Sono passati decenni di storia ciclistica prima che la gloriosa e storica Toscana potesse avere un suo mondiale (suo?).
Non si sa quanto questo mondiale sia proprio toscano, di certo lo saranno le strade percorse da domani (e già da oggi per le perlustrazioni ufficiali) e ... si badi pure ... sarà toscano il conto economico di questo mondiale che, nella logica organizzativa, è la perfetta prosecuzione (con qualche accento ancor più negativo) dell'esperienza del mondiale di Varese, mondiale dove un minimo di privato e quindi di gestione imprenditoriale vi era stato.
In Toscana non sarà così, il costo è totalmente pubblico. Paga Pantalone! Si badi bene, i costi sono pubblici.
Per questo Mondiale la Toscana e l'Italia spenderanno probabilmente oltre 35 di milioni di euro, probabilmente quasi 40.
Eh sì solo le strade da sole sono costate circa una trentina, ma sono strade speciali dicono, fono-assorbenti; di certo sono strade soldo-assorbenti. A queste spese va aggiunta la fee dell'Uci, una sciocchezzuola, circa 6 milioni (comprensivi degli interessi sulla fidejussione), i costi del comitato organizzatore che in fretta e furia si è visto piovere addosso nell'ultimo mese i denari di comuni, province e regione Toscana. Non poco denaro. Nel tempo vi erano state poi le spese per la candidatura ed i ricchi buffet offerti (a spese dell'"idiota" contribuente italiano) in quel di Valkenburg 2012 ed i tanti eventi collaterali in questo 2013. Quanto sono lontani i mondiali di Verona, organizzati secondo il modello antico del rischio imprenditoriale da pool di privati (ricchi e meno ricchi, tutti animati da passione)?!
Un buon numero di gare ciclistiche, dal 2011 in avanti, in Toscana hanno ricevuto contributi pubblici perché servivano a "promuovere il Mondiale Toscana 2013", come pure numerose iniziative collaterali (bastava organizzare la mostra "Cerchiocefalo da Capannori ed il ciclismo" e via col contributino).
Solo per fare un esempio si noti la pioggia di denaro che viene distribuito e che, anche da ciclofili, si fatica a capire a quali vere finalità possa davvero essere stata utile. Allo sport? Alla promozione della Toscana? Davvero la regione ha tutto questo interesse ed attenzione nel promuoversi sul piano turistico-culturale a livello mondiale grazie ai "mondiali"? Scusate la cacofonia, e lo vedremo più avanti dopo alcune osservazioni successive. Di seguito, intanto, un esempio della pioggia di denaro pubblico toscano relativo alla provincia di Pistoia.
http://archive.ciclopassione.com/attachments/Contributi-2012-Prov-Pistoia.PDF
http://archive.ciclopassione.com/attachments/Toscana-programma-eventi-2013.pdf
http://www.toscana2013.it/wp-content/uploads/2013/08/Aspettando-i-Mondiali-di-CICLISMO-2013.pdf
Avevano detto (lor signori), per far ingoiare il rospo ai contribuenti, che le opere dei mondiali sarebbero poi rimaste alla comunità, dalle asfaltature ad alcune piste ciclabili e/o ciclodromi. Queste ultime sono poi scomparse (per carenza di risorse ) dal crono-programma definitivo. Sono rimaste le asfaltature da "gioielleria" del catrame, e vedere due giorni fa la stessa notizia (da comunicato sovietico) sugli asfalti fonoassorbenti, pubblicata acriticamente da tutti i media "beoni" faceva sorridere, sorridere amaramente beninteso. Fatevi due risate googlando: "Strade con asfalto silenzioso sul percorso dei Mondiali". Avrete la lista della "libera stampa" italica.
Ma l'agenzia stampa "sovietica" che ha fatto arrivare quel comunicato, ne ha poi diffuso un altro con un'altra gigantesca panzana, il cui titolo più o meno dice: "TOSCANA 2013: Sarà il Mondiale più visto di sempre".
