Ultima modifica di Admin il Dom Apr 06, 2014 1:42 am - modificato 3 volte.
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Giro delle Fiandre (Ronde Van Vlaanderen) 2014 (6 aprile)
Admin- E3 Harelbeke
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Nuovo percorso della Ronde.
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BenoixRoberti- Tour de France
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Ho provato ieri a tracciare il percorso con il gps, ma ci sono alcuni vuoti che non riesco a chiarire.
Purtroppo sul sito ufficiale non è ancora disponibile il dettaglio, che mi ripropongo di analizzare in dettaglio.
A mio modesto avviso il percorso è nettamente migliorato. Sono un orfano del vecchio Muur e di Meerbeke, ma questo ritracciamento del percorso riporta la Ronde nel solco della tradizione, rendendo la gara più in linea e meno in circuito, senza far venir meno i punti chiave del Paterberg e del Vecchio Kwaremont. Nel mezzo ad una quarantina di chilometri dal traguardo è stato inserito con un bel disegno il mostruoso Koppenberg.
Rispetto allo scorso anno è stato modificato anche il tratto iniziale, che si correrà su strade più strette. Da Bruges il gruppo si muoverà direttamente verso le colline fiamminghe senza la deviazione verso Wevelgem e Menen come nel 2013. I muri ufficiali sono sempre 17, ma in realtà andrebbe aggiunto al computo qualche altro rilievo come ad esempio la prima salitella che verrà percorsa, il Nokereberg (senza il tratto finale in pavè della Nokere Koerse). Lo scorso anno il gruppo percorreva fuori dal computo come prima salita il Tiegemberg dalla parte facile.
Insomma il nuovo percorso si presta molto più all'impresa di quello del 2013, che comunque aveva riservato un ottimo spettacolo.
Spero di realizzare quanto prima la versione gps e di postarla.
Purtroppo sul sito ufficiale non è ancora disponibile il dettaglio, che mi ripropongo di analizzare in dettaglio.
A mio modesto avviso il percorso è nettamente migliorato. Sono un orfano del vecchio Muur e di Meerbeke, ma questo ritracciamento del percorso riporta la Ronde nel solco della tradizione, rendendo la gara più in linea e meno in circuito, senza far venir meno i punti chiave del Paterberg e del Vecchio Kwaremont. Nel mezzo ad una quarantina di chilometri dal traguardo è stato inserito con un bel disegno il mostruoso Koppenberg.
Rispetto allo scorso anno è stato modificato anche il tratto iniziale, che si correrà su strade più strette. Da Bruges il gruppo si muoverà direttamente verso le colline fiamminghe senza la deviazione verso Wevelgem e Menen come nel 2013. I muri ufficiali sono sempre 17, ma in realtà andrebbe aggiunto al computo qualche altro rilievo come ad esempio la prima salitella che verrà percorsa, il Nokereberg (senza il tratto finale in pavè della Nokere Koerse). Lo scorso anno il gruppo percorreva fuori dal computo come prima salita il Tiegemberg dalla parte facile.
Insomma il nuovo percorso si presta molto più all'impresa di quello del 2013, che comunque aveva riservato un ottimo spettacolo.
Spero di realizzare quanto prima la versione gps e di postarla.
Bolt Ecchia- Grand Prix de Ouest-France
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Anche a me garba di più questo percorso. Il finale è più selettivo.
BenoixRoberti- Tour de France
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Il prossimo weekend si annuncia non facile ciclo-meteorologicamente parlando.
Da venerdì scrosci di pioggia e calo della temperatura.
Domenica si sarà vento discreto ed un concreto rischio di pioggia:
Le temperature oscilleranno fra gli 11 e i 17°C.
A breve una presentazione dettagliata della Ronde, mi metto al lavoro per terminarla.
Sarà gara vera, una VERA RONDE.
Da venerdì scrosci di pioggia e calo della temperatura.
Domenica si sarà vento discreto ed un concreto rischio di pioggia:
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meazza- E3 Harelbeke
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17°!!!
Le vere Ronde devon avere dieci gradi in meno
Le vere Ronde devon avere dieci gradi in meno
BenoixRoberti- Tour de France
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Ti dirò che a dire il vero ci sono altri siti che parlano di temperature minori.meazza ha scritto:17°!!!
Le vere Ronde devon avere dieci gradi in meno
Mi sono fidato di questo perché è quello più utilizzato in Belgio.
Magari questa volta avrà ragione ilmeteo.it
vallelvo- Giro di Lombardia
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In Belgio il tempo non è come da noi. Ricordo una Liegi, fredda davvero e umida. Cadeva una pioggerellina finissima che in un attimo ti bagnava da testa a piedi, con un venticello che ti penetrava nelle ossa, poi subito un pallido sole ti riscaldava. Certo dovevi avere a portata di mano la macchina in cui rifugiarti e naturalmente le mantelline.
Per il gruppo è diverso, transitare sulle stradine del Belgio in bici con l'asfalto bagnato è tutt'altra cosa.
Ricordo sempre ad una Liegi 25°, qui da noi ce n'erano 15°, però questa corsa si corre 15 giorni dopo.
Forse domenica prossima al Nord potranno godere dei 17° previsti dal meteo.
Da noi quando piove, piove davvero.
Per il gruppo è diverso, transitare sulle stradine del Belgio in bici con l'asfalto bagnato è tutt'altra cosa.
