheggio in prossimità della Strada Provinciale. La zona è ampiamente servita da mezzi pubblici di trasporto pertanto si può ritenere più che sufficiente la superficie destinata a parcheggio pubblico che è di 44555 metri quadrati. Tale ipotesi garantisce il funzionamento dell’edificio sia durante le manifestazioni che nel normale utilizzo, senza penalizzare le aree verdi presenti nella zona, peraltro di un certo pregio, mantenendole libere e fruibili a piedi.
Tribuna
La tribuna avrà una capienza di circa 1000 posti a sedere e sarà raggiungibile da 2 accessi laterali con scale opportunamente dimensionate, mentre una scala centrale permetterà l’accesso alle autorità ed alla stampa. Sono state progettate inoltre 4 postazioni per spettatori disabili, zone a disposizione per TV, Broadcasting, sull'ultimo livello degli spalti. Tutta la struttura esistente è stata adeguata alle normative antisismiche vigenti ed ai parametri imposti nella zona. Tutti i parapetti esistenti saranno demoliti e sostituiti da nuove opere in acciaio e cristallo, nelle zone frontali in modo da non ostacolare la corretta visibilità e, sui lati corti e sul fronte retrostante, da nuove opere in cemento e tubolari in acciaio. L’accesso alla tribuna degli spettatori disabili verrà garantito da una pedana elevatrice di dimensioni cm 100 x 130 circa posizionata sul lato sinistro rispetto al fronte gare- parterre.
Pista e Centropista
La pista è stata prevista in calcestruzzo con larghezza costante di m. 7.50 + 0.75 m. della zona di riposo, la pendenza in curva è di circa 40° mentre in rettilineo la pendenza è di ca. 12°, con i raccordi a tracciato clotoideo. Si è ritenuto opportuno confermare la larghezza della pista di ml. 7.50+0.75, anche per consentire la pratica del kerin, specialità ormai rientrata tra le competizioni ufficiali internazionali. Sul bordo esterno della pista sarà installato un parapetto sagomato con struttura in cemento alto cm. 100, atto ad assorbire eventuali urti, provocati dai corridori,che diventa in plexiglass e acciaio nella zona della tribuna per non impedire la visibilità. In corrispondenza all’arrivo, saranno predisposte le canalizzazioni necessarie all’installazione del tabellone fotofinish, e dei relativi rilevatori di passaggi, agli interassi convenzionali. La pista, con caratteristiche conformi ai Regolamenti tecnici Internazionali, è stata prevista in calcestruzzo con strato di finitura in resina, mantenendo la lunghezza alla corda di ml 333, in modo da ottenere una superficie la più veloce possibile che garantisca le migliori prestazioni cronometriche. Il carico sopportabile della pista sarà idoneo al passaggio di mezzi di soccorso. Il Parterre avrà dimensioni di ml 54 x 86 escluse le lunette e si presenterà come un grande spazio flessibile che potrà contenere fino a 3000 spettatori in occasione di particolari eventi. E’ prevista inoltre l’illuminazione della pista.
Spogliatoi
Tutto il piano terra è a servizio degli atleti. Sono previsti 4 spogliatoi di superficie media circa mq 45, ciascuno dotato di ampi disimpegni e servizi. La zona spogliatoi è completata da un presidio medico di primo soccorso di oltre 13 mq di superficie, da una zona anti-doping, da locali deposito biciclette. La zona spogliatoi è collegata al campo di gara attraverso sottopassaggio accessibile ai disabili mediante cremagliera e rampa con pendenza inferiore all’8%. Sono previsti inoltre: 2 spogliatoi giudici di gara-arbitri di circa 10 mq cadauno; ampio locale officina superiori a 100 mq; 2 bagni disabili; locale ufficio-direzione/biglietteria; locale ufficio-sicurezza.
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/sport/2011/24-giugno-2011/cosi-rinascera-velodromo-ulivitre-milioni-euro-provincia-190939637150.shtml
Così rinascerà il velodromo degli Ulivi
24 giugno 2011
Tre milioni di euro dalla Provincia
La struttura nel 1976 ospitò i mondiali di ciclismo
Ma negli ultimi anni è rimasta abbandonata
LECCE — Tornerà agli antichi splendori entro un anno il Velodromo degli Ulivi di Monteroni. La gloriosa struttura, che nel 1976 ha ospitato i mondiali di ciclismo su pista (indimenticabile l’oro conquistato da Francesco Moser nell’inseguimento) sarà completamente ristrutturata, grazie all’impegno della Provincia di Lecce.
