A me queste puntate sono piaciute molto, spero anche a qualcun altro.
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Libri non di ciclismo - religione ed altro
Lemond- Giro di Lombardia
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Libri non di ciclismo - religione ed altro
Ho letto che Nino ha una notevole passione per la Commedia (come la mia amica Baccella, anche lei scrittrice) e allora gli propongo questo http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/testimoni-del-tempo-lezioni-sulla-divina-commedia-1-puntata/22082/default.aspx
A me queste puntate sono piaciute molto, spero anche a qualcun altro.
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Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Città del Vaticano.
Le cronache ci narrano che papa Francesco ha fatto distribuire ai fedeli accorsi in Piazza San Pietro una confezione della cosiddetta “Misericordina”: un rosario con relativo crocifisso appeso e un’immaginetta della Divina Misericordia di santa Faustina Kowalska.
“Si tratta di una medicina spirituale, senza controindicazioni, che porta immediati benefici” ha detto il Santo Padre.
E noi non possiamo che essere grati per questo dono anche se, talvolta, possono ingenerarsi degli spiacevoli equivoci, come nel caso riportato dalle cronache di un bollettino diocesano.
La “ Misericordina”
In confessione, avanti al reverendo
velata s’inginocchia una credente:
“Il dono che mi ha fatto io le rendo
mi ha dato delusioni assai tremende!
Mio padre è vecchio, è a letto e si lamenta
mio figlio ci ha trent’anni ed è precario,
campiamo a stoccafisso ed a polenta
‘ché mio marito non ha più salario!
Ricorda quella “Misericordina”
che il papa generoso ha regalato?
È fatta di un rosario a coroncina
e un crocifisso in onice smaltato;
c’è scritto: “Questa santa medicina
che fa ottenere grazie a profusione
va presa con fervore ogni mattina
insieme al caffelatte a colazione”.
Io l’ho mandata giù con gran fatica
e c’è mancato poco che mi strozzo
è peggio che mandare giù l’ortica
e mi ha raschiato tutto il gargarozzo
ed ho passato tutta notte insonne
perché arrivasse qualche buona nuova
pregando tutte quante le Madonne
di Fatima, Loreto e Chestokova !
Ma il peggio è stato nel recuperare
quella sua portentosa medicina:
mi creda, son tormenti da crepare,
un parto, al suo confronto, è una cosina!
Lei dica al papa: “Grazie dei favori
ma io non chiedo più quel posto fisso
sopporto che il marito non lavori
e campi di polenta e stoccafisso
ma non sopporto più quei gran dolori
per digerir corona e crocifisso!”.
Le cronache ci narrano che papa Francesco ha fatto distribuire ai fedeli accorsi in Piazza San Pietro una confezione della cosiddetta “Misericordina”: un rosario con relativo crocifisso appeso e un’immaginetta della Divina Misericordia di santa Faustina Kowalska.
“Si tratta di una medicina spirituale, senza controindicazioni, che porta immediati benefici” ha detto il Santo Padre.
E noi non possiamo che essere grati per questo dono anche se, talvolta, possono ingenerarsi degli spiacevoli equivoci, come nel caso riportato dalle cronache di un bollettino diocesano.
La “ Misericordina”
In confessione, avanti al reverendo
velata s’inginocchia una credente:
“Il dono che mi ha fatto io le rendo
mi ha dato delusioni assai tremende!
Mio padre è vecchio, è a letto e si lamenta
mio figlio ci ha trent’anni ed è precario,
campiamo a stoccafisso ed a polenta
‘ché mio marito non ha più salario!
Ricorda quella “Misericordina”
che il papa generoso ha regalato?
È fatta di un rosario a coroncina
e un crocifisso in onice smaltato;
c’è scritto: “Questa santa medicina
che fa ottenere grazie a profusione
va presa con fervore ogni mattina
insieme al caffelatte a colazione”.
Io l’ho mandata giù con gran fatica
e c’è mancato poco che mi strozzo
è peggio che mandare giù l’ortica
e mi ha raschiato tutto il gargarozzo
ed ho passato tutta notte insonne
perché arrivasse qualche buona nuova
pregando tutte quante le Madonne
di Fatima, Loreto e Chestokova !
Ma il peggio è stato nel recuperare
quella sua portentosa medicina:
mi creda, son tormenti da crepare,
un parto, al suo confronto, è una cosina!
Lei dica al papa: “Grazie dei favori
ma io non chiedo più quel posto fisso
sopporto che il marito non lavori
e campi di polenta e stoccafisso
ma non sopporto più quei gran dolori
per digerir corona e crocifisso!”.
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Ecco una controversia incomprensibile che ha tenuto in esercizio il fanatismo cieco e sanguinario. Gesù è il Verbo? E se è tale, è emanato da Dio nei tempi, o prima dei tempi? E se è emanato è coetaneo e consustanziale con lui o è invece una sostanza simile? E’ distinto o no da Lui? E’ generato, ma può generare a sua volta? Ha la paternità o la virtù produttiva, senza paternità? E lo Spirito Santo ??? Credo che nessuno ci abbia capito molto, ma forse, proprio per questa ragione, ci si è scannati a piacimento. Costantino, uno dei più crudeli personaggi della Storia, essendo stato parricida, uxoricida e uccisore del figlio, in questo caso dimostrò alquanto buon senso e mandò il vescovo Ozio per spiegare ai contendenti che non faceva onore ai loro ministeri il cercare di mandarsi al rogo per una faccenda così da poco. Certamente, se l’argomento della disputa fosse essenziale, Gesù Cristo, che noi tutti riconosciamo per nostro legislatore, ne avrebbe fatto cenno. Tutti i punti su i quali non si è spiegato sono congettura degli uomini, i quali son sempre esposti all’errore. Gesù ci ha ordinato di amarci e voi invece sapete solo odiarvi! Voi, che siete stati creati per confermare la religione con la virtù, pretendete invece di ridurla ad un cumulo di sofismi! Ma Ozio parlava a gente ostinata e si convocò il concilio di Nicea, vi fu la guerra civile e essa ne provocò altre e di secolo in secolo si sono perseguitati a vicenda.
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Piccolo "excursus" sulla storia del cristianesimo
Parecchi eruditi, o come si suol dire teologi, si sono sorpresi di non aver trovato tra gli scritti dello storico ebreo Giseppe Flavio nessuna traccia di Gesù Cristo.
Eppure questo stesso storico avrebbe dovuto ben sapere di tutti i miracoli di Gesù, visto che visse in quello stesso periodo.
Egli era di famiglia sacerdotale, parente della regina Marianne, moglie d'Erode e si diffonde in particolari minuti su tutti gli atti di quel principe, eppure non dice nulla di fenomeni che ieri più di oggi avrebbero fatto sbalordire e neppure una parola né della vita, né della morte di Gesù.
Il più serio storico di quei tempi, stimato da tutti e anche dai romani, non fa alcuna menzione di eventi a dir poco fenomenali.
