Libri non di ciclismo - religione ed altro

Promemoria primo messaggio :

Ho letto che Nino ha una notevole passione per la Commedia (come la mia amica Baccella, anche lei scrittrice) e allora gli propongo questo http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/testimoni-del-tempo-lezioni-sulla-divina-commedia-1-puntata/22082/default.aspx
A me queste puntate sono piaciute molto, spero anche a qualcun altro.

Nera luce, parte Undicesima (VI)

E FINE DEL LIBRO



Se dall'estremo orizzonte, lo sguardo ritorna a ciò che lo circonda, l'uomo non può che intravedere il sole basso del crepuscolo, ma sarà ancora e ancora possibile, come da millenni è possibile, accendere fuochi di intelligenza, di amicizia, di condivisa ricerca sapienziale, ma anche (ed è importante) fuochi di di consapevolizzata ordinarietà, nell'ultimamente non decifrabile.
Ed allora per terminare, iscrivo, quasi come un mantra, il seguente aforisma, che riassume il nostro percorso.


M'inchino a te, gioiello che risplendi nel fiore di loto

Un orizzonte di luce con al centro un cerchio di tenebra

Nel crepuscolo per sempre, accenderò fuochi veri

Camminare con le sorelle maggiori dell'anima

Così hanno detto (III)

L'abitudine è la nostra natura: chi si è abituato a credere, crede a tutto (F. Nietzsche)

La religione, come i film porno, dovrebbe essere vietata ai minori (Luigi Lombardi Vallauri)

Che nessuna tesi venga sostenuta con convinzione maggiore di quella concessa dalle prove su cui si fonda (J. Locke)

Tutte le teorie sono ipotesi e tutte possono essere fatte cadere (K. Popper)

Teseo e Romolo (segue)


Scomparso Egeo, Teseo concepì un piano grandioso: radunò ad Atene tutte le genti sparse per l'Attica e di un popolo disunito e portato alle lotte interne, fece una sola città. La gente comune e povera aderì prontamente al suo invito e ai potenti promise un governo repubblicano e democratico, nel quale a lui sarebbe stato delegato solo il comando supremo delle forze armate e la custodia delle leggi, mentre, per il resto, tutti avrebbero avuto eguali diritti. Atene abolì, secondo la promessa, la monarchia e riformò lo Stato a cominciare dalla religione, infatti gli arrivò un oracolo da Delfo che spingeva gli ateniesi a cercare e ottenere fortuna attraverso il mare. Nell'intento di ingrandire ancor più la città, invitò chiunque a trasfervisi alle stesse condizioni dei nativi, anche se non permise che un afflusso indiscriminato di una folla straniera sconvolgesse la democrazia. Ciò ottenne suddividendo per primo i cittadini nelle classi dei nobili, agricoltori e artigiani, attribuendo, se non compiti, diritti eguali, perchè ciascuna classe era, a suo modo, utile allo Stato. Battè anche moneta e, per emulare Eracle, pure lui istituì delle gare: le Istmie, in onore di Poseidone.

Benedetto I (575 -579) - Pelagio II (579 - 590)

Con i Longobardi che, accampati alle porte di Roma, impedivano ogni comunicazione con Costantinopoli, fu eletto papa il romano Benedetto I. Forse Bonosio era il suo vero nome e probabilmente fu il terzo vescovo di Roma ad assumere un appellativo diverso da quello di battesimo. Non abbiamo notizie su questo pontefice, se non che ebbe parecchie difficoltà con i barbari assedianti e la perdurante carestia.