Ricordo sempre ad una Liegi 25°, qui da noi ce n'erano 15°, però questa corsa si corre 15 giorni dopo.
Forse domenica prossima al Nord potranno godere dei 17° previsti dal meteo.
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salvatore- Grand Prix Cycliste de Montréal
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Credo che quest'anno il Fiandre non sarà come il 2013 una cosa a 2.
Ci sono squadre che numericamente (e non solo) possono creare diversivi già da 40/50 km e Cancellara e Sagan non so se sono ben sorretti dai compagni. Per cui sarà un Fiandre tutto da vedere e scrivere.
Ci sono squadre che numericamente (e non solo) possono creare diversivi già da 40/50 km e Cancellara e Sagan non so se sono ben sorretti dai compagni. Per cui sarà un Fiandre tutto da vedere e scrivere.
eliacodogno- Tirreno-Adriatico
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Numericamente la Omega era piena di diversivi anche gli anni scorsi, certo nel 2013 ha inciso molto il ritrovarsi subito spuntata. Quanto a Cancellara non è che sia mai stato tanto sorretto, eppure se andiamo a ben vedere questo gli è costato meno corse di quante ne ha vinte. La Cannondale mi pare in crescita abbastanza diffusa invece: credo che abbiano lavorato molto per queste corse e stanno venendo fuori abbastanza puntualmente. Non saranno ai livelli della Omega ma secondo me possono sostenere egregiamente Petersalvatore ha scritto:Credo che quest'anno il Fiandre non sarà come il 2013 una cosa a 2.
Ci sono squadre che numericamente (e non solo) possono creare diversivi già da 40/50 km e Cancellara e Sagan non so se sono ben sorretti dai compagni. Per cui sarà un Fiandre tutto da vedere e scrivere.
vallelvo- Giro di Lombardia
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Sagan sa leggere bene le corse e poi è giovane, gli manca però l'esperienza di Cancellara, che di anni ne ha qualcuno in più. Naturalmente sa anche come affrontare il percorso strada facendo.
cauz.- Clásica San Sebastián
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meazza ha scritto:17°!!!
Le vere Ronde devon avere dieci gradi in meno
l'anno scorso c'erano 10 gradi in meno, forse anche di più, eppure il clima non comporto' particolare selezione.
meglio 10 gradi in più ma scrosci di pioggia, per fare quell'effetto-Ronde che auspichiamo.
cauz.- Clásica San Sebastián
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mi si perdoni lo spamming, ma segnalo un nuovo apputamento per i milanesi e dintorni con mostra, documentario e proiezione del giro delle fiandre domenica pomeriggio.
http://www.upcyclecafe.it/ronde-around-upcycle-si-tinge-di-giallo/
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Lemond- Giro di Lombardia
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Io, come ho scritto da altra parte, auspico che ci sia un'alleanza (sul campo) Q.S - Cancellara e po vinca il migliore, cioè Fabian.
eliacodogno- Tirreno-Adriatico
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L'unica squadra che potrebbe evitare, come già in passato, lo scontro frontale fra i migliori (che, condordo, per me premierebbe Fabian) sembra proprio la Omega PharmaLemond ha scritto:Io, come ho scritto da altra parte, auspico che ci sia un'alleanza (sul campo) Q.S - Cancellara e po vinca il migliore, cioè Fabian.
Io poi dal punto di vista dello spettatore spero di no, ma fossi il DS di una squadra con molte punte, non farei mai un patto con Cancellara, vorrebbe dire al 90% consegnargli la corsa
salvatore- Grand Prix Cycliste de Montréal
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Io fossi l'Omega ne manderei uno buono da lontano, magari a 60/70 km Terpstra con un gregario.
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Ma se mandano Terpstra, mi sembra giocoforza che Fabian gli vada dietro, perché credo che sia lui, vista la condizione di Tom, il capitano della squadra. Poi se Boonen si fosse nascosto (ma non mi sembra il tipo) il discorso cambierebbe. Per quanto riguarda il patto, non intendevo che lo facessero prima, ma che venisse in conseguenza di un attacco, come ha detto Salvatore, di Terpstra a cui si accompagnino Fabian e Vanmarke (se si scrive così). Per quanto riguarda le punte della Q.S. quali sono? Per me il vincitore di La Panne (non mi voglio avventurare a scriverlo) e Terpstra, altri non ne vedo, perché ad es. quell'altro Van deve arrivare da solo, perché in volata è peggio di Pozzovivo!
BenoixRoberti- Tour de France
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Credo che Terpstra sia il "capitano" e che quindi lo tengano come punta finale.salvatore ha scritto:Io fossi l'Omega ne manderei uno buono da lontano, magari a 60/70 km Terpstra con un gregario.
In quel ruolo potrebbero mandarci Van Keirsbulck con Vandenbergh. Il tratto in cui una fuga del genere potrebbe partire è quello tra il secondo rifornimento e la seconda discesa dalla Ronse Baan. In mezzo c'è il mostro del Koppenberg seguito però dal falsopiano sullo stradone della Rijksweg, dove rimanere in fuga non sarebbe facile.
Dipenderà dal numero di squadre rappresentate.
Ho analizzato tutto il percorso e quello che credevo un tratto di respiro è letteralmente disseminato di mangiaebevi e tratti in pavé nemmeno segnalati nella cartografia ufficiale.
