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Ciclismo italiano
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BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°176
Re: Ciclismo italiano
Sono rare le belle notizie per il ciclismo italiano ... questa è BELLISSIMAvallelvo ha scritto:Bella notizia:
RCS Sport: a ottobre si correrà il Trittico delle Classiche d'Autunno.
Giovedì 1 Ottobre, Milano-Torino
Venerdì 2 Ottobre, Gran Piemonte
Domenica 4 Ottobre, Lombardia.
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Re: Ciclismo italiano
Per fortuna c'e' RCS (e speriamo non sia venduta..)
Si sa niente di dove faranno il Piemonte ?
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Re: Ciclismo italiano
Se non si corrono più gare a tappe, che scompaiono, come possiamo selezionare in Italia campioni per le gare a tappe?
Dieci anni di mascalzonate e nefandezze di Renato Di Rocco ci hanno ridotto al disastro generale.
Notizia di venerdì: getta la spugna anche il Giro delle Pesche Nettarine.
C'era una volta... iniziavano così i libri di favole. Iniziamo così anche questo pezzo. C'erano una volta i giri a tappe per dilettanti. In un anno addirittura sedici. Ora si perde l'ultimo pezzo. Il Giro delle Pesche e Nettarine.
Marco Selleri, l'organizzatore, ha gettato la spugna. Ma ricordiamo intanto tutti i giri che tra gli anni Settanta, Ottanta e Novanta c'erano in Italia, sempre per dilettanti, che erano un tempo divisi in dilettan ti di prima e seconda serie. Giro di Lombardia, Settimana Bergamasca e Settimana Brianzola, Giro del Veneto, del Friuli, Quattro Giorni Modenese, Corsa delle Palme in Liguria, Giro di Toscana, Giro dell'Umbira e ancora quello delle Marche, dell'Abruzzo, del Lazio, della Campania, Quattro Giorni del Sole in Calabria, Giro del Salento, Giro della Sicilia, Tre Giorni Sarda, Giro della CEE con tappe in Calabria e Sicilia, Giro delle Regioni, e Giro d'Italia. Forse ne abbiamo dimenticato qualcuno. Ma di tutto ciò rimane solo il Giro della Valle d'Aosta.
continua qua:
http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=17124:under-23-nel-2016-salta-anche-il-nettarine&catid=44:ruote-ruggenti&Itemid=111
Da annotare le parole di rabbia dell'organizzatore Marco Selleri:
“Non mi riconosco più nelle ultime due legislature della federazione. Troppa caccia alle poltrone, troppa politica e poco pensiero e cuore al ciclismo che si fa sul campo. Ai corridori che si misurano ogni fine settimana sulle gare, al ciclismo giovanile. Si confonde la politica sportiva con quello che invece è amore per questo sport. La federazione e lo dico senza timori, è assolutamente latitante nel risolvere i problemi. Mi sono trovato ad esempio la concomitanza della Coppa delle Nazioni con la mia corsa e son mancati da me corridori importanti come Moscon che lo scorso anno era salito sul podio. E già li mi ero sfogato e arrabbiato. Poi non abbiamo più la tutela e la collaborazione delle amministrazioni locali oberate da problemi contingenti, ottenere i permessi per i transiti delle corse è diventato ormai una questione di stato. E ancora tutte queste categorie, under23, elite, continental, tutte categorie che servono a ingrassare con le tessere l'Uci che altro non fa che danneggiare il ciclismo nostrano in favore di logiche sovranazionali che non capisco e non condivido. Mettiamoci pure che il sistema cooperativo locale romagnolo si trova in difficoltà, agli agricoltori danno miserie per un chilo di pesche da conferire in cooperativa e molti se ne usciranno. E il quadro è completo”
Dieci anni di mascalzonate e nefandezze di Renato Di Rocco ci hanno ridotto al disastro generale.
Notizia di venerdì: getta la spugna anche il Giro delle Pesche Nettarine.
Under 23: nel 2016 salta anche il Nettarine
Marco Selleri, l'organizzatore, ha gettato la spugna. Ma ricordiamo intanto tutti i giri che tra gli anni Settanta, Ottanta e Novanta c'erano in Italia, sempre per dilettanti, che erano un tempo divisi in dilettan ti di prima e seconda serie. Giro di Lombardia, Settimana Bergamasca e Settimana Brianzola, Giro del Veneto, del Friuli, Quattro Giorni Modenese, Corsa delle Palme in Liguria, Giro di Toscana, Giro dell'Umbira e ancora quello delle Marche, dell'Abruzzo, del Lazio, della Campania, Quattro Giorni del Sole in Calabria, Giro del Salento, Giro della Sicilia, Tre Giorni Sarda, Giro della CEE con tappe in Calabria e Sicilia, Giro delle Regioni, e Giro d'Italia. Forse ne abbiamo dimenticato qualcuno. Ma di tutto ciò rimane solo il Giro della Valle d'Aosta.
