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RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
flatMatt- Grand Prix de Ouest-France
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RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Ho saputo oggi di questa grave notizia che merita un 3d: gli organizzatori delle corse come acquarone possono esser davvero implicati o lo sono quelli a livello finanziario? non conosco le dinamiche interne di RCS ma questa cosa, se confermata, potrebbe essere una mazzata fortissima. Quali risvolti può avere? rcs quest'anno faceva l'avara con raisport e poi gli soffiano almeno 13 milioni? la tecnica degli ammanchi è simile a montepaschi o come hanno fatto? incredibile!
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Provo a fare l'avvocato del diavolo ed a fare una analisi sulla base di ciò che conosco della gestione di sponsorizzazioni pubblicitarie sportive.
Chi ha gestito anche una piccola società sportiva sa come funzionino e su cosa oggi si basino le società sportive, anzi l'80% dello sport italiano. Non ritengo sia necessario aggiungere altro e non ritengo sia il caso di scrivere altro su quella che è una delle peggiori ipocrisie dello sport e di questo zozzo Paese che costringe tutti ad avere gli scheletri nell'armadio.
Nel contempo si parla di un ammanco di 13 milioni e visto il bilancio di Rcs Sport risulta un po' difficile immaginare che una banda di "furbi" di una società controllata da una delle holding più grandi e più politiche d'Italia possa fare il bello ed il cattivo tempo in quel modo. Un ammanco verosimile può essere nell'ordine di una cifra singola percentuale o frazionaria, non nell'ordine di un terzo, un quarto del bilancio di una controllata.
Posso consentirmi di avere qualche dubbio, qualche enorme dubbio?
E' possibile che Rcs Sport abbia potuto fare qualcosa per allinearsi, loro malgrado in un periodo difficile, alla prassi corrente? In quel caso l'ammanco non sarebbe un ammanco e qua mi fermo, tenendo però valida l'ipotesi in campo, anche perché si dice che la prassi andava avanti dal 2005 almeno.
Se l'ipotesi fosse valida (io personalmente la credo molto verosimile) da cosa potrebbe essere partita l'indagine? Chi ce l'aveva in particolar modo con il gruppo di funzionari di Rcs?
E se qualcuno avesse fatto arrivare un messaggio alla holding (i cui vertici avrebbero anche potuto non sapere; perché più d'uno pensa che loro non potessero non sapere) che qualcosa sarebbe arrivato alle autorità finanziarie, cosa avrebbe dovuto fare la holding? Semplice! Avrebbe avviato una inchiesta interna ed avrebbe poi fatto esposto alla Procura.
Il risultato sarebbe la decapitazione (per qualcuno) degli odiati vertici di Rcs Sport.
E qua vi sarebbe il primo risultato, con estremo gaudio di qualcuno.
Quali conseguenze potrebbe avere poi questa cosa?
Il Giro d'Italia, scoperta la prassi italiana delle sponsorizzazioni sportive, sarebbe ancora interessante per la holding Rcs immersa in un vortice di problemi finanziari e desiderosa di fare cassa a breve per ridurre l'indebitamento? La risposta è più che evidente.
Però è vero che il Giro d'Italia sia quasi un "bene culturale" di questo Paese.
Ecco che sarebberno pronte dopo qualche giorno le fanfare per il salvataggio del Giro d'Italia (e di Sanremo e Lombardia), pronte a richiedere allo Stato un indispensabile intervento per ragion di Stato. Lo vorrebbe il popolo, lo vorrebbero tutti.
Il Governo, lo Stato, il Presidente della Repubblica ... si farebbero carico (moralmente) del salvataggio e quale organo di garanzia potrebbe a quel punto finalizzare l'operazione?
Quello stesso organo che ha già fatto da Garante (dichiarazione unilaterale) in passato, organo che poi lo cederebbe in concessione ad organismi privati, magari ricreando un nuovo prodotto ciclistico ibrido fra ciclismo professionistico e ciclismo amatoriale di derivazione granfondo.
La banda del buco del soldo pubblico è già all'opera?
Ora tutti in gregge a processare la banda dell'ammanco. Dell'ammanco che forse nemmeno c'è.
Non disturbate il manovratore, nemmeno con lo sguardo!
Ps. Chi ha passato la notizia a Milano-Finanza?
Chi ha gestito anche una piccola società sportiva sa come funzionino e su cosa oggi si basino le società sportive, anzi l'80% dello sport italiano. Non ritengo sia necessario aggiungere altro e non ritengo sia il caso di scrivere altro su quella che è una delle peggiori ipocrisie dello sport e di questo zozzo Paese che costringe tutti ad avere gli scheletri nell'armadio.
Nel contempo si parla di un ammanco di 13 milioni e visto il bilancio di Rcs Sport risulta un po' difficile immaginare che una banda di "furbi" di una società controllata da una delle holding più grandi e più politiche d'Italia possa fare il bello ed il cattivo tempo in quel modo. Un ammanco verosimile può essere nell'ordine di una cifra singola percentuale o frazionaria, non nell'ordine di un terzo, un quarto del bilancio di una controllata.
Posso consentirmi di avere qualche dubbio, qualche enorme dubbio?
E' possibile che Rcs Sport abbia potuto fare qualcosa per allinearsi, loro malgrado in un periodo difficile, alla prassi corrente? In quel caso l'ammanco non sarebbe un ammanco e qua mi fermo, tenendo però valida l'ipotesi in campo, anche perché si dice che la prassi andava avanti dal 2005 almeno.
Se l'ipotesi fosse valida (io personalmente la credo molto verosimile) da cosa potrebbe essere partita l'indagine? Chi ce l'aveva in particolar modo con il gruppo di funzionari di Rcs?
E se qualcuno avesse fatto arrivare un messaggio alla holding (i cui vertici avrebbero anche potuto non sapere; perché più d'uno pensa che loro non potessero non sapere) che qualcosa sarebbe arrivato alle autorità finanziarie, cosa avrebbe dovuto fare la holding? Semplice! Avrebbe avviato una inchiesta interna ed avrebbe poi fatto esposto alla Procura.
Il risultato sarebbe la decapitazione (per qualcuno) degli odiati vertici di Rcs Sport.
E qua vi sarebbe il primo risultato, con estremo gaudio di qualcuno.
Quali conseguenze potrebbe avere poi questa cosa?
Il Giro d'Italia, scoperta la prassi italiana delle sponsorizzazioni sportive, sarebbe ancora interessante per la holding Rcs immersa in un vortice di problemi finanziari e desiderosa di fare cassa a breve per ridurre l'indebitamento? La risposta è più che evidente.
Però è vero che il Giro d'Italia sia quasi un "bene culturale" di questo Paese.
Ecco che sarebberno pronte dopo qualche giorno le fanfare per il salvataggio del Giro d'Italia (e di Sanremo e Lombardia), pronte a richiedere allo Stato un indispensabile intervento per ragion di Stato. Lo vorrebbe il popolo, lo vorrebbero tutti.
Il Governo, lo Stato, il Presidente della Repubblica ... si farebbero carico (moralmente) del salvataggio e quale organo di garanzia potrebbe a quel punto finalizzare l'operazione?
Quello stesso organo che ha già fatto da Garante (dichiarazione unilaterale) in passato, organo che poi lo cederebbe in concessione ad organismi privati, magari ricreando un nuovo prodotto ciclistico ibrido fra ciclismo professionistico e ciclismo amatoriale di derivazione granfondo.
La banda del buco del soldo pubblico è già all'opera?
Ora tutti in gregge a processare la banda dell'ammanco. Dell'ammanco che forse nemmeno c'è.
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perobeach- Clásica San Sebastián
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Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Quando dici "l'ammanco non sarebbe un ammanco" intendi dire che vi sarebbe una "gonfiatura" di un'entrata che non c'è ( o esposizione di spese che non sono state fatte ) ?
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Perobeach sto scappando ora. Posso solo dirti che il gruppo di potere del ciclismo italiano sta realizzando un golpe vero e proprio. Ci si sente via PM
Bulbarelli è stato fatto fuori ed a capo del ciclismo in Rai chi ci siamo trovati (notizia girata ieri e poco fa confermata) tale alessandro Fabretti da Roma, grande gladiatore.