Mi riferisco in particolare al tratto compreso fra il Wolvenberg (130 km all'arrivo) ed il Leberg (90 km dall'arrivo).
salvatore- Grand Prix Cycliste de Montréal
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Io Tersptra lo vedo votato all'attacco dalla media e lunga gittata perchè le sue vittorie sono state spesso con azioni di forza da questa distanza. Poi è chiaro che ciò permetterebbe le ruote più veloci della Omega a stare al coperto.
Immagino fuga numerosa con gregario che si sacrifica e quando la fuga diventa gruppetto, parte solo.
Immagino fuga numerosa con gregario che si sacrifica e quando la fuga diventa gruppetto, parte solo.
apache- Clásica San Sebastián
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Siamo sicuri che Terpstra sia il capitano?
Io vedo anche uno Stybar tentare di marcare Cancellara e Sagan per giocarsela eventualmente allo sprint.
Io vedo anche uno Stybar tentare di marcare Cancellara e Sagan per giocarsela eventualmente allo sprint.
salvatore- Grand Prix Cycliste de Montréal
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Quest'anno ricorre il ventennale della vittoria di Gianni Bugno al Giro delle Fiandre. In realtà era ieri, in quanto l'edizione del Fiandre 1994 si svolse il 3 aprile, domenica di Pasqua.
Quell'episodio non rappresenta una semplice vittoria importante di cui avere memoria. In quel Fiandre c'è molto altro.
1. Gianni Bugno era un corridore un po' in crisi. Aveva già vinto molto, anzi, moltissimo, 1 Giro in maglia dal primo all'ultimo giorno, 1 Sanremo, 2 mondiali e almeno uno gettato al vento, 1 coppa del mondo, 2 vittorie sull'Alpe d'Huez, tappe a Giro e Tour, podi al Tour che farebbero la carriera di un qualsiasi corridore forte. Però da un po' le cose non giravano per il verso giusto. I problemi erano più nella sua testa che nelle sue gambe.
2. Bugno non prediligeva correre sulle pietre, non perchè non era portato, ma forse perchè aveva altri obiettivi incompatibili, anche se il Fiandre lo aveva già corso vantando anche un 12° posto nonchè un 2° posto alla Gand da giovanissimo dietro Kelly.
3. Già dai primi anni '90 una certa specializzazione nelle discipline si stava radicando, per cui gli uomini da grande giro sempre più raramente si dedicavano alla settimana delle pietre.
Bugno però era un campione, forte su tutti i percorsi, lo si desume dal suo palmares variegato e nei fatti, chi lo ha visto correre non può che confermare che ogni corsa poteva essere adatta a Bugno. Il suo modo di correre, spesso attendista, impalpabile fino all'ultimo km. faceva sempre un po' innervosire, ma poi alla fine c'era sempre la speranza e la possibilità che all'improvviso si tuffasse nella gara come destato da un sonno catartico.
Vederlo al Fiandre quell'anno era come vedere un nuovo Gianni Bugno. Entrò in quella specie di fuga molto nutrita, scalare i muri con rapporti agili come non era nel suo solito fare. Corsa attenta di testa. Un nuovo Bugno, in pratica.
Si fece un'inesorabile selezione da dietro. Rimasero prima in 5, poi in 4 perchè si staccò Capiot.
i quattro nel finale erano 4 pezzi grossi (Ballerini, Tchmil, Museeuw, Bugno), una sorta di fuga reale. A posteriori diciamo che quei 4 hanno vinto 5 giri delle Fiandre e 6 Roubaix, in totale 13 classiche monumento, 3 mondiali e 4 coppe del mondo. Niente male. Cosa vogliamo di più da un assortimento di una fuga?
Volata a 4, Museeuw il campione che giocava in casa, Ballerini il meno veloce, Tchmil abbastanza veloce e Bugno che in volata quando serviva le ha suonate a tutti.
Parte lungo Bugno a suo solito, Museeuw fatica a rimontare ma si avvicina, non riesce a recuperare, Bugno vede la linea del traguardo "Ho vinto" avrà pensato, dalla troppa felicità alza le braccia ma il belga era troppo vicino lo raggiunge sulla linea del traguardo. Forse lo ha infilato, si va al fotofinish, forse Bugno l'ha gettata al vento per alzare le braccia come da tanto non faceva in corse importanti. 10 minuti a studiare i fotogrammi, attimi di suspance, è un thriller. Finalmente la notizia. Bugno ha vinto. Museeuw secondo, chi glielo avrebbe mai detto, a grande Johan che nel suo Belgio nella sua corsa avrebbe preso una sonora lezione da un corridore che manco le correva queste corse? Però è Bugno.
Fu Pasqua di resurrezione per Gianni Bugno e per noi e per il ciclismo fù scritta una pagina di storia.
Scusate la lungaggine ma certe cose vanno dette e ricordate.
Quell'episodio non rappresenta una semplice vittoria importante di cui avere memoria. In quel Fiandre c'è molto altro.
1. Gianni Bugno era un corridore un po' in crisi. Aveva già vinto molto, anzi, moltissimo, 1 Giro in maglia dal primo all'ultimo giorno, 1 Sanremo, 2 mondiali e almeno uno gettato al vento, 1 coppa del mondo, 2 vittorie sull'Alpe d'Huez, tappe a Giro e Tour, podi al Tour che farebbero la carriera di un qualsiasi corridore forte. Però da un po' le cose non giravano per il verso giusto. I problemi erano più nella sua testa che nelle sue gambe.