continua qua:
http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=17124:under-23-nel-2016-salta-anche-il-nettarine&catid=44:ruote-ruggenti&Itemid=111
Da annotare le parole di rabbia dell'organizzatore Marco Selleri:
“Non mi riconosco più nelle ultime due legislature della federazione. Troppa caccia alle poltrone, troppa politica e poco pensiero e cuore al ciclismo che si fa sul campo. Ai corridori che si misurano ogni fine settimana sulle gare, al ciclismo giovanile. Si confonde la politica sportiva con quello che invece è amore per questo sport. La federazione e lo dico senza timori, è assolutamente latitante nel risolvere i problemi. Mi sono trovato ad esempio la concomitanza della Coppa delle Nazioni con la mia corsa e son mancati da me corridori importanti come Moscon che lo scorso anno era salito sul podio. E già li mi ero sfogato e arrabbiato. Poi non abbiamo più la tutela e la collaborazione delle amministrazioni locali oberate da problemi contingenti, ottenere i permessi per i transiti delle corse è diventato ormai una questione di stato. E ancora tutte queste categorie, under23, elite, continental, tutte categorie che servono a ingrassare con le tessere l'Uci che altro non fa che danneggiare il ciclismo nostrano in favore di logiche sovranazionali che non capisco e non condivido. Mettiamoci pure che il sistema cooperativo locale romagnolo si trova in difficoltà, agli agricoltori danno miserie per un chilo di pesche da conferire in cooperativa e molti se ne usciranno. E il quadro è completo”
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- Messaggio n°179
Re: Ciclismo italiano
Era inevitabile
La Federazione pensa ad altro
Le collettivita' locali son strozzate da governi parassiti e senza logica
Nel 1991 c'erano piu' di mille giorni corsa dilettanti..
adesso forse 200
Stessa cosa è successa con i corridori.. da 3mila.. a 700-800
Con una sola corsa a tappe.. (tra l'altro con due terzi delle squadre.. straniere)
tanti passeranno pro.. senza aver fatto una corsa a tappe.. (altro che il limite di quattro di vent'anni fa..)
Poi tra i pro.. solo corse a tappe..
Normale che sentiranno la differenza
sempre piu' in basso
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- Messaggio n°180
Re: Ciclismo italiano
E le gare che restano sono appese per i capelli, come il Giro del Friuli.
La IDR Imago salva il Giro della Regione all’ultimo minuto
A conclusione di quella che doveva essere la più classica delle presentazioni della corsa a tappe per dilettanti più antica d’Italia, con interventi e saluti dei sindaci e delle autorità coinvolte, il presidente Giovanni Cappanera e il suo vice Gianfranco Riccato hanno lanciato la notizia shock: un grosso sponsor si è tirato indietro proprio nelle ultime ore e il Giro quindi non può partire. La sala, gremita di giornalista, autorità e alcuni corridori iscritti all’evento, è piombata nello sconcerto più totale. Sorpresa, delusione e sconforto sono serpeggiati tra i presenti, finchè, dal centro della sala, si sono fatti avanti Bruno Barbiani ed Emilia Pilati, titolari della IDR Imago di Udine, l’istituto di radiologia già tra i sostenitori del Giro, che di fronte a una tale notizia non ci hanno pensato due volte: «Non possiamo permettere che questo Giro si fermi: potete contare su di noi».
A questo è ormai ridotto il ciclismo. Complimenti e solidarietà agli organizzatori coraggiosi e stima e gratitudine per gli sponsor "responsabili".
http://www.tuttobiciweb.it/?page=news&cod=83073&tp=n
La IDR Imago salva il Giro della Regione all’ultimo minuto
A conclusione di quella che doveva essere la più classica delle presentazioni della corsa a tappe per dilettanti più antica d’Italia, con interventi e saluti dei sindaci e delle autorità coinvolte, il presidente Giovanni Cappanera e il suo vice Gianfranco Riccato hanno lanciato la notizia shock: un grosso sponsor si è tirato indietro proprio nelle ultime ore e il Giro quindi non può partire. La sala, gremita di giornalista, autorità e alcuni corridori iscritti all’evento, è piombata nello sconcerto più totale. Sorpresa, delusione e sconforto sono serpeggiati tra i presenti, finchè, dal centro della sala, si sono fatti avanti Bruno Barbiani ed Emilia Pilati, titolari della IDR Imago di Udine, l’istituto di radiologia già tra i sostenitori del Giro, che di fronte a una tale notizia non ci hanno pensato due volte: «Non possiamo permettere che questo Giro si fermi: potete contare su di noi».
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- Messaggio n°181
Re: Ciclismo italiano
Questi numeri vanno tenuti a mente perché qui è lo sfascio del ciclismo e non solo italiano. Venendo meno l'Italia è l'intero ciclismo europeo che poi ne soffre in quanto non è pensabile che il ciclismo d'elite possa fare a meno della scuola italiana.meazza ha scritto:Era inevitabile
La Federazione pensa ad altro
Le collettivita' locali son strozzate da governi parassiti e senza logica
Nel 1991 c'erano piu' di mille giorni corsa dilettanti..
adesso forse 200
Stessa cosa è successa con i corridori.. da 3mila.. a 700-800
Con una sola corsa a tappe.. (tra l'altro con due terzi delle squadre.. straniere)
tanti passeranno pro.. senza aver fatto una corsa a tappe.. (altro che il limite di quattro di vent'anni fa..)
Poi tra i pro.. solo corse a tappe..
Normale che sentiranno la differenza
sempre piu' in basso
Si dice che oggi il ciclismo è, come tutto il resto, globalizzato anche lui ed è un'operazione nostalgica continuare pensare ad un ciclismo eurocentrico.
Bella forza, il ciclismo non è piu' eurocentrico perché la sua scuola è ormai chiusa. La scuola del ciclismo è sempre stata qui, in Italia, Belgio e Francia. Non sono gli altri ad essere cresciuti, siamo stati noi che ci siamo impoveriti. Gli altri sono sempre più' o meno al loro livello di sempre, mentre da noi siamo al livello degli Aru.
Se ci pensiamo, un Armstrong non sarebbe mai esistito se Italia ed Europa fossero state in grado di preservare la cultura di questo sport, se fossero state in grado di imporla sulla perversione subita ad opera del tornaconto dell'americano e dei suoi "principals".