Abbiamo capito bene? I mondiali di Toscana 2013 saranno i più visti di sempre?
Diciamolo subito forte e chiaro: E' IMPOSSIBILE E NON E' ASSOLUTAMENTE VERO.
Perché si è reso necessario raccontare una tale gigantesca BALLA?
Il perché è presto detto. Un mondiale che costa così tanti soldi alla comunità va assolutamente sostenuto con motivazioni roboanti, con un indotto di denaro da paura, con la ripresa economica italiana che quasi si avvia col mondiale. Sì, è esagerato il paradosso, ma rende bene l'idea.
Il mondiale toscano che, a detta del presidente del comitato organizzatore, è quello meno costoso degli ultimi 10 anni, resta sempre e comunque un mondiale "italiano", ovvero un mondiale che costa alla comunità sempre enne volte quelli degli altri paesi europei. Il più costoso era stato quello in Australia (circa 15 milioni di euro) perché l'organizzazione si era dovuta fare carico della costosa trasferta di personale e service. Il mondiale italiano in genere non costa così ... nel Belpaese costa ben di più: 70 milioni quello di Varese 2008 sotto la "supervisione" della Protezione Civile, 40 milioni circa quello di Firenze! Gli agiati svizzeri italofoni, per Mendrisio 2009, spesero meno di 10 milioni per l'evento e circa un milione per i lavori stradali, restituendo pure del denaro al Canton Ticino del budget pubblico predestinato (fantascienza per l'Italia). Inutile dire che gli asfalti erano perfetti (ed i lavori furono pure eseguiti da italiani).
Ma torniamo al discorso dei diritti tv ed alla copertura televisiva facendo un flashback a quando i mondiali furono assegnati alla Toscana. La fee stabilita per avere il mondiale dalla Uci non è una cifra da poco e sino a Valkenburg 2012 i diritti erano trattati in Europa nell'ambito (più o meno) del network Ebu, ovvero l'associazione che riunisce i broadcaster pubblici europei.
Dal 2012 la famelica Uci del presidente McQuaid (con vicepresidente Renato Di Rocco) ha siglato un accordo speculativo con Infront per la vendita dei diritti tv.
http://www.insidethegames.biz/sports/summer/cycling/1010957-uci-signs-new-media-deal-with-infront-sports-a-media
Nessuno in Italia si è posto il dubbio su quanto e come questo accordo andasse ad inficiare il prodotto "Mondiali Toscana 2013" e la sua relativa distribuzione nel mondo. Perché non c'è alcun dubbio che la fee per l'assegnazione e la rendita dei diritti tv sono in qualche modo fra loro correlati. Più si incassa dai diritti (proposti in modalità speculativa), meno si dovrebbe pagare la fee a seguito della minor diffusione nel mondo.
Infront, diciamolo pure, fa il suo lavoro, ovvero persegue la mission che gli è stata affidata. Deplorevole è l'operato dell'Uci, ma non è una sorpresa. Il problema è il controllo ed il controllo compete all'ente italiano, ovvero i seguenti soggetti:
- il soggetto politico, la Regione Toscana e gli altri enti locali, che dovrebbe controllare che i patti sottoscritti siano rispettati dall'Uci e in caso contrario richiedere una revisione corposa
- il soggetto organizzatore, ovvero la Federazione Ciclistica Italiana che detiene il controllo di Ciclistica Servizi che a sua volta detiene la Mondiali 2013 Srl, che a sua volta controlla il Comitato Organizzatore Toscana 2013 (presieduto da Angelo Zomegnan) costituito a mo' di ente giuridico ed attivato repentinamente nel corso dello scorso agosto.
Ma come fa Renato di Rocco, garante del governo italiano e presidente Fci a controllare e sindacare l'operato di Renato Di Rocco vicepresidente dell'Uci che ha approvato l'accordo speculativo con Infront?
