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    Messaggio Da Rojo Dom Set 01, 2013 12:22 pm

    Promemoria primo messaggio :

    Thread per raccogliere notizie e riflessioni sul ciclismo italico che non hanno già un thread specifico (corridori, corse etc.).

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    Messaggio Da BenoixRoberti Gio Ott 02, 2014 11:08 pm

    Il 2015 rischia di diventare l'anno della fine per il ciclismo italiano.
    In forte dubbio Laigueglia e buona parte del calendario toscano.

    In Rcs sembrano a forte rischio anche Strade Bianche e Roma Maxima, che sembra legata ad un filo.
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    Messaggio Da perobeach Ven Ott 03, 2014 9:02 am

    Il tuo post anticipa alcune osservazioni che stavo per scrivere su alcune corse italiane, quelle dell'autunno.
    Volevo dire quanto il Trittico (che si farà finchè la Regione Lombardia "sponsorizza"), unitamente alla Milano-Torino (ormai corsa alternata al Giro del Piemonte), il Giro di Lomabardia, il Giro dell'Emilia + Beghelli costituiscano una bellissima serie di corse con tradizione e, soprattutto, percorsi eccellenti.
    L'altra gamba sono, appunto, le corse toscane, che, messe qua e là nel calendario, coprono lunghissimi buchi di calendario durante l'anno.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Ven Ott 03, 2014 9:11 am

    La Miilano-Torino non penso sará riorganizzata.
    Il Trittico nel 2015 sará diluito su 15 gg e non so se sopravvivrá nel 2017 con la Riforma Uci.
    La Tre Valli punta ad un Weekend Insubrico con il GP Lugano.

    A rischio grosso ci sono anche Peccioli e Camaiore, il cui comune sembra avere chiuso un accordo triennale con Rcs per la partenza della Tirreno-Adriatico.
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    Messaggio Da vallelvo Ven Ott 03, 2014 2:21 pm

    Andiamo bene!
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    Messaggio Da BenoixRoberti Lun Ott 13, 2014 1:49 pm

    angelo francini ha scritto:Nei giorni scorsi abbiamo letto del "Il  caso: un clandestino al Giro d'Italia".
    L'articolo era stato pubblicato il 31 luglio su Tuttobiciweb:
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=70925

    Oggi sempre Tuttobiciweb torna sull'argomento, riprendendo una copia di una lettera di una Questura pubblicata su un quotidiano dell'Irpinia:
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=71053

    A me pare una grande "non notizia" per i seguenti motivi:

    Ecco come si crea un caso, su un fatto che non costituisce nulla di illecito.
    Non so se sia vero il ritaglio riportato dal quotidiano Irpinia:
    http://www.irpiniaoggi.it/index.php/sport-in-irpinia/16-altrisport/128109-giro-2014-ecco-il-documento-che-conferma-la-nostra-anticipazione.html
    ma se ciò fosse vuol dire che anche quel funzionario di Questura ha preso un bel granchio:
    Ciclismo italiano - Pagina 4 Vene10

    La normativa che regola il flusso degli atleti extracomunitari è contenuta in due circolari applicative emanate dal Coni: nr. 2024/2006 e la nr. 252/2007.
    Il Coni, in data 16.04.2014 ha emanato una circolare riepilogativa nr. 5369 dal titolo:
    Sportivi non comunitari – Ingresso e permesso di soggiorno in Italia”
    contenente le norme vigenti nella stagione 2014/2015.
    Tale circolare è scaricabile al link:
    http://www.coni.it/it/sportivi-non-comunitari-ingresso-e-permesso-di-soggiorno-in-italia/circolare-riepilogativa.html
    In tale circolare si evidenzia, nella TIPOLOGIA DEL VISTO – LAVORO SUBORDINATO SPORT, che :
    la FSN accertati i requisiti della società necessari per l’autorizzazione al tesseramento dello sportivo straniero, …………….

    Poiché MONSALVE e GIL corrono con tessera rilasciata dalla Federazione Ciclistica del Venezuela e non con tessera rilasciata dalla Federazione Ciclistica Italiana, appare evidente che non può essere loro richiesto il permesso di soggiorno (richiesto per chi si tessera con una Federazione italiana), ma semmai potrebbe essere loro richiesto il visto di ingresso in Italia.
    Ma anche qui, vi è una disposizione, che esenta la necessità del visto per i cittadini di alcuni Stati, fra i quali il Venezuela, che vengono in italia per partecipare ad una gara sportiva.
    Tale precisazione è indicata sul sito del Ministero degli Affari Esteri italiano, al link:
    http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Stranieri/IngressoSoggiornoInItalia/Visto_ingresso/Paesi_esenti_visto.htm
     
    Concludendo quindi appare evidente che non vi sia alcun caso che riguardi Monsalve o Gil!
     
    Certo se fossero giocatori di calcio, di basket o di pallavolo dovrebbero avere il permesso di soggiorno: in ambito Federciclismo, ove vengono applicate “tout court” le astruse regole dell’UCI, non è necessario poiché come ben sappiamo ognuno è libero di scegliere dove affiliarsi o tesserarsi, alla faccia delle Leggi vigenti in ogni singolo Paese!

    Nel calcio se ti chiami Messi, Ronaldo, Tevez o Neymar e se vuoi venire a giocare in Italia devi chiedere il transfer e tesserarti alla Federazione Italiana Gioco Calcio per la società italiana in cui vieni a giocare!
    Nel ciclismo invece l’UCI, con il tacito assenso della FCI, permette ad una squadra di scegliere in quale Stato porre la sede lasciando la scelta anche in base agli interessi di uno dei suoi sponsor!
    Poi non meravigliamoci che nel Campionato italiano a squadre, la Lega del Ciclismo includa una squadra svizzera, una colombiana ed una sudafricana: basta pagare 5000 euro ed anche se sei affiliato sulla Luna puoi partecipare a tale campionato………….!
    E questa non è una colpa che può essere imputata ai singoli tesserati o alle singole società!

