Vincenzo Nibali

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angelo francini ha scritto:

meazza ha scritto:Ad Astana dagli " sponsor "
Ci è andato l'anno scorso dopo il Giro
ci è andato Aru anche lui dopo il Giro
e ci andra' anche lui una decina di giorni di nuovo

Scusa ma dove hai studiato tu? Dai marianisti o dalle orsoline.
Cosa c'entra l'Asia centrale con Astana, dove vi sono i suoi sponsor, che é una grande capitale europea.

Meazza è uno che legge le cose ciclistiche.
Però Angelo riporta la frase famosa citandone l'autore (ha il diritto di copyright), perché uno che non conosce le celebri avventure geografiche di Renato Di Rocco può pensare che tu sia un ignorantone in geografia.  

Di Rocco se lo può permettere, lui è un fantasista del Kazz...akisthan. 

Ieri sono andato a Mastromarco, ma l'unica cosa che ho potuto fare, delle tre che mi ero proposto, è stato l'acquisto della maglia gialla dei Cannibali. Le altre due, invece: conoscere il Magro di persona e chiedere a Nibali se la squadra si deve chiamare Astanà o Astana, invece no. Il Magro non l'ò visto e nemmeno Nibali, perché alle sette, quando ho ripreso la strada per il ritorno, non era ancora arrivato.

Nibali a Matstromarco al microfono di Andrea Berton.


Ieri si è anche Saganizzato  

Foto Ansa

Una anteprima: Nibali sarà al Trittico Lombardo. 

Ps. Foto e video della festa di ieri saranno probabilmente pubblicati a breve su questo sito:
http://www.clubnibali.com/gallery.html

Gallery de La Nazione
http://www.lanazione.it/montecatini/nibali-festa-lamporecchio-mastromarco-1.112045#22

Lemond, ed io che pensavo di conoscerti di persona in fotografia con lo squalo. 
  
In questi giorni ho trovato tra i ricordi, la maglietta gialla del Fans Club di Marco Pantani.  

Nibali niente Lombardia per il Tour di Alma Ata

La squadra mi stava gia' antipatica (tranne Martinelli) , adesso ancora di piu'

meazza ha scritto:Nibali niente Lombardia per il Tour di Alma Ata

La squadra mi stava gia' antipatica (tranne Martinelli) , adesso ancora di piu'

Ma io penso che quest'anno non si sente competitivo e in teoria ha smesso dopo il Tour, in pratica farà qualche gara per "onor di firma", fra cui il mondiale. "Mala tempora currunt", ma ormai è un classico.

P.S.

A me sta antipaticissimo l'****** Aru, che ha appunto "infamato" il Sardino.

Lemond ha scritto:

meazza ha scritto:Nibali niente Lombardia per il Tour di Alma Ata

La squadra mi stava gia' antipatica (tranne Martinelli) , adesso ancora di piu'

Ma io penso che quest'anno non si sente competitivo e in teoria ha smesso dopo il Tour, in pratica farà qualche gara per "onor di firma", fra cui il mondiale. "Mala tempora currunt", ma ormai è un classico.

P.S.

A me sta antipaticissimo l'infame Aru, che ha appunto "infamato" il Sardino.

Mah, a prescindere o meno dall'esistenza di un contratto che vincoli Nibali a certe "performace" politiche pro Nazarbayev, è un poco la sensazione che ho anch'io.
Questo ragazzo è entrato in uno strano ed "oscuro" tunnel con il suo nuovo preparatore e, sempre per parlare di sensazioni, ho il vago sentore che avremo l'ennesimo pseudo corridore da una gara all'anno.
Un copione già visto e sperimentato in passato e, siccome ritengo di avere già abbondantemente dato (fino al completo appalesarsi della veridicità di tanti sospetti), mi limito a denunciare la cosa a futura memoria, anche perchè provo un grande fastidio in presenza della puzza che promana da quel tunnel.