Non parla di quelle presunte tenebre che avrebbero avvolto per ben tre ore, in pieno giorno, tutta la terra dal momento in cui Gesù sarebbe stato crocefisso e tace di tutti quei sepolcri che si sarebbero aperti né cita di una folla di giusti che resuscitava. Inoltre, mentre non tace nessuna crudeltà di Erode, non parla della "famosa" strage di tutti i bambini da lui ordinata. Il calendario greco ci parla di quattordicimila bambini, il che sarebbe la più mostruosa azione perpetrata da un tiranno nella storia, ma Giuseppe Flavio non fa menzione di un avvenimento così spaventoso! (continua)
Parecchi eruditi, o come si suol dire teologi, si sono sorpresi di non aver trovato tra gli scritti dello storico ebreo Giseppe Flavio nessuna traccia di Gesù Cristo.
Eppure questo stesso storico avrebbe dovuto ben sapere di tutti i miracoli di Gesù, visto che visse in quello stesso periodo.
Egli era di famiglia sacerdotale, parente della regina Marianne, moglie d'Erode e si diffonde in particolari minuti su tutti gli atti di quel principe, eppure non dice nulla di fenomeni che ieri più di oggi avrebbero fatto sbalordire e neppure una parola né della vita, né della morte di Gesù.
Il più serio storico di quei tempi, stimato da tutti e anche dai romani, non fa alcuna menzione di eventi a dir poco fenomenali.
Non parla di quelle presunte tenebre che avrebbero avvolto per ben tre ore, in pieno giorno, tutta la terra dal momento in cui Gesù sarebbe stato crocefisso e tace di tutti quei sepolcri che si sarebbero aperti né cita di una folla di giusti che resuscitava. Inoltre, mentre non tace nessuna crudeltà di Erode, non parla della "famosa" strage di tutti i bambini da lui ordinata. Il calendario greco ci parla di quattordicimila bambini, il che sarebbe la più mostruosa azione perpetrata da un tiranno nella storia, ma Giuseppe Flavio non fa menzione di un avvenimento così spaventoso! (continua)
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°5
Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Lemondaccio strangolapreti mi fai venire in mente una cosa che ti devo raccontare.Lemond ha scritto:Piccolo "excursus" sulla storia del cristianesimo
Parecchi eruditi, o come si suol dire teologi, si sono sorpresi di non aver trovato tra gli scritti dello storico ebreo Giseppe Flavio nessuna traccia di Gesù Cristo.(continua)
Per il mio secondo lavoro, mi occupo di eventi, un annetto fa, o qualcosa di più, sono stato in Vaticano dove c'era un incontro sulle religioni monoteiste. Mi ricordo che sia i rappresentanti cattolici che quelli della comunità ebraica concordavano sulla assoluta inaffidabilità del personaggio.
La ricerca di riscontri storici è sacrosanta e legittima (pure affascinante), ma il personaggio in questione, di cui vennero narrate le squallide abitudini e vicende di tradimenti, è considerato anche nella cultura ebraica come un becero propagandista che si vendeva al migliore offerente (leggasi romani). E' difficile oggi distinguere fra ciò che scriveva di vero e ciò che ...
Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Può darsi, ma se si toglie lui, non c'è proprio nessun altro che nomima un tal Gesù di Nazaret, proprio nessuno, a quel che so io. Di storici, naturalmente, perché di apologeti che raccontano una leggenda saputa chissà come e chissà da chi, ce ne sono a iosa. Ad es. la storia vera di piogge torrenziali che hanno recato parecchi danni ad una parte del mondo, pensa un po' come è stata tradotta nel libro che racconta solo storielle: un certo Noè ...BenoixRoberti ha scritto:Lemondaccio strangolapreti mi fai venire in mente una cosa che ti devo raccontare.Lemond ha scritto:Piccolo "excursus" sulla storia del cristianesimo
Parecchi eruditi, o come si suol dire teologi, si sono sorpresi di non aver trovato tra gli scritti dello storico ebreo Giseppe Flavio nessuna traccia di Gesù Cristo.(continua)
Per il mio secondo lavoro, mi occupo di eventi, un annetto fa, o qualcosa di più, sono stato in Vaticano dove c'era un incontro sulle religioni monoteiste. Mi ricordo che sia i rappresentanti cattolici che quelli della comunità ebraica concordavano sulla assoluta inaffidabilità del personaggio.
La ricerca di riscontri storici è sacrosanta e legittima (pure affascinante), ma il personaggio in questione, di cui vennero narrate le squallide abitudini e vicende di tradimenti, è considerato anche nella cultura ebraica come un becero propagandista che si vendeva al migliore offerente (leggasi romani). E' difficile oggi distinguere fra ciò che scriveva di vero e ciò che ...
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- Messaggio n°7
Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
A proposito di Noè, riporto quanto segue
25 Novembre -2348 prima dell’era volgare: DILUVIO UNIVERSALE! Secondo la cronologia del Vecchio Testamento di James Ussher Arcivescovo anglicano di Armagh, in Irlanda, il 25/11/2348 avanti Cristo (= a.e.v.) sarebbe la data d’inizio del grande Diluvio cui sarebbe scampato il solo Noè, con famiglia ed ogni specie di animale: per gli animali impuri una sola coppia mentre per gli animali puri o “kosher” (mammiferi, rettili e uccelli) erbivori e carnivori insieme, ben sette coppie di ogni specie, tutte salvate su un solo barcone squadrato, inadatto alla navigazione, l’arca, che avrebbe contenuto anche il cibo necessario per tutto il tempo del diluvio, fino almeno allo sbarco sulla terra asciutta, oltre un anno secondo la Bibbia, libro sacro ispirato da Dio (si veda la Genesi da 7,24 ad 8,15 e si calcolino i giorni: 9 mesi +40 gg+7+7+30+27= 382gg = 1 anno e 17 gg. fino allo sbarco su terra asciutta, ma ancora non coperta da erbe, né da animali commestibili per i carnivori). Ma per molti è ancor oggi un racconto letteralmente vero! Il Dio della Bibbia dopo questo diluvio per rimediare al suo primo errore di progettazione e sterminare quasi tutti i primi esseri umani ed animali che avrebbe creato, secondo la bibbia avrebbe anche promesso di non inviare più alluvioni. Giudicate un po' voi se ha mantenuto la parola almeno nel giorno anniversario del diluvio, non parliamo degli altri!
25 Novembre -2348 prima dell’era volgare: DILUVIO UNIVERSALE! Secondo la cronologia del Vecchio Testamento di James Ussher Arcivescovo anglicano di Armagh, in Irlanda, il 25/11/2348 avanti Cristo (= a.e.v.) sarebbe la data d’inizio del grande Diluvio cui sarebbe scampato il solo Noè, con famiglia ed ogni specie di animale: per gli animali impuri una sola coppia mentre per gli animali puri o “kosher” (mammiferi, rettili e uccelli) erbivori e carnivori insieme, ben sette coppie di ogni specie, tutte salvate su un solo barcone squadrato, inadatto alla navigazione, l’arca, che avrebbe contenuto anche il cibo necessario per tutto il tempo del diluvio, fino almeno allo sbarco sulla terra asciutta, oltre un anno secondo la Bibbia, libro sacro ispirato da Dio (si veda la Genesi da 7,24 ad 8,15 e si calcolino i giorni: 9 mesi +40 gg+7+7+30+27= 382gg = 1 anno e 17 gg. fino allo sbarco su terra asciutta, ma ancora non coperta da erbe, né da animali commestibili per i carnivori). Ma per molti è ancor oggi un racconto letteralmente vero! Il Dio della Bibbia dopo questo diluvio per rimediare al suo primo errore di progettazione e sterminare quasi tutti i primi esseri umani ed animali che avrebbe creato, secondo la bibbia avrebbe anche promesso di non inviare più alluvioni. Giudicate un po' voi se ha mantenuto la parola almeno nel giorno anniversario del diluvio, non parliamo degli altri!