    Riprendo questo post datato di Angelo Francini perché è tornato tremendamente di attualità e perché stanno anche emergendo i contorni un po' imbarazzanti di questa vicenda.
    Ieri la Neri ha vinto di un punto la Coppa Italia.
    http://legaciclismoprof.org/2014/10/12/coppa-italia-2014-la-neri-si-aggiudica-la-classifica-finale-a-squadre-con-un-solo-punto-di-vantaggio-sulla-bardiani-csf-terza-la-lampre-merida-grazie-ai-punti-della-vittoria-odierna-di-valerio-cont/

    Ieri subito dopo l'esito del Beghelli, poco principescamente, Gianni Savio ha chiesto che la classifica fosse mantenuta dalla Lega sub-judice.
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=73158

    Il principe Savio non ne sta uscendo brillantemente da questa storia e il metodo utilizzato per gettare discredito sulla Neri di Scinto e Citracca lascia parecchi strascichi sulla serenità del mondo professionistico italiano.
    Per fortuna in questa vicenda si è tenuta in disparte la Bardiani, cosa molto apprezzabile.

    Ieri, durante lo speciale della Granfondo di Roma, il padrone auto-nominatosi del Ciclismo Italiano, al secolo Gianluca Santilli, nel suo sproloquio autoreferenziale si è lasciato scappare alcune affermazioni spinto dal suo immancabile egocentrismo. Ad un certo punto ha detto che la Regola Etica è in vigore solo in Italia, l'unico paese al mondo, e che ... dall'anno prossimo questa regola sarà proposta anche all'Uci.
    Per quale motivo la Fci, che è affiliata all'Uci, ha emanato questa regola (mettendola oltretutto nelle minori "Norme attuative") che non solo non è prevista, ma proprio contraria alle norme Uci?
    La cosa buffa, dopo anni in cui il boss del ciclismo capitolino ha parlato senza titolo a nome della Fci, è che adesso l'egocentrismo diventi megalomania e l'avvocato abbia cominciato a parlare pure in nome dell'Uci.
    Naturale che questo rospo in gola l'avvocato lo avesse dopo la figura peregrina rimediata con la vicenda del Campionato Mondiale Master dell'Uci, dove le sue cervellotiche (ed utili solo alla sua bassa propaganda) regole hanno dimostrato la loro totale inconsistenza e validità. Prima dovrà essere l'Uci a cambiare le regole e non un Santilli qualsiasi per fare effetti speciali attorno alla sua figura ed al suo business.

    Ma torniamo alla vicenda del Campionato Italiano di Società Prof, il cui primo posto in classifica assegna automaticamente una delle wild card per la partecipazione al Giro d'Italia.
    Nei confronti della Neri, da circa un paio di mesi, è in atto una vera e propria caccia alle streghe, scatenata ampiamente in rete, in particolare nei commenti sul principale sito italiano di ciclismo Tuttobici, come pure su altri siti.
    La campagna ha però mostrato tutti i segnali di una operazione marcatamente coordinata.
    Non è un mistero che ci siano in rete veri e propri gruppi di supporto alle "teorie dell'etica" ed alla caccia alle streghe del solito Capodacqua e del plurinominato Donati, stella di luce altrui (Capodacqua referenzia Donati e Donati referenzia Capodacqua). Chiunque non la pensi come loro è un alleato del doping.
    A questa subcultura attinge poi opportunisticamente la nouvelle vague della dirigenza sportiva (nouvelle da casa di riposo ovviamente).

    Non bastassero le accuse (assurde) ed i sospetti ventilati su Scinto e Citracca (legittimi) che sono stati propalati a piene mani (ma sul doping dubito esistano squadre e team manager che possano scagliare la prima pietra limitandosi ai sospetti perché ciascuno ha i suoi) è uscita questa storia dell'indagine avviata dalla procura federale sulle presunte violazioni delle norme di legge su permessi di soggiorno ed esercizio dell'attività sportiva professionistica.
    Per quello bastava la più che esauriente spiegazione fornita dall'esperto Francini.

    La notizia dell'indagine comparve sul sito di Irpinia Oggi, giornale campano edito dalla famiglia Ciarrapico e poi ripresa. probabilmente su soffiata, da altri siti di settore.
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=70925
    Non è dato sapere perché un sito campano si sia interessato a questa vicenda, ma nell'ambiente si fa notare come il figlio dell'onorevole Ciarrapico, Tullio Ciarrapico, sia un amico dell'avvocato, tanto da essere un cicloamatore della Bicitaly Asd, con la quale ha corso quest'anno alcune granfondo, fra cui la Maratona delle Dolomiti e la Granfondo di Roma di ieri.
    http://www.lecomaridellamdd.it/calendariogf/report_class.asp?n=ciarrapico%20tullio&y=2014

    Immediatamente il procuratore federale "a comando politico", il campano Giovanni Grauso ha aperto un fascicolo sulla vicenda, chiamando a testimoniare Gianni Savio come persona informata sui fatti.
    http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=72577
    Inutile dire che il giochetto è sembrato subito di basso profilo, perché è apparso evidente ai più che la storia potesse essere nata proprio da una denuncia di Savio, che prima del Giro ebbe molti problemi legati ai visti per i passaporti necessari per l'ingresso in Irlanda, Grande Partenza del Giro 2014.

