BenoixRoberti ha scritto:
La lunga storia, con la raccolta di documenti, che porta alla assegnazione dei Mondiali alla Toscana e Firenze con la falsa gara con la candidatura della Liguria
http://archive.ciclopassione.com/attachments/Federcinismo-la-federciclo-piu-mondialista.pdf
SCANDALO MONDIALI TOSCANA 2013 - L'AIUTO DELLA FCI ALLA FIRENZE DI RENZI
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BenoixRoberti ha scritto:Meglio postare tutta l'analisi per una opportuna indicizzazione e per favorire la lettura dell'analisi disponibile in file al link seguente:
http://archive.ciclopassione.com/attachments/Acquisizione-Societa-Mondiali-Truffa-alla-Liguria.pdf
_____________________________________________________________
LA VERA STORIA DEI MONDIALI DI TOSCANA 2013
LE MENZOGNE MONDIALI DI RENATO DI ROCCO?
- Perché Di Rocco da garante diventa organizzatore ed acquisisce la società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl tramite una società controllata della Fci?
- Perché la Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl non venne acquisita direttamente dalla Fci, ma tramite l’altra controllata Ciclistica Servizi Srl nel cui bilancio non risultano partecipazioni, inserite invece probabilmente a bilancio Fci?
- Perché la variazione dell’importo delle partecipazioni è del 2010 e non del 2011 (dal 2010 al 2012 è immutata) quando risulta che ufficialmente la società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl venne acquisita solo nel 2011?
- Cosa avvenne realmente nella vicenda della doppia candidatura ligure e toscana per i Mondiali 2013?
- Quando venne veramente decisa ed effettuata l’operazione della società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl, nel 2011 o nel 2010 come apparirebbe dal bilancio Fci?
- Perché la Regione Liguria ha dovuto sborsare soldi pubblici, anche a fondo perduto, quando la gara avrebbe potuto già essere decisa in favore della Toscana e di Firenze?
CI POSSIAMO FIDARE DELLE PAROLE DI RENATO DI ROCCO?
Dopo una analisi dei bilanci della Federazione Ciclistica Italiana abbiamo riscontrato alcune grosse anomalie gestionali che ci spingono a denunciare quanto emerso ed a suggerire agli organi di stampa alcune stringenti domande da porre al Presidente Federale Renato Di Rocco circa il suo operato.
Abbiamo il fondato sospetto che il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana possa avere largamente mentito al al Consiglio Federale, al movimento ciclistico, alla stampa e soprattutto alla Regione Liguria, la quale potrebbe avere partecipato ad una gara per l’assegnazione del Mondiale 2013 sostanzialmente già decisa o ampiamente orientata. Ma veniamo alla elencazione dei fatti e successivamente alla documentazione emersa, con preghiera di prestare attenzione, molta attenzione, alle date.
PREMESSA CRONOLOGICA DEI FATTI
Nel corso del 2012 il giornale Il Secolo XIX evidenziò alcuni enormi dubbi ben documentati sulla assegnazione dei Mondiali alla Toscana ed al comune di Firenze del sindaco Renzi.
La Regione Liguria spese parecchi soldi per mandare la delegazione in Australia per l’assegnazione, varie spese logistiche per le presentazioni e le visite dei funzionari internazionali, oltre ad un contributo a fondo perduto di 50.000 €uro. I termini della gara erano già di per loro scandalosi, ma si tenga conto che l’assegnazione dei Mondiali avvenne su decisione del consesso Uci del 28 settembre 2010, Uci (Unione Ciclistica Internazionale) di cui Renato Di Rocco era nel 2010 ancora vicepresidente.
La Federazione Italiana, presieduta da Renato Di Rocco, nonostante l’assegnazione dovesse avvenire a settembre 2010, si era già informalmente espressa a favore della candidatura fiorentina e ciò sollevò la ovvia protesta da parte del giornale Il Secolo XIX di Genova per l’evidente scorrettezza.
Nonostante il “pesante” parere espresso, la Fci portò avanti (forse in po’ troppo opportunisticamente) entrambe le candidature.
Il 21 luglio 2010, ben prima della assegnazione in Australia, il comitato toscano trasformò la società toscana candidata da ASD in Srl, appunto la società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl.
Il mondiale fu assegnato come da copione alla Toscana nella riunione Uci del 29 settembre 2010.
A febbraio 2012 il sito Ciclismo Online riprende parecchi dubbi sollevati nel 2010 dal giornale genovese e scrive:
_______________________
La Federazione Ciclistica Italiana, rappresentata dai tre sopraccitati amministratori, è quindi socia della “Società ciclistica servizi srl”, infatti i 100.000 € del capitale sociale è stato versato dalla FCI. Fino a qui nulla di male, infatti, anche altre Federazioni hanno deciso di creare una società di servizi per gestire quei settori, come ad esempio il merchandising, che non potevano essere gestiti con successo direttamente dalla Federazione. Il 13 luglio del 2010 la Federazione Ciclistica Italiana acquisisce, al costo di 3.000 €, da Marco Perciballi il restante 3% della “Società ciclistica servizi srl” diventandone quindi unico socio. Fermiamoci un attimo e spostiamoci in Toscana dove il 21 settembre 2010, una settimana prima che l’UCI assegnasse i Mondiali 2013, la società che ha presentato la richiesta ha mutato la sua natura giuridica da ASD (Associazione sportiva dilettantistica) in “srl”. Qui la prima domanda potrebbe sorgere spontanea: perché costituire una “Srl” onerosa (oltre 20.000 € di costo), prima di avere la sicurezza dell’assegnazione del Mondiale? Il 28 settembre 2010, il Mondiale viene assegnato a Firenze e il 21 gennaio 2011 l’UCI ha ceduto alla “Mondiali Ciclismo Toscana srl” l’esclusiva per la ricerca pubblicitaria in Italia per i mondiali del 2011 (Copenaghen) e 2012 (Limburg).Nel mese di Febbraio, in Toscana scoppia una polemica poiché gli enti pubblici hanno creato un comitato che, secondo le parole dell’avvocato viareggino Alberto Consani a La Nazione: ”Crea imbarazzo”. L’avvocato, che ha parlato per conto di Claudio Rossi (in quel momento presidente della “Mondiali Ciclismo Toscana srl”), ha ribadito che l’UCI ha concesso l’organizzazione dei mondiali a questa società e non ad altri soggetti (gli enti).Torniamo però alla “Ciclistica Servizi Srl”, il 30 maggio 2011 il consiglio di amministrazione di questa società, composto da Di Rocco (presidente) e dalla segretaria FCI Maria Cristina Gabriotti e dal funzionario Franco Vollaro, delibera, con voto unanime, l’acquisizione della “Mondiali Ciclismo Toscana 2013 srl”. Due giorni più tardi, il 1 giugno 2011, la società di proprietà della Federazione acquisisce al prezzo di 20.000 € la “Mondiali Ciclismo Toscana srl”, la società che organizzerà e che gestirà l’evento iridato toscano. Gli otto soci che fino a quel momento componevano la “Mondiali Ciclismo Toscana 2013”, vengono liquidati con 2.500 € a testa e la “Ciclistica Servizi Srl” diventa proprietaria della “Mondiali Ciclismo Toscana 2013”. I soci liquidati sono: Claudio Rossi, Alberto e Benedetto Piccinini, Leonello Stefani, Andrea Tafi, GianCarlo Brocci, Livio Iacovella e Alfio Dal Porto.
La Federazione Ciclistica Italiana è quindi proprietaria della Ciclistica Servizi che è a sua volta proprietaria della Mondiali Ciclismo. Se però il Presidente della Ciclistica Servizi è Renato Di Rocco fino a revoca del socio unico (la Federazione), il Presidente della Mondiali Ciclismo è sempre Renato Di Rocco, ma a tempo indeterminato. La Federazione ha perorato la causa di Firenze (rispetto a Genova) e l’UCI ha assegnato i Mondiali proprio al capoluogo toscano.
Tutto sarebbe normale se Di Rocco non si trovasse ad essere di fatto, nello stesso momento, vice presidente UCI, presidente FCI, presidente della Ciclistica Servizi e amministratore unico della “Mondiali Toscana”.
In particolare, se nella “Servizi” è presente un CdA, nella “Mondiali” c’è solo Renato Di Rocco che ha quindi
piena libertà di movimento senza che nessuno possa esercitare la doverosa attività di controllo.
Resta da capire se il Consiglio Federale sia stato o meno informato di queste operazioni che coinvolgono la Federazione quale responsabile finale nei confronti degli eventuali creditori della "Mondiali Ciclismo" e della "Ciclistica Servizi". Se il Consiglio Federale avesse approvato una delibera di questo tipo, anche i consiglieri federali potrebbero essere chiamati a rispondere a titolo personale.
Nel caso, invece, in cui il Consiglio Federale non abbia mai approvato tale operazione, i consiglieri penserebbero di avere una società che vende magliette ed invece si ritroverebbero ad organizzare un mondiale, con tutti i problemi (economici sopra descritti) che ne possono derivare.
La Federazione verrebbe a trovarsi, in caso di passività (molto frequente nei grandi eventi sportivi in Italia), nelle condizioni di essere citata in giudizio dai creditori della “Mondiali Toscana” e della "Ciclistica Servizi" essendo due società di cui è proprietaria.
Proprio nel lontano 2007, in occasione della Settimana Tricolore di Genova, Renato Di Rocco aveva inviato lettera nella quale invitava il Presidente del Comitato Regionale Ligure e il Presidente del Comitato Provinciale di Genova a non essere presenti nel Comitato Organizzatore della Settimana Tricolore, oppure facendolo solamente a titolo personale, “sussistendo il pericolo di un coinvolgimento della FCI in caso di insuccesso economico della Settimana stessa”. Una lettera simile è stata inviata nel 2009 anche al Presidente piemontese Rocco Marchegiano in occasione dei mondiali paralimpici. Se nel 2007 e nel 2009 erano presenti questi rischi per la Federazione (a dire il vero minimi), oggi questi rischi sono oggettivamente molto più concreti, viste le dimensioni dell’evento e l’attuale momento economico che sta vivendo l’Europa. Rischi, evidentemente, non considerati da Di Rocco.
_______________________
I dubbi sollevati da Ciclismo Online erano la conferma che l’articolo de Il Secolo XIX secondo cui qualcosa non tornava in quella gara di assegnazione. Il Secolo XIX uscì con l’articolo seguente.
Era evidente come il Presidente Di Rocco aveva agito in un tremendo conflitto di interesse essendo stato arbitro della gara come presidente Fci e vicepresidente Uci e poi essere divenuto l’organizzatore (successivamente?) con l’acquisizione della società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl da parte della Ciclistica Servizi controllata al 100% dalla Fci. All'articolo de Il Secolo XIX il Presidente Fci rispose, con preghiera di pubblicazione ai sensi di legge, con questa precisazione:
La Federazione (tramite la srl Ciclistica Servizi, società di servizi il cui capitale sociale è interamente posseduto dalla FCI) si è fatta carico dell'acquisizione della Mondiali 2013 srl (100 per cento del capitale) su specifica richiesta della Presidenza del Consiglio, che voleva la Federazione garante come condizione per il sostegno governativo all'evento.
Tale acquisizione è avvenuta in accordo con i componenti del primo Comitato costituito per presentare il progetto e con il pieno consenso del Comitato Istituzionale degli Enti Locali coinvolti, che si sono sentiti maggiormente tutelati da un soggetto, la Federazione, i cui bilanci sono controllati dai Revisori dei Conti e dal Coni, sottoposto a sua volta al controllo del Ministero competente.
In pratica Renato Di Rocco attribuiva l’input per l’acquisizione della società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl in data 1° giugno 2011 ad una richiesta del Governo, nella figura che poi indicò nel Sottosegretario On. Rocco Crimi.
__________________________________
Egregio Onorevole,
mi pregio d'informarLa che ho assunto l'incarico a tutti gli effetti di Amministratore Unico della Mondiali 2013 srl, con atto notarile siglato in data 1 giugno 2011.
La Società, titolare di tutti i diritti relativi alla organizzazione dei Campionati del Mondo Toscana 2013, è stata acquisita dalla Ciclistica Servizi srl, di proprietà (intero capitale) della Federazione Ciclistica Italiana.
Abbiamo già informato la Federazione Internazionale di Ciclismo (UCI) e le Istituzioni territoriali coinvolte nell'evento.
Il passaggio della Società si è reso necessario per tranquillizzare tutti gli operatori sulla stabilità della governance nel difficile percorso da affrontare per l'organizzazione dell'evento senza dubbio più impegnativo e importante ospitato in Italia almeno fino al 2020.
Sarà una straordinaria opportunità di richiamo popolare e mediatico su scala planetaria, che potrà evidenziare la qualità organizzativa del modello italiano e dare un forte impulso alla promozione della eccellenze artistiche e paesaggistiche delle località interessate, con un forte impatto economico soprattutto in termini di rilancio turistico.
Ritengo che con questo atto si siano create le condizioni per l'erogazione dei contributi previsti per il grande evento e resto a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento dovesse occorrere.
Nel ringraziarLa per l'attenzione, Le invio i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.
Renato Di Rocco
__________________________________
Di Rocco seppe mostrare solo questa lettera informativa, per la presa d’atto all’On. Crimi, ma della richiesta del Governo (da lui affermata) lui non fornì alcunché, una cosa molto strana per una operazione così importante.
Successivamente il vicepresidente Fci Sommariva ebbe a dire che il Consiglio Federale non era stato informato dell’intenzione di acquisire, da parte di una controllata Fci, la società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl.
La società acquisita aveva in pancia una fidejussione di una società del gruppo Montepaschi per l’importo di oltre 5 milioni di €uro e quell’operazione, pertanto, rappresentava dei rischi non da poco, dei cui contorni molti dubitano potessero essere decisi solo dal Consiglio di Amministrazione della società controllata, ovvero dal Presidente e dalla Segretaria Generale Maria Cristina Gabriotti. Dubbi vi erano anche sulla Fci che diventava organizzatrice in proprio.