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Sull'argomento *dio* mi sembra proprio che meriti vedere e ascoltare la trattazione dei massimi sistemi nel dialogo tra Alioscia e Ivan Karamazof
https://www.youtube.com/v/PMYhItjKE9A#t=3199
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Per il settore *altro* vi presento uno dei più bei colpi che abbia visto in vita mia nello "snooker* uno sport per il quale non apro una discussione specifica, perché se in C.W eravamo in due, dato che Merlozoro qui non c'è probabilmente sono il solo ad interessarmene, però questo tiro può valere per quasi tutti.
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=6tA8r3s0HEs#t=161
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Ebbeh, io dello snooker me ne fregavo letteralmente, anche se una partita a biliardo ogni tanto me la sparo. In passato ci andavo meno perché detestavo stare ore in ambienti pregni di fumo e col male agli occhi.
Alla tv una sera mi sono messo a guardare O'Sullivan solo perché ne avevi parlato tu.
E, se non ho capito male, lui è mezzo italiano o un quarto. Insomma ha una qualche origine italiana.
Alla tv una sera mi sono messo a guardare O'Sullivan solo perché ne avevi parlato tu.
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Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Sì, sua madre è siciliana, mentre suo padre (ex re del porno) è uscito di galera l'anno scorso, perché aveva ucciso uno, probabilmente in maniera praeterintenzionale.Lemond ha scritto:Per il settore *altro* vi presento uno dei più bei colpi che abbia visto in vita mia nello "snooker* uno sport per il quale non apro una discussione specifica, perché se in C.W eravamo in due, dato che Merlozoro qui non c'è probabilmente sono il solo ad interessarmene, però questo tiro può valere per quasi tutti.
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Pensa Lemond che i primi tempi che leggevo snooker non sapevo letteralmente cosa fosse, immaginavo un gioco tipo freccette o lancio degli anelli...
Comunque se avrò occasione darò un'occhiata (a volte mi capita di guardare il biliardo su raisport )
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Nelle nebbie della "storia", insomma fra favola e realtà.
Nell'anno 106 l’imperatore Traiano (98-117), dopo la vittoria sugli Sciti, ordinò che tutti rendessero grazie agli dèi pagani e nell'anno 107, accadde a Traiano di passare per Antiochia. Qui gli dissero che il vescovo Ignazio apertamente confessava Cristo, e insegnava alla gente a disprezzare le richieste persistenti dell’imperatore Traiano. L’imperatore decise allora di mandarlo a Roma perché venisse gettato alle belve. Sant’Ignazio accettò con gioia la pena inflittagli. La sua disponibilità al martirio è stata attestata dai testimoni oculari, che accompagnarono Ignazio da Antiochia a Roma. Sulla strada per Roma, la nave salpò da Seleucia fermandosi a Smirne, dove sant’Ignazio incontrò il suo amico, il vescovo Policarpo. Clero e fedeli di altre città e villaggi si affollavano per vedere Ignazio. Egli esortò tutti a non temere la morte e a non piangere per lui. Nella sua Lettera ai cristiani di Roma, chiese di aiutarlo con le loro preghiere, e di pregare Dio perché lo rafforzasse nel suo imminente martirio per Cristo: “Io cerco colui che è morto per noi, ho il desiderio di Lui che è risorto per la nostra salvezza... In me, il desiderio è stato inchiodato alla croce, e nessuna fiamma di desiderio materiale è rimasta. Solo l’acqua viva parla dentro di me, dicendo: ‘Affrettati al Padre’”. Di preciso non si sa di che cosa fosse stato accusato da Traiano, che è noto anche per la sua clemenza, è da credere che tal Ignazio avesse dei nemici in loco molto accaniti contro di lui, comunque sia la cosa più importante del suo martirio è, a parere di chi riferisce la storia, che gli fu trovato inciso sul cuore il nome di Gesù Cristo a caratteri d'oro. Per questo motivo i cristiani presero in certi paesi il nome di theofori, che Ignazio stesso si era dato (portatore di Dio). Ciò che è altresì' da notare è che si permise ai cristiani di Roma di andargli incontro, il che prova chiaramente che si puniva lui in persona e non la setta.
Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Pensieri liberamente tratti da "La Democrazia ha bisogno di Dio" Falso! di Paolo Floris d'Arcais
Dio è compatibile con la democrazia? Domanda sconveniente e infatti nessuno la pone, perché sanno che la risposta potrebbe essere solo NO. O, se vogliamo essere un po' più sfumati potremmo rispondere: difficilmente, vale a dire solo se quel dio, che i credini si sono creato, li lascia liberi di scindersi fra cittadini e credenti e quindi di prescindere da Lui nella sfera pubblica. La democrazia significa infatti anche autonomia (fare leggi da sé stessi) e allora non si può essere eterodiretti.
Oggi purtroppo sembra egemonico il pensiero opposto che vede in Dio un ausilio della democrazia e uno spettro invece si aggira per il mondo: il laicismo. Tuute le religioni unite gli dànno la caccia; ma non solo, perché poi si accoda anche il filosofo dell'intransigenza repubblicana, un pensatore del fondamentalismo islamico, mascherato da "liberal" e troppe bandiere "no global" di un altro mondo possibile. Tutti quanti sembrano obbedire in coro all'intimazione di Heidegger, secondo cui "solo un Dio ci può salvare". Ma costui era nazista (mai pentito) e disprezzava la democrazia; e la salvezza, che aveva in mente, trasudava metafisica da tutti i pori!
Dio è compatibile con la democrazia? Domanda sconveniente e infatti nessuno la pone, perché sanno che la risposta potrebbe essere solo NO. O, se vogliamo essere un po' più sfumati potremmo rispondere: difficilmente, vale a dire solo se quel dio, che i credini si sono creato, li lascia liberi di scindersi fra cittadini e credenti e quindi di prescindere da Lui nella sfera pubblica. La democrazia significa infatti anche autonomia (fare leggi da sé stessi) e allora non si può essere eterodiretti.
Oggi purtroppo sembra egemonico il pensiero opposto che vede in Dio un ausilio della democrazia e uno spettro invece si aggira per il mondo: il laicismo. Tuute le religioni unite gli dànno la caccia; ma non solo, perché poi si accoda anche il filosofo dell'intransigenza repubblicana, un pensatore del fondamentalismo islamico, mascherato da "liberal" e troppe bandiere "no global" di un altro mondo possibile. Tutti quanti sembrano obbedire in coro all'intimazione di Heidegger, secondo cui "solo un Dio ci può salvare". Ma costui era nazista (mai pentito) e disprezzava la democrazia; e la salvezza, che aveva in mente, trasudava metafisica da tutti i pori!