Al mio via scatenate la Rai. Siamo al GRANde afFONDO.
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Valgiosimo- Grand Prix de Ouest-France
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Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
e quindi quando un gruppo di persone, che si chiamano solo per soprannome, un gruppo trasversale che abbraccia lobbisti, portatori d'acqua, dirigenti, politici, giornalisti, sportivi e componenti ed ex componenti delle forze dell'ordine
ecco quando abbiamo a che fare con questa gente
che riesce a far saltare una realtà come RCS
che ti organizza gare pessime
che organizza eventi ciclistici in barba a tutto e tutti
che querela siti web
che ha accesso a dati sensibili
che decide le sorti dei giornalisti Rai
che tira le fila di federazioni sportive
che ha influenza nel governo dello sport italiano
che
che
che
ecco allora
lasciamo perdere e andiamocene a casa
perchè siamo solo semplici appassionati
contro il sistema
ma quello vero con la S maiuscola
ecco quando abbiamo a che fare con questa gente
che riesce a far saltare una realtà come RCS
che ti organizza gare pessime
che organizza eventi ciclistici in barba a tutto e tutti
che querela siti web
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che tira le fila di federazioni sportive
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che
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ecco allora
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BenoixRoberti- Tour de France
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Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
No Valgiosimo, non mi fraintendere. Sono fatti separati. Non penso si possa mettere tutto sotto una regia unica.
C'è nel ciclismo un gruppo di potere che cerca di trarre utile da qualsiasi evento. Questo sì.
Ma ciò che succede in Rcs andrebbe scisso dalle possibili conseguenze.
C'è nel ciclismo un gruppo di potere che cerca di trarre utile da qualsiasi evento. Questo sì.
Ma ciò che succede in Rcs andrebbe scisso dalle possibili conseguenze.
apache- Clásica San Sebastián
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Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Mi sono perso qualche puntata, o la sezione RCS Sport non era economicamente una delle migliori in tutto il gruppo RCS?
Quindi, il giro e le altre manifestazioni sono a rischio?
Quindi, il giro e le altre manifestazioni sono a rischio?
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°8
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Formalmente è una delle migliori, ma si basa su prassi che forse non sono più possibili.
Non è possibile fare un ammanco di 13 milioni su bilanci da 30-40.
Ieri si è dimesso l'ex capo della concessionaria pubblicitaria Flavio Biondi.
Non è possibile fare un ammanco di 13 milioni su bilanci da 30-40.
Ieri si è dimesso l'ex capo della concessionaria pubblicitaria Flavio Biondi.
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°9
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
La vicenda Rcs Sport ha preso una piega negativa per il vecchio management.
Oggi è stato ufficializzato il licenziamento di Michele Acquarone e Giacomo Catano.
Acquarone ha convocato una conferenza stampa al Circolo della Stampa di Milano per giovedì mattina e dire la sua sui fatti che lo hanno coinvolto così pesantemente.
Aldilà di quella che sia la verità, non si può nascondere la tristezza che questa vicenda ispira.
Indicativo il tweet di un paio di giorni fa di Michele Acquarone:
https://twitter.com/micacquarone/status/407642960118173696/photo/1
ovvero l'immagine di Tienanmen dove un uomo solo si oppone ai tanks cinesi.
Saranno così potenti anche i tanks Rcs?
Il nuovo "generale" Rcs Sport dovrebbe essere Paolo Bellino, uomo dell'atletica molto sponsorizzato politicamente, organico al mondo Coni, ed alla politica dominante. Di lui si ricorda anche il ruolo di spalla di un grande "amico" (si fa per dire) del ciclismo, ovvero Franco Bragagna.
Franco Bragagna amico del ciclismo dopo quelle celebri frasi famose contro il nostro sport dopo la positività di Alex Schwazer:
Oggi è stato ufficializzato il licenziamento di Michele Acquarone e Giacomo Catano.
Acquarone ha convocato una conferenza stampa al Circolo della Stampa di Milano per giovedì mattina e dire la sua sui fatti che lo hanno coinvolto così pesantemente.
Aldilà di quella che sia la verità, non si può nascondere la tristezza che questa vicenda ispira.
Indicativo il tweet di un paio di giorni fa di Michele Acquarone:
https://twitter.com/micacquarone/status/407642960118173696/photo/1
ovvero l'immagine di Tienanmen dove un uomo solo si oppone ai tanks cinesi.
Saranno così potenti anche i tanks Rcs?
Il nuovo "generale" Rcs Sport dovrebbe essere Paolo Bellino, uomo dell'atletica molto sponsorizzato politicamente, organico al mondo Coni, ed alla politica dominante. Di lui si ricorda anche il ruolo di spalla di un grande "amico" (si fa per dire) del ciclismo, ovvero Franco Bragagna.
Franco Bragagna amico del ciclismo dopo quelle celebri frasi famose contro il nostro sport dopo la positività di Alex Schwazer:
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°10
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Cosa succede in Rcs? Cosa sta succedendo nello sport italiano? Le notizie recenti della vicenda Rcs sono queste di seguito e ciascuno le può leggere ed interpretare come vuole.
***********************
Michele Acquarone (Rcs Sport): “Mai preso un euro, ricorrerò contro il licenziamento”
(MF-DJ) Non ho mai preso un euro, ho sempre lavorato con il massimo impegno e con ottimi risultati e ignoro percio’ le ragioni per cui Rcs ha voluto individuare in me il capro espiatorio di una situazione che il perdurante silenzio da parte del gruppo lascia intendere come estremamente delicata e grave”.
A dirlo e’ Michele Acquarone, ex dg di Rcs Sport, nella conferenza stampa convocata dopo la lettera di licenziamento ricevuta qualche giorno fa dalla controllata del gruppo Rcs che opera nel settore degli eventi sportivi, in particolare il Giro d’Italia.
Acquarone era stato sospeso, insieme all’ad Giacomo Catano e al direttore diritti e relazioni esterne, Matteo Pastore, ‘in via cautelativa’ il 1° ottobre, a seguito dell’audit interno in merito alla natura di alcune transazioni bancarie svolte con associazioni collegate a Rcs Sport, che avrebbero determinato un ammanco di circa 10 milioni nel bilancio della societa’. All’inizio di novembre trapela la notizia dell’apertura di un fascicolo d’indagine dalla Procura di Milano su un presunto buco milionario nei conti di Rcs Sport: il procuratore aggiunto Francesco Greco e il pm Adriano Scudieri indagano sull’ipotesi di appropriazione indebita a seguito di due esposti presentati in Procura.
Nella conferenza stampa di oggi, Acquarone, che ha sottolineato di “non aver ricevuto alcuna notifica da parte della Procure” per cui “per quanto ne so non sono indagato”, ha spiegato che la motivazione del licenziamento non consiste nell’accusa di aver “rubato”, bensi’ per omissione, la societa’ sostiene cioe’ che lui avrebbe “potuto e dovuto impedire che certe irregolarita’ accadessero”.
In ogni caso, ha concluso l’ex dg, “ripongo totale fiducia nell’indagine penale in atto e nella causa di lavoro imminente, al fine di accertare la mia totale estraneita’ agli illeciti commessi in Rcs” e “da parte mia faro’ tutto quanto possibile per aiutare l’autorita’ giudiziaria a far luce su tutte le responsabilita’, comprese quelle legate alla gravissima diffamazione compiuta, senza alcuna ragione, ai miei danni”. (Dow Jones, 5 dicembre 2013)
http://www.primaonline.it/2013/12/05/175837/michele-acquarone-rcs-sport-mai-preso-un-euro-ricorrero-contro-il-licenziamento/
***********************
Rcs: Provasoli, licenziamento Acquarone? C'erano tutte le motivazioni
Milano, 5 dic. - (Adnkronos) - "C'erano tutte le motivazioni perche' cio' venisse fatto". A dirlo il presidente di Rcs Angelo Provasoli in merito al licenziamento dell'ex dirigente di Rcs Sport Michele Acquarone che oggi ha tenuto a Milano una conferenza stampa sull'argomento. "Ad ogni modo -aggiunge Provasoli, intercettato dai cronisti al termine del Cda di Telecom- sul licenziamento si e' gia' espresso l'amministratore delegato".