Di Rocco si giustificò con la seguente comunicazione:
1) Nelle Comunicazioni del Presidente per il Consiglio Federale tenutosi il 22-23 giugno 2011, alla voce CAMPIONATI DEL MONDO 2013 è scritto che:
"Dopo l'assegnazione dei Campionati del mondo alla Mondiali 2013 srl composta da n. 8 soci e nessun rappresentante degli enti locali, la situazione era andata in stallo. Ciò sia per l'impossibilità degli Enti locali di poter definire l'indirizzo operativo sia del Governo di assicurare la necessaria copertura economica a causa della scarsa consistenza patrimoniale della srl stessa. Dopo tanti tentativi, si è venuti alla decisione che la Ciclistica Servizi srl, società di proprietà federale, acquistasse la Mondiali srl al solo costo delle quote. In questa maniera gli Enti locali si sentono garantiti al pari della Presidenza del Consiglio. La prima riunione per definire la tempistica degli interventi è fissata il 23 giugno alle ore 19". I verbali sono stati inviati dopo l'approvazione del Consiglio anche ai Comitati Regionali. Sono stati quindi ratificati nel Consiglio Federale del 24 agosto 2011 tenutosi a Firenze.
Peccato che l’atto notarile fosse del 1° giugno e la comunicazione al Consiglio Federale fosse avvenuta molto successivamente, ovvero per la riunione del 22-23 giugno. Che dire? Un vero metodo democratico e trasparente.
Renato Di Rocco rispose ancora stizzito alle accuse attraverso una intervista a Ciclismoweb (nella persona di Tina Ruggeri, oggi membro della Commissione Informazione della Fci), affermazioni che, come vedremo, assumeranno un valore importante e che ricordano un poco “il gallo, sottolineiamo gallo, che canta dopo aver fatto l’uovo:
”E' talmente evidente che non possa esistere un collegamento fra la società e la mancata assegnazione alla Liguria in quanto la prima e' nata nel 2007 e l'assegnazione del mondiale e' avvenuta nel 2009. Che poi la Ciclistica servizi abbia assunto la proprietà della Mondiali 2013 è dovuto unicamente, come documentato e come conosciuto, dalla richiesta dell'On. Rocco Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per avere garanzia di un soggetto di forte credibilità a cui erogare eventuali fondi governativi che non sono mai stati erogati e nessuna operazione è stata effettuata di emolumenti nei soggetti coinvolti. La proprietà è al cento per cento della federazione ed oltre al sottoscritto ed al segretario, previsti dagli indirizzi pervenuti, non esiste alcun altro funzionario.”
“Impallinare me? Che ci provino. Ma io ho la coscienza a posto di aver fatto tutto secondo regola. Se si riferisce alla vicenda del “non caso Mondiali Toscana 2013” ho solo eseguito gli ordini che mi sono stati impartiti dalla presidenza del Consiglio. Hanno richiesto la creazione di società di servizi con capacità imprenditoriali e io ho cercato la forma migliore e più trasparente”.
“Ma quali scatole cinesi. Ma quali cineserie – Di Rocco non le manda a dire -. Qui si è voluta strumentalizzare la vicenda dal momento che la Liguria non ha avuto l'assegnazione dei Mondiali 2013. Assegnati invece alla Toscana. E si pensa male. Già si era creato un certo percorso nel 2007 per arrivare alla designazione dell'organizzazione delle prove iridate. Parlano di assegnazione pilotata in quanto io vice presidente Uci avrei favorito un percorso rivolto alla capitale fiorentina.”
Sarà un errore casuale, sarà freudiano, sarà quel che sarò ma Renato Di Rocco si sbaglia, perché l’assegnazione è avvenuta il 28 settembre 2010 in Australia. Perché il presidente si sarà sbagliato? E perché parlò di emolumenti non effettuati alle società coinvolte quando nessuno aveva sollevato alcun dubbio al riguardo?
Una ipotesi oggi ci sentiamo di farla.
I latini dicevano: Excusatio non petita accusatio manifesta!
LA DOCUMENTAZIONE EMERSA DALL'ANALISI
Si è provveduto all’analisi dei bilanci federali dal 2006 al 2012 per verificare le partecipazioni societarie della Fci.
Dal camerale abbiamo verificato come la Ciclistica Servizi sia al 100% della Fci e come la Società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl sia al 100% della Ciclistica Servizi.
Il quadro delle partecipazioni Fci appare chiaro dal camerale.
Ma analizzando i bilanci 2011 e 2012 della Ciclistica Servizi Srl emergono due dichiarazioni in bilancio che sono sostanzialmente, per non dire grossolanamente, false:
Vedasi i due bilanci:
Bilancio Ciclistica Servizi 2010 (pag. 16) - Bilancio Ciclistica Servizi 2011 (pag. 11)
dove compare la seguente dichiarazione:
La dichiarazione in bilancio è falsa in quanto, come visto, la Ciclistica Servizi detiene sia la società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl, sia il Consorzio Five Stars League.
A questo punto abbiamo allora analizzato le partecipazioni societarie iscritte a bilancio dalla Fci, ovvero la controllante. Ed ecco il prospetto con i valori relativi alla voce “Immobilizzazioni Finanziarie – Partecipazioni Societarie”:
Fonte: http://www.federciclismo.it/chi_siamo/bilancio.asp
La vista di questi dati provoca un sobbalzo perché nasce tutta una serie di quesiti per non dire un tremendo sospetto. Guardiamo bene la tabella:
- A quale bilancio 2011 è stata iscritta la partecipazione societaria al 100% della società Mondiali Ciclismo 2013 Srl che nel bilancio della Ciclistica Servizi non c’è, sebbene dovrebbe esserci?
La risposta potrebbe fornirla quella nuova partecipazione di €. 21.000 iscritta a bilancio nel 2010. D’altro canto, dal 2010 al 2012 (anno compreso), l’importo complessivo delle partecipazioni non è variato. Già, ma visto che nel bilancio Ciclistica Servizi 2011 e 2012 non c’è, dovrebbe esservi almeno qua quello della partecipazione al 100% alla Mondiali. Solo che comparirebbe nel 2010 mentre l’atto di acquisto è del 2011.
- Se l’operazione su richiesta del Governo era del 2011 quale partecipazione ha acquisito nel 2010 la Fci?
- Non è per caso che l’operazione era già stata messa in atto nel corso del 2010?
- Perché l’assetto della Ciclistica Servizi fu variato il 10 luglio 2010 (acquisto del 3% delle quote da Marco Percivalli da parte della Fci), ovvero solo pochi giorni prima della creazione della Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl?
- Perché quest’ultima società di capitale (quindi onerosa) fu creata prima di avere la certezza della assegnazione da parte dell’Uci?
- Chi fornì il capitale e l’input per la creazione di quella Srl?
- Esiste una documentazione su quella operazione di acquisizione di partecipazioni societarie nel corso del 2010 e indicato nel bilancio Fci di quell’anno?
- Di cosa si tratta visto che in teoria non potrebbe trattarsi della acquisizione della società Mondiali 2013 Srl?
- I consiglieri federali in carica e quelli precedenti erano al corrente di tutto questo?
- I consiglieri federali in carica ed i revisori dei conti che hanno approvato i bilanci erano al corrente di queste operazioni e come spiegano le false dichiarazioni sopra riportate?
Sulla scorta dei dati emersi c’è il più che fondato sospetto che l’operazione di acquisizione o creazione della società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl sia stata messa in atto ben prima di quando il Presidente Federale Renato Di Rocco abbia ufficialmente dichiarato.
In tal caso si potrebbero configurare reati amministrativi, ed altro, molto gravi, anche e soprattutto in ragione del possibile sperpero di denaro pubblico perpetrato, a seguito della dubbia gara intervenuta in sede Uci tra le due candidature italiane (ed i contributi di partecipazione a fondo perduto) e soprattutto in ragione del conflitto di interessi a quel punto evidente perché Renato Di Rocco fu forse contemporaneamente arbitro, come presidente Fci, vicepresidente Uci, e soggetto interessato direttamente come organizzatore.
Il sospetto che il primo assetto societario della società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl fosse di “comodo” è a questo punto più che fondato e pesa come un macigno.
Sulla vicenda dei Mondiali di Toscana 2013 ritorneremo con ulteriore documentazione. (FINE PRIMA PARTE)
Bilancio 2010 Ciclistica Servizi Srl - LINK DOWNLOAD
Bilancio 2011 Ciclistica Servizi Srl - LINK DOWNLOAD
Ps. Aggiungo una informazione aggiuntiva alla ricerca postata. Alla Camera di Commercio non esiste traccia dei seguenti bilanci:
Ciclistica Servizi Srl - Bilancio 2012
Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl - Bilancio 2011
Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl - Bilancio 2012
La mancanza dei bilanci della Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl alla CCIAA crea ulteriori enormi dubbi perché la società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl deteneva i diritti pubblicitari dei mondiali di ciclismo di Copenhagen e Valkenburg. Che fine hanno fatto quei diritti?!
Ed il Coni cosa ha controllato in questi anni?!
Ultima modifica di Admin il Ven Feb 13, 2015 12:51 pm - modificato 1 volta.
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BenoixRoberti ha scritto:
Le bugie hanno le gambe corte.
http://archive.ciclopassione.com/attachments/Acquisizione-Societa-Mondiali-Truffa-alla-Liguria.pdf
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BenoixRoberti ha scritto:Ora sarà il caso di verificare quanto contenuto, ma se i dati fossero veramente quelli contenuti nei bilanci ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio terremoto per la Federazione.
In tal caso il presidente Renato Di Rocco farebbe bene a dimettersi immediatamente ed il Coni dovrebbe commissariare la Federazione Ciclistica Italiana.
Le operazioni descritte non sarebbero solo falsi in bilancio, ma anche una strategia per assegnare alla Toscana e a Firenze i mondiali per poi gestirli direttamente.
Incredibili le prove che mostrano come l'operazione di acquisto della società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl, dichiarata da Di Rocco nel 2011, sia probabilmente invece nel bilancio 2010.
Perché tutto questo favoritismo per la Toscana e per Firenze in particolare?
Questo probabilmente lo dirà la magistratura, visti anche gli sprechi di denaro pubblico di quei mondiali.
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BenoixRoberti ha scritto:Il Secolo XIX ha pubblicato questo articolo. Qua l'accusa si fa davvero pesante e ben aldilà di quello che era già stato rilevato pure qua.
http://archive.ciclopassione.com/attachments/SecoloXIX_Di-Rocco-ha-ingannato-Genova.pdf
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BenoixRoberti ha scritto:Lo scandalo dei Mondiali Toscana 2013 è argomento di una inchiesta del quotidiano Libero.
Il mondiale di Firenze è costato oltre 42 milioni di euro! Una follia, uno sproposito.
LA BISCHERATA
Renzi medaglia d’oro ai Mondiali di spreco
Il Rottamatore ha sborsato 42 milioni per organizzare a Firenze i campionati di ciclismo. In Svizzera costarono solo 6
«Se si torna a votare li asfaltiamo» diceva Matteo Renzi riferendosi agli avversari dell’allora Pdl a pochi giorni dall’inizio dei mondiali di ciclismo di Firenze. Se molti elettori e cittadini hanno apprezzato il Renzi rottamatore, farebbero meglio a stare in guardia e difendere il proprio portafogli dal sindaco asfaltatore che insieme ai suoi collaboratori, alla Regione e ad altre amministrazioni locali toscane, ha letteralmente seppellito milioni e milioni di euro sotto il bitume. Si tratta degli oltre 40 milioni di euro di soldi pubblici spesi per il Mondiale di ciclismo 2013, svoltosi a Firenze lo scorso settembre. Ma andiamo con ordine.
Anche grazie alla grossa spinta di Renato Di Rocco, presidente di Federciclismo e successivamente organizzatore in prima persona dell’evento, nel 2010 Firenze riesce a battere Genova nell’assegnazione del Mondiale. Nell’organizzazione della manifestazione il Pd supera ogni divergenza politica e polemica correntizia, il presidente della Regione Toscana, il bersaniano di ferro Enrico Rossi, e il sindaco rottamatore Matteo Renzi nominano due persone di fiducia ai vertici del Comitato istituzionale dei Mondiali, l’assessore regionale al bilancio Riccardo Nencini e il vicesindaco di Firenze Dario Nardella. La ciliegina sulla torta è la presidenza del Comitato di garanzia assegnata all’ex presidente Mps Giuseppe Mussari, che aveva concesso al comitato organizzatore una fidejussione di circa 5 milioni. Il «sistema Toscana» si presenta unito e compatto.
Memori delle spese folli del mondiale di Varese del 2008, costato circa 70 milioni e finito sotto le lenti della magistratura, gli organizzatori puntano ad un mondiale che definiscono «low cost» e «diffuso»,cioè economico che coinvolga non solo la città di Firenze ma anche le province di Lucca, Pistoia, Prato, i comuni di Fiesole, Lucca, Montecatini e Pistoia e la regione Toscana. Il costo inizialmente stimato dal Comitato istituzionale e dal comune di Firenze per questi mondiali «low cost» è 157 milioni di euro, oltre il doppio di quelli spesi a Varese, di cui 71 milioni per «interventi fondamentali» e 86 milioni per «interventi di completamento». Siamo nell’estate 2011 e, nonostante l’esplosione dello spread e il tornado finanziario che rischiano di travolgere il Paese, il braccio destro di Renzi Dario Nardella continua a chiedere soldi al ministro Tremonti e dalle colonne di Repubblica lancia l’allarme: «Se entro settembre non succede qualcosa qui rischiamo di ritrovarci al buio». Nella stessa intervista il vicesindaco di Firenze si rende in parte conto della pretesa esosa e si dice disponibile «a ridimensionare la richiesta, magari anche scendendo a 80 milioni» che è il limite per le opere «indispensabili» ovvero il rifacimento del manto stradale. Vista la grave situazione in cui versa l’Italia né Tremonti né successivamente Mario Monti sborsano i soldi richiesti dall'amministrazione di Firenze che dopo pochi mesi lancia un altro grido disperato: «Siamo partiti da 160 milioni di euro e, anche a fronte della crisi economica, siamo scesi prima a 70 e ora a 50 milioni, cifra al di sotto della quale non possiamo scendere». Il vice di Renzi assicura che non si tratta di spese per cattedrali nel deserto, ma di «opere che resteranno a beneficio della comunità», anche se non è prevista alcuna opera ma solo la riasfaltatura delle strade.