Renato Di Rocco assunse, in qualità di presidente Fci, il controllo della società Mondiali, a sua detta, su richiesta del governo ed a garanzia quindi della comunità nazionale. Dovrebbe insomma tutelare gli interessi collettivi nazionali.
Quali interessi tutela e ha tutelato Renato Di Rocco?
In soldoni, sino al 2012 la corposa fee di circa 5 milioni di euro per l'Uci era compensabile sul piano della promozione territoriale per la vasta platea televisiva raggiungibile e "disponibile". Perché disponibile e raggiungibile? Perché in Francia gli spettatori raggiungibili sono sì 60 milioni (deducendo infanti e comatosi), ma gli abbonati a Bein Sport sono solo 1,5 milioni (su dichiarazione dell'editore) e perlopiù calciofili.
Mettere in un unico computo i numeri di popolazione di paesi raggiunti da canali fre2all con quelli dei paesi in cui la popolazione disponibile (ovvero gli abbonati pay) si misura in cifra decimale percentuale è una operazione molto scorretta ed essendoci di mezzo soldi pubblici è da considerarsi molto grave, ancor più se in presenza di così macroscopici conflitti di interesse.
Per essere chiari va detto che la panzana dell'aumento dell'audience è coordinata proprio in ambito Uci, a livello di comunicazione mondiale, ma siamo noi italiani (i contribuenti italiani, toscani in primis) i primi ad essere fregati da questo accordo.
http://www.infrontsports.it/presscenter/infront-hq-news/newsdetail/article/international-cycling-union-an/2284/
A seguire, nel 2014 vi saranno gli spagnoli. Gli altri (Usa e Dubai) hanno avuto assegnato il mondiale da già "edotti" sull'accordo Uci-Infront. Paradossale poi che a fare da grancassa alla panzana sia il comitato organizzatore presieduto da quell'Angelo Zomegnan da Desio (Lombardia), gran nemico del clan di Aigle sino a qualche mese fa (fu ridicolizzato nella vicenda del Crostis proprio da quel clan).
C'aggia a fà, tengo famiglia, chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce o passato, non simmo 'e Napule, ma simmo 'e Firenze e pure qua nun si scherza paisá.
Per comprendere la preoccupante riduzione di audience dei mondiali e prendere coscienza della incredibile dissipazione di denaro pubblico è sufficiente un rapido raffrondo dei documenti forniti dall'Uci stessa:
Copertura Mondiali Limburgo 2012
http://www.uci.ch/Modules/BUILTIN/getObject.asp?MenuId=&ObjTypeCode=FILE&type=FILE&id=ODA2ODQ&LangId=1
Copertura Mondiali Toscana 2013
http://www.uci.ch/Modules/BUILTIN/getObject.asp?MenuId=MTYzNDI&ObjTypeCode=FILE&type=FILE&id=ODkxNTE&LangId=1
http://www.toscana2013.it/copertura-tv-domenica-22-settembre/?lang=en
I mondiali, che nel 2012 erano visibili da tutti in Europa grazie ad Eurosport ed alla sua acquisizione paneuropea dei diritti tv, quest'anno invece non saranno visibili in larga parte del continente e in primis non saranno visibili in tv in Spagna, Germania, Russia, Austria, Finlandia, Lussemburgo, Eurasia e larga parte dei Balcani. Non solo, ma molti paesi che prima vedevano i mondiali in chiaro, quest'anno li potranno vedere solo in pay-tv, come i paesi scandinavi e baltici.
