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    Libri non di ciclismo - religione ed altro

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    Messaggio Da Lemond Ven Nov 15, 2013 5:10 pm

    Promemoria primo messaggio :

    Ho letto che Nino ha una notevole passione per la Commedia (come la mia amica Baccella, anche lei scrittrice) e allora gli propongo questo http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/testimoni-del-tempo-lezioni-sulla-divina-commedia-1-puntata/22082/default.aspx
    A me queste puntate sono piaciute molto, spero anche a qualcun altro.


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    Messaggio Da Lemond Dom Mar 16, 2014 8:21 am

    Fede e ragione XX

    Se accettassimo che la religione è solo un insieme di simboli pre-razionali di cui ogni popolo e cultura primitiva ha avuto bisogno per formarsi una propria identità e appartenenza, il conflitto fra fede e ragione sarebbe immediatamente risolto. La religione troverebbe il suo unico fondamento in quei sentimenti *irrinunciabili* che precedono ogni discorso razionale. Irrinunciabili perché non possiamo proprio liberarci dai pre-giudizi che ci sono stati inculcati da bambini (vedi Vallauri e il suo "la religione, ai tempi nostri, dovrebbe essere vietata ai minori!"  Evil or Very Mad ) E allora i bambini, diventati adulti in questo modo, possono stare in questa "cultura" nel modo giusto, solo sapendo di non abitare la verità, ma un tentativo di dare un senso di identità e di appartenenza al fedele. Pure il teologo Mancuso argomenta che oggi il cristiano non può fare a meno di sentire dentro di sé il dubbio di essere intolleranre, settario e chiuso (in una parola dogmatico) e quindi si trova di fronte ad un'aporia: non può rinunciare alla superiorità della sua fede, ma appena la dichiara, sente in coscienza che c'è qualcosa che non va. confused
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    Messaggio Da Lemond Dom Mar 16, 2014 8:45 am

    Il caso Italia

    Ahi serva Italia, di dolore ostello, 
    nave sanza nocchiere in gran tempesta, 
    non donna di province, ma bordello! 


    Come si può spiegare il fatto che l'italiano non si sente tale?

    Forse perché l'Italia è tale solo da 150 anni, mentre nei secoli precedenti era divisa e governata dagli stranieri, per cui lo Stato era identificato con loro e magari il suddito nutriva, per il potere, sentimenti ostili. La cultura dello "Stato nemico" ha sviluppato in tutti i suoi aspetti, anche i più degenerati, quel tratto esasperato di individualismo, per cui ciascuno si fa "gli affari suoi", nel più completo disimpegno dell'interesse generale. L'Italia, per di più, ahinoi, è un paese cattolico che, come vuole l'immagine di Agostino d'Ippona, pretende la subordinazione della "città terrena" alla "città celeste. Questa gerarchia si fonda sulla destinazione dell'individuo -> ultraterrena. All'uomo va il compito di conseguire la propria salvezza, e lo Stato deve solo ridurre gli ostacoli che si frappongono in questo percorso. Nel pensiero cristiano morale e politica divaricano e infatti Rousseau scrive: "Il cristiano è "a priori" un cattivo cittadino, perché costui guarda solo al suo interesse particolare -> il paradiso."
    Infine c'è da dire che, cristianesimo o no, l'etica a cui le nostre coscienze sono sensibili, è molto arretrata. Ad es. certi furti complicati, i più dannosi per la società, che riguardano l'alta finanza, non sono stati introiettati dalla coscienza collettiva nel nostro paese. L'intreccio di tutto ciò ha come conseguenza il livello di bassa moralità civile della politica italiana e che porta/ha portato al comando gente come Berluska, Bossi, Di Pietro, grillo i nuovi D.C. etc.  Evil or Very Mad
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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 17, 2014 7:29 am

    Fede e ragione XXI

    Come cerca di uscire Mancuso da questa "impasse"? Attraverso il ribaltamento "del piano logico", non più la verità come è stata elaborata dalla filosofia, a partire dal principio di non contraddizione, ma la verità che si realizza soltanto attraverso l'amore, perché, secondo lui, o la verità si sa trasformare in energia spirituale che indirizza e dà forma alla vita o è solo il suo pallido riflesso: l'esattezza. Sad 
    Una volta modificato il concetto di verità e tradotto in "energia spirituale" il conflitto fra fede e verità si risolve, ma a che prezzo? Semplicemente, rifiutandosi di fare i conti con la ragione e quindi chiedendo ad essa come il Tertulliano del "credo quia absurdum" o Agostino "quae non videtur" il proprio sacrificio. Se si accetta di non ragionare, tutto torna, perché il cristianesimo è la sola religione che ha fatto scendere Dio da cielo e ha chiesto ai fedeli di scorgere il nuovo dio nel volto del prossimo. Questo è l'amore/carità cristiana, secondo Mancuso. Ma carità precipua dell'amore è il rispetto di chi ipotizza che chi non appartiene alla mia fede sia più vicino alla verità di quanto non lo sia io con la mia. Può il cristiano concedere questo?  confused
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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 17, 2014 8:13 am