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Rcs-Provasoli-tutte-motivazioni-perche-Acquarone-fosse-licenziato/05-12-2013/1-A_009453522.shtml
***********************
Lo sport italiano è una delle più grandi industrie dello sport mondiale. No, non stiamo parlando di produzione, innovazione, idealità produttiva; parliamo di dipendenti ed addetti che vivono nel carrozzone dello sport italiano, il Coni.
Un "puro" e virtuoso dell'anima come Eugenio Capodacqua ha già espresso la sua sentenza sul povero Michele Acquarone, il dirigente bocconiano che ... andando al mulino si è infarinato, piove governo ladro, l'avevo detto io ..., noi di Repubblica che siamo i migliori, unici, perfetti, limpidi e ...
Almeno questa volta il prode Eugenio non se l'è presa con un ciclista sfigato, ma con un manager (o ex manager ahilui) di questo sport. Diciamo che nella scala del coraggio un pochino si è elevato.
Ecco il dispositivo della sentenza capodacquatica (che dispensa una leccata di culo al manager sanremese per poi mettergli il sorcio in bocca e fargli la fotografia con cui archiviarlo tra gli pseudo-schedati "pregiudicati"):
Acquarone simboleggiava un taglio netto col passato e la sua gestione “modernista” costituiva comunque una certa scossa all'ambiente dei pedali, di preferenza statico e passatista. Accanto a scelte discutibili con lui il Giro ha certamente acquisito una dimensione meno provinciale. Se poi nel frattempo si sono verificate irregolarità o (peggio) imbrogli, lo deve chiarire eventualmente la magistratura. Sarebbe davvero triste che un personaggio che si era dimostrato molto aperto e schietto, relazionandosi con disponibilità a tutto l’ambiente, sia stato pizzicato, come si dice a Roma “col sorcio in bocca”. Ma in questa società di furbi e furbetti istituzionali (come vuole il “vangelo” del peggior berlusconismo…) tutto può succedere e non ci sarebbe proprio più nulla di cui meravigliarsi.
http://capodacqua.blogautore.repubblica.it/2013/12/04/licenziato-acquarone-numero-1-di-rcs-sport-e-del-giro/#respond
Bellissima la retorica sul berlusconismo, una retorica che anche a chi come me non ha in gran simpatia il leader di Arcore comincia, a dir poco, a provocare l'orticaria.
Non che si voglia rinnegare il berlusconismo come categoria, è storia e sociologia ormai, ma si prova un enorme fastidio ad osservare come certa intellighenzia "lorda" di sinistra radical chic tenda artatamente ad assimilare ogni possibile cattivo comportamento alle tante vergogne del Cavaliere "decaduto".
Ma che c'entra la faccenda Rcs Sport con Berlusconi? E soprattutto cosa c'entra il povero Acquarone con Berlusconi?
Ma chi è poi il giudice? Un sistema come quello di Repubblica, un sistema che ha convissuto e lucrato copiosamente nel sistema berlusconiano per rendita di posizione o meglio di opposizione, facendo da sponda opposta in un sistema che ora sta franando nel suo insieme?
Ma torniamo allo sport. Ciò che volevo sintetizzare è che quando vi è una sorta di "lavoro sporco" giornalistico da compiere nel ciclismo, c'è sempre di mezzo il nostro eroe della pulizia e dell'etica.
Per fare capire il gioco sporco dobbiamo osservare ciò che sta succedendo in ambito Coni-Olimpico-Rcs in regime di Larghe Intese Napolitane nel passaggio alle Strette Intese Napolitane e come un'intera ipocrisia della "diversità della Sinistra" possa naufragare dal crollo del sistema che sembra mostrare le prime crepe, dopo la decadenza berlusconiana (leggasi vendetta "cavalleresca", del Cavaliere).
Una delle conseguenze più forti potrebbe venire dalla pappatoia toscana dei Mondiali di Ciclismo, sulla quale circolano voci sempre più consistenti di zone grigie. E nei mondiali toscani un ruolo di rilievo lo aveva un ex manager Rcs, che da Rcs Sport non era proprio uscito benissimo. E durante i mondiali aveva colpito il diktat Rcs ai suoi addetti di non partecipare all'evento mondiale.
Cosa era successo? E cosa avrà costretto la holding Rcs a decapitare i vertici Rcs Sport?
Sarebbe verosimile che Michele Acquarone avesse avuto un ruolo nel presunto ammanco da 15 milioni in una controllata che ne fattura 50, senza che i vertici della holding ne sapessero nulla?
Anche il presidente Provasoli, ex rettore della Bocconi , è in Rcs come presidente dal 2012 e con lui aveva operato l'ex ad del gruppo Flavio Biondi. Cosa è successo di così grave da costringere la holding Rcs a decapitarsi un ramo dell'albero ed a farlo peraltro pubblicamente con tanto di esposto alla magistratura?
Lo sapremo dagli organi preposti.
Però se è Capodacqua a dirci che l'hanno beccato col "sorcio in bocca" dobbiamo credergli, credergli per partito preso, perché lui è "verità e vita" del ciclismo, padre spirituale e guida etica del nostro mondo.
Vedremo cosa scriverà la nostra guida spirituale se in Toscana verranno a galla le zone grigie di cui si vocifera.
Il Pd toscano è in questo momento elettrizzato dalle primarie e dalla possibilità di avere un suo uomo a leader del partito di maggioranza, di maggioranza relativa beninteso, o meglio ben "largo inteso".
E siamo tutti ammirati dalla potenza mediatica, dalle mille risorse di questa campagna per le primarie.
Ma da dove verranno tutte queste enormi risorse politiche, culturali e ... finanziarie?
Ah sì, dalle contribuzioni volontarie dei tanti sinceri simpatizzanti della base onesta di quel partito politico-bancario.
E a Roma che succede? A Roma le larghe-ristrette intese imperano sotto Re Giorgio. Il Coni, ente nato in epoca imperiale (Italia+Etiopia), sembra tornato ai fasti antichi del ventennio (quello di un secolo fa).
Ma sotto il fuoco dell'orgoglio sportivo italiano, governativo ed inciucista per natura, la brace arde vorticosamente. Il progressivo venir meno dell'appoggio del mondo berlusconiano potrebbe far traballare il carrozzone, mandarlo in risonanza, e con i tanti topini che, non essendo ancora saliti sul nuovo carro, rischiano col loro peso eccessivo di ribaltarlo.
E' il destino di chi critica per anni un despota nemico, per poi andare al potere ed utilizzare gli stessi strumenti e metodi. La storia ne è piena e con esiti nefasti.
In questo quadro il nuovo presidente Malagò, dialogante e sincero uomo di centrodestra dai modi gentili e diretti nel contempo, intelligente affabulatore ed organizzatore, si trova in estremo imbarazzo, col rischio di dover rispondere come presidente Coni di imbarazzanti situazioni ereditate dalla precedente gestione, più politica, più inciucista e più larghintesista.
Fra le situazioni imbarazzanti c'è sicuramente la federciclismo dirocchiana ed i maneggi attorno al mondiale fiorentino (nato sotto Petrucci, ma organizzato sotto Malagò) che potrebbero essere dirompenti.
Basterà Gianluca Santilli, comune amico di Malagò e Di Rocco, a tenere assieme i cocci ed a fare sistema a protezione delle Larghe Intese Federciclistiche nella rossa Toscana?
La sensazione è che ci vorranno capacità da trapezisti circensi.
Ma torniamo ad Rcs. Cosa succederà ora? Da ciò che è emerso, ma non ancora confermato, al vertice Rcs arriverà un uomo di sport, un manager giovane e brillante (un uomo sempre nel posto giusto al momento giusto) ma anche uomo di apparato e palazzo; il nome è quello di Paolo Bellino.