    Il Procuratore Giovanni Grauso lo scorso anno, dopo i casi Di Luca e Santambrogio, convocò Scinto e Citracca come pure lo sponsor di allora Sciotti, ma sul team e sul management non emerse alcunché di rilevante sul piano sanzionatorio.
    http://blog.cyclingpro.it/2013/05/28/caso-di-luca-che-gioco-gioca-la-procura-federale-fci/
    La convocazione di Sciotti (Vini Fantini e marchio Farnese) portò anche ad una aspra polemica dello stesso col procuratore, noto anche in Federcalcio per i suoi metodi un po' spicci, cosa che si dice sia all'origine dell'allontanamento dalla maggiore federazione nazionale.
    https://www.youtube.com/watch?v=whjyqxVPfBg

    La lettera aperta di Valentino Sciotti riportata in questo post:
    http://www.ciclopassione.com/t709-danilo-di-luca-radiato-a-vita-dal-ciclismo#2487
    portò al deferimento dello stesso dinanzi alla Procura Federale e ad una sanzione di 30 gg di inibizione nonostante Sciotti non fosse nemmeno tesserato per la Fci (la imparziale procura aveva chiesto un anno!).
    http://www.federciclismo.it/giustizia/com_cdfn13/com_04.pdf
    http://www.federciclismo.it/giustizia/com_cdfn14/com04.pdf

    Da allora tanto Scinto & Citracca che il ramo Fantini si dice che godano di "occhi di riguardo" da parte della Procura Federale.
    Sull'operato della Procura a gestione Grauso, che è una perfetta continuazione dei metodi messi in atto dal predecessore Santilli, ci sono tantissimi dubbi su imparzialità e terzietà, con numerose inchieste imbarazzanti (squalificati che hanno votato alle assemblee, ordini d'arrivo modificati, gravi conflitti di interesse ignorati, ecc.) che riguardavano persone amiche dei vertici federali che sono state incredibilmente e sistematicamente archiviate.

    Inutile dire di come l'arma doping o quella delle denunce/delazioni venga esercitata in termini di controllo politico e per nulla sulla base di vere e profonde argomentazioni etiche, ma questo è purtroppo solo l'ultimo caso di una lunga serie di situazioni analoghe.

    Sono tanti i segnali che arrivano di un ciclismo malato (di mali antichi e neoplasie recenti) e in un clima da delazione, creato ad arte tanto nel mondo amatoriale (se ne è parlato nel 3d relativo) che in quello professionistico, queste cadute orrende sono figlie di questi sistemi da dittatura becera.
    In contesti di questo genere diventa normale per alcuni che hanno delle piccole vendette da consumare adeguarsi alla delazione imperante. strizzare l'occhiolino ai potenti (che si nutrono di queste cose) ed esercitare della becera propaganda.

    Non c'è mistero su chi sia l'autore di queste assurde politiche che inquinano ed avvelenano l'ambiente. Anzi queste derive della giustizia vengono pure spacciate per innovazioni da rivendere al resto del mondo, alla faccia di ogni basilare principio di diritto.
    https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=750015271695513&id=372582246105486

    Non ci deve sorprendere il fatto che a dare il sigillo di garanzia a queste politiche sia stato ad inizio anno il vate dell'antidoping Eugenio Capodacqua, un vero esperto di doping e di veleni vari con un post chiarificatore sul suo blog.
    http://capodacqua.blogautore.repubblica.it/2014/04/01/amatori-e-regole-antidoping-federciclismo-e-coni-vogliamo-fare-sul-serio/
    un post ripreso ed enfatizzato anche dal sito di Csain Ciclismo:
    http://www.csainciclismo.it/news/1127-eugenio-capodacqua-parla-del-codice-etico-su-repubblica

    Alcuni passaggi di questo post sono davvero esilaranti, come questo salamelecco sulle regole etiche del Santilli:
    __________________
    La novità, unica nel panorama mondiale, ma già in corso di imitazione presso altre federazioni nazionali, è propugnata a spada tratta dal presidente del settore amatoriale Gianluca Santilli, ed ha creato non poco scombussolamento alla sua prima applicazione, a partire da gennaio 2014. Motivo? I soliti squallidi tentativi di eludere le norme da parte di chi non vuole rassegnarsi al ruolo di semplice cicloturista. Già perché la norma tanto discussa non impedisce un sano cicloturismo a chi in passato è stato pizzicato con le mani nel… “barattolo” del doping, e vale solo per chi vuole partecipare a gare vere e proprie. Via le mele marce. Dura lex sed lex.
    ...
    “Abbiamo ricevuto già decine e decine di segnalazioni – dice il presidente della Procura federale Giovanni Grauso – e stiamo procedendo ad esaminare i casi e a prendere le relative sanzioni, se del caso. Ma chiediamo la collaborazione di tutti gli sportivi: chi sa, conosce e vede segnali”. C’è anche una email cui fare riferimento già zeppa di casi: etica@consultanazionaleciclismo.it. In prima linea ci sono gli organizzatori e i giudici. Che promettono attenzione “da serie A”. Ma questa volta il richiamo alla partecipazione corale è esplicito. “Daremo corso a tutte le denunce chiare, montivate e basate sui fatti e non sulle impressioni o i giudizi personali”, dice Grauso. Qualcuno discute il principio della denuncia da parte di terzi. Delazione? “No, solo difesa per proprio sport e dei propri sani principi – dice Santilli – la norma adesso c’è ed è arrivato anche il momento che i “buoni” del plotone abbiano la forza di metterci la faccia. Nel loro stesso interesse”.

    __________________

    Se deve essere Santilli a stabilire chi siano i buoni ...
    No, questa non è delazione, allora come si chiama?
    Non si può ammettere che lo sia solo perché la delazione in Italia è anche un reato, oltre che una pratica disdicevole e abietta.

    Infine va apprezzata la chiusura del post:
    __________________
    “Se vedi uno che ruba non hai l’obbligo morale e civile di denunciarlo?”, Santilli è chiarissimo.
    __________________

    Già, in effetti è chiarissimo.
    "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" disse l'uomo di Nazareth.
    E chi avrebbe qualche peccatuccio non dovrebbe almeno astenersi dal parlare di etica? diavoletto
    O esiste uno scudo anche per questo?

