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    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA)

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    Messaggio Da Admin Dom Set 14, 2014 11:03 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Sleep  esplosivo  affraid
    Giuro che anche se ho aperto un thread con questo titolo non mi sono ammattito.
    Sono solo largamente sbigottito ed in fondo un poco divertito. Shocked  affraid  Laughing

    Parto dalle ultime parole famose, ma etiche, espresse dall'avvocato Gianluca Santilli, capo della struttura amatoriale nazionale, in replica al nostro collega forumista ed ex dirigente federale (non etico) Angelo Francini, nel confronto che hanno avuto nei giorni scorsi.
    http://www.ciclopassione.com/t1514-fci-guerra-tra-bande-la-forza-di-una-dittatura-o-la-fine-di-un-regime#12815

    Così l'Avv. GIANLUCA SANTILLI, responsabile SAN, ha scritto:Lo saró (sereno, ndr) finchè ci sarà chi organizza con grande attenzione per la sicurezza degli amatori e ci si potrà divertire pedalando, rispettando finalmente l'etica e lottando contro il doping grazie alla normativa emanata dalla FCI e consacrata dal CONI.

    Così l'Avv. GIANLUCA SANTILLI, responsabile SAN, ha scritto:La normativa etica, che ho redatto, ha ricevuto il plauso incondizionato dell'Alta Corte di Giustizia del CONI e di tutta la base del movimento amatoriale sano ed infranto i sogni di chi si era affidato ad eserciti di avvocati per farla abrogare e perpetuare le nefandezze che ben conosciamo, nel disinteresse generale.

    Così La Repubblica intervistando RENATO DI ROCCO, Presidente FCI, ha scritto:Siamo stati costretti non solo per lui a mettere in piedi un piano di azione che ridia credibilità al mondo del ciclismo e un segnale forte ai giovani di non prendere strade sbagliate, altrimenti sono fuori dai simboli come la maglia tricolore e la maglia azzurra. Sulla maglia della nazionale andiamo avanti, diamo maggiore valenza all'etica che non al contenuto sportivo. Per quanto riguarda il campionato italiano si potrà discutere visto che è anche una gara del calendario internazionale e lì vale di più l'adeguamento alla norma, mentre sulla maglia azzurra non si discute. Prima bisogna guadagnarsela, dare per scontato che te la danno non va bene. La nazionale ha un valore importante -ha proseguito-, è cresciuta negli ultimi anni, abbiamo sempre vinto un mondiale, quando non vincono i professionisti vincono le donne. Sono sei anni che vinciamo sempre, andiamo avanti così, ascoltiamo volentieri ma è giusto che i corridori prendano coscienza di quello che è successo

    Dopo le prediche e le fatwe delle nostre somme "guide spirituali", dei nostri imam dell'etica, veniamo ai giorni nostri.
    Pochi giorni fa si sono conclusi a Lubiana, in Slovenia, i Campionati Mondiali Master dell'Uci, ovvero la Finale del World Cycling Tour dell'Uci organizzato sotto l'egida della "Commissione Mass Participation".

    Premetto che ogni riferimento successivo a ciclisti verrà fatto solo per citare fatti precisi che mettono in dubbio il rispetto dei disposti regolamentari e di controllo da parte dei dirigenti e che, anche nei casi di infrazioni non vi è nessun accanimento personale, nemmeno per le infrazioni con sanzioni già scontate.
    Si vuole soltanto stigmatizzare un sistema ipocrita.

    Solo per ricordare a tutti responsabilità e ruoli:
    DI ROCCO Renato - Presidente della FCI - Federazione Ciclistica Italiana
    SANTILLI Gianluca - Presidente SAN-FCI Struttura Amatoriale Nazionale
    PAVONI Paolo - vice-segretario generale della FCI (funzionario)

    In ambito UCI:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Uci10
    http://fr.uci.ch/inside-uci/organisation/commissions/commission/commission-evenements-masse/

    In ambito Consulta Nazionale Ciclismo Amatoriale:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Consul10
    http://www.consultanazionaleciclismo.it/cnc/organigramma.aspx

    Si noti come Paolo Pavoni, dipendente della FCI svolga un ruolo di garanzia e rappresentanza della Fci stessa nella Consulta Amatoriale, in violazione dei disposti delle normative Coni.

    Oltre all'incarico direttivo, Santilli nella Consulta è pure Coordinatore della Commissione Prevenzione Doping e Aspetti Etico/Disciplinari e di Giustizia:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Comm_d10
    Nel sito ufficiale dell'Uci World Cycling Tour è pubblicato il regolamento di partecipazione ai Mondiali Master che recita:
    1. REQUISITI PER LA PARTECIPAZIONE
    Novità per il 2014 : I partecipanti ai Campionati Mondiali devono essere in possesso di una tessera nazionale di Amatore-Master di una Federazione affiliata all'Uci. La licenza giornaliera non è più accettata.

    http://www.sport.be/uciworldcyclingtour/2014/eng/regulations/

    Se ne deduce che solo i tesserati federali possano partecipare a questi campionati.
    Invece ai nastri di partenza si sono presentati parecchi amatori master italiani degli enti di promozione sportiva, che sappiamo bene non essere affiliati all'Uci.
    Ma c'è un'altra cosa che fa arrabbiare i santi: alle finali mondiali dello scorso anno a Trento nella prova a squadre di staffetta, alcuni amatori degli enti di promozione vestirono la maglia azzurra ufficiale della FCI, cosa che nessun dirigente Fci doveva autorizzare e che pone dei dubbi sul rispetto di precise norme statutarie sull'utilizzo della maglia azzurra federale in prove ufficiali sotto l'egida UCI, sebbene nel 2013 fosse possibile per gli stessi partecipare tramite un tesseramento giornaliero. Ma è ammissibile che con un tesseramento giornaliero si potesse vestire la maglia azzurra Federciclismo?
    _________________________________________________________
    ERRATA CORRIGE Admin
    Rettifichiamo che Claudia Paolazzi e Gabriele Valentini erano e sono entrambi tesserati con la ASD BERGNERBRAU-UNTERTHURNER di Trento, società affiliata alla Fci da oltre 10 anni.
    Ringraziamo il Sig. Silvano per la cortese e DOVEROSA precisazione
    _________________________________________________________

    In immagine vi sono due amatori "azzurri" non tesserati per la Federciclismo, ma per Enti non affiliati all'Uci.
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Staffe10

    Chi diede le divise ufficiali anche ai ciclisti non affiliati alla Fci o meglio chi autorizzò tale rappresentativa?
    Quest'anno la staffetta italiana, composta da due tesserati federali e due degli Enti ha invece corso con delle maglie sociali di una società, l'Asd Puntotours Italia, che non è affiliata alla Fci e come abbiamo visto da quest'anno non erano possibili tesseramenti giornalieri con la partecipazione che era strettamente riservata ai tesserati delle federazioni affiliate Uci.
    La staffetta era composta da:
    Alois Vigl - Team Rewel Texmarket - FCI
    Valentina Mabritto - Racing Rosola Team - FCI
    Stefano Nicoletti - Asd Max Team - Tesserato per EPS, NON FCI
    Andrea Nicosia - Asd Puntotours Italia - Tesserato per EPS, NON FCI

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Staffe11

    - Chi ha autorizzato quel quartetto della staffetta con quella composizione mista Fci-Enti?
    - E quest'anno chi c'era a seguire il Mondiale Master per conto dell'Uci ed a presenziare alle premiazioni?

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) 10603310
    fonte: http://uwct.franja.org/fotogalerije.html

    Sì proprio lui, il presidente federale, che era il gran cerimoniere per conto dell'Uci. E' vero che le iscrizioni all'evento venivano inviate direttamente al sito della manifestazione, gestito per conto dell'Uci e della sua "Mass Participation Commission" e che quindi non venivano vagliate dalla Fci.
    Ma chi fa parte della predetta Commissione Uci?
    Sì proprio Renato Di Rocco, che ne è addirittura il Presidente e come membro della stessa c'è anche l'avvocato Gianluca Santilli.
    www.federciclismo.it/chi_siamo/italianiUCI_UEC.pdf

    Il nostro presidente ha permesso a dei ciclisti che non avevano alcun diritto in base al regolamento UCI di partecipare ad un evento della stessa UCI.
    - Perché è avvenuto ciò?
    - Chi ha autorizzato quella squadra italiana mista FCI-ENTI NON AFFILIATI UCI?



    VENIAMO ORA ALLA COSA PIU' ASSURDA E GRAVE Shocked
    Veniamo alla vera chicca, la incredibile porcata che mette nel ridicolo più totale le decine di proclami alla tolleranza zero e gli ipocriti richiami all'etica.


    Per mesi l'ex procuratore Santilli, ora responsabile della SAN, la struttura federale nazionale, ha sbandierato ai quattro venti la nuova politica etica nel ciclismo amatoriale, con il tormentone del "codice etico", che ha portato all'impossibilità di tesseramento come cicloamatori per gli ex dopati.
    Questa norma regolamentare è stata inserita nelle Norme Attuative Tecnico-Sportive Amatoriali mischiando pere e mele.
    Nella realtà quella norma andava più propriamente inserita in un regolamento, ma questi richiedono l'approvazione del Coni che deve valutarne la compatibilità legislativa. Questa norma è di dubbia costituzionalità e comporta una pena afflittiva oltre la sanzione comminata e, come avvenuto alla famosa "Regola Osaka" che impediva agli squalificati di partecipare a gare di campionato con maglie di rappresentativa, avrebbe potuto essere cancellata da un organo di giustizia e garanzia o già direttamente dal Coni.
    http://www.federciclismo.it/attivita/amatoriale/regolamenti/attuativeamatoriali14.pdf
    http://www.federciclismo.it/attivita/amatoriale/regolamenti/allegato01.pdf


    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Regsan10

    Per l'applicazione di questa norma, scritta da Santilli e strombazzata dallo stesso fino alla noia, viene richiesto all'atto del tesseramento una dichiarazione del tesserato che attesti che il cicloamatore non abbia avuto squalifiche per doping o condanne penali per reati connessi.

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Regsan11

    Bene, leggendo questa notizia dal sito federale non ci è parso vero quanto si stesse leggendo, anzi non si credeva ai propri occhi:

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Campio10
    Fonte: http://www.federciclismo.it/notizie/index.asp?mcodice=19775

    Un ex dopato con due anni di squalifica, quindi non tesserabile come CicloAmatore in base al "codice etico" di Santilli, era diventato Campione Mondiale UCI (M19-34) tra gli elogi della FCI e del sito federale!!! cheers
    :Flag_of_Italy:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Deferi10SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Squali10
    http://www.cicloweb.it/ciclista/6388/giuseppe-di-salvo.html
    http://www.spysport.org/deferito-per-doping-il-ciclista-di-salvo-chiesti-due-anni-di-squalifica.htm
    http://www.tio.ch/News/381553/DOPING-CONI-CONFERMATA-SQUALIFICA-PER-DI-SALVO


    Questo era il Casellario della Federciclismo del 2009 aggiornato statutariamente dal Procuratore Federale (che era Gianluca Santilli):
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Sanzio10

    Abbiamo allora guardato il sito della manifestazione slovena per verificare che il Giuseppe Di Salvo divenuto campione mondiale non fosse quello squalificato. Ed ecco la incredibile sorpresa ...