L’ente ha garantito un impegno finanziario di un milione e mezzo di euro, che si andrà ad aggiungere ad un precedente finanziamento già stanziato. La rimodulazione e l’aggiornamento della progettazione dei lavori, per un importo complessivo di 2.752.772 euro, è stata affidata alla società «Ciclistica Servizi», della Federazione Ciclistica Italiana. Ieri mattina c’è stata la cerimonia della posa della prima pietra, alla presenza di autorità civili e sportive del Salento. L’impianto versa da circa un ventennio in uno stato di totale degrado ed abbandono, ma tornerà a risplendere entro l’inizio della prossima estate, come hanno garantito i responsabili della ditta che eseguirà i lavori. La struttura sarà costituita da una pista in calcestruzzo e resina, con una lunghezza di 333,33 metri ed avrà caratteristiche conformi ai regolamenti tecnici internazionali. Ci sarà anche un impianto di illuminazione per le manifestazioni in notturna. La tribuna sul lato ovest della pista, che potrà contenere mille spettatori, sarà completamente rimodulata e dotata di una serie di servizi, tra i quali adeguati spazi per la stampa, bar e servizi per disabili. Il parterre potrà contenere oltre tremila persone in occasione di particolari eventi. Unanime la soddisfazione espressa ieri mattina da personalità del mondo dello sport e della politica.
Per il presidente del Coni provinciale, Antonio Pascali, «è un sogno che si avvera. Qualcuno ha definito il Velodromo una cattedrale nel deserto, ma non è così, perché questa struttura tornerà ad essere operativa al cento per cento». Salvatore Bianco, presidente regionale della Federciclismo, ha sottolineato «l’importanza di questo progetto, grazie al quale tornerà a risplendere un impianto che 35 anni fa ha fatto conoscere al mondo Monteroni e il Salento». Il sindaco di Monteroni, Lino Guido, ha fatto sapere che «sarà presentata una mozione in consiglio comunale per proporre l’intitolazione del Velodromo a Mario Marini, già presidente del Coni provinciale che aveva voluto fortemente questa struttura». Per il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, «il rilancio del Velodromo costerà dei sacrifici, ma avrà una valenza importantissima anche sotto l’aspetto sociale».
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Focalizziamoci su questi passaggi:
"La rimodulazione ed aggiornamento della progettazione dei lavori di “riuso del velodromo degli ulivi di Monteroni” per l’importo di €.2.752.772,54 è stata affidata alla Società “Ciclistica Servizi” della Federazione Ciclistica Italiana."
"Il progetto è firmato dall’architetto romano Eugenio Vollaro ..."
"L’ente ha garantito un impegno finanziario di un milione e mezzo di euro, che si andrà ad aggiungere ad un precedente finanziamento già stanziato. La rimodulazione e l’aggiornamento della progettazione dei lavori, per un importo complessivo di 2.752.772 euro, è stata affidata alla società «Ciclistica Servizi», della Federazione Ciclistica Italiana."
L'architetto Vollaro, dipendente/collaboratore della Fci, è consigliere di amministrazione della Ciclistica Servizi unitamente al Presidente Di Rocco ed alla segretaria Gabriotti. Si pensava che una delle mission della Ciclistica Servizi fosse quella di velocizzare le pratiche per gli impianti ed anche quello di contenere i costi di progettazione occupandosene direttamente. Dai pezzi giornalistici abbiamo visto che il progetto porterebbe la firma dell'Arch. Vollaro, ma una cosiddetta Arch-zine in rete ci rivela una realtà ben diversa:
http://archside.wordpress.com/2009/04/01/velodromo-lecce/
Progetto di riuso del Velodromo di Monteroni (LE)
Pubblicato il 1 aprile 2009
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA DEFINITIVA ED ESECUTIVA
Responsabile commessa: arch. Alessandro Fausti
Committente: SOCIETA’ CICLISTICA SERVIZI
Dalla documentazione della provincia risultano questi investimenti per il velodromo, di cui €. 551.610,64 già erogati:
http://www.provincia.le.it/documents/10716/82825/ediliziaepatrimonio.pdf
http://www.provincia.le.it/documents/10716/253991/RPP+2011.pdf
I lavori sarebbero stati aggiudicati in effetti come da documento di seguito :
http://www.provincia.le.it/documents/10716/64005/AvvGuadadielloTornese.pdf
ma il Velodromo di Monteroni nonostante lo stanziamento delle risorse indicate resta allo stato che ben conosciamo rappresentato in foto sopra.
In molti nel ciclismo conoscono Salvatore Bianco, presidente leccese esautorato dalla sfacciata arroganza dirocchiana.
E tutti sanno che è un personaggio operativo ed un vero appassionato sportivo; insomma è uno che se serve si rimbocca le maniche e prende in mano "fratazzo e cazzuola" o recupera direttamente i materiali (anche a sue spese) come avvenuto per un locale di servizio alla pista di Barletta.
Con una opportunità come quella di Monteroni avrebbe sollecitato che le opere venissero realizzate in fretta ed avrebbe probabilmente controllato con la spinta della passione i lavori.
