Lo psicodramma giornalistico di questi giorni, per citare Bonarrigo, è splendidamente espresso in questo scambio di tweet di questa sera:
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Pier Bergonzi @pierbergonzi ·
L#Astana conferma la licenza World Tour 2015. Sulla bilancia della decisione ha pesato la credibilità di #nibali. Giusto così!
cyclingchallenge @cyclingalps ·
@pierbergonzi mi scusi
Sto imparando italiano. Lei è sarcastico?
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Mi sono accasciato dalle risate. Non so come uno straniero possa avere interpretato questa folle settimana che per un appassionato italiano di ciclismo è stata la somma fra Mafia Capitale (con fasci e rossi corrotti e mafiosi a spartirsi le ceneri di un Paese usando anche i rom) ed una furibonda quanto MESCHINA campagna stampa nazionale (Repubblica+Gazzetta) volta a distruggere (non ci sono altre parole possibili) l'immagine del nostro ciclista più importante.
La Gazzetta ed il "sinistro" quotidiano romano hanno dato fondo alle risorse più basse del barile.
Parlavo di Mafia Capitale e dell'immagine distrutta della nostra storica e gloriosa capitale (di un passato di 2000 anni fa), fatto di poche conquiste meramente militari e da tante conquiste culturali, strategiche, commerciali, tecnologiche. 2000 anni fa. Stop.
Il quadro che esce dalla vicenda della Licenza Uci Wt all'Astana doveva essere un problema kazako e del governo "democraticamente" eletto e dello sport di quel paese.
Come nella vicenda Shalabayeva (rapimento della dissidente e della figlioletta!) siamo stati invece noi ad avere fatto l'immensa figura di merda!
Voglio stilare la
classifica della figura di merda (con relativa votazione):
10
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Gazzetta dello SportE' il quotidiano organizzatore del Giro d'Italia, un quotidiano che ha la sua storia legata a doppio filo al ciclismo e cosa fa?
Per qualche copia, per un servilismo romano, per una misera vendetta ciclistica di piccolo cabotaggio, per fare vedere per qualche giorno in più all'anno che l'Italia è rosa (ciascuno si scelga la migliore spiegazione possibile) ... hanno per giorni lordato l'immagine del campione italiano (con mille frasi allusive, ma mai sostanziali) che nello scorso mese di luglio ha regalato loro un protagonismo antico.
Nei giorni dello scoop Valerio Piccioni (il giornalista dal cognome del ministro finito nel mitico scandalo Montesi) accompagnava nella bella Montecarlo il presidente Malagò al consesso del Cio. Lì incontrava anche Cookson e lo intervistava. Dall'intervista Cookson sembrava che Cookson avesse già deciso sui kazaki: erano fuori. Serviva solo la bombetta (che per gli inglesi è un copricapo non esplosivo).
E' stato messo in campo il peggior giornalismo possibile: quello della notizia bomba inventata: la bomba di Montecatini, che alla Gazzetta resterà impressa come "LA BOMBETTA DEI MENTECATTINI".
Figura di merda di portata epica. Talmente di merda che Cookson non se li è cagati.
La prossima volta cari rosacei quando venite colti da raptus masochistici tiratevi delle belle martellate sui cojones tra di voi, in silenzio, senza tirare bombette.
Si perdoni il trivio, ma quando ci vuole ... ci vuole.
8
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La RepubblicaIl fratone dell'antidoping, Eugenio l'origliatore del Tribunale Antidoping e servo Coni, imbarazzato da precedenti tentativi infruttuosi con Nibali vestito da Vedova Nera, stavolta non se l'è sentita di metterci la faccia (fosse almeno un bell'uomo).
E così ha mandato avanti il Mensurati di turno, con la sfiga però di essere battuti sul loro campo dal massimo organo sportivo (qualcuno lo penserà forse anche nel senso di quello sessuale maschile).
Che disdetta, una volta sul fango avevano l'assoluta esclusiva. Questa volta nemmeno la puzzetta di Montecatini.
Fango, Montecatini, Terme, vacanza-salute. Un po' di vacanza De Benedetti dovrebbe pagargliela (biglietto sola andata).
6
(Sei caduto in basso) -
ConiEsce una notizia bomba infamante sull'atleta che nel 2014 ha dato più lustro allo sport italiano ed il capo supremo dello sport italiano cosa fa? Tace. Ma acconsente o proprio ...? Citofonare Schwazer, biathlon, fidal ...
5
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Aspiranti campioni del ciclismoInsufficienza morale per tutte le caprette ed i caproni (per non dire asini) che si affidano ad un guru per diventare purosangue. Sono parte della tristezza e continuano ad alimentare il ventre molle dove una politica sportiva squallida trova le ultime giustificazioni per rinnovare il non senso della sua presenza. Un popolo più sano, più consapevole e dignitoso del ciclismo questi dirigenti li spazzerebbe all'istante.
4
Eravamo quattro amici al bar ... per cambiare il mondo -
I forcaioli all'amatricianaI forcaioli etici, in buona e cattiva fede.
Per quelli in buona non si sa cosa dire. Decidete voi se cambiare l'Italia ciclistica ed annullarla (farla sparire) o accettare che il cambiamento sia comune per tutti i paesi. Nel primo caso scegliete bene il Robespierre.