    Nera luce, parte Sesta (V)

    Il significato immanente ovunque presupposto: Y. approva il bene ed esecra il male, è messo in questione da una quantità di parole dello stesso Y. per noi inaccettabili. Le richieste di immolazioni sacrificali di primogeniti o animali, la pena di morte comminata per una serie impressionante di peccati-reati, compresi quelli sessuali e di eresia; l'incentivazione della guerra e di carneficine, estese fino al genocidio, di popolazioni inermi; l'ossessione del puro e dell'impuro etc. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Mad
    Le parole di Y che scagliano le più selvagge maledizioni della storia contro il suo popolo in caso di infedeltà, che fanno prevalere senza pietà l'ortodossia religiosa sugli stessi legami famigliari. Se uno di loro ti dirà: "Andiamo a servire altri dei" ... Tu dovrai ucciderlo, sarà la tua mano la prima contro di lui per metterlo a morte e la mano di tutto il popolo continuerà l'esecuzione. (Deuteronomio 13,7-11)
    Queste parole di dio sono per noi altrettanto inaccettabili moralmente e giuridicamente quanto le parole del papa che attribuiscono allo spirito santo la volontà che gli eretici, in termini di cattolicesimo romano, vengano bruciati vivi.
    I significati immanenti sono ancora più inaccettabili sul piano del valore di quanto i significati transitivi siano accettabili sul piano del fatto.
    Chi ripercorra con attenzione le gesta, per così dire "internazionali" compiute o volute da Y. in Esodo, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, si trova di fronte ad una serie sconvolgente, disgustosa, di stragi, carneficine e genocidi, impossibili da giustificare non solo in termini di fraternità universale, ma spesso anche in termini di diritto internazionale elementare. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Mad
    Segue nel testo (quasi l'intiera pag. 163) tutta una serie di riferimenti al libro dei libri! libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Mad
    In definita possiamo concludere che là dove arriva l'Israele di Y. dobbiamo realisticamente immaginare l'innalzarsi al cielo di un lezzo di cadaveri e d'incendio: la "storia della salvezza" per Israele è storia maledetta per gli altri.
    La motivazione "sacra" delle stragi non migliora certo la situazione. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Muro
    Concludo questa parte con una nota positiva: "Meno male che" Y. non ha fatto quello che gli viene attribuito di aver fatto e non ha detto quello che gli viene attribuito di aver detto. Sarebbe molto peggio (per noi oggi) se gli eventi fossero effettivamente accaduti e quelle parole fossero state effettivamente pronunciate. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Diavoletto
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    Messaggio Da Lemond Mar Mar 18, 2014 7:50 am

    Fede e ragione XXII


    Se la filosofia è amore per il sapere accertabile non può che opporsi ad ogni visione del sapere accertato una volta per tutte con presupposti fideistici. E allora come spiegare quelle correnti di pensiero filosofiche che non escludono una destinazione ultraterrena alla condizione umana? Tanto più che la scienza ci fornisce risposte ragionevoli alle grandi domande tradizionali. Siamo delle scimmie appena modificate, l'inizio è avvenuto con il Bing bang e sappiamo che non andiamo da nessuna parte, perché il futuro (credo sia per la teoria dei quanti) è indeterminabile. Inoltre, quando parliamo di uomo, ci riferiamo solo all'Homo sapiens, ma in realtà sono esistiti altri tipi umani, ancorché ormai estinti. Dato tutto ciò e se ci affidiamo, com'è giusto, alle scienze dure più la logica come il grado uno della certezza umana, credo che non andiamo lontani dal vero nell'affermare che Dio non è mai esistito e l'anima immortale neppure. Del resto poi il concetto di anima è stato introdotto da Platone e solo per uno scopo didattico: pervenire attraverso numeri e idee a un sapere oggettivo, che non sarebbe stato possibile raggiungere attraverso le informazioni derivanti dalle sensazioni corporee (che sono sempre soggettive). Fu Agostino che camuffò l'anima di Platone, che riguardava la gnoselogia, sppostandola nel registro della salvezza e da allora i suoi seguaci hanno saputo fare buona "propaganda fidei".  Mad
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    Messaggio Da Lemond Mar Mar 18, 2014 8:12 am

    Il Caso Italia II

    ho letto del come e del perche' falli l'iniziativa berlusconiana in francia con la Cinque (non ho accenti gravi in tastiera sorry, leggasi in francese)

    e realizzavo, se non ho capito male, che proprio quella tv di paillettes e lustrini risultava maccheronica e inopportuna anche alle esigenze elettorali di mitterand e compagnia socialista bella..

    le nazioni europee sono insofferenti alla pagliacciata mediatica che invece ci viene proprinata a piene mani in italia, e ora, alla luce delle grandi coalizioni trasversali si capisce perche' nessuno si oppose alla lottizzazione rai e alla valanga di merda di mediaset..faceva e fa comodo atutti drogare la mente dell'opinione pubblica con una rete di informazione televisiva in stile bulgaro..

    assegni falsi e scoperti utili a tutti..

