guido rubino ha scritto:Precisiamo alcuni punti. Siete voi che avete twittato chiamandomi in causa... altri utenti vi hanno risposto per quanto dicevate (evidentemente eravate in errore... non è questione di spirito corporativo o come l'avete chiamato - non ho molto tempo, soprattutto la sera, di mettermi a cercare amici per aiutarmi su twitter. E se questa cosa manco ne vale la pena).
Quegli utenti twitter erano tutti fotografi, diciamo almeno che si trattava di una reazione "raffinata".
guido rubino ha scritto:La foto è mia e pubblicata su cyclemagazine con watermark. Qualcuno, non voi ok, l'ha ripresa togliendo il watermark. Voi, a vostra volta, l'avrete ripresa da quel primo o da altri. E via così....
Più in generale se si prende una foto (per legge) bisognerebbe chiederne l'autorizzazione (più che un forum quella pagina riportava una notizia). Ma tant'è, su internet le autorizzazioni non le chiede nessuno. Però, almeno, bisogna citare la fonte. E questo non lo dico io per favore. Lo dice la legge.
Se un aiuto ad una petizione è una notizia, va bene era una notizia. Per convenzione, quando viene aperto un 3d su un corridore, mettiamo la sua scheda che poi è una raccolta di link a siti terzi dove trovare tutti i dati sullo stesso.
guido rubino ha scritto:Mettere una foto senza chiedere autorizzazioni equivale a prendere qualcosa senza pagare. Il termine è forte, ma si tratta esattamente di "rubare", poiché è non pagare il lavoro di qualcuno. Andare a seguire le corse, fare articoli, fare foto, oltre che una passione, è anche una grande spesa (quella foto è fatta a Napoli, al via del Giro del 2013). Alberghi, benzina, autostrade...
Chiaro che c'è la passione, ma purtroppo le bollette non si pagano con quella. Chiaro no?
Lo stesso vale per una foto presa dal profilo fb di un privato che sta promuovendo una bella iniziativa volontaria e disinteressata (almeno sul piano personale)?
Come si poteva stabilirne la titolarità? Questa non è una domanda di replica, ma un fatto di sostanza.
Se da un lato si concede la buona fede, e poi si rimesta nel furto c'è qualcosa che non va nel ragionamento, anche perché non ci si esime dalla responsabilità di quanto si è fatto.
guido rubino ha scritto:Per inciso, il mio reclamo l'ho fatto dal form apposito e "privato". È stato l'amministratore del sito (di cui non so nome né cognome) che ha pensato di rendere pubblica una conversazione privata. Se poi gli si è ritorta contro che dire. Forse era nel torto?
Spero di parlare con gente che lavora per mangiare, qualsiasi lavoro facciate quello che ne guadagnate è giusto, non è lucrare.
O vale solo per i fotografi di ciclismo?
Quel form è arrivato a tutti i moderatori ed ai moderatori della piattaforma Forumattivo che ci ospita.
Non è un bel biglietto da visita. Accusare in privato (allargato) od in pubblico di furto non fa molta differenza.
Prendo atto del "concetto di torto" un po' da piazza popolare, ma sui social va così in effetti.
Il suo account twitter non consentiva l'invio di un messaggio diretto e non avevamo capito che il sito cyclemagazine fosse suo, altrimenti avremmo spedito lì la replica con le spiegazioni.
guido rubino ha scritto:Spero di parlare con gente che lavora per mangiare, qualsiasi lavoro facciate quello che ne guadagnate è giusto, non è lucrare.
O vale solo per i fotografi di ciclismo?
Assolutamente sì ed ineccepibile il diritto alla remunerazione per il proprio operato.
Al di là dei toni emersi, come ho scritto sopra sull'infondatezza del ragionamento per categorie, c'è un contrasto naturale fra chi scrive disinteressatamente condividendo una passione sportiva e chi in quello sport ci lavora.
E' naturale che ai primi possa apparire come stonato l'accanimento professionale, quando i secondi agiscono nel più totale disinteresse per pura passione.
Era questa "la proverbiale arroganza" dei fotografi di
ciclismo che si stigmatizzava.
Però basta capirsi e mettere in campo le proprie ragioni, come lei ha ben fatto in un secondo tempo, probabilmente dopo aver fatto le opportune verifiche (che poteva fare anche prima di ...
).
Le confesso che ieri sera ci si è parecchio irrigiditi per quanto avvenuto e la faccenda ha scosso parecchio, tanto che stamattina si è provveduto a consultare un legale. Trovarsi "ladri" in piazza nel volgere di qualche minuto non è una cosa piacevole.
Guido, spero che la faccenda si possa chiudere qua, e che lei possa partecipare alla comunità.
Giusto per farle comprendere lo spirito che anima il forum, la invito a pubblicare qua (o linkare) ogni iniziativa che la riguarda nel
ciclismo, anche commerciale, ovviamente limitata alla fotografia (per gli integratori facciamo dei distinguo
).
Noi speriamo che da uno spiacevole frangente possa invece scaturire una amicizia virtuale.
Buon lavoro Guido.
Ps. A ristoro del danno, non abbiamo alcun problema ad aprirle anche una sezione dedicata per la promozione della attività. Purché si parli di
ciclismo facciamo tutta la pubblicità possibile, come già facciamo per libri, mostre, cine-festival, ecc. nella sezione "
ciclismo e cultura".