2. Bugno non prediligeva correre sulle pietre, non perchè non era portato, ma forse perchè aveva altri obiettivi incompatibili, anche se il Fiandre lo aveva già corso vantando anche un 12° posto nonchè un 2° posto alla Gand da giovanissimo dietro Kelly.
3. Già dai primi anni '90 una certa specializzazione nelle discipline si stava radicando, per cui gli uomini da grande giro sempre più raramente si dedicavano alla settimana delle pietre.
Bugno però era un campione, forte su tutti i percorsi, lo si desume dal suo palmares variegato e nei fatti, chi lo ha visto correre non può che confermare che ogni corsa poteva essere adatta a Bugno. Il suo modo di correre, spesso attendista, impalpabile fino all'ultimo km. faceva sempre un po' innervosire, ma poi alla fine c'era sempre la speranza e la possibilità che all'improvviso si tuffasse nella gara come destato da un sonno catartico.
Vederlo al Fiandre quell'anno era come vedere un nuovo Gianni Bugno. Entrò in quella specie di fuga molto nutrita, scalare i muri con rapporti agili come non era nel suo solito fare. Corsa attenta di testa. Un nuovo Bugno, in pratica.
Si fece un'inesorabile selezione da dietro. Rimasero prima in 5, poi in 4 perchè si staccò Capiot.
i quattro nel finale erano 4 pezzi grossi (Ballerini, Tchmil, Museeuw, Bugno), una sorta di fuga reale. A posteriori diciamo che quei 4 hanno vinto 5 giri delle Fiandre e 6 Roubaix, in totale 13 classiche monumento, 3 mondiali e 4 coppe del mondo. Niente male. Cosa vogliamo di più da un assortimento di una fuga?
Volata a 4, Museeuw il campione che giocava in casa, Ballerini il meno veloce, Tchmil abbastanza veloce e Bugno che in volata quando serviva le ha suonate a tutti.
Parte lungo Bugno a suo solito, Museeuw fatica a rimontare ma si avvicina, non riesce a recuperare, Bugno vede la linea del traguardo "Ho vinto" avrà pensato, dalla troppa felicità alza le braccia ma il belga era troppo vicino lo raggiunge sulla linea del traguardo. Forse lo ha infilato, si va al fotofinish, forse Bugno l'ha gettata al vento per alzare le braccia come da tanto non faceva in corse importanti. 10 minuti a studiare i fotogrammi, attimi di suspance, è un thriller. Finalmente la notizia. Bugno ha vinto. Museeuw secondo, chi glielo avrebbe mai detto, a grande Johan che nel suo Belgio nella sua corsa avrebbe preso una sonora lezione da un corridore che manco le correva queste corse? Però è Bugno.
Fu Pasqua di resurrezione per Gianni Bugno e per noi e per il ciclismo fù scritta una pagina di storia.
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apache- Clásica San Sebastián
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Visto che mi hai fatto venire una gran voglia:
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- Messaggio n°23
GIRO DELLE FIANDRE 2014 - Analisi del Percorso 1/4
GIRO DELLE FIANDRE 2014 - Analisi del Percorso 1/4
Da Brugge (Bruges) - Km 0 - a Berchem (Kluisbergen) - Km 105
Analizziamo i primi 105 km della corsa, quelli che tradizionalmente sono di trasferimento dai centri del nord fiammingo (Sint Niklaas, Bruges) verso le cosiddette "geograficamente" Ardenne Fiamminghe, un toponimo odiato dai ciclofili ortodossi, che non possono accettare alcuna confusione fra côtes e muurs di pavé.
La parte analizzata in questa prima parte è però quella a nord della Schelda, il fiume che può essere considerato come il limite naturale fra la zona dei muri ed il pianoro fiammingo.
Come detto la prima parte è quella più facile, ma non è poi così facile. Non è più come una volta, un tratto di trasferimento verso la zona dei muri, più o meno corsa su tratti di strada ampi e rettilinei.
Il percorso va invece a percorrere strade minori per raggiungere una manciata di salitelle, un tratto di pavé (tutti assenti dalla cartografia come salite o pavé "ufficiali") ed alcune stradine caratteristiche che renderanno la corsa vivace sin dai primi km. Il percorso è davvero disegnato con cura per collegare questi punti di interesse ciclistico.
Questo è il profilo altimetrico del tratto analizzato in questo post.
Il raduno della Ronde anche quest'anno avverrà nella "Venezia delle Fiandre", nella splendida Grote Markt di Bruges, o meglio Brugge (ciclisti di Brugge: Wilfried David, Jens Keukeleire, Guido Reybrouck, Wilfried Reybrouck, Michel Vanhaecke, James Vanlandschoot, Dieter Vanthourenhout).
Dopo un breve tratto di trasferimento alla periferia di Brugge, passando per il borgo di Ooskamp (ciclisti di Ooskamp: Léon Van Daele), siamo al Km 0. Pronti ... via! Per domenica è previsto un vento persistente e soprattutto consistente. In questa fase sarà attorno ai 35 km/h e soffierà contrario alla corsa (da SSW) per tutti i primi 24 km.