    CONCLUSIONE
    Il ciclismo è lacerato dal doping, probabilmente, ma nulla in confronto alle lacerazioni provocate dai veleni e dall'inquinamento di una politica tanto miope quanto squallida che utilizza le emergenze ed i problemi per arrogarsi diritti (vessatori) che non le spettano.
    E' giunto il momento che le persone che hanno un ruolo in questo sport abbiano il coraggio di fare le loro denunce trasparentemente e senza mezzucci, e soprattutto senza strizzare l'occhio alla politica.
    Nello sport più che altrove è necessario essere uomini e metterci la faccia.
    La pratica della delazione lasciamola ai tristi regimi del passato, sperando che le idee di Santilli possano quanto prima appartenere anch'esse al passato di questo sport, e augurandosi che lo stesso ritorni ad essere un comune organizzatore di manifestazioni ciclistiche.

    Ci si faccia poi un favore. Si lasci fuori il ciclismo ed i ciclisti dalle beghe politiche e dalle conflittualità societarie.
    Situazioni come questa recentemente emersa aiutano il nostro sport solo a precipitare ancor di più nel baratro in cui si è cacciato.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Lun Ott 13, 2014 3:09 pm

    A parte la triste storia narrata, ieri si è chiusa la Coppa Italia ed un grande Sonny Colbrelli (Bardiani) ha vinto la classifica individuale, mentre la Neri Sottoli ha vinto la classifica per società.

    Se poi i boss federali vorranno cambiare la classifica, nulla cambierà nella percezione delle cose da parte dei veri amanti di questo sport.
    Complimenti alla Neri e complimenti alla Bardiani per una onorata sconfitta senza strilli come team, ampiamente compensata da una stagione molto vincente, soprattutto vittoriosa per i tanti giovani lanciati con successo. E questo è il ciclismo che continua a piacere e sempre piacerà.

    INDIVIDUALE
    1 COLBRELLI Sonny* Bardiani-CSF 245
    2 PONZI Simone Neri Sottoli 180
    3 FINETTO Mauro Neri Sottoli 165
    4 PELLIZOTTI Franco Androni Giocattoli 152
    5 REBELLIN Davide CCC Polsat 142
    6 BONGIORNO Francesco Manuel* Bardiani-CSF 125
    7 RABOTTINI Matteo Neri Sottoli 121
    8 POZZOVIVO Domenico AG2R 113
    9 PASQUALON Andrea Area Zero 111
    10 PARRINELLO Antonio Androni Giocattoli 106
    11 NIEMIEC Przemyslaw Lampre-Merida 90
    12 ANDRIATO Rafael Neri Sottoli 88
    13 ZARDINI Edoardo Bardiani-CSF 83
    14 BONIFAZIO Nicolo’* Lampre-Merida 81
    15 POZZATO Filippo Lampre-Merida 81
    16 ARU Fabio* Astana 80
    17 CARUSO Damiano Cannondale 77
    18 VIGANO’ Davide Caja Rural 75
    19 KOREN Kristijan Cannondale 73
    20 RUBIANO CHAVEZ Miguel Angel Colombia 71

    TEAM
    1 Neri Sottoli 576
    2 Bardiani-CSF 575
    3 Lampre-Merida 460
    4 Androni Giocattoli 442
    5 Colombia 322
    6 Cannondale 317
    7 MTN-Qhubeka 231
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    Messaggio Da vallelvo Lun Ott 13, 2014 3:18 pm

    A Savio brucerà il 4° posto della Androni.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Gio Ott 23, 2014 10:48 am

    Inchiesta del MPCC sulla Neri Sottoli YelloFluo.
    http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=73431

    A questo punto giunge la replica di Citracca all'azione del Movimento.
    http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=73440

    E dai risvolti dell'inchiesta MPCC esce invece una strisciante guerra fra Scinto-Citracca e, come già rilevato precedentemente, Gianni Savio.
    Ormai è guerra aperta a giudicare dai commenti a seguire degli articoli.

    Gli effetti di questa guerra potrebbero finire con l'essere micidiali per il residuale ciclismo prof italiano.
    Stanno volando gli stracci e nell'ambiente si parla di accuse pesantissime, di contratti fasulli e di operazioni estere, oltre alle immancabili accuse di antidoping guidata e di protezioni federali (l'inchiesta della Procura Federale sui visti dei passaporti dei corridori sudamericani aveva in effetti destato parecchi dubbi).
    In tutto questo la Federciclismo tace ed è un silenzio inquietante, perché chi tace in questi casi lo fa per due motivi alternativi:
    - o del ciclismo professionistico non gliene frega nulla
    - o non può parlare.
    In entrambi i casi ... tristezza.

    Spero vivamente che qualcuno intervenga frenando una guerra che potrebbe portare solo danni e lasciare macerie.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Gio Ott 23, 2014 1:10 pm

    Su Tuttobici il "nostro" Angelo Francini (che ultimamente ci snobba, siamo forse troppo piccoli Embarassed) ha scoperto molto probabilmente la ragione VERA del conflitto fra Neri ed Androni
    http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=73440

    Pensavamo a Campionato Italiano per Team, al MPCC ... erano tutte cose collaterali.
    La vera ragione si scopre dai nomi delle affiliazioni 2015 all'Uci.
    Ciclismo italiano - Pagina 4 Andron10

    Ciclismo italiano - Pagina 4 Neri10

    Era tutta questione di $. Dal 2015 lo sponsor Venezuela passa ad affiancare la Neri.
    A breve capiremo meglio le ragioni ed i contorni di questa vicenda.
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    meazza
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    Messaggio Da meazza Gio Ott 23, 2014 7:32 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Inchiesta del MPCC sulla Neri Sottoli YelloFluo.
    http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=73431

    A questo punto giunge la replica di Citracca all'azione del Movimento.
    http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=73440

    E dai risvolti dell'inchiesta MPCC esce invece una strisciante guerra fra Scinto-Citracca e, come già rilevato precedentemente, Gianni Savio.
    Ormai è guerra aperta a giudicare dai commenti a seguire degli articoli.

