BenoixRoberti ha scritto:
Giuro che anche se ho aperto un thread con questo titolo non mi sono ammattito.
Sono solo largamente sbigottito ed in fondo un poco divertito.
Parto dalle ultime parole famose, ma etiche, espresse dall'avvocato Gianluca Santilli, capo della struttura amatoriale nazionale, in replica al nostro collega forumista ed ex dirigente federale (non etico) Angelo Francini, nel confronto che hanno avuto nei giorni scorsi.
http://www.ciclopassione.com/t1514-fci-guerra-tra-bande-la-forza-di-una-dittatura-o-la-fine-di-un-regime#12815Così l'Avv. GIANLUCA SANTILLI, responsabile SAN, ha scritto:Lo saró (sereno, ndr) finchè ci sarà chi organizza con grande attenzione per la sicurezza degli amatori e ci si potrà divertire pedalando, rispettando finalmente l'etica e lottando contro il doping grazie alla normativa emanata dalla FCI e consacrata dal CONI.Così l'Avv. GIANLUCA SANTILLI, responsabile SAN, ha scritto:La normativa etica, che ho redatto, ha ricevuto il plauso incondizionato dell'Alta Corte di Giustizia del CONI e di tutta la base del movimento amatoriale sano ed infranto i sogni di chi si era affidato ad eserciti di avvocati per farla abrogare e perpetuare le nefandezze che ben conosciamo, nel disinteresse generale.Così La Repubblica intervistando RENATO DI ROCCO, Presidente FCI, ha scritto:Siamo stati costretti non solo per lui a mettere in piedi un piano di azione che ridia credibilità al mondo del ciclismo e un segnale forte ai giovani di non prendere strade sbagliate, altrimenti sono fuori dai simboli come la maglia tricolore e la maglia azzurra. Sulla maglia della nazionale andiamo avanti, diamo maggiore valenza all'etica che non al contenuto sportivo. Per quanto riguarda il campionato italiano si potrà discutere visto che è anche una gara del calendario internazionale e lì vale di più l'adeguamento alla norma, mentre sulla maglia azzurra non si discute. Prima bisogna guadagnarsela, dare per scontato che te la danno non va bene. La nazionale ha un valore importante -ha proseguito-, è cresciuta negli ultimi anni, abbiamo sempre vinto un mondiale, quando non vincono i professionisti vincono le donne. Sono sei anni che vinciamo sempre, andiamo avanti così, ascoltiamo volentieri ma è giusto che i corridori prendano coscienza di quello che è successo
Dopo le prediche e le fatwe delle nostre somme "guide spirituali", dei nostri imam dell'etica, veniamo ai giorni nostri.
Pochi giorni fa si sono conclusi a Lubiana, in Slovenia, i Campionati Mondiali Master dell'Uci, ovvero la Finale del World Cycling Tour dell'Uci organizzato sotto l'egida della "Commissione Mass Participation".
Premetto che ogni riferimento successivo a ciclisti verrà fatto solo per citare fatti precisi che mettono in dubbio il rispetto dei disposti regolamentari e di controllo da parte dei dirigenti e che, anche nei casi di infrazioni non vi è nessun accanimento personale, nemmeno per le infrazioni con sanzioni già scontate.
Si vuole soltanto stigmatizzare un sistema ipocrita.
Solo per ricordare a tutti responsabilità e ruoli:
DI ROCCO Renato - Presidente della FCI - Federazione Ciclistica Italiana
SANTILLI Gianluca - Presidente SAN-FCI Struttura Amatoriale Nazionale
PAVONI Paolo - vice-segretario generale della FCI (funzionario)
In ambito UCI:
http://fr.uci.ch/inside-uci/organisation/commissions/commission/commission-evenements-masse/
In ambito Consulta Nazionale Ciclismo Amatoriale:
http://www.consultanazionaleciclismo.it/cnc/organigramma.aspx
Si noti come Paolo Pavoni, dipendente della FCI svolga un ruolo di garanzia e rappresentanza della Fci stessa nella Consulta Amatoriale, in violazione dei disposti delle normative Coni.
Oltre all'incarico direttivo, Santilli nella Consulta è pure Coordinatore della Commissione Prevenzione Doping e Aspetti Etico/Disciplinari e di Giustizia:
Nel sito ufficiale dell'Uci World Cycling Tour è pubblicato il regolamento di partecipazione ai Mondiali Master che recita:
1. REQUISITI PER LA PARTECIPAZIONE
Novità per il 2014 : I partecipanti ai Campionati Mondiali devono essere in possesso di una tessera nazionale di Amatore-Master di una Federazione affiliata all'Uci. La licenza giornaliera non è più accettata.
http://www.sport.be/uciworldcyclingtour/2014/eng/regulations/
Se ne deduce che solo i tesserati federali possano partecipare a questi campionati.