Questi gli incarichi precedenti dell'ex ottimo quattrocentista di atletica:
- Segretario Generale della Federazione Italiana di Atletica Leggera (da aprile 2013)
- Organizzatore di meeting di atletica
- Organizzatore di manifestazioni IAAF
- Competition Manager della IAAF a Montecarlo
- Direttore Sport al Comune di Torino
- COO Chief Operating Officer Toroc (Comitato Organizzatore Olimpiadi di Torino)
- Managing Director, alias Direttore Generale Torino2006 Olympic Park
- Esperienza nel difficile periodo post-olimpico di Torino 2006
- Managing Director, alias Direttore Generale della Fondazione Roma 2020
- Consulenza nell'organizzazione dei Giochi Olimpici, collaborazioni con il CIO per i Giochi di Sochi 2014
- Redattore per conto di Unindustria dello studio sulle ricadute economiche delle Olimpiadi Roma 2020
- Giornalista pubblicista e commentatore tecnico televisivo alla RAI (al fianco di Franco Bragagna) per i Giochi Olimpici e i Campionati Mondiali
- COO Chief Operating Officer - sino a maggio 2013 - dei World Master Games 2013 di Torino (quelli che avrebbero dovuto - o sono stati - essere organizzati dalla Jumbo Grandi Eventi, il cui vertice finì in carcere nel corso di quest'anno per una inchiesta su finanziamenti allegri della Regione Sicilia).
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/i-giochi-rischiosi-di-rossella-bussetti-nostra-signora-degli-appalti-58232.htm
http://www.jumbograndieventi.it/ita/stiamoRealizzando.aspx
http://www.jumbograndieventi.it/ita/eventiRealizzati.aspx
http://www.jumbograndieventi.it/ita/clienti.aspx
Dal CV nel sito Fidal, il dottor Bellino ha eliminato il ruolo avuto nei World Master Games 2013 di Torino:
http://www.fidal.it/content/Paolo-Bellino-Segretario-Generale-FIDAL/51250
E va detto che nel ruolo di Segretario Generale in Fidal ha avuto un prestigioso predecessore, nostra grande ciclistica conoscenza.
Olimpiadi Torino, Grandi Eventi, Olimpiadi di Roma ... Eh sì, uomini di grandi eventi mondiali.
http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/seg_gen_10_PSS_VOLUME_I_web.pdf
Intanto a Roma è cambiato il sindaco, non c'è più Alé Magno (come la sinistra pura chiamava il vecchio sindaco), ora governa il Pd; il sindaco sarebbe pure il mite ciclista Marino ma questa è solo una sfumatura. Al governo non c'è più il lugubre austero Monti, che bocciò le Olimpiadi 2020 (l'unica cosa positiva che si ricordi dell'uomo del loden), ora c'è il nipote delle Larghe Intese, ovvero Piatto Enricco "mi ci ficco", uomo di stretta fiducia di Re Giorgio.
Ora i conti pubblici consentono di imbarcarci nell'ambiziosa organizzazione delle Olimpiadi 2024. Consentono?
Basta festini con teste di maiale e maialotte da fellatio e champagne a fare da contorno alla pappatoia.
Ho detto "via i festini, le maialotte e lo champagne", e non "via la pappatoia".
No, cari miei, non vedremo più quelle disgustose scene popolane della Polverini che imbocca l'Umberto Bossi con le code alla vaccinara. No, tutto sarà più sobrio, nei toni; la cena avverrà all'interno dei gloriosi ed eleganti palazzi, fra fraterni amici e prestigiosi commensali compasso-grembiulati che tanto toscanamente "garbano" al nostro Re Giorgio (Imperatore di Ridotta Intesa). Il piatto Enricco "mi ci ficco" è bell'e pronto!
Ma lasciamo i palazzi romani e torniamo nella laboriosa Milano.
In Rcs Sport c'è già un ex Toroc, ovvero il Direttore Commerciale Giorgetti, quindi la sensazione che se ne trae è questa forte olimpizzazione di Rcs Sport. Il palazzo romano sta entrando in grande stile in una storicamente nordica struttura sportivo-imprenditoriale.
In sé la cosa appare anche logica con il business olimpico alle porte. Ma la logica non è imprenditoriale.
Ciò che si avverte di distorto è il fatto che la crisi imprenditoriale ed industriale di questo Paese rende sempre più importante il denaro pubblico e potente chi è in grado di indirizzarlo.
Malagò aveva vinto la sua battaglia per il Coni promettendo un maggiore ruolo per gli investimenti privati nello sport, nella ricerca di risorse diverse, che sarebbe un qualcosa di sacrosanto anche per ridurre il costo pubblico del carrozzone Coni, un mostro elefantiaco che divora qualcosa come quasi 500 milioni di euro, in larga parte per stipendi a dipendenti "elettorali". Auguriamoci che Giovannino Malagò riesca ad essere di parola.
Auguriamoglielo di tutto cuore.
Ma da dove si era partiti? Ah sì, da Michele Acquarone.
Bene, la domanda mi balena in testa è questa:
"Ben, ma tu ci credi davvero che Michele Acquarone sia questo mostro dell'ammanco col "sorcio in bocca"?
- Posso rispondere in napulitano "largointese" sgrammaticaticato e un po' volgare (mi perdonino i puri d'animo e di vergini azioni alla Eugenio C.)?
No, ammanco p'u cazzo!
Ps. Non sono un fan di Acquarone; l'ho criticato più volte, anch'io come tanti, per le wild card al Giro 2012. Non mi sono piaciute alcune sue scelte e ne ho apprezzate altre (es. proposta di condivisione diritti tv con le squadre).
Oggi è il caso di esprimergli vicinanza umana, perché storia appare davvero paradossale ed enorme. E' invidiabile il sangue freddo che riesce a mantenere nonostante questo macigno che gli hanno tirato.
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Michele Acquarone (Rcs Sport): “Mai preso un euro, ricorrerò contro il licenziamento”
(MF-DJ) Non ho mai preso un euro, ho sempre lavorato con il massimo impegno e con ottimi risultati e ignoro percio’ le ragioni per cui Rcs ha voluto individuare in me il capro espiatorio di una situazione che il perdurante silenzio da parte del gruppo lascia intendere come estremamente delicata e grave”.
A dirlo e’ Michele Acquarone, ex dg di Rcs Sport, nella conferenza stampa convocata dopo la lettera di licenziamento ricevuta qualche giorno fa dalla controllata del gruppo Rcs che opera nel settore degli eventi sportivi, in particolare il Giro d’Italia.
Acquarone era stato sospeso, insieme all’ad Giacomo Catano e al direttore diritti e relazioni esterne, Matteo Pastore, ‘in via cautelativa’ il 1° ottobre, a seguito dell’audit interno in merito alla natura di alcune transazioni bancarie svolte con associazioni collegate a Rcs Sport, che avrebbero determinato un ammanco di circa 10 milioni nel bilancio della societa’. All’inizio di novembre trapela la notizia dell’apertura di un fascicolo d’indagine dalla Procura di Milano su un presunto buco milionario nei conti di Rcs Sport: il procuratore aggiunto Francesco Greco e il pm Adriano Scudieri indagano sull’ipotesi di appropriazione indebita a seguito di due esposti presentati in Procura.
Nella conferenza stampa di oggi, Acquarone, che ha sottolineato di “non aver ricevuto alcuna notifica da parte della Procure” per cui “per quanto ne so non sono indagato”, ha spiegato che la motivazione del licenziamento non consiste nell’accusa di aver “rubato”, bensi’ per omissione, la societa’ sostiene cioe’ che lui avrebbe “potuto e dovuto impedire che certe irregolarita’ accadessero”.