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Podio_10
    Fonte: http://uwct.franja.org/fotogalerije.html

    Non solo era proprio lui, ma è stato addirittura premiato e vestito della maglia iridata dell'Uci dall'etico Renato Di Rocco in persona !!!
    Peraltro va detto che Giuseppe Di Salvo è tesserato per una società affiliata all'Uisp, il VC Maggi, che in questi anni ha avuto parecchi problemi connessi a storie di doping, dal caso di Riccardo Stefano Barotti, a quello dei fratelli Falzarano (poi probabilmente scagionati) uno dei quali vinse la Granfondo Roma del 2012, al caso recente di Federico Cerri.
    http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=156530&page=4
    http://blog.cyclingpro.it/2013/03/25/lambiente-malato-del-ciclismo-amatoriale-toscano/
    http://www.ruoteamatoriali.it/granfondo/granfondo-team/8703-velo-club-maggi-1906-vincono-cerri-e-di-salvo.html
    http://www.coni.it/it/attivita-istituzionali/antidoping/8710-positivo-federico-cerri-uisp.html


    NON CI SONO PIU' PAROLE.

    - Chi ha concesso la tessera a Di Salvo e chi ha autorizzato a partecipare ad un mondiale Uci questo "non Cicloamatore, non etico"?
    - Con che diritto è stata data la maglia iridata ad un ciclista che non era eleggibile sia come cicloamatore che come tesserato di un ente di promozione sportiva non affiliato all'Uci?
    - Il presidente della Struttura Amatoriale Nazionale della FCI, Gianluca Santilli, nonché Coordinatore della Commissione Prevenzione Doping e Aspetti Etico/Disciplinari e di Giustizia della Consulta quali regole applica? Con quali logiche opera? Perché lui naturale garante non è garante di queste regole? Perché parlare di etica e poi vergognosamente non applicarla nella pratica?
    - E soprattutto perché la dirigenza Fci si è presa la libertà di violare il regolamento dell'Uci di queste prove del UWCT?


    In compenso il sito federale ha gioito per il titolo iridato che, magari, a fine anno finirà nel computo complessivo dei titoli ottenuti dagli "atleti" italiani al Giro d'Onore 2014.

    Giuseppe Di Salvo aveva già vinto il titolo nel 2013 a Trento, ma allora la norma che gli precludeva il tesseramento non era in vigore. Però un dubbio sorge.
    E' legittimo vestire una maglia Uci alle gare italiane da parte di uno che non è tesserato sotto l'egida Uci?

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Iridat10

    Il presidente Di Rocco e l'avvocato Santilli con il loro operato di ETICA SOLO D'APPARENZA, certamente come minimo di omesso controllo (ad essere misericordiosi!), hanno macchiato l'immagine del ciclismo italiano, disatteso gli stessi regolamenti da loro promossi, fatto vestire una maglia simbolo mondiale dell'UCI ed assegnato un titolo ad un connazionale che non ne aveva diritto assolutamente sulla base dei regolamenti da loro stessi promossi, anzi non aveva proprio diritto a partecipare.

    CARI DI ROCCO E SANTILLI,
    ADESSO PER CORTESIA NON PARLATE PIU' DI ETICA E, SE VI RESTA UN BRICIOLO DI DIGNITA', TRAETENE LE DOVUTE CONSEGUENZE.

    LASCIATE STARE L'ETICA E NON SOLO ... LASCIATE E BASTA, PERCHE' LA COSA NON E' PIU' ETICA, ORMAI E' PAT-ETICA.


    Ultima modifica di Admin il Mar Set 16, 2014 10:34 am - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Admin Mar Set 16, 2014 10:24 am

    angelo francini ha scritto:Caro Avvocato Santilli
    Lucio Dalla cantava "attenti al lupo, attenti al lupo....".
    Non é affatto vero che l'ALTA CORTE DI GIUSTIZIA del CONI abbia espresso plauso per la norma etica da lei voluta, ed illegittimamente applicata dalla FCI.
    L'Alta Corte di Giustizia del CONI ha solamente dichiarato INAMMISSIBILE il ricorso presentato da Daria MORGANTI per il semplice fatto che la Morganti é una tesserata della Federazione di San Marino e non della FCI.
    Le riporto la sentenza perché forse qualcosa è sfuggito alla sua attenzione:
    http://www.federciclismo.it/attivita/amatoriale/morganti_fci.pdf

    Comunque in FCI siamo dei grandi strateghi.
    La creazione dei Master da parte dell'UCI doveva essere l'occasione per qualificare tale categoria rispetto all'attività che svolgono gli Enti, offrendo appunto la maglia azzurra per i Campionati Europei e Mondiali che si possono svolgere solamente sotto l'egida dell'UEC e dell'UCI.
    A Lei forse sfugge, pur essendo un dirigente UCI, quanto stabilito dalla normativa UCI in merito ai Master:
    1.1.034 Ciclismo agonistico
    1.1.035 Uomini: Gioventù (U16) - Juniores - U23 - Elite - ElitePro - Master - Paraciclismo.
    1.1.036 Donne: Gioventù (U16) - Juniores - Elite - Master - Paraciclismo.
    quindi come vede i MASTER non sono i cicloamatori degli Enti di promozione: poi capisco che vada bene così, visto il risultato che hanno determinato a Levico!

    Gli ex-agonisti devono andare a fare i cicloturisti (SOLO IN ITALIA però), coloro che hanno subito una sanzione per doping sopra i 6 mesi non possono correre: tutte norme di una assurdità demenziale paurosa che dovrebbero portare alla radiazione di chi le ha pensate poiché privano dei diritti più elementari i tesserati. Lo Statuto garantisce parità di diritti e doveri a tutti, anche per i fatti di doping, per i quali le sanzioni sono identiche e valide dai giovanissimi ai professionisti:
    solo con la terza squalifica per doping é prevista la radiazione!

    Quindi questi soggetti, puniti per doping, che hanno TUTTI I DIRITTI di correre nella categoria che vogliono, contrariamente a quello che lei impunemente ha fatto mentre era Procuratore federale quando le era consentito di fare solo il cicloturista, cacciamoli dalla FCI e lasciamoli tesserare agli Enti: poi possono anche venire a correre i nostri Mondiali e vincerli.

    A proposito, a Di Salvo ed a Nicoletti che numero di gara darà loro alla Gran Fondo di Roma: prima o dopo quello dei tre Campioni del Mondo Master tesserati per la FCI.

    Se non sa cosa fare chieda aiuto alla CNGG, come ha già fatto:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Cngg_u10

    A proposito perché non é stata scritta una stessa lettera anche per la maglia tricolore di NIBALI?
    Il regolamento tecnico é chiarissimo.

    BenoixRoberti ha scritto:Non so perché, ma è stata messa in giro la voce che il "nostro" campione mondiale abbia corso la corsa di Lubiana con una tessera straniera aggirando così le normative italiane.

    Mi sento di poter almeno in prima istanza ridurre a becera scusa questa versione, per una serie di ragioni che mi costringono a divulgare in parte alcune informazioni che stiamo raccogliendo e vagliando.
    Lo dico perché se questa sarà la scusa o motivazione, si aprirebbe una voragine peggiore sui controlli, sia della Commissione Uci che della Giuria internazionale, ma soprattutto dei primi.

    Per confutare la versione della "tessera estera", sebbene non escludibile in modo inequivocabile, possiamo partire dai dati in nostro possesso (intesi come in pubblica disponibilità).

    Il corridore ha corso con la sua maglia ufficiale, quella del Velo Club Maggi e si fatica ad immaginare che i commissari internazionali Uci non abbiano potuto notare il particolare.
    Questo è il momento del trionfo del corridore italiano:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Di_sal10

    E in questa lo vediamo in una fase di corsa del mondiale sloveno:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Di_sal11

    Detto ciò, si potrà anche magari dire che il corridore possa avere gabbato la giuria presentando una tessera del Burundi (ci perdoni la federazione di questo nobile staterello africano), ma chi sovrintendeva alle iscrizioni, perché si passava da una preventiva qualificazione vagliata dalla Mass Participation Commission dell'Uci, avrebbe dovuto verificare questa cosa.
    Mi spiego meglio. Essendoci state delle prove di qualificazione la Commissione aveva tutto il tempo ed il dovere di effettuare gli opportuni controlli. Coloro che a ciò erano preposti potranno anche dire che c'è stata una falla, ma ... davvero Di Rocco e Santilli non conoscevano Di Salvo? Lo dicano, lo mettano per iscritto. diavoletto

    Come detto, la Mass Participation Commission dell'Uci ha come presidente Renato Di Rocco e Gianluca Santilli componente.
    Potranno dirci anche che loro non sono tenuti a conoscere i nomi di tutti coloro che sono ex dopati per poter applicare il LORO regolamento (di facciata), ma abbiamo modo di ritenere che il "precedente sanzionatorio" di Giuseppe Di Salvo fosse ampiamente a conoscenza dell'ex procuratore federale, attuale capo della Struttura Amatoriale Nazionale.
    Se sarà questa la sua versione diremo qualcosa di ancor più preciso.
    Io ho fondati motivi per ritenere che Gianluca Santilli sapesse della sanzione di Di Salvo e non solo perché nel 2009 lui gestiva il Casellario Sanzionati della FCI.

    A parte questo non è ammissibile che chi non possa partecipare alle competizioni amatoriali italiane secondo le regole (comunque assurde ed incostituzionali) volute dagli stessi dirigenti italiani (come impalcatura di apparenza a supporto di un business privato!), possano poi partecipare ai Campionati Mondiali Master UCI.
    Non abbiamo il diritto di scaricare al mondo i nostri peccati italiani.

    Stiamo confutando anche alcune voci riguardanti un vero e proprio commercio delle maglie azzurre, di corridori che avrebbero pagato per indossare la maglia azzurra, e non vorremmo che i Mondiali Master possano diventare un commercio per la partecipazione di ex dopati non eleggibili al tesseramento italiano.
    Banditi in ITALIA, CAMPIONI nel MONDO.
    E paradossale, quanto ipocrita, è che chi li bandisce in Italia, e li incorona campioni poi ... nel mondo.
    L'UCI questo non lo può e non lo deve permettere.
    Per adesso questo lo ha permesso VERGOGNOSAMENTE il Presidente Di Rocco, sputtanando l'immagine della FCI.