A questo punto sorgono delle domande:
- Per quale vera ragione Salvatore Bianco è stato esautorato ed il CR Puglia commissariato?
- Perché il progetto risulta attribuito all'Arch. Vollaro mentre invece il progetto è stato commissionato all'Arch. Alessandro Fausti dello studio ArchSide?
- Per quale ragione ci si è dovuti avvalere di un tecnico esterno in presenza dell'Arch. Vollaro (che poi ha firmato ufficialmente il progetto)?
- Perché la Fci non pubblica sul suo sito i bilanci delle società controllate e perché soprattutto non commenta questi bilanci?
- Perché sono stati spesi tutti quei soldi per la sola progettazione?
Il Presidente Di Rocco risponderà mai a questi quesiti?
Se non risponderà lui, magari risponderà la magistratura contabile (almeno).
Su chi farà affluire i suoi voti di cordata il baffo? Già, perché l'obiettivo vero di Di Rocco è restare in sella alla Ciclistica Servizi ed alla società Mondiali 2013 ed utilizzare la Federciclismo per orientare i suoi giochi in ambito elezioni Coni.
Su questo fronte le possibilità di Di Rocco sono ancora quasi integre sebbene a forte rischio, anche per la scarsa informazione che, rete a parte, non raggiunge la base dei delegati. Come candidati dirocchiani si fanno i nomi di Gianluca Santilli e Daniela Isetti, sebbene vi sia da chiedersi se costella sia disposta a fare da simil-prestanome al grigiore che circonda bilanci e gestione di Ciclistica Servizi e Mondiali Toscana 2013, sui quali si vocifera insistentemente di una attenzione della magistratura, anche con riguardo alla ristrutturazione del Velodromo di Monteroni.
L'auspicio di tutti gli appassionati è che il dirocchismo venga superato su tutta la linea con un totale ritiro del presidente e del suo ormai indigesto entourage politico, così da permettere la sua sostituzione anche nel ruolo di vicepresidente Uci, ruolo al quale Di Rocco non ha fornito alcun apporto significativo e gli appassionati sanno quanto sarebbe stato necessario in un periodo così critico; una voce fuori dal coro dei Verbruggen/McQuaid sarebbe stata indispensabile. Di Rocco aveva invece preferito ottenere dalla cricca di Aigle un mondiale ogni quattro anni e la cosa anche per più viscerali appassionati ciclofili aveva avuto un suono sinistro dopo gli sperperi enormi di Varese 2008.
Cosa non si fa col ciclismo?!
http://www.lecceprima.it/cronaca/velodromo-di-monteroni-entro-l-anno-il-via-ai-lavori.html
28 agosto 2008
Velodromo di Monteroni: entro l'anno il via ai lavori
L'imponente struttura di Monteroni, sulla Lecce-Porto Cesareo, sembra ormai vicina alla sua ristrutturazione.
A fine anno inizio dei lavori. Investimento della Provincia di 2 milioni e 700 mila euro
Ci siamo. Un altro ritardo sarebbe impensabile, inconcepibile, fuori da ogni logica. Ci sono i fondi, 2 milioni e 700 mila euro, denaro della Provincia di Lecce (300 milioni sono del Comune di Monteroni); c'è il progetto, rivisto e con tanto di ok da parte del comitato tecnico del Coni; c'è soprattutto la volontà comune di uscirsene fuori da questo trentennale empasse burocratico-politico che ha relegato uno tra i più grandi e ormai storici tempi dello sport, il Velodromo degli ulivi di Monteroni, a vecchio cencio lasciato a marcire sulla provinciale Lecce-Porto Cesareo.
Il traguardo, incrociando le dita, è ormai lì, a due passi dall'avvio ai lavori di ristrutturazione della imponente struttura. Manca l'approvazione del progetto e il sì alla riqualificazione dell'opera da parte del Consiglio comunale di Monteroni e, quindi, la procedura per la pubblicazione della gara di appalto. Poi, arriveranno le ruspe, entro la fine dell'anno. La conferma giunge direttamente dal sindaco di Monteroni Lino Guido, che conferma quanto detto fino ad ora: "Manca davvero poco - ammette il primo cittadino - perché a breve il consiglio approverà il progetto, così da poter indire la gara per l'assegnazione dei lavori. Tutto questo, entro la fine dell'anno. Teniamo a rispettare questi tempi - aggiunge - perché la struttura, pur ricadendo nel nostro territorio comunale, è un bene prezioso per tutto il Salento, ma non solo, e poi perché vogliamo rispettare l'impegni assunti dalla Provincia di Lecce, che sta finanziando praticamente l'intera opera di riqualificazione del Velodromo degli ulivi".