I primi km della Ronde sono rettilinei e lungo una strada nazionale, la N50, che prevede nei primi 8 km un leggero falsopiano. Ecco il dettaglio plano-altimetrico:
Già nei primi km faranno la loro comparsa le caratteristiche banchine laterali fiamminghe, quelle che tanto mettono in discussione il nuovo regolamento Uci. Dove sta il limite della sede stradale? Al di qua o al di là degli spazi piantumati? Dove starà il pubblico? Per fortuna la corsa non sarà qua in una fase calda e per fortuna quest'anno mancheranno alcuni tratti come quelli di Etikhove, percorsi in fasi calde, dove davvero si rischiava parecchio.
km 8 Wingene (ciclisti di Wingene: Willy Van Neste) - L'ultimo tratto del falsopiano nell'abitato di Wingene.
Km 15 Pittem - La strada attraverso Pittem presenta come unico rilievo il sovrappasso della ferrovia.
Km 21 Meulebeke (ciclisti di Meulebeke: Walter Boucquet, Gianni Meersman e Daniel Van Ryckeghem) - Continua il tratto rettilineo contro vento lungo la N50.
Km 24 Ingelmunster - Si lascia la N50 con una svolta secca a destra in una stradina cittadina abbastanza stretta.
Finisce l'unico vero lungo tratto rettilineo della intera corsa.
km 27 Emelgem - Svolta a sinistra per raggiungere Izegem e poi il primo strappo della giornata.
Km 29 Izegem (ciclisti di Izegem: Johan Bruyneel, Niko Eeckhout, Nico Mattan, Patrick Sercu) - Attraversando Izegem ecco le consuete banchine laterali.
Km 32 Lendelede (ciclisti di Lendelede: Noël Dejonckheere, Hubert Hutsebaut) - Siamo alla prima vera salita della giornata, niente di trascendentale ovviamente. E' una salita molto utilizzata dalle gare minori attorno a Kortrijk e Roeselare.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico della salita di Lendelede:
Km 34 Sint-Katarina - Dopo la discesa da Lendelede lungo Heulsestraat all'altezza della bella chiesa di Sint-Katarina svolta a dx per raggiungere l'abitato di Heule.
Km 50 Heule (ciclisti di Heule: Gerard Debaets e i fratelli Michel e Gaston-Octave Debaets, Alois Vansteenkiste) - Ad Heule la Ronde compie un giro nel centro cittadino.
km 40 Hoge Dreef-Izegemstraat (Kortrijk) - Anche se la cartografia ufficiale non lo riporta è questo il primo tratto in pavé della corsa, un tratto che porta all'ingresso di Courtrai, o meglio Kortrijk.
Sebbene pianeggiante non è un tratto in pavé trascurabile, in quanto è lungo più di un km e, a questo punto della corsa (attorno a mezzogiorno) il vento aumenterà raggiungendo i 40 km/h. Il vento qua sarà laterale e quindi potranno esserci dei ventagli.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico del tratto di pavé:
Km 41 Kortrijk (ciclisti nati a Kortrijk: Leif Hoste, Stijn Devolder, ma entrambi residenti a Harelbeke) - Alla periferia di Kortrijk termina il tratto in pavé.
Km 43 Kortrijk - Dopo aver percorso la circonvallazione di Courtrai, la corsa prende la direzione di Waregem con una svolta a sinistra. Comincia un tratto pianeggiante fatto di stradine cittadine lungo una quindicina di km che attraversa i comuni di Harelbeke (Julien Delbecque, Dirk Demol, Leif Hoste, Stijn Devolder) e Deerlijk (Dirk Baert).
km 56 Ooigem (Wilsbeke) (a Wielsberg vive Nico Eeckhout) - Dopo Waregem la corsa punta a nord verso Wilsbeke. Siamo alla seconda salitella, che inizia nel villaggio di Desselgem (Waregem), denominato "Villaggio del Ciclismo") e termina ad Ooigem.
Ecco il profilo plano-altimetrico della salitella:
Km 64 Hoogleenstraat (Waregem) -Dopo Wielsbeke la corsa attraversa il comune di Oostrozebeke (Georges Vandenberghe) per rientrare nell'abitato di Waregem e puntare verso nord nella campagna di Waregem e Dentergem. Si tratta di stradine caratteristiche che saranno molto probabilmente spazzate dal vento.
In immagine la Hoogleenstraat, dove probabilmente domenica vedremo dei ventagli, stradone classico in lastre di cemento sigillate fra loro con intercapedini bituminose. Anche questo tipo di strade contribuiscono a rendere più selettive le corse belghe, in quanto il fondo è duro e non liscio come, ad esempio, quello delle strade italiane (quando vengono riparate).
Km 76 Waregem - Ponte sulla Lys (ciclisti di Waregem: Michel Buyck, Andy De Smet, Armand Desmet, Roger Desmet, Pascal De Smul, Sven Nachtergaele) - Al terzo passaggio nei pressi di Waregem la corsa attraversa il centro cittadino entrando dal bellissimo ponte sul Lys, anzi Leie, in fiammingo.