Alla fine i mondiali sono costati 42 milioni di euro, finanziati per circa 35 milioni da Regione ed enti locali e per i restanti 7 dal governo, quattro volte meno delle richieste iniziali e quasi la metà dei mondiali di Varese. Sembra un notevole risparmio, ma è una cifra spropositata se la si paragona alle precedenti edizioni di Mendrisio, Melbourne, Copenhagen e Valkenburg, costate tutte intorno ai 10 milioni di euro, quattro volte di meno. Se si prende come riferimento il mondiale svizzero del 2009 il paragone è sconfortante. Il mondiale di Mendrisio è costato circa 11 milioni di euro, finanziati al 65% da istituzioni pubbliche e per il restante 35% da sponsor, biglietti e marketing: se si esclude il costo fisso di circa 5 milioni di euro dei diritti per la manifestazione pagati all’Uci, gli svizzeri sono riusciti a spendere per tutto il resto (logistica, comunicazione, sicurezza e strade) appena 6 milioni. Nei mondiali di casa nostra invece per il solo rifacimento di 240 chilometri di strade con asfalto «fonoassorbente» sono stati sborsati 33 milioni di euro, oltre 130mila euro per ogni chilometro, una cifra con cui si sarebbe potuto posare un parquet in palissandro al posto del catrame che ad oggi più che fonoassorbente è stato «euro-assorbente». Naturalmente il costo della manifestazione non si ferma ai 42 milioni di euro elargiti dalle casse pubbliche, do- vranno essere aggiunti tutti i soldi incassati da sponsor, merchandising e biglietti, cifre su cui ad oggi non è ancora disponibile neppure una stima.
Non è il primo caso di spese pazze che coinvolgono il sindaco asfaltatore, già nell’agosto del 2011 Renzi ha subìto una condanna in primo grado per danno erariale per fatti riferiti a quando era presidente della Provincia di Firenze. Se l’obiettivo del nuovo segretario del Pd è quello di continuare ad asfaltare avversari interni e nemici esterni, si prospetta un conto molto salato per i contribuenti italiani.
E nonostante queste enormi spese sembra che nei conti del mondiale vi siano dei grossi problemi.
E' strano che la Fci, nonostante il presidente ad inizio 2013 avesse dichiarato che nell'esercizio allora appena terminato fosse stato completato il risanamento, ora abbia approvato un piano triennale di risanamento, spinta a ciò dal Coni. Non è dato capire a cosa sia dovuto questo buco, ma a detta del presidente federale è da attribuire alla gestione di prima del 2005; peccato che in questo modo smentisca quanto affermato in precedenza.
Nel frattempo la Federciclismo continua a non pubblicare sul suo sito il bilancio 2012. Perché?
http://www.ciclopassione.com/t707-mondiali-di-ciclismo-toscana-2013-buco-di-bilancio?highlight=mondiali
Probabilmente sarà la magistratura a fornire le risposte, (speriamo!), come per il parquet euro-assorbente posato da Renzi sulle strade fiorentine.
Però Renzi ha vinto delle ottime primarie all'americana.
Non c'è limite al peggio in questo Paese disastrato. Ci mancava solo una federazione sportiva al servizio della politica e delle sue perverse logiche.
Ultima modifica di Admin il Sab Set 20, 2014 6:25 pm - modificato 1 volta.
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Perché, qualcuno si chiederà.
Più o meno due anni fa (febbraio 2012), la vicenda Mondiali 2013, divenne pubblica con articoli sui quotidiani nazionali e sui siti di ciclismo.
========================
Benoix-Roberti ha scritto oggi alle 12.50
Di Rocco si giustificò con la seguente comunicazione:
Ma la società Mondiali srl era veramente così derelitta come la disegna il Presidente Di Rocco?
Nel bilancio al 31.12.2010 di tale società figura alla:
Sez. 9 – Impegni assunti
Benoix-Roberti ha scritto oggi alle 12.50
Di Rocco si giustificò con la seguente comunicazione:
Benoix-Roberti ha scritto oggi alle 12.50
Di Rocco si giustificò con la seguente comunicazione:
Il Consiglio federale si svolse a Milazzo (Messina) il 22 e 23 giugno 2011! (ricordiamolo)
In questa occasione il Presidente Di Rocco nelle comunicazioni informava il Consiglio federale sulla situazione relativa ai Mondiali 2013 in Toscana.
Cessione quote di S.r.l.
Più o meno due anni fa (febbraio 2012), la vicenda Mondiali 2013, divenne pubblica con articoli sui quotidiani nazionali e sui siti di ciclismo.
Il 18/19 aprile 2012 a Roma si svolse un Consiglio federale, preceduto dal Consiglio dei Presidenti Regionali. Nel corso di questo Consiglio federale il Presidente, nelle comunicazioni, dichiarò di essere stufo di essere succube di un gruppo di 4/5 persone della Lombardia (nel quale mi riconosco).
Poiché qualcuno potrebbe pensare che quanto affermo non corrisponda al vero, allego copia/stralcio della relazione sui lavori di quel Consiglio che venne trasmessa, dal rappresentante in C.F. dei Presidenti dei Comitati regionali del nord Italia, a tutti i suoi colleghi:
I fatti oggi dimostrano chi era il vero “succube”. Chiaramente l’estensore sottolineava la cosa che più premeva in quel momento al Presidente federale, che non poteva vedere il suo progetto andare in fumo: l’obbiettivo era l’assemblea di Levico ove non era possibile per lui non essere rieletto!
In quel periodo era in essere la vicenda del ricorso contro l’Assemblea Straordinaria di Bologna 2011 all’Alta Corte di Giustizia del CONI, sulla quale si giocava il futuro prossimo: Assemblea elettiva di Levico e Mondiali Toscana 2013.
Incassata la sentenza favorevole su quel ricorso ne è conseguita tutta una serie di decisioni, a cominciare dalle modifiche allo Statuto federale, grazie al Commissario ad Acta (Giulio Napolitano, figlio del Presidente della Repubblica Giorgio) che arbitrariamente soppresse alcune norme votate dall’Assemblea e ne introdusse altre che finirono con rendere il potere del presidente federale quasi “dittatoriale”.
Sono passati due anni ed il tempo, come sempre, è galantuomo ed oggi permette di dimostrare da che parte stava la ragione. E non solo per questa vicenda!========================
Nota: per miglior comprensione degli altri lettori, la sotto riportata frase era contenuta in una nota pubblicata sul sito federale della FCI il 27.02.2012 a firma di Di Rocco, in risposta ai rilievi contenuti in alcuni articoli usciti nei giorni precedenti sulla stampa nazionale e sui siti di ciclismo!
========================Benoix-Roberti ha scritto oggi alle 12.50
Di Rocco si giustificò con la seguente comunicazione:
1) Nelle Comunicazioni del Presidente per il Consiglio Federale tenutosi il 22-23 giugno 2011, alla voce CAMPIONATI DEL MONDO 2013 è scritto che:
"Dopo l'assegnazione dei Campionati del mondo alla Mondiali 2013 srl composta da n. 8 soci e nessun rappresentante degli enti locali, la situazione era andata in stallo. Ciò sia per l'impossibilità degli Enti locali di poter definire l'indirizzo operativo sia del Governo di assicurare la necessaria copertura economica a causa della scarsa consistenza patrimoniale della srl stessa. Dopo tanti tentativi, si è venuti alla decisione che la Ciclistica Servizi srl, società di proprietà federale, acquistasse la Mondiali srl al solo costo delle quote. In questa maniera gli Enti locali si sentono garantiti al pari della Presidenza del Consiglio. La prima riunione per definire la tempistica degli interventi è fissata il 23 giugno alle ore 19". I verbali sono stati inviati dopo l'approvazione del Consiglio anche ai Comitati Regionali. Sono stati quindi ratificati nel Consiglio Federale del 24 agosto 2011 tenutosi a Firenze.
Ma la società Mondiali srl era veramente così derelitta come la disegna il Presidente Di Rocco?
Nel bilancio al 31.12.2010 di tale società figura alla:
Sez. 9 – Impegni assunti
In merito ai rischi assunti dall’impresa esposti nei conti d’ordine si rileva che gli stessi, per un importo di euro 5.200.000, si riferiscono alla concessione del credito di firma per il rilascio di fideiussioni bancarie in favore della società Union Cicliste Internazionale a garanzia del pagamento dei diritti di organizzazione, marketing e licenze, da parte del pool di banche con capofila la banca MPS Capital Services.
Una società che, prima del 31.12.2010, aveva ottenuto una linea di credito da un pool di banche per l’importo di 5.200.000 euro, poteva essere definita “una società con scarsa consistenza patrimoniale”?
----------------------------------------------------------- Benoix-Roberti ha scritto oggi alle 12.50
Di Rocco si giustificò con la seguente comunicazione:
1) Nelle Comunicazioni del Presidente per il Consiglio Federale tenutosi il 22-23 giugno 2011, alla voce CAMPIONATI DEL MONDO 2013 è scritto che:
"Dopo l'assegnazione dei Campionati del mondo alla Mondiali 2013 srl composta da n. 8 soci e nessun rappresentante degli enti locali, la situazione era andata in stallo. Ciò sia per l'impossibilità degli Enti locali di poter definire l'indirizzo operativo sia del Governo di assicurare la necessaria copertura economica a causa della scarsa consistenza patrimoniale della srl stessa. Dopo tanti tentativi, si è venuti alla decisione che la Ciclistica Servizi srl, società di proprietà federale, acquistasse la Mondiali srl al solo costo delle quote. In questa maniera gli Enti locali si sentono garantiti al pari della Presidenza del Consiglio. La prima riunione per definire la tempistica degli interventi è fissata il 23 giugno alle ore 19". I verbali sono stati inviati dopo l'approvazione del Consiglio anche ai Comitati Regionali. Sono stati quindi ratificati nel Consiglio Federale del 24 agosto 2011 tenutosi a Firenze.
In queste ultime frasi appare assurdo che, con riferimento all’operatività della Mondiali 2013, il Presidente Di Rocco abbia potuto affermare nel CF del 23 giugno 2011 che la “prima riunione per definire la tempisitica degli interventi è fissata il 23 giugno 2011 alle ore 19”!
Una tempistica davvero molto strana!Come strana è la tempistica, per come è scritta, relativamente alle ultime due frasi sopra citate: “I verbali sono stati inviati dopo l’approvazione del Consiglio anche ai Comitati Regionali. Sono stati quindi ratificati nel Consiglio Federale del 24 agosto 2011 tenutosi a Firenze”! Andavano scritti al contrario, per avere un senso compiuto e rispondente alla prassi!
-------------------------------------------------------------------Benoix-Roberti ha scritto oggi alle 12.50
Di Rocco si giustificò con la seguente comunicazione:
1) Nelle Comunicazioni del Presidente per il Consiglio Federale tenutosi il 22-23 giugno 2011, alla voce CAMPIONATI DEL MONDO 2013 è scritto che:
"Dopo l'assegnazione dei Campionati del mondo alla Mondiali 2013 srl composta da n. 8 soci e nessun rappresentante degli enti locali, la situazione era andata in stallo. Ciò sia per l'impossibilità degli Enti locali di poter definire l'indirizzo operativo sia del Governo di assicurare la necessaria copertura economica a causa della scarsa consistenza patrimoniale della srl stessa. Dopo tanti tentativi, si è venuti alla decisione che la Ciclistica Servizi srl, società di proprietà federale, acquistasse la Mondiali srl al solo costo delle quote. In questa maniera gli Enti locali si sentono garantiti al pari della Presidenza del Consiglio. La prima riunione per definire la tempistica degli interventi è fissata il 23 giugno alle ore 19". I verbali sono stati inviati dopo l'approvazione del Consiglio anche ai Comitati Regionali. Sono stati quindi ratificati nel Consiglio Federale del 24 agosto 2011 tenutosi a Firenze.
Il Consiglio federale si svolse a Milazzo (Messina) il 22 e 23 giugno 2011! (ricordiamolo)
In questa occasione il Presidente Di Rocco nelle comunicazioni informava il Consiglio federale sulla situazione relativa ai Mondiali 2013 in Toscana.
In tale comunicazione afferma anche: “si è venuti alla decisione che la Ciclistica servizi srl, società di proprietà federale, acquistasse la Mondiali srl …”, senza però specificare da chi la decisione era stata presa.
Presidente, forse si è dimenticato di informare il Consiglio federale di questo passaggio, contenuto nell’atto 1 giugno 2011 del Notaio Marvaso, relativo a:
Cessione quote di S.r.l.
Vuole spiegare di quale società è il "Consiglio di Amministrazione" che, in data 30 maggio 2011, ha deliberato che la Ciclistica Servizi srl potesse acquistare la Mondiali Toscana 2013 srl? Lo Statuto della Ciclistica Servizi srl stabilisce che per questo tipo di operazioni sia preventivamente necessaria la delibera del Consiglio d'amministrazione della proprietà: ossia del Consiglio Federale della FC.I.! Delibera che ripeto non esiste, poiché in data 30 maggio 2011 non si é svolto nessun Consiglio Federale!
Ribadisco e sottolineo quanto scrissi il 24 febbraio 2012, su Ciclismo-online:
“Il Presidente per smorzare la polemica avrebbe dovuto scrivere al Direttore del Secolo XIX allegando, a sostegno delle proprie argomentazioni, la sola delibera del Consiglio Federale”.
E’ evidente che quella delibera è ancora ad oggi inesistente, altrimenti il Presidente non userebbe, a giustificazione degli attacchi di quei giorni, le sue comunicazioni spacciandole per delibera del Consiglio federale!
Tornando al contenuto della nota postata all’inizio, vorrei portare un ulteriore contributo, che ci fa capire la situazione rappresentata negli atti presidenziali di quel 27 febbraio 2012:
Nella email inviata sempre il 27 febbraio 2012 ai componenti del Consiglio Federale, il Presidente Di Rocco comunica che:
il Consiglio è stato regolarmente informato nella riunione del 23 giugno 2011, come da Comunicazioni allegate e ratificate con l’approvazione del Verbale nella successiva riunione del 24 agosto 2011”
mentre nel comunicato pubblicato sul sito federale queste affermazioni non sono riportate!
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BenoixRoberti ha scritto:Anche Ciclismo Online riprende l'analisi informativa sui bilanci Fci e sui Mondiali 2013.
Aggiunge un aspetto interessante: la responsabilità di tutto il Consiglio Federale nell'approvazione del bilancio 2012.