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Pensieri liberamente tratti da "La Democrazia ha bisogno di Dio" Falso! di Paolo Floris d'Arcais
Il 1° aprile 2005 un certo pastore tedesco (ormai in pensione) tiene una conferenza, il cui passaggio fondamentale recita: "Dovremmo capovolgere l'assioma degli illuministi e dire, anche a chi non riesce a trovare la via dell'accettazione di Dio, che dovrebbe vivere "veluti si Deus daretur" come se Dio ci fosse". J. Habermas gli fa immediatamente da sponda e lui, l'erede di Francoforte, se la prende con gli intellettuali laicisti di stampo francese che propugnano il ritiro della religione dal campo pubblico. T. Ramadan, vezzeggiato come liberal da troppi media occidentali, ci va proprio "a nozze" aggiungendo che il cristianesimo ha moltio da imparare dall'islam in questo campo. E anche il presunto nuovo papa (Francesco) ribadisce la posizione del predecessore: "Quando la fede viene meno, i fondamenti del vivere comune vengono meno ... Se togliamo la fede in Dio si affievolirà la fiducia fra tutti noi, ci terremmo uniti solo per paura e la stabilità sarebbe minacciata". Ultimo, per il momento il filosofo cattolico, oltre che sardo, Deloglou, che discettando con Bodei sul tema della libertà, s'inventa la storia che essa ci può essere solo con la verità (di Dio). Va detto, "en passant" che il papa-boia li aveva preceduti tutti, perché si devono a lui le due formule di "revanche" contro i Lumi e cioè la condanna del "relativismo etico" e la defizione dell'illuminismo come la superbia luciferina con cui si rinnova addirittura il peccato originale!
Per riassumere la loro diagnosi è semplice e univoca: "Se si lascia l'uomo alla sua "autos nomos" ci sarà ogni tipo di abuso (tutto è permesso), solo la religione ci potrà salvare (vedi la leggenda del grande Inquisitore).
Il 1° aprile 2005 un certo pastore tedesco (ormai in pensione) tiene una conferenza, il cui passaggio fondamentale recita: "Dovremmo capovolgere l'assioma degli illuministi e dire, anche a chi non riesce a trovare la via dell'accettazione di Dio, che dovrebbe vivere "veluti si Deus daretur" come se Dio ci fosse". J. Habermas gli fa immediatamente da sponda e lui, l'erede di Francoforte, se la prende con gli intellettuali laicisti di stampo francese che propugnano il ritiro della religione dal campo pubblico. T. Ramadan, vezzeggiato come liberal da troppi media occidentali, ci va proprio "a nozze" aggiungendo che il cristianesimo ha moltio da imparare dall'islam in questo campo. E anche il presunto nuovo papa (Francesco) ribadisce la posizione del predecessore: "Quando la fede viene meno, i fondamenti del vivere comune vengono meno ... Se togliamo la fede in Dio si affievolirà la fiducia fra tutti noi, ci terremmo uniti solo per paura e la stabilità sarebbe minacciata". Ultimo, per il momento il filosofo cattolico, oltre che sardo, Deloglou, che discettando con Bodei sul tema della libertà, s'inventa la storia che essa ci può essere solo con la verità (di Dio). Va detto, "en passant" che il papa-boia li aveva preceduti tutti, perché si devono a lui le due formule di "revanche" contro i Lumi e cioè la condanna del "relativismo etico" e la defizione dell'illuminismo come la superbia luciferina con cui si rinnova addirittura il peccato originale!
Per riassumere la loro diagnosi è semplice e univoca: "Se si lascia l'uomo alla sua "autos nomos" ci sarà ogni tipo di abuso (tutto è permesso), solo la religione ci potrà salvare (vedi la leggenda del grande Inquisitore).
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
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Fra i teorici che appoggiano con entusiamo il ruolo pubblico della religione citeremo prevalentemente Habermas, perché è il meno sospetto di concessione sui principii e per lui è tassativo abbandonare l'ateismo tradizionale o qualunque idea di collisione tra sapere scientifico e fede. Tanto è vero che al cittadino senza fede viene intimato di riconoscere un potenziale di verità alle immagini religiose del mondo. (sic ) Sempre secondo costui i credenti (per me è meglio chiamarli credini ) devono poter esprimere e motivare le loro convinzioni in un linguaggio religioso anche quando non trovano per esse "traduzioni" laiche. Homo sapiens a causa dell'illuminismo si aggira in un labirinto di finitezza, saturo di incombente angoscia e di morte che nessuna opulenza di consumi (se finisse la crisi) potrebbe riscattare.
L'esempio preclaro è dato dagli S.U.A. dove la religione, che non si immischia mai direttamente nel governo della società, deve però essere considerata come la prima delle loro istituzioni politiche, quella che ha impedito che in questa federazione anche una sola persona abbia osato avanzare la massima che "tutto è permesso". Seguaci di questa religione fra gli uomini politici americani ne troviamo a bizzeffe e se ci approndisce un po' specialmente ... TUTTI! Non c'è, diceva Gaber, un popolo più stupido di quello americano.
Fra i teorici che appoggiano con entusiamo il ruolo pubblico della religione citeremo prevalentemente Habermas, perché è il meno sospetto di concessione sui principii e per lui è tassativo abbandonare l'ateismo tradizionale o qualunque idea di collisione tra sapere scientifico e fede. Tanto è vero che al cittadino senza fede viene intimato di riconoscere un potenziale di verità alle immagini religiose del mondo. (sic ) Sempre secondo costui i credenti (per me è meglio chiamarli credini ) devono poter esprimere e motivare le loro convinzioni in un linguaggio religioso anche quando non trovano per esse "traduzioni" laiche. Homo sapiens a causa dell'illuminismo si aggira in un labirinto di finitezza, saturo di incombente angoscia e di morte che nessuna opulenza di consumi (se finisse la crisi) potrebbe riscattare.
L'esempio preclaro è dato dagli S.U.A. dove la religione, che non si immischia mai direttamente nel governo della società, deve però essere considerata come la prima delle loro istituzioni politiche, quella che ha impedito che in questa federazione anche una sola persona abbia osato avanzare la massima che "tutto è permesso". Seguaci di questa religione fra gli uomini politici americani ne troviamo a bizzeffe e se ci approndisce un po' specialmente ... TUTTI! Non c'è, diceva Gaber, un popolo più stupido di quello americano.
Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Pensieri liberamente tratti da "La Democrazia ha bisogno di Dio" Falso! di Paolo Floris d'Arcais
Per millenni l'umanità ha fondato la convivenza di ogni suo "branco" sul Trascendente: il Sacro, cui si deve obbedire, scaturigine di ogni sovranità. Da circa tre secoli invece l'Homo sapiens si permette di ragionare con la propria testa, tenderebbe anche alla democrazia, ma un governo così perfetto non è fatto per gli uomini. La democrazia è un programma molto temerario e deve anche offrire ai cittadini, liberi e uguali, quel senso dell'esistenza che, nel mondo antico, era decretato (una volta per tutte) dalla Divina Volontà.