Invece ai nastri di partenza si sono presentati parecchi amatori master italiani degli enti di promozione sportiva, che sappiamo bene non essere affiliati all'Uci.
Ma c'è un'altra cosa che fa arrabbiare i santi: alle finali mondiali dello scorso anno a Trento nella prova a squadre di staffetta, alcuni amatori degli enti di promozione vestirono la maglia azzurra ufficiale della FCI, cosa che nessun dirigente Fci doveva autorizzare e che pone dei dubbi sul rispetto di precise norme statutarie sull'utilizzo della maglia azzurra federale in prove ufficiali sotto l'egida UCI, sebbene nel 2013 fosse possibile per gli stessi partecipare tramite un tesseramento giornaliero. Ma è ammissibile che con un tesseramento giornaliero si potesse vestire la maglia azzurra Federciclismo?
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ERRATA CORRIGE Admin
Rettifichiamo che Claudia Paolazzi e Gabriele Valentini erano e sono entrambi tesserati con la ASD BERGNERBRAU-UNTERTHURNER di Trento, società affiliata alla Fci da oltre 10 anni.
Ringraziamo il Sig. Silvano per la cortese e DOVEROSA precisazione
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In immagine vi sono due amatori "azzurri" non tesserati per la Federciclismo, ma per Enti non affiliati all'Uci.
Chi diede le divise ufficiali anche ai ciclisti non affiliati alla Fci o meglio chi autorizzò tale rappresentativa?
Quest'anno la staffetta italiana, composta da due tesserati federali e due degli Enti ha invece corso con delle maglie sociali di una società, l'Asd Puntotours Italia, che non è affiliata alla Fci e come abbiamo visto da quest'anno non erano possibili tesseramenti giornalieri con la partecipazione che era strettamente riservata ai tesserati delle federazioni affiliate Uci.
La staffetta era composta da:
Alois Vigl - Team Rewel Texmarket - FCI
Valentina Mabritto - Racing Rosola Team - FCI
Stefano Nicoletti - Asd Max Team - Tesserato per EPS, NON FCI
Andrea Nicosia - Asd Puntotours Italia - Tesserato per EPS, NON FCI
- Chi ha autorizzato quel quartetto della staffetta con quella composizione mista Fci-Enti?
- E quest'anno chi c'era a seguire il Mondiale Master per conto dell'Uci ed a presenziare alle premiazioni?
fonte: http://uwct.franja.org/fotogalerije.html
Sì proprio lui, il presidente federale, che era il gran cerimoniere per conto dell'Uci. E' vero che le iscrizioni all'evento venivano inviate direttamente al sito della manifestazione, gestito per conto dell'Uci e della sua "Mass Participation Commission" e che quindi non venivano vagliate dalla Fci.
Ma chi fa parte della predetta Commissione Uci?
Sì proprio Renato Di Rocco, che ne è addirittura il Presidente e come membro della stessa c'è anche l'avvocato Gianluca Santilli.
www.federciclismo.it/chi_siamo/italianiUCI_UEC.pdf
Il nostro presidente ha permesso a dei ciclisti che non avevano alcun diritto in base al regolamento UCI di partecipare ad un evento della stessa UCI.
- Perché è avvenuto ciò?
- Chi ha autorizzato quella squadra italiana mista FCI-ENTI NON AFFILIATI UCI?
VENIAMO ORA ALLA COSA PIU' ASSURDA E GRAVE
Veniamo alla vera chicca, la incredibile porcata che mette nel ridicolo più totale le decine di proclami alla tolleranza zero e gli ipocriti richiami all'etica.
Per mesi l'ex procuratore Santilli, ora responsabile della SAN, la struttura federale nazionale, ha sbandierato ai quattro venti la nuova politica etica nel ciclismo amatoriale, con il tormentone del "codice etico", che ha portato all'impossibilità di tesseramento come cicloamatori per gli ex dopati.
Questa norma regolamentare è stata inserita nelle Norme Attuative Tecnico-Sportive Amatoriali mischiando pere e mele.
Nella realtà quella norma andava più propriamente inserita in un regolamento, ma questi richiedono l'approvazione del Coni che deve valutarne la compatibilità legislativa. Questa norma è di dubbia costituzionalità e comporta una pena afflittiva oltre la sanzione comminata e, come avvenuto alla famosa "Regola Osaka" che impediva agli squalificati di partecipare a gare di campionato con maglie di rappresentativa, avrebbe potuto essere cancellata da un organo di giustizia e garanzia o già direttamente dal Coni.
http://www.federciclismo.it/attivita/amatoriale/regolamenti/attuativeamatoriali14.pdf
http://www.federciclismo.it/attivita/amatoriale/regolamenti/allegato01.pdf
Per l'applicazione di questa norma, scritta da Santilli e strombazzata dallo stesso fino alla noia, viene richiesto all'atto del tesseramento una dichiarazione del tesserato che attesti che il cicloamatore non abbia avuto squalifiche per doping o condanne penali per reati connessi.