In effetti, sebbene l'attuale Consiglio non fosse in carica nel 2012, il bilancio è stato però approvato dagli attuali componenti.
Ovviamente in caso di responsabilità successive, queste ricadrebbero tanto sulla Presidenza, quanto sui Consiglieri che da verbale risulterebbero avere votato a favore.
Per il pregresso sarebbero invece responsabili i consiglieri favorevoli del precedente Consiglio.
Per quello che è il mio punto di vista hanno una responsabilità maggiore del Presidente in quanto hanno omesso un doveroso controllo.
La loro è comunque una posizione non invidiabile, perché da un lato subiscono le imposizioni solite dell'autoritaria gestione di Di Rocco e dall'altro delle eventuali porcate amministrative ne sono pure corresponsabili.
Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.
Avete voluto la bicicletta, quella bicicletta? Adesso pedalate!
FCI, Ciclistica Servizi e Mondiali: dubbi sui bilanci. Guai in vista per Di Rocco e Consiglieri?
Dopo le polemiche del 2012 sull’acquisizione da parte della Ciclistica Servizi della Mondiali Ciclismo Toscana 2013 srl, torniamo oggi ad occuparci della vicenda Mondiali perché un nostro attento visitatore è andato a spulciare il bilancio federale e ha scoperto che con un anno di anticipo rispetto all’acquisizione della società dei Mondiali c’è stato un aumento alla voce “Partecipazioni” per complessivi 21.000 €.
L’acquisto della nuova partecipazione, la Mondiali srl, è però avvenuta un anno più tardi, nel 2011, e non nel 2010 nel cui bilancio si è registrato un aumento di 21.000 €. Dal 2010 al 2012 (anno compreso), l’importo complessivo delle partecipazioni non è variato. Già, ma visto che nel bilancio Ciclistica Servizi 2010 e 2011 non c’è, dovrebbe esservi almeno qua quello della partecipazione al 100% alla Mondiali. Solo che comparirebbe nel 2010 mentre l’atto di acquisto è del 2011.
(continua al link seguente)
http://www.ciclismo-online.it/index.php/fatti-e-misfatti/2028-fci-ciclistica-servizi-e-mondiali-dubbi-sui-bilanci-guai-in-vista-per-di-rocco-e-i-consiglieri
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BenoixRoberti ha scritto:Quest'oggi è comparso questo post sul blog CyclingPro, un post assolutamente non firmato (), anche se la firma ed il proposito di questo post sono estremamente chiari e vivisezionando le parole usate andremo a dire chi lo ha scritto, perché e per quali subdoli scopi ed interessi.
http://blog.cyclingpro.it/2014/02/26/quei-missili-a-di-rocco-che-tornano-al-mittente/
Al mittente va restituito, esattamente come dice il giornalista (?) ma direi meglio scrivendo LOBBISTA, questo subdolo modo di presentare una vicenda che di grigio ha solo gli atti delle persone che il lobbista Marco Bonarrigo (il presunto - lui non è anonimo - estensore del post) intende proteggere e coprire.
Certo, il lobbista democratico e trasparente, il moralista irreprensibile è sempre pronto a scrivere peste e corna dei peggiori difetti dei ciclisti. E' sempre presente quando c'è da organizzare una anticlaque per sputtanare via twitter il Di Luca o il Riccò di turno (un comportamento disgustoso), o quando c'è da fare la morale allo smemorato "Savoldelli", ma quando c'è da fare business come partner di qualche granfondo (Granfondo Roma) non va per il sottile, non guarda la fedina penale dell'uomo forte che faceva pure il "giudice" del ciclismo come procuratore federale (Gianluca Santilli).
Dai documenti del Senato ancora online risulta non avere una, ma addirittura due condanne quella persona. Un condannato che giudica "sportivamente".
Per un incredibile mistero dello sport capitolino, uno non può fare il presidente di un piccolo club ciclistico di provincia, ma potrebbe (può) fare il procuratore federale. Forse bastava appartenere come tanti altri "giudici" ad un club romano che ha accesso a tutti gli strumenti della federazione, dove si organizza una famosa granfondo con dubbi ma alquanto strombazzati obiettivi di solidarietà, dove vediamo i ct della nazionale fare presenza d'obbligo come madonne pellegrine? Solidarietà? Solidarietà a chi? Ah già per la Onlus (Operation Smile) che ha sede nello studio legale del solito.
https://www.youtube.com/watch?v=ClPvsT5q7bA
Alla storia resterà il viaggio ad Haiti di Bertolaso & Co., con il mezzo incidente diplomatico "gaffe all'amatriciana" con Hillary Clinton
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Pubblicazioni/OSN/Documents/05_Reversi.pdf
http://www.lastampa.it/2010/01/25/esteri/polemiche-su-haiti-lira-di-hillary-bertolaso-mai-criticato-lamerica-vSttX6mVhOdTvGHBoxhOyL/pagina.html
Va detto che in questi mesi il giornalist-lobbista ha fatto di tutto per guadagnarsi la fiducia dei critici, mai risparmiando critiche a Di Rocco, il soggetto in effetti umanamente indifendibile, che in quella che è oggi la Fci non è più per nulla l'uomo forte.
Di Rocco rappresenta in effetti una specie di Najibullah, il dittatore fantoccio messo a capo dell'Afghanistan dai sovietici. Il capo di Kabul è un altro, è l'uomo che a Firenze scorazzava da boss der quartiere nello stand di Ciclistica Servizi, sì proprio quella Ciclistica Servizi finita di recente alle tristi cronache.
Il nostro lobbista lavora per Breznev, non per il povero Najibullah (anche lui aveva i baffi, prima di finire miseramente), scaricato dai sovietici.
_____________________________________
QUEI “MISSILI” A DI ROCCO (CHE TORNANO AL MITTENTE)
Girano in questi primi mesi dell’anno – su siti specializzati ma soprattutto per e-mail – tanti dossier-missile che riguardano il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco. Pdf di lunghezza infinita, copie di visure camerali, estratti di verbali di assemblea recapitati in forma più o meno anonima (in genere il mittente è “un amico che non si può firmare”) con messaggi dal titolo eloquente, del genere “questa volta Baffetto se ne deve proprio andare”. Baffetto, ovviamente, è Di Rocco nel linguaggio dei suoi più accesi nemici.
L'inizio è esilarante. Quelli che il lobbista chiama dossier sono stati pubblicati su alcuni siti. Di email ne sono certamente state inviate in forma privata, ma senza i connotati complottistici che il lobbista descrive come la Spectre. Fate caso alle parole che usa per ridicolizzare il contenuto di quel dossier (chiamiamolo come il soggetto desidera), senza prendere in esame la sostanza di quel dossier.
Sì caro mio, le mail ci sono state. Sono quelle che qualcuno dal suo minculpop propaga per ridicolizzare Di Rocco, per poter poi un giorno apparire come l'uomo nuovo venuto da Marte.
Non è che magari anche per mandare email ad amici adesso è necessaria l'iscrizione all'albo dei giornalai, pardon lobbisti?
A me personalmente sta sulle palle Najibullah, ma ancor di più i neo-sovietici (mi scuso col fighetta per il termine scurrile).
Quando parlo di neo-sovietici parlo di quel sottobosco che una volta cresceva all'ombra di notabili come Previti (sì proprio quello, il Cesare) ed Acampora e poi si è trasferito armi e bagagli al nuovo PD del sindaco di Roma e soprattutto della meteora, pardon nuova stella Matteo Renzie.
Il lobbista una settimana parla della Ciclistica Servizi sparando su Di Rocco per captatio benevolentiae degli oppositori "trombati" e poi bastona la presunta "mitica opposizione". Ma chi è il Giudice? Vediamo chi è!
Non che nei dossier manchino elementi allarmanti: rapporto tra Fci gestione dei Mondiali di Firenze, bilanci mai resi pubblici, la nebulosa galassia Ciclistica Servizi (quella che qualche giorno fa cercava sponsor via Facebook…), resoconti di riunioni assembleari in cui Di Rocco è presidente, segretario e unico votante. Roba allarmante ma vecchia: buona parte di quelle poteva essere tranquillamente discussa e contestata delle ultime elezioni.
In generale, ci sono due elementi che sfuggono agli ”anonimi amici” che vorrebbero fare le scarpe a Di Rocco.
La prima è che, in Italia, è molto più facile mettere sotto impeachment un presidente della Repubblica che scalzare per via giudiziaria un presidente federale. Rispetto al capo dello stato, un presidente federale (vedi Barelli nel nuoto) gode di un potere praticamente assoluto e intoccabile. Decide lui quando andarsene (a meno che non spari a qualcuno…) e, quasi sempre, a chi lasciare il potere. Non a caso ci sono presidenti in carica da quasi trent’anni: lo sport è cosa loro.
Abbiamo trovato il Saviano che fa in pratica l'apologia della Camorra.
La Camorra è invincibile, non c'è speranza nel combatterla perchè hanno una forza economica enorme. Bisogna investire sulla cultura e magari ... fra 40 anni ce ne libereremo. L'effetto è lo stesso. Si ingigantisce la forza dei negativi soggetti governativi, si ridicolizzano le prove della cattiva amministrazione e poi il lobbista moralista va a fare business con loro.
Premesso che fa più male alla camorra o alla mafia un Pif, piuttosto che un Saviano, uno deve decidere se fare il Saviano o il partner di coloro che si critica. Le due cose non possono coesistere. E' moralmente indecente anche per il moralista-lobbista.
Infelice è infine la citazione di Barelli che, guarda caso, è stato invece commissariato da Malagò.
Strano che quando appaia chiaro come la "cricca" che domina la Fci abbia gestito l'affare Mondiali, truccando probabilmente una gara per favorire la Toscana e la Firenze renziana, appaia il saviano lobbista a dire che sono cose "vecchie".
Peccato che la società mondiali 2013 fu acquisita ufficialmente nel 2011, ma la variazione delle partecipazioni della Fci sia solo nel 2010 e non nel 2011. Questi sono fatti caro lobbista che un qualunque magistrato potrà comodamente sbugiardare. E poi vogliamo parlare della fidejussione Montepaschi? Guarda caso è la stessa Montepaschi con la quale il procuratore federale trattava la Coverciano del Ciclismo nelle Cantine Ricasoli di proprietà della Fondazione Montepaschi. E nella società Mondiali 2013 nativa guarda caso c'erano alcuni soggetti legati a Montepaschi.
Caro lobbista, inutile sollevare fumo, ormai è tutto chiaro.
Poi se vuoi fare cultura e promuovere idee per le elezioni tra quattro anni fai pure. Sei proprio certo che le prossime elezioni saranno fra quattro anni?
Non appena il quadro politico muterà assisteremo ad un bel botto caro mio. Eh allora meglio anticipare i tempi.
Non è che stai lavorando per il futuro commissario che riporterà tutto a posto e che quelle email uscite dalla tua bocca siano anche uscite dal tuo pc, pardon dal tuo ipad?
Il secondo concetto che dovrebbe capire l’opposizione a Di Rocco è che se si ha un progetto diverso e migliore del suo (cosa non difficile, in teoria…), bisogna metterci la faccia adesso. Adesso, a due anni dalle elezioni proponendo cose, denunciando fatti, avanzando idee. Non c’è spazio in un Consiglio Federale bulgaro? C’è Internet, contenitore perfetto per esporre qualunque cosa, purché sia documentata e, soprattutto, non anonima. Altrimenti si andrà avanti come al solito. Proteste senza nome fino a quando, a due mesi dal voto (previsto a inizio 2017) salteranno fuori l’eterno candidato pugliese e i soliti, perenni trombati che tenteranno l’ennesimo attacco A Di Rocco o a chi Di Rocco sceglierà per sostituirlo. E ovviamente perderanno, ricominciando subito dopo a mugugnare e produrre dossier.
Certamente caro lobbista da du' soldi. Tu il progetto lo hai sicuramente.
Noi faremo come qualche coraggioso appassionato, che si è esposto esprimendo le proprie idee ed è stato poi deferito dal metodo (bulgaro o fascista sono sfumature) del solito ex Procuratore tuo committente.
Lui deferiva ed un suo dipendente (dipendente del suo studio) lo squalificava.
Questa è la giustizia del tuo cliente.
Predicheremo anche noi morale antidoping, solidarietà e investimenti offshore.
Glissiamo poi sulle risposte date ad un commento al post improntato alla trasparenza.
Il lobbista (che non si firma) dice a chi gli scrive firmandosi: "Chi è lui?". Mancava solo "Lei non sa chi sono io".
Certo, un lobbista!
_____________________________________
Ps. Dopo aver postato oggi è stato divertente ricevere due private mail da due forumisti/ciclisti che esprimevano il pensiero del gruppo sul nostro moralista. Bene a sapersi.
Ora, tutti coloro che vogliono una nuova Fci democratica e lontana dalla mafietta di Roma devono sapere chi ci sta dietro Cyclingpro: un lobbista che lavora per uno di quei club esclusivi romani frequentati da personaggi come il mitico Mastrapasqua. Troppo divertente vedere questi ricchi attempati (industriali del settore pubblico ) esaltarsi per le loro prestazioni sportive che ricordano tanto i ridicoli e lugubri personaggi de La Grande Bellezza.
Ma che sarà mai quello che ha fatto un Mastrapasqua rispetto ai dopati come Di Luca?!
Via da Roma, via da La Grande Bellezza, via da questa Grande Tristezza.
Mi vergogno di essere concittadino di questa gente che distrugge il nostro Paese, mentre tanti giovani capaci ed onesti sono costretti ad abbandonarlo.
Io e gli altri tanti amici (anonimi e silenti per non farsi squalificare) la notte dormo con la coscienza a posto, tu lobbista ed i tuoi clienti vi rimpinzate di sonniferi, ma la coscienza non s'addormenta mai (a meno di non averne proprio).
Avete i giorni contati, la giustizia in Italia è lenta. Tic toc tic toc
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BenoixRoberti ha scritto:Da quando il vertice federale si è reso conto di essere sulle sabbie mobili è incominciata la chiamata da parte dei picciotti che chiamano altri picciotti che conoscono quelli là (i trombati, citando il lobbista di CyclingPro).
Cos'è la chiamata dei picciotti? E' una cosa di questo tipo:
"Guardate che il Presidente si sta arrabbiando. Non sono state scritte cose vere (quelle che vuole lui ndr).