    Ma il punto, secondo me, non è tanto la televisione "in sé" che è dannosa, perché se si vede che è formata da lustrini e paillettes è anche ben presente il fatto che sia "altro da sé". Invece quando ormai "tutti" guardano la televisione essa non è più um mezzo, ma il fine, per il quale i fatti accadono. Un'enorme numero di azioni infatti non sarebbe compiuto se si sapesse "a priori" che i mezzi di comunicazione non ne dessero notizia. Oggi, purtroppo, il mondo accade solo perché lo si comunica è un mondo di fatti per l'informazione. Ed è in questo modo che si forma "il consenso" per Grillo, per Berluska, oppure per Matteo, un consenso che non cerca l'essenza di questi soggetti, ma si limita alla conoscenza della loro rappresentazione e quindi l'opinione pubblica è ridotta a specchio della televisione che celebra la propria descrizione del mondo. Anche in passato le cose andavano, più o meno in questo senso, però nel mondo tecnologico non ci restano ormai più spazi alternativi e infatti Pannella che cerca in tutti i modi di fare in modo diverso ... non esiste come politico, ma solo come fenomeno "da baraccone" in qualche trafiletto di cronaca "buffa" (riguardo ad es. all'ennesimo sciopero della fame/sete). libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 1718701760 

    La televisione ha ricondotto la vista, dalla decodificazione dei segni grafici (propria del libro) alla semplice percezione delle immagini che, sugli schermi, si susseguono, con una conseguente modificazione dell'intelligenza che regredisce ad una forma più elementare. "Guardare!" è più facile che "Leggere" e la tendenza, dobbiamo renderecene conto, è che l'"Homo sapiens" sta per essere soppiantato dall"Homo videns", che non è portatore di un pensiero, con conseguente impoverimento nel capire. E, com'è not, una moltitudine che "non capisce" è il bene più prezioso di cui può disporre chi ha interesse a manipolare le folle!
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    Messaggio Da Lemond Mar Mar 18, 2014 10:15 am

    Nera luce, parte sesta P.S.

    L'anatema, in ebraico herem (tipico quello di Gerico) è un genocidio religioso integrale: vengono sterminati tutti gli esseri umani e tutti gli animali; gli oggetti materiali vengono bruciati o donati al santuario di Y. La città viene rasa al suolo, bruciata, cancellata per sempre, se possibile, dalla faccia della terra. L'isaelita che si appropria di beni anatemizzati, ossia consacrati a Y. che se ne compiace, viene lapidato e/o bruciato vivo insieme con la sua famiglia. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Claplibri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Claplibri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Clap
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 19, 2014 7:49 am

    Fede e ragione XXIII

    Fede e ragione possono essere visti in dia-cronia e cioè una come passato, l'altra venuta dopo e quindi la ragione (inventata dai greci) non ha niente da spartire con ala fede, nata con l'uomo. Chi è  indiano, in giapponese o altro si professa fedele della religione del luogo di nascita e così noi, nati in occidente siamo (sono) cristiani per ...  accidente. Smile 
    La fede in un entità superiore nasce dal luogo e dalla consapevolezza dei limiti dell'uomo e soprattutto del suo destino mortale che la nostra specie, unica consapevole, fatica a d accettare.
    Pertanto ci mettiamo (si mettono) in ginocchio a quella figura che chiamiamo Dio e gli chiediamo aiuto per vivere quella condizione che è pur sempre la nostra. In ultima nalisi, quindi, la fede riguarda la sopravvivenza di una comunità, di una cultura, di una civiltà, che è nata prima della ragione e che quest'ultima sta uccidendo.
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 19, 2014 8:16 am

    Il primo papa? confused 

    Ma ci sarà qualcuno ai giorni nostri che crede in quel famoso "calembour" *Tu sei Pietro e su questa pietra io ...*? Ma davvero iddio si è servito a quel tempo di un gioco di parole, che in lingua greca e/o aramaica non significava nulla?  confused 
    Qualcuno sostiene comunque che tal Cephas sia stato il primo vescovo di Roma, ma è abbastanza noto che in quei tempi, e per molto tempo ancora, il vescovado non esisteva, perché la comunità cristiana prese forma gerarchica solo verso la fine del II secolo. Può anche darsi che il Nostro fosse andato a Roma e vi fosse messo in croce, ma perché i romani dovevano fargli il "favore" di metterlo "a testa in giù"? Ma tutte queste sono solo illazioni, senza nessuna prova. L'unica lettera trovata "di suo pugno" egli dice di essere a Babilonia e allora  confused 
    Per quanto riguarda la persona, Paolo (Saulo) lo rimproverava aspramente per tutta una serie di azioni contrarie alla legge ed altri lo criticavano perché amava troppo il denaro (degli altri) e aver fatto morire Anania, appunto perché non gli aveva consegnato tutti i suoi averi! E poi ci sarebbe anche altro.
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 19, 2014 8:25 am