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Podio_10

    angelo francini ha scritto:La tessera straniera di DI SALVO.
    Vorrei significare che a me, personalmente, poco importa lo status di tale cicloamatore.
    Mi importa, sul piano ETICO sportivo, l'uso distorto delle norme che viene fatto da chi si erge a padre/padrino nell'applicazione della fasulla "ETICA regolamentare" (cosa su cui tornerò).
    Alle gare di qualificazione valide per accedere al Mondiale UCI Master credo, e sottolineo il credo, si possa partecipare da quest'anno facendo la tessera giornaliera: quindi come avviene in Italia per coloro che non sono tesserati (forse che tale furbata sia stata acquisita in ambito UCI su suggerimento dei rappresentanti FCI, visto che dal 2013 fanno parte della Commissione UCI).
    Alla finale invece sappiamo che possono partecipare solamente i TESSERATI in possesso di una tessera rilasciata da una federazione nazionale aderente all'UCI: per l'Italia é la FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA, in base alla Legge dello Stato Italiano, istitutiva del CONI.
    E' assodato che questo signore non é in possesso della tessera rilasciata dalla FCI.
    E' altrettanto assodato che questo signore abbia sempre corso con la tessera del VC MAGGI 1906, rilasciata non so da quale Ente aderente alla Consulta Nazionale del Ciclismo Amatoriale.
    Per chi vuole conferma basta cliccare sul proprio computer il seguente indirizzo:
                                        veloclub maggi 1906
    per scoprire l'attività svolta dallo stesso corridore nel corso del 2014 con una tessera italiana a nome di tale società.

    Poi credo che il seguente articolo ponga fine a qualsiasi discorso:

    http://www.playfull.it/pub/press/2014/teammaggi-2014/20140901/maggi-20140901_2627.html

    BenoixRoberti ha scritto:Dopo una intera giornata e mezza di silenzio, questa sera finalmente un sito specializzato nel mondo delle granfondo ha pubblicato una striminzita replica di un rappresentante federale (c'è chi malignamente, ma forse a ragione, dice sia il vero presidente federale), ovvero dell'avvocato Santilli.

    Dobbiamo ora condividere l'articolo e mettere assieme tutte le osservazioni e soprattutto le risposte DOVUTE sul piano regolamentare, perché ci pare che si stia glissando sui punti veri della questione.

    Mi sia permesso un piccolo sfogo individuale sulla questione del soggetto interessato da questa vicenda, il vincitore del titolo citato nel post di testa. Ci tengo a ribadire che l'attenzione di Ciclopassione è rivolta solo al mettere in luce l'assurda insensatezza della propaganda di questi mesi per le nuove regole, regole che, per chi come noi ne fa la base della civiltà sportiva, devono essere sempre e comunque rispettate.
    Queste regole si sono ritorte verso chi le aveva emanate.
    Queste regole non ci sono piaciute e ricordano molto le leggi che vengono elaborate su basi emozionali per soddisfare gli effetti annuncio nella vita politica italiana.
    Anche alcune leggi hitleriane negli anni 30 in Germania nacquero su una profonda emozione e convinzione sociale; gli esiti successivi li conosciamo tutti.
    Perché si diceva questo? Perché per mettere mano alle regole è necessario avere uno spirito alto e non intervenire con norme forzose, di mera propaganda, che sarebbero bocciate dal diritto costituzionale (a cui quello sportivo deve ispirarsi). La conseguenza è stata che tutta la propaganda di questi mesi si è afflosciata su se stessa nel breve volgere di poche ore, grazie ad un assurdo che si è manifestato per un caso del destino, forse per mettere a nudo la pochezza di una strategia di sola pura apparenza.

    Personalmente speravo in una presa d'atto della dirigenza federale della necessità di un cambio di rotta, ma non c'è niente da fare. Tristemente si deve prendere atto che oltre al doping farmaceutico c'è anche quello intellettuale, quello dei piccoli giochetti e dei rimpalli.

    E allora domani 2a puntata con altri e più mirati appunti sui madornali errori commessi dalla dirigenza federale.

    Intanto invito gli amici appassionati a leggere questo articolo, con alcune spiegazioni fornite dal presidente SAN Santilli ed invito ciascuno (stakeholder o curioso che sia) a confrontare le parole con i dettami regolamentari ben disponibili in rete. In tal modo la loro opinione non sarà viziata dalla analisi che sarà postata più avanti e si potrà valutare con cognizione di causa quanto sarà scritto qua in risposta all'articolo citato.
    http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=1161

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    Messaggio Da Admin Mar Set 16, 2014 10:25 am

    BenoixRoberti ha scritto:Mi è stato richiesto di rispondere ad alcune osservazioni al post di apertura di questo 3d da parte di alcuni utenti di bdc-forum.it
    La cosa mi faceva arricciare il naso, ma quando ho visto l'autore di un post modello opinion-flamer mi sono convinto a replicare. L'autore è un prestigioso utente, Airone del Chianti, anche personaggio "politico" dell'area Toscana.

    Replicando scanzonatamente non posso non ravvisare nel suo tono, come detto "opinion-flamer", quelle abitudini prese di recente da alcuni politici, quelli che hanno portato la rete a bollarli come "I troll del PD".
    Non è questo uno sconfinamento in politica, ma solo un facile esempio di una categoria di comunicatori.
    I più famosi sono Gianluca Santilli (credo nessun legame parentale con il nostro ciclista) e Tommaso Giuntella.
    Per i troll, il PD di Santilli ha previsto un vero e proprio indottrinamento:
    http://www.laretenonperdona.it/2014/01/15/invasione-di-troll-di-partito-gianluca-santilli-resp-comunicazione-pd-roma-meglio-se-disponibili-a-frequentare-un-corso-di-indottrinamento/
    Ripeto: questo sopra è solo un omonimo. Anche le omonimie sono incredibili casi della vita.

    Da Airone, fine politico, mi sarei aspettato, almeno tra sportivi, un sincero post tipo: "ragazzi io sono di parte perché Gianluca Santilli (il nostro, non il PD-trolley, ndr) è mio amico e ritengo che si sia fatta solo speculazione ...". Invece no.

    Io lo avrei fatto perché questa mi è stata segnalata come la sua foto di presentazione su FB.
    E' una gran bella maglia, una bella grafica, va detto, ma mi pare di averla già vista in giro.
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Bazzan10

    Invece di quella chiara presa di posizione di partenza, dice:
    Airone del Chianti ha scritto:A parte la vicenda Di Salvo che risale al 31 agosto ma di cui tutti si sono accorti solo ieri a 12 giorni di distanza e che è stata strumentalizzata per attaccare Di Rocco e Santilli, direi che nella sostanza la norma quest'anno ha funzionato. Gli ex-dopati hanno corso da cicloturisti o all'estero e non ci sono stati grossi problemi. Quello che sfuggiva o era ai limiti del regolamento e quindi oggetto di interpretazione, è stato segnalato all'email indicata.
    Inoltre, e questo era il mio più grande timore, i controlli antidoping sono continuati e laddove effettuati hanno individuato altri imbroglioni che da ora in poi cesseranno di inquinare il nostro mondo. Per sempre.
    Io vedo più cose positive che negative e, pur non negando che ci siano cose da affinare, trovo fuori luogo criticar ferocemente il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto che sia..."
    L'email indicata sarebbe questa: etica@consultanazionaleciclismo.it che a quanto risulterebbe giunge direttamente all'avvocato Santilli, coordinatore della commissione etica della Consulta. Shocked
    Spesso mi è capitato di leggere in vari forum di ciclisti arrabbiati che dicevano di avere segnalato senza avere risposte. Questa pratica è stata ampiamente propagandata su vari mezzi e sinceramente la trovo abbastanza discutibile, perché rasenta la delazione, un qualcosa che davvero cozza con lo sport, al pari del doping.
    Non penso che questa pratica sia in linea con il vero unico Codice Etico Sportivo che è quello del Coni.
    Almeno nello sport ci si dovrebbe esprimere con chiare denunce basate su documentazione e fatti, senza correre il rischio di scadere nelle email della "serva frustrata".
    La legittima aspirazione di poter competere ad armi pari con gli avversari non può passare da metodi sovietici o da Stasi (cit. Le vite degli altri), ma deve passare dal diritto e dallo sviluppo del pensiero di virtù.
    In un paese avanzato una parte critica il bicchiere vuoto e l'altra quello pieno, da noi si pensa sempre che il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto implichi la fine delle critiche, come soluzione per accontentare tutti. Filosofia italica. Smile
    L'opposizione è per sua una natura uno strumento, ed esercita gli strumenti di opposizione. Nel rispetto, comunque, delle regole è normale spiegare con gli strumenti (anche dell'assurdo) la inconsistenza di un progetto politico-sportivo da bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.

    mormar02 ha scritto:Alla fine è venuto fuori un casino inutle per una cosa che non esiste...
    solo perchè alle premiazioni c'era Di Rocco e non uno straniero a premiarlo..
    se lui ha una tessera estera poteva tranquillamente prendere parte a quella gara.. oppure fare una giornaliera(non so se si potesse quest'anno, sul regolamento c'era scritto di no ma poi li qualcuno la faceva...boh)
    Povero Di Rocco, vittima di un destino ignoto e crudele, aggredito da speculazioni. Glissiamo.
    Questa giustificazione della tessera estera giornaliera reggerebbe se il mondiale fosse stato in prova unica con iscrizioni sul posto, ma la "Commissione Mass Participation" ha avuto preventivamente gli elenchi delle prove di qualificazione e quindi ...

    mormar02 ha scritto:la norma etica è valida solo in italia e non all'estero come è gia stato detto ma qui tutti a gridare allo scandalo...
    per l'amore di dio io non voglio difendere/incolpare nessuno(anche perchè sarei il primo a guadagnarci) però prima di gridare allo scandalo almeno bisognerebbe informarsi ...
    Sugli esiti usciti dalle prove di qualificazione, ogni federazione poteva far valere le sue regole e l'Italia quella etica. Se, come sembra essere stato ventilato, interverranno adesso, perché non lo fecero a suo tempo?
    Non lo sapevano? Provino a dirlo. diavoletto
    Nessuno ha gridato allo scandalo, il problema di informarsi ce lo siamo posto ed infatti ... eccoci qua. :qua la mano:

    Airone del Chianti ha scritto:Sì Marco, la cosa è stata antipatica e imbarazzante, ma sotto il profilo formale non c'era niente di errato.
    Semmai il vero errore commesso a Lubiana è stato quello di far partecipare i tesserati degli EPS e non solo quelli della FCI come da Regolamento UCI.
    Non solo formale, ma proprio sostanziale. Eh già, e tutte le strade portano a Roma, non a Lubiana. A chi faceva capo l'UWCT? Al presidente di quale commissione Uci? Chi ha deciso di non far rispettare il regolamento dell'Uci a Lubiana? Gli sloveni, gli alieni, il destino? Twisted Evil
    Caro Airone, se al Comune di Firenze i conti economici li facessero così come il suo controllo "sotto il profilo formale" ci si troverebbe con un sindaco che spende oltre 40 milioni di euro per fare le asfaltature fono-assorbenti per un mondiale di ciclismo. Embarassed 'un è mica di già successo?

    mormar02 ha scritto:il regolamento diceva che bisognava essere uci(in italia solo fci) ma questa cosa è stata scritta tardi ad anno inoltrato...
    io arrivato la quando sono andato a ritirare il mio numero ho visto molti stranieri fare la tessera giornaliera(cosa non prevista dal regolamento e che ho scoperto solo in loco con un po' di sorpresa, ma è stata l'uci a decidere di farla fare non fci o altri) quindi il problema non è solo italiano come si vuol far credere...
    Siccome Ucilandia non esiste, chi era il massimo grado Uci a Lubiana, nonché presidente della commissione che sovrintendeva al Mondiale? Un'alieno? Non è questione di credenze, ma di competenze.