Il Comune di Monteroni, da canto suo, proporrà ai privati la ristrutturazione e la gestione di altri servizi che ruotano intorno all'impianto sportivo: "L'intenzione - spiega il primo cittadino - è quella di far decollare le altre strutture, come la piscina semiolimpionica, gli attuali punti di ristorazione, il parco, strutture ricettive. Si può prevedere una serie di project financing con i privati con l'obiettivo di creare un vero polo dello sport e del tempo libero a due passi da Lecce. D'altronde - aggiunge - il progetto complessivo guarda ad un impianto polifunzionale: ciclismo su pista ma anche spettacoli all'aperto, raduni e manifestazioni sportive in genere. Ma c'è di più: vi è la concreta possibilità di utilizzare l'edificio della vecchia foresteria a centro per la medicina dello sport".
IL PROGETTO
Il progetto di riqualificazione del Velodromo degli ulivi di Monteroni si bloccò per il contenzioso (a cui è stata messa la parola fine) tra la Provincia di Lecce, committente dei lavori, e la ditta che nel giugno del 2002, la "Cogedi" di Afragola, in provincia di Napoli, si aggiudicò la gara per il rifacimento dell'impianto sportivo sulla Lecce-Porto Cesareo.
Ecco in cosa consiste il progetto che ora l'amministrazione provinciale intende rivedere con il suo partner e le istituzioni sportive? Sono tre le novità tecniche a cui fanno riferimento gli studi per la ristrutturazione del nuovo Velodromo degli ulivi. La prima riguarda la pista ciclistica, che per ovvie ragioni di costi e di mano d'opera non sarà più realizzata in legno pregiato ma in cemento, anche se la sua lunghezza resterà sempre quella originale di 333 metri. E' prevista inoltre la costruzione di una nuova tribuna est, capace di ospitare, con le sue 15 gradinate, 1.258 posti a sedere. E con l'ampliamento della tribuna ovest di cui parla il progetto, il numero complessivo dei posti a sedere salirà a 1.596.
Ma la capienza è destinata ad aumentare se ai posti di cui sopra si aggiunge lo spazio centrale della pista, un ovale di notevoli dimensioni e che il progetto prevede infatti di ricoprire con uno strato di pavimentazione sintetica; in questo modo la capacità ricettiva della struttura potrebbe aumentare fino a circa 9mila posti. E proprio la pavimentazione sintetica dell'ovale rappresenta forse la novità più impostante del progetto: oltre alle gare ciclistiche che si svolgeranno sulla pista in cemento, l'impianto, così concepito, potrà ospitare altre manifestazioni sportive, dal tennis, alle partite di pallacanestro, a quelle di calcetto, per non parlare degli eventi di spettacolo, come concerti e serate d'intrat¬teni¬mento all'aperto.
E' questo il motivo per il quale si parla del Velodromo degli ulivi come di un impianto polifunzionale, che davvero sarebbe l'unico per dimensioni e ricettività nelle regioni meridionali. Il progetto, prevede inoltre il rifacimento della foresteria utilizzata in passato per la residenza degli sportivi e che ora potrebbe diventare sede di un centro per la medicina dello sport.
LA STORIA
I Campionati italiani assoluti di ciclismo su pista inaugurarono il Velodromo degli ulivi di Monteroni, voluto dall'allora sindaco Mario Marini, dal 16 al 21 luglio 1974. L'impianto fu realizzato in tempi brevissimi, con la pista, unica nell'Italia meridionale, in legno pregiato fatto giungere appositamente dall'Africa. A febbraio del 1975, l'impianto ospitò i Campionati italiani invernali di ciclismo su pista che metteva in palio il titolo di Campione italiano per allievi, dilettanti e professionisti. La sensazione era che tutte quelle gare fossero il preludio alla manifestazione più importante in programma per l'anno successivo: i Campionati del mondo del '76 che si sarebbero tenuti per la prima volta al Sud, nel Velodromo degli ulivi di Monteroni.
E così, dal 7 al 10 settembre di quell'anno il Salento entrò nei circuiti sportivi internazionali attraverso le esibizioni su pista di nomi del grande ciclismo con in testa Moser che, si ricorda, proprio a Monteroni vinse, in quell'occasione, la medaglia d'oro nella categoria "inseguimento professionisti". Gli ultimi appuntamenti sportivi di un certo rilievo risalgono ai primi anni Ot¬tanta; ala fine del 1979 si ricordano le performance nell'ambito del Campionato italiano di ciclismo a squadre e in seguito i Campionati nazionali militari.
Dallo sport agli spettacoli. Sempre alla fine degli Settanta, il Velodromo degli ulivi ospitò i concerti all'aperto dei Pooh e di Antonello Venditti. Poi, a causa della cattiva manutenzione della pista e per il disinteresse generale, la struttura andò completamente distrutta fino a quando, nel 1986, il sindaco di allora emise un'ordinanza dichiarando la struttura inagibile.