    Nera luce, parte Settima (I)

    Aforismi


    Raggruppo in questa sezione riflessioni rapide su temi non più attinenti alla diceologia, ma anch'essi cruciali o per il solo cattolicesimo, o per ogni cristianesimo, in quanto "species" particolarissima del "genus" teismo. E' una tappa che ci introduce nel reame ontologico del trascendente, paesaggi intieramente fatti di persone prive di materia. Si guarderà soltanto la persona cristologica, la persona divina unitrinitaria e la persona mariologica, mentre la figura gigantesca dell'Unico, dell'Ens a sé, sarà affrontata in seguito, perché oggetto anche della "teologia naturale" filosofica e comune a tutti i monoteismi. Però è chiaro che la sua inimmaginabilità si contagia, per la proprietà transitiva, dai monoteismi ai cristianesimi. Qualunque dogma cristiano che contenga il Nome da non nominare invano ("Gesù è dio, dio è trinità, Maria è madre di dio") soffre comunque dell'oscurità impenetrabile del concetto dell'Unico. Basterebbe questo a rendere impenetrabile il cristianesimo e quindi apofatici i cristiani intellettualmente seri; invece il cristianesimo dogmatico, quello del Credo, non rischiara, ma aggiunge all'oscurità del monoteismo, altre oscurità. La pretesa cristiana di conoscere in Gesù di Nazaret, il Volto "che non si può vedere senza morire" è una pretesa, uno slancio, del cuore che non vuole pensare e ci spiega che la soluzione sta in una parola molto comoda: "mistero".
    Perché non dichiararlo, questo coacervo, senz'altro assurdo? Forse perché (come già il concetto stesso di "dio" è talmente astruso e astratto da non poter essere realmente capito e quindi da lasciarti il dubbio che sei tu che non capisci, che sei in torto; in questo preciso senso (combino un pensiero di Alan Watts con una frase di Borges) il dogma cristiano è "il capolavoro della letteratura fantastica". libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Bigsmile
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    Messaggio Da Lemond Gio Mar 20, 2014 8:56 am

    Fede e ragione XXIV

    Secondo il relativismo (il contrario, cioè, dell'assolutismo) non si dà una sola Ragione, ma tante ragioni, quante sono le culture all'interno delle quali una certa ragione si è costituita, garantendo magari a quella cultura la sopravvivenza e la tradizione da trasmettere alle generazioni successive. Se davvero ci fosse una ragione, capace di "verità oggettive", sarebbe inutile la democrazia e più in generale la discussione fra gli uomini. Quindi la "verità" delle religioni si riduce alla questione della "validità" di una cultura o di un'altra e la fede è il sentirsi dipendente di un'eredità storico-culturale, niente di meno, ma anche niente di più. Se oggi la religione cristiana, quella che vige all'interno della nostra cultura, vuole avere un futuro, deve recuperare quanto c'è di autentico nel messaggio divino: non certo la fondazione metafisica di Dio (e la sua ipostatizzazione), da cui discende la verità assoluta, ma nel colloquio fra gli uomini, da cui nasce il rispetto dell'altro e quell'amore che nessun altra religione ha diffuso, facendo dell?Occidente, una cultura cristiana. Una sorta, per dirla in breve di cristianesimo-ermeneutico. In questa ipotesi o la chiesa accetta quest'invito o non ha altra possibilità  che risolversi nel fondamentalismo. Evil or Very Mad
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    Messaggio Da Lemond Gio Mar 20, 2014 9:31 am

    Nera luce, parte Settima (II)