    mormar02 ha scritto:per il discorso poi delle maglie italiane di quel post, ricordiamoci che esistono i negozi dove chiunque può comprare una maglia e metterla poi quando meglio crede(non è il mio caso)...
    Un appassionato è libero di vestire la maglia azzurra di FCI, anzi è proprio auspicabile che più persone possibile acquistino un simbolo amato dal merchandising federale. Altra cosa è indossare quella maglia in un contesto ufficiale sotto egida Uci, senza nemmeno essere tesserati, come previsto dal regolamento Uci, per la FCI.

    mormar02 ha scritto:il problema è che spesso chi scrive questi articoli lo fa avendo interessi dietro
    Ci hanno beccato con le mani in pasta, un reato di fragranza! E' vero, siamo quelli della Granfondo Milano, storici avversari dei romani, quelli dell'Uomo Ragno e di Batman.
    E, non ditelo in giro, siamo alleati con Palermo e Gotham City SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Padrin10
    In questi casi si dice: "Quando il bue dà del cornuto all'asino?". Meglio essere asini. Embarassed
    Il nostro interesse è la difesa del ciclismo federale olimpico, quello dove i soldi gli organizzatori li danno agli atleti a fronte di enormi sacrifici, dalla invadenza interessata del ciclismo amatoriale, quello dove gli organizzatori i soldi li incassano dagli amatori (che a loro volta fanno sacrifici).

    mormar02 ha scritto:e quindi finisce per forsa di cose a scrivere non imparzialmente e spesso, abbagliato dalla prima "notizia" non pensa e si informa a dovere....
    perchè di inesatezze in quell'articolo ce ne sono molte...
    Abbagliati dalla vostra illuminazione attendiamo la lista delle "inesatezze". Forsa!
    A parte gli scherzi, come già fatto grazie alla correzione indicata dal Sig. Silvano (errore su due nominativi, ma non sulla sostanza regolamentare), le riporteremo una ad una.
    Con ciclistica amicizia e competizione intellettuale (senza prustitussione, cit. Mourinho). :tazze cincin:
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    Messaggio Da Admin Mar Set 16, 2014 10:26 am

    BenoixRoberti ha scritto:Questa mattina l'avvocato Santilli ha postato agli oltre 2000 seguaci del gruppo FB Bicitaly:
    https://www.facebook.com/groups/bicitaly/permalink/313857385452719/
    (leggibile da chiunque abbia un account facebook)

    Gianluca Santilli
    Enrico Cavallini ha fatto una cosa semplice e banale, prima di attaccare a testa bassa basandosi su un cumulo di sciocchezze confezionate con la tecnica del dossieraggo de noantri, si è informato con cura ed attenzione.

    http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=1161

    Da Wikipedia:
    Dossieraggio: attività di creazione di un dossier contenente informazioni riservate o scottanti relative a una o a più persone, specialmente a fini di ricatto.

    - I nostri pseudo-dossier non sono creati, ma sono raccolte di documentazione
    - Non ci sono informazioni riservate, ma solo documentazione già di pubblica fruizione corredati di link
    - Sono scottanti? Ciascuno si faccia le sue valutazioni
    - A fini di ricatto? Che polli, non ci avevamo pensato. Abbiamo ripubblicato il già pubblico, mamma mia il nostro senso degli affari è davvero penoso. Chiederemo lezioni dopo aver terminato il corso accelerato di ETICA.

    La tecnica del dossieraggio de noantri ha dimostrato chi sia l' "etico de noantri".
    Con ciò si vuol dire che l'etica non si riassume solo in un lindo passato sportivo, bensì è un principio generale di vita e di rispetto tout court delle regole, comprese quelle etico-sportive in generale, non solo quelle farmacologiche.

    "Chi di voi e' senza peccato, scagli la prima pietra".
    Da commissari/osservatori della "lapidazione etica" in atto (una cosa che è una mostruosità) ci siamo posti il dubbio sul "senza peccato", come si fa trasparentemente nei paesi civili.

    Di tutti i fatti riportati l'avvocato si guarda molto bene, come solito, dal rispondere nel merito.
    Rimanda ad una velina e non ha nemmeno il coraggio, SAREBBE UN SUO DOVERE, di replicare nel merito.
    Ma la stagione delle versioni di comodo, e degli annunci ad effetto, è terminata.

    Volendo invece tornare a volare alto ed a parlare di diritto inviterei tutti a leggere il post inviato in risposta dall'avvocato Maurizio Calì. Si può essere d'accordo o meno con le sue opinioni, ma quella cura e rispetto espressi oltre quel monito al rivedere le regole, allo stemperare questo clima da inquisizione, da caccia alle streghe è assolutamente da prendere in considerazione. Mi permetto di far mio il nobile suggerimento.
    Lo dico con tutta la comprensione dei tanti amatori che vogliono competere ad armi pari, ma non è con soluzioni sommarie e discriminatorie del diritto (in particolare se strumentali) che si ottengono risultati concreti.
    E poi è tremendo leggere i troll del paladino accusare chi manifesta queste sensibilità di connivenza col doping.
    Ma questi sono gli effetti della becera propaganda che cavalca la tigre col fine di spaventare la giungla e farla propria.

    Così scrive un uomo di legge, che ama veramente la legge e le regole.

    Maurizio Calì
    Ma nessuno sospetta che la stringentissima normativa sui cicloamatori e relativi divieti vita natural durante di partecipazione agonistica, è a dir poco "assurda e cervellotica"?
    Conosco personalmente Di Salvo, ottimo ragazzo e splendido atleta. Le vicende di cui alla sua squalifica sono "datatissime" (se ben ricordo del 2007), quando l'impianto normativo di oggi non era neanche immaginabile. Nel frattempo Giuseppe ha gareggiato e vinto tanto, superando gli inevitabili controlli antidoping effettuati come sempre sui primi in classifica. Oggi viene a trovarsi in una condizione di assurda "legalità in esilio" e… ciò nonostante continua a vincere! Ed anche li - campionati del mondo e… tutto il resto - ritengo avrà subito è superato i relativi controlli antidoping. Oggi lo vedo attaccato e sbeffeggiato, mentre chessò, un Contador "a caso" viene quotidianamente (e giustamente) osannato sulle strade della sua Vuelta senza nessun'ombra (ancora giustamente!) sulle vicende che lo hanno visto scontare il suo bel biennio di squalifica!
    Nella mia modesta doppia veste di cicloamatore e di avvocato, questa realtà mi fa rabbrividire. Non produce danni sostanziali, visto che un Di Salvo di turno, al massimo si può vedere costretto ad appendere bici al chiodo e continuare la sua vita, se non vuole continuare ad essere linciato, ma sotto il profilo di equità e giustizia, in ossequio a quanto grazie a Dio costituzionalmente ci è garantito, questa normativa non sta ne in cielo ne in terra.
    E, con tutto il rispetto, non credo sia la miglior strada per guarire il ciclismo amatoriale dai suoi mali.


    Si spera che il suo monito pacato possa fare breccia nella follia delatoria e generalizzata che sta pervadendo il mondo del ciclismo, che riflessa nel ciclismo giovanile (dove oltretutto è stata ridotta la prevenzione e dove vi sono scarse risorse per i controlli) sta desertificando il movimento, perché nessuno manda più i ragazzi a praticare uno sport dove "sono tutti dopati", perché è quello che sentono quotidianamente dai media e dai dirigenti stessi.
    Tutto questo perché? Perché si deve tutelare il prodotto commerciale "ciclismo amatoriale" dando una parvenza di pulizia per salvaguardare iniziative organizzative private.
    Dove sta l'etica, la vera profonda etica?

    BenoixRoberti ha scritto:Con estremo piacere pubblico una preview di un pezzo di Ciclismo Alto Milanese, ringraziando gli amici appassionati di questo storico sito.

    Lo scudo del paladino, l'etica ed altre amenità
    12/09/2014

    Prima o poi doveva succedere, anzi, è già successo di recente, prima si fa la festa e poi si approfondisce. Prendo spunto da questa notizia(vedi link qui sotto) che non mi sorprende più di tanto, non conosco personalmente nessuna delle parti in causa ma mi sono letto la normativa in questione fin da quando è stata partorita : senza delatori non può funzionare.

    http://www.ciclopassione.com/t1578-ciclismo-etico-mattoriale-renato-di-rocco-consegna-maglia-iridata-ad-ex-dopato-in-rappresentanza-dell-italia
    Per il momento mi limito ad evidenziare lo scopo fondamentale di simili manifestazioni(soldi), poi ci aggiungo anche che "parrebbe" (quantomeno in precedenti occasioni, vedi Torino World Master Games) che i giudici di gara non vedono neppure i tesserini dei concorrenti, tutto viene predisposto in anticipo per degli aventi diritto, qui sotto allego l'elenco iscritti noto in anticipo, iscritti che , in ogni caso, dopo aver guadagnato la qualificazione pagano una quota d'iscrizione.

    Circolano voci che il vincitore (mi spiace doverlo tirare in ballo ma oramai la notizia è di pubblico dominio) non sia tesserato per la federazione italiana, al momento manca la documentazione, resta il fatto che risulta iscritto come "italia" e se è vero che possono partecipare solo tesserati per le federazioni nazionali e se il sito web federale ha dato risalto alla notizia viene normale pensare che il malcapitato Di Salvo potesse avere la tessera FCI.

    Molto spesso però accade che la mano destra ignora ciò che fa la sinistra se il "manico" è approssimativo.

    Qui da noi, in Lombardia, quando si tratta di problemi legati a gare federali amatoriali non si muove foglia senza fare la preventiva telefonatina direttamente al presidente nazionale SAN; forse il presidente Di Rocco poteva ...


    CONTINUA AL LINK:
    http://www.ciclismoaltomilanese.com/2014/SETTEMBRE/lo%20scudo%20del%20paladino/lo%20scudo.htm
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    Messaggio Da Admin Mar Set 16, 2014 10:26 am

    angelo francini ha scritto:IL CAMPIONATO DEL MONDO MASTER – I misteri
    Preciso che nessuno ha qualcosa di personale contro Giuseppe DI SALVO, o con gli altri che hanno corso questa gara: cercheremo di illustrare i misteri che stanno intorno alla questione.
    Illustreremo anche i motivi per cui sosteniamo che la "norma etica" e la norma sugli "ex-agonisti" sono illegittime.