Come se la caveranno questi paesi, ovvero, come se ne esce l'Uci? Lo si scopre in fondo al documento della copertura 2013. I Mondiali saranno visibili su internet, sul canale Youtube dell'Uci, come da estratto seguente:
* Territories covered by our YouTube channel
A - Armenia, Albania, Austria, Azerbaijan, Africa, Asia (all territories)
B - Belarus, Bosnia-Herzegowina, Bulgaria
C - China, Croatia, Cyprus, Caribean Islands, Costa Rica
F,G - French Polynesian Islands, Georgia, Germany, Greece, Guatemala
H,I - Hong Kong, Hungary, Iceland, India
J,K - Japan, Kazakhstan, Kosovo
L - Liechtenstein, Luxembourg
M - Macedonia, Malta, Moldova, Montenegro, Mexico, Malaysia
N,P - New-Zealand, Nicaragua, Panama, Portugal,
R, S - Romania, Russia, Serbia, Spain, South Korea, Singapore
T, U - Thaïland, Turkey, Ukraine
Ci vuole un bel coraggio insomma ad affermare l'aumentata audience. Si tratta di una vera e propria disonestà intellettuale e sostanziale, ovvero commerciale. E per fortuna che la copertura Youtube avviene solo per alcuni paesi, perché se fosse stata per tutti i paesi avrebbero fatto dichiarare a Zomegnan che l'audience dei Mondiali di Toscana 2013 fosse di 7 miliardi di persone. Ma perché non comprendere anche gli alieni in trasferta, i trapassati ed i fantasmi che popolano i castelli della Transylvania? Sono anche loro fra noi, non tutti li vediamo, ma ci sono
Sì è una battuta, certo, ma anche la Nazione che riporta in questo pezzo alcuni dati non scherza. Vatti a fidare dei comunicati stampa cara Nazione.
http://qn.quotidiano.net/sport/ciclismo/2013/09/17/951621-mondiali-ciclismo-partito-conto-rovescia-i-piu-visti-di-sempre.shtml
Qualche giorno fa il presidente della Regione Toscana Rossi ha tuonato contro il Coni per non essere stato invitato alla presentazione Coni per i mondiali. Rossi esigeva più rispetto per la Toscana:
http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=62114&tp=n
Viene da porre una domanda al caro Rossi: "Forse presidente lei ha ragione, le hanno fatto uno sgarbo. Ma lei può parlare di rispetto per la Toscana senza farsi un minimo esame di coscienza?
Che rispetto ha per la sua regione un presidente che spende 40 milioni di euro in un periodo economico tremendo, senza verificare la bontà della veicolazione mondiale del prodotto Toscana 2013?
Perché non ha chiesto spiegazioni sulla cessione ad Infront della commercializzazione dei diritti tv da parte dell'Uci al Presidente della Fci Di Rocco ("garante" del governo) e vicepresidente dell'Uci?
Chi meglio di lui poteva farle il quadro della situazione e darle spiegazioni?
Non si sente, come minimo, preso in giro come rappresentante della cittadinanza toscana per la spesa enorme a fronte di una audience risibile? Perché non dice niente a Di Rocco di questa enorme scorrettezza dell'Uci? Cosa prevedeva il contratto di assegnazione? Quali garanzie di copertura tv venivano offerte?".
Ma sì, in fondo cosa saranno mai 40 milioni di euro in un bilancio regionale? Si sono asfaltate le strade, un po' di gente verrà per il mondiale, qualche panino e qualche pranzo i bar ed i ristoranti lo serviranno; se ci va di straforo un nostro politico metterà la "iridata" ad un nostro concittadino.
Già, ma pensandoci un politico alla presentazione Coni c'era, ed era un politico toscano e che politico, di primo piano
Beh allora il Coni non s'è dimenticato della Toscana. "Caro Rossi siamo in tempo di spending review, anche il Coni deve fare conto delle ristrettezze e risparmiare sui buffet. La Toscana era rappresentata, si metta il cuore in pace. Piuttosto non stia in pace per il fatto che ... no, gliela dico e chiedo diversamente, in versione bischero-toscana: 'un le viene il dubbio che quel comitato a voi toscani, un pochino, mica tanto, v'abbia preso ... diciamo ... per restare a modino ... un tantinello per i fondelli? Le è mi'a venuto il dubbio? E se il dubbio le è venuto, caro Rossi, 'un pò restare mi'a lì in silenzio. Perché 'un fa una qualche domanda al comitato organizzatore? Un'è bello che questo silenzio. Perchè oh Rossi, i casi lì son due, o si è grulli o si è manigoldi, 'un c'è una terza via. L'è sua la scelta caro Rossi.