Km 83 Waregemsestraat (Nokere) - Dopo Waregem la corsa cambia il paesaggio, che comincia ad assumere le sembianze delle Ardenne fiamminghe ed infatti abbiamo la prima salita di una certa lunghezza, ovvero superiore al chilometro, a Nokere lungo la Waregemsestraat, da non confondere con il "pietroso" e levigato Nokereberg. Siamo nei pressi del kasteel Ruffo de Bonneval, castello della famiglia della tosco-calabrese Regina Paola del Belgio, regina (sino al 2013) consorte di Alberto II e madre di Filippo, attuale monarca. Si dice di Paola Ruffo che non sia molto amata dai fiamminghi, anche perché ha sempre mostrato una certa ritrosia a parlare il fiammingo, preferendogli un altezzoso francese. Noi italiani ciclofili invece adoriamo proprio il "terraceo" fiammingo, con tutto il rispetto per lo storico francese.
Ecco il dettaglio della salita di Nokere lungo la Waregemsestraat:
Km 91 Deinzestraat (Oudenaarde) - Dopo aver puntato verso Kruishoutem, cittadina capoluogo di Nokere, patria di Frans De Mulder, la corsa torna in direzione sud per andare verso la capitale della Ronde, Oudenaarde. Lungo la Deinzestraat uno strappo breve prima del tuffo in città.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico del rilievo lungo la Deinzestraat:
Km 96 Oudenaarde (ciclisti di Oudenaarde: Jan Bakelants, Arthur De Cabooter, Mario De Clercq, Wim Van Huffel, Eric Van Lancker) - E siamo ad Oudenaarde. Il colpo d'occhio è stupendo grazie alla splendida Marktplatz, o Grote Markt, ma è difficile che i corridori se ne possano rendere conto. Se ne renderà conto il vincitore della Ronde in serata, che qua arriverà per i festeggiamenti, e la birra scorrerà a fiumi. A più tardi "Vecchia Narda"..
Uscendo dalla piazza i corridori avranno alla loro destra il bellissimo ed affascinante Centrum Ronde Van Vlaanderen.
Km 97 Aalstraat-Mijttestraat (Oudenaarde) - La corsa lascia il centro cittadino e passa il ponte sulla Schelda, che qua è come passare il Rubicone. E' guerra, ma di pedali
Si esce lungo Bergstraat, viatico assolutamente non casuale, e si entra in Egitto (Egypte è il nome del quartiere oltre il fiume) e si affronta un brevissimo quanto impegnativo strappo che probabilmente una volta era un piccolo muro in pavé (pavimentazione rimasta solo nell'ultimo tratto per qualche metro). La salita finisce quasi al termine della discesa di uno dei muri più utilizzati, l'Edelareberg.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico dello strappo:
Km 101 Berchemweg (Oudenaarde) - La corsa uscita da Oudenaarde punta verso Berchem, percorrendo la Berchemweg, dove si svolgerà il primo rifornimento. Attenti all'autovelox "assassino".
Km 105 Berchem (Kluisbergen) (ciclisti di Kluisbergen: Dries Devenyns, Nikolas Maes) - Proseguendo lungo la Oudenaardebaan si arriva a Berchem, luogo fulcro dei tre circuiti che daranno vita alla battaglia per la Ronde. Si svolta a sinistra e comincia il calvario ... fino adesso è stata solo pianura
I corridori ripasseranno da qua solo per andare all'arrivo. A quel punto scenderanno da sinistra e proseguiranno lungo la Oudenaardebaan nella direzione visualizzata in immagine. Prima di ripassare da qua ci sono da fare 145 km con pochissimo respiro. Ma quella è un'altra storia che riprenderà nella seconda parte.
Da Brugge (Bruges) - Km 0 - a Berchem (Kluisbergen) - Km 105
Analizziamo i primi 105 km della corsa, quelli che tradizionalmente sono di trasferimento dai centri del nord fiammingo (Sint Niklaas, Bruges) verso le cosiddette "geograficamente" Ardenne Fiamminghe, un toponimo odiato dai ciclofili ortodossi, che non possono accettare alcuna confusione fra côtes e muurs di pavé.
La parte analizzata in questa prima parte è però quella a nord della Schelda, il fiume che può essere considerato come il limite naturale fra la zona dei muri ed il pianoro fiammingo.
Come detto la prima parte è quella più facile, ma non è poi così facile. Non è più come una volta, un tratto di trasferimento verso la zona dei muri, più o meno corsa su tratti di strada ampi e rettilinei.
Il percorso va invece a percorrere strade minori per raggiungere una manciata di salitelle, un tratto di pavé (tutti assenti dalla cartografia come salite o pavé "ufficiali") ed alcune stradine caratteristiche che renderanno la corsa vivace sin dai primi km. Il percorso è davvero disegnato con cura per collegare questi punti di interesse ciclistico.
Questo è il profilo altimetrico del tratto analizzato in questo post.
Il raduno della Ronde anche quest'anno avverrà nella "Venezia delle Fiandre", nella splendida Grote Markt di Bruges, o meglio Brugge (ciclisti di Brugge: Wilfried David, Jens Keukeleire, Guido Reybrouck, Wilfried Reybrouck, Michel Vanhaecke, James Vanlandschoot, Dieter Vanthourenhout).
Dopo un breve tratto di trasferimento alla periferia di Brugge, passando per il borgo di Ooskamp (ciclisti di Ooskamp: Léon Van Daele), siamo al Km 0. Pronti ... via! Per domenica è previsto un vento persistente e soprattutto consistente. In questa fase sarà attorno ai 35 km/h e soffierà contrario alla corsa (da SSW) per tutti i primi 24 km.