    Il problema va comunque affrontato in due distinti fasi:
    a)      La partecipazione al Mondiale Master UCI
    b)      La legittimità delle norme attuative 2014 della FCI:
    1)      La norma etica
    2)      Gli ex agonisti
     
    a) La partecipazione al MONDIALE Master UCI
    Il Mondiale Master dell'UCI é una gara agonistica che si disputa per fasce d'età ed é riservata a corridori delle categorie MASTER ed ELITE.
    E’ evidente che la partecipazione sia riservata ai tesserati in possesso di una licenza per una delle due categorie sopra indicate, come stabilisce il Regolamento del Campionato del Mondo Master UCI, consultabile al link:
    http://www.sport.be/uciworldcyclingtour/2014/eng/regulations/:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Mondia10
    Riportiamo la traduzione che è la seguente:

    1. Requisiti di Partecipazione
    I corridori possono partecipare alle seguenti condizioni:


    • Licenza giornaliera in accordo con le regole della Federazione Nazionale.
    • Licenza  elite con l'esclusione di:

      • Tutti i corridori che hanno fatto parte di un team registrato all'Uci durante il corrente anno.
      • Tutti i corridori che hanno preso parte a Campionati del Mondo, ai Giochi Olimpici, campionati o giochi continentali o giochi regionali, ai Giochi del Commonwealth, o ad una coppa del mondo nel corrente anno, esclusi gli eventi Masters.
      • Tutti i corridori che hanno ottenuti punti UCI nel 2014.


    • Licenza Master

    Novità nel 2014 : Ai Partecipanti dei Campionati Mondiali è richiesto possedere una licenza nazionale di Dilettanti – Master di una federazione affiliata all'UCI. La licenza giornaliera non è più ammessa.
    Conformemente ai regolamenti UCI, i ciclisti con punti UCI non sono autorizzati a prendere parte alle qualificazioni UWCT per i Campionati Mondiali su Strada.  


    Quanti sapevano che la normativa UCI consente anche agli Elite senza contratto, rientranti nelle fasce d'età stabilite, di partecipare sia alle prove di qualificazione che al Mondiale Master?
    Credo che non lo sappia nessuno nemmeno in Federazione.

    Il perché di tale regola é facilmente desumibile dai seguenti articoli del Regolamento Tecnico UCI, concernente le categorie del ciclismo agonistico:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Uci_110
    da dove si rileva che i Master sono inclusi nelle categorie del Ciclismo agonistico (art. 1.1.034), mentre i Cicloturisti sono riportati nell'art. 1.1.039 Ciclismo per tutti, ciclismo non agonistico.

    La Struttura Amatoriale Nazionale della FCI ha emanato le Norme attuative 2014 per l’Attività Amatoriale e Cicloturistica.

    Vediamo rapidamente cosa é previsto per queste attività da tali norme.
    L’attività cicloamatoriale (definita Master in FCI) è chiaramente indicata ed è riservata alle seguenti categorie:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Attivi10

    L’attività cicloturistica è chiaramente indicata nelle norme attuative:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Attivi11
     
    Per la partecipazione alle gare all’estero le predette Norme attuative 2014 prevedono quanto segue:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Master10

    Accertato dunque che al Campionato del mondo Master possono partecipare:
    - Master
    - Elite (nei limiti sopra indicati)
    - mai i Cicloturisti
    sarebbe auspicabile che il vertice della SAN della FCI spiegasse come mai tutti questi italiani, tesserati e non alla FCI, abbiano potuto recarsi all’estero in violazione della normativa sopra riportata emanata dalla FCI per tali gare.

    Fatte queste considerazioni che non toccano né la "norma etica", né la norma degli "ex agonisti" vorremmo che la SAN della FCI ci spiegasse questa frase, tratta dal sito:
    http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=1161
    12 settembre 2014 – Il siciliano Giuseppe Di Salvo, atleta tesserato in Italia con la UISP come cicloturista, il 31 agosto scorso ha vinto i Campionati Mondiali Master di ciclismo UCI a Lubiana, in Slovenia.
    Il giovane atleta, classe 1984, con un passato da professionista, ma ahilui, anche una squalifica di due anni per doping che gli pende sulla testa, in Italia non può correre. Infatti è titolare, così come imposto dalle Norme Attuative della FCI in vigore dallo scorso 1° Gennaio 2014 e adottate da tutta la Consulta, di un tesserino da cicloturista.
    Di Salvo in Italia può prendere parte a tutte la manifestazioni che vuole, purché comprendano la partecipazione dei cicloturisti, ma non può entrare in classifica, né influire sull'andamento della corsa.... in Italia!
    ma specialmente questa frase che viene all' avv. Santilli, dal giornalista Cavallini:
    Così come ci ha dichiarato personalmente lo stesso Santilli, la FCI ha inviato all'UCI a inizio settimana una lettera con la richiesta di espulsione di Di Salvo dalla classifica e l'annullamento del titolo. Ma è una richiesta, che la stessa UCI potrebbe REGOLARMENTE rifiutare. 
    Ora ritengo che lei avv. Santilli, sia l'unico dirigente in ambito UCI (Comm. Eventi di Massa), in ambito FCI (Presidente della Struttura Amatoriale Nazionale), in ambito Consulta Ciclismo (resp. Comm. Disciplinare, doping e giustizia) che non sappia che ad un CICLOTURISTA non é consentito partecipare ad una gara agonistica di 157 km. disputata in 3h 41’ 52” ad una media di  42.458 kmh. poiché in base all'art. 2.1.02 delle Norme 2014 é previsto lo svolgimento delle manifestazioni cicloturistiche ad una velocità controllata di 25 kmh ( 20 kmh. nell'UISP)!
    La normativa tecnica per i Cicloturisti vigente per gli Enti di Promozione Sportiva aderenti alla Consulta Nazionale del Cicloamatoriale é pressoché identica a quella FCI.

    Nell'articolo sopra pubblicato Lei avrebbe dovuto indignarsi ancor più per questo fatto che per il fatto che DI SALVO sia incappato nel 2007 nella rete dell'antidoping e quindi era "non etico"!
    E che Lei avv. Santilli, presidente di due importanti istituzioni sportive in ambito nazionale del ciclismo, non sappia questa cosa francamente la dice lunga sulla sua totale impreparazione, che é un fatto ETICO punibile dal Codice Etico FCI del 2008, a ricoprire un simile incarico. 
    Avrebbe dovuto incazzarsi perché l'articolo é aperto con l'affermazione che, essendo DI SALVO tesserato per l'UISP quale Cicloturista, può in Italia partecipare a qualunque gara ove é prevista la presenza dei Cicloturisti (come in effetti é avvenuto in tutto il 2014), non invece rilasciare una dichiarazione ove dice che l'UCI potrebbe ritenere TUTTO REGOLARE!
    Ma questa dichiarazione di Cavallini avrebbe dovuto provocare in Lei, quale responsabile della SAN della FCI e quale responsabile disciplinare della Consulta l'immediata sospensione di costui e di quanti si comportino allo stesso modo!
    Ma anche in questo caso Lei ha ritenuto di giustificare l'operato di Di Salvo e della sua società!
    Spiegheremo anche il perché di queste sue "inspiegabili" esternazioni!

    A più tardi con la parte b) La illegittimità delle Norme attuative 2014 della FCI!
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    Messaggio Da Admin Mar Set 16, 2014 10:27 am

    angelo francini ha scritto:IL CAMPIONATO DEL MONDO MASTER – Gli errori - parte 2

    B) La illegittimità delle Norme attuative 2014 della FCI.
    Il rispetto delle regole giustamente richiesto ai tesserati non può però essere omesso da coloro che sono deputati ad amministrare e gestire sotto l’aspetto sportivo l’attività federale, nello svolgimento della loro funzione.
    Quindi le regole possono essere cambiate nel rispetto di quelle norme che ne stabiliscono modi e metodi per effettuare tali cambiamenti: se questo viene meno anche la validità delle norme è priva di quel requisito di legittimità che le rende valide.
    In tal caso anziché regole applicate da chi ne ha il potere diventano imposizioni dittatoriali.

    Le Federazioni assumono la figura di “associazioni con personalità giuridica di diritto privato” in base alla Legge, ma alcune delle loro attività sono definite, in base alla legge istitutiva del CONI, aventi “natura pubblicistica”: proprio per tale loro definizione richiedono in base alla Legge l’approvazione preventiva del CONI per poter essere applicate.
     
    Le due regole contenute nelle Norme attuative 2014 per l’Attività amatoriale, che analizzeremo in seguito, costituendo modifiche al Regolamento Tecnico dell’Attività Cicloamatoriale-Cicloturistica richiedono, per la loro applicazione, in base all’art. 1 del Reg. Organico della FCI, l’approvazione della Giunta Esecutiva del CONI:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Organi10

    Appare evidente che in base al comma 3 dell’organico, le due sopra indicate norme non possano essere applicate per la mancanza del requisito essenziale che le rende applicabili: l’approvazione del CONI che non è mai avvenuta.
    Conferma a tale iter burocratico la si evince dal Regolamento Tecnico per le Attività Cicloamatoriali e Cicloturistiche, scaricabile al link:
    http://www.federciclismo.it/download/regolamenti.htm
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Rtamat12

    La più grande assurdità nell'emanazione di tali norme, tuttavia, si riscontra nel mancato rispetto del dettato dello Statuto FCI:

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Attivi12
    Come si vede il comma 2 stabilisce che l’Attività amatoriale è inclusa nell’Attività dilettantistica e quindi è facile capire che, in base a quanto stabilito dal comma 5, deve essere garantito il costante equilibrio tra diritti e doveri fra le varie categorie del settore dilettantistico: non è possibile applicare regole che pongano differenze fra le varie categorie su un medesimo argomento.
     
    Analizziamo le due singole norme che la Struttura Amatoriale Nazionale ha incluso nelle Norme
    Attuative 2014 dell’Attività Cicloamatoriale:
     
    1 - Partecipazione all’attività agonistica amatoriale di tutte le specialità di ex atleti categ. agonistiche M/F
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Att_ex10
    Tale Norma attuativa costituisce modifica al Regolamento Tecnico dell’Attività amatoriale nei seguenti articoli:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Rtamat11
    quindi non con le Norme attuative annuali
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Categ_10

    Se a questo aggiungiamo quanto stabilito dallo Statuto FCI, sul diritto dei tesserati di scegliere all’interno dello stesso settore quale attività svolgere è chiaro che il divieto imposto con questa NORMA ATTUATIVA diventi una violazione allo stesso Statuto.

    Infine voglio richiamare quanto scritto nella parte 1 (sopra postata), ove sul sito ufficiale dei Mondiali Master UCI, é scritto che la partecipazione é consentita ai corridori con tessera ELITE (che, caro avv. Santilli, fa riferimento agli elite senza contratto) vorrei capire come lei abbia imposto e la FCI accettato di vietare la partecipazione agli ex-agonisti.
    Certamente lei avrà ricevuto il plauso degli organi di giustizia per queste decisioni, come ama ricordare, il che starebbe a dimostrare una di queste due possibilità:
    - che non conoscono i regolamenti che debbono applicare
    - che non sono liberi nella loro azione.
    Ma riporto la regola stabilita per la partecipazione alle singole prove di qualificazione ed al Mondiale Master UCI:
    1. Requisiti di Partecipazione

    I corridori possono partecipare alle seguenti condizioni:


    • Licenza giornaliera in accordo con le regole della Federazione Nazionale.


    • Licenza  elite con l'esclusione di:


      • Tutti i corridori che hanno fatto parte di un team registrato all'Uci durante il corrente anno.

