- Berto e Froome, se non hanno fatto male i conti, hanno ancora margine. Stesso discorso vale per Nibali e forse qualcosa pure VDB.
Eppure la differenza tra i due e le cosidette seconde schiere appare evidente, lampante, CLAMOROSA, oserei dire. Gia' alla prima tappa e su una salita non certo impossibile, dopo una tappa non particolarmente impegnativa.
E questo un po' mi stupisce, nel senso che c'è un bel numero di corridori che non potendo aspirare a vincere il Tour, ne' a piazzarsi sul podio, nè forse nei cinque, mi sarei atteso di vedere in formissima per uno dei loro massimi obiettivi stagionali, ovvero la vittoria del Delfinato.
Corridori come Spilak, Bardet, D. Moreno, Benat Intxausti, Peraud, Fuglsang, lo stesso Van Garderen, ecc. tutti corridori considerati ottimi e in grado di aspirare al podio nelle corse di una settimana.
Oggi i due fenomeni sono saliti a strappi, in certi momenti quasi rallentando, eppure i distacchi, se avessero mantenuto un ritmo regolare, avrebbero potuto essere piuttosto pesanti.
Questo per dire che, alla faccia del livellamento dei valori, mi pare che la differenza tra i 3/4 big delle corse a tappe (Froome, Conty, Nibali e Quintana) e le seconde schiere sia tutt'altro che minima, pure senza neanche aspettare la famosa terza settimana. Se bastano un Froome o Contador in rodaggio per il Tour a dare minuti ai migliori luogotenenti senza neanche fare a tutta la salita, mi viene da pensare che tutto questo livellamento, e conseguente freno agli attacchi da lontano, sia piuttosto un comodo paravento dietro cui nascondere una certa mancanza di coraggio da parte di corridori e ammiraglie.
Se caliamo le prestazioni odierne in una tappa del tour con un paio di colli impegnativi, non vedo perché sarebbe cosi' improponibile cercare un attacco fin dalla penultima ascesa.
- Leggo dure critiche a Froome, sia per la sua poca grazia, sia per le scelte tattiche. Sulla prima credo che sia abbastanza superfluo discuterne, può piacere o no, ma non gliene farei una colpa se pedala male, ondeggia, va a zig zag e con la testa storta. Potrebbe forse cambiare alcune cose, ma come mi faceva notare chi ne sa parecchio di posizione in bici, non vi sorprendero' di certo ricordando che può essere molto pericoloso correggere taluni "difetti" apparenti dei ciclisti; non sarebbe la prima volta che si migliora la posizione aerodinamica di un atleta (non è il caso di Froome) ottenendo come risultato di peggiorarne il rendimento.
Sulla questione delle scelte tattiche (lo scatto in testa), effettivamente la sua scelta è piuttosto stupefacente, ma anche in questo caso non me la sento di considerare ne' Froome ne' lo staff come degli emeriti stupidi. Froome sara' naif e avra' avuto un avvicinamento al ciclismo particolare, ma credo non ci voglia una cima per acquisire certi elementari rudimenti tattici. Evidentemente in Sky avranno valutato la questione e avranno tratto conclusioni diverse da quelle che il senso comune parrebbe suggerire.
Io molto banalmente, credo che Froome faccia i suoi scatti partendo dalla testa del gruppo, sopratutto perchè non ha molte alternative; gli avversari conoscono la sua forza e la sua impressionante sparata, così è estremamente improbabile che gli lascino la possibilita' di partire da dietro sorprendendoli.