Basta guardare questo schifo di Vuelta per rendersi conto di cosa è oggi il ciclismo.
E' confrontabile il ciclismo di oggi con quello di 20/30 anni fa? No perché è un altro sport; un altro sport che si corre su distanze diverse, con frequenze enormemente allungate e dove è proliferato il numero delle discipline: ci sono le classiche, i grandi giri, i piccoli giri e poi più' nulla e tra queste diverse discipline non vi è più' osmosi. Sono compartimenti stagni.La qualità è calata paurosamente ed a testimoniarlo sono le medie di percorrenza delle gare ed un pauroso livellamento verso il basso.
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- Messaggio n°182
Re: Ciclismo italiano
Anche il sistema Sky (in cinque anni han programmato di vincere il Tour con un inglese.. e ce l'han fatta..)
poteva succedere solo nel ciclismo
Nel calcio.. gli arabi son sempre zero , cinesi , giapponesi idem
Nel rugby.. stessa cosa , le nazioni con tradizione e tecnica son lontane anni luce
La Francia ha ancora il potenziale umano per primeggiare (pero' ha scelto altre strade in determinate cose )
Il Belgio ha sempre un buon reservoir pero' nelle gare a tappe fatica tanto (eppure non c'erano le montagne nemmeno per Merckx , De Muynck , Van Impe ecc)
L'Italia è il paese che soffre di più
Concordo con te sulle specializzazioni esasperate..
Basterebbe tornare alle vecchie distanze
eliminare radioline e cardio - misuratori di potenza ecc
poteva succedere solo nel ciclismo
Nel calcio.. gli arabi son sempre zero , cinesi , giapponesi idem
Nel rugby.. stessa cosa , le nazioni con tradizione e tecnica son lontane anni luce
La Francia ha ancora il potenziale umano per primeggiare (pero' ha scelto altre strade in determinate cose )
Il Belgio ha sempre un buon reservoir pero' nelle gare a tappe fatica tanto (eppure non c'erano le montagne nemmeno per Merckx , De Muynck , Van Impe ecc)
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Concordo con te sulle specializzazioni esasperate..
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- Messaggio n°183
Re: Ciclismo italiano
Che il ciclismo italiano fosse messo male lo si sapeva.
Che ci fossero corridori che pagano per correre lo si sapeva.
Girava voce da qualche settimana su questo articolo in uscita che stava allarmando l'ambiente ed i team.
In alcuni dei fatti narrati nell'articolo non vengono citati i nomi, ma per chi segue questo sport non è difficile capire chi siano i team manager sotto accusa.
Esilarante la dichiarazione a fine articolo del capo dell'Accpi Christian Salvato, che spiega pure come avvengano certe prassi, ma che non spinge i ciclisti a denunciare questo modus operandi illegale.
Ma che sindacato è l'Accpi? Ah già dimenticavo, si occupano di far pagare le adesioni annuali dei tesserati.
I Caf dei sindacati tradizionali sono meno "voraci".
CICLISMO UN SOGNO FINITO IN NIENTE
«A cena un dirigente mi chiede 50 mila euro Ho preferito spenderli per un bar sul lago»
«Ho costruito il mio sogno di diventare ciclista professionista in dieci anni di fatica. Per distruggerlo è bastata una cena di due ore». A fine 2012 il toscano Matteo Mammini, 22 anni, vanta uno dei migliori curriculum tra i dilettanti italiani. Campione nazionale a cronometro, arriva 4° agli Europei e 6° ai Mondiali Under 23 battendo futuri campioni come Domoulin, Navardauskas, Dowsett e Kwiatkowski. Se la cava bene anche nelle corse a tappe.
«Così — racconta — quando un celebre team manager italiano ...
http://www.corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2015/11/06/55/a-cena-un-dirigente-mi-chiede-50-mila-euro-ho-preferito-spenderli-per-un-bar-sul-lago_U43130262269235rvF.shtml
Che ci fossero corridori che pagano per correre lo si sapeva.
Girava voce da qualche settimana su questo articolo in uscita che stava allarmando l'ambiente ed i team.
In alcuni dei fatti narrati nell'articolo non vengono citati i nomi, ma per chi segue questo sport non è difficile capire chi siano i team manager sotto accusa.
Esilarante la dichiarazione a fine articolo del capo dell'Accpi Christian Salvato, che spiega pure come avvengano certe prassi, ma che non spinge i ciclisti a denunciare questo modus operandi illegale.
Ma che sindacato è l'Accpi? Ah già dimenticavo, si occupano di far pagare le adesioni annuali dei tesserati.
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«Così — racconta — quando un celebre team manager italiano ...
http://www.corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2015/11/06/55/a-cena-un-dirigente-mi-chiede-50-mila-euro-ho-preferito-spenderli-per-un-bar-sul-lago_U43130262269235rvF.shtml
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- Messaggio n°184
Re: Ciclismo italiano
BenoixRoberti ha scritto:Che il ciclismo italiano fosse messo male lo si sapeva.
Che ci fossero corridori che pagano per correre lo si sapeva.
Girava voce da qualche settimana su questo articolo in uscita che stava allarmando l'ambiente ed i team.
In alcuni dei fatti narrati nell'articolo non vengono citati i nomi, ma per chi segue questo sport non è difficile capire chi siano i team manager sotto accusa.
Esilarante la dichiarazione a fine articolo del capo dell'Accpi Christian Salvato, che spiega pure come avvengano certe prassi, ma che non spinge i ciclisti a denunciare questo modus operandi illegale.
