Premessa
Emit, ti faccio una proposta. C'è già il 3d dedicato a Wheelmen:
http://www.ciclopassione.com/t629-wheelmen-il-texano-dagli-occhi-di-ghiaccio
te la senti di scriverci qualche passaggio ogni tanto? Non intendo necessariamente una traduzione, ma proprio una tua lettura di fatti, situazioni ed aneddoti che ritieni importanti.
Io il libro l'ho leggiucchiato in libreria (in particolare la parte di Merckx nel 1994), ma poi non l'ho preso perché non sono in periodo florido per problemi di tasse.
@Lemond
Tu vivi le storie del ciclismo in una forma narrativa. Distingui fra ciò che si sa e ciò che non si sa, come se un processo storico si esaurisse tra confessioni o cambi di regime.
E' come se, caduto un dittatore, all'istante si entrasse nella democrazia.
La storia italiana ha insegnato che caduto il fascismo la democrazia andava conquistata ogni giorno.
Ancor meglio è la storia russa, lì non c'è più un regime comunista ma la democrazia hanno continuato a vederla col binocolo.
Perché ho scritto ciò? Perché il lavoro di "ripulitura" dell'Uci non termina con la dipartita di McQuaid e soprattutto di Verbruggen. Perché dietro a loro vi era una pletora di persone create nei loro ruoli come cloni proprio dal suddetto duo. L'Uci prima di Verbruggen aveva forse una decina di dipendenti (ripeto forse, perché forse non aveva nemmeno una decina); oggi ad Aigle sono un centinaio (con uno stipendio medio di circa 100.000 franchi oltre benefits; non parliamo di stipendi da "media del pollo" ma proprio di stipendi reali). E sono tutte persone prese, scelte, selezionate dal duo di cui sopra.
Dopo i due mascalzoni Cookson deve liberarsi anche delle altre figure più compromesse con il vecchio regime, e penso in particolare ad Alain Rumpf, l'esecutore della globalizzazione pechinese.
E' evidente che non sarà semplice per Cookson reinstradare una struttura voluta e pensata secondo criteri parassitari. Ed è per questo che il suo primo atto è stato quello di sequestrare i pc e farne delle copie. Voleva avere una fotografia istantanea della struttura. e comportarsi opportunamente sulla base di informazioni dettagliate.
In ogni caso, da un punto di vista narrativo, non credo che emergeranno cose tali da cambiare il giudizio pessimo su questi luridi. Luridi erano e luridi resteranno.
@Emit Flesti
Non credo sia un caso che Wheelmen si chiami così, e non Wheelman.
Non c'era certamente uno schiavo della catena, ma c'erano (e ci sono!) tanti schiavi della catena (come ci sono schiavi del pallone, della mazza da baseball, della palla ovale, ecc. ecc.).
Ad ogni modo il libro si incentra su Lance Armstrong e sul sistema che lo ha sorretto nella più totale ipocrisia ed impunità (ovvero la parte di verità che ancora non è stata messa nero su bianco del tutto e che non riguarda Lance ma proprio il duo di cui sopra).
E' per questa ragione (il sistema) e perché il doping "storico" è connaturato con questo sport che ho deciso di mettere le discussioni su Armstrong (Wheelmen e intervista a CyclingNews) in questa sezione e non in quella sul doping.
Di converso ho forse erroneamente messo il libro di Rasmussen nella sezione "doping", perché quel libro arriva ad oggi, al doping di oggi! Il libro di Rasmussen è solo l'ennesimo sul doping, ma è il primo a sviscerare da dentro l'ipocrisia del ciclismo senza utilizzare lo strumento del pentimento, un esercizio che ormai è più che ridicolo. Rasmussen lo dice, lui non ha rimorsi per quanto fatto e gira sul lettore il grande dilemma: il ciclismo era così, io ho fatto questo, tu (lettore) al mio posto cosa avresti fatto?
Nella scelta di ghettizzare Rasmussen ha forse avuto il suo peso la provenienza dal forum di Cicloweb e quella partizione che è a dir poco manichea e celebrativa proprio di quella ipocrisia di cui i corridori per primi tendono a liberarsi (vedi Armstrong quando parla dei media che sapevano tutto; ASSOLUTA VERITA').
Me ne sono andato da quel forum per essere libero di esprimermi, senza per forza dover ribadire di continuo cose ovvie e perché se un lattante di ciclismo della redazione (seguivo il Tour quando il saccente vedeva la luce) ti definisce "gomblottista" ad un evento pubblico del forum (a cui non ero presente) è proprio perché quella non era più la mia comunità. Ne ho preso atto come hanno fatto anche altri per diverse ragioni, accomunate però dalla sostanziale mancanza di rispetto da parte dei redattori. Ma ciò che mi ha dato veramente fastidio (la vera rottura) è stato il negare che ciò fosse avvenuto. Quando si dice l'ipocrisia dei paladini della giustizia (voler assomigliare a Che Guevara quando si è come Fidel Castro).