I primi km della Ronde sono rettilinei e lungo una strada nazionale, la N50, che prevede nei primi 8 km un leggero falsopiano. Ecco il dettaglio plano-altimetrico:
Già nei primi km faranno la loro comparsa le caratteristiche banchine laterali fiamminghe, quelle che tanto mettono in discussione il nuovo regolamento Uci. Dove sta il limite della sede stradale? Al di qua o al di là degli spazi piantumati? Dove starà il pubblico? Per fortuna la corsa non sarà qua in una fase calda e per fortuna quest'anno mancheranno alcuni tratti come quelli di Etikhove, percorsi in fasi calde, dove davvero si rischiava parecchio.
km 8 Wingene (ciclisti di Wingene: Willy Van Neste) - L'ultimo tratto del falsopiano nell'abitato di Wingene.
Km 15 Pittem - La strada attraverso Pittem presenta come unico rilievo il sovrappasso della ferrovia.
Km 21 Meulebeke (ciclisti di Meulebeke: Walter Boucquet, Gianni Meersman e Daniel Van Ryckeghem) - Continua il tratto rettilineo contro vento lungo la N50.
Km 24 Ingelmunster - Si lascia la N50 con una svolta secca a destra in una stradina cittadina abbastanza stretta.
Finisce l'unico vero lungo tratto rettilineo della intera corsa.
km 27 Emelgem - Svolta a sinistra per raggiungere Izegem e poi il primo strappo della giornata.
Km 29 Izegem (ciclisti di Izegem: Johan Bruyneel, Niko Eeckhout, Nico Mattan, Patrick Sercu) - Attraversando Izegem ecco le consuete banchine laterali.
Km 32 Lendelede (ciclisti di Lendelede: Noël Dejonckheere, Hubert Hutsebaut) - Siamo alla prima vera salita della giornata, niente di trascendentale ovviamente. E' una salita molto utilizzata dalle gare minori attorno a Kortrijk e Roeselare.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico della salita di Lendelede:
Km 34 Sint-Katarina - Dopo la discesa da Lendelede lungo Heulsestraat all'altezza della bella chiesa di Sint-Katarina svolta a dx per raggiungere l'abitato di Heule.
Km 50 Heule (ciclisti di Heule: Gerard Debaets e i fratelli Michel e Gaston-Octave Debaets, Alois Vansteenkiste) - Ad Heule la Ronde compie un giro nel centro cittadino.
km 40 Hoge Dreef-Izegemstraat (Kortrijk) - Anche se la cartografia ufficiale non lo riporta è questo il primo tratto in pavé della corsa, un tratto che porta all'ingresso di Courtrai, o meglio Kortrijk.
Sebbene pianeggiante non è un tratto in pavé trascurabile, in quanto è lungo più di un km e, a questo punto della corsa (attorno a mezzogiorno) il vento aumenterà raggiungendo i 40 km/h. Il vento qua sarà laterale e quindi potranno esserci dei ventagli.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico del tratto di pavé:
Km 41 Kortrijk (ciclisti nati a Kortrijk: Leif Hoste, Stijn Devolder, ma entrambi residenti a Harelbeke) - Alla periferia di Kortrijk termina il tratto in pavé.
Km 43 Kortrijk - Dopo aver percorso la circonvallazione di Courtrai, la corsa prende la direzione di Waregem con una svolta a sinistra. Comincia un tratto pianeggiante fatto di stradine cittadine lungo una quindicina di km che attraversa i comuni di Harelbeke (Julien Delbecque, Dirk Demol, Leif Hoste, Stijn Devolder) e Deerlijk (Dirk Baert).
km 56 Ooigem (Wilsbeke) (a Wielsberg vive Nico Eeckhout) - Dopo Waregem la corsa punta a nord verso Wilsbeke. Siamo alla seconda salitella, che inizia nel villaggio di Desselgem (Waregem), denominato "Villaggio del Ciclismo") e termina ad Ooigem.
Ecco il profilo plano-altimetrico della salitella:
Km 64 Hoogleenstraat (Waregem) -Dopo Wielsbeke la corsa attraversa il comune di Oostrozebeke (Georges Vandenberghe) per rientrare nell'abitato di Waregem e puntare verso nord nella campagna di Waregem e Dentergem. Si tratta di stradine caratteristiche che saranno molto probabilmente spazzate dal vento.
In immagine la Hoogleenstraat, dove probabilmente domenica vedremo dei ventagli, stradone classico in lastre di cemento sigillate fra loro con intercapedini bituminose. Anche questo tipo di strade contribuiscono a rendere più selettive le corse belghe, in quanto il fondo è duro e non liscio come, ad esempio, quello delle strade italiane (quando vengono riparate).
Km 76 Waregem - Ponte sulla Lys (ciclisti di Waregem: Michel Buyck, Andy De Smet, Armand Desmet, Roger Desmet, Pascal De Smul, Sven Nachtergaele) - Al terzo passaggio nei pressi di Waregem la corsa attraversa il centro cittadino entrando dal bellissimo ponte sul Lys, anzi Leie, in fiammingo.