La distribuzione spaventevolmente disuguale dei ruoli, del potere e della ricchezza la si chiamava Provvidenza, perché a tutti assicurava di poter sedere accanto a Dio nel "banchetto" finale, una vita finalmente vera, dove "gli ultimi saranno i primi".
Insomma nell'ordine provvidenziale anche l'ingiustizia più mostruosa (la sofferenza dei bambini o l'olocausto di un popolo) può trovare il suo imperscrutabile (per definizione) senso, ma in democrazia no, essa deve essere risarcita "hic et nunc" altrimenti rimane un'ingiustizia irredimibile. Ecco allora come si spiega che a legittimare la presenza del Sacro non siano solo i bigotti, ma anche le sinistre post-moderne, permeate di radicale intransigenza contro ogni dominio terreno.
D'accordo, assumiamo pure per ipotesi che la democrazia abbia bisogno di Dio, però dobbiamo anche domandarci: "E' possibile la coesistenza?"
Per millenni l'umanità ha fondato la convivenza di ogni suo "branco" sul Trascendente: il Sacro, cui si deve obbedire, scaturigine di ogni sovranità. Da circa tre secoli invece l'Homo sapiens si permette di ragionare con la propria testa, tenderebbe anche alla democrazia, ma un governo così perfetto non è fatto per gli uomini. La democrazia è un programma molto temerario e deve anche offrire ai cittadini, liberi e uguali, quel senso dell'esistenza che, nel mondo antico, era decretato (una volta per tutte) dalla Divina Volontà.
La distribuzione spaventevolmente disuguale dei ruoli, del potere e della ricchezza la si chiamava Provvidenza, perché a tutti assicurava di poter sedere accanto a Dio nel "banchetto" finale, una vita finalmente vera, dove "gli ultimi saranno i primi".
Insomma nell'ordine provvidenziale anche l'ingiustizia più mostruosa (la sofferenza dei bambini o l'olocausto di un popolo) può trovare il suo imperscrutabile (per definizione) senso, ma in democrazia no, essa deve essere risarcita "hic et nunc" altrimenti rimane un'ingiustizia irredimibile. Ecco allora come si spiega che a legittimare la presenza del Sacro non siano solo i bigotti, ma anche le sinistre post-moderne, permeate di radicale intransigenza contro ogni dominio terreno.
D'accordo, assumiamo pure per ipotesi che la democrazia abbia bisogno di Dio, però dobbiamo anche domandarci: "E' possibile la coesistenza?"
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- Messaggio n°18
Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Ipotizziamo di affidare la democrazia a Dio, ma quale Dio? Quel dio che intendiamo noi, taglia fuori alcuni miliardi di Homo sapiens: induisti, buddisti, scintoisti, animisti, zoroastriani, per citare solo alcuni culti. Considerali pure, con arroganza monoteistica "quantité négligeable" e restiamo al Dio-unico e personale. Ma non cambia granché, perché anche il dio-unico è molteplice:): c'è quello impronunciabile di Abramo, che ha mandato il figlio sulla terra e il terzo (in ordine cronologico) che non ha nessun figlio e men che mai è uno e trino. :DE poi ciascuno di essi ha discepoli di diversa tendenza "a iosa" che hanno passato gran parte del tempo passato a scannarsi fra loro, ma anche oggi non è che fra, ad es. sciiti e sunniti i diverbi siano solo teorici e dalle bombe in Irlanda non è che siano passati secoli.
Ma sfiancandoci in un estremo sforzo e identificando l'unico Dio col Cristo/Dio della Chiesa cattolica apostolica romana; non avremmo risolto un bel nulla, perché si definiscono cattolici sia il Boia e Ratzinger, che vogliono l'eutanasia trattata come omicidio che Hans Kung e Don Giovanni Franzoni, entrambi protagonisti del Concilio Vaticano II , che vedono nell'eutanasia un diritto per ogni uomo e anzi, nelle circostanze estreme in cui il malato terminalo la invoca, l'unica soluzione davvero cristiana. La legislazione australiana (con quella degli S.U.A.) è probabilmente l'unica ad assumere il principio di uguaglianza religiosa, evitando ad es. ogni discriminazione fra religioni storiche e *sette*, perché nessuno potrebbe distinguerle in base a considerazioni logiche. Ad es. c'è una credenza meno credibile che pretendere che un po' di farina e acqua possa essere *realmente* il corpo di un uomo probabilmente mai esistito, trattandosi più che altro di una figura letteraria di duemila anni fa? Né si vede perché le truffaldine guarigioni promesse dagli imbonitori massmediali pentecostali possono essere considerate più inverosimili di Padre Pio, Lourdes e Medjugorie?
Ma sfiancandoci in un estremo sforzo e identificando l'unico Dio col Cristo/Dio della Chiesa cattolica apostolica romana; non avremmo risolto un bel nulla, perché si definiscono cattolici sia il Boia e Ratzinger, che vogliono l'eutanasia trattata come omicidio che Hans Kung e Don Giovanni Franzoni, entrambi protagonisti del Concilio Vaticano II , che vedono nell'eutanasia un diritto per ogni uomo e anzi, nelle circostanze estreme in cui il malato terminalo la invoca, l'unica soluzione davvero cristiana. La legislazione australiana (con quella degli S.U.A.) è probabilmente l'unica ad assumere il principio di uguaglianza religiosa, evitando ad es. ogni discriminazione fra religioni storiche e *sette*, perché nessuno potrebbe distinguerle in base a considerazioni logiche. Ad es. c'è una credenza meno credibile che pretendere che un po' di farina e acqua possa essere *realmente* il corpo di un uomo probabilmente mai esistito, trattandosi più che altro di una figura letteraria di duemila anni fa? Né si vede perché le truffaldine guarigioni promesse dagli imbonitori massmediali pentecostali possono essere considerate più inverosimili di Padre Pio, Lourdes e Medjugorie?
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Tirando le somme si arguisce facilmente che il Dio-unico è innumerevole, più o meno come la fantasia dei suoi fedeli. Il che è logico, perché ogni monoteista trova nella volontà di Dio esattamente quello che vi ha proiettato e nell'obbedire alla sua Volontà non fa che seguire i propri valori morali che, così, diventano Valori Morali. "Mutatis mutandis" laddove c'è libertà di opinione, non solo ciascuno immagina il proprio dio-unico a propria immagine e somiglianza, ma ha il diritto di farselo. E non a caso la libertà di opinione è la generalizzazione del diritto all'eresia e storicamente nasce dal frantumarsi della verità religiosa. D'altra parte finalmente si è capito che spacciare i proprio valori per "ukase" di Dio rende ogni conflitto più ampio e trasforma ogni dissenso in odio teologico inestinguibile!
In uno Stato la legge dovrebbe essere uguale per tutti e quindi è giocoforza che nessuno possa imporre "erga omnes" la volontà del Proprio Dio. D'altra parte ci sia di insegnamento quel "Dio è con noi" sulla bocca di tutti prima di una battaglia, che si è trasformato in un recente passato in "Got mit uns".