    Cristologia

    Vero Dio



    Quelle che hanno in comune tutti i cristiani (compreso ad es. i testimoni di Geova) è Cristo (non Gesù), creduto appunto il dio incarnato, vissuto, morto e risorto. La cristologia è, per definizione, il centro del dogma pancristiano. Cristo è il redentore dell'umanità dal peccato originale e seconda persona della santissima trinità. Cristo è vero dio e vero uomo. Gesù è il nome di un uomo (nota mia: di un piccolo ebreo arrivista, sostiene Woody libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Bigsmile), Cristo è invece il nome di un ente cristologico.
    La cosa (che la maggioranza crede sia) quasi certa è l'esistenza di un un uomo, mentre la questione è se quell'uomo fosse dio.
    Quanto non si deve dimenticare mai è che un uomo non può essere dio, come dio è dio. Essere dio come dio è, significa essere l'Essere necessario ed un uomo non può esserlo. Quindi deve essere dio in qualche altro modo (umano), perché se lo fosse in modo divino, vederlo sarebbe morire alla vita umana, mentre si dice che Gesù sia stato visto da molti e nessuno è morto (per questo).
    Per la stessa ragione, dio non può essere uomo, come un uomo è uomo.
    Ma l'unico modo di essere veramente qualcosa è esserla come lo sono quelli che lo sono e quindi non possiamo non dedurne che dire che Cristo è dio non dice quello che veramente interessa e cioè che proprio l'umanità del Gesù di N. sia dio, e che quindi si possa dire: "Dio, l'ebreo del tempo dell'imperatore Augusto", "Dio ha mangiato come mangiamo noi", "Dio ha desiderato le donne come noi ed ha goduto come godiamo noi", etc.
    Queste cose invece non si possono dire, in quanto dio non può digerire, godere o morire e quindi nessuna cristologia può far sì che un umano sia dio come ...
    Dio in quanto tale non può (ripeto) morire, ma quello che interessa è proprio il fatto che dio muoia, non che muoia un uomo di nome Gesù, perché questo la sappiamo fare tutti.
    Dio non è nato, è nato un uomo
    Dio non ha sofferto, ha sofferto un uomo
    Dio non è morto ...
    Dio è l'Essere necessario onnipotente o non serve! Ma l'E.N. non è onnipotente al punto da poter fare cose come nascere, soffrire, morire, e nemmeno può abrogare il principio di identità e di non contraddizione.
    Quindi è nato, ha sofferto ... Gesù, ma questo non è certo notevole, la cosa notevole in Gesù è il modo in cui lo ha fatto.

     
    ____________________
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    Messaggio Da Lemond Gio Mar 20, 2014 2:51 pm

    Dario Fo  "Ci ragiono e canto"

    https://www.youtube.com/watch?v=PZY0SB9k7RA&feature=player_detailpage&list=PLs46TL8ktaqPmOFmv_gmj9zv6OkBrKNmO
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    Messaggio Da Lemond Ven Mar 21, 2014 7:41 am

    Fede e ragione XXIV (bis)

    Marzo 1656 muore 75enne James *Ussher* (n. 4/1/1581) l'arcivescovo
    anglicano di Armagh in Irlanda che calcolò "scientificamente" in base alla
    Bibbia la data del diluvio universale al 25/11/2348 prima dell'era volgare
    e quella della creazione dell'universo al 23/10/4004 a.e.v.

    Secondo la scienza moderna l*'età dell'Universo* dal Big Bang ad oggi è
    stimata in circa 14 o15 miliardi di anni, (con l'approssimazione di un
    paio di miliardi di anni in più o meno.), Dunque la scienza non ha la
    pretesa di esser tanto precisa quanto il Vescovo irlandese, ma d'altro
    canto l'errore di costui (e della Bibbia) è di almeno una dozzina di
    miliardi di anni! Persino la vita sulla terra ha miliardi di anni: circa 4..


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    Messaggio Da Lemond Ven Mar 21, 2014 8:03 am

    Fede e ragione XXV

    Da quando Platone ha teorizzato che tutte le cose nascono dal nulla e nel nulla ritornano, ha posto le basi del nichilismo occidentale, che poi ha trovato in Nietzsche l'epigono. Nulla significa che anche Dio non è una verità eterna, ma una credenza che nasce nella storia, si estingue e muore. E poiché la convinzione che tutto diviene è comune sia alla Chiesa che alla cultura laica/ista, la prima non può certo pretendere che Dio rappresenti un'eccezione! Infatti il senso nichilistico del divenire domina il mondo delle Chiesa: "diventare" pecccatore da parte dell'uomo; "diventare" carne da parte del verbo e il "divenire" in cui si fa ogni evento della storia della salvezza. C'è poi la più temibile obiezione contro Dio, data dall'agire umano attraverso la tecnica, che sembra capace di sodisfare qui, su questa terra, le più profonde e antiche aspirazioni dell'uomo: potenza, ricchezza, piacere, felicità, senza dover attendere l'avvento del regno celeste.
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    Messaggio Da Lemond Ven Mar 21, 2014 8:32 am

    Nera luce, parte Settima (III)