Non mi era stato difficile pronosticare la vittoria di Vincenzo al Tour, dopo una prima parte di stagione imbarazzante: non mi è difficile pronosticare il suo futuro ora.

ma vogliamo parlare di come Nibali ha mollato Agnoli!!!
Vino comanda Vince esegue.....

vi ricordo che Nibali ha conosciuto l'attuale moglie (Rachele), in quanto amica intima della moglie di Agnoli.......capito!

Agnoli come riportato da tuttobiciweb è stato fatto fuori.......

ma di questa cosa ne vogliamo parlare!

E comunque alla faccia di Vino, Vince e Martino, Agnoli dovrebbe aver trovato un contratto in una pro tour.

Per chi ha le fette di salame sugli occhi............

Quindi, caro Eugenio Capononsisadichecosa, esprimi pure il tuo pensiero in forma positiva (si può dire positiva ?).
Io, Eugenio Capodinonsisadichecosa, avendo letto ciò, affermo che...
Sii uomo, non sfinge.

Una provocazione di sta cippa. Gran bel nickname.
E spero che Diego Cafagna voglia dire chi era realmente presente agli incontri con Ferrari in modo da far tacere i vuota-latrine professionisti.

Comunque si potevano citare almeno le fonti per correttezza e chiarezza.

avete ragione
anche se stiamo tutti dietro un nick
ma le fonti vanno sempre citate...............

Per quanto attiene l'articolo di Spaziociclismo, le stesse cose si potevano leggere anni fa su Bicisport, all'epoca in cui Pellizotti, compagno di Nibali, vinceva il Giro: i due si alternavano in un piccolo hotel di Livigno per "rifinire" la preparazione. Prima l'uno e poi l'altro, mai insieme.
Ricordo che si trattò di un articolo un po' naif, quasi che l'intervistatore non capisse (volutamente o no) le implicazioni di ciò che scriveva.
Da quell'epoca infatti, cominciai a chiamare Nibali "l'immacolato concepito", in contrapposizione a Riccò che era già la sentina di ogni male. Il punto piu' dolente fu che, in un delirio di conformismo e insipienza collettiva, nonchè di interessi molto ben gestiti, questa visione delle cose si stampò negli occhi della gente, al punto che ancor oggi le cose sono cosi'.

prof ha scritto:Per quanto attiene l'articolo di Spaziociclismo, le stesse cose si potevano leggere anni fa su Bicisport, all'epoca in cui Pellizotti, compagno di Nibali, vinceva al Giro: i due si alternavano in un piccolo hotel di Livigno per "rifinire" la preparazione. Prima l'uno e poi l'altro, mai insieme.
Ricordo che si trattò di un articolo un po' naif, quasi che l'intervistatore non capisse (volutamente o no) le implicazioni di ciò che scriveva.
Da quell'epoca infatti, cominciai a chiamare Nibali "l'immacolato concepito", in contrapposizione a Riccò che era già la sentina di ogni male. Il punto piu' dolente fu che, in un delirio di conformismo e insipienza collettiva, nonchè di interessi molto ben gestiti, questa visione delle cose si stampò negli occhi della gente, al punto che ancor oggi le cose sono cosi'.

Scusa prof, io non voglio buttarmi nelle solite diatribe fra innocentisti e colpevolisti, anzi non voglio proprio mettermi in queste vicende dove il giornalista si diverte a fare squalificare il ciclista per togliersi un po' di sassolini dalle scarpe o, meglio, per consumare luride vendette.
Non credo che sia il caso di tirare fuori la giustizia amministrata per un ciclista e di conseguenza far passare il sospetto che un altro sia invece stato "aiutato".

Nel secondo caso non bastano i sospetti. Uno deve avere le prove.
E siccome le prove non ci sono, si "rimedia" con il fango.

Per questo voglio puntualizzare bene le cose che questa mattina mi sono andato a cercare, per capire meglio questa accusa da Sfinge (citando perobeach).