Ha già querelato altri diffamatori. Adesso farà altre querele. Volete fare la fine di qualcun altro?".
E la memoria corre ovviamente alla querela fatta a Cicloweb.
I picciotti chiamano, minacciano e poi dicono che l'ambasciatore non porta pena.
In effetti l'ambasciatore la fa soltanto (pena).
Chiunque sa che "le querele si fanno, non si annunciano!".
E' bene che, se il Presidente crede di essere stato ingiustamente accusato, faccia le sue querele.
Ci dono due domande semplici a cui il presidente Di Rocco avrebbe dovuto rispondere, invece di mandare i picciotti (il lobbista prenda nota).
1) Caro presidente, quale partecipazione di € 21.000 ha acquisito nel corso del 2010 la Fci?
2) Caro presidente, perché in nessun bilancio del 2011 (né Fci, né Ciclistica Servizi) è indicata alcuna acquisizione di partecipazione, mentre invece risulta un atto notarile del 1 giugno 2011 con cui si acquisiva l'intera società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl?
Sono due domande semplici, semplici, dalle quali non si può scappare. Non sono voci di bilancio relative a semplici spese che possono passare da un capitolo all'altro.
Sino a che il presidente non risponderà a queste due semplici domande sarà legittimo pensare che nel 2010 lui abbia come minimo favorito una società che poi lui è andato a controllare ufficialmente e che l'operazione Mondiali Ciclismo 2013 Srl fu pensata e realizzata già nel 2010.
Il dubbio forte è che da presidente Fci e vicepresidente Uci, quindi in conflitto di interesse, abbia coordinato tutta la procedura e preso in giro la Regione Liguria.
Presidente quereli! A quel punto sarà una procura in più ad indagare e quelle domande di cui sopra gliele faranno loro. Ritiri i picciotti presidente, non servono più.
I fatti ad oggi sono i seguenti:
2010 - gara di assegnazione dei mondiali 2013
luglio 2010 - 8 capitani coraggiosi fondano la società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl
settembre 2010 - i mondiali vengono assegnati alla Toscana ed alla città di Firenze del sindaco rottamatore Renzi
fine 2010 - La società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl ottiene una fidejussione di 5 milioni di euro dal Montepaschi, con quali garanzie, chi fornì le garanzie?
dicembre 2010 - Di Rocco propone riduzione quorum per la sua rielezione (dal 65% al 55%) e nel congresso di Bologna la proposta viene accettata dall'Assemblea. In tal modo si garantì la rielezione ed andò poi successivamente ad organizzare come Fci i mondiali
febbraio 2011 - La Fci affida al commissario ad acta Giulio Napolitano (figlio di Re Giorgio ed ex fidanzato dell'attuale ministro Marianna "Peppa Pig" Madia). Lo Statuto finirà stravolto con l'aggiunta di norme mai approvate in Assemblea, norme che affidarono poteri assoluti al presidente federale, trasformando il consiglio di presidenza in organo consultivo
giugno 2011 - La Fci acquisisce tutte le quote della società Mondiali Ciclismo Toscana 2013 Srl
settembre 2013 - L'Italia spende con la scusa dei Mondiali (da stime pubblicate) almeno 45 milioni di euro; all'estero ne spendono una decina ed anche meno; la gran parte di quel denaro (immensamente al di sopra del chilometraggio di strade asfaltate) va al comune di Firenze del sindaco Renzi.
Il resto lo scriveranno le Procure della Repubblica.
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BenoixRoberti ha scritto:A firma di alcuni componenti del M5S alla Camera venne fatta questa interrogazione:
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=11735&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27
Sembra che adesso le inchieste della Magistratura si stiano finalmente avviando.
I dati certi della vicenda attorno ai Mondiali che potrebbero interessare la Magistratura sono:
- il fatto che Di Rocco abbia mentito in merito alla operazione di acquisizione della Società Mondiali Toscana 2013
- il ruolo della banca Montepaschi e di altre banche toscane vicine a certa politica
- il costo esorbitante delle opere realizzate con la scusa del Mondiale
- la rendicontazione ed il flusso dei finanziamenti al comitato sembrano mostrare delle strane anomalie
- la gestione della società Mondiali e dei diritti pubblicitari mostra ampie zone grigie.
Una cosa certa è che il Mondiale abbia portato fortuna ai politici fiorentini che, come d'incanto, hanno in parte vinto le primarie del PD e poi, uomini di destra e sinistra toscana si sono trasferiti a Roma con incarichi nel Governo Renzi, il Governo del Fare ...
Se ne contano almeno 12 di soggetti che hanno avuto a che fare coi mondiali fiorentini e che oggi decidono le nostre sorti. Caspita che fortuna. Una fortuna "sfacciata"
Mah ... il mondiale l'ha vinto Rui Costa o Matteo Renzi?
A meno che a breve non succeda qualcosa e che scoppi la ...
Admin- E3 Harelbeke
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BenoixRoberti ha scritto:Probabilmente ne parleranno alcuni media nelle prossime ore, ma sebbene sconsigliato sento che questa parte dell'inchiesta giornalistica debba essere divulgata per far comprendere come il "clan dei fiorentini" paracadutato nella politica romana abbia usato il "nostro" mondiale per i propri porci comodi, con l'aiuto interessato del nostro presidente federale Renato Di Rocco.
Oggi siamo in grado di capire perché la sua rielezione fu favorita in modo "militare" dalla politica, in particolare dal centrosinistra, ma anche con importanti appoggi nel centrodestra.
Il sito dei Mondiali 2013 di ciclismo TOSCANA2013.IT è di proprietà della società Ciclistica Servizi S.r.l.. società controllata al 100% dalla FCI che deteneva i diritti (anche pubblicitari) della organizzazione dei mondiali di ciclismo 2013 (ma anche dei mondiali 2012 e 2011).
http://www.checkdomain.com/cgi-bin/checkdomain.pl?domain=toscana2013.it
Ma ecco la sorpresa. A chi ha affidato il buon Renato Di Rocco il sito dei mondiali?
Alla società Dotmedia Srl.
http://www.toscana2013.it/termini-e-condizioni/?lang=en
Dalla visura camerale risulta fra i soci di Dotmedia tale Alessandro Conticini.
Alessandro Conticini risulta essere il fratello di Andrea Conticini consorte di Matilde Renzi, sorella del "ducetto" (cit.) di Firenzie; lo stesso Andrea è stipendiato da questa azienda ed in tal modo viene ovviato il conflitto di interesse familiare.
Il Comune di Firenze ha finanziato il comitato organizzatore nominato dalla FCI di fretta prima delle elezioni di Levico (e chissà perché non la srl dei mondiali che ne aveva i diritti e che avrebbe presentato un bilancio societario a regola d'arte); il Comitato, a sua volta, ha poi pagato la società di Conticini, dove lavora il cognato dell'ex sindaco di Firenzie.
Matilde Renzi è oggi socia di maggioranza della Eventi6 s.r.l., società che pagava uno stipendio al nostro primo ministro prima che questi divenisse presidente della provincia di Firenze.
"Si chiamava Chil srl, e l’assunzione avvenne alla Chil promozioni srl, che poi è stata trasformata nell’attuale Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser, si è poi specializzata in marketing editoriale e iniziative di promozione per aziende di diverso tipo: fra i clienti attuali ci sono Esselunga, Conad e Opel. Non è noto quale fu lo stipendio, che per altro decorse solo per pochi mesi. Ma è certo che non doveva essere così alto almeno fino a quando a pagare netto e contributi non erano le casse pubbliche, ma il forziere di famiglia: il reddito 2003 di Renzi ammontava ad appena 14.273 euro lordi (nel 2011, ultimo dato pubblico, era di 123.577 euro lordi, di cui 90.962 per lavoro dipendente, 31.324 per lavoro autonomo e 1.291 come reddito dei fabbricati).
Difficile capire se Renzi ha mai percepito da dirigente privato quello stipendio per cui gli vengono versati 3.241,21 euro al mese di contributi. È stato dipendente privato in teoria anche nel 2004 per cinque mesi, e per 7 presidente della provincia. Quell’anno ha dichiarato 70.090 euro, meno dei 97.916 euro dell’anno successivo, quando era solo presidente della provincia. Certo Matteo non deve avere svenato gli azionisti della attuale Eventi 6, che all’inizio erano le due sorelle Matilde e Benedetta, la madre Laura Bovoli e il fratello del cognato, Alessandro Conticini (con il 20%). Poi Conticini ha venduto la sua quota a Matilde, che ora è azionista di maggioranza assoluta."
Riprendo questa frase "Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser". Il Bingo era una iniziativa editoriale diffusa sui mezzi del Gruppo Riffeser.
Oggi come allora, la pubblicità sui giornali della catena Riffeser veniva raccolta dalla SPE spa. L'amministratore delegato di allora era tale Claudio Rossi, e Claudio Rossi era il direttore generale dei Mondiali di Ciclismo 2013. Ovviamente è un caso.
Fra gli sponsor dei mondiali fiorentini vi era anche la Banca Federico Del Vecchio.
Scrive il sito Linkiesta:
“L’attuale presidente di Mps Antonella Mansi – scrive Antonio Vanuzzo - è stata numero uno di Banca Federico Del Vecchio, istituto privato della borghesia fiorentina controllato da Banca Etruria, feudo della massoneria aretina nel cui consiglio d’amministrazione siede il padre di Maria Elena Boschi”.
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Su nomina di Mps, l'ombra-eminenza-grigia-braccio-destro di Renzi, al secolo Marco Carrai è divenuto presidente della società Aeroporti di Firenze.
Sulla discesa in campo di stampo massonico del clan Renzi ha detto la sua uno che di queste cose ne capisce e parecchio, ovvero l'ex ministro Formica sul sito della rivista storica del socialismo "Critica Sociale".
http://www.formiche.net/2014/02/21/renzi-cera-altra-scelta-possibile/
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Sono sempre di più i dubbi su questa operazione mondiali.
Ragazzi, se mi trovano sotto un ponte dell'Arno, sapete il perché ...
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BenoixRoberti ha scritto:Probabilmente ne parleranno alcuni media nelle prossime ore, ma sebbene sconsigliato sento che questa parte dell'inchiesta giornalistica debba essere divulgata per far comprendere come il "clan dei fiorentini" paracadutato nella politica romana abbia usato il "nostro" mondiale per i propri porci comodi, con l'aiuto interessato del nostro presidente federale Renato Di Rocco.
Oggi siamo in grado di capire perché la sua rielezione fu favorita in modo "militare" dalla politica, in particolare dal centrosinistra, ma anche con importanti appoggi nel centrodestra.
Il sito dei Mondiali 2013 di ciclismo TOSCANA2013.IT è di proprietà della società Ciclistica Servizi S.r.l.. società controllata al 100% dalla FCI che deteneva i diritti (anche pubblicitari) della organizzazione dei mondiali di ciclismo 2013 (ma anche dei mondiali 2012 e 2011).
http://www.checkdomain.com/cgi-bin/checkdomain.pl?domain=toscana2013.it
Ma ecco la sorpresa. A chi ha affidato il buon Renato Di Rocco il sito dei mondiali?
http://www.toscana2013.it/termini-e-condizioni/?lang=en
Alla società Dotmedia Srl. Dalla visura camerale risulta fra i soci di Dotmedia tale Andrea Conticini.
Andrea Conticini risulta essere il consorte di Matilde Renzi, sorella del "ducetto" (cit.) di Firenzie.
Il Comune di Firenze ha finanziato il comitato organizzatore nominato dalla FCI di fretta prima delle elezioni di Levico (e chissà perché non la srl dei mondiali che ne aveva i diritti e che avrebbe presentato un bilancio societario a regola d'arte); il Comitato, a sua volta, ha poi pagato la società di Conticini, cognato dell'ex sindaco di Firenzie.
Matilde Renzi è oggi socia di maggioranza della Eventi6 s.r.l., società che pagava uno stipendio al nostro primo ministro prima che questi divenisse presidente della provincia di Firenze.
"Si chiamava Chil srl, e l’assunzione avvenne alla Chil promozioni srl, che poi è stata trasformata nell’attuale Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser, si è poi specializzata in marketing editoriale e iniziative di promozione per aziende di diverso tipo: fra i clienti attuali ci sono Esselunga, Conad e Opel. Non è noto quale fu lo stipendio, che per altro decorse solo per pochi mesi. Ma è certo che non doveva essere così alto almeno fino a quando a pagare netto e contributi non erano le casse pubbliche, ma il forziere di famiglia: il reddito 2003 di Renzi ammontava ad appena 14.273 euro lordi (nel 2011, ultimo dato pubblico, era di 123.577 euro lordi, di cui 90.962 per lavoro dipendente, 31.324 per lavoro autonomo e 1.291 come reddito dei fabbricati).
Difficile capire se Renzi ha mai percepito da dirigente privato quello stipendio per cui gli vengono versati 3.241,21 euro al mese di contributi. È stato dipendente privato in teoria anche nel 2004 per cinque mesi, e per 7 presidente della provincia. Quell’anno ha dichiarato 70.090 euro, meno dei 97.916 euro dell’anno successivo, quando era solo presidente della provincia. Certo Matteo non deve avere svenato gli azionisti della attuale Eventi 6, che all’inizio erano le due sorelle Matilde e Benedetta, la madre Laura Bovoli e il fratello del cognato, Alessandro Conticini (con il 20%). Poi Conticini ha venduto la sua quota a Matilde, che ora è azionista di maggioranza assoluta."
Riprendo questa frase "Eventi 6 srl, una società che, nata dalla promozione del Bingo sui giornali della catena Riffeser". Il Bingo era una iniziativa editoriale diffusa sui mezzi del Gruppo Riffeser.
Oggi come allora, la pubblicità sui giornali della catena Riffeser veniva raccolta dalla SPE spa. L'amministratore delegato di allora era tale Claudio Rossi, e Claudio Rossi era il direttore generale dei Mondiali di Ciclismo 2013. Ovviamente è un caso.
http://controcorrenteblogdotcom.wordpress.com/tag/firenze/page/3/
Fra gli sponsor dei mondiali fiorentini vi era anche la Banca Federico Del Vecchio.