    Tu solo hai parole di vita eterna



    S'impongono allora, per un cristiano, le cristologie "dal basso", quelle senza incarnazione.
    Proviamo a dire: solo Gesù, il "vero uomo" Gesù, è nato, vissuto etc. ma lo ha fatto in modo straordinario, sublime, "divino". In questo senso merita di essere chiamato "Messia" o "Cristo", perché è il più unito a dio tra tutti gli uomini di ogni tempo.
    Da questa frase, se ne possono derivare senza fatica tutti i titoli cristologici:
    Gesù uomo è il "figlio", perché figlio è chi fa la volontà del padre.
    Gesù uomo è "Logos, Verbum, Parola" perché meglio di qualsiasi altro rivela la parola di dio e manifesta, con i suoi atti e con la sua morte, il padre.
    Gesù uomo è "Kyrios, Dominus, Signore", perché è signore di uomini colui che gli uomini devono imitare. E per definizione gli uomini devono seguire colui che meglio obbedisce a dio (il figlio), che meglio lo manifesta (il verbo).
    Per le stesse ragioni Gesù può ben essere detto capo, o testa, della chiesa dei suoi sudditi, discepoli, seguaci.
    Il tutto senza bisogno dell'impossibile: "Gesù è dio", dunque senza bisogno di incarnazione e trinità. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Wink
    Questa "cristologia dal basso" non è affatto poco: è già un grosso cristianesimo, perché dire che in Gesù s'incontra dio più che in ogni altro uomo passato e futuro, non è atto di conoscenza, ma atto di fede che eccede la ragione.
    Tutti i non cristiani non sarebbero d'accordo ed, anche fra i propensi a dirsi cristiani, molti avrebbero difficoltà col Gesù dottore severissimo in materia di sesso, dottore terrorizzante in materia d'inferno, dottore ultra-assertivo in materia di dio. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Mad
    Ma, per lo meno, cadrebbe l'inciampo della cristologia ontologica, con i suoi dogmi così astrusi (o resi tali perché non apparissero menifestamente assurdi), come vedremo ...
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    Messaggio Da Lemond Sab Mar 22, 2014 8:17 am

    Fede e ragione XXVI

    La regola di Gregorio Magno è sempre stata che la fede non ha merito se è sostenuta dalla ragione.  Smile 
    Intorno all'anno mille il monaco Pier Damiani era solito discutere con l'abate Desiderio di Montecassino sull'onnipotenza di Dio e negli stessi anni si parlava molto intorno alla transustansazione, cioè se essa fosse reale o simbolica? Su quest'ultimo argomento una parola importante fu detta da Lanfranco di Pavia, abate in Normandia: "In questioni di fede non si deve procedere con la sola ragione, ma bisogna far riferimento all'autorità della Scrittura e della Chiesa, preposta alla custodia della *vera dottrina."
    Ma proprio nell'abbazia benedettina di Bec (Normandia) i monaci contravvennero alla regola gregoriana, invitando il nuovo abate (Anselmo d'Aosta) ad esporre tutte le verità, in materia divina, secondo le necessità della ragione. Anselmo oltrepassa il divieto di Gregorio con il suo motto "ora et labora" e con quel *labora* intende che si deve anche usare la ragione e non l'ozio derivante dal solito "ipse dixit". Anselmo indi elabora la sua prova, che è passata alla storia, come *ontologica*, ma che prova è stata poi dimostrata non essere. Wink
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    Messaggio Da Lemond Sab Mar 22, 2014 8:38 am

    C'è pregiudizio e pregiudizio.
     
    La parola pregiudizio ha di solito un segno negatico, anche se poi così non è sempre. Ad es. la religione inoculata all'alba della storia del genere umano è stato certamente un pre-giudizio, ma esso ha fatto sì che l'uomo avesse una speranza e quindi fosse spinto a ... crescere e a diventare il "padrone del mondo". Però se, al giorno d'oggi, vi vengono a dire che qualcuno ad es. Maometto o Maria hanno fatto un viaggio in cielo, la vostra ragione si ribella, perché vi sembra un pregiudizio! Ma probabilmente i sacerdoti vi daranno dell'empio, perché in questo caso costoro sanno che è meglio mantenere i fedeli come tali: agli sciocchi si comanda meglio che agli altri. Wink
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    Messaggio Da Lemond Sab Mar 22, 2014 8:54 am

    E Paolo disse che senza

    Resurrezione ... non ci sarebbe la religione cristiana


    Nera luce, parte Settima (IV)

    Koan (ovvero, avviso pubblico) per i cristiani (da non dimenticare mai) : se è risorto non è dio, infatti costui, sebbene onnipotente, non può risorgere, perché è eterno, esiste necessariamente da sempre e per sempre.
    Un onnipotente può (forse) far risorgere un uomo, ma non può farlo con un Eterno. Una reale resurrezione di un cadavere sarebbe la prova che il morto non è dio (avrebbe forse senso il cadavere di dio?) libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Muro

    Nota mia: penso che per oggi possa bastare, perché questa deduzione sulla religione cristiana mi sembra sia sufficiente a ...