      • Tutti i corridori che hanno preso parte a Campionati del Mondo, ai Giochi Olimpici, campionati o giochi continentali o giochi regionali, ai Giochi del Commonwealth, o ad una coppa del mondo nel corrente anno, esclusi gli eventi Masters.

      • Tutti i corridori che hanno ottenuti punti UCI nel 2014.




    • Licenza Master



    Novità nel 2014 : Ai Partecipanti dei Campionati Mondiali è richiesto possedere una licenza nazionale di Dilettanti – Master di una federazione affiliata all'UCI. La licenza giornaliera non è più ammessa.
    Conformemente ai regolamenti UCI, i ciclisti con punti UCI non sono autorizzati a prendere parte alle qualificazioni UWCT per i Campionati Mondiali su Strada.  


    2 – Tesseramento cicloamatori – requisito etico
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Att_et10
     
    Un requisito etico, contenuto in una Norma attuativa non può modificare i seguenti regolamenti:
    -Statuto federale
    - Regolamento Tecnico UCI
    - Regolamento Antidoping UCI
     
    Tale requisito etico non rispetta quanto stabilito dallo Statuto nell’art. 4 – Tesserati, che prevede:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Art_4_10
    Solamente una decisione di natura disciplinare inflitta da un Organo disciplinare può privare un tesserato della tessera che, in base al primo comma dell’art 6 dello Statuto, ha il diritto di libera sceltaXXXXXXXXXXXXX.


    Nella materia specifica del doping, lo Statuto FCI cosi recita:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Statut11
     
    Sempre in materia di doping la FCI, in riferimento di quanto sopra indicato, applica in toto il Regolamento Antidoping UCI che prevede:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Antid_10
    Nelle Introduzione punto 2 specifica che, detto Regolamento Antidoping UCI, fa parte delle regole di gara, ossia le regole sportive che dettano le condizioni di pratica de uno sport.

    e all’art. 1 stabilisce che lo stesso si applica a tutti le categorie di tesserati previsti dal Regolamento Tecnico dell'UCI.

    Tale Regolamento Antidoping al Capitolo X - Sanzioni e conseguenze sancisce:
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Antid_11
    ossia:
    art. 286 – principi generali di ETICA nell'applicazione delle sanzioni in materia di doping
    art. 306 – stabilisce le sanzioni per la prima violazione doping
    art. 306 – stabilisce le sanzioni per la seconda violazione doping
    art. 308 – stabilisce la sanzione per la terza violazione: la radiazione!
    Tali sanzioni sono identiche a quelle contenute nella Normativa antidoping emanata dal CONI essendo la semplice trascrizione della normativa sanzionatoria della WADA.

    Vi é da rilevare che l'art. 286, sopra indicati, imponga:
    "Le disposizioni delle presenti regole antidoping relative alle saranno interpretate ed applicate nel rispetto dei diritti dell'uomo e nei principi generali del diritto, tra i quali la proporzionalità e la gestione individuale dei dossier." 

    La regola UCI richiamata quindi non consente l'uso che ne fa la FCI: la norma etica italiana diventa infatti una sorta di messa alla gogna di tutti coloro che, avendo subito una squalifica per doping, vengono messi alla berlina.
    Appare quindi chiaro che non è possibile  imporre questa norma, che assume la forma di sanzione disciplinare, privando il tesserato di scegliere liberamente l’attività che vuole fare per la quale la normativa chiede solamente l’idoneità sanitaria in base alle vigenti leggi.


    Conclusioni
    Queste due norme sono chiaramente irregolari e passibili di ricorso all'UCI, in base al Regolamento Tecnico della stessa.
    E qui non si tratta di difendere i dopati, come oggi hanno sostenuto decine di aficionados dell'avv. Santilli sul suo profilo Facebook: si tratta di rispettare la normativa vigente.
    La quale può essere modificata, ma nei modi stabiliti e non con invenzioni che invece debbono essere solo censurate e criticate.

    Giuseppe DI SALVO e tutti gli altri nella sua situazione, in questa ottica, hanno subito un'ingiustizia poiché sono vittime delle folli ed illegittime prevaricazioni di una dirigenza che per portare avanti le proprie idee, che possono anche essere in parte condivisibili, sa operare solo nella sistematica violazione delle regole: invece dovrebbe adoperarsi per far si che tali idee diventino regole applicate all'origine ossia prima di tutto in ambito internazionale.
    Perché altrimenti noi normali tesserati italiani finiamo per diventare solo lo strumento che permette a VOI di raggiungere i vostri personali scopi.

    Caro avvocato, i giochetti di prestigio fatti in occasione delle Assemblee nazionali di Bologna e di Levico, oggi si ritorcono contro quegli Organi di Giustizia che li hanno permessi:
    i Master sono stati usati per modificare la democratica composizione di quelle Assemblee, oggi li volete cacciare come banditi.

    E, ripeto, sono pronto anche a sostenere la sanzione della radiazione per la prima positività: ma prima vorrei avere delle risposte alle domande poste oggi da Franco Arturi a pag. 32 della Gazzetta dello Sport: in quei bui anni attorno al 1997 non era solo il calcio coperto nel doping all'interno del CONI, anzi!

    Domani é in programma un'esame in merito all'ETICA sportiva "applicata"!
    Buonanotte a tutti, a domani.
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    Messaggio Da Admin Mar Set 16, 2014 10:37 am

    BenoixRoberti ha scritto:L'Avvocato insiste nonostante si sia fatto il selfie col sorcio in bocca

    L'ETICA è come l'energia, ha fasi alterne. Non si parla di fisica, ma di metafisica.
    La propaganda dell'avvocato Santilli, anziché cambiare strategia ed attenuarsi, si fa sempre più cialtrona.

    Oggi è uscito un incredibile articolo del Corriere dello Sport, media partner della Granfondo Roma, che attribuendo doti da provetta Sherlock Holmes alla Federciclismo (che ormai parla col ripetitivo gergo ideologico dell'avvocato romano) narra la panzana secondo cui la Federciclismo avrebbe annusato la frode e chiesto all'Uci il ritiro della maglia a Di Salvo.

    Come chiunque ha potuto leggere qua, è assodato che:

    1 - l'Avvocato Santilli sapeva da tempo che Di Salvo non aveva il "requisito etico" (*1) e peraltro essendo tesserato come cicloturista per un club Uisp non avrebbe potuto partecipare ai mondiali Master (riservati a tesserati Fci e affiliati Uci), che avevano previsto una qualificazione, il cui elenco era nella disponibilità della Commissione Mass Participation dell'Uci (con presidente Di Rocco e Santilli componente)
    2 - l'Avvocato lo aveva ammesso scrivendo lui stesso sul suo profilo Facebook "Peccato che fosse un dopato" (post poi cancellato dopo poco tempo, resosi conto della gaffe)
    3 - in tal modo l'Avvocato si è auto-denunciato di omessa e deliberata applicazione del codice etico (ma difficilmente il suo procuratore federale agirà contro il predecessore da cui prende le segnalazioni che vedremo più avanti).
    4 - Solo dopo la nostra segnalazione si è attivato "in fretta e furia" cercando di imporre una apparenza.
    Ci pare di ricordare che in passato un tesserato fu pure deferito e forse sanzionato per avere scritto alcune cose sulla sua bacheca facebook privata, intercettato dalla potente "Stasi" federale (metodi ricorrenti).

    (*1) - Per mesi abbiamo sentito parlare addirittura di "codice etico", e dopo le bordate chiarificatrici su questa panzana il verbo di Santilli si è riassestato sul "requisito etico". La differenza tra "codice etico" e "requisito" etico è sostanziale: il primo sarebbe stato un insieme di norme comportamentali che costituiscono un regolamento, il secondo è un diversivo non derivante da un codice etico in quanto rappresenta una "sanzione aggiuntiva" a sanzioni già inflitte e scontate che non prevedevano pene afflittive. Inoltre l'unico codice etico applicabile nel ciclismo italiano è quello etico-comportamentale emanato dal CONI: questa motivazione ha indotto l'esperto avvocato a declassare a semplice "requisito etico" la regola attuativa, in quanto sapeva di non poter camuffare la stessa come norma derivante da un codice etico "inesistente" che non prevede sanzioni di natura tecnica, quali in effetti sono quelle contenute nel "requisito etico" emanato!
    E' avvenuto come se in cucina avessimo messo il dolce nella minestra.

    Uno potrà anche contare su un esercito di aficionados caricati a molla sui social, ma cosa penseranno veramente coloro, anche tra questi, che hanno visto quel post su Facebook e poi osservato quanto è successo?
    Chi potrà credere essenzialmente e non solo per convenienza e apparenza a chi si comporta in questo modo?

    Ci siamo chiesti il perché di questo "errore di svista", errore di ... sbaglio", "errore di etica", così enorme, ripetuto, sbugiardato pacchianamente e "candidamente ammesso" clandestinamente nel web, ma negato pubblicamente salvo, così sembrerebbe a sentire alcuni informati di cose federali, scaricare tutte le colpe sul solo presidente federale.
    No Avvocato Santilli, la frittata l'ha fatta lei e anche se sta correndo a destra e a manca per spararla grossa sui media ... CARTA CANTA 
    Neanche gli effetti speciali di George Lucas possono cambiare la realtà sotto gli occhi di tutti.
    La corda l'ha fatta lei con tutte le cervellotiche politiche propagandistiche che hanno scatenato anche alcuni deprecabili istinti umani (che credevamo lasciati alla storia dell'inquisizione, alla fase buia della rivoluzione francese ed alla promulgazione delle leggi razziali). E sempre lei se l'è messa al collo grossolanamente scrivendo quell'incauto post sul suo profilo Facebook.

    Nonostante sia stato sbugiardato così miseramente, lei persegue nella sua politica di annunci e di effetti speciali.
    Cosa avrebbe annusato la sua federciclismo (che ormai sembra altra rispetto a quella ufficiale di Di Rocco) stando all'articolo del Corriere dello Sport? La truffa?!
    Si lasci dire che è la solita propaganda.

    Non si tratta di "schizzi di m... digitale" come disse tempo fa uno sboccato comico/leader politico, ma tutta roba auto-prodotta dal lato suo. Sì, perché lei ha fatto tutto da solo in un weekend di pura follia, passando dall'accusare indirettamente il presidente-commissario della Mass Participation Uci al far accusare l'Uci stessa in un comunicato ufficiale di Federciclismo.

    Nessuno nella storia delle Fci si era preso tali e tante libertà, senza appartenere all'organo direttivo, il consiglio federale.
    http://www.federciclismo.it/notizie/dettaglionotizia.asp?mcodice=19862
    A lei il concetto di democrazia e confronto è totalmente estraneo e si estrinseca in banali sorrisi, ammiccamenti, vacue e ripetitive enunciazioni e poco altro. Peraltro in questa penosa vicenda ha avuto modo di palesare una preoccupante non conoscenza delle basilari regole sportive.
    Ma a parte tutto questo, ci si è chiesti se era possibile che lei davvero avesse potuto commettere tutti quegli errori, quelle sviste, quei mancati controlli. Il suo messaggio su Facebook ci ha convinto che così non fosse, che c'era qualche altra spiegazione.
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Cumulo10

    Un fondato ed enorme sospetto ce lo ha fornito lei direttamente quando, forse nel panico, ha cercato una sponda mediatica per poter dire la sua ed uscire dall'accerchiamento, accerchiamento che lei stesso si era creato con le palesi contraddizioni ed i troppi doppi binari che in questi mesi si era creato.