Scrive il sito Linkiesta:
“L’attuale presidente di Mps Antonella Mansi – scrive Antonio Vanuzzo - è stata numero uno di Banca Federico Del Vecchio, istituto privato della borghesia fiorentina controllato da Banca Etruria, feudo della massoneria aretina nel cui consiglio d’amministrazione siede il padre di Maria Elena Boschi”.
http://www.formiche.net/2014/02/21/renzi-cera-altra-scelta-possibile/
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Su nomina di Mps, l'ombra-eminenza-grigia-braccio-destro di Renzi, al secolo Marco Carrai è divenuto presidente della società Aeroporti di Firenze.
Sulla discesa in campo di stampo massonico del clan Renzi ha detto la sua uno che di queste cose ne capisce e parecchio, ovvero l'ex ministro Formica sul sito della rivista storica del socialismo "Critica Sociale".
http://www.informazioneweb.org/notizie/politica/3289-lombra-di-licio-gelli-dietro-laccordo-renzi-berlusconi.html
Sono sempre di più i dubbi su questa operazione mondiali.
Ragazzi, se mi trovano sotto un ponte dell'Arno, sapete il perché ...
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BenoixRoberti ha scritto:
Ci si è chiesti perché Di Rocco e la Federciclismo abbiano aiutato così spudoratamente la candidatura toscana e la Firenze di Renzie. Qualche dubbio visti i legami bancari della solita eminenza grigia del ciclismo può venire facile.
Di certo colpì sin dall'inizio quella fame di asfalto e asfaltature che contraddistinse sin dall'inizio la candidatura toscana, con la scusa della passione ciclistica di questa regione. Qui di seguito potrebbe esserci una spiegazione.
L'argomento trattato di seguito riguarda la politica, ma in pratica ha finito (purtroppo) per riguardare anche il nostro sport.
Si tratta di una inchiesta giudiziaria del 2007 sfociata poi in un rinvio a giudizio. Nel processo contro un cartello di società asfaltatrici della Toscana alcuni enti pubblici si dichiararono parte civile e fra queste il Comune di Firenze.
Ecco il primo articolo di quella vicenda, preso da un giornali di quella sinistra che in Toscana governa da sempre.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/31/ecco-gli-appalti-pilotati-dal-cartello-dieci.html
____________________________
Ecco gli appalti 'pilotati' dal cartello dieci di Publiacqua, quattro del Comune
Ecco le gare che, secondo l' accusa, sono state vinte grazie al cartello fra le imprese. Publiacqua sostiene che la clausola che vieta il subappalto è stata tolta nella gara di Serravalle per «evitare impugnative e quindi contenziosi». Per evitare cioè «blocchi e ritardi» 1-Publiacqua -Lavori in Valdisieve (Dicomano, Londa, San Godenzo, Rufina, Pontassieve, Pelago e Rignano) - base d' asta 2,800 milioni. Gara vinta nel 2006 dalla Calenzano Asfalti di Fulvio Taiuti. 2-Publiacqua -Lavori alle reti e agli impianti fognari nei comuni di Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo - base d' asta 1.582.416 euro - Vinta nel 2006 dalla Cafissi Alvaro di Prato. 3-Publiacqua -Sostituzione della rete fognaria e gas nelle vie Puccini, Bellini, Mascagni, Rossigni e Cilea a Sesto Fiorentino - base d' asta 581.581,60 euro- Vinta nel 2005 dalla Sics, di Fabrizio Forconi. 4-Publiacqua -Spostamento acquedotto e fognatura in conseguenza della terza corsia - base d' asta 277.335,85 euro - Vinta nel 2005 dalla Italscavi di Alvaro Pratelli. 5-Publiacqua -Manutenzione reti e fognatura a Incisa e Reggello - base d' asta 986.178,60 euro- Vinta nel 2005 dalla Banchetti Strade di Giancarlo Banchetti. 6-Publiacqua -Manutenzione ed estensione rete idrica a Bagno a Ripoli - base d' asta 1,400 milioni - Vinta nel 2005 dall' Ati Guarduccistrade (Giovanni Guarducci) e Coedil. 7-Publiacqua -Manutenzione di reti e fognature a Figline e Pian di Scò - base d' asta 973.528,31 euro - Vinta nel 2005 dalla Calenzano Asfalti di Fulvio Taiuti. 8-Publiacqua -Parcheggio Anconella - base d' asta 384.570,65 euro - Vinta nel 2005 dalla impresa Jacini di Simone Taiuti. 9-Publiacqua -Allacciamento rete fognaria ovest a Firenze - base d' asta 2 milioni e 347.500,00 euro - Vinta nel 2005 dall' impresa aggiudicataria Cav. Grazzini Fortunato, riferibile a Maurizio Pieraccioli e Giacomo Grazzini. 10-Publiacqua -Manutenzione e allacciamenti a Firenze - zona nord - base d' asta 5 milioni e 800.000 euro - Vinta nel 2004 dall' Ati costituita da Calenzano Asfalti e Cesaf (riferibile agli imprenditori Franco Pratelli e Mario Vescovi). 11-Comune di Firenze -Pista ciclabile via Erbosa - base d' asta 160 mila euro - Vinta nel 2006 dalla Italscavi di Alvaro Pratelli. 12- Comune di Firenze - Pista ciclabile viale Strozzi - base d' asta 225.000 euro - Vinta nel 2004 da Italscavi. 13-Comune di Firenze - Manutenzione vie marciapiedi Q 2 - Anno 2006 - base d' asta 242 mila euro - Vinta nel 2006 dall' impresa Jacini. 14-Comune di Firenze - Manutenzione strade - anno 2006 - base d' asta 327 mila euro - Vinta il 9 maggio 2006 dalla Jacini. 15-Acquedotto del Fiora - Lavori Lotto Val d' Elsa/Chianti - base d' asta 261.250 euro - Vinta nel 2006 dalla Jacini. 16-Comune di Campi - Parcheggi via San Giusto - base d' asta 134 mila euro - Vinta nel 2006 dalla Poli Gaspero di Vincenzo Aveni. 17-Comune di Campi - Parcheggio area Rocca Strozzi - base d' asta 236.673,36 euro - Vinta nel 2004 dalla Poli Gaspero. 18-Comune di Campi - Collegamento via della Pace e via Masaccio - base d' asta 855mila euro. Vinta nel 2002 dalla Poli Gaspero. 19-Comune di Campi - Lavori stradali zona centro - base d' asta 480 mila euro - Vinta il 30 marzo 2004 dalla Poli Gaspero. 20-Comune di Campi - Rotatoria fra via Barberinese e via Tosca Fiesoli - base d' asta 374.288,03 euro - Vinta nel 2003 da Poli Gaspero. 21-Comune di Campi - Lavori stradali nelle via Santa Maria, Lavagnini, San Rocco, Olmo, San Lorenzo, Montello, 2 Settembre - base d' asta 600 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Calenzano Asfalti. 22-Comune di Campi - Trattativa privata risistemazione via Roma - base d' asta 287.814,39 euro - Vinta nel 2005 dalla Bitumstrade di Brunetto Mazzuoli. 23-Comune di Campi - Trattativa privata per attraversamento torrente Marinella - base d' asta 237.743,70 euro - Vinta nel 2005 dalla impresa Cav. Grazzini Fortunato. 24-Comune di Campi - Appalto lavori stradali vie Bandiera, Cimabue, Sanzio, Botticelli e dell' Oro - base d' asta 570 mila euro - Vinta nel 2006 dall' impresa L' Idraulica di Vincenzo Guarino. 25-Comune di Campi - Manutenzione strade e marciapiedi - base d' asta 570 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Italscavi di Pratelli Alvaro. 26-Comune di Campi - Ristrutturazione strade - I lotto: vie Peronzi San Paolo, del Santo, Gramignano, Galilei e Carducci - base d' asta 450 mila euro - Vinta nel 2005 dalla Esa di Enrico Montigiani. 27-Comune di Campi - Collegamento stradale fra la via Pistoiese in località Ponte alla Baccellina e la Lucchese - I lotto - base d' asta 4 milioni e 247.737 euro - Vinta nel 2005 dalla Ati Lorenzini riferibile all' imprenditore Domenico Strati, Mati Mauro e figli e Uccini Silvano, subappalto all' impresa Poli Gaspero. 28-Comune di Impruneta - Manutenzione straordinaria - base d' asta 431.152,93 euro - Vinta nel 2005 dalla GuarducciStrade.
____________________________
Il processo alle aziende che costituirono questo cartello truffando i cittadini italiani arrivò a sentenza il 28 febbraio 2012. Quasi tutte le aziende vennero condannate. Di seguito l'articolo di allora del Tirreno.
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2012/02/09/news/appalti-truccati-sfilza-di-condanne-1.3163640
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Appalti truccati, sfilza di condanne
Si è concluso a Firenze il processo che vedeva imputati anche 3 imprenditori pratesi: secondo i giudici si spartivano i lavori
di Paolo Nencioni
PRATO
Si è concluso a Firenze dopo quasi due anni con 21 condanne il processo per gli appalti pubblici truccati che nel marzo di cinque anni fa aveva fatto finire agli arresti domiciliari numerosi imprenditori attivi nel settore edile e movimento terra, tra cui alcuni pratesi.
Tra i condannati - a due anni e dieci mesi per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta - ci sono tre nomi molto noti nel settore edile: Giovanni Guarducci, già direttore tecnico della Guarduccistrade, impresa di costruzioni con sede a Capezzana, Alessandro Cafissi, già direttore tecnico della Cafissi Alvaro (costruzioni edili e fluviali con sede in via Mannelli a Iolo), e Vincenzo Guarino, già procuratore della Endiasfalti di Agliana e indicato come amministratore di fatto, all’epoca, della Idraulica srl. Itre erano difesi dagli avvocati Giovanni Mati, Ugo Fanti e Maurizio Briganti. Condannati anche i carmignanesi Rosario, Elena e Agnello Mauro.
La pena più alta, quattro anni e sei mesi, è toccata al campigiano Vincenzo Aveni, 64 anni, già titolare della Poli Gaspero e ritenuto la mente dell’associazione a delinquere.
Il 26 marzo del 2007, quando scattarono dieci arresti in carcere, 16 ai domiciliari e 7 obblighi di dimora per un totale di 45 indagati, fu un vero terremoto nel settore degli appalti pubblici, soprattutto quelli dei comuni della Piana e di Publiacqua.
Secondo i carabinieri del Reparto operativo speciale dei carabinieri, che hanno condotto le indagini per conto del sostituto procuratore Giuseppina Mione, Aveni avrebbe promesso una tangente compresa tra 100.000 e 200.000 euro a Marco Cherubini, dirigente del settore Servizi tecnici e ambientali del Comune di Campi Bisenzio in cambio del via libera alla realizzazione di un edificio in via del Ghirlandaio, a Campi. Altri due imprenditori furono indagati per aver promesso soldi a Cherubini in cambio del via libera a un affare molto più grosso, una lottizzazione da 330 appartamenti in località Le Frille San Giusto.
In base alla ricostruzione della Procura, le tangenti non sarebbero state versate direttamente ma sotto forma di pagamenti di parcelle gonfiate a studi professionali che avrebbero fatto da prestanome ai pubblici ufficiali coinvolti nell’inchiesta (oltre a Cherubini altri due professionisti.
L’indagine prese in esame 44 gare d’appalto, tra il 2002 e il 2006, indette per lo più dai Comuni di Campi Bisenzio e Firenze e da Publiacqua.
Gare che, come ha dimostrato il processo (ovviamente in attesa dell’appello) sono state in gran parte condizionate da un gruppo di imprenditori che si mettevano d’accordo per spartirsele, a danno di altri imprenditori che non erano inseriti nel giro giusto.
La conseguenza, oltre al danno per chi era escluso, sarebbe stata anche un prezzo più alto pagato dalla collettività per lavori che altrimenti sarebbero costati molto meno.
Nell’inchiesta sono stati indagati anche i calenzanesi Fulvio e Simone Taiuti, padre e figlio, il primo in qualità di presidente della Calenzano Asfalti, il secondo come amministratore unico della Jacini srl.
____________________________
Se uno di noi riceve una fregatura da un idraulico che gli chiede una cifra spropositata per un lavoro da 1 minuto inventandosi particolari spese o competenze, siamo tutti d'accordo che non lo richiameremo più e qualcuno magari lo denuncerebbe pure.
Parimenti se un amministratore di condominio scopre che alcuni fornitori di gasolio si accordano per alzare il prezzo della fornitura e delle manutenzioni della caldaia, siamo certi che se l'amministratore è onesto e non prezzolato non richiamerà più quelle aziende.
Se l'amministratore fosse invece prezzolato cercherebbe ovviamente invece di "sistemare" le cose.
Bene.
Succede che Firenze dal 2010 si imbarca nella organizzazione dei Mondiali di Ciclismo mostrando una strana attenzione, una vera febbre, per le asfaltature dei percorsi mondiali. Il Comune di Firenze in primis prevede addirittura interventi per un totale di oltre 150 milioni di euro.
Per quale ragione avviene ciò?
La candidatura per i Mondiali nacque a fine 2009. L'inchiesta sul cartello toscano era iniziata invece, come visto, nel 2007.
Si arriva quindi al 2013 dove gli enti pubblici spendono comunque per le sole asfaltature e lavori connessi oltre 32 milioni di euro. Una enormità.
E chi chiamano gli enti pubblici ad asfaltare le strade? Le stesse aziende condannate nel processo in cui gli enti erano "parte civile".
Perché avvenne tutto questo? Perché i cittadini toscani non si sono mai interessati al marcio evidente che affiora dalla gestione dei loro enti locali?
Oggi quegli enti locali stanno esprimendo la gran parte della nostra attuale classe politica dirigente italiana.
Sarà un caso che Renzi nelle sue tronfie esternazioni abbia parlato di "asfaltare" gli avversari?
E per spiegare ciò e porre i giusti quesiti, riporto un articolo della insospettabile Repubblica di Firenze.
Oggi non è dato sapere se la Repubblica riscriverebbe questi articoli.