Bene, leggendo questa notizia dal sito federale non ci è parso vero quanto si stesse leggendo, anzi non si credeva ai propri occhi:
Fonte: http://www.federciclismo.it/notizie/index.asp?mcodice=19775
Un ex dopato con due anni di squalifica, quindi non tesserabile come CicloAmatore in base al "codice etico" di Santilli, era diventato Campione Mondiale UCI (M19-34) tra gli elogi della FCI e del sito federale!!!
http://www.cicloweb.it/ciclista/6388/giuseppe-di-salvo.html
http://www.spysport.org/deferito-per-doping-il-ciclista-di-salvo-chiesti-due-anni-di-squalifica.htm
http://www.tio.ch/News/381553/DOPING-CONI-CONFERMATA-SQUALIFICA-PER-DI-SALVO
Questo era il Casellario della Federciclismo del 2009 aggiornato statutariamente dal Procuratore Federale (che era Gianluca Santilli):
Abbiamo allora guardato il sito della manifestazione slovena per verificare che il Giuseppe Di Salvo divenuto campione mondiale non fosse quello squalificato. Ed ecco la incredibile sorpresa ...
Fonte: http://uwct.franja.org/fotogalerije.html
Non solo era proprio lui, ma è stato addirittura premiato e vestito della maglia iridata dell'Uci dall'etico Renato Di Rocco in persona !!!
Peraltro va detto che Giuseppe Di Salvo è tesserato per una società affiliata all'Uisp, il VC Maggi, che in questi anni ha avuto parecchi problemi connessi a storie di doping, dal caso di Riccardo Stefano Barotti, a quello dei fratelli Falzarano (poi probabilmente scagionati) uno dei quali vinse la Granfondo Roma del 2012, al caso recente di Federico Cerri.
http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=156530&page=4
http://blog.cyclingpro.it/2013/03/25/lambiente-malato-del-ciclismo-amatoriale-toscano/
http://www.ruoteamatoriali.it/granfondo/granfondo-team/8703-velo-club-maggi-1906-vincono-cerri-e-di-salvo.html
http://www.coni.it/it/attivita-istituzionali/antidoping/8710-positivo-federico-cerri-uisp.html
NON CI SONO PIU' PAROLE.
- Chi ha concesso la tessera a Di Salvo e chi ha autorizzato a partecipare ad un mondiale Uci questo "non Cicloamatore, non etico"?
- Con che diritto è stata data la maglia iridata ad un ciclista che non era eleggibile sia come cicloamatore che come tesserato di un ente di promozione sportiva non affiliato all'Uci?
- Il presidente della Struttura Amatoriale Nazionale della FCI, Gianluca Santilli, nonché Coordinatore della Commissione Prevenzione Doping e Aspetti Etico/Disciplinari e di Giustizia della Consulta quali regole applica? Con quali logiche opera? Perché lui naturale garante non è garante di queste regole? Perché parlare di etica e poi vergognosamente non applicarla nella pratica?
- E soprattutto perché la dirigenza Fci si è presa la libertà di violare il regolamento dell'Uci di queste prove del UWCT?
In compenso il sito federale ha gioito per il titolo iridato che, magari, a fine anno finirà nel computo complessivo dei titoli ottenuti dagli "atleti" italiani al Giro d'Onore 2014.
Giuseppe Di Salvo aveva già vinto il titolo nel 2013 a Trento, ma allora la norma che gli precludeva il tesseramento non era in vigore. Però un dubbio sorge.
E' legittimo vestire una maglia Uci alle gare italiane da parte di uno che non è tesserato sotto l'egida Uci?
Il presidente Di Rocco e l'avvocato Santilli con il loro operato di ETICA SOLO D'APPARENZA, certamente come minimo di omesso controllo (ad essere misericordiosi!), hanno macchiato l'immagine del ciclismo italiano, disatteso gli stessi regolamenti da loro promossi, fatto vestire una maglia simbolo mondiale dell'UCI ed assegnato un titolo ad un connazionale che non ne aveva diritto assolutamente sulla base dei regolamenti da loro stessi promossi, anzi non aveva proprio diritto a partecipare.
CARI DI ROCCO E SANTILLI,
ADESSO PER CORTESIA NON PARLATE PIU' DI ETICA E, SE VI RESTA UN BRICIOLO DI DIGNITA', TRAETENE LE DOVUTE CONSEGUENZE.
LASCIATE STARE L'ETICA E NON SOLO ... LASCIATE E BASTA, PERCHE' LA COSA NON E' PIU' ETICA, ORMAI E' PAT-ETICA.
Ultima modifica di Admin il Mar Set 16, 2014 10:34 am - modificato 1 volta.