     
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    Messaggio Da Lemond Dom Mar 23, 2014 9:37 am

    Fede e ragione XXVII

    La prova ontologica di Anselmo è stata ripresa da molti filosofi e i credenti di tutti i tempi che hanno cercato prove dell'esistenza di Dio e, naturalmente, esse sono inconfutabili per coloro che le utilizzano, solo che provano soltanto (sfortunatamente per loro) che i credenti/credini *credono in Dio*. Twisted Evil Nella prova ontologica infatti la certezza è preesistente alla dimostrazione. La lezione che forse tutti possono trarre da questa diatriba fra credenti e no, è che i primi si basano di più sull'ontologia greca che non sul messaggio evangelico e "a fortiori" che i difensori della fede pensano di doverla sostenere con argomenti che non sono quelli di Gesù, ma di Platone e Aristotele che, senza esitazione, avrebbero relegato nel mito l'annuncio di un sedicente *Figlio di Dio*.  Twisted Evil
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    Messaggio Da Lemond Dom Mar 23, 2014 10:09 am

    Nera luce, parte Settima (V)

    Trinità



    Una volta acquisita la non afferrabilità in termini logici e realistici del concetto "dio-uomo" è dubbio che valga la pena esaminare criticamente anche il dogma trinitario, in quanto già carico di tutte le difficoltà che afflingono il concetto precedente; lo farò comunque, ma limitandomi ai problemi che la trinità di dio aggiunge in proprio.
    Dovremmo distinguere trinità da triteismo: dio è unico, nel senso che ce n'è uno solo, unitario, non composto, assolutamente semplice e indivisibile e persona nel senso di autocoscienza-beautitudine-intelligenza-amore. Dire che esiste dio, significa affermare che esiste un'unica persona-dio, una con se stessa.
    Il dogma trinitario nasce dalla divinizzazione, in aggiunta all'indiscusso padre e del necessario (cristianamente) dio-figlio (quello incarnato in Gesù) dell'un po' defilato dio-spirito santo. Sono tutti e tre persone eguali e distinte e per ognuna di esse, prese singolarmente, si deve dire *dio*. Esse agiscono ciascuna con azioni esclusivamente loro, per così dire, in prima persona. Il padre, fra l'altro, crea il mondo, il figlio vive una vita umana esemplare e forse resta uomo per sempre, anche tornato lassù; lo spirito feconda Maria, assiste il papa affinché sia infallibile "ex cathedra" in materia di fede, costumi etc.
    Per definizione, riassumendo, ci sono tre dio ed un unico dio nello stesso significato della parola *dio*, ma se dio è per essenza l'unico dio e ci sono tre, ognuno dei quali preso singolarmente è dio, ci sono tre, che presi singolarmente sono l'unico dio.
    Questo per quanto riguarda l'attributo dell'unicità, se poi si guarda a quello dell'unità, non si può che escludere ogni interna pluralizzazione di dio sotto qualsiasi aspetto, per esempio ogni interna distinzione di agenti, azioni, atti. Ma, come già accennato i Tre ne fanno di tutti i colori. Com'è compatibile questa ridda con la perfetta semplicità/unità/individualità dell'Uno? libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Mad

     
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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 24, 2014 8:48 am

    Fede e ragione XXVIII

    Che cos'è il fondamentalismo della religione cristiana? La non rinuncia a considerare la ragione subordinata ad essa. Ad es. qual è il senso di riabilitare Galileo e invece non dare credibilità alla biologia molecolare, alla geneticha e alle neuroscienze? E' bastata una piccola pratica scientifica come la fecondazione eterologa per fare assumere alla C.c. gli stessi atteggiamenti del Seicento.  Evil or Very Mad E anche con Darwin il discorso è analogo: è disposta ad accettare la teoria dell'rvoluzione, purché si ammetta che sia orientata e diretta da Dio. (Occam è passato invano)  Smile Tutto ciò rivela, forse, una sola cosa: l'incapacità della fede religiosa di contenersi nei propri limiti.
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    Messaggio Da Lemond Lun Mar 24, 2014 10:26 am

    Nera luce, parte Settima (VI)