In ogni caso, ha concluso l’ex dg, “ripongo totale fiducia nell’indagine penale in atto e nella causa di lavoro imminente, al fine di accertare la mia totale estraneita’ agli illeciti commessi in Rcs” e “da parte mia faro’ tutto quanto possibile per aiutare l’autorita’ giudiziaria a far luce su tutte le responsabilita’, comprese quelle legate alla gravissima diffamazione compiuta, senza alcuna ragione, ai miei danni”. (Dow Jones, 5 dicembre 2013)
http://www.primaonline.it/2013/12/05/175837/michele-acquarone-rcs-sport-mai-preso-un-euro-ricorrero-contro-il-licenziamento/
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Rcs: Provasoli, licenziamento Acquarone? C'erano tutte le motivazioni
Milano, 5 dic. - (Adnkronos) - "C'erano tutte le motivazioni perche' cio' venisse fatto". A dirlo il presidente di Rcs Angelo Provasoli in merito al licenziamento dell'ex dirigente di Rcs Sport Michele Acquarone che oggi ha tenuto a Milano una conferenza stampa sull'argomento. "Ad ogni modo -aggiunge Provasoli, intercettato dai cronisti al termine del Cda di Telecom- sul licenziamento si e' gia' espresso l'amministratore delegato".
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Rcs-Provasoli-tutte-motivazioni-perche-Acquarone-fosse-licenziato/05-12-2013/1-A_009453522.shtml
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Lo sport italiano è una delle più grandi industrie dello sport mondiale. No, non stiamo parlando di produzione, innovazione, idealità produttiva; parliamo di dipendenti ed addetti che vivono nel carrozzone dello sport italiano, il Coni.
Un "puro" e virtuoso dell'anima come Eugenio Capodacqua ha già espresso la sua sentenza sul povero Michele Acquarone, il dirigente bocconiano che ... andando al mulino si è infarinato, piove governo ladro, l'avevo detto io ..., noi di Repubblica che siamo i migliori, unici, perfetti, limpidi e ...
Almeno questa volta il prode Eugenio non se l'è presa con un ciclista sfigato, ma con un manager (o ex manager ahilui) di questo sport. Diciamo che nella scala del coraggio un pochino si è elevato.
Ecco il dispositivo della sentenza capodacquatica (che dispensa una leccata di culo al manager sanremese per poi mettergli il sorcio in bocca e fargli la fotografia con cui archiviarlo tra gli pseudo-schedati "pregiudicati"):
Acquarone simboleggiava un taglio netto col passato e la sua gestione “modernista” costituiva comunque una certa scossa all'ambiente dei pedali, di preferenza statico e passatista. Accanto a scelte discutibili con lui il Giro ha certamente acquisito una dimensione meno provinciale. Se poi nel frattempo si sono verificate irregolarità o (peggio) imbrogli, lo deve chiarire eventualmente la magistratura. Sarebbe davvero triste che un personaggio che si era dimostrato molto aperto e schietto, relazionandosi con disponibilità a tutto l’ambiente, sia stato pizzicato, come si dice a Roma “col sorcio in bocca”. Ma in questa società di furbi e furbetti istituzionali (come vuole il “vangelo” del peggior berlusconismo…) tutto può succedere e non ci sarebbe proprio più nulla di cui meravigliarsi.
http://capodacqua.blogautore.repubblica.it/2013/12/04/licenziato-acquarone-numero-1-di-rcs-sport-e-del-giro/#respond
Bellissima la retorica sul berlusconismo, una retorica che anche a chi come me non ha in gran simpatia il leader di Arcore comincia, a dir poco, a provocare l'orticaria.
Non che si voglia rinnegare il berlusconismo come categoria, è storia e sociologia ormai, ma si prova un enorme fastidio ad osservare come certa intellighenzia "lorda" di sinistra radical chic tenda artatamente ad assimilare ogni possibile cattivo comportamento alle tante vergogne del Cavaliere "decaduto".
Ma che c'entra la faccenda Rcs Sport con Berlusconi? E soprattutto cosa c'entra il povero Acquarone con Berlusconi?
Ma chi è poi il giudice? Un sistema come quello di Repubblica, un sistema che ha convissuto e lucrato copiosamente nel sistema berlusconiano per rendita di posizione o meglio di opposizione, facendo da sponda opposta in un sistema che ora sta franando nel suo insieme?
Ma torniamo allo sport. Ciò che volevo sintetizzare è che quando vi è una sorta di "lavoro sporco" giornalistico da compiere nel ciclismo, c'è sempre di mezzo il nostro eroe della pulizia e dell'etica.
Per fare capire il gioco sporco dobbiamo osservare ciò che sta succedendo in ambito Coni-Olimpico-Rcs in regime di Larghe Intese Napolitane nel passaggio alle Strette Intese Napolitane e come un'intera ipocrisia della "diversità della Sinistra" possa naufragare dal crollo del sistema che sembra mostrare le prime crepe, dopo la decadenza berlusconiana (leggasi vendetta "cavalleresca", del Cavaliere).
Una delle conseguenze più forti potrebbe venire dalla pappatoia toscana dei Mondiali di Ciclismo, sulla quale circolano voci sempre più consistenti di zone grigie. E nei mondiali toscani un ruolo di rilievo lo aveva un ex manager Rcs, che da Rcs Sport non era proprio uscito benissimo. E durante i mondiali aveva colpito il diktat Rcs ai suoi addetti di non partecipare all'evento mondiale.
Cosa era successo? E cosa avrà costretto la holding Rcs a decapitare i vertici Rcs Sport?
Sarebbe verosimile che Michele Acquarone avesse avuto un ruolo nel presunto ammanco da 15 milioni in una controllata che ne fattura 50, senza che i vertici della holding ne sapessero nulla?
Anche il presidente Provasoli, ex rettore della Bocconi , è in Rcs come presidente dal 2012 e con lui aveva operato l'ex ad del gruppo Flavio Biondi. Cosa è successo di così grave da costringere la holding Rcs a decapitarsi un ramo dell'albero ed a farlo peraltro pubblicamente con tanto di esposto alla magistratura?
Lo sapremo dagli organi preposti.
Però se è Capodacqua a dirci che l'hanno beccato col "sorcio in bocca" dobbiamo credergli, credergli per partito preso, perché lui è "verità e vita" del ciclismo, padre spirituale e guida etica del nostro mondo.
Vedremo cosa scriverà la nostra guida spirituale se in Toscana verranno a galla le zone grigie di cui si vocifera.
Il Pd toscano è in questo momento elettrizzato dalle primarie e dalla possibilità di avere un suo uomo a leader del partito di maggioranza, di maggioranza relativa beninteso, o meglio ben "largo inteso".
E siamo tutti ammirati dalla potenza mediatica, dalle mille risorse di questa campagna per le primarie.
Ma da dove verranno tutte queste enormi risorse politiche, culturali e ... finanziarie?
Ah sì, dalle contribuzioni volontarie dei tanti sinceri simpatizzanti della base onesta di quel partito politico-bancario.
E a Roma che succede? A Roma le larghe-ristrette intese imperano sotto Re Giorgio. Il Coni, ente nato in epoca imperiale (Italia+Etiopia), sembra tornato ai fasti antichi del ventennio (quello di un secolo fa).
Ma sotto il fuoco dell'orgoglio sportivo italiano, governativo ed inciucista per natura, la brace arde vorticosamente. Il progressivo venir meno dell'appoggio del mondo berlusconiano potrebbe far traballare il carrozzone, mandarlo in risonanza, e con i tanti topini che, non essendo ancora saliti sul nuovo carro, rischiano col loro peso eccessivo di ribaltarlo.
E' il destino di chi critica per anni un despota nemico, per poi andare al potere ed utilizzare gli stessi strumenti e metodi. La storia ne è piena e con esiti nefasti.
In questo quadro il nuovo presidente Malagò, dialogante e sincero uomo di centrodestra dai modi gentili e diretti nel contempo, intelligente affabulatore ed organizzatore, si trova in estremo imbarazzo, col rischio di dover rispondere come presidente Coni di imbarazzanti situazioni ereditate dalla precedente gestione, più politica, più inciucista e più larghintesista.
Fra le situazioni imbarazzanti c'è sicuramente la federciclismo dirocchiana ed i maneggi attorno al mondiale fiorentino (nato sotto Petrucci, ma organizzato sotto Malagò) che potrebbero essere dirompenti.