Qua possiamo parlare (ed era un desiderio forte di fondo) senza frasi manieriste anche delle cose più imbarazzanti, evitando il pruriginoso e l'indugiare in tormentoni sfiancanti di quattro psicopatici. L'unica richiesta specifica è quella di metterci qualità, passione e contenuto, ciascuno nei propri limiti espressivi e con la propria personalità. Diciamolo proprio: a prova di trollo! La qualità di un forum non si misura dal numero di pagine e di post, ma dalla qualità delle stesse pagine e dei post.
Perché parlavo di ciò? Perché da tempo si parla di "Operazione Verità".
L'operazione verità non è necessariamente un elenco di confessioni. Quelle servono alla celebrazioni dell'ipocrisia. L'operazione verità è giustamente quella da te descritta: "una presa di coscienza collettiva".
Una presa di coscienza collettiva non può basarsi su motivazioni etiche. Quelle possono valere per alcuni. Ciò che è etico per me potrebbe non esserlo per altri.
Giusto per essere chiari, se fosse in commercio un prodotto efficace non rintracciabile dobbiamo stare certi che una parte considerevole del gruppo lo utilizzerà (in numero sempre maggiore sino alla quasi totalità). E' vero, è il riconoscimento della famosa frase "micheleferrariana". Non ho timore a prenderne atto, è tragicamente "normale".
Il libro di Rasmussen restituisce questa assoluta, cruda, disarmante verità.
Abbandoniamo lo sport per questo?
No, proprio no, è da qui che ripartiamo con la logica degli anticorpi.
Non è un caso che Armstrong abbia parlato della scelta dei corridori di introdurre la soglia del 50% di ematocrito. Non era ovviamente la disgraziata proposta "tecnica" il cuore del concetto, ma il fatto che in quella occasione va letta la prima "presa di coscienza collettiva" dei ciclisti.
Dove sta l'aspetto criminale di Verbruggen?
Invece di assecondare e favorire quella "presa di coscienza collettiva", preferì generare una caccia alle streghe e farne tesoro per le sue mire di controllo del giocattolo. Il ciclismo di oggi è plasmato da venti anni, durissimi da cancellare, di criminale ipocrisia costruita da Hein Verbruggen su un terreno fertile, storicamente fertile.
Il futuro del ciclismo deve ripartire da quella "presa di coscienza" di venti anni fa. Deve ripartire dalla riduzione del danno, utilizzando gli strumenti offerti dai passaporti biologici e steroidei in termini preventivi e non solo repressivi.
Io non avrei alcun problema a leggere che Miguel Indurain abbia assunto epo in tutti i suoi Tour ed in tutti i suoi anni di carriera. Il mio giudizio storico sul campione Miguelon non cambierebbe di una virgola; vaffanculo alle favolette e, in fondo, credo pure che la larga parte di chi segue lo sport non avrebbe il ben che minimo shock. Sta all'Uci pretendere dai media il rispetto sostanziale (se non proprio la stima) per una complessa e lacerante (anche individualmente) "operazione verità".
Mr. Cookson ha tutti gli strumenti intellettuali, il carisma e la personalità per condurre in porto questa operazione, nonostante l'appoggio ricevuto da ... in campagna elettorale.
Le ultime remore di Armstrong alla verità permangono ove verrebbe dimostrato che c'era una cosa che distingueva lui da Miguelon (dopati chimicamente allo stesso modo): lui era coperto dai vertici Uci, mentre Miguelon no (lo era come tutti gli altri in un tragico gioco collettivo).
Il suo orgoglio di atleta verrebbe meno del tutto e Armstrong è un uomo che vuole essere atleta per tutta la vita, perché lui è un - tipo di ragazzo "vincere ad ogni costo" (cit. intervista CyclingNews).
E, come scrisse bene Maìno, Armstrong era un atleta vincente, e piaceva anche (non a me) perché vinceva da americano. Così gli era stato insegnato e così gli era stato chiesto di fare l'atleta.
Perché è importante che Cookson e la Wada inquadrino la personalità di Armstrong?
Perché non possono e non devono uccidere un uomo morto (pubblicamente), ma soprattutto perché non hanno diritto di sopprimere l' "atleta Armstrong". Se sapranno capire la psicologia di questo simulacro mentale di Armstrong potranno avere tutte le informazioni necessarie da lui.
Perché è prioritario stigmatizzare e punire l'operato del "duo di Aigle" a imperitura memoria, perché mai più a nessun dirigente venga in mente di ripetere le infami gesta del duo.
Ad oggi abbiamo solo l'assurdità di 7 caselle di Tour vuote e di due dirigenti (di cui uno è ancora presidente "onorario"
) che sono ufficialmente solo stati sconfitti ad un turno elettorale.
Per questa ragione mi piace discutere con voi di queste faccende, sperando (forse ingenuamente sognando) di convincere quanti più possibile "altri" ad aprire gli occhi e ad abbandonare tanto la caccia alle streghe quanto l'ipocrisia. Perché l' "operazione verità" riguarda anche noi, semplici appassionati.