    Dobbiamo chiederci come la mente umana sia potuta arrivare a tanto, cioè ad una serie di concetti del tipo "punto triangolare",
    quasi-evidentemente assurdi, integrati da una serie di concetti del tipo "non generato-da, bensì procedente-da", al limite del non senso e comunque non si vede proprio come verificabili. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 MadLa risposta storica si può anche trovare, ma non è intellettualmente molto edificante. L'astrusità delle spiegazioni teologiche non riesce a suscitare il senso del (sempre invocato come ultima risorsa) mistero! Suscita al massimo l'impressione del marchingegno, destinato a rendere non contraddittorio il contradditorio, esattamente la negazione del senso del mistero.
    Le "spiegazioni" dei teologi non sono al di là, sono un misto di "al di fuori e al di sotto" della ragione. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Wink
    Restano gli imbarazzi della preghiera (pensante). Come si fa a pregare "trinitariamente? E' facile invocare ogni persona presa singolarmente "Pater noster" "Veni, Sancte Spiritus (o Spirite)!" "Christe, eleison!" Ma come pregare dio "tout court"? Molti cristiani si rivolgono anche a *dio* genericamente, ma questo dio, che non è uno dei Tre, può essere o il dio monoteistico dei non cristiani o la trinità. Nel primo caso gli oranti cristiani, probabilmente senza accorgersene, invocano un dio diverso, mentre nel secondo c'è da temere che invochino un dio Quarto, la trinità appunto, che certamente non è né la prima, né la seconda, né la terza persona e quindi non può che essere un "Quartum Quid".
    Facciamo un esempio per chiarire meglio: un "dio amore" se si dimostrasse che l'amore ha struttura ternaria nel senso di essere fatto di tre persone ...
    Ma:
    a) non è sicuro che l'amore abbia struttura ternaria
    b) se l'avesse, e dunque dio dovesse essere trinità per *essere amore*, come potrebbero essere a pieno titolo dio le altre tre, ognuna presa singolarmente?
    Io invito i cristiani a fare, quando pregano, l'esperimento di chiedersi a chi esattamente si rivolgono e darsi una risposta sincera. Io, quando pregavo, se ci pensavo, mi ... bloccavo. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Mad
    Il problema più vero, che sfugge tra le diatribe teologiche, è poi sempre quello del realismo. libri - Libri non di ciclismo - religione ed altro - Pagina 10 Wink

     
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    Messaggio Da Lemond Mar Mar 25, 2014 8:21 am

    Fede e ragione XXIX

    Fra fede e sapere non ci sono mai stati buoni rapporti e gli episodi di scontro li conoscono tutti: dopo l'astronomia e la fisica è stato anche il turno della scienza medica a dover fare i conti con ... La devozione per l'immacolata concezione a Lourdes, nata poco dopo che Pio IX ne aveva proclamato il dogma, non la si deve tanto all'apparizione della Madonna, cosa abbastanza frequente nel mondo credino, quanto al fatto che la religione poteva rialzare la testa nella guarigione dei corpi. Oggi sembra che la medicina, pur nei suoi limiti ben riconosciuti, abbia avuto la meglio, ma finché ci sarà dolore nel mondo, probabilmente gli autobus per la cittadina francese saranno pieni.  Evil or Very Mad D'altra parte, se la fede può spostare le montagne, che volete che sia, in confronto, una gamba che manca?  Twisted Evil
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 26, 2014 8:37 am

    Marzo 1830 Joseph Smith, 24enne, pubblica "Il Libro di Mormon" a Palmyra, New York. In cui narra di aver ricevuto una rivelazione divina che lo invitava a restaurare i principi autentici del cristianesimo.Sostiene che ciò che scrive traduce gli scritti esistenti su alcune lamelle d’oro da lui scoperte con l’aiuto dell’angelo “Moroni”* , Secondo Smith le lamine erano scritte in lingua "egizia riformata" ed egli le avrebbe tradotte grazie a  "Urim e Thummim" due pietre per mezzo delle quali egli guardava lo scritto. Nessun  altro ha mai visto pietre e lamine, ma alcuni milioni di persone apparentemente normali in tutto il mondo gli credono fermamente, i Mormoni o Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell'Ultimo Giorno. A  causa della poligamia i mormoni sollevarono molto antagonismo per cui lasciarono New York per trasferirsi in vari stati (Ohio, Illinois) e stabilirsi infine nello Utah, dove fondarono Salt Lake City (1847). La particolarità della loro religione consta nell’ossessione per la salvezza degli antenati tramite il battesimo dei progenitori defunti identificati con ricerche genealogiche su immense basi dati anagrafici che accumuleranno.
    * Angelo Moroni: Etimologia religiosa non rivelata ma sul dizionario inglese “moron” risulta = sciocco.
     
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    Messaggio Da Lemond Mer Mar 26, 2014 8:58 am

    Fede e ragione XXX

    Jung coglie uno stretto nesso fra ritualità religiosa e terapia psichica: "Tutte le religioni sono sistemi psicoterapeutici che hanno il compito di conservare l'equilibrio dell'uomo. Fin dai tempi originari si è consapevoli del pericolo che corre la psiche, perciò lo stregone è sempre anche sacerdote, guaritore del corpo e dell'anima. Questo vale anche per il cristianesimo: l'uomo sofferente non trova mai aiuto nelle sue elucubrazioni, ma soltanto nella verità sovrumana, rivelata, che lo solleva dalla sua dolorosa condizione." Alcune di queste pratiche sono state raccolte e studiate da V. Lanternari (antropologo), in particolare il *tarantismo*, modo usato spesso in Italia meridionale e che si dice abbia ottenuto risanamenti di stati psichici alterati. La cura consiste nell'impiego di determinati ritimi musicali che suscitano un'agitazione maniacale, che viene ricondotto nel solco normale attraverso una danza iterata per tre giorni.

    P.S.

    Questo metodo, evidentemente per qualcuno, funziona meglio del Tavor.  Razz

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