Le vittime delle guerre di religione non sono solo di ieri, perché proprio nei nostri tempi si legge di una terribile nemesi nei confronti di cristiani in alcune parte del globo e, d'altra parta negli S.U.A. ci sono medici abortisti assasinati da ... Ergo, rovesciando, la famosa frase di Ivan Karamazov "Con Dio tutto è permesso"" ci si rende conto che siamo più vicini alla logica. Finché si agisce in nome proprio i danni saranno limitati, ma nel Nome di Dio ogni limite svanisce, ogni capriccio si ammanta di dovere assoluto e ogni straccio di opinione si tinge di un non negoziabile fanatismo! Inservibile si dimostra anche il "passepartout" del dare a Cesare ... perché questo aforisma non ci dice chi decide che cosa spetti a Dio e cosa a Cesare e quindi la "democrazia" può solo rispondere che Dio deve diventare dio, nell'esilio dorato di ogni sfera di privata coscienza.
In uno Stato la legge dovrebbe essere uguale per tutti e quindi è giocoforza che nessuno possa imporre "erga omnes" la volontà del Proprio Dio. D'altra parte ci sia di insegnamento quel "Dio è con noi" sulla bocca di tutti prima di una battaglia, che si è trasformato in un recente passato in "Got mit uns".
Le vittime delle guerre di religione non sono solo di ieri, perché proprio nei nostri tempi si legge di una terribile nemesi nei confronti di cristiani in alcune parte del globo e, d'altra parta negli S.U.A. ci sono medici abortisti assasinati da ... Ergo, rovesciando, la famosa frase di Ivan Karamazov "Con Dio tutto è permesso"" ci si rende conto che siamo più vicini alla logica. Finché si agisce in nome proprio i danni saranno limitati, ma nel Nome di Dio ogni limite svanisce, ogni capriccio si ammanta di dovere assoluto e ogni straccio di opinione si tinge di un non negoziabile fanatismo! Inservibile si dimostra anche il "passepartout" del dare a Cesare ... perché questo aforisma non ci dice chi decide che cosa spetti a Dio e cosa a Cesare e quindi la "democrazia" può solo rispondere che Dio deve diventare dio, nell'esilio dorato di ogni sfera di privata coscienza.
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Ma vogliamo fare "l'avvocato di dio", nonostante quel che precede e poniamoci, in chiave reazionaria, con coloro che pensano: "un altro mondo è possibile". La reintroduzione di Dio nella città di tutti avrebbe argomenti per risultare applicabile?
La democrazia non è solo conta dei voti, è anche dia-logos, altrimenti avremmo la nota "dittatura della maggioranza". Il reciproco argomentare (vedi etimologia di parlamento) in maniera ragionevole è un requisito irrinunciabile. Proviamo con giochino matematico a dimostrare come fra democrazia e dittatura il passo sia breve. Il 51% di credenti decide di togliere il voto agli atei -> fuori; fra i credenti la maggioranza è formata da cristiani e quindi -> gli altri credenti; i cattolici sono in numero superiore agli altri e -> i non cattolici ed ecco che a comandare "in toto" resta il 13% circa dell'originario popolo avente diritto al voto.
Gli anticorpi da coltivare contro simile minaccia sono noti: la divisione dei poteri, inaliemabili diritti di ogni individuo, tutela delle minoranze, etc. Però possono anche non bastare, come dimostrano i casi del fascimo in europa e forse l'unico fragilissimo fondamento è il sussistere di un "ethos" diffuso in modo pervasivo fra i cittadini, il che significa scegliere sempre la motivazione invece "perché sì".
Ritorniamo all'argomentazione che, per essere tale, deve rivolgersi a tutti e comprensibile a tutti, ergo non può far leva su ragioni "imperscrutabili" o misteri più o meno gaudiosi.
Quanto ai valori, in una democrazia possono esistere solo quelli minimi (costituzionali) desunti dal principio "una testa un voto" cercando che quest'ultimo sia il più possibile libero da ogni condizionamento, compreso il conformismo di maggioranza, sempre in agguato. L'esempio che ci viene alla mente e che mai in democrazia si devono presentare proposte di legge come "dicktat", ma occorre sempre persuadere i con-cittadini con ragioni che appartengano al comune orizzonte logico e costituzionale.
La democrazia non è solo conta dei voti, è anche dia-logos, altrimenti avremmo la nota "dittatura della maggioranza". Il reciproco argomentare (vedi etimologia di parlamento) in maniera ragionevole è un requisito irrinunciabile. Proviamo con giochino matematico a dimostrare come fra democrazia e dittatura il passo sia breve. Il 51% di credenti decide di togliere il voto agli atei -> fuori; fra i credenti la maggioranza è formata da cristiani e quindi -> gli altri credenti; i cattolici sono in numero superiore agli altri e -> i non cattolici ed ecco che a comandare "in toto" resta il 13% circa dell'originario popolo avente diritto al voto.
Gli anticorpi da coltivare contro simile minaccia sono noti: la divisione dei poteri, inaliemabili diritti di ogni individuo, tutela delle minoranze, etc. Però possono anche non bastare, come dimostrano i casi del fascimo in europa e forse l'unico fragilissimo fondamento è il sussistere di un "ethos" diffuso in modo pervasivo fra i cittadini, il che significa scegliere sempre la motivazione invece "perché sì".
Ritorniamo all'argomentazione che, per essere tale, deve rivolgersi a tutti e comprensibile a tutti, ergo non può far leva su ragioni "imperscrutabili" o misteri più o meno gaudiosi.
Quanto ai valori, in una democrazia possono esistere solo quelli minimi (costituzionali) desunti dal principio "una testa un voto" cercando che quest'ultimo sia il più possibile libero da ogni condizionamento, compreso il conformismo di maggioranza, sempre in agguato. L'esempio che ci viene alla mente e che mai in democrazia si devono presentare proposte di legge come "dicktat", ma occorre sempre persuadere i con-cittadini con ragioni che appartengano al comune orizzonte logico e costituzionale.
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- Messaggio n°21
Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Del dia-logos può far parte Dio? Evidentemente NO. Far pesare nel discorso una "verità" o un "valore" derivanti dalla fede, significa rivolgersi solo a chi di quel credo è già partecipe e di quel dogma è cieco assertore, perché gli altri possono solo rispondere "Il tuo Dio non è il mio". La fede, quando pretende di partecipare al dibattito pubblico è solo un ossimoro, ovvero una forma di autismo identitario. Dio deve essere messo al bando dalla vita pubblica e il cittadino deve argomentare sotto la propria responsabilità e soprattutto con la sua testa, se vuole essere d'accordo con il principio "una testa un voto". ;)L'argomento Dio è solo un altro modo di imporre lo "ipse dixit" che non richiama certo la democrazia! La pretesa della chiesa che le loro "pecorelle" contino in quanto cattolici non è altro che l'altra faccia del fondamentalismo islamico, che ha come carta costituzionale il ... Corano! :(La verità di chi non accetta il laicistico esilio di dio dalla democrazia si chiama: Teocrazia". Dio deve entrare in politica esattamente come nella scienza che con Laplace rispose a Napoleone, che lo interrogava sul perché non aveva dato alcuno spazio all'azione del creatore nelle sue teorie: "Cittadino, primo Console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi". :DNon nominare il nome di Dio è il primo comandamento della convivenza Politica, poiché il pronunciarlo non è mai INVANO.