Ma che sindacato è l'Accpi? Ah già dimenticavo, si occupano di far pagare le adesioni annuali dei tesserati.
mettendo insieme una dietro l'altra tutte le dichiarazioni dell'accpi verrebbe fuori il miglior ritratto dell'assurdità del nostro ciclismo a livello istituzionale.
per il resto, ormai tutto il mondo è paese.
e questo è un sistema che va ben oltre lo sport.
ci sono giornalisti che lavorano perchè portano inserzionisti pubblicitari, scrittori che pubblicano perchè si pagano il libro di tasca propria, ecc... ecc...
difficile ascrivere questa pratica non solo al ciclismo, ma persino allo sport.
il che non basta certo per giustificarla, ma anzi forse concorre a renderla ancora più grave.
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°185
Re: Ciclismo italiano
In questo caso "ciclistico" andrebbe allora adattata questa frase in questi modi:cauz. ha scritto:per il resto, ormai tutto il mondo è paese.
1 - per il resto, ormai tutta l'Italia è paese.
2 - per il resto, ormai tutto il lavoro è paese.
Battuta puerile per dire che, in questo caso, è solo l'Italia a fare così perché neppure la squadra della emergente Polonia oserebbe fare cose simili.
Con il modello così adottato, nei prossimi anni in Italia avremo ottimi manager markettari ed arraffoni e pessimi ciclisti.
Il messaggio che passa è: per fare qualsiasi cosa devi pagare.
Ciò spiega la qualità media italiana di ciclisti, giornalisti e scrittori.
Ps. Ed a scrivere queste cose sono io che facevo/faccio il markettaro. Verrà il giorno che pagherò il cliente per vedere le sue pubblicità?
Era meglio morire da piccoli, che vedere questo schifo da grandi. (cit.)
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- Messaggio n°186
Re: Ciclismo italiano
Tu scherzi, a me pare che sia quella la strada: pagare per lavorare.
Se pensi che nel S.C. ti devi pagare i viaggi, ecc, con uno stipendio di 433 euro mensili, è più che sfruttamento.
Il ciclismo è disciplina dura di grande fatica, dove sta il rispetto. Qualcuno intervenga.
Di questo passo torniamo al tempo degli schiavi, povere le prossime generazioni.
Se pensi che nel S.C. ti devi pagare i viaggi, ecc, con uno stipendio di 433 euro mensili, è più che sfruttamento.
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- Messaggio n°187
Re: Ciclismo italiano
Come previsto l'articolo di Bonarrigo sta scatenando un putiferio.
Sembra che siano anche pronti degli esposti e che alcuni corridori abbiano trovato il coraggio di denunciare. Sembra che esistano anche delle registrazioni compromettenti per un paio di Team Manager, non si sa se di diverse squadre o della stessa, in particolare di colui che su questo fronte è il più chiacchierato da anni.
Ci sarà davvero qualcuno con le palle capace di portare le registrazioni in Tribunale?
A termini di legge le registrazioni sarebbero prove illegali, ma i ristorni in nero dei team manager malfattori non sarebbero in altro modo documentabili.
La GDF vorrà indagare ed andare a fondo della faccenda?
Qualcuno fa notare malignamente che fra i team manager italiani uno è amico di Prodi, l'altro è amico di Ghigo (ex Forza Italia).
Stranamente in questi anni gli attacchi più forti sull'etica li ha subiti il team che sembra non avere protezioni politiche. Strano davvero il piccolo circo mediatico del ciclismo, un circo fatto al 90% da leccaculo prezzolati, da far rabbrividire pure la già squallida stampa italiana, lontana anni luce per prestigio e rigore dalla stampa anglosassone.
Per capire la reazione degli appassionati all'articolo di Bonarrigo basta leggere i commenti a questo post:
http://www.cyclingtime.it/index.php/cyclingtime/8913-ciclismo-team-manager?fb_action_ids=1072447202773818
Sembra che siano anche pronti degli esposti e che alcuni corridori abbiano trovato il coraggio di denunciare. Sembra che esistano anche delle registrazioni compromettenti per un paio di Team Manager, non si sa se di diverse squadre o della stessa, in particolare di colui che su questo fronte è il più chiacchierato da anni.
Ci sarà davvero qualcuno con le palle capace di portare le registrazioni in Tribunale?
A termini di legge le registrazioni sarebbero prove illegali, ma i ristorni in nero dei team manager malfattori non sarebbero in altro modo documentabili.
La GDF vorrà indagare ed andare a fondo della faccenda?
Qualcuno fa notare malignamente che fra i team manager italiani uno è amico di Prodi, l'altro è amico di Ghigo (ex Forza Italia).
Stranamente in questi anni gli attacchi più forti sull'etica li ha subiti il team che sembra non avere protezioni politiche. Strano davvero il piccolo circo mediatico del ciclismo, un circo fatto al 90% da leccaculo prezzolati, da far rabbrividire pure la già squallida stampa italiana, lontana anni luce per prestigio e rigore dalla stampa anglosassone.
Per capire la reazione degli appassionati all'articolo di Bonarrigo basta leggere i commenti a questo post:
http://www.cyclingtime.it/index.php/cyclingtime/8913-ciclismo-team-manager?fb_action_ids=1072447202773818
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Re: Ciclismo italiano
Mi sono chiesta tante volte perchè a fine carriera nessuno dei ragazzi parli.
E' una forma di "etica" o di "lavare i panni sporchi in casa", o ancora meglio stare zitti per convenienza.
Povera me non riesco a immaginare chi è l'amico dell'uno o dell'altro. Meglio così forse......