Premesso che:
stranamente, di tutte le deposizioni dei soggetti che ruotano attorno all'inchiesta Schwazer, un certo giornalaio ha pubblicato solo questa che parla di un gruppo di ciclisti presenti al Teide a gennaio 2010 (dopo lo posto),

pongo le domande:
1) Dove sta scritto che al Teide c'era anche Nibali a parlare con Ferrari?
L'unica cosa che appare certa è che al Teide Nibali ed altri in quel gennaio ci siano andati.
Quest'anno, al Parador del Teide, erano alloggiati Nibali, Froome e Contador, Tutti e tre nello stesso hotel.
E naturalmente sul Teide sono stati tanti ad andarci. Può piacerci o no, ma da lì a fare la solita caccia alle streghe ...
2) Erano lì tutti per Ferrari?
Io non ho elementi per escluderlo, come non posso escludere che la crisi economica sia dovuta agli alieni che potrebbero essere sbarcati sulla Terra, o che l'Ebola l'abbiano portata i Marziani.
3) Dove sta scritto che questo Diego Cafagna abbia visto Nibali al Teide con quel figuro? Oltretutto questa informazione è cosiddetta "de relato" perché l'interrogato (un dirigente) lo ha saputo da questo Cafagna e non direttamente.

Se Capo du C...zo avesse avuto queste certezze non farebbe questi miseri giochetti. Non credi?

Ps. Prof non ti sorge il dubbio che qualcuno voglia far parlare di Nibali invece che di Schwazer, perché Schwazer li porta al Coni ed ai medici amici degli attuali boss della federciclismo (infatti erano medici della Commissione Tutela Salute della Fci)?

Stendiamo un velo sul passato. Buttare fango sul ciclismo è di moda.

Si potrebbe dire, inutile piangere sul latte versato.....Andiamo avanti!

Benoix, il tuo discorso varrebbe se tutti avesimo gli occhi foderati di prosciutto e non sapessimo perchè si va al Teide.
Non esiste alcuna valida ragione legata a questioni di preparazione per cui si debba andare al Teide, ammenochè non mi sfugga qualche cosa ...
Sappiamo bene, anche, perchè si andava a Livigno: non a caso la stessa squadra, di li' a poco, lasciò Livigno per il San Pellegrino.
Possiamo anche chiuderci gli occhi, tutto si può fare: basta dirlo.

Precisazione: Che ci vadano per Ferrari o no, poco importa ...

prof ha scritto:Benoix, il tuo discorso varrebbe se tutti avesimo gli occhi foderati di prosciutto e non sapessimo perchè si va al Teide.
Non esiste alcuna valida ragione legata a questioni di preparazione per cui si debba andare al Teide, ammenochè non mi sfugga qualche cosa ...
Sappiamo bene, anche, perchè si andava a Livigno: non a caso la stessa squadra, di li' a poco, lasciò Livigno per il San Pellegrino.
Possiamo anche chiuderci gli occhi, tutto si può fare: basta dirlo.

Non voglio mettere a nessuno, come sai bene, le fette di salame agli occhi; dico solo che vedo chiara la volontà di trasformare l'inchiesta su Fidal e Coni nell'ennesima inchiesta (cortina fumogena) sul ciclismo.

E' davvero il ciclismo il peggio del peggio? Questo è autolesionismo suicida.

BenoixRoberti... ha scritto:...
Ps. Prof non ti sorge il dubbio che qualcuno voglia far parlare di Nibali invece che di Schwazer, perché Schwazer li porta al Coni ed ai medici amici degli attuali boss della federciclismo (infatti erano medici della Commissione Tutela Salute della Fci)?

Mah, sono anni che tutti sanno tutto di tutti e che il CONI, come la Federciclismo, sono stati sputtanati con prove e controprove (Donati, Conconi e via enumerando). Pensi abbiano bisogno di chiamare in causa Nibali? Quelli, a questo punto, non cadono nemmeno se li metti in mano agli sgozzatori dell'Isis.
Non possiamo però pretendere che chi ha pagato o chi, dall'esterno, ha visto il puttanile che c'è stato e che ancora c'è in giro se ne stia zitto in eterno.
Se crediamo che il ciclismo oggi sia pulito e che i corridori a fine Tour avessero 38 di ematocrito, beh, allora va bene, ditemelo, cosi' ci credo pure io ...
Con questo non ti voglio accusare di volermi far tacere, lo so bene e ti conosco al punto da sapere che questa mentalità non è nelle tue corde proprio per nulla.