Per quelli in cattiva fede che organizzano granfondo ed hanno mire federali, e forse più, si consiglia di scegliere meglio i consulenti sportivi. La prossima volta, caro avvocato, chieda direttamente al Dott. Testarossa se il candidato è o no nella lista degli assistiti. Avvocato, sia paziente ... nooo non del dott. Ferrari.
1
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La giustizia italianaSiamo ad una votazione alta, il meno peggio diciamo.
E' una critica non all'operato della Procura di Padova, ma al sistema di indagine italiano in chiave sportiva.
Basare il giudizio sportivo su una semplice intercettazione ambientale o telefonica che non sia realmente dirimente è una procedura che non mi convince, non mi piace.
E lo dico anche con il rispetto voluto e dovuto per il lavoro della procura patavina.
Le accuse debbono essere nitide, non possono sostanziarsi in pissi-pissi da doppie o triple interpretazioni.
Come sistema paese ne siamo usciti con le ossa rotte. In più il fascicolo è stato gestito non da un organo terzo come avverrebbe in Inghilterra, bensì da un soggetto politico ed interessato come il Coni.
Per l'Italia questa vicenda è stata una debacle.
0
come Zero Assoluto (ma non il duo di cantantini) -
Renato Di RoccoDovrebbe essere il presidente federale del ciclismo, sì del ciclismo, lo stesso sport praticato da Vincenzo Nibali.
Invece lo lascia in balia delle peggiori nefandezze giornalistiche possibili senza dire nulla.
Resta per tutto il weekend impegnato ad ammirare l'immacolata Fontana di Trevi davanti all'obelisco, anzi no a guardare le Terme di Salsomaggiore.
La classifica dei vincitori:
3 bronzo
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Michele FerrariDiabolico, spregiudicato, cinico, ma mai banale e soprattutto ... non è uno stupido.
Gli hanno regalato una insperata "occasione da vittima" e l'ha sfruttata con scaltrezza assoluta.
Con i dirigentucoli sportivi e con una stampa da giornalai va a nozze, li sovrasta.
E non c'è di che gioire.
2 argento
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Aleksandr VinokourovCiclista spettacolare in carriera, con tutti i vizi del suo periodo. Degno erede dell'Urss delle grandi spie e dei ciclisti che diventano oligarchi. Il tipetto potrà anche disgustare per certi versi, ma John Le Carré non lo avrebbe disdegnato. Uno così lo potevi radiare da atleta, ma cancellarlo adesso è impossibile.
Nel suo "democratico" paese è lui a cancellare gli altri. Non ci sono più emissari fra lui e Nazarbaev, i due capi supremi (del Kazakistan) e del ciclismo si parlano direttamente. E non è detto che un giorno le due figure possano pure coincidere. Noi italiani, incapaci di cambiare il nostro di Paese, ci siamo messi in mente di cambiare il più grande stato d'Europa (cit. Di Rocco), poi non siamo capaci di far rispettare il tricolore, ridotto ad uno scarafaggio sulla tappezzeria celeste kazaka.
2 silver
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Brian CooksonUn inglese pragmatico e stratega (come solo i sudditi di Sua Maestà sanno essere) qual è Brian Cookson OBE (Order of British Empire) ha capito che era inutile fare la guerra al biondino e sborsare soldoni al Tas, con possibile danno economico. Anche chiedendo la sua rimozione ufficiale, dietro al team sarebbe restato lui. Meglio allora averlo sotto i riflettori ed aspettare che magari un giorno il lupo kazako sia circondato da una coppia di orsi affamati.
E poi al Tas siede e presiede tale Dick Marty che è anche presidente del CIRC dell'Uci. Gran casino, era meglio evitare di far finire troppo presto sotto i riflettori questo corto circuito.
Un segnale però lo ha mandato, anzi due:
- agli italiani; tutti i loro strilli e denunce non se li è minimamente filati (tutta robetta da terroni chiassosi)
- ai francesi; "cherchez la faim", cercate la fame, e lui l'ha trovata nella Europcar. Che vergogna non avere i soldi, questo sì che non è etico. Straccioni! Anzi ... Fucking French, ragamuffins!
1 diamante (perché "oro" non porta bene)
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Vincenzo NibaliCome Paese siamo uno schifo, ma le eccellenze le abbiamo. Lui lo è.
Con una coscienza zen ed una pace interiore fantastica ha udito la bomba di Montecatini (o meglio: la bombetta dei Mentecattini) come la scoreggetta di un gatto costipato.
Nibali nel 2014 ha avuto sì due grandi problemi: Rachele ed Emma. Con la prima dovevan forse capirsi ben bene. Con la seconda doveva riuscire a riposare nonostante gli wee wee. Tutto il resto era noia!
E chi sarà mai un Valerio Piccioni, preso con mezza fava.
Lui, l'italo-siculo-svizzero, ieri ha svettato. Mentre gli uccellacci rosei e repubblichini starnazzavano, lui non più squalo ma gabbiano dello Stretto si stagliava nel cielo ad altezza irrangiungibile per i piccoli ometti che lo volevano distruggere:
Caro Vincenzo, un giorno prendi esempio da tuo papà, questo Paese non ti merita (cit. P.A. Stagi).