E' una forma di "etica" o di "lavare i panni sporchi in casa", o ancora meglio stare zitti per convenienza.
Povera me non riesco a immaginare chi è l'amico dell'uno o dell'altro. Meglio così forse......
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Re: Ciclismo italiano
Leggete il Corriere di oggi. Situazione esplosiva.
Seconda puntata della inchiesta di Marco Bonarrigo e missile indirizzato nei confronti del Team di Citracca e Scinto, vincitori della Coppa Italia.
In pratica Vegni fa capire che la Southeast non avrà la wild card automatica per il Giro, e che anzi sarà proprio esclusa.
Adesso ne vedremo delle belle.
Seconda puntata della inchiesta di Marco Bonarrigo e missile indirizzato nei confronti del Team di Citracca e Scinto, vincitori della Coppa Italia.
In pratica Vegni fa capire che la Southeast non avrà la wild card automatica per il Giro, e che anzi sarà proprio esclusa.
Adesso ne vedremo delle belle.
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Re: Ciclismo italiano
Quindi lo sponsor cinese.. l'ha portato Carretero
Incredibile
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Re: Ciclismo italiano
si dice che anche per partecipare al Festival di Sanremo e a Miss Italia funziona così. Anche nei reality. A quanto pare anche nel ciclismo dove uno scarso lo porti ai nastri di partenza e poi sono cavoli suoi. Nel calcio giocare in 10 invece che 11 è tutta un'altra cosa. Anche se sappiamo benissimo che girava voce che alcuni erano in gradi di condizionare le convocazioni in nazionale e cose del genere.
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Re: Ciclismo italiano
Però non facciamo di tutta l'erba un fascio: ossia confusione o discorsi sbagliati.meazza ha scritto:Quindi lo sponsor cinese.. l'ha portato Carretero
Incredibile
Il signor Carretero ha portato la marca "Southeast" a Citracca ed ha chiesto che il figlio Ramon fosse tesserato come prof.
Il che é diverso dalle altre situazioni citate: il sig. Carretero papà non ha portato uno sponsor che pagava lo stipendio del figlio, ma ha portato lo sponsor principale del Team ....
E se io, angelo francini, avessi trovato lo sponsor principale di una squadra prof gli avrei chiesto anch'io di far tesserare e far correre mio figlio come prof: e volevo vedere chi me lo proibiva.....
Ed i contratti si possono anche disdire, ma non dopo che hanno prodotto il loro risultato: per cui la Southeast farà il Giro nel 2016, alla faccia del signor Vegni....
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- Messaggio n°193
Re: Ciclismo italiano
Negli sport di squadra uno scarso non può giocare: non perché non lo voglia il padrone, ma perché per primi sono i compagni a farlo fuori....salvatore ha scritto:si dice che anche per partecipare al Festival di Sanremo e a Miss Italia funziona così. Anche nei reality. A quanto pare anche nel ciclismo dove uno scarso lo porti ai nastri di partenza e poi sono cavoli suoi. Nel calcio giocare in 10 invece che 11 è tutta un'altra cosa. Anche se sappiamo benissimo che girava voce che alcuni erano in gradi di condizionare le convocazioni in nazionale e cose del genere.
Anche perché immagina cosa capiterebbe ai dirigenti di una squadra di serie C che mette in campo uno scarso: minimo 100/150 tifosi aspettano il presidente ed il tecnico fuori dallo stadio.
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°194
Re: Ciclismo italiano
Non sarà una cosa bellissima, ma francamente non ci vedo una cosa così negativa.meazza ha scritto:Quindi lo sponsor cinese.. l'ha portato Carretero
Incredibile
Tutti sapevano nell'ambiente di questa sponsorizzazione.
Il padre di Carretero, Ramon 2° (mentre il figlio si chiama Ramon 3°), era un ex ciclista ed è un grosso costruttore di Panama.
Il figlio correva anch'egli in bici, ma a Panama era caduto in un brutto vizio di dipendenza.
Per tenerlo al riparo lo aveva mandato in Italia a correre pagando la squadra dopo una esperienza nella Movistar Ecuador.
Due anni dopo la squadra non aveva uno sponsor e rischiava di chiudere (come vorrebbero alcuni in Italia) ed allora il Senor Carretero ha trovato questo sponsor cinese con cui è in affari.
Al posto di Citracca credo che ciascuno di noi avrebbe fatto la stessa cosa.
Il fatto è che Carretero baby ha voluto fare il passo più lungo della gamba e, forse mal consigliato, ha cercato la soluzione facile solita.
Si dice che il padre si sia molto risentito (alla luce della esperienza precedente) con coloro a cui aveva affidato il figlio, e parlo di due corridori o ex corridori, non parlo del team. Per il team è stata l'ennesima gatta da pelare.
Sapevo che Bonarrigo nel mese di ottobre aveva raccolto informazioni da alcuni corridori, ne avevo parlato su di un altro forum dove scrive Vallelvo spesso , ma devo dire che il buon Marco B. ha orientato le informazioni raccolte solo contro il team di Citracca, salvandone un altro che è invece molto più compromesso.
La ragione non la so, ma ciascuno può farsi la propria opinione.
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- Messaggio n°195
Re: Ciclismo italiano
Concordo con teangelo francini ha scritto:Però non facciamo di tutta l'erba un fascio: ossia confusione o discorsi sbagliati.meazza ha scritto:Quindi lo sponsor cinese.. l'ha portato Carretero
Incredibile
Il signor Carretero ha portato la marca "Southeast" a Citracca ed ha chiesto che il figlio Ramon fosse tesserato come prof.