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2009/21-ottobre-2009/velodromo-ulivi-nuova-vitaper-pista-che-incorono-campione-moser-1601903063901.shtml
Velodromo degli Ulivi, una nuova vita per la pista che incoronò campione Moser
21 ottobre 2009
Stanziati circa 3 milioni per l'impianto chiuso da 15 anni:
nel 1976 Francesco Moser vinse qui il primo mondiale
LECCE — Nel settembre del 1976, al Velodromo degli Ulivi di Monteroni, Francesco Moser vinse la medaglia d’oro della categoria «inseguimento professionisti». Da impianto sportivo all’avanguardia con la sua pista in legno pregiato giunta appositamente dall’Africa, il Velodromo divenne anche un’area per ospitare concerti e raduni hip-hop. Poi, negli anni ’90, l’inesorabile declino. Oggi il Velodromo degli Ulivi è una cattedrale nel deserto, un pugno nello stomaco per chi ama lo sport. Ma l’impianto di Monteroni, come ha anticipato «Lecceprima», potrebbe presto tornare al suo splendore perchè è stato risolto il contenzioso tra la Provincia e la ditta «Cogedi» di Afragola (in provincia di Napoli) che si aggiudicò i lavori di ristrutturazione nel giugno del 2002. Venerdì 23 ottobre la Provincia pubblicherà il bando di gara per la ristrutturazione della struttura.
I dettagli saranno presentati nel corso di una conferenza stampa al Velodromo alla quale parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Monteroni, Lino Guido, il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, ed il presidente regionale di Federciclismo, Salvatore Bianco. Sono stati stanziati 2 milioni dall’ente di Palazzo dei Celestini e 800 mila euro dal Comune di Monteroni (attraverso la Cassa Depositi e Prestiti). Entro novanta giorni, salvo complicazioni burocratiche, dovrebbe essere affidata la gara ed i lavori potrebbero anche prendere il via. Il progetto è firmato dall’architetto romano Eugenio Vollaro e prevede in primo luogo che la pista ciclistica non sia realizzata in legno pregiato ma in cemento. La sua lunghezza resterà di 333 metri. Il progetto prevede, inoltre, la costruzione di una nuova tribuna est con 15 gradinate in grado di accogliere ben 1.258 spettatori. Sarà ampliata anche la tribuna ovest.
I posti a sedere complessivamente saranno 1.596. Ma nell’impianto i posti potrebbero arrivare anche a 9mila perchè lo spazio centrale della pista (un ovale di grandi dimensioni) dovrebbe essere pavimentato con uno strato sintetico. L’impianto ospiterà le gare ciclistiche ma anche altri eventi sportivi e di musica. Insomma diventerà un polo di intrattenimento importante per il nord Salento. Previsto, infine, anche il rifacimento della foresteria, un tempo residenza degli sportivi, che potrebbe diventare un centro per la medicina dello sport. Il presidente regionale della Federciclismo, il leccese Salvatore Bianco, è raggiante. «Aspettavo questo momento da circa 15 anni. Credo che, se non dovessero esserci intoppi, entro il 2011 il Velodromo degli Ulivi sarà riconsegnato al Salento», dice.
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http://www.ilgallo.it/2011/06/rinasce-il-velodromo-degli-ulivi-a-monteroni/
22 giugno 2011
Rinasce il Velodromo degli Ulivi a Monteroni
Cerimonia di avvio dei lavori giovedì 23 giugno, alle 12. Costruito nel 1972, consegnato alla “leggenda” dello sport internazionale con i Mondiali di ciclismo del 1976 e la medaglia d’oro del grande Francesco Moser, abbandonato al degrado dal 1991, infine recuperato nel 2011 per raccontare nuove storie di sport, ma anche per rappresentare un enorme Centro Polifunzionale al servizio dell’intero Salento, per manifestazioni sportive internazionali ma anche concerti, eventi, grandi momenti di aggregazione, con una tribuna coperta per mille posti a sedere, più un parterre che all’occorrenza potrà ospitare altri 3mila spettatori. Il “Velodromo degli Ulivi Mario Marini” di Monteroni rinascerà grazie all’intervento dell’Amministrazione Provinciale di Lecce, che in un anno di lavori riconsegnerà al Salento questa struttura sportiva, completamente ricostruita, soprattutto polifunzionale nel suo prossimo utilizzo. L’importante cerimonia di avvio dei lavori, come detto fermi da 20 anni, è fissata proprio sul posto, tra le rovine del Velodromo. Avvierà simbolicamente i lavori il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, con il sindaco di Monteroni e consigliere provinciale, Lino Guido, l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Massimo Como, il presidente della Federazione Ciclismo di Puglia, Salvatore Bianco, il presidente del Coni Lecce, Antonio Pascali, il consigliere provinciale del Collegio, Luigi Tramacere.