    Citracca ha perso un occasione per star zitto..
    Mica è obbligato a star nel MPCC
    Son due societa' differenti come cita il nostro Francini.. questo puo' andar bene per l'UCI
    ma come giustamente cita il nostro.. MPCC è un organismo privato
    Per loro la Neri Sottoli è la continuazione della squadra di Di Luca e Santambrogio.. (come è nella realta') e fanno tre positivita'
    Non gli va bene ? Esca
    Se no ogni anno ognuno fa una nuova societa'.. cosi' ha una passato senza problemi di doping..
    Vuoi starci dentro ? ti adegui e fai silenzio , nessuno ti obbliga a starci
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    Messaggio Da BenoixRoberti Gio Ott 23, 2014 8:46 pm

    Però anche tu dovresti evitare di fare confusione.
    Io in una società rispondo per ciò che firmo, è corretto.
    La società dello scorso anno si è divisa nella Neri e nella Fantini.
    Se poi tu vuoi andare in dettaglio, al limite puoi citare Santambrogio, ma non Di Luca che era stato voluto e quasi preteso dal patron della Fantini, che infatti scrisse quella lettera a Di Luca accusandolo di averlo tradito.
    Anche Rambo era rimasto alla Neri in funzione del contratto in essere e mi risulta essere un vacanziere del Teide a prescindere dal team. Inspiegabile il ritardo con cui l'Uci effettuerà le controanalisi.

    Riguardo al MPCC è una chiavica di organismo che molto probabilmente sarà spazzato via a breve dall'Uci, finalmente, che si è arrogato un ruolo che non gli spetta affatto.
    E' una idea figlia della confusione dell'epilogo della gestione Mc Quaid.

    Infine lasciami esprimere un senso di sconcerto per l'ipocrisia di molti dei componenti di quell'organismo. E magari a breve ne sapremo di più al riguardo.
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    Messaggio Da meazza Sab Ott 25, 2014 4:40 pm

    MPCC non è l'UCI.. è un'associazione privata
    E' stato Citracca a far richiesta di adesione
    Per MPCC la societa' è la continuazione della squadra con due positivi nel 2013
    Lo era quando ha fatto richiesta di adesione e lo è adesso
    Le regole son quelle (ma le regole.. piaccion a tutti.. solo quando valgono per gli altri)
    Non gli piaccion ? quella è la porta
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    Messaggio Da angelo francini Dom Ott 26, 2014 10:45 pm

    meazza ha scritto:MPCC non è l'UCI.. è un'associazione privata
    E' stato Citracca a far richiesta di adesione
    Per MPCC la societa' è la continuazione della squadra con due positivi nel 2013
    Lo era quando ha fatto richiesta di adesione e lo è adesso
    Le regole son quelle (ma le regole.. piaccion a tutti.. solo quando valgono per gli altri)
    Non gli piaccion ? quella è la porta
    Caro amico,
    la tua considerazione é palesemente infondata.
    La società dello scorso anno era la VINIFANTINI-NERISOTTOLI con una società di capitali che nulla ha a che vedere con quella di questa stagione.
    La NERISOTTOLI del 2014 fa capo alla YELLOW FLUO Srl, società di cui é A.D. Citracca.
    Inoltre Citracca nel 2013 non faceva parte della società VINI FANTINI_NERI.....
    E non vi è continuità, poiché il nome dello sponsor non fa continuità.

    E siamo sicuri che tutti quelli che sono nel MPCC ne hanno il diritto: a me pare di no....! Wink
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    Messaggio Da meazza Lun Ott 27, 2014 7:41 pm

    Sottoscrivo la tua ultima frase
    Vedendo alcune squadre iscritte.. han chiuso due occhi

    Sul resto non son d'accordo
    Essendo un'associazione privata.. segue il proprio regolamento
    Non è l'UCI (li hai pienamente ragione)
    Se gia' quando ne ha fatto domanda , per MPCC , la Neri Sottoli era la continuazione della Vini Fantini ecc (indipendentemente dal cambiamento di società) giustamente vengon conteggiate le positivita' di Di Luca e Santambrogio
    Diverso è il discorso se veniva considerata una nuova società

    Opinione Personale.. lo so che sei il re dei regolamenti Wink
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    Messaggio Da vallelvo Mer Ott 29, 2014 2:43 pm

    Il Coni taglia il 40% al calcio, 15% in più al ciclismo.
    Sarà vero? bounce
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Ott 29, 2014 3:21 pm

    vallelvo ha scritto:Il Coni taglia il 40% al calcio, 15% in più al ciclismo.
    Sarà vero? bounce
    Verissimo. Questa è la tabella di ripartizione:

    Ciclismo italiano - Pagina 4 Contri10

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    Messaggio Da vallelvo Mer Ott 29, 2014 5:38 pm

    Quindi solo al calcio....è stato dato un caaaalcio.
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    Messaggio Da meazza Mer Ott 29, 2014 6:16 pm

    Come mai han tolto cosi' tanto al calcio ??
    e come vengon distribuiti i soldi ?

    Il Tiro a Segno 2,1 ml!!
    Il Pentathlon 1,5 ml!!
    Il Golf mi sembra gia' uno sport da ricchi.. 1,3 ml di euro..
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Ott 29, 2014 6:23 pm

    meazza ha scritto:Come mai han tolto cosi' tanto al calcio ??
    e come vengon distribuiti i soldi ?

    Il Tiro a Segno 2,1 ml!!
    Il Pentathlon 1,5 ml!!
    Il Golf mi sembra gia' uno sport da ricchi.. 1,3 ml di euro..
    La parametrazione non è più basata sul solo numero di tesserati, ma anche sui risultati e peseranno particolarmente quelli olimpici.
    Il golf è presieduto da Chimenti, la spalla principale di Malagò.
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    Messaggio Da meazza Mer Ott 29, 2014 6:43 pm

    Si ma il Pentathlon le ultime medaglie risalgono a piu' di 25 anni fa..
    e 300 tesserati..
    http://www.pentathlonmoderno.it/frame_sx/mail/lettera_aperta_caldarone.htm

    1,5 ml di euro!!