Una domanda cattivella: senza l'emergenza dei mondiali l'asfaltatura delle stesse strade sarebbe costata la stessa cifra?
E io pago, disse Totò. Lei almeno, caro Rossi, s'è fatta la foto per i nipotini col nostro CT nazionale."
Ma a tutti gli altri poveri "cenciosi" contribuenti toscani ed italiani (ci si annovera personalmente fra i portatori di cencio) di questo mondiale cosa tornerà?
Per ora ai tanti amanti del ciclismo toscano sono giunti solo gli odi (anche esagerati ed estremisti talvolta) dei tanti cittadini fiorentini giustamente arrabbiati per i troppi disagi.
https://www.facebook.com/groups/486029821495346/
Il movimento ciclistico paga lo scotto delle scelte e delle convenienze di pochi.
Cari cittadini fiorentini della pagina Facebook "Vittime dei Mondiali di Ciclismo" sappiate che i primi umiliati da questa situazione sono proprio i veri amanti del ciclismo.
https://www.youtube.com/watch?v=wP5jSrhZlGs
Prendetevela con i vostri politici e non con chi ha scelto un mezzo di locomozione ed un modo di fare sport che normalmente non rompe "li'oglioni" a nessuno e non inquina. Il ciclismo è la prima vittima dei LORO mondiali.
Pochi minuti fa s'è ricevuta una bella notiziola sulla produzione televisiva dei mondiali. Dei quattro operatori su moto, solo uno sarebbe un professionista del settore. Gli altri sarebbero rispettivamente un dipendente dell'Ibm, un tipografo di Monsummano Terme ed infine un imprenditore cicloaudiovisivo, ex direttore sportivo del ciclismo con qualche infelice trascorso giudiziario legato al doping. Si dice che sia stato condannato penalmente per tale realto e che sia stato squalificato. L'ex direttore sportivo sarebbe tale Giorgio Addis, animatore del sito www.pianetagiovani.tv che copre parecchi eventi locali di ciclismo minore.
In ambito di produzione televisiva nel ciclismo di Addis si parlò, e non proprio benissimo, relativamente ad alcune gare ciclistiche di cartello. Ma tutti hanno diritto giustamente ad una seconda chance.
http://www.ciclismo-online.it/index.php/fatti-e-misfatti/1171-addis
Di Addis si ricorda certamente il ruolo attivo avuto in quel di Levico (assemblea Fci per l'elezione del presidente e del consiglio federale) nel coordinamento da ultras dirocchiano (e isettiano) dei delegati bresciani.
Sarà poi un caso che lo stesso abbia prodotto per il canale Youtube della Federciclismo questo "neutrale" e compassato video proprio su quella elezione.
https://www.youtube.com/watch?v=D2YeLHT684o
Pensandoci su un po', s'è pensato di fare una ricerchina su questo Addis e porcaloca guarda te che salta fuori. E' proprio vero che Renatino Di Rocco in fondo l'è sempre un generoso, lui l'offre sempre una seconda chance a tutti. Ai ciclisti no, ma quelli sono inguaribili, si sa. 'Un la vogliono smettere col doping.