    Lei a quel punto ha concordato quel comunicato/intervista con GranfondoNews, un sito specializzato ottimamente gestito dal molto professionale team di Cavallini, la Playfull.
    http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=1161
    L'articolo è stato davvero redatto con molta misura e mestiere da Cavallini, non senza passaggi delicati e certamente sinceri, come quando parla della pagina del sito federale dell'encomio a Di Salvo rimossa in fretta e furia (sebbene sia ancora disponibile nel database anche su un sito che certifica le pagine a futura memoria). In altri passaggi ha anticipato il palleggio di responsabilità poi palesato nel successivo comunicato del sito federale.
    GranfondoNews è davvero di una completezza informativa mirabile nel settore granfondistico e si contano numerose pagine dedicate all'avvocato che ne valorizzano il portato innovativo (per noi solo presunto) delle idee messe in campo. Santilli sembra di casa a GranfondoNews con numerose e ricorrenti interviste (talvolta con leggeri accenti autoreferenziali).
    http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=956
    http://www.granfondonews.it/v5/articles.asp?id=811
    http://www.granfondonews.it/v5/news.asp?id=3591

    In questi giorni siamo stati sommersi di segnalazioni, ma proprio per distinguerci dalla vergognosa "delazione" e non fare dossieraggio (come qualcun altro invece sembra fare al di fuori di regole civili e sportive e su questo ci torneremo) ci siamo limitati a prendere in esame SOLO quelle suffragate da documenti pubblici o pubblicabili che presentino degli oggettivi elementi di dubbio.

    Leggendo le segnalazioni ci è venuto il dubbio che il caso di Di Salvo non fosse l'unico caso di AMNESIA ETICA, o di ETICA A FASI ALTERNE.

    La nostra attenzione si è subito focalizzata sulla seguente frase scritta dall'avvocato: "Enrico Cavallini ha fatto una cosa semplice e banale, prima di attaccare a testa bassa ..."
    Ohibò, perché mai Cavallini avrebbe dovuto attaccare a testa bassa? E di converso perché mai Santilli avrebbe dovuto difendersi da Cavallini?
    A dire il vero, di attaccare a testa bassa, non lo facciamo nemmeno noi, perché lo facciamo a testa alta e fieri di farlo con diritto e proprietà di argomentazione fornita da tesserati stufi di vessazioni e applicazioni discrezionali delle regole.

    Ci sono stati segnalati tre casi eclatanti di corridori non abilitati all'attività amatoriale per le due "Regole Santilli", perché chiamarle "etiche" è ormai un vero insulto alla logica ed all'etimologia.

    Il caso più eclatante è quello all'origine di questa discussione. Di seguito i dati che ci sono stati segnalati con documentazione.

    1) Giuseppe Di Salvo - Campione Mondiale Master
    Mancanza del requisito della Regola Santilli n.1
    Team: VC Maggi 1906 Tinkoff Credit Systems Sain Gobain
    Ufficio Stampa VC Maggi 1906 - Playfull
    http://www.playfull.it/v4.1/news.asp?id=2627

    2) Alessandro Bertuola
    Ex professionista ancora in periodo di limbo post-professionistico per la seconda Regola Santilli (no ex prof per 4 anni), tesserato Cicloturista per lo stesso club, partecipa a varie Granfondo (vittoria e piazzamenti) per diversi mesi:
    http://www.lecomaridellamdd.it/calendariogf/report_class.asp?n=bertuola%20alessandro&y=2014
    Partecipa anche alla Granfondo Felice Gimondi 2014, prova Five Stars League, dove solo dopo il traguardo viene tolto dall'ordine d'arrivo a seguito, sembra, di pressanti proteste per il rispetto della 2a Regola Santilli.
    Team: Team Beraldo Greenpaper Europa Ovini
    Ufficio Stampa Team Beraldo - Playfull
    http://www.playfull.it/pub/press/2014/teamberaldo-2014/20140331/beraldo-20140331.html

    3) Enrico Zen
    Tesserato prof sino al 2010 (dal 2015 eleggibile per la 2a Regola Santilli)
    http://www.procyclingstats.com/rider/125846-Enrico-Zen
    vincitore della GF Pantani Forever Galibier nel 2014.
    http://www.lecomaridellamdd.it/calendariogf/report_class.asp?n=zen%20enrico&y=2014
    Team: Team Beraldo Greenpaper Europa Ovini
    Ufficio Stampa Team Beraldo - Playfull
    http://www.playfull.it/pub/press/2014/teamberaldo-2014/20140603/beraldo-20140603.rtf

    4) Dmitri Nikandrov
    Tesserato elite sino al 2012,
    http://www.procyclingstats.com/rider.php?=&id=127952&season=2012
    vincitore della 9 Colli, prova Five Stars League, ci viene segnalato ufficialmente tramite l'account Facebook degli amici di Lazio Ciclistico.
    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Copert10
    http://www.lecomaridellamdd.it/calendariogf/report_class.asp?n=nikandrov dmitri&y=2014
    Team: Team Kyklos
    Ufficio Stampa Leopardiana: Playfull
    http://www.playfull.it/pub/press/gf-leopardiana-2013/20130908/leopardiana-20130908.html
    http://www.teamkyklosabruzzo.it/2014/05/18/nikandrov-brucia-tutti-in-volata-alla-nove-colli/

    Abbiamo evitato, come detto, le segnalazioni in stile rosicante (o del tipo: indagate su quello che ..., tutti comportamenti figli di una cultura assatanata e scatenata da queste "Regole Santilli") e ci siamo limitati a quelle che presentano oggettivi dubbi.

    Ci è stato fatto notare come Gianluca Santilli mantenga rapporti amicali con figure importanti di questi club.
    Nel VC Maggi è tesserato un antico grande amico di Gianluca Santilli, lo storico giornalista del Tg2 Piergiorgio Giacovazzo, figlio del compianto Giuseppe, volto del Tg1, e passato alla storia per avere rotto a furor di popolo un tabù perbenista facendosi scappare il primo "cazzo" esclamato in televisione.
    Piergiorgio Giacovazzo, uomo di bell'aspetto atletico, è campione italiano in carica dei giornalisti ed è un ospite fisso degli eventi di Bicitaly di Santilli ed era nel suo gruppo sportivo originario, il Petit Velo, dove c'erano anche Cassani ed altri personaggi Rai.
    http://www.afterweb.com/PetitVelo/soci.htm

    Nel Team Beraldo Greenpaper Europa Ovini, quest'ultimo sponsor è una azienda di Gabriele Marchesani, da tutti comunemente conosciuto come amico di Gianluca Santilli, che lo sta guidando alla creazione di un team continental Uci nel 2015.
    http://www.giroditaliamatori.it/index.php?option=com_content&view=article&id=220:legame-doppio-tra-gabriele-marchesani-e-il-giro-ditalia-amatori&catid=16&Itemid=248&lang=it
    http://www.teamkyklosabruzzo.it/2014/05/18/nikandrov-brucia-tutti-in-volata-alla-nove-colli/

    Gabriele Marchesani è anche il team manager del Team Kyklos Abruzzo, ovvero proprio quello che sarà il nome del suddetto team continental.
    Tra i tantissimi appassionati di ciclismo che seguono online Carlo Gugliotta ed il suo "Ultimo chilometro", molti ricordano benissimo come il club abruzzese abbia avuto la benedizione di Gianluca Santilli nel corso di una puntata di qualche settimana fa.

    Dal minuto 6 in poi in particolare:


    Beninteso, e a scanso delle immaginabili ritrite retoriche: non sono le amicizie ad essere in discussione, quanto invece il fatto che queste amnesie si sarebbero verificate proprio con queste società e comunque ... in bocca al lupo a questo team continental, da chi appoggia al 100% le avventure nel ciclismo vero, quello olimpico.

    Le sento già le frasi degli aficionados di Santilli (cit. Francini) "vorremmo sapere cosa c'è di male ad essere amici?" ... e altra retorica a fare da cortina fumogena.
    Nulla, l'amicizia è una cosa bella e nobile. Però, fate un po' voi, noi i dubbi su un certo "occhio di riguardo" li mettiamo nero su bianco, anche a garanzia di chi gli errori li potrebbe avere compiuti, altri si limitano al chiacchiericcio, cosa che forse fa sentire più falsamente "potenti" coloro che gestiscono questa grigia discrezionalità arrogatasi fuori dalle norme sportive, e di buon senso civile.

    E' abbastanza normale che, poi, scatenata la tigre della email etica per le segnalazioni, le persone che denunciano (anonimamente) pretendano il pieno rispetto delle norme (CHE A NOI NON PIACCIONO per le ragioni regolamentari esposte, anche di seguito).
    Quando le segnalazioni non hanno stranamente esito, è normale che sorgano dei dubbi.
    E nella foto di seguito si notino la risposte evasiva di Santilli a due quesiti puntuali di un cicloamatore, tutte diverse dal giustiziere a cui si è assistito in altre occasioni (l'etica delle fasi alterne).

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Random10

    Il quesito del cicloamatore non è banale, è la risposta ad essere scontata. Chi bara sono i ciclisti e basta, SEMPRE, i team amici invece manifestano solo "certe esaltazioni un po' ridicole".
    Tutti ne parlano nel chiacchiericcio sotto traccia, anzi tutti ne sparlano, per paura di subire ritorsioni ed entrare nel mirino. Di converso tutti esultano quando cade la testa di qualche dopato o di qualche ex prof (colpevole solo di avere corso da prof, magari di 4° livello) con cori di insulti da forum come in BDC (non tutti, per fortuna, va detto), popolato da seguaci che facevano proselitismo per il Santillismo imperante, quello dell'etica a fasi alternate.

    E' un ambiente sportivo sano questo? Un ambiente dove ci sono laceranti accuse e sospetti di doping, di favoritismi, dove i forum amatoriali sono diventati cassa di risonanza dei peggiori istinti umani.

    Questi team citati hanno schierato alla partenza questi atleti e poi, una volta scopertisi questi senza i requisiti delle famigerate regole etiche, vengono bombardati e coperti di improperi (quasi come la frutta ed i pomodori marci riservati al condannato al patibolo nella Roma di Rugantino).
    E' normale che la FCI di espressione santilliana attribuisca alla presenza mondiale di Di Salvo il termine di "TRUFFA", vista la conflittualità inevitabile fra regole FCI (illegittime) e regole UCI?
    Non c'è un eccesso di enfasi a scopo propagandistico? Lo dico anche a seguito della voragine regolamentare italiana, ben spiegata dal post di Francini.
    Possiamo affermare che il conducator del settore amatoriale abbia portato questo settore in un pantano di veleni e ricatti incrociati dove l'etica sportiva se ne è andata da tempo?
    Prima c'era il doping, tanto purtroppo, adesso sarà anche un po' diminuito come dice la propaganda, ma ci sono tanti e troppi odi, troppi comportamenti disdicevoli.
    Dovrebbe venire da questo mondo l'ancora di salvataggio del ciclismo?
    Non si è solo perplessi. Se questo è il prezzo da pagare per avere ordini d'arrivo più veritieri, meglio che la Federciclismo e la sua nobile storia (nonostante mille critiche ed errori storici) SE NE STIA FUORI da questo mondo.
    Questa atmosfera sta inquinando progressivamente tutta la federazione nel suo complesso, e purtroppo anche il settore giovanile.