Quello che voglio cercare di dire è altro, e mi frulla nel capoccione da qualche tempo.
Cerchiamo di essere coerenti e conseguenti fino in fondo con queste storie: non possiamo fare passare certe cose per gli uni e non per gli altri. Smettiamola, almeno noi, di fare finta di niente. Ancora oggi, in pieno 2014, siamo qui a parlare delle stesse cose e degli stessi comportamenti: perchè?
Molto semplice, perchè le cose stanno sempre allo stesso punto. Se uno mi fa una corsa all'anno e la vince, per me il messaggio è chiarissimo: qualcuno è stato miracolato perchè altri ha voluto cosi', mentre qualcun altro è stato dannato perchè vuolsi cosi' colà ove si puote ciò che si vuole.

Ci dobbiamo capodacquizzare? Ben venga se serve a fare chiarezza.

E a restituire dignità e verità a chi ha pagato per tutti!

Volevo continuare in altra sezione, magari ci penserà Admin a spostare il tutto.

Ma qualcuno dice o pensa che (la maggior parte de) i ciclisti professionisti siano delle verginelle?
E, per estensione, qualcuno pensa che (la maggior parte de) gli sportivi professionisti siano delle verginelle?
Quello che andrebbero combattuti, secondo me, sono:
- eccessi farmacologici (il passaporto biologico, fatto in un certo modo, potrebbe essere un ottimo aiuto)
- protezioni "federali" e differenze di trattamento ad personam nello stesso sport
- protezioni statali e differenze di trattamento tra i vari stati (ci sono stati in cui si indaga, e ci sono stati in cui il doping è favorito, per dirla con un eufemismo)
- disparità di trattamento tra i vari sport, se possibile.

Ora, rispondo a Prof con alcune domanda:
le pratiche fatte da Riccò erano le stesse di altri atleti non beccati (non ho scritto "puliti")?
O magari Riccò ha semplicemente esagerato, come dimostra anche la sua carriera giovanile?
Possiamo dire che anche tra "non puliti" ci siano delle differenze?

Se il mio occhiale fosse quello di un ciclista amico e punito forse direi le stesse cose di Prof, per il gusto di smuovere il panorama.
Da amante del ciclismo e ambizioso di osservarlo valutarlo tutto in un contesto politico (ormai anche le "menti semplici" si sono accorti che questo aspetto esiste) non posso purtroppo condividere.
Il ciclismo ha bisogno sì di cambiamenti, ma senza altri massacri.

Non penso che sia il caso di spostare la discussione sulle allusioni al doping nella specifica sezione. Sarebbe per me una ipocrisia, anche perché non c'è nessun doping (in questo mi atterrei a ciò che la politica e le autorità dichiarano tale). Tutto ciò che non è dimostrato per me resta nel campo della maldicenza o del sospetto.
Con ciò non considero il legittimo sospetto di per sé negativo. Se ne parli, ma se ne parli documentandolo con prove (anche parziali), sempre facendosi accompagnare da onestà intellettuale nel distinguere fa fatti assodati ed opinioni.
Quelle tre immagini, postate senza un ragionamento, sono intellettualmente disoneste.

Concordo con le osservazioni provocatorie di Apache su Riccò.
Vogliamo dire che Riccò era un talento? Lo penso e lo pensano tanti che hanno disprezzato il Maledetto Riccardo.
Il problema è che Riccò ha voluto ridicolizzare l'ipocrisia e giocare col fuoco.
Riccò ha creduto che il ciclismo fosse un'arte e ha voluto essere un Andrea Pazienza delle due ruote, ovvero un artista che nel suo esercizio di ricerca espressiva riteneva il drogarsi uno strumento di lavoro come la penna o la matita.
Il ciclismo è invece anche un gioco sociale, uno sport politico e questo comportamento non era tollerabile. Per fortuna, a differenza di Pazienza, Riccardino si è suicidato solo ciclisticamente e non fisicamente. Resta il fatto che il suo tono provocatorio, esasperatamente guascone ed antagonista continui a provocare discussioni e riflessioni, e quindi non solo sterili moralismi da caccia alle streghe.
Inutile poi dire che il ruolo di "essere maledetto" si ritagli perfettamente al personaggio, grande provocatore ed attore maledetto.