Il che é diverso dalle altre situazioni citate: il sig. Carretero papà non ha portato uno sponsor che pagava lo stipendio del figlio, ma ha portato lo sponsor principale del Team ....
E se io, angelo francini, avessi trovato lo sponsor principale di una squadra prof gli avrei chiesto anch'io di far tesserare e far correre mio figlio come prof: e volevo vedere chi me lo proibiva.....
Ed i contratti si possono anche disdire, ma non dopo che hanno prodotto il loro risultato: per cui la Southeast farà il Giro nel 2016, alla faccia del signor Vegni....
Pero' la mia non era una critica ne a Citracca ne a Carretero Padre (che dei suoi soldi e influenze puo' far giustamente quello che vuole)
Mesi fa (sul forum di cicloweb) ci eravamo chiesti quali fossero gli interessi di una compagnia cinese (con sito internet in cinese) in Italia ? Nessun corridore cinese ingaggiato ecc (come l'altra realta' asiatica Nippo)
Mai avrei pensato che il collegamento fosse Carretero (e gli appalti a Panama..)
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°196
Re: Ciclismo italiano
Segnalo questo articolo di CyclingTime:
http://www.cyclingtime.it/index.php/interviste/8939-savio-intervista-accpi
per le parole pronunciate da Gianni Savio.
“L’articolo ha evidenziato situazioni molto inquietanti - ci dice Savio - Se le affermazioni di molti corridori interpellati corrispondono a verità è una situazione decisamente grave, ed è proprio per questo che c’è da fare un distinguo non si può fare di tuta l’erba un fascio. Nel pezzo di Marco Bonarrigo si mette in evidenza una situazione assolutamente negativa e di fronte all’opinione pubblica, noi team manager non ne usciamo bene. Tra Pro Tour e Professional sono cinque le squadre in Italia, ma non sarebbe giusto accomunarle tutte in un unico comportamento. Se ci sono molti corridori che restituiscono la metà dello stipendio, se ci sono corridori che con escamotage vari restituiscono, addirittura, l’intero stipendio, questo sarebbe da denuncia alla Procura della Repubblica e non semplicemente alla Procura Federale”.
Provvedimenti - “Sono i corridori che dovrebbero avere il coraggio di parlare. Devono dire le cose come stanno, denunciare tutto all’Associazione Corridori. Devono avere gli attributi, per metterci la faccia. L’ACCPI ha detto di essere a conoscenza della situazione e presto prenderà provvedimenti. Questo sarebbe già un buon punto di partenza”.
_________________________________
Ci vogliono le palle per dichiarare cose del genere. Tante palle! E Savio ha tante palle.
Un grande ... un grande narratore.
http://www.cyclingtime.it/index.php/interviste/8939-savio-intervista-accpi
per le parole pronunciate da Gianni Savio.
“L’articolo ha evidenziato situazioni molto inquietanti - ci dice Savio - Se le affermazioni di molti corridori interpellati corrispondono a verità è una situazione decisamente grave, ed è proprio per questo che c’è da fare un distinguo non si può fare di tuta l’erba un fascio. Nel pezzo di Marco Bonarrigo si mette in evidenza una situazione assolutamente negativa e di fronte all’opinione pubblica, noi team manager non ne usciamo bene. Tra Pro Tour e Professional sono cinque le squadre in Italia, ma non sarebbe giusto accomunarle tutte in un unico comportamento. Se ci sono molti corridori che restituiscono la metà dello stipendio, se ci sono corridori che con escamotage vari restituiscono, addirittura, l’intero stipendio, questo sarebbe da denuncia alla Procura della Repubblica e non semplicemente alla Procura Federale”.
Provvedimenti - “Sono i corridori che dovrebbero avere il coraggio di parlare. Devono dire le cose come stanno, denunciare tutto all’Associazione Corridori. Devono avere gli attributi, per metterci la faccia. L’ACCPI ha detto di essere a conoscenza della situazione e presto prenderà provvedimenti. Questo sarebbe già un buon punto di partenza”.
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- Messaggio n°197
Re: Ciclismo italiano
Enrico Pengo non è un ciclista, è il meccanico dei Campioni ed anche della Lampre che tanti conoscono e apprezzano. E' sempre lui che segue la squadra italiana ai Mondiali di ciclismo.
Ragazzo semplice e tanto amato, un Signore.
Domani 28 Novembre si terrà l'asta di beneficenza on-line Regala un sogno, a Camisano Vicentino, da lui promossa.
Tante le maglie autografate e non solo dei campioni, donate a Enrico dimostrandogli amicizia e simpatia: da Froome a Nibali, da Cunego a Quintana, da Ballan a Valverde e tanti altri. Testimonial Ivan Basso.
Grande "Campione" il ragazzo.
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Domani 28 Novembre si terrà l'asta di beneficenza on-line Regala un sogno, a Camisano Vicentino, da lui promossa.
Tante le maglie autografate e non solo dei campioni, donate a Enrico dimostrandogli amicizia e simpatia: da Froome a Nibali, da Cunego a Quintana, da Ballan a Valverde e tanti altri. Testimonial Ivan Basso.
Grande "Campione" il ragazzo.
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- Messaggio n°198
Re: Ciclismo italiano
Tutti gli appassionati di ciclismo si ricorderanno del mitico GIRO DI PADANIA.
Dico mitico perché lo era sia per i verdi padani sia per coloro che di bile si facevano marcire il fegato nell'ostacolarlo.
Quella gara veniva organizzata dallo sconosciuto, prima di allora, parlamentare leghista Michelino Davico, che fu anche Sottosegretario agli Interni con Maroni ministro.