Il Velodromo degli Ulivi, intitolato a Mario Marini, sindaco di Monteroni al tempo dei Mondiali di ciclismo del 1976 e poi anche presidente del CONI, era stato realizzato con una pista in legno di tipo doussiè che nel tempo si è deteriorata a causa della mancanza di una idonea copertura che la potesse proteggere dagli agenti atmosferici. Su quella pista Francesco Moser ha ottenuto la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di Ciclismo, svoltisi eccezionalmente proprio a Monteroni, una delle pagine più belle dello sport salentino, nazionale e mondiale.
ATTUALE STATO DELL’ARTE
L’originario finanziamento prevedeva per un Provincia di Lecce un impegno di spesa di £.3.500.000 (€.1.807.600) con un coo-finaziamento del Comune di Monteroni del 50% (€.903.800). A seguito di risoluzione del contratto d’appalto nei confronti dell’impresa esecutrice per grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo, la Provincia ha adeguato il progetto alla normativa sismica nel frattempo intervenuta rimodulando l’intera progettazione al fine di rendere funzionale l’impianto anche per attività ludiche con un conseguente impegno aggiuntivo finanziario di €.1.500.000, interamente a proprio carico. La rimodulazione ed aggiornamento della progettazione dei lavori di “riuso del velodromo degli ulivi di Monteroni” per l’importo di €.2.752.772,54 è stata affidata alla Società “Ciclistica Servizi” della Federazione Ciclistica Italiana.
CRITERI ED OBIETTIVI DI UN INTERVENTO AL CENTRO DEL GOVERNO GABELLONE
L’intendimento concordato con lo stesso Comune di Monteroni e con la Federazione Nazionale Ciclistica è stato quello di coniugare l’impegno sportivo con quello ludico per poter utilizzare al massimo la struttura sportiva:
dotando la zona e la comunità di un impianto sportivo che avesse le qualità necessarie per garantire lo svolgimento di manifestazioni sportive di alto livello;
assicurando la realizzazione di un impianto di caratteristiche qualitative tali da garantire le più elevate prestazioni agonistiche;
mettendo a disposizione della Federazione Ciclistica Italiana un impianto da utilizzare come struttura polifunzionale a diversi livelli.
ottenendo un impianto flessibile da utilizzarsi dopo l’evento agonistico come struttura polivalente dedicata ad ospitare manifestazioni anche non sportive;
perseguendo la riqualificazione urbana dell’area e recuperando una struttura che altrimenti sarebbe finita, generazione dopo generazione, nell'abbandono.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
La struttura è costituita principalmente dalla pista scoperta in cemento e resina avente lunghezza alla corda di ml. 333,33 e dalla tribuna per circa 1.000 spettatori che si localizza sul lato Ovest. E’ previsto l’impianto di illuminazione della pista per le manifestazioni notturne. La tribuna spettatori è stata completamente rimodulata e dotata di una serie di servizi annessi: adeguate dotazioni per media, bar, spazi comuni parzializzabili ecc., rampe di collegamento alla viabilità esterna, biglietteria, locali e centrali tecnologiche, spazi disabili e servizi dedicati, spogliatoi e servizi atleti-utenti, officina, ecc. Nei vani sottopista tra gli interassi delle strutture verranno realizzati locali o box ad uso delle società sportive fruenti. Completano le dotazioni dell’impianto, due tunnel sottopista ad uso, uno degli atleti e l’altro carrabile per l’accesso di mezzi di soccorso e pulmini disabili al parterre nel caso di eventi e spettacoli. Per i parcheggi si sono individuate due aree: la prima di adeguate dimensioni nelle immediate prossimità dell’impianto adatta per i parcheggi atleti, stampa, autorità, la seconda all'interno del Parco nelle immediate vicinanze dell’accesso pedonale del pubblico. Nel caso di manifestazioni diverse da quelle sportive si renderanno fruibili le ampie sedi di parcheggio in prossimità della Strada Provinciale. La zona è ampiamente servita da mezzi pubblici di trasporto pertanto si può ritenere più che sufficiente la superficie destinata a parcheggio pubblico che è di 44555 metri quadrati. Tale ipotesi garantisce il funzionamento dell’edificio sia durante le manifestazioni che nel normale utilizzo, senza penalizzare le aree verdi presenti nella zona, peraltro di un certo pregio, mantenendole libere e fruibili a piedi.