Sebbene io non voglia rinnegare un quid di genialità nella follia di Riccardino, non me la sento di contrapporlo al "normale" Vincenzino Nibali, solo perché costui è più silente, accomodante e perché ha accettato anni di gavetta in questo sport, sin da allievo.

IO ME LI TENGO ENTRAMBI BEN STRETTI, ciascuno con ben chiari pregi e difetti, ciascuno come uomo prima che come ciclista.
Solo uno sport di folli ha potuto e vorrebbe bruciare personaggi come questi.

Capodacquizzarsi
Come dire: "mettiamo le mani nell'acqua bollente per capire il pericolo del calore".
No Prof, non scherziamo. Un conto è risolvere i problemi, progressivamente, un altro è cedere a quella cultura becera. Una cultura che giudica solo gli atleti e poi liscia il pelo ai boss di questo sport.

apache ha scritto:...
Ora, rispondo a Prof con alcune domanda:
le pratiche fatte da Riccò erano le stesse di altri atleti non beccati (non ho scritto "puliti")?
O magari Riccò ha semplicemente esagerato, come dimostra anche la sua carriera giovanile?
Possiamo dire che anche tra "non puliti" ci siano delle differenze?

Ti rispondo in ordine:

1) Certamente: niente di piu', probabilmente molto di meno. L'anno in cui arrivò dietro a Contador, al Giro, Riccò era certamente pulito.
2) Nella sua carriera giovanile vi sono state un sacco di cose poco chiare. Riccò produsse un certificato, mai smerntito o sbugiardato, in cui si dichiarava che il suo valore basale di ematocrito era 52.
3) Non lo so. Mi pare di poter dire però che oggi i non puliti vengono "gestiti".

La sfortuna del ragazzo consiste nel fatto che era in mano a persone poco avvedute, con pochi scrupoli e, forse, non molto dotate da madre natura, al punto da non capire che l'uomo era un vero talento naturale e che non avrebbe mai avuto bisogno di nulla.
Pochi, pochissimi lo avevano capito.

BenoixRoberti ha scritto:Se il mio occhiale fosse quello di un ciclista amico e punito forse direi le stesse cose di Prof, per il gusto di smuovere il panorama.
Da amante del ciclismo e ambizioso di osservarlo valutarlo tutto in un contesto politico (ormai anche le "menti semplici" si sono accorti che questo aspetto esiste) non posso purtroppo condividere.
Il ciclismo ha bisogno sì di cambiamenti, ma senza altri massacri.
...

Per aver nascosto la verità, a 70 anni dalla fine della guerra, siamo ancora qui a scannarci in una guerra civile strisciante che sembra dover risorgere da un momento all'altro.
E' un paradosso, spero sia chiaro: però i paradossi servono per meglio illustrare certe situazioni.
Chi è stato fatto fuori ingiustamente ed ha visto la propria esistenza rovinata, dovrebbe accettarlo come un fatto naturale. Almeno avesse taciuto quando era il momento, il buon Vincenzino: non si è fatto mancare nemmeno quello, il calcio dell'asino.
Oggi tutti fanno le stesse cose (ben "gestiti", però) e dobbiamo abbozzare. Va bene, abbozziamo, ma sarebbe piu' facile farlo se un minimo di giustizia venisse restituita a chi ha pagato perchè tutti potessero essere lasciati in pace.

Cosi' come sono le cose oggi non facciamo altro che continuare a vivere in mezzo all'ipocrisia ed all'arbitrio (tu mi sei simpatico e tu no ...) e allora io dico che non va bene e che è giusto dire pane al pane e vino al vino. Senza contare il fatto che piu' li si lascia in pace e piu' schifo fanno: una generazione cosi' scadente di corridori non era mai apparsa nel cielo del ciclismo.