Basterà Gianluca Santilli, comune amico di Malagò e Di Rocco, a tenere assieme i cocci ed a fare sistema a protezione delle Larghe Intese Federciclistiche nella rossa Toscana?
La sensazione è che ci vorranno capacità da trapezisti circensi.
Ma torniamo ad Rcs. Cosa succederà ora? Da ciò che è emerso, ma non ancora confermato, al vertice Rcs arriverà un uomo di sport, un manager giovane e brillante (un uomo sempre nel posto giusto al momento giusto) ma anche uomo di apparato e palazzo; il nome è quello di Paolo Bellino.
Questi gli incarichi precedenti dell'ex ottimo quattrocentista di atletica:
- Segretario Generale della Federazione Italiana di Atletica Leggera (da aprile 2013)
- Organizzatore di meeting di atletica
- Organizzatore di manifestazioni IAAF
- Competition Manager della IAAF a Montecarlo
- Direttore Sport al Comune di Torino
- COO Chief Operating Officer Toroc (Comitato Organizzatore Olimpiadi di Torino)
- Managing Director, alias Direttore Generale Torino2006 Olympic Park
- Esperienza nel difficile periodo post-olimpico di Torino 2006
- Managing Director, alias Direttore Generale della Fondazione Roma 2020
- Consulenza nell'organizzazione dei Giochi Olimpici, collaborazioni con il CIO per i Giochi di Sochi 2014
- Redattore per conto di Unindustria dello studio sulle ricadute economiche delle Olimpiadi Roma 2020
- Giornalista pubblicista e commentatore tecnico televisivo alla RAI (al fianco di Franco Bragagna) per i Giochi Olimpici e i Campionati Mondiali
- COO Chief Operating Officer - sino a maggio 2013 - dei World Master Games 2013 di Torino (quelli che avrebbero dovuto - o sono stati - essere organizzati dalla Jumbo Grandi Eventi, il cui vertice finì in carcere nel corso di quest'anno per una inchiesta su finanziamenti allegri della Regione Sicilia).
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/i-giochi-rischiosi-di-rossella-bussetti-nostra-signora-degli-appalti-58232.htm
http://www.jumbograndieventi.it/ita/stiamoRealizzando.aspx
http://www.jumbograndieventi.it/ita/eventiRealizzati.aspx
http://www.jumbograndieventi.it/ita/clienti.aspx
Dal CV nel sito Fidal, il dottor Bellino ha eliminato il ruolo avuto nei World Master Games 2013 di Torino:
http://www.fidal.it/content/Paolo-Bellino-Segretario-Generale-FIDAL/51250
E va detto che nel ruolo di Segretario Generale in Fidal ha avuto un prestigioso predecessore, nostra grande ciclistica conoscenza.
Olimpiadi Torino, Grandi Eventi, Olimpiadi di Roma ... Eh sì, uomini di grandi eventi mondiali.
http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/seg_gen_10_PSS_VOLUME_I_web.pdf
Intanto a Roma è cambiato il sindaco, non c'è più Alé Magno (come la sinistra pura chiamava il vecchio sindaco), ora governa il Pd; il sindaco sarebbe pure il mite ciclista Marino ma questa è solo una sfumatura. Al governo non c'è più il lugubre austero Monti, che bocciò le Olimpiadi 2020 (l'unica cosa positiva che si ricordi dell'uomo del loden), ora c'è il nipote delle Larghe Intese, ovvero Piatto Enricco "mi ci ficco", uomo di stretta fiducia di Re Giorgio.
Ora i conti pubblici consentono di imbarcarci nell'ambiziosa organizzazione delle Olimpiadi 2024. Consentono?
Basta festini con teste di maiale e maialotte da fellatio e champagne a fare da contorno alla pappatoia.
Ho detto "via i festini, le maialotte e lo champagne", e non "via la pappatoia".
No, cari miei, non vedremo più quelle disgustose scene popolane della Polverini che imbocca l'Umberto Bossi con le code alla vaccinara. No, tutto sarà più sobrio, nei toni; la cena avverrà all'interno dei gloriosi ed eleganti palazzi, fra fraterni amici e prestigiosi commensali compasso-grembiulati che tanto toscanamente "garbano" al nostro Re Giorgio (Imperatore di Ridotta Intesa). Il piatto Enricco "mi ci ficco" è bell'e pronto!
Ma lasciamo i palazzi romani e torniamo nella laboriosa Milano.
In Rcs Sport c'è già un ex Toroc, ovvero il Direttore Commerciale Giorgetti, quindi la sensazione che se ne trae è questa forte olimpizzazione di Rcs Sport. Il palazzo romano sta entrando in grande stile in una storicamente nordica struttura sportivo-imprenditoriale.
In sé la cosa appare anche logica con il business olimpico alle porte. Ma la logica non è imprenditoriale.
Ciò che si avverte di distorto è il fatto che la crisi imprenditoriale ed industriale di questo Paese rende sempre più importante il denaro pubblico e potente chi è in grado di indirizzarlo.
Malagò aveva vinto la sua battaglia per il Coni promettendo un maggiore ruolo per gli investimenti privati nello sport, nella ricerca di risorse diverse, che sarebbe un qualcosa di sacrosanto anche per ridurre il costo pubblico del carrozzone Coni, un mostro elefantiaco che divora qualcosa come quasi 500 milioni di euro, in larga parte per stipendi a dipendenti "elettorali". Auguriamoci che Giovannino Malagò riesca ad essere di parola.
Auguriamoglielo di tutto cuore.
Ma da dove si era partiti? Ah sì, da Michele Acquarone.
Bene, la domanda mi balena in testa è questa:
"Ben, ma tu ci credi davvero che Michele Acquarone sia questo mostro dell'ammanco col "sorcio in bocca"?
- Posso rispondere in napulitano "largointese" sgrammaticaticato e un po' volgare (mi perdonino i puri d'animo e di vergini azioni alla Eugenio C.)?
No, ammanco p'u cazzo!
Ps. Non sono un fan di Acquarone; l'ho criticato più volte, anch'io come tanti, per le wild card al Giro 2012. Non mi sono piaciute alcune sue scelte e ne ho apprezzate altre (es. proposta di condivisione diritti tv con le squadre).
Oggi è il caso di esprimergli vicinanza umana, perché storia appare davvero paradossale ed enorme. E' invidiabile il sangue freddo che riesce a mantenere nonostante questo macigno che gli hanno tirato.
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- Messaggio n°11
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
La politica è veramente una merda.
Non ho capito il discorso sui mondiali in relazione a Rcs. Zomegnan?
Non ho capito il discorso sui mondiali in relazione a Rcs. Zomegnan?
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Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
La conferenza stampa di Michele Acquarone.
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- Messaggio n°13
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Mi sembrano le parole di una persona sincera.
Mi spiace per lui perchè ho l'impressione che lo stiano usando.
Beno non hai risposto, ma immagino...
L'ombra di Zomegnan in questa storia è ben presente. Chiaramente è solo la mia impressione.
Le parole che usa nell'intervista sono diverse da quanto riportato dalla gazzetta dello sport.
L’EX D.G. DI RCS SPORT
Acquarone: «Immagine lesa»
All’indomani dell’ufficializzazione dell’interruzione del suo rapporto di lavoro con Rcs Mediagroup, Michele Acquarone, ex direttore generale di Rcs Sport, ha incontrato i giornalisti al Circolo della Stampa di Milano.
«La mia immagine è stata lesa — ha detto Acquarone — il mio nome è stato accostato agli asseriti ammanchi riscontrati in Rcs Sport. Io non ho mai preso un euro in più del mio stipendio e ho sempre cercato di fare tutto con la
massima trasparenza, chiarezza e correttezza. Se sono indagato? Non lo so e non ho ricevuto avvisi di garanzia,
questa situazione è assurda.
Ho la sensazione di essere un capro espiatorio e non so il perché. Farò tutto quanto possibile per aiutare l’autorità
giudiziaria a fare luce su tutte le responsabilità, comprese quelle legate alla gravissima diffamazione compiuta,
senza ragione, ai miei danni».