    Pure la Rebatta e lo Tzan han piu' di 300 praticanti.. e le squadre valdostane non han rivali
    Pero' ricevono l'un centesimo di quelle cifre

    Ok distribuire i soldi ai vari sport.. ma senza cadere nel ridicolo
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    Messaggio Da vallelvo Gio Ott 30, 2014 8:10 pm

    ...e Santambrogio tra qualche giorno tornerà a correre con Amore e Vita.
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    Messaggio Da vallelvo Gio Ott 30, 2014 9:52 pm

    Per chi fosse interessato.
    Su Rai Sport 1, con Bulbarelli, Cassani, Vegni, "Dedicato a..."Milano San Remo 2013.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Nov 01, 2014 11:51 am

    UNA GARBATA PROPOSTA SU COME SALVARE IL CICLISMO ITALIANO


    Il ciclismo italiano è in tremenda crisi, crisi di vocazioni, crisi economica, con squadre, società e corse che scompaiono, crisi politica (coi soliti politici che non scompaiono mai) e crisi progettuale.
    Per le crisi sopra citate si può fare poco nel breve, ma sulla crisi progettuale si può e si deve rimediare, con possibili benefici effetti anche relativamente alle altre tipologie di crisi meno sistemiche.

    PREMESSA

    Non tutto il ciclismo è in crisi, perché c'è un ciclismo, sebbene molto minore come prodotto sportivo, che sta invece prendendo sempre più piede e contando politicamente e mediaticamente di più. Si tratta del ciclismo cicloamatoriale e di quello delle Granfondo.
    Professionisti (delle professioni e non del ciclismo), impiegati, pubblici dipendenti, imprenditori medi, ecc. scoprono la vocazione del ciclismo pedalato giunti alla mezza età e passano dalla palestra alla specialissima in carbonio all'aria aperta. Tutto bello, tutto sano. Però ...
    Questi neociclisti sono ciclisti avulsi dalla storia secolare di questo sport e dalla sua grande storia con la s maiuscola, quella che ha intrecciato anche grandi eventi della storia assoluta e che ha fornito vocaboli, terminologie e frasi fatte anche alla lingua italiana grazie al radicamento popolare.
    Il ciclismo, nonostante gli ultimi decenni discutibili fin che si vuole, è marketing territoriale, è geografia, è storia, è tradizione. Insomma, il ciclismo è cultura.

    Il neociclista amatoriale ignora nella vasta totalità la storia di questo sport. Se chiedessimo a loro i nomi di dieci professionisti attivi sarebbero in pochi a raggiungere l'obiettivo. Il neociclista amatoriale persegue un suo modello personale di ciclismo e non è interessato nella gran parte a condividere conoscenza e qualità di questo sport, la sua storia e i suoi personaggi. In molti casi è interessato al club dei colleghi pedalatori, come un golfista è interessato agli avventori del bar di una clubhouse, per trovare nuove opportunità di business ...

    Anzi, a seguito di alcune regole vergognose introdotte dagli stessi dirigenti federali, gli ex professionisti/e e gli ex under 23 sono additati come "dopati", ovvero come una sorta di categoria indifferenziata di ciclo-delinquenti, da parte di questo popolino di parvenue sulle due ruote.
    Sul come questi luoghi comuni siano cavalcati in modo assolutamente strumentale ci sono una caterva di segnali e prove, ma la più incredibile è il proselitismo tra i club amatoriali da parte del capo degli amatori Fci per fare tesserare i FENOMENI dello spinning, attraverso l'avvicinamento tra ciclismo e mondo fitness, un proselitismo per aumentare i tesserati ed i potenziali CLIENTI del business delle Granfondo.
    Già il ciclismo ha i suoi fenomeni ed il paladino dell'etica ci vuole fare importare le palestre, che di inchieste sui gonfiati abbondano?! Chiediamoci il perché di questi non sensi e del perché doversi fare del male.

    La insana dirigenza di questo popolino neociclistico ha cavalcato la tigre delle dicerie e delle cacce alle streghe legittimando con delle norme cosiddette "etiche" una sorta di apartheid dell'ex corridore, forzando e sovvertendo le regole internazionali Uci vigenti per i master.
    Tutto ciò non è avvenuto casualmente, perché è la conseguenza di una serie di interessi privati ben individuabili, che stanno spostando risorse e spazio sui media dal ciclismo tradizionale verso questo surrogato di "ciclismo per tutti".
    Ci ricordiamo tutti di quando in un consiglio federale dello scorso estate il Presidente Fci Renato Di Rocco se ne uscì con quella idea su uno studio per obbligare gli juniores alla doppia tessera juniores.
    Uno juniores di buona potenzialità ma scarsi risultati, con voglia di correre comunque, di fronte alla possibilità di restare fuori dalle competizioni amatoriali per qualche anno dopo essere passato under23 è facile che scelga di diventare subito un cicloamatore.
    La Federazione stessa sta disincentivando l'agonismo under 23 grazie alla Regola Santilli sugli ex agonisti.
    Chiediamoci perché stiano facendo questo.

    Organizzare le grandi Granfondo è un enorme business da cui poter guadagnare sensibilmente (per quello che permette il ciclismo) e lo dimostra il fatto che il giro d'affari dell'organizzazione della Granfondo Roma (Bicitaly Srl e non Bicitaly Asd) ha avuto un bilancio nel 2013 di oltre 600.000 euro. Di questo volume solo 15.000 euro sono andati in beneficienza ad Operation Smile, la onlus di cui lo stesso organizzatore Santilli è deus ex machina e che ha sede comune con Bicitaly e con lo studio legale dello stesso Avv. Santilli.

    Organizzare invece gare dai Professionisti a scendere sino ai giovanissimi costa soltanto parecchio denaro, tempo ed energie, risorse che in questo momento scarseggiano tremendamente e, inutile dirlo, non si possono fare affari. Chi lo fa è mosso solo da passione e senso di volontariato.