Ovviamente l'articolo è di prima dell'avvento nazionale del Renzismo.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/25/mondiali-tutti-dubbi-sull-asfalto.html
____________________________
Mondiali, tutti i dubbi sull' asfalto
QUALI criteri sono stati adottati da Palazzo Vecchio per l' affidamento dei lavori di messa in sicurezza e manutenzione delle strade in vista dei mondiali di ciclismo? Lo chiede all' amministrazione comunale il consigliere Francesco Torselli di Fratelli d' Italia: «Sono state inserite soltanto le strade dalle quali passeranno gli atleti o anche altre?», domanda il consigliere. Per ciascuna delle strade incluse nella lista è stato verificato a quando risaliva l' ultimo intervento di messa in sicurezza o manutenzione? Quanto alle ditte appaltatrici o subappaltatrici, l' amministrazione «è in possesso di tutta la documentazione necessaria a garantire la massima trasparenza» sul loro status? E' stato accertato se ve ne siano alcune che in passato abbiano subito condanne o provvedimenti di inibizione dall' avere rapporti con la pubblica amministrazione? Così chiede Torselli. Riguardo alla scelta delle strade da sottoporre a lavori, i mondiali di ciclismo sono un' occasione preziosa per mettere in sicurezza anche delle vie dalle quali non passeranno gli atleti. Ma come sono state scelte? Di sicuro qualche errore è stato commesso, perché via dei Sette Santi e la minuscola via Rismondo, inserite nell' elenco, sono state rifatte da pochissimo e l' asfalto è in ottime condizioni. Tuttavia dovevano essere riasfaltate come la vicina via Campo d' Arrigo, che ne ha veramente bisogno, fra il 20 e il 31 maggio. Dopo qualche segnalazione, però, i cartelli sono scomparsi. «Si è trattato solo di un errore di posizionamento dei cartelli», spiega l' assessore alla mobilità del Comune Massimo Mattei. Ma in altri casi, anche se in una strada o parte di essa il manto stradale è stato rifatto di recente contemporaneamente ai sottoservizi, può capitare che l' asfalto ora sia risteso ex novo per ragioni «di omogeneità nell' asfalto», dice Mattei. Riguardo alle ditte che hanno vinto le gare oppure ottenuto i lavori in subappalto, ce ne sono almeno tre i cui amministratori sono stati condannati in primo grado l' 8 febbraio 2012 per turbativa d' asta a 2 anni e 9 mesi di reclusione e alla pena accessoria della incapacità a contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di due anni. Sono Fulvio Taiuti della Calenzano Asfalti, mandataria del Raggruppamento temporaneo che si è aggiudicato i lavori nella zona C, Vincenzo Guarino della Endiasfalti, mandante dello stesso raggruppamento, e Simone Taiuti della impresa Jacini, che ha ottenuto in subappalto parte dei lavori. Mattei precisa che tutte le ditte che stanno realizzando i mondiali di ciclismo risultano aggiudicatarie di appalti a seguito di asta pubblica «dopo tutti i rigorosi controlli previsti dalla normativa vigente». Che è rigorosamente garantista. «Fino a quando non c' è una sentenza passata in giudicato l' impresa può partecipare alle gare di appalto e sottoscrivere contratti con la pubblica amministrazione». Frattanto lunedì cominciano i lavori in via Sant' Agostino, in Oltrarno, che proseguiranno per alcuni mesi.
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Adesso cari amici, cantiamo tutti in coro "Clap and Jump per il presidente Renzi"
FONTI:
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/02/08/news/cartello_per_pilotare_appalti_21_imprenditori_condannati-29560811/
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/05/25/mondiali-tutti-dubbi-sull-asfalto.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/03/31/ecco-gli-appalti-pilotati-dal-cartello-dieci.html
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2010/06/02/news/appaltopoli-imprenditori-pratesi-alla-sbarra-1.1894339
http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2012/02/09/news/appalti-truccati-sfilza-di-condanne-1.3163640
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BenoixRoberti ha scritto:Il lindo Renzi, il rottamatore, il razionalizzatore ...
Per me è solo l'ennesima tragica iattura di questo Paese disastrato sempre pronto a dare fiducia al primo cazzaro che gli racconta un po' di supercazzole e un po' di sognanti e mirabolanti progetti.
E' paradossale non capire che il cambiamento passi da noi, dalla vita quotidiana, dalle piccole cose e soprattutto dalla riduzione della delega alla politica.
Per spiegare come la SuperCazzola Renzi sia disarmante, ma solo i "compagni" di Toscana non lo capiscono, è sufficiente questo grafico per comprendere l'intreccio di conflitti di interesse dell'entourage di Renzi.
Diciamolo con sincerità, fosse stato uno Scajola, un berluschino di provincia, uno del centrodestra insomma, la sinistra avrebbe sbraitato ai quattro venti il problema del conflitto di interesse e si sarebbero sollevati dubbi sull'etica dei comportamenti. Visto che a fare queste porcate è il buon Renzi, tutti stanno in silenzio allineati e coperti.
E probabilmente la Procura di Firenze ha in questi anni chiuso un occhio (ma forse due) come ha fatto la Procura di Milano con i bandi Sea customizzati dell'assessore al bilancio del Comune di Milano, l'altrettanto lindo onorevole Marco Tabacci, colui che si dice abbia vissuto per anni in Torre Velasca a Milano in un appartamento di proprietà dei Ligresti, vicino all'appartamento di La Russa.. Il figlio Simone è nel consiglio di amministrazione della Milano assicurazioni, gruppo Fondiaria Sai.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/18/ligresti-famiglia-affari-e-parcelle/184546/
http://espresso.repubblica.it/affari/2012/12/13/news/basta-sconti-ai-vip-di-ligresti-1.48968
Ecco il grafico che documenta come le partecipate comunali, fra cui la Publiacqua vittima del cartello degli asfaltatori, abbiano affidato lavori alle società controllate dalle persone della cerchia di Renzi.
La gran parte di queste società sono letteralmente decollate grazie ai soldi pubblici passando da bilanci microscopici a fatturati decuplicati.
Ps. Casualmente, come scritto sopra, la Dotmedia è la società che ha realizzato il sito dei mondiali di ciclismo di Firenze (di proprietà della Federazione Ciclistica Italiana) e sarebbe interessante sapere quanto il comitato organizzatore o la federazione tramite la Ciclistica Servizi abbiano pagato per quel servizio.
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I CONFLITTI D'INTERESSE DI RENZI, TRA AMICI AZIENDE E FAMIGLIA...
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano" - ha collaborato Sara Frangini
Matteo Renzi ha un cognato. Si chiama Andrea Conticini, agente di commercio per i clienti (non istituzionali, tiene a precisare lui) della Dot Media, società che da un lato prende appalti dal Comune e dalle sue municipalizzate e dall'altro cura la campagna per le primarie del sindaco. Il cognato è agente anche della società della famiglia Renzi, la Eventi6 Srl, che ha fatturato quasi 4 milioni di euro nel 2011 curando anche la distribuzione e lo strillonaggio dei quotidiani a Firenze.
Eventi6 è la società erede della storica Chil Srl, fondata da papà Tiziano Renzi, della quale Matteo Renzi è stato a lungo dirigente e socio fino al 2003. Eventi6 ha rilevato l'azienda della Chil nel 2010 e ha sede a Rignano sull'Arno, dove risiede la famiglia di origine di Matteo Renzi e anche Andrea Conticini, 31 anni, bolognese laureato in teologia, che non è solo il marito di Matilde Renzi, socia e consigliere delegato della Eventi6, ma anche il fratello di Alessandro Conticini, socio sia della Dot Media sia della Eventi 6 con una quota del 20 per cento.
Il Fatto si è già occupato del fratello maggiore, 36anni, "l'unico socio di Eventi6 a non essere parente del sindaco", avevamo scritto l'8 ottobre scorso. E invece l'ex direttore dell'Unicef di Addis Abeba, tuttora residente in Africa dove dirige un istituto che lavora nello stesso settore, è il fratello del cognato del sindaco. Ecco spiegata la sua presenza con una quota del 20% nella Eventi 6 accanto alla mamma di Renzi, Laura Bovoli, che possiede una quota dell'8% e alle due sorelle del sindaco , Matilde e Benedetta, con il 36% ciascuna.
Matteo Renzi replica: L'azienda della mia famiglia non ha più ricevuto un centesimo dal pubblico dal momento in cui ho iniziato a far politica. Se il fratello del marito di una delle mie sorelle acquista il 20% di una società che lavora con il pubblico non vedo come possa essere un problema per me. Assicuro sulla correttezza delle procedure del Comune.
IMBARAZZI BEN NASCOSTI
Più imbarazzante per Renzi è la partecipazione del 20 per cento di Conticini in Dot Media, fornitore del Comune di Firenze, pagato con due fatture del 2012. Matteo Renzi, nel pieno della sua corsa verso la leadership del centrosinistra, si ritrova così a dover fare i conti (o meglio, i Conticini) con questa storia di conflitti di interessi tra aziende private, soldi pubblici, parenti, amici e affini.
Al centro di tutto c'è la Dot Media, una società nata nel maggio 2008 e che - nel suo primo anno di vita, quando Renzi era presidente della Provincia - fatturava solo 9 mila euro all'anno. Nel 2009 lavora alla campagna per l'elezione di Renzi a sindaco, forgiando uno spot che sembra un mix tra quello del Cavaliere del 1994 e quello dell'8 per mille della Chiesa cattolica: panoramica dal cielo sull'Arno con la voce impostata dello speaker che "immagina una città in cui nessuno si senta escluso".
A quell'elezione ha contribuito anche la Eventi6 della famiglia Renzi: sul sito si vede il furgoncino retrò Iveco-Pavesi, intestato alla società, con sopra verniciato volto e slogan del futuro sindaco: "Firenze prima di tutto". Nel 2009 Renzi vince e Dot Media fattura 137 mila euro, che diventano 214mila nel 2010, fino al boom dei 401 mila euro nel 2011. Il 10 febbraio del 2011 il fratello del cognato di Renzi, entra in Dot Media comprando il 20% del capitale (ma accetta di concorrere all'utile solo per l'uno per cento) da Patrizio Donnini, padrone e amministratore della società Web&Press, divenuta famosa nel maggio scorso quando si è scoperto che aveva ricevuto 36 mila e 800 euro da Luigi Lusi, in qualità di tesoriere della Margherita, nel 2009.
Il socio forte di Dot Media è Lilian Mammoliti che è socio e amministratore della Quality Press, una terza società, dove è entrato, da poco più di un mese, il solito Alessandro Conticini, come socio al 30 per cento. Dot Media, dopo l'ingresso di Conticini, ha incassato 16 mila e 800 euro nel 2012 dal Comune di Firenze. La circostanza è emersa quando i consiglieri di opposizione Tommaso Grassi di Sel e Ornella De Zordo hanno presentato un'interrogazione sulle commesse elargite a Dot Media.
Si è scoperto così che la società nella quale è socio Alessandro Conticini ha ottenuto 13 mila e 226 euro il 20 aprile del 2012, per la comunicazione di due progetti: "Coltiviamo la riduzione dei rifiuti" e "Fontanelli: un buon bicchiere d'acqua senza plastica durante l'iniziativa Natale in San Lorenzo". La seconda fattura è stata pagata due mesi fa ed è pari a 3mila e 630 euro per "progettazione mappe d'Oltrarno".
LE MUNICIPALIZZATE
Le municipalizzate hanno garantito a Dot Media 215 mila euro dal 2010 al 2012, che aggiunti a quelli pagati dal Comune, fanno 232 mila euro. Publiacqua ha pagato 82.325 euro dal 2010 al 2012. Mukki, la centrale del latte di Firenze, ha pagato a Dot Media 99 mila e 500 euro nel 2011, dei quali 69 mila e 300 euro per la campagna pubblicitaria "Latte Toscano". Mentre l'azienda dei trasporti, l'Ataf, ha pagato 15.800 euro dei quali poco meno della metà per il servizio rassegna stampa web.
Firenze Parcheggi guidata da Marco Carrai, collaboratore storico del sindaco Renzi, che guida il suo comitato elettorale, ha pagato 21 mila e 100 euro nel 2011 per campagne pubblicitarie come "C'è un posto per te", "Motorini", "Parcheggi Point". Quasi sempre le municipalizzate hanno affidato gli incarichi a Dot Media senza una vera gara. Solo per la campagna "Latte toscano", ha riferito in Consiglio comunale l'assessore Rosa Maria Di Giorgi, c'è stato "un confronto con le offerte di altre due società". Tra i criteri adottati era fondamentale però la creatività, "sulla quale è determinante il giudizio del nostro ufficio marketing".
Come se non bastasse il ruolo dei fratelli Conticini, Dot Media vanta un secondo socio scomodo per Renzi: Matteo Spanò. Scout e residente a Pontassieve come l'amico fraterno Matteo; di più, presidente nazionale dell'Agesci (l'associazione degli scout cattolici), e recentemente nominato presidente della Banca di credito cooperativo di Pontassieve, Spanò è stato direttore eventi di Florence Multimedia, società di comunicazione creata dall'allora presidente della Provincia nel 2005, per promuovere anche la sua immagine, ora finita nel mirino della Corte dei Conti.
Arteventi di Matteo Spanò, ha fatturato a Florence Multimedia 58 mila e 400 euro nel biennio 2006-2007, altri 66 mila nel 2008 e ancora 62 mila e 900 euro nel 2009. "Tuttora lavoro per Florence Multimedia e la mia impresa individuale fattura alla società della Provincia circa 35 mila euro all'anno perché - spiega Matteo Spanò - non ho mai avuto un contratto di dirigente e quindi quelle fatture rappresentano i miei compensi".
Matteo Renzi replica: Spanò è una delle persone più competenti nel settore della comunicazione. Sotto la sua gestione del Museo dei ragazzi, che ha accettato di presiedere gratuitamente, la presenza dei bimbi in Palazzo Vecchio è aumentata, così come gli accessi complessivi (da 380mila a 510), con un rilevante guadagno per le casse comunali.
Spanò non è l'unico amico di Renzi coinvolto nell'avventura di Florence Multimedia. Anche Luigi De Siervo - figlio dell' ex presidente della Consulta, Ugo, e fratello del capo di gabinetto del sindaco, Lucia, nonché cognato di Filippo Vannoni, sindaco supplente di Florence Multimedia, e manager di Rai Trade - propose all'amico presidente della Provincia un progetto per sviluppare un canale tv. Subito approvato. Florence tv tramonta presto ma lascia traccia sul bilancio di Florence Multimedia nel 2007: 192 mila euro di soldi pubblici che - grazie a De Siervo - almeno vanno alla Rai.