Pelagio II ricevette la consacrazione senza la conferma imperiale e per uscire dall'assedio dovette pagare un tributo al duca di Benevento, che accettò di ritirarsi, spostandosi a distruggere Montecassino. In un secondo momento, vedendo che l'impero non veniva in aiuto, pensò che i Franchi, fedeli cristiani, avrebbero potuto sostituirsi quali difensori della Chiesa. Al momento questa ipotesi era prematura, ma un secolo dopo il desiderio di Pelagio si realizzò, anche se con altri papi. Intanto i disastri a Roma si susseguivano senza sosta: nel 589 il Tevere straripò e l'anno dopo ci fu la peste (la morte nera), proveniente dall'Egitto e scene apocalittiche sono riferite su questo tragico flagello e cominciava a circolare la voce che la fine del mondo era prossima.

Così hanno detto (IV)

Un giorno un individuo miserabile penetrò nel palazzo del Califfo di Baghdad, mentre questi era assente e andò a sedersi sul trono. Il ciambellano di corte lo apostrofò chiedendogli se sapesse su dove era seduto? "Sì, lo so" - E sai chi è il Califfo? - "Lo so e io sono al di sopra di lui!" - Ma allora tu non sai che al di sopra del Califfo c'è solo Maometto? - "Lo so, lo so e io sono al di sopra di lui" Le guardie alzarono le armi per colpire il cencioso, ma il ciambellano le bloccò e pose l'ultima domanda - Non sai che al di sopra del profeta, c'è solo Allah? - "Lo so, rispose il mendicante, e io sono al di sopra di lui" - Ma lo sai cosa stai dicendo? Sopra di lui non c'è niente. Lo so, replicò il pezzente e io sono appunto quel niente.

Così hanno detto (V)

Un uomo di nome Francesco raccontò la sua vita personale ad un compagno, nel senso che mangiavano il pane insieme, anche se credevano in cose diverse. Il nome dell'altro non è riportato dalle cronache, ma non importa. F. disse che dopo anni di tentativi ara riuscito ad ascoltare i messaggi portati dal vento e poteva comunicare con gli uccelli, i mammifereri e persino con i pesci. E quindi era, per lui, consueto intrattenere rapporti con diversi animali selvaggi. Non mi stupisce, rispose l'altro, conosco questo genere di relazioni con gli animali, ti dirò anzi che una volta un pesce mi ha salvato la vita. Quest'affermazione suscitò in F. la più viva meraviglia, anche se era ben felice che fosse confermata la sua esperienza e cioè che fosse possibile uno scambio fra tutti gli esseri viventi. Però, spinto dalla curiosità, volle conoscere in tutti i modi come aveva fatto il pesce a salvargli la vita, così, nel prossimo incontro con loro, avrebbe saputo come e perché ringraziarli. Ebbene, te lo dirò, disse l'altro:"Un giorno stavo per morire d'inedia, quando, per miracolo, un pesce ha abboccato all'amo, dopo settimane che non prendevo niente. L'ò mangiato subito e così mi ha salvato la vita.

Teseo e Romolo (segue)

Un nuovo viaggio compì Teseo, secondo alcuni insieme a Eracle, nel Ponto Eusino e là avrebbe combattuto le Amazzoni e ottenuto, in riconoscimento del suo valore Antiope. Ma la versione più probabile e che abbia preso prigioniera l'Amazzone da solo. Bione precisa che Antiope fu catturata a tradimento e subito dopo Teseo si affrettò a tornare a casa. Certo è che il rapimento di Antiope fu causa della guerra con le Amazzoni, non semplice per Teseo e Atene, perché in poco tempo il nemico aveva occupato tutto il contado ed era arrivato in men che non si dica fin sotto le mura della città. Le due parti procrastinarono a lungo lo scontro decisivo, finché Teseo decise di rompere gli indugi: fatto un sacrificio alla Paura, come gli aveva consigliato un oracolo, sferrò l'attacco. Dopo tre mesi di lotta e grande spargimento di sangue in entrambi i fronti, su intercessione di Ippolita (la sposa di Teseo) fu concluso un accordo. Da Antiope Teseo aveva avuto un figlio: Ippolito e di qui nacquero le sventure che colpirono Fedra e Ippolito e che possiamo supporre si siano svolte come i poeti tragici le hanno rappresentate, visto che tutti costoro sono d'accordo.