Dal sito della Nazione di Firenze http://qn.quotidiano.net/2001/05/02/2111814-Doping-rinvio-a-giudizio-per-18-persone-nel-mondo-del-ciclismo.shtml
"All'origine delle indagini la denuncia di un corridore dilettante, Pietro S. che raccontò di aver subito nel '96 pressioni da Giorgio Addis, allora direttore sportivo della squadra bresciana 'Ok Baby Gaverina e da Mauro Stornati, dirigente della stessa formazione, perché assumesse sostanze farmaceutiche proibite, pena l'esclusione dalla prima squadra. Nel corso delle indagini sarebbe emerso l'utilizzo, da parte di alcune squadre bresciane, di Eritropoietina, ormoni Gh e Acth, Gonadotropina e anabolizzanti come Testerone e Oxandrolone. Farmaci che, in parte, sarebbero stati trovati, due anni fa, nell'abitazione di P.D., di Ghedi (Brescia), legato a una formazione ciclistica bresciana.
Altra, presunta fornitrice di farmaci proibiti sarebbe la farmacista L.R. di Molinetto di Mazzano, sempre nel Bresciano. A fornire le sostanze dopanti, secondo le indagini, sarebbe stato anche D.P., di Carugo (Como), persona piuttosto conosciuta negli ambienti ciclistici lombardi. È dai suoi rapporti con Addis che nasce il coinvolgimento dell'ex ct azzurro A.F. e del corridore professionista M.Z.. Secondo l'accusa M.Z., allenato da Addis, avrebbe assunto Epo nel '96 per correre nella Under 23, mentre Fusi avrebbe assicurato di poter evitare problemi in caso di esami antidoping."
E infine dalla Gazzetta di Mantova
http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2004/10/01/NS3PO_NS302.html
"L’ex direttore sportivo del Gs Rosa Carni, il bresciano Giorgio Addis, è stato condannato a nove mesi nel processo per doping che vedeva fra gli imputati anche l’ex campione d’Italia di ciclismo su strada P.G., il quale è stato condannato a sei mesi di carcere per esercizio abusivo delle professioni di medico e farmacista e per la somministrazione di farmaci pericolosi."
Meglio non leggere oltre e meglio non levare la polvere dalla memoria, perché poi si finisce col farsi troppe domande e far accendere troppe lampadine.
Ma un paio di domandine non si riesce a non porsele.
A Infront chi l'avrà proposto Addis? Non è che lo ha proposto qualcuno che doveva sdebitarsi per il lavoro oscuro per le elezioni di Levico?
E perché mai uno come Renato Di Rocco che vuole (a parole) chiudere col passato dopato del ciclismo, che non va sul podio di un campionato italiano per non stringere la mano ad ex positivi, si affida poi per il service audiovisivo ad un operatore ex direttore sportivo condannato penalmente per doping?
Lo avrà pure raccomandato per questi mondiali? No sicuramente non è così, non è possibile.
In questo periodo "sovietico" di pensiero unico fa piacere leggere il giornalismo libero e coraggioso di Ciclismo Online, http://www.ciclismo-online.it/index.php/80-fatti-e-misfatti/1949-copertura-televisiva-da-record-e-mondiale-meno-dispendioso-degli-ultimi-10-anni-tana-per-le-prime-due-bugie-di-zom
http://www.ciclismo-online.it/index.php/fatti-e-misfatti/1946-mondiale-fiorentini-sul-piede-di-guerra-per-i-disagi-ma-come-si-fa-ad-essere-appassionati-di-ciclismo
che in questi pezzi di bellissima inchiesta riprende un altro blog dall'opera ammirevole, CyclingPro, che per primo aveva sollevato i tanti veli e dubbi sulle folli spese di questi mondiali. http://blog.cyclingpro.it/2012/11/24/ecco-i-costi-folli-di-toscana-2013/
Bene, adesso guardiamo questi mondiali, godiamoci lo spettacolo dello sport e poi da lunedì 30 tireremo le somme, da contribuenti italiani e da amanti "veri" del ciclismo pulito, pulito dal doping chimico e da quello politico, ben più pericoloso e dannoso per la comunità.
Lunedì 30 si va in Procura, preventivamente, perché dopo Varese e Firenze, il comitato va a Vicenza. FERMIAMOLI!
Buon Mondiale a tutte le persone oneste, sincere, sportive e di buona volontà!