Moreno Argentin
Nato a San Donà di Piave (VE) il 17 dicembre 1960. Completo. Alto m. 1,71 per 64 kg. Professionista dal 1980 al 1994 con 92 vittorie.
Ed infatti, Argentin, a nemmeno 21 anni, colse il 2° posto nel Giro di Lombardia '81 e, pochi mesi più tardi, finì 3° nella Milano-Sanremo. Con la maturazione e la minor asfissia onnipresente ed a 360° del "mosersaronnismo", Argentin, si portò a casa un curriculum che, limitatamente alle classiche monumento, non è da considerarsi inferiore a quello del duo. Nel suo palmares, infatti, ci sono 4 Liegi-Bastogne-Liegi ('85, '86, '87 e '91), 3 Freccia Vallone ('90, '91 e '94), il Giro delle Fiandre ('90), il Giro di Lombardia ('87). Gli manca la Sanremo, dove fu 2° nel '92, mentre per la Roubaix non era tagliato. Fu poi due volte Campione d'Italia ('83 e '89). Non è stato un evidente delle grandi corse a tappe (soffriva le salite vere e lunghe), nelle quali ha comunque colto un 3° posto al Giro del 1984 (il più facile della storia), ed ha saputo vincere 13 tappe, nonché indossare 12 volte la Maglia Rosa. Al Tour ha vinto 3 tappe. In carriera è stato 11 volte azzurro.
Insomma, un gran campione, stereotipo di “cagnaccio”.
Maurizio Ricci - Morris
edit Admin:
Il bronzo al Mondiale 1985
Il Mondiale 1986
La Liegi 1985
La Liegi 1986
La Liegi 1987
La Liegi 1991
La Ronde 1990
http://podvideo.prd.rtbf.be/redirect/rtbf_vod/folder-7001/copy-32/4345116.mp4
La Freccia Vallone 1994
La vittoria al Block Haus al Giro 1984
Nato a San Donà di Piave (VE) il 17 dicembre 1960. Completo. Alto m. 1,71 per 64 kg. Professionista dal 1980 al 1994 con 92 vittorie.
Da dilettante era una promessa, ma da professionista è andato oltre quelli che potevano sembrare auspici. Un passista veloce che poteva tenere bene nelle salite medie o quelle dure, ma corte. Un perfetto assioma da classiche. Se poi a tutto questo aggiungiamo il suo carattere da "cagnaccio", come si dice nel gergo ciclistico, il quadro si forma chiaro. In corsa, quando si diede ad un compagno come se fosse se stesso, nel Giro '94 a favore di Berzin, lo fece in un modo tale, da spingere a non far inserire nell'albo d'oro il russo, bensì il suo nome. Un "cagnaccio" anche lì. Quindi un grande corridore, ma per la terza volta dico: un cagnaccio. Moreno Argentin è stato professionista dall'ottobre del 1980 al ‘94 con 92 vittorie. La particolarità tecnica che l'ha fatto animale da classiche, s'è legata siamese al suo scatto bruciante, che diveniva letale negli arrivi, o nelle parti crogiolo della corsa, che presentavano pendenze. Ai Mondiali è sempre stato o quasi protagonista, a volte anche in negativo, come nel 1983 e nel 1984. Nel 1985, al Montello, invece, per un eccesso di presuntuosità, si fece beffare dal vecchissimo Zoetemelk, trascinando nella sconfitta anche Greg Lemond. Il veneto di San Donà, finì 3°.
L'anno successivo, a Colorado Springs, Moreno completò la sua crescita, vincendo da grandissimo campione la Maglia Iridata, ai danni del peso piuma francese, Mottet. Anche nel 1987, a Villach, pur essendo l'unico azzurro nel gruppetto di testa, diede la sensazione di poter vincere, ma ancora un errore di presunzione, favorì l'acuto di Roche e per Argentin si completò il personale podio iridato, con la conquista dell'Argento. Ma la vera grandiosità di Moreno, la si vide nelle classiche e dire che nei primi anni da prof, l'osservatorio italiano, imbambolato "dal e nel" dualismo Moser-Saronni (una tragedia per la crescita del movimento!), arrivò all'impresa di giudicare Moreno fragile e discontinuo. Un errore che anche un raffreddato con 40 di febbre non avrebbe commesso, visto il già evidente coltello che il giovane veneto teneva fra i denti!
Ed infatti, Argentin, a nemmeno 21 anni, colse il 2° posto nel Giro di Lombardia '81 e, pochi mesi più tardi, finì 3° nella Milano-Sanremo. Con la maturazione e la minor asfissia onnipresente ed a 360° del "mosersaronnismo", Argentin, si portò a casa un curriculum che, limitatamente alle classiche monumento, non è da considerarsi inferiore a quello del duo. Nel suo palmares, infatti, ci sono 4 Liegi-Bastogne-Liegi ('85, '86, '87 e '91), 3 Freccia Vallone ('90, '91 e '94), il Giro delle Fiandre ('90), il Giro di Lombardia ('87). Gli manca la Sanremo, dove fu 2° nel '92, mentre per la Roubaix non era tagliato. Fu poi due volte Campione d'Italia ('83 e '89). Non è stato un evidente delle grandi corse a tappe (soffriva le salite vere e lunghe), nelle quali ha comunque colto un 3° posto al Giro del 1984 (il più facile della storia), ed ha saputo vincere 13 tappe, nonché indossare 12 volte la Maglia Rosa. Al Tour ha vinto 3 tappe. In carriera è stato 11 volte azzurro.
Insomma, un gran campione, stereotipo di “cagnaccio”.
Maurizio Ricci - Morris
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Il bronzo al Mondiale 1985
Il Mondiale 1986
La Liegi 1985
La Liegi 1986
La Liegi 1987
La Liegi 1991
La Ronde 1990
http://podvideo.prd.rtbf.be/redirect/rtbf_vod/folder-7001/copy-32/4345116.mp4
La Freccia Vallone 1994
La vittoria al Block Haus al Giro 1984