Tribuna
La tribuna avrà una capienza di circa 1000 posti a sedere e sarà raggiungibile da 2 accessi laterali con scale opportunamente dimensionate, mentre una scala centrale permetterà l’accesso alle autorità ed alla stampa. Sono state progettate inoltre 4 postazioni per spettatori disabili, zone a disposizione per TV, Broadcasting, sull'ultimo livello degli spalti. Tutta la struttura esistente è stata adeguata alle normative antisismiche vigenti ed ai parametri imposti nella zona. Tutti i parapetti esistenti saranno demoliti e sostituiti da nuove opere in acciaio e cristallo, nelle zone frontali in modo da non ostacolare la corretta visibilità e, sui lati corti e sul fronte retrostante, da nuove opere in cemento e tubolari in acciaio. L’accesso alla tribuna degli spettatori disabili verrà garantito da una pedana elevatrice di dimensioni cm 100 x 130 circa posizionata sul lato sinistro rispetto al fronte gare- parterre.
Pista e Centropista
La pista è stata prevista in calcestruzzo con larghezza costante di m. 7.50 + 0.75 m. della zona di riposo, la pendenza in curva è di circa 40° mentre in rettilineo la pendenza è di ca. 12°, con i raccordi a tracciato clotoideo. Si è ritenuto opportuno confermare la larghezza della pista di ml. 7.50+0.75, anche per consentire la pratica del kerin, specialità ormai rientrata tra le competizioni ufficiali internazionali. Sul bordo esterno della pista sarà installato un parapetto sagomato con struttura in cemento alto cm. 100, atto ad assorbire eventuali urti, provocati dai corridori,che diventa in plexiglass e acciaio nella zona della tribuna per non impedire la visibilità. In corrispondenza all’arrivo, saranno predisposte le canalizzazioni necessarie all’installazione del tabellone fotofinish, e dei relativi rilevatori di passaggi, agli interassi convenzionali. La pista, con caratteristiche conformi ai Regolamenti tecnici Internazionali, è stata prevista in calcestruzzo con strato di finitura in resina, mantenendo la lunghezza alla corda di ml 333, in modo da ottenere una superficie la più veloce possibile che garantisca le migliori prestazioni cronometriche. Il carico sopportabile della pista sarà idoneo al passaggio di mezzi di soccorso. Il Parterre avrà dimensioni di ml 54 x 86 escluse le lunette e si presenterà come un grande spazio flessibile che potrà contenere fino a 3000 spettatori in occasione di particolari eventi. E’ prevista inoltre l’illuminazione della pista.
Spogliatoi
Tutto il piano terra è a servizio degli atleti. Sono previsti 4 spogliatoi di superficie media circa mq 45, ciascuno dotato di ampi disimpegni e servizi. La zona spogliatoi è completata da un presidio medico di primo soccorso di oltre 13 mq di superficie, da una zona anti-doping, da locali deposito biciclette. La zona spogliatoi è collegata al campo di gara attraverso sottopassaggio accessibile ai disabili mediante cremagliera e rampa con pendenza inferiore all’8%. Sono previsti inoltre: 2 spogliatoi giudici di gara-arbitri di circa 10 mq cadauno; ampio locale officina superiori a 100 mq; 2 bagni disabili; locale ufficio-direzione/biglietteria; locale ufficio-sicurezza.
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/sport/2011/24-giugno-2011/cosi-rinascera-velodromo-ulivitre-milioni-euro-provincia-190939637150.shtml
Così rinascerà il velodromo degli Ulivi
24 giugno 2011
Tre milioni di euro dalla Provincia
La struttura nel 1976 ospitò i mondiali di ciclismo
Ma negli ultimi anni è rimasta abbandonata
LECCE — Tornerà agli antichi splendori entro un anno il Velodromo degli Ulivi di Monteroni. La gloriosa struttura, che nel 1976 ha ospitato i mondiali di ciclismo su pista (indimenticabile l’oro conquistato da Francesco Moser nell’inseguimento) sarà completamente ristrutturata, grazie all’impegno della Provincia di Lecce.
L’ente ha garantito un impegno finanziario di un milione e mezzo di euro, che si andrà ad aggiungere ad un precedente finanziamento già stanziato. La rimodulazione e l’aggiornamento della progettazione dei lavori, per un importo complessivo di 2.752.772 euro, è stata affidata alla società «Ciclistica Servizi», della Federazione Ciclistica Italiana. Ieri mattina c’è stata la cerimonia della posa della prima pietra, alla presenza di autorità civili e sportive del Salento. L’impianto versa da circa un ventennio in uno stato di totale degrado ed abbandono, ma tornerà a risplendere entro l’inizio della prossima estate, come hanno garantito i responsabili della ditta che eseguirà i lavori. La struttura sarà costituita da una pista in calcestruzzo e resina, con una lunghezza di 333,33 metri ed avrà caratteristiche conformi ai regolamenti tecnici internazionali. Ci sarà anche un impianto di illuminazione per le manifestazioni in notturna. La tribuna sul lato ovest della pista, che potrà contenere mille spettatori, sarà completamente rimodulata e dotata di una serie di servizi, tra i quali adeguati spazi per la stampa, bar e servizi per disabili. Il parterre potrà contenere oltre tremila persone in occasione di particolari eventi. Unanime la soddisfazione espressa ieri mattina da personalità del mondo dello sport e della politica.