    Ciò nonostante il maggiore "imprenditore" delle Granfondo italiane ebbe a dire ad Angelo Francini su Facebook (pagina del Gruppo Bicitaly):
    "Quanto a sedicenti business, la cui reale entità è agevolmente verificabile da chiunque abbia voglia di esaminare i bilanci, visto che originano da attività pienamente legale, sappia che creano posti di lavoro, professionalità e ricchezza in un settore asfittico e quasi morente, che ha fatto fuggire sponsor e imprenditori, grazie ai tanti personaggi "disinteressati" ma altrettanto inadeguati, che hanno albergato e tuttora albergano nel mondo del ciclismo. Ben venga quindi, come avviene in tutto il mondo, professionalità, competenza e credibilità che consentono la realizzazione di progetti importanti e di lungo periodo, necessari per attrarre investimenti oggi indirizzati altrove.".
    http://www.ciclopassione.com/t1514p15-fci-guerra-tra-bande-la-forza-di-una-dittatura-o-la-fine-di-un-regime#12822

    Che dire? Gli organizzatori di gare ciclistiche dai giovanissimi ai professionisti si sentiranno leggermente, ma solo leggermente, cornuti e mazziati.
    Adesso sappiamo che per essere adeguati sia necessario saper fare business. Quando cominceremo a far pagare i giovanissimi, gli allievi e gli juniores per correre?
    Forse quel giorno anche il maggiore "imprenditore" delle Granfondo italiane si metterà ad organizzare gare ciclistiche giovanili.
    Ho lasciato volutamente perdere i professionisti, perché non pochi pagano per correre, portando sponsor a grandi imprenditori del professionismo che, guarda caso, sono quasi sempre amici dei boss della Federciclismo.
    Le parole discriminanti ed assolutamente sprezzanti, sopra riportate, verso le migliaia di organizzatori e di volontari DISINTERESSATI (magari anche inadeguati o imprecisi) devono fare riflettere a fondo questo mondo per sviluppare gli anticorpi democratici e SPORTIVI per allontanare personaggi che stanno distruggendo il nostro sport per alimentare i loro affari (granfondo e mondiali di ciclismo a vagonate). Oltre le due cose appena citate ai nostri boss non interessa nulla.

    Le parole citate sopra sono parole del capo della Struttura Amatoriale Nazionale, l'ex Procuratore Federale Gianluca Santilli.
    Negli scorsi giorni Angelo Francini ha scritto di come la componente atleti sia stata derubata del diritto al voto all'ultima Assemblea Federale di Levico nel 2013. Ciò avvenne con l'equiparazione dei master ad atleti dilettanti grazie ad un parere della Corte Federale, guarda caso composta anche da due master.
    http://www.ciclopassione.com/t1578p60-ciclismo-etico-mattoriale-la-falsa-etica-di-gianluca-santilli#14942
    A seguito di quel parere la maggior parte delle assemblee provinciali degli atleti (entità non previste nella normativa) non raggiunse il quorum.
    A Levico votarono atleti di circa 70 anni e di province con pochissimi atleti tesserati! Per questa ragione è legittimo parlare di broglio elettorale.

    GLI INGREDIENTI PER UN CICLISMO PROFESSIONISTICO E GIOVANILE DI SUCCESSO

    Riguardo al valore sportivo delle competizioni giovanili rispetto a quelle amatoriali c'è poco da discutere. Si tratta di contenuti immensamente più interessanti. Il valore vero e profondo del ciclismo amatoriale è solo quello della community e della condivisione di una sana passione sportiva (che io personalmente preferirei non agonistica).
    Al ciclismo agonistico giovanile, dilettantistico e professionistico servono:
    - sponsorizzazioni
    - spazio sui media
    - attenzione da parte delle entità istituzionali.

    I due ingredienti iniziali sono un po' come il gatto che si morde la coda: uno richiama l'altro. In più, dove girano le risorse, aumentano i numeri e cresce l'interesse anche dei politici delle istituzioni che sui numeri basano anche le loro di promozioni, ovviamente pensando in positivo e quindi alla promozione dei loro territori. Come predetto, nessuno sport riesce a fare marketing territoriale come il ciclismo. Addirittura nella storia è stato quasi sempre il ciclismo a promuovere le stazioni di sci invernali. E' tutto dire.
    Lo spazio sui media per il nostro ciclismo è paradossalmente diminuito negli ultimi anni, a fronte di una invece aumentata e migliorata copertura da parte di Rai ed Eurosport. Infatti nel palinsesto Raisport, Eurosport e Bike Channel sono entrate bellissime gare europee (belghe in primis) che hanno saputo far valere le loro specificità territoriali e di contenuto sportivo agonistico. Invece le nostre gare storiche sono finite confinate in un limbo da cui sembrano non sapere uscire. Molte sono scomparse o sono in difficoltà. Altre sopravvivono, ma nessuna gode di raggiante salute. Molte di queste sono costrette a svenarsi per pagare i service televisivi per la produzione, in quanto anche la Rai non ha più le risorse economiche per poter coprire i costi enormi che la riproduzione tv di questo sport esige.

    PROPOSTA DI SOLUZIONE

    Alla faccia di tutte le dicerie e di tutti i luoghi comuni, con l'applicazione di una filosofia zen il mondo ciclistico tradizionale potrebbe rispondere con nuovi modelli organizzativi, che potrebbero assicurare in un sol botto tutti gli ingredienti necessari sopra indicati.

    Ciascuna grande gara professionistica o dilettantistica deve verificare la possibilità di affiancare all'evento clou una granfondo, una randonnée od un evento di massa di ciclismo per tutti.
    Chiaro che in un Paese di traffico congestionato come il nostro non sarà una cosa semplice in ogni luogo, ma si tratta di qualcosa di comunque fattibile in tanti luoghi (magari non in tutti). Ovviamente andranno individuati tracciati con cura certosina per confezionare percorsi validi per tutti senza creare troppi disagi al traffico.