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Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Di più. Se prendiamo sul serio l'eguaglianza in materia religiosa è ovvio che nessunu credente possa prevalere su gli altri (che sono miscredenti) altrimenti avremmo una discriminazione, condannata dall'art. 3 della Costituzione. Al riguardo le corti di giustizia europee hanno pronunciato due sentenze opposte sulla liceità o no del crocifisso nelle scuole. Possiamo rilevare che la seconda, quella che ha salvaguardato la legge fascista, si basa su sottili acrobazie giuridiche, ma la logica ci dice che il crocefisso è il simbolo di UNA religione e non esempio universale dell'umana sofferenza. E quell'UNA religione si è distinta nella storia per le sofferenze che ha inflitto a tutti gli altri: crociate, che ha come etimo croce, accusa di deicidio dell'intiero popolo ebraico che il nazismo (got mit uns) ha portato alle estreme conseguenze, tutte le guerre e persecuzioni religiose da Costantino in poi, la SANTA Inquisizione etc. Un minimo di filologia storica autorizza, o forse impone, di leggere nel crocefisso il simbolo contro cui la "democrazia" ha dovuto combattere per affermarsi.
Altra cosa incomprensibile è la non parità delle offese. Infatti UNA religione può considerare le concorrenti come pura menzogna, superstizione, vituperio, "satana che si maschera da angelo della luce" (lett, Paolo ai Corinzi, per non parlare poi degli strali rivolti a chi non è credino tout court! Mentre nel codice italiano è prevista ancora una sanzione amministrativa a carico di chi bestemmia! Non so quanto dovrei pagare io per tutte le volte che ho detto "Accidenti a Pionono, che è un beato canonizzato dal Papa-boia. )
E allora ecco il ritorno alla censura, sulla scia della violenza dell'islamismo contro chi osa fare vignette contro Maometto, i momoteismi si sentono affratellati da ciò e ciascuna religione rispolvera con gran gioia i rispettivi "Sillabi".
Altra cosa incomprensibile è la non parità delle offese. Infatti UNA religione può considerare le concorrenti come pura menzogna, superstizione, vituperio, "satana che si maschera da angelo della luce" (lett, Paolo ai Corinzi, per non parlare poi degli strali rivolti a chi non è credino tout court! Mentre nel codice italiano è prevista ancora una sanzione amministrativa a carico di chi bestemmia! Non so quanto dovrei pagare io per tutte le volte che ho detto "Accidenti a Pionono, che è un beato canonizzato dal Papa-boia. )
E allora ecco il ritorno alla censura, sulla scia della violenza dell'islamismo contro chi osa fare vignette contro Maometto, i momoteismi si sentono affratellati da ciò e ciascuna religione rispolvera con gran gioia i rispettivi "Sillabi".
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- Messaggio n°23
Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Torniamo al punto e diciamo, senza edulcorazioni, che la religione resta un fatto privato, che ha diritto di manifestarsi in forma pubblica solo come culto, il che significa che nessun tipo di riferimento di tipo religioso può essere consentito alle formazioni politiche. Confessare fin dal nome (es. D.C. o Fronte islamico di salvezza) la volontà di negare la democrazia (che non può essere di parte) significa conculcare "a priori" i diritti degli altri. (contro l'art. 49 Cost)
Ma è nei luoghi dove il cittadino avrebbe bisogno di più conforto che oggi si opera una disuguaglianza invereconda per la democrazia: servizio militare, carceri, ospedali. Ma è la scuola soprattutto a costituire il banco di prova cruciale per la Democrazia (e non democrazia). Il luogo di trasmissione dei saperi che in qualche modo forma (anche se a me questa parola pare orribile, perché la forma si dà ad es. con uno stampo) il cittadino. Il che significa che il discente deve assimiliare, fin dall'infanzia, il patrimonio di conoscenze accumulato nei secoli dall'homo sapiens. Perché mai dovrebbe essere tenuto a lungo all'oscuro della verità sull'origine che tutti ci accomuna: la nascita per evoluzione da una singola cellula marina, ;)E invece è obbligatorio lo studio dei "Promessi sposi" che, a prescindere dal fatto che Manzoni sapeva scrivere, è un inno alla stupidità umana in cui tutto dipende dalla volontà di dio e nel quale i personaggi principali positivi, fra Cristoforo e il cardinale Borromeo, sono cattolici, ancorché irreali e il Manzoni stesso prende in giro Don Ferrante per le sue false dotte-dottrine (giustamente), ma sottace sulla superstizione di tutti intorno ad una presunta (P)rovvidenza che aiuterà (senza fallo) i poveri!
La compianta Levi Montalcini aveva predisposto un programma darwiniano per le scuole elementari, ma la pronta reazione di ministri oscurantisti ... e negli S.U.A. addirittura si cerca di mettere sullo stesso piano evoluzionismo e creazionismo, mentre Hannnah Arendt ci aveva ammonito che quando una verità scientifica viene retrocessa a mera opinione, il totalitarismo ha compiuto un bel passo in avanti.
Ma è nei luoghi dove il cittadino avrebbe bisogno di più conforto che oggi si opera una disuguaglianza invereconda per la democrazia: servizio militare, carceri, ospedali. Ma è la scuola soprattutto a costituire il banco di prova cruciale per la Democrazia (e non democrazia). Il luogo di trasmissione dei saperi che in qualche modo forma (anche se a me questa parola pare orribile, perché la forma si dà ad es. con uno stampo) il cittadino. Il che significa che il discente deve assimiliare, fin dall'infanzia, il patrimonio di conoscenze accumulato nei secoli dall'homo sapiens. Perché mai dovrebbe essere tenuto a lungo all'oscuro della verità sull'origine che tutti ci accomuna: la nascita per evoluzione da una singola cellula marina, ;)E invece è obbligatorio lo studio dei "Promessi sposi" che, a prescindere dal fatto che Manzoni sapeva scrivere, è un inno alla stupidità umana in cui tutto dipende dalla volontà di dio e nel quale i personaggi principali positivi, fra Cristoforo e il cardinale Borromeo, sono cattolici, ancorché irreali e il Manzoni stesso prende in giro Don Ferrante per le sue false dotte-dottrine (giustamente), ma sottace sulla superstizione di tutti intorno ad una presunta (P)rovvidenza che aiuterà (senza fallo) i poveri!
La compianta Levi Montalcini aveva predisposto un programma darwiniano per le scuole elementari, ma la pronta reazione di ministri oscurantisti ... e negli S.U.A. addirittura si cerca di mettere sullo stesso piano evoluzionismo e creazionismo, mentre Hannnah Arendt ci aveva ammonito che quando una verità scientifica viene retrocessa a mera opinione, il totalitarismo ha compiuto un bel passo in avanti.