Sulla vicenda degli ammanchi in Rcs Sport è stata avviata un’indagine che è sul tavolo del procuratore aggiunto di
Milano Francesco Greco e del pm Adriano Scudieri.
Mi spiace per lui perchè ho l'impressione che lo stiano usando.
Beno non hai risposto, ma immagino...
L'ombra di Zomegnan in questa storia è ben presente. Chiaramente è solo la mia impressione.
Le parole che usa nell'intervista sono diverse da quanto riportato dalla gazzetta dello sport.
L’EX D.G. DI RCS SPORT
Acquarone: «Immagine lesa»
All’indomani dell’ufficializzazione dell’interruzione del suo rapporto di lavoro con Rcs Mediagroup, Michele Acquarone, ex direttore generale di Rcs Sport, ha incontrato i giornalisti al Circolo della Stampa di Milano.
«La mia immagine è stata lesa — ha detto Acquarone — il mio nome è stato accostato agli asseriti ammanchi riscontrati in Rcs Sport. Io non ho mai preso un euro in più del mio stipendio e ho sempre cercato di fare tutto con la
massima trasparenza, chiarezza e correttezza. Se sono indagato? Non lo so e non ho ricevuto avvisi di garanzia,
questa situazione è assurda.
Ho la sensazione di essere un capro espiatorio e non so il perché. Farò tutto quanto possibile per aiutare l’autorità
giudiziaria a fare luce su tutte le responsabilità, comprese quelle legate alla gravissima diffamazione compiuta,
senza ragione, ai miei danni».
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- Messaggio n°14
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Comunicato Stampa Paolo Bellino nuovo Direttore Generale di RCS Sport
http://www.rcsmediagroup.it/wps/wcm/connect/27215e80423e3d968f768f8c4e66d7bf/Com+St+RCS+MediaGroupRCSSport.pdf?MOD=AJPERES
Milano, 19 dicembre 2013 – È in arrivo Paolo Bellino a potenziare la squadra di RCS Sport, società del Gruppo RCS specializzata nello sport business, organizzatrice di eventi sportivi a livello nazionale ed internazionale, tra i quali il Giro d’Italia, il prossimo Dubai Tour, la Milano-Sanremo e la Milano Marathon, oltre che advisor della FIGC, di alcune federazioni, leghe, e team sportivi.
Dal 13 gennaio prossimo Bellino ricoprirà infatti il ruolo di Direttore Generale, affiancando il Presidente di RCS Sport, Raimondo Zanaboni, e l’Amministratore Delegato, Riccardo Taranto, con l’obiettivo di potenziare le attività della società e ampliarne ulteriormente lo sviluppo internazionale.
Bellino, una laurea in Scienze Politiche indirizzo Internazionale e un passato da quattrocentista ad ostacoli ai massimi livelli dell’atletica leggera, vanta una grande esperienza nella gestione manageriale degli eventi sportivi: arriva dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera, dove ricopriva il ruolo di Segretario Generale, mentre in precedenza è stato Direttore Operations del Comitato Organizzatore World Master Games Torino 2013. Torinese, 43 anni, dal 2010 Bellino è inoltre Consulente Operations per il Comitato Olimpico Internazionale. Nell’ambito del Comitato Organizzatore XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 ha ricoperto numerosi ruoli, tra cui Chief Operating Officer, Managing Director del Main Operation Center (MOC), Coordinatore del Comitato Atleti e Coordinatore dello Steering Committee.
RCS Sport
RCS Sport è la società, controllata al 100% da RCS MediaGroup, specializzata nel settore dello sport business che offre ai propri partner un'offerta completa e personalizzata di servizi ed un ricco portafoglio di diritti. RCS Sport è proprietaria di 4 eventi UCI World Tour (Giro d’Italia, Milano Sanremo, Il Lombardia e la Tirreno Adriatico), di 4 eventi del calendario europeo UCI (Strade Bianche, Roma Maxima, Gran Piemonte e Milano Torino) e della IAAF Milano City Marathon. E’ l’organizzatrice del Dubai Tour che vedrà la sua prima edizione il prossimo 5-8 febbraio 2014. RCS Sport è inoltre advisor commerciale della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), della squadra di Serie A FC Internazionale e della FIP (Federazione Italiana Pallacanestro), oltre che partner della Lega Basket Serie A e della Lega Serie B di calcio.
http://www.rcsmediagroup.it/wps/wcm/connect/27215e80423e3d968f768f8c4e66d7bf/Com+St+RCS+MediaGroupRCSSport.pdf?MOD=AJPERES
Milano, 19 dicembre 2013 – È in arrivo Paolo Bellino a potenziare la squadra di RCS Sport, società del Gruppo RCS specializzata nello sport business, organizzatrice di eventi sportivi a livello nazionale ed internazionale, tra i quali il Giro d’Italia, il prossimo Dubai Tour, la Milano-Sanremo e la Milano Marathon, oltre che advisor della FIGC, di alcune federazioni, leghe, e team sportivi.
Dal 13 gennaio prossimo Bellino ricoprirà infatti il ruolo di Direttore Generale, affiancando il Presidente di RCS Sport, Raimondo Zanaboni, e l’Amministratore Delegato, Riccardo Taranto, con l’obiettivo di potenziare le attività della società e ampliarne ulteriormente lo sviluppo internazionale.
Bellino, una laurea in Scienze Politiche indirizzo Internazionale e un passato da quattrocentista ad ostacoli ai massimi livelli dell’atletica leggera, vanta una grande esperienza nella gestione manageriale degli eventi sportivi: arriva dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera, dove ricopriva il ruolo di Segretario Generale, mentre in precedenza è stato Direttore Operations del Comitato Organizzatore World Master Games Torino 2013. Torinese, 43 anni, dal 2010 Bellino è inoltre Consulente Operations per il Comitato Olimpico Internazionale. Nell’ambito del Comitato Organizzatore XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 ha ricoperto numerosi ruoli, tra cui Chief Operating Officer, Managing Director del Main Operation Center (MOC), Coordinatore del Comitato Atleti e Coordinatore dello Steering Committee.
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RCS Sport è la società, controllata al 100% da RCS MediaGroup, specializzata nel settore dello sport business che offre ai propri partner un'offerta completa e personalizzata di servizi ed un ricco portafoglio di diritti. RCS Sport è proprietaria di 4 eventi UCI World Tour (Giro d’Italia, Milano Sanremo, Il Lombardia e la Tirreno Adriatico), di 4 eventi del calendario europeo UCI (Strade Bianche, Roma Maxima, Gran Piemonte e Milano Torino) e della IAAF Milano City Marathon. E’ l’organizzatrice del Dubai Tour che vedrà la sua prima edizione il prossimo 5-8 febbraio 2014. RCS Sport è inoltre advisor commerciale della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), della squadra di Serie A FC Internazionale e della FIP (Federazione Italiana Pallacanestro), oltre che partner della Lega Basket Serie A e della Lega Serie B di calcio.
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- Messaggio n°15
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
L'uomo del Palazzo è entrato in RCS.
Questi gli incarichi precedenti dell'ex ottimo quattrocentista di atletica:
- Segretario Generale della Federazione Italiana di Atletica Leggera (da aprile 2013)
- Organizzatore di meeting di atletica
- Organizzatore di manifestazioni IAAF
- Competition Manager della IAAF a Montecarlo
- Direttore Sport al Comune di Torino
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- Managing Director, alias Direttore Generale Torino2006 Olympic Park
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- Consulenza nell'organizzazione dei Giochi Olimpici, collaborazioni con il CIO per i Giochi di Sochi 2014
- Redattore per conto di Unindustria dello studio sulle ricadute economiche delle Olimpiadi Roma 2020
- Giornalista pubblicista e commentatore tecnico televisivo alla RAI (al fianco di Franco Bragagna) per i Giochi Olimpici e i Campionati Mondiali
- COO Chief Operating Officer - sino a maggio 2013 - dei World Master Games 2013 di Torino (quelli che avrebbero dovuto - o sono stati - essere organizzati dalla Jumbo Grandi Eventi, il cui vertice finì in carcere nel corso di quest'anno per una inchiesta su finanziamenti allegri della Regione Sicilia).