Così hanno detto VI

Un giorno ci fu un incontro fra due personaggi, il primo raccontò al secondo che aveva trascorso anni della sua vita a cercare di camminare sulle onde e alla fine sosteneva di essere riuscito ad attraversare un fiume. Perché tanta fatica? gli rispose l'altro: "Qualche tempo fa ho dato una moneta a un barcaiolo e lui mi ha fatto attraversare senza difficoltà lo stesso fiume.

Così hanno detto (VII)

A partire da una stanza buia è possibile definire tre atteggiamenti umani:

a) Un uomo vi cerca qualcosa: è uno scienziato

b) Un uomo cerca qualcosa che in quella stanza non c'è: è un filosofo

c) Nella stessa stanza un religioso cerca qualcosa che non c'è ed esclama: "Trovato!"

Così hanno detto (IX)

Domanda: Chi è sopra Dio?
 
Risposta: Il puntino della i.  

Così hanno detto (VIII)

Al filosofo inglese Simon Blackburn piace raccontare:

Alcuni rappresentanti di spicco di diverse religioni sono riuniti in un programma televisivo e a ogni intervento di uno di loro, i partecipanti ascoltatori dicono: "E' meraviglioso, se va bene per lei, è fantastico". Per ultimo si esprime il cattolico, che parla del messaggio di Gesù, della redenzione attraverso il sacrificio sulla croce, della salvezza, della vita eterna etc. I partecipanti gli rispondono che è un argomento meraviglioso e, se va bene per lui, è eccellente. Ma il prete si irrita, va in collera e ribatte:" Il discorso non va bene solo per me, si tratta della verità universale, della parola del vero Dio vivente! E se voi non ci credete, finirete tutti dannati per l'etrnità!"
E gli altru tutti insieme: "E' assolutamente meraviglioso! Se va bene per lei, è fantastico!"

San Gregorio I (Magno 590 -604) - prima parte -

Gregorio aveva già avuto un papa nella sua famiglia (Felice III), era di nobile lignaggio e destinato alla carriera politica e nel 572 l'imperatore Giustino lo nominò prefetto di Roma. Ma lui non era sodisfatto della carica a causa dello squallore politico di Roma e decise di troncare la carriera per entrare invece in un monastero benedettino. Gregorio conduceva ivi un'esistenza di preghiera e solitudine, con frequenti digiuni; il tutto sotto la guida dell'abate Valentino. Fu però notato da papa Pelagio, che ritenne opportuno mettere a disposizione dell'amministrazione della Chiesa quel monaco che aveva acquisito molta esperienza al servizio dello Stato. Lo scopo principale di Pelagio era però quello di inviare Gregorio a Costantinopoli per chiedere aiuti sostanziosi all'imperatore, contro i Longobardi. Dal 579 al 586 il monaco stette a Bisanzio, dove gli furon impartite lezioni di politica e lotta teologica. Gregoriò supplicò il nuovo imperatore (Maurizio) perché provvedesse alle necessità di Roma e nel 584 ottenne l'invio di un "dux" (anche lui di nome Gregorio) e del "magister militum" Castorio, che liberarono la città e pattuirono con il nemico una tregua triennale. Di lì a poco la tregua fu rotta, ma l'imperatore non aveva intenzione di fare altri sforzi, perché ormai Roma non aveva più quasi più nessun interesse per Bisanzio! Pelagio giudicò che era meglio sostituire il suo rappresentante in loco e farlo ritornare al convento. Erano anni tristi per l'Italia, perché oltre ai Longobardi, si registravano altre devastazioni, dovute allo scatenarsi degli elementi naturali, soprattutto piogge torrenziali: campi e poderi si trasformavano in pantani e uomini ed animali morirono in gran numero e nel 589 il Tevere allagò una parte della città. (segue)

Così hanno detto (X)

Anassagora, già nel V secolo (a.e.v.) aveva capito che bastava la ragione per spiegare il mondo fisico percettibile, soprattutto i corpi celesti. Il maestro di Pericle insegnava che essi non erano cose divine, ma che il sole era una massa in fusione di pietra caldissima, molte volte più grande del Peloponneso e che la luna era materia simile a quella terrestre e la luce che emanava, era solo un riflesso del sole. Al pari, 2000 anni dopo, di quelle di Giordano Bruno, queste spiegazioni suscitarono scandalo.