Quella gara si basava sulla allora dominante retorica leghista a cui si opponevano alcune formazioni politiche di sinistra. Il lancio mediatico della manifestazione era basato tutto sulla contrapposizione politica e ciò metteva a rischio l'incolumità dei ciclisti presenti alla manifestazione.
In più va ricordato che il Davico riuscì neò miracolo di organizzare il Padania coi soldi delle Coop rosse. Un vero artista del marketing politico.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/11/lega-patron-giro-padania-fondi-illeciti-coop-passione-per-ciclismo/1495859/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/09/coop-rosse-finanziano-il-giro-della-padania/156352/
Aldilà della parte sportiva, che comunque aveva avuto qualche interessante contenuto, il ruolo della manifestazione fu solo quello di lanciare l'immagine (e l'icona leghista) del Davico, un leghista anomalo e gran furbacchione, già allora inviso a molti leghisti piemontesi che lo vedevano come un arrivista ed un corpo avulso.
Il club ciclistico di Davico, Monviso-Venezia, finì lo scorso anno nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti del nuovo palazzo della regione Piemonte.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/10/lega-nord-ipotesi-finanziamento-illecito-grattacielo-regione-piemonte/1493117/
http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/03/10/news/grattacielo_della_regione_spunta_il_finanziamento_illecito_alla_lega_per_il_tour_ciclistico_della_padania-109189752/
A quel tempo, però, il senatore Davico (rieletto con la Lega) aveva cambiato già casacca, passando nelle fila del fantomatico Gal, Grandi Autonomie e Libertà e votando la fiducia sia al Governo Letta che a quello di Renzi.
Sarà stata l'inchiesta ed il tintinnar di manette (chi lo sa?) ed il 1° aprile 2015 Michelino Davico decise di entrare nell'Italia dei Valori, l'ex "partito dei magistrati" diventato orfano del fondatore Antonio di Pietro.
Il Capo ufficio stampa del Padania, la D.ssa Delia Cipullo era stata nel 2004 capo ufficio stampa di Gianni De Michelis (PSI), per poi ricoprire lo stesso incarico per Antonio Di Pietro (IDV). Sin dalla nascita della corsa aveva ricoperto la medesima carica.
E' stata, inoltre, team leader nell'organizzazione della macchina comunicativa del Giubileo 2000 ed ha frequentato la Pontificia Università della Santa Croce, istituto affidato dal Vaticano alla prelatura dell'Opus Dei. E' stata anche direttore del quotidiano "Italia dei Valori", edito dall'Editrice Mediterranea di proprietà di un certo Valter Lavitola.
Ma ecco la sorpresa. Il 1° agosto, prima di andare in vacanza dopo le grandi fatiche parlamentari, Michelino Davico cambia ancora e aderisce ai Moderati, una costola piemontese interna in Parlamento al gruppo del PD, il Partito Democratico di Renzi.
Dopo il Giro della Padania, adesso il senatore Davico ci delizierà con il Giro della PiDinia?
Cari amanti sinceri del ciclismo, cari piddini sinceri, cari leghisti sinceri ... dite la vostra
Io da italiano sincero ... mi sento preso per il culo.
Dico mitico perché lo era sia per i verdi padani sia per coloro che di bile si facevano marcire il fegato nell'ostacolarlo.
Quella gara veniva organizzata dallo sconosciuto, prima di allora, parlamentare leghista Michelino Davico, che fu anche Sottosegretario agli Interni con Maroni ministro.
Quella gara si basava sulla allora dominante retorica leghista a cui si opponevano alcune formazioni politiche di sinistra. Il lancio mediatico della manifestazione era basato tutto sulla contrapposizione politica e ciò metteva a rischio l'incolumità dei ciclisti presenti alla manifestazione.
In più va ricordato che il Davico riuscì neò miracolo di organizzare il Padania coi soldi delle Coop rosse. Un vero artista del marketing politico.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/11/lega-patron-giro-padania-fondi-illeciti-coop-passione-per-ciclismo/1495859/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/09/coop-rosse-finanziano-il-giro-della-padania/156352/
Aldilà della parte sportiva, che comunque aveva avuto qualche interessante contenuto, il ruolo della manifestazione fu solo quello di lanciare l'immagine (e l'icona leghista) del Davico, un leghista anomalo e gran furbacchione, già allora inviso a molti leghisti piemontesi che lo vedevano come un arrivista ed un corpo avulso.
Il club ciclistico di Davico, Monviso-Venezia, finì lo scorso anno nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti del nuovo palazzo della regione Piemonte.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/10/lega-nord-ipotesi-finanziamento-illecito-grattacielo-regione-piemonte/1493117/
http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/03/10/news/grattacielo_della_regione_spunta_il_finanziamento_illecito_alla_lega_per_il_tour_ciclistico_della_padania-109189752/
A quel tempo, però, il senatore Davico (rieletto con la Lega) aveva cambiato già casacca, passando nelle fila del fantomatico Gal, Grandi Autonomie e Libertà e votando la fiducia sia al Governo Letta che a quello di Renzi.
Sarà stata l'inchiesta ed il tintinnar di manette (chi lo sa?) ed il 1° aprile 2015 Michelino Davico decise di entrare nell'Italia dei Valori, l'ex "partito dei magistrati" diventato orfano del fondatore Antonio di Pietro.
Il Capo ufficio stampa del Padania, la D.ssa Delia Cipullo era stata nel 2004 capo ufficio stampa di Gianni De Michelis (PSI), per poi ricoprire lo stesso incarico per Antonio Di Pietro (IDV). Sin dalla nascita della corsa aveva ricoperto la medesima carica.