Matteo Renzi replica: Il progetto Florence Tv nasce da un'idea della Rai per valorizzare Firenze. Le trasmissioni tv sull'attività istituzionale erano iniziativa della giunta provinciale precedente.
E ADESSO LE PRIMARIE
Se Luigi De Siervo è un supporter morale di Renzi alle primarie, Dot Media ha messo a disposizione il suo "social media team" composto da 4 persone. Alberto Bianchi, tesoriere della campagna di Renzi, ha dichiarato a Repubblica: "Dot Media riceverà 10mila euro dal Comitato di Matteo Renzi e avrà una cifra tra i 50 e i 60mila euro dalla Fondazione Big Bang per operazioni comunque non attinenti alle primarie".
E il consigliere comunale Tommaso Grassi nota: "Il prezzo di 10 mi-la euro per la campagna alle primarie mi sembra poco, se penso che Dot Media si fa pagare da Publiacqua ben 6mila euro, lo scorso aprile, solo per fare ‘sopralluoghi e rilevazioni assistenza montatori fontanelli'".
2 - CONTICINI (MARITO DI MATILDE): "IL SOCIO VERO È MIO FRATELLO"...
Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"
Eccolo qui il cognato di Matteo Renzi. Andrea Conticini spiega così: "Ho sposato Matilde perché sono innamorato e ho tre figli. È questa la mia colpa? È tutto trasparente. Io sono un agente di commercio e da un paio di anni ho un mandato per Dot Media ma non curo i clienti istituzionali, né il Comune né le società partecipate, per ovvi motivi. Mio fratello Alessandro, non io, sia chiaro, è socio di Dot Media e di Eventi6 dei Renzi. Torna due volte all'anno in Italia perché lavora con l'Unicef, prima da interno e ora da esterno. Guadagna bene e voleva investire i suoi risparmi in Italia, dove tornerà. Gli ho proposto queste due opportunità e non so se gli ho dato un buon consiglio, perché non sta andando bene. Se lei teme che il sindaco Renzi ci abbia aiutato - conclude Conticini - controlli i bilanci e scoprirà che non è vero".
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-come-il-povero-fini-anche-renzi-ha-sulle-spalle-un-cognato-che-alla-46113.htm
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Renzi e gli affari con Dotmedia, la società dove lavora il cognato
Il sindaco ha rapporti con una società che organizza eventi per il Comune di Firenze, la Dotmedia dove lavora anche anche Andrea Conticini, marito di Matilde Renzi ...
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1377452/Renzi-e-gli-affari-con-Dotmedia--la-societa-dove-lavora-il-cognato.html
Tutto in famiglia. Matteo Renzi ama fare affari con le sorelle e soprattutto con i suoi cognati. Il rottamatore, come racconta il Tempo, ha affidato ad Alessandro Conticini il 20 per cento di Dotmedia, una sociatà di comunicazione che tra le altre cose gestisce il sito matteorenzi.it e dal 2009 lavora col Comune di Firenze. Le quote di Dotmedia sono così rapartite: Lilian Mammoliti è socia al 50 per cento, Davide Bacarella al 10 per cento e Alessandro Conticini al 20 per cento, poi c'è un altro 20 per cento che è nelle mani di Matteo Spanò. Tra gli eventi organizzati dalla Dotmedia per Firenze c'è anche la "Notte Tricolore" del 2011. Fin qui i fatti.
La società dove lavora il cognato - Ma in Dotmedia lavora un altro Conticini, Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del sindaco di Firenze. La società del fratello del cognato di Renzi, come racconta il Giornale, è nata poco prima dell'elezione a sindaco di Renzi, e negli anni seguenti ha prosperato anche grazie all'amministrazione comunale da cui, stando alle interrogazioni presentate dall'opposizione, ha incassato tra 2009 e 2011 oltre 200mila euro. Insomma, di sicuro con Matteo a palazzo Vecchio il la Dotmedia non ha avuto problemi di lavoro. Tutto in regola, va precisato, ma di certo la Dotmedia non era l'unica agenzia di comunicazione in grado di organizzare eventi per il Comune di Firenze.
La replica - In a questo all'articolo del 27 dicembre, notizia apparsa su Il Tempo e il Giornale, poi ripresa da questo sito, riceviamo e pubblichiamo dall'avvocato Luca Mirco la rettifica della Dot Media s.r.l. :"La presente in nome e per conto di Eventi6 s.r.l. e di Dot Media stigmatizza la confusione tra personaggi politici ed attività delle società che sono del tutto scollegati tra loro e di cui la redazione non ha in alcun modo inteso e verificare la veridicità abbia creato gravi danni alle mie assistite".
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Ho detto di come la galassia ideologica Piddì in genere faccia grandi discussioni etiche se le magagne le fanno gli avversari, ma ad essere onesti andrebbe detto che esistono compagni/amici di serie A e compagne/amiche di serie B.
Matteo Renzi e Josefa Idem si sono fatti pagare entrambi i contributi dal Comune, ma solo la seconda (non deve avere molti amici nel partito) è finita sotto inchiesta e massacrata.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/19/idem-come-renzi-si-e-fatta-pagare-i-contributi-dal-comune-ma-lindagata-e-solo-lei/919763/
Contributi pagati dal Comune. Idem come Renzi, ma è indagata solo lei
L'ex ministro e tuttora senatrice del Partito democratico è accusata di truffa aggravata: poco prima di diventare assessore a Ravenna, fu assunta dal marito. Una situazione simile a quella del premier che, come rivelato da il Fatto Quotidiano, si fece assumere qualche giorno prima di essere eletto presidente della Provincia
di Marco Lillo | 19 marzo 2014
Mentre la ex ministra dello Sport, Josefa Idem si ritrova indagata per truffa aggravata per i contributi della sua pensione, Matteo Renzi annuncia riforme mirabolanti delle pensioni altrui. Prima di tagliare i privilegi però il premier dovrebbe chiarire perché la sua situazione pensionistica dovrebbe essere così diversa da quella dell’ex campionessa di canoa. L’ex ministra è a un passo dalla richiesta di rinvio a giudizio per una presunta marachella da 8 mila euro mentre il premier, per una situazione simile ma che è costata alla collettività una cifra di circa 300 mila euro, continua a non rendere conto a nessuno. Difficile non notare la disparità di trattamento: Josefa Idem, dopo le dimissioni presentate il 24 giugno 2013 per il mancato pagamento dell’Imu e dopo avere versato senza battere ciglio i 3 mila euro della multa, è stata prosciolta dall’accusa fiscale. Ma è indagata per una questione che ricorda molto quella scoperta dal Fatto su Renzi.
La Procura di Ravenna ha notificato all’ex ministro e al marito-allenatore Guglielmo Guerrini l’avviso di chiusura indagini previsto dall’articolo 415 bis che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il reato contestato è la truffa, punita all’articolo 640 del codice penale con una pena da 1 a 5 anni. Secondo il pm Angela Scorza Idem avrebbe truffato il comune facendo leva sulla legge che impone all’ente pubblico (Comune, Provincia o Regione) di versare i contributi al posto del datore di lavoro precedente nel periodo in cui un dipendente viene eletto consigliere o nominato assessore e chiede l’aspettativa. Questa norma rappresenta una conquista della sinistra codificata nello Statuto dei Lavoratorima spesso è usata in modo furbo dai politici. L’ex assessore allo Sport di Ravenna Idem è accusata dal pm di truffa per 8mila e 642 euro, quelli versati dal Comune al posto dell’associazione sportiva del marito che l’aveva assunta poco prima della nomina. Idem è indagata per 183 giorni lavorativi da assessore, dal 10 giugno 2006 al 7 maggio 2007, giorno in cui, per ragioni familiari.
Renzi invece pontifica indisturbato sulle pensioni altrui anche se la provincia e il comune di Firenze gli hanno versato i contributi (da dirigente e quindi ben più elevati di quelli da semplice dipendente della Idem) per poco meno di 10 anni. Josefa Idem si era fatta assumere dall’associazione sportiva del marito 16 giorni prima l’accettazione dell’incarico da assessore, offerto alcuni giorni prima. Renzi, invece, come abbiamo raccontato sul Fatto , si è fatto assumere dalla società Chil della famiglia un giorno prima l’annuncio da parte della Margherita della sua candidatura a presidente della Provincia.
LINK VIDEO
Il sindaco ha rapporti con una società che organizza eventi per il Comune di Firenze, la Dotmedia dove lavora anche anche Andrea Conticini, marito di Matilde Renzi ...
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1377452/Renzi-e-gli-affari-con-Dotmedia--la-societa-dove-lavora-il-cognato.html
Tutto in famiglia. Matteo Renzi ama fare affari con le sorelle e soprattutto con i suoi cognati. Il rottamatore, come racconta il Tempo, ha affidato ad Alessandro Conticini il 20 per cento di Dotmedia, una sociatà di comunicazione che tra le altre cose gestisce il sito matteorenzi.it e dal 2009 lavora col Comune di Firenze. Le quote di Dotmedia sono così rapartite: Lilian Mammoliti è socia al 50 per cento, Davide Bacarella al 10 per cento e Alessandro Conticini al 20 per cento, poi c'è un altro 20 per cento che è nelle mani di Matteo Spanò. Tra gli eventi organizzati dalla Dotmedia per Firenze c'è anche la "Notte Tricolore" del 2011. Fin qui i fatti.
La società dove lavora il cognato - Ma in Dotmedia lavora un altro Conticini, Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del sindaco di Firenze. La società del fratello del cognato di Renzi, come racconta il Giornale, è nata poco prima dell'elezione a sindaco di Renzi, e negli anni seguenti ha prosperato anche grazie all'amministrazione comunale da cui, stando alle interrogazioni presentate dall'opposizione, ha incassato tra 2009 e 2011 oltre 200mila euro. Insomma, di sicuro con Matteo a palazzo Vecchio il la Dotmedia non ha avuto problemi di lavoro. Tutto in regola, va precisato, ma di certo la Dotmedia non era l'unica agenzia di comunicazione in grado di organizzare eventi per il Comune di Firenze.
La replica - In a questo all'articolo del 27 dicembre, notizia apparsa su Il Tempo e il Giornale, poi ripresa da questo sito, riceviamo e pubblichiamo dall'avvocato Luca Mirco la rettifica della Dot Media s.r.l. :"La presente in nome e per conto di Eventi6 s.r.l. e di Dot Media stigmatizza la confusione tra personaggi politici ed attività delle società che sono del tutto scollegati tra loro e di cui la redazione non ha in alcun modo inteso e verificare la veridicità abbia creato gravi danni alle mie assistite".
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Ho detto di come la galassia ideologica Piddì in genere faccia grandi discussioni etiche se le magagne le fanno gli avversari, ma ad essere onesti andrebbe detto che esistono compagni/amici di serie A e compagne/amiche di serie B.
Matteo Renzi e Josefa Idem si sono fatti pagare entrambi i contributi dal Comune, ma solo la seconda (non deve avere molti amici nel partito) è finita sotto inchiesta e massacrata.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/19/idem-come-renzi-si-e-fatta-pagare-i-contributi-dal-comune-ma-lindagata-e-solo-lei/919763/
Contributi pagati dal Comune. Idem come Renzi, ma è indagata solo lei
L'ex ministro e tuttora senatrice del Partito democratico è accusata di truffa aggravata: poco prima di diventare assessore a Ravenna, fu assunta dal marito. Una situazione simile a quella del premier che, come rivelato da il Fatto Quotidiano, si fece assumere qualche giorno prima di essere eletto presidente della Provincia
di Marco Lillo | 19 marzo 2014
Mentre la ex ministra dello Sport, Josefa Idem si ritrova indagata per truffa aggravata per i contributi della sua pensione, Matteo Renzi annuncia riforme mirabolanti delle pensioni altrui. Prima di tagliare i privilegi però il premier dovrebbe chiarire perché la sua situazione pensionistica dovrebbe essere così diversa da quella dell’ex campionessa di canoa. L’ex ministra è a un passo dalla richiesta di rinvio a giudizio per una presunta marachella da 8 mila euro mentre il premier, per una situazione simile ma che è costata alla collettività una cifra di circa 300 mila euro, continua a non rendere conto a nessuno. Difficile non notare la disparità di trattamento: Josefa Idem, dopo le dimissioni presentate il 24 giugno 2013 per il mancato pagamento dell’Imu e dopo avere versato senza battere ciglio i 3 mila euro della multa, è stata prosciolta dall’accusa fiscale. Ma è indagata per una questione che ricorda molto quella scoperta dal Fatto su Renzi.
La Procura di Ravenna ha notificato all’ex ministro e al marito-allenatore Guglielmo Guerrini l’avviso di chiusura indagini previsto dall’articolo 415 bis che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il reato contestato è la truffa, punita all’articolo 640 del codice penale con una pena da 1 a 5 anni. Secondo il pm Angela Scorza Idem avrebbe truffato il comune facendo leva sulla legge che impone all’ente pubblico (Comune, Provincia o Regione) di versare i contributi al posto del datore di lavoro precedente nel periodo in cui un dipendente viene eletto consigliere o nominato assessore e chiede l’aspettativa. Questa norma rappresenta una conquista della sinistra codificata nello Statuto dei Lavoratorima spesso è usata in modo furbo dai politici. L’ex assessore allo Sport di Ravenna Idem è accusata dal pm di truffa per 8mila e 642 euro, quelli versati dal Comune al posto dell’associazione sportiva del marito che l’aveva assunta poco prima della nomina. Idem è indagata per 183 giorni lavorativi da assessore, dal 10 giugno 2006 al 7 maggio 2007, giorno in cui, per ragioni familiari.
Renzi invece pontifica indisturbato sulle pensioni altrui anche se la provincia e il comune di Firenze gli hanno versato i contributi (da dirigente e quindi ben più elevati di quelli da semplice dipendente della Idem) per poco meno di 10 anni. Josefa Idem si era fatta assumere dall’associazione sportiva del marito 16 giorni prima l’accettazione dell’incarico da assessore, offerto alcuni giorni prima. Renzi, invece, come abbiamo raccontato sul Fatto , si è fatto assumere dalla società Chil della famiglia un giorno prima l’annuncio da parte della Margherita della sua candidatura a presidente della Provincia.
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