Visto che il CarLemond ha rinunciato (da tempo) ai tormentoni sul "Cuneghin"
credo sia giunto il momento di poter discutere di questo controversissimo corridore con quel disincanto e quel distacco che il tempo decantato in fondo sempre consente.
Per molto tempo, troppo, la figura di Damiano Cunego ha finito per rappresentare un modello di ciclista che la massa sportiva interessata superficialmente allo sport ciclismo tendeva ad identificare come il "modello". Damiano ha fatto tesoro, anzi diciamo che sfruttò opportunisticamente questa immagine.
Come sempre quando le cose non sono profondamente vere (incarnate), ma solo rappresentate, si finisce col fare i conti con la triste e dura realtà.
Damiano Cunego ha sempre fatto scelte "opportune", mentre raramente si è avventurato in sincere e coraggiose battaglie per il suo sport e per i suoi colleghi.
Come Lemond, anche io, sono stato forzosamente aggiunto ai detrattori di Cunego. Inutile dire che l'inizio della divaricazione fra alcuni appassionati e Damiano Cunego è cominciata con la strumentale e furba operazione "I'm doping free".
Quella operazione, proprio perché sostanzialmente solo furba, quindi ipocrita, ha finito per rappresentare l'inizio della fine della carriera di Damiano Cunego.
Detto ciò, c'è fine e fine carriera. Non è mai tardi per rivedere certi errori sparagnini di gioventù per ripresentarsi da padre maturo e ciclista navigato mettendo a frutto la propria esperienza.
E' un auspicio.
Ps.
Carlo ho molto apprezzato il modo in cui ti raffronti con gli altri qua su Ciclopassione (i pochi di Ciclopassione, ahimé). La tua scrittura ne guadagna immensamente. Sembri ringiovanito di vent'anni. Per questo tempo fa avevo utilizzato per la tua scrittura il termine "più intima".
Per questo ti chiedo se ti è possibile analizzare Damiano Cunego con lo stesso scrupolo con cui stai vivisezionando Anquetil (Jacques è sì morto, ma le sue parole e la sua storia sono più che mai vive). Damiano Cunego, invece, nel formalismo ci è morto (agonisticamente e mediaticamente).
Lo so, la mia è una provocazione intellettuale, ma credo che non sia assolutamente banale.
Immagina di essere Damiano Cunego, cosciente del proprio passato e percorso. Fai un lavoro di empatia. Tu, da adesso in avanti cosa faresti?
Pps.
Chiedo a tutti uno sforzo intellettuale, ovvero di eliminare ogni istinto tifoso (pro o contro) sino a che di mero istinto si tratti. Se possiamo, discutiamone in termini oggettivi e profondi.