    E' inaccettabile che la retorica amatoriale attribuisca una patente di dopato per forza agli ex tesserati dell'agonismo olimpico. E' stata scatenata una assurda gogna pubblica (sui forum amatoriali) alla figura unificata dell'ex dopato, ex professionista, ex dilettante.
    L'effetto vero delle due Regole di Santilli è stato un moto di odio verso gli ex corridori agonisti, ma quando serve possono anche andare bene, per fare da testimonial alla Granfondo di Roma.

    C'è troppa ipocrisia in tutto questo. E' giunto il momento di un bel "FERMI TUTTI, ADESSO RAGIONIAMO".
    Avvocato, lei ha fatto troppi disastri, adesso ci manca solo che lei scateni gli strali del suo popolo di aficionados contro l'Uci di Cookson, come stupefacentemente fatto nel comunicato emesso dalla Federciclismo, che porta l'impronta semantica del suo pensiero.
    http://www.federciclismo.it/notizie/dettaglionotizia.asp?mcodice=19862 
    Di Robespierre la storia ce ne ha riservato già uno, basta e avanza.

    E' normale che chi riceve e raccoglie denunce anonime impunemente, FUORI DA OGNI REGOLA CIVILE E SPORTIVA, accusi noi che pubblichiamo documentazione solo pubblica di DOSSIERAGGIO de noantri?
    L'unica cosa corretta era quel "de noantri", in effetti lui se lo può permettere da DOSSIERATORE nella sostanza, Anche nelle piccole parole il presidente SAN Santilli dimostra l'immancabile tracotante supponenza (immotivata poi, viste le figure barbine di cui sopra).

    Per capire la gravità di questa deriva regolamentare analizziamo le norme vigenti, augurandoci che finalmente qualche autorità intervenga per frenare l'infernale macchina messa in moto, e tornare a diritto e discernimento.

    IL CODICE ETICO DELLA FCI – QUESTO MISTIFICATO REGOLAMENTO
    Da qualche mese si sente parlare, spesso a sproposito, del codice etico federale. Questo sconosciuto regolamento è stato approvato dal Consiglio federale del 14 maggio 2008, ed è reperibile sul sito federale, al link:
    http://www.federciclismo.it/download/regolamenti.htm

    Ma a cosa si riferisce in particolare questo tanto abusato codice, ecco alcuni passaggi:
    Art. 2 - Codice etico
    II presente Codice etico individua i valori che costituiscono l'etica federale e reca una serie di norme sostanziali e comportamentali che dovranno essere rispettate da tutti coloro che operano presso la F.C.I., nell'ambito delle rispettive competenze ed in relazione alla posizione ricoperta nella organizzazione federale.
    Specifica i doveri di lealtà, imparzialità, diligenza previsti per i dipendenti e contribuisce a garantire che le attività di tutti i soggetti siano poste in essere nel rispetto dei valori di imparzialità, riservatezza e trasparenza.
    Il Codice etico costituisce presupposto e riferimento del modello organizzativo adottato dalla F.C.I., secondo quanto previsto dal d.l. n. 231/2001.
    Art. 3 - Ambito di applicazione
    II Codice etico si applica agli amministratori e a tutti i dipendenti, nonché ai titolari di rapporti di collaborazione a vario titolo, o di rapporti che comportino una prestazione di opera o la fornitura di un servizio ed alle persone autorizzate a frequentare gli uffici per effettuare studi e ricerche.
    Il Codice si applica, altresì, a coloro che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o di direzione della Federazione ed a tutti coloro che operano per il conseguimento degli obiettivi della stessa.
    II) PRINCIPI GENERALI
    Art. 6 - Conformità a leggi e regolamenti e politica federale
    Tutte le attività federali devono essere espletate in conformità alla legge e secondo la normativa federale. I comportamenti posti in essere devono essere ispirati alla massima correttezza dal punto di vista gestionale, alla completezza e trasparenza delle informazioni, alla legittimità formale e sostanziale ed alla chiarezza e veridicità dei riscontri contabili.
    La F.C.I., riconosciuta dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano ai fini sportivi, opera, altresì, nell’assoluto rispetto della legge e delle normative vigenti nei Paesi in cui svolge la propria attività quale unica rappresentante in Italia del movimento ciclistico, in armonia con i regolamenti, le deliberazioni e gli indirizzi del C.I.O., del C.O.N.I. e della U.C.I.
    Gli amministratori ed i dipendenti, nonché coloro che a vario titolo operano con la stessa, sono tenuti, nell'ambito delle rispettive competenze, a conoscere ed osservare le leggi ed i regolamenti vigenti in tutti i Paesi nel quale la medesima opera.
    Art. 7 - Regole di comportamento
    Tutti gli operatori aderenti alla F.C.I. devono essere a conoscenza delle normative che disciplinano l'espletamento delle proprie funzioni e dei consequenziali comportamenti.
    Nell'ambito delle loro attività devono tenere una condotta ispirata ai principi di lealtà, imparzialità, integrità ed onestà, evitando atti e comportamenti caratterizzati da animosità o parole di conflittualità, mantenendo rapporti improntati a fiducia e collaborazione, ispirati a correttezza trasparenza e reciproco rispetto.
    Non si deve omettere o posticipare un atto federale per interessi personali.
    Nelle relazioni con l'esterno, nell’ambito delle attività federali sono libere le dichiarazioni tecniche e quelle rilasciate dai rappresentanti federali eletti, mentre sono oggetto di autorizzazione da parte della Federazione, tutte quelle dichiarazioni fatte per nome e per conto della stessa.
    Informazioni o documenti, anche non riservati, di cui si è in possesso per rapporti professionali o per ragioni di ufficio, non possono essere utilizzati, salvo autorizzazione in tal senso da parte del Segretario Generale della F.C.I. o dell'organo federale del quale si è componente.

    Tutte le attività devono essere svolte con impegno professionale, rigore morale e correttezza gestionale, anche al fine di tutelare l'immagine della Federazione.
     
    Questi semplici passaggi chiaramente dimostrano come tale Codice faccia riferimento solamente all'attività svolta in ambito federale dai dipendenti e funzionari e da coloro che rivestono funzioni di rappresentanza e dirigenza negli Organi federali.
    L'unico codice etico federale, che può vantare questo nome è proprio quello più violato da chi si è appropriato dell'ETICA.

    Lasciando da parte, per misericordia, le mille marachelle dispotiche, c'è questa norma del Regolamento Antidoping Uci che risulta essere completamente ignorata e volutamente VOLGARMENTE disattesa dalla deriva giustizialista italiana (senza giustizia e diritto).

    UCI CYCLING REGULATIONS
    Chapter SANCTIONS AND CONSEQUENCES
    286. These Anti-Doping Rules concerning sanctions and consequences shall be construed and implemented in compliance with human rights and general principles of law, among which proportionality and individual case management.


    REGOLAMENTO UCI CICLISMO
    Capitolo SANZIONE E CONSEGUENZE
    286. Questo Regolamento Anti-Doping riguardante sanzioni e conseguenze deve essere interpretato ed applicato nel rispetto dei diritti umani e dei principi generali del diritto, tra i quali la proporzionalità e la gestione del singolo caso.
    http://www.uci.ch/mm/Document/News/Rulesandregulation/16/26/70/14ant-E_English.PDF


    L'INDIRIZZO EMAIL PER LA DELAZIONE "ETICA"
    Questa è la cosa più abominevole che sia stata concepita dal regime di Santilli.

    E' una cosa che è un insulto per il diritto e per il rispetto dei diritti umani.
    Ciò che ha fatto Santilli, e questo post valga come denuncia civico-sportiva, è IN VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO ANTIDOPING DELL'UCI, limitandoci all'aspetto internazionale.

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Vite11

    Tutto iniziò da questo Comunicato n.1 della Consulta, che in Consulta si dice venne interpretato come l'attivazione di una mail di servizio ove chiedere informazioni sul proprio status o dei propri tesserati.
    Si noti come la formulazione sia assolutamente equivoca e di doppia interpretazione.
    Ovviamente l'interpretazione data da Santilli è stata quella della raccolta della denuncia in forma sostanzialmente delatoria e come tale è stata utilizzata e propagandata su vari forum, BDC Forum in particolare, e vari profili di social network, come le autorità che dovranno poi verificare potranno comodamente fare.

    http://www.consultanazionaleciclismo.it/cnc/Data/Sites/1/GalleryImages/comunicati/20140113comunicato1.pdf

    SCANDALO FCI - LA REGOLA DELL'ETICA A DISCREZIONE (POST X CARTELLA STAMPA) Email10

    La Consulta Nazionale Amatoriale non ha mai ricevuto mandato per alcuna funzione di indagine o di raccolta di materiale per indagine o comunque di funzioni specifiche degli Organi di Giustizia. E' per sua natura un organo di coordinamento, la cui funzione è etimologicamente desumibile dal nome della stessa.
    Per questa ragione ciò che è stato messo in atto è un abuso, un esercizio di un ruolo non sancito da alcuno statuto o mandato statutario. Chi lo ha compiuto si è arrogato compiti e funzioni che non gli spettavano, molto probabilmente anche al di fuori delle leggi vigenti.

    L'Avvocato Santilli, e chi con lui ha condiviso questo account email, ha commesso un abuso in violazione di:
    CODICE ETICO DEL CONI
    CODICE ETICO DELLA FCI
    STATUTO FEDERALE FCI
    REGOLAMENTO ANTIDOPING DELL'UCI

    QUESTO E' UN ABUSO MOSTRUOSO CHE DEVE IMMEDIATAMENTE ESSERE FERMATO DALLA CONSULTA E DALLA FEDERCICLISMO.

    SI CHIEDE INFINE L'APERTURA DI UN FASCICOLO D'INDAGINE SU QUESTO COMPORTAMENTO FUORI, NON SOLO DALLE REGOLE SPORTIVE, MA ANCHE DA QUELLE CIVILI !!!

    Ps. Siccome non si vuole prestare il fianco alla becera e prevedibile propaganda solita degli aficionados di Santilli, che ci assimilerà a "difensori di dopati", invitiamo chi avesse denunce e segnalazioni da effettuare a scrivere agli organi di giustizia dei singoli enti e per la FCI alla Procura Nazionale Federale, così da rispettare i disposti regolamentari e statutari vigenti.

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      La data/ora di oggi è Ven Nov 22, 2024 7:39 pm