Per il presidente del Coni provinciale, Antonio Pascali, «è un sogno che si avvera. Qualcuno ha definito il Velodromo una cattedrale nel deserto, ma non è così, perché questa struttura tornerà ad essere operativa al cento per cento». Salvatore Bianco, presidente regionale della Federciclismo, ha sottolineato «l’importanza di questo progetto, grazie al quale tornerà a risplendere un impianto che 35 anni fa ha fatto conoscere al mondo Monteroni e il Salento». Il sindaco di Monteroni, Lino Guido, ha fatto sapere che «sarà presentata una mozione in consiglio comunale per proporre l’intitolazione del Velodromo a Mario Marini, già presidente del Coni provinciale che aveva voluto fortemente questa struttura». Per il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, «il rilancio del Velodromo costerà dei sacrifici, ma avrà una valenza importantissima anche sotto l’aspetto sociale».
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Focalizziamoci su questi passaggi:
"La rimodulazione ed aggiornamento della progettazione dei lavori di “riuso del velodromo degli ulivi di Monteroni” per l’importo di €.2.752.772,54 è stata affidata alla Società “Ciclistica Servizi” della Federazione Ciclistica Italiana."
"Il progetto è firmato dall’architetto romano Eugenio Vollaro ..."
"L’ente ha garantito un impegno finanziario di un milione e mezzo di euro, che si andrà ad aggiungere ad un precedente finanziamento già stanziato. La rimodulazione e l’aggiornamento della progettazione dei lavori, per un importo complessivo di 2.752.772 euro, è stata affidata alla società «Ciclistica Servizi», della Federazione Ciclistica Italiana."
L'architetto Vollaro, dipendente/collaboratore della Fci, è consigliere di amministrazione della Ciclistica Servizi unitamente al Presidente Di Rocco ed alla segretaria Gabriotti. Si pensava che una delle mission della Ciclistica Servizi fosse quella di velocizzare le pratiche per gli impianti ed anche quello di contenere i costi di progettazione occupandosene direttamente. Dai pezzi giornalistici abbiamo visto che il progetto porterebbe la firma dell'Arch. Vollaro, ma una cosiddetta Arch-zine in rete ci rivela una realtà ben diversa:
http://archside.wordpress.com/2009/04/01/velodromo-lecce/
Progetto di riuso del Velodromo di Monteroni (LE)
Pubblicato il 1 aprile 2009
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA DEFINITIVA ED ESECUTIVA
Responsabile commessa: arch. Alessandro Fausti
Committente: SOCIETA’ CICLISTICA SERVIZI
Dalla documentazione della provincia risultano questi investimenti per il velodromo, di cui €. 551.610,64 già erogati:
http://www.provincia.le.it/documents/10716/82825/ediliziaepatrimonio.pdf
http://www.provincia.le.it/documents/10716/253991/RPP+2011.pdf
I lavori sarebbero stati aggiudicati in effetti come da documento di seguito :
http://www.provincia.le.it/documents/10716/64005/AvvGuadadielloTornese.pdf
ma il Velodromo di Monteroni nonostante lo stanziamento delle risorse indicate resta allo stato che ben conosciamo rappresentato in foto sopra.
In molti nel ciclismo conoscono Salvatore Bianco, presidente leccese esautorato dalla sfacciata arroganza dirocchiana.
E tutti sanno che è un personaggio operativo ed un vero appassionato sportivo; insomma è uno che se serve si rimbocca le maniche e prende in mano "fratazzo e cazzuola" o recupera direttamente i materiali (anche a sue spese) come avvenuto per un locale di servizio alla pista di Barletta.
Con una opportunità come quella di Monteroni avrebbe sollecitato che le opere venissero realizzate in fretta ed avrebbe probabilmente controllato con la spinta della passione i lavori.
A questo punto sorgono delle domande:
- Per quale vera ragione Salvatore Bianco è stato esautorato ed il CR Puglia commissariato?
- Perché il progetto risulta attribuito all'Arch. Vollaro mentre invece il progetto è stato commissionato all'Arch. Alessandro Fausti dello studio ArchSide?
- Per quale ragione ci si è dovuti avvalere di un tecnico esterno in presenza dell'Arch. Vollaro (che poi ha firmato ufficialmente il progetto)?
- Perché la Fci non pubblica sul suo sito i bilanci delle società controllate e perché soprattutto non commenta questi bilanci?
- Perché sono stati spesi tutti quei soldi per la sola progettazione?
Il Presidente Di Rocco risponderà mai a questi quesiti?
Se non risponderà lui, magari risponderà la magistratura contabile (almeno).