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- Messaggio n°24
Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
Un aforisma latino recitava "Mens sana in corpore sano" che oggi riguarda anche l'educazione sessuale e il consultorio medico per il controllo della gravidanza dovrebbe essere di "routine" per gli adolescenti, senza che i genitori possano intervenire. Tanto più necessaria questa assistenza, per prevenire tutto quello che di orribile ci può essere in materia, una per tutte le mutilazioni sessuali! Anche nello sport non sono accettabili interferenze religiose e non si può far nuotare, ad es. una ragazza con il velo! Che, a differenza di chi crede sia una libera scelta, è il più smaccato simbolo di sudditanza della donna! La soluzione francese è l'unica ragionevole il resto è solo e sempre sopportare il terrorismo psicologico. Infine la questione che neppure la Francia (nonostante la legge Compte del 1905) ha il coraggio di affrontare: le scuole confessionali. L' "ethos" repubblicano (o laicista) è sì un'ideologia, ma la sola che può far coprpo unico con la democrazia, perché è un "minimo comun denominatore", mentre quali principii può avere un cittadino rispettoso della "legge uguale per tutti" con un credino, più o meno importante per il quale la norma che vale è solo quella che corrisponde alla propria immaginazione religiosa. Mi viene a mente l'infame Girolamo Savonarola che è stato il primo a fondare il *Partito degli onesti* (dIPIETRO chi era costui?) e, a differenza del molisano il domenicano per quanto riguarda i piccioli lo era davvero, ma di onestà intellettuale e di non violenza non conosceva l'abc.
Infine parliamo del luogo geometrico di tutte le tensioni: i temi eticamente sensibili, quali il divorzio, l'aborto, matrimoni a prescindere dal sesso, sperimentazioni sulle staminali, eutanasia. Ognuno, dotato di capacità ragionativa, comprenderà bene che la soluzione dell' "Aut aut" perentorio peccato o reato, è facile e diamo qualche accenno.
Il matrimonio indissolubile è una farsa e vede esempi anche fra le religioni monoteiste, dove la bigamia e il ripudio sono moneta corrente.
La legge sull'aborto fu impedita in Polonia dal papa-boia, evocando l'olocausto nazista e dichiarando illegittimo un parlamento schierato "pro choice" e in Italia è parzialmente abrogata la legge attraverso l'uso massiccio e opportunistico della c.d. "obiezione di coscienza", imposta da C.L. Ma che bell'ossimoro che un dipendente pubblico debba contravvenire alla legge, perché un'associazione privata gli impone di farlo! Sulle cellule staminali, matrimoni gay ed eutanasia il discorso sarebbe troppo lungo e troppe volte rifatto, quindi qui non serve, tanto il concetto è chiaro.
Infine parliamo del luogo geometrico di tutte le tensioni: i temi eticamente sensibili, quali il divorzio, l'aborto, matrimoni a prescindere dal sesso, sperimentazioni sulle staminali, eutanasia. Ognuno, dotato di capacità ragionativa, comprenderà bene che la soluzione dell' "Aut aut" perentorio peccato o reato, è facile e diamo qualche accenno.
Il matrimonio indissolubile è una farsa e vede esempi anche fra le religioni monoteiste, dove la bigamia e il ripudio sono moneta corrente.
La legge sull'aborto fu impedita in Polonia dal papa-boia, evocando l'olocausto nazista e dichiarando illegittimo un parlamento schierato "pro choice" e in Italia è parzialmente abrogata la legge attraverso l'uso massiccio e opportunistico della c.d. "obiezione di coscienza", imposta da C.L. Ma che bell'ossimoro che un dipendente pubblico debba contravvenire alla legge, perché un'associazione privata gli impone di farlo! Sulle cellule staminali, matrimoni gay ed eutanasia il discorso sarebbe troppo lungo e troppe volte rifatto, quindi qui non serve, tanto il concetto è chiaro.
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- Messaggio n°25
Re: Libri non di ciclismo - religione ed altro
A proposito di "pro vita" e pro non si sa che, i veri odiatori della vita sono coloro che parlano senza conoscere certe patologie così orribili nei neonati che non voglio esemplificare per non guastare la giornata a chi legge. Questi che vorrebbero sottoporre alla tortura quei poveri nasciturio nati per il solo fanatismo ideologico, che non conosce la pietà, ma solo un efferato "ad maiorem Dei gloriam". Ma che volete farci i "media" sono in mano dei perbenisti che non possono andare contro la Santa Madre Chiesa e allora si spiega che, per ritornare ad un discorso già fatto, un medico possa fare il suo mestiere quando e come vuole, peur sapendo ormai, prima di cominciare a studiare, che un chirurgo ha nei suoi doveri anche quello di interrompere un gravidanza. "Mutatis mutandis" si pensi a un poliziotto che voglia esercitare il diritto all'obiezione di coscienza nel non voler portare le armi: lo prenderebbero per pazzo e perché un medico ospedaliero no?
E veniamo all'omosessualità che per i monoteismi è un comportamento contro natura! In che senso questo "contro natura" non si è mai capito. Non certo perché negli animali non sia diffusa, perché ad es. nel bisonte americano i rapporti più frequenti sono di questa natura, il tricheco adotta la pederastia per moltio mesi dell'anno, la bisessualità è la norma fra le balene grigie, i delfini tursiopi e le pecore domestiche. E poi ...
Per l'home sapiens l'omosessualità è esistita in tutte le epoche e in alcune fra le più grandi civiltà tenuta in altissima considerazione: è conosciuta da tutti la Grecia. Se si lascia perdere dio, al limite (ma proprio al limite) si potrà eventualmente sostenere che solo un maschio e una femmina entro una determinata età posso adottare un bambino, però questo è un argomento pericoloso proprio per chi lo sostiene. Infatti come si può giustificare i tanti Istituti per orfani abbandonati, dove la "santità" di qualche prete faceva le veci di padre e madre?
Per farla breve è l'intiera vita sessuale che la democrazia deve restituire alla libertà: fra adulti consenzienti è vietato vietare!
E veniamo all'omosessualità che per i monoteismi è un comportamento contro natura! In che senso questo "contro natura" non si è mai capito. Non certo perché negli animali non sia diffusa, perché ad es. nel bisonte americano i rapporti più frequenti sono di questa natura, il tricheco adotta la pederastia per moltio mesi dell'anno, la bisessualità è la norma fra le balene grigie, i delfini tursiopi e le pecore domestiche. E poi ...
Per l'home sapiens l'omosessualità è esistita in tutte le epoche e in alcune fra le più grandi civiltà tenuta in altissima considerazione: è conosciuta da tutti la Grecia. Se si lascia perdere dio, al limite (ma proprio al limite) si potrà eventualmente sostenere che solo un maschio e una femmina entro una determinata età posso adottare un bambino, però questo è un argomento pericoloso proprio per chi lo sostiene. Infatti come si può giustificare i tanti Istituti per orfani abbandonati, dove la "santità" di qualche prete faceva le veci di padre e madre?
Per farla breve è l'intiera vita sessuale che la democrazia deve restituire alla libertà: fra adulti consenzienti è vietato vietare!
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