Km 83 Waregemsestraat (Nokere) - Dopo Waregem la corsa cambia il paesaggio, che comincia ad assumere le sembianze delle Ardenne fiamminghe ed infatti abbiamo la prima salita di una certa lunghezza, ovvero superiore al chilometro, a Nokere lungo la Waregemsestraat, da non confondere con il "pietroso" e levigato Nokereberg. Siamo nei pressi del kasteel Ruffo de Bonneval, castello della famiglia della tosco-calabrese Regina Paola del Belgio, regina (sino al 2013) consorte di Alberto II e madre di Filippo, attuale monarca. Si dice di Paola Ruffo che non sia molto amata dai fiamminghi, anche perché ha sempre mostrato una certa ritrosia a parlare il fiammingo, preferendogli un altezzoso francese. Noi italiani ciclofili invece adoriamo proprio il "terraceo" fiammingo, con tutto il rispetto per lo storico francese.
Ecco il dettaglio della salita di Nokere lungo la Waregemsestraat:
Km 91 Deinzestraat (Oudenaarde) - Dopo aver puntato verso Kruishoutem, cittadina capoluogo di Nokere, patria di Frans De Mulder, la corsa torna in direzione sud per andare verso la capitale della Ronde, Oudenaarde. Lungo la Deinzestraat uno strappo breve prima del tuffo in città.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico del rilievo lungo la Deinzestraat:
Km 96 Oudenaarde (ciclisti di Oudenaarde: Jan Bakelants, Arthur De Cabooter, Mario De Clercq, Wim Van Huffel, Eric Van Lancker) - E siamo ad Oudenaarde. Il colpo d'occhio è stupendo grazie alla splendida Marktplatz, o Grote Markt, ma è difficile che i corridori se ne possano rendere conto. Se ne renderà conto il vincitore della Ronde in serata, che qua arriverà per i festeggiamenti, e la birra scorrerà a fiumi. A più tardi "Vecchia Narda"..
Uscendo dalla piazza i corridori avranno alla loro destra il bellissimo ed affascinante Centrum Ronde Van Vlaanderen.
Km 97 Aalstraat-Mijttestraat (Oudenaarde) - La corsa lascia il centro cittadino e passa il ponte sulla Schelda, che qua è come passare il Rubicone. E' guerra, ma di pedali
Si esce lungo Bergstraat, viatico assolutamente non casuale, e si entra in Egitto (Egypte è il nome del quartiere oltre il fiume) e si affronta un brevissimo quanto impegnativo strappo che probabilmente una volta era un piccolo muro in pavé (pavimentazione rimasta solo nell'ultimo tratto per qualche metro). La salita finisce quasi al termine della discesa di uno dei muri più utilizzati, l'Edelareberg.
Ecco il dettaglio plano-altimetrico dello strappo:
Km 101 Berchemweg (Oudenaarde) - La corsa uscita da Oudenaarde punta verso Berchem, percorrendo la Berchemweg, dove si svolgerà il primo rifornimento. Attenti all'autovelox "assassino".
Km 105 Berchem (Kluisbergen) (ciclisti di Kluisbergen: Dries Devenyns, Nikolas Maes) - Proseguendo lungo la Oudenaardebaan si arriva a Berchem, luogo fulcro dei tre circuiti che daranno vita alla battaglia per la Ronde. Si svolta a sinistra e comincia il calvario ... fino adesso è stata solo pianura
I corridori ripasseranno da qua solo per andare all'arrivo. A quel punto scenderanno da sinistra e proseguiranno lungo la Oudenaardebaan nella direzione visualizzata in immagine. Prima di ripassare da qua ci sono da fare 145 km con pochissimo respiro. Ma quella è un'altra storia che riprenderà nella seconda parte.
Lemond- Giro di Lombardia
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Ammazza Ben, mentre c'eri potevi mettere tutti i 200 e più km.
Ad. Apache: già, Stybar non l'avevo troppo considerato, ma non mi sembra ancora quello dell'anno scorso. Ad ogni modo sarei felice di vederlo in una volata a due con Fabian, perché sono convinto che il diretto di Berna avrebbe la meglio. Comunque io mi preoccupo soprattutto degli incidenti, del fatto che ci sia qualche vagone *disutile* non staccato o che uno o più "facciano melina". A parte questo il Fiandre non è la Sanremo e, alla barba di Beppo, essa dà verdetti veritieri, perché anche nel caso di Nuyens (se si scrive così) a parte la Deste ...
Ad. Apache: già, Stybar non l'avevo troppo considerato, ma non mi sembra ancora quello dell'anno scorso. Ad ogni modo sarei felice di vederlo in una volata a due con Fabian, perché sono convinto che il diretto di Berna avrebbe la meglio. Comunque io mi preoccupo soprattutto degli incidenti, del fatto che ci sia qualche vagone *disutile* non staccato o che uno o più "facciano melina". A parte questo il Fiandre non è la Sanremo e, alla barba di Beppo, essa dà verdetti veritieri, perché anche nel caso di Nuyens (se si scrive così) a parte la Deste ...
vallelvo- Giro di Lombardia
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Il vento ai 40/km H e laterale (chissà) creerà i famosi ed interessanti ventagli. Il meteo a Kortrijk per quell'ora circa da "pioggerellina" debole e sul pavè non aiuta, vedremo.
Quei paesaggi del nord, dai colori tenui per me hanno sempre un certo fascino.
Quei paesaggi del nord, dai colori tenui per me hanno sempre un certo fascino.