Così hanno detto (XI)

Se libertà responsabile e autonoma cosciente fossero gli obiettivi di crescita spirituale, non ci sarebbero tante religioni, così diverse, antitetiche e concorrenti fra loro.

Teseo e Romolo (segue)

La fama della forza e del valore di Teseo si era sparsa per tutta l'Ellade e Piritoo per metterlo alla prova, predò il bestiame di lui a Maratona e quando seppe che era partito alla sua caccia, non fuggì, bensì si preparò ad affrontarlo. Piritoo porse subito la mano a Teseo e gli comandò di giudicare l'entità del furto, per poter fissare l'anmmenda che doveva pagare. Teseo gli rimise qualsiasi pena e anzi lo pregò di accettarlo come amico e compagno d'armi. Passato qualche tempo, Piritoo sposò Deianira e invitò Teseo alle nozze, approfittandone per fargli visitare il suo paese e stabilire relazioni con i Lapiti. Ma al banchetto nuziale erano stati invitati anche i Centauri che si ubriacarono e cercarono di mettere le mani addosso alle donne dei Lapiti, i quali reagirono, scatenando una guerra contro i Centauri e Teseo combatté al loro fianco. In quell'occasione incontrò Eracle e ci furono subito manifestazioni di stima reciproche. Per interessamento di Teseo fu anche iniziato ai misteri Eleusini e purificato, come si richiedeva per chi avesse commesso involontariamente qualche delitto e per i quali aveva pagato con le dodici famose fatiche.

Così hanno detto (XII)

Che cos'è una religione? In antropologia si intende quel noto settario spirito di gruppo che la storia ci ha fatto conoscere, mosso dal desiderio, spesso violento, di egemonizzare e omologare a sé stessi gli altri e che impone riti di iniziazione e condizionamenti psichici fin dalla più tenere età. Insomma un movimento politico e ideologico totalizzante e di potere.

Così hanno detto (XIII)

Miliardi di persone credono di appartenere a religioni, che in effetti non hanno mai scelto, ma sono state imposte loro dalla società con vari condizionamenti. Nonostante ciò, in modo eterodiretto, accettano sacrifici e odiano il diverso, perfino uccidono, per qualcosa (che neppure conoscono a fondo) che è loro caduto casualmente sulla testa, come la mela di Newton.

Così hanno detto (XIV)

Uomini e religioni, ci dice la storia, seppero convivere con tutte le loro diversità, finché non si diffuse il virus cancerogeno del ... MONOTEISMO, padre di tute le guerre di religione.

Così hanno detto (XV)

L'illusione non può essere sradicata da nessun insegnamento (I. Kant)
L'uomo preferisce credere ciò che vorrebbe fosse vero (F. Bacone)
Noi crediamo in ciò che speriamo ardentemente (M. Terenzio Varrone)

Così hanno detto (XVI)

Il buddismo è l'unica "religione" compatibile con la scienza, forse proprio per la sua marcata cultura del dubbio, ma normalmente il rapporto tra religioni "rivelate" e progresso scientifico è storicamente disastroso. A. Einstein