E' stata, inoltre, team leader nell'organizzazione della macchina comunicativa del Giubileo 2000 ed ha frequentato la Pontificia Università della Santa Croce, istituto affidato dal Vaticano alla prelatura dell'Opus Dei. E' stata anche direttore del quotidiano "Italia dei Valori", edito dall'Editrice Mediterranea di proprietà di un certo Valter Lavitola.
Ma ecco la sorpresa. Il 1° agosto, prima di andare in vacanza dopo le grandi fatiche parlamentari, Michelino Davico cambia ancora e aderisce ai Moderati, una costola piemontese interna in Parlamento al gruppo del PD, il Partito Democratico di Renzi.
Dopo il Giro della Padania, adesso il senatore Davico ci delizierà con il Giro della PiDinia?
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- Messaggio n°199
Ciclismo Italiano
GP Nobili in calendario a marzo, è stata annullata, pare solo per quest'anno.
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- Messaggio n°200
Re: Ciclismo italiano
Così è stato detto, ma temo che per questa corsa sia calato definitivamente il sipario.vallelvo ha scritto:GP Nobili in calendario a marzo, è stata annullata, pare solo per quest'anno.
L'azienda è impegnata in sponsorizzazioni in altri sport e, stando a quanto affermato da un altro organizzatore, l'Ac Arona ha messo in vendita i materiali della logistica organizzativa, e da questo si può dedurre che ...
Poi spero con tutto il cuore che questo non corrisponda a ciò che temo.
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- Messaggio n°201
Campionati Italiani 2016 delle varie categorie
Sono stati assegnati tutti i campionati italiani del 2016.
Tutti tranne il Campionato Italiano Elite Prof.
_________________________________________________________________
CAMPIONATI ITALIANI JUNIORES
domenica 19 giugno
Org.: ASD SC CARNAGHESE (02 X 0314) - Lombardia
CAMPIONATI ITALIANI DONNE ELITE
sabato 25 giugno o domenica 26 giugno
CAMPIONATI ITALIANI DONNE JUNIORES
sabato 25 giugno o domenica 26 giugno
CAMPIONATI ITALIANI UNDER 23 ed ELITE s.c.
sabato 25 o domenica 26 giugno
Org.: TEAM COLPACK (02 B 3770) - Lombardia
CAMPIONATI ITALIANI CRONO A SQUADRE
CAT. ALLIEVI, JUNIORES, DONNE JUNIORES, DONNE ALLIEVE
sabato 2 luglio
Org.: ASD SACILESE-EURO 90 - P3 (05 P 0049) - Friuli Venezia Giulia
CAMPIONATI ITALIANI STRADA ESORDIENTI ed ALLIEVI M/F
sabato 9 luglio / domenica 10 luglio
Org.: SC STORO-GRAFICHE ZORZI-MECCANICA MELZANI (20 K 0065) - Trento
CAMPIONATI ITALIANI CRONO INDIVIDUALE
CAT. DONNE ELITE, UNDER 23, JUNIORES M/F, ALLIEVI M/F
sabato 23 luglio
Org.: PEDALE ROMANENGHESE (02 W 0407) - Lombardia
_________________________________________________________________
Il Campionato Italiano Elite Prof del 2016 avrebbe dovuto svolgersi a Pescara in abbinamento al Trofeo Matteotti, almeno così era stato previsto con gli accordi assegnazione all'Ac Arona e Torino Superga nel 2015.
Adesso salta però fuori una richiesta di un amico lombardo, dirocchino da sempre, che vorrebbe la gara per sé e per Boario Terme. Naturalmente questo manager tuttofare sta facendo valere il peso politico della Lombardia per le prossime elezioni federali, al fine di ottenere l'assegnazione.
Se ciò avvenisse avrebbe ragione Perna organizzatore del Trofeo Matteotti ad incazzarsi pesantemente per il sopruso.
Nell'Italia del ciclismo dirocchino tutto è possibile, anche rimangiarsi accordi per mero interesse politico.
Tutti tranne il Campionato Italiano Elite Prof.
_________________________________________________________________
CAMPIONATI ITALIANI JUNIORES
domenica 19 giugno
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CAMPIONATI ITALIANI DONNE ELITE
sabato 25 giugno o domenica 26 giugno
CAMPIONATI ITALIANI DONNE JUNIORES
sabato 25 giugno o domenica 26 giugno
CAMPIONATI ITALIANI UNDER 23 ed ELITE s.c.
sabato 25 o domenica 26 giugno
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CAMPIONATI ITALIANI CRONO A SQUADRE
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CAMPIONATI ITALIANI STRADA ESORDIENTI ed ALLIEVI M/F
sabato 9 luglio / domenica 10 luglio
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CAMPIONATI ITALIANI CRONO INDIVIDUALE
CAT. DONNE ELITE, UNDER 23, JUNIORES M/F, ALLIEVI M/F
sabato 23 luglio
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Il Campionato Italiano Elite Prof del 2016 avrebbe dovuto svolgersi a Pescara in abbinamento al Trofeo Matteotti, almeno così era stato previsto con gli accordi assegnazione all'Ac Arona e Torino Superga nel 2015.
Adesso salta però fuori una richiesta di un amico lombardo, dirocchino da sempre, che vorrebbe la gara per sé e per Boario Terme. Naturalmente questo manager tuttofare sta facendo valere il peso politico della Lombardia per le prossime elezioni federali, al fine di ottenere l'assegnazione.
Se ciò avvenisse avrebbe ragione Perna organizzatore del Trofeo Matteotti ad incazzarsi pesantemente per il sopruso.
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