    Con questa modalità il ciclismo metterebbe a frutto il suo status di community, accomunando il ciclismo giovanile e professionistico a quello amatoriale.
    Particolare non da poco, le organizzazioni potranno usare le denominazioni delle loro storiche prove (es. Tre Valli Varesine Amatoriale, Trofeo Matteotti Amatoriale) insomma brand assolutamente prestigiosi e di richiamo. Così, magari sull'onda del Giro del Veneto Amatoriale, rivedremo anche quello grande e storico che tanto ci manca a salire e scendere dai Colli Euganei.

    Oggi tanti sponsor sono orientati, anche loro malgrado e senza grande entusiasmo, verso le insulse granfondo solo perché queste garantiscono i grandi numeri, a fronte di una assente qualità.
    In tal modo invece ci sarebbe anche la qualità garantita dal professionismo o dall'emergente vivaio dilettantistico, insomma da qualche cosa che è più vicino alla natura umana ed al senso assoluto del significato agonistico.
    Soprattutto rinascerebbe un nuovo rispetto per i ciclisti che hanno fatto e fanno la professione, dove un Vincenzo Nibali (atleta che qualunque altro sport porterebbe sul proprio Olimpo, anzi sull'Olimpo dello sport) smetterebbe di essere un probabile "ciclista=dopato" per essere un punto di riferiemnto di un popolo, come la parte preponderante degli appassionati (anche quelli critici) vorrebbe che fosse.
    Inutile dire che, in questo caso, le risorse raccolte dai "vecchi" amatori andrebbero come investimento nell'evento giovanile e professionistico rialimentando un naturale processo che dovrebbe essere basilare nella cultura sportiva, quella che vuole i giovani atleti al centro delle attenzioni e non i maturi.
    Sulle potenzialità mediatiche di un simile modello ci sarebbe poco da dubitare, per non dire dell'attenzione di media ed istituzioni, anche a fronte del turismo di weekend che verrebbe a turno alimentato da queste iniziative, con forti ricadute sul sistema alberghiero e ricettivo in generale.
    Ci sono le case history di Svizzera e Germania su questi modelli di ciclismo comunitario, come pure le Series inglesi, che funzionano benissimo e che hanno permesso ad un ciclismo vituperato come quello tedesco di sopravvivere, come pure al piccolo (nei numeri) ciclismo svizzero di restare a galla e produrre sempre nuovi talenti.
    Un processo di questo genere renderebbe all'istante diseconomiche e svuotate di significato ed interesse le granfondo degli imprenditori suddetti o li costringerebbe ad adeguarsi e destinare i loro guadagni all'organizzazione di corse ciclistiche di vera qualità.
    A mio modo di vedere la grande industria ciclistica del centro-nord (quella che resiste nonostante la crisi) non sta aspettando altro per sposare le migliori iniziative.

    La parola ad Adriano Amici, Roberto Damiani, Renzo Oldani, Guido Ghirardini, Antonio Bertinotti, Gianni Sommariva, ecc. ed a tutti i tanti veri organizzatori del NOSTRO VERO UNICO GRANDE CICLISMO.


    Ps. Per ridurre i costi organizzativi i nostri organizzatori potrebbero consorziarsi per creare un network-challenge di granfondo a supporto delle loro manifestazioni.
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    Messaggio Da BenoixRoberti Sab Nov 01, 2014 5:09 pm

    Il 18 ottobre scorso si erano svolti a Rho (Milano) gli Stati Generali del Ciclismo Lombardo a cui avevano partecipato anche personaggi di altre regioni come, ad esempio, il Presidente del CR Fci del Veneto Raffaele Carlesso.

    Il sito Ciclismo Alto Milanese ha messo online gli interventi ed i contributi di vari relatori.
    Un grande ed interessante servizio.
    http://www.ciclismoaltomilanese.com/2014/OTTOBRE/stati%20generali%202/rho.htm
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    Messaggio Da meazza Dom Nov 02, 2014 10:35 am

    Idea interessante (ci avevo pensato anch io)
    Sarebbe bello fare una due giorni con quasi tutte le categorie
    GranFondo e Pro la domenica pome
    Under 23 con arrivo verso le 14
    Juniores , Allievi ecc verso le 13

    Seguendo sul sito tedesco rad-net.de le gare tedesche noto che loro fan gia' cosi

    In Sudafrica invece , salvo rare eccezioni , le gare son tutte gran fondo (come vorrebbe credo Di Rocco.. Evil or Very Mad )
    Alla Cap Argus.. c'erano in corsa piu' di 500 juniores!

    Preferirei il sistema tedesco , pero' per aumentare la base..

    In piu' noto che il sistema italiano giovanile.. è un po' troppo chiuso
    Salvo rare eccezioni , di gente che viene dalla mtb.. chi non comincia il ciclismo prima dei 16 anni è tagliato fuori
    Mentre Canty passa pro (vero non nelle Continental) dopo nemmeno un anno di ciclismo..
    Wurf passa dal canottaggio ai pro
    Gerrans a 16 anni faceva motocross
    ecc
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    Messaggio Da angelo francini Dom Nov 02, 2014 11:18 am

    L'idea é interessante, ma pensate sia attuabile in Italia, tenuto conto di dove si svolgono le gare che voi dite?
    Ma credete che permettano di paralizzare mezza regione per fare una cosa del genere.
    E poi dove: lombardia, veneto e friuli, emila sono da dimenticare ..... troppo traffico che non può essere fermato.
    Siamo in Italia, non i germania: qui tutti hanno più diritti di noi! quindi ...... bella idea, ma realizzabile solo per certe manifestazioni ed in zone non industrializzate!
    Quindi dove non si trovano tanti $$$$$$$$$$ ...... Wink

    Mi sembra la vecchia barzelletta dell'attivista del PCI che voleva convincere l'agricoltore a fare la tessera del partito dicendogli : costruiremo le case, con la Tv, con il riscaldamento e tutto sarà diviso con il popolo. 
    E l'agricoltore: si mi va bene, ma ...... E l'attivista: tu hai la bicicletta? L'agricoltore: si ma quella é mia e me la tengo!      ahahahahahahahah Wink

    A voi vi sta minando il virus del glandiatore!

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