San Gregorio I (Magno 590 -604) - seconda parte -

La conseguenza più grave fu una terribile epidemia che "decimò" la città e il 7 febbraio 590 ne fu vittima anche Pelagio II. La situazione così drammatica imponeva l'immediata elezione di un nuovo papa e la scelta cadde all'unanimità su Gregorio, che, in attesa della conferma dell'imperatore, non si tirò indietro per l'assistenza alla comunità, con sacre funzioni e preghiere; in una predica esortò i fedeli alla penitenza e a riporre in Dio ogni speranza, pregandolo con tutto il cuore e organizzò una grande processione durata tre giorni. Fu un corteo funebre per Roma moribonda e, all'improvviso una visione soprannaturale pose termine alle litanie e al contagio: il popolo vide librarsi nell'aria, sopra la mole Adriana, l'arcangelo Michele che, davanti agli occhi attoniti dei fedeli, rinfoderò la sua spada fiammeggiante, come per significare che la pestilenza era finita. (Nota mia, in altre parole era stato dio a mandarla e poi è davvero un peccato che allora non ci fossero i telefonini, altrimenti tutti noi ancor oggi potremmo vedere su youtube la bella faccia dell'arcangelo Michele ) Proprio in conseguenza di questo episodio il mausoleo di Adriano cambiò nome e divenne Castel Sant'Angelo.
Alla fine di quella processione, giunse finalmente da Costantinopoli la conferma dell'elezione di papa Gregorio, il quale espresse i suoi timori di fronte all'alta missione che gli era affidata, perché per lui la Chiesa era un relitto alla deriva e ormai si avvicinava la fine del mondo.
Gregorio, per prima cosa, ripulisce la corte pontificia, allontanando molti laici e diaconi che erano sempre stati la fonte principale di simonia, dando incarichi ai monaci benedettini, che gli assicuravano la purezza dei sentimenti religiosi e poi si dedica alla sua città, pagando cinquecento libbre d'oro all'anno al re longobardo Agigulfo, che nel 593 toglie l'assedio. (segue)

Così hanno detto (XVII)

A proposito di genetica, può valere quanto attribuito a San'Atanasio e cioè: " L'anima viene da Dio, mentre i genitori null'altro possono trasmettere se non la colpa e la pena del peccato”

Così hanno detto (XVIII)

Occorre, per dirla con Newton "camminare sulle spalle dei giganti" affinché ci ispirino le riflessioni opportune nei confronti dei nostri rapporti con le religioni

Così hanno detto (XIX)

"E' bastato Galileo per insinuare il dubbio là, dove prima prima c'erano soltanto solide certezze" David Hume

Così hanno detto (XX)

"Ho sempre cercato di mantenere la mente libera, in modo da poter abbandonare qualsiasi ipotesi, a prescindere da quanto l'avessi amata". C: Darwin

Teseo e Romolo (segue)


A cinquant'anni sonati Teseo, insieme a Piritoo andò a Sparta a rapire Elena (ancora fanciulla) nel tempio di Artemide Ortia. Gli inseguitori non si spinsero oltre il Peloponneso e quindi i due erano in salvo e fecero un patto: sorteggiare chi avrebbe dovuto sposarla, impegnandosi lo sconfitto a trovare un'altra moglie per il compagno. La fortuna favorì Teseo che lasciò la verginella ad Afidne, in attesa che raggiungesse l'età da marito, indi ritornò da Piritoo per ... Insieme si incamminarono verso l'Epiro per "conoscere" la figlia di Aidoneo, re dei Molossi. Ma costui, avvertito che i due venivano per rapire la figlia li fece arrestare e Piritoo fu ucciso dal cane Cerbero, mentre Teseo rinchiuso in prigione. Della disgrazia, in Atene approfittò Menesteo che, secondo la tradizione, fu il primo uomo che si mise ad adulare il popolo con bei discorsi per convincere i suoi concittadini che Teseo aveva tolto loro la religione della patria, affinché ubbidissero ad un tiranno straniero. La guerra mossa dai Tindaridi dette un aiuto (sperato o no non si sa) a Menesteo. I figli di Tindaro erano venuti per chiedere la restituzione della sorella e, saputo da un certo Accademo, che si trovava ad Afidne, ingaggiarono colà battaglia (vinta) e poi si dettero a saccheggiare il paese.