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/i-giochi-rischiosi-di-rossella-bussetti-nostra-signora-degli-appalti-58232.htm
http://www.jumbograndieventi.it/ita/stiamoRealizzando.aspx
http://www.jumbograndieventi.it/ita/eventiRealizzati.aspx
http://www.jumbograndieventi.it/ita/clienti.aspx
Dal CV nel sito Fidal, il dottor Bellino ha eliminato il ruolo avuto nei World Master Games 2013 di Torino:
http://www.fidal.it/content/Paolo-Bellino-Segretario-Generale-FIDAL/51250
E va detto che nel ruolo di Segretario Generale in Fidal ha avuto un prestigioso predecessore, nostra grande ciclistica conoscenza.
Olimpiadi Torino, Grandi Eventi, Olimpiadi di Roma ... Eh sì, uomini di grandi eventi mondiali.
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- Messaggio n°16
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Negli ultimi giorni girano alcune voci che spiegherebbero alcuni retroscena della vicenda Rcs dello scorso anno.
La tappa conclusiva del 2013 terminava in quel di Brescia ed un comitato privato fu costituito per realizzare quella importante iniziativa. Il comitato si chiamava "Brescia in Rosa".
All'interno del Comune di Brescia vi furono enormi polemiche sul fatto che il Comune spendesse quella enorme cifra (700.000 euro per la prova più i costi tecnico-logistici e quelli per la Notte Rosa).
Stando ai si dice, sembra che Brescia in Rosa non abbia mai ricevuto le fatture di Rcs relative alla tappa di chiusura. E sembra che quelle fatture non siano neppure mai state emesse nell'arco del 2013.
Ovviamente la gestione del 2013 è chiusa e non vi sarebbe più quindi alcuna possibilità di fatturazione di quegli importi da parte di Rcs.
Il Comitato Brescia in Rosa avrebbe comunque incassato i proventi comunali e quelli degli sponsor.
Non si sa pertanto che fine farebbero questi importi e non sarebbe quindi esclusa la eventuale devoluzione in beneficenza.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/giro-d-italia-nessuno-ha-pagato-per-la-tappa-di-brescia-1.1834104
Tornando ad Rcs si vocifera anche sulle nuove sponsorizzazioni, dove GDF Suez è entrata come main sponsor nel portfolio di Rcs. Suez ha lanciato una campagna pubblicitaria in Italia anche per cancellare lo scandalo della centrale elettrica inquinante di proprietà di Tirreno Power, una controllata italiana della società francese. Pensare che nel 2006 Enel era vicina alla scalata a Suez, ma i francesi ne impedirono l'esito sperato dagli italiani, non senza qualche scorrettezza nazionalista.
Oggi Suez è tra le possibili candidate alla scalata di Acea la utility romana, in cui già detiene una importante quota.
Chi ha visto nel weekend Roma Maxima e Strade Bianche avrà osservato che fra alcune auto del service Selle Italia e le auto e i suv del traffico urbano laziale (è una battuta ma purtroppo realistica) vi erano fra i mezzi di servizio ufficiale anche auto private raccattate fra volontari.
Non è questo un gran vedere ed è in fondo un elemento di tristezza.
Qualche settimana fa c'era stato un accenno di interesse di una casa automobilistica francese ma questo si è presto sopito di fronte alla esorbitante ed inspiegabile richiesta di Rcs Sport: 1 milione + 150 auto per un anno.
Molti si chiedono il perché della esorbitante richiesta. Resta il fatto che ad oggi lo sponsor auto non c'è e neppure appare possibile che una casa non italiana possa interessarsi.
Poi magari pochi giorni prima del Giro ci sarà un accordo di salvataggio con mezzi Fiat (col solo noleggio auto).
In tal caso sarà da scoprire la reazione degli azionisti Rcs attualmente contrapposti a Fiat come Pesenti, Cairo (uno che ne capisce parecchio di queste cose), Della Valle, ecc..
La tappa conclusiva del 2013 terminava in quel di Brescia ed un comitato privato fu costituito per realizzare quella importante iniziativa. Il comitato si chiamava "Brescia in Rosa".
All'interno del Comune di Brescia vi furono enormi polemiche sul fatto che il Comune spendesse quella enorme cifra (700.000 euro per la prova più i costi tecnico-logistici e quelli per la Notte Rosa).
Stando ai si dice, sembra che Brescia in Rosa non abbia mai ricevuto le fatture di Rcs relative alla tappa di chiusura. E sembra che quelle fatture non siano neppure mai state emesse nell'arco del 2013.
Ovviamente la gestione del 2013 è chiusa e non vi sarebbe più quindi alcuna possibilità di fatturazione di quegli importi da parte di Rcs.
Il Comitato Brescia in Rosa avrebbe comunque incassato i proventi comunali e quelli degli sponsor.
Non si sa pertanto che fine farebbero questi importi e non sarebbe quindi esclusa la eventuale devoluzione in beneficenza.
http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/giro-d-italia-nessuno-ha-pagato-per-la-tappa-di-brescia-1.1834104
Tornando ad Rcs si vocifera anche sulle nuove sponsorizzazioni, dove GDF Suez è entrata come main sponsor nel portfolio di Rcs. Suez ha lanciato una campagna pubblicitaria in Italia anche per cancellare lo scandalo della centrale elettrica inquinante di proprietà di Tirreno Power, una controllata italiana della società francese. Pensare che nel 2006 Enel era vicina alla scalata a Suez, ma i francesi ne impedirono l'esito sperato dagli italiani, non senza qualche scorrettezza nazionalista.
Oggi Suez è tra le possibili candidate alla scalata di Acea la utility romana, in cui già detiene una importante quota.
Chi ha visto nel weekend Roma Maxima e Strade Bianche avrà osservato che fra alcune auto del service Selle Italia e le auto e i suv del traffico urbano laziale (è una battuta ma purtroppo realistica) vi erano fra i mezzi di servizio ufficiale anche auto private raccattate fra volontari.
Non è questo un gran vedere ed è in fondo un elemento di tristezza.
Qualche settimana fa c'era stato un accenno di interesse di una casa automobilistica francese ma questo si è presto sopito di fronte alla esorbitante ed inspiegabile richiesta di Rcs Sport: 1 milione + 150 auto per un anno.
Molti si chiedono il perché della esorbitante richiesta. Resta il fatto che ad oggi lo sponsor auto non c'è e neppure appare possibile che una casa non italiana possa interessarsi.
Poi magari pochi giorni prima del Giro ci sarà un accordo di salvataggio con mezzi Fiat (col solo noleggio auto).
In tal caso sarà da scoprire la reazione degli azionisti Rcs attualmente contrapposti a Fiat come Pesenti, Cairo (uno che ne capisce parecchio di queste cose), Della Valle, ecc..
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°17
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Indispensabile il plug-in di videolan: http://get.videolan.org/vlc/2.1.2/win32/vlc-2.1.2-win32.exe
Consigliati Google Chrome e Firefox. Attendere qualche istante per il caricamento (anche 20-30 sec).
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- Messaggio n°18
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Gazza ingiallita, con il caso Tavecchio ed il Milan che finiscono negli "Altri Sport".
#sossoddisfazioni !!!
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BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°19
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Continua la battaglia di Michele Acquarone per chiarire la propria posizione in merito ai pagamenti che avrebbero determinato l'ammanco di cui si parla.
Se le cose fossero così, non c'è dubbio sul torto enorme subito dall'ex Direttore Generale del Giro.
Il dubbio resta enorme su come sia stato possibile che in una controllata di una società quotata possa essere avvenuto tutto quanto.
A CyclingTips Michele Acquarone ha fornito una immagine in cui viene comparata la sua firma originale con quella apposta su una autorizzazione di pagamento.
Per leggere tutto il resto dell'aggiornamento della vicenda:
http://cyclingtips.com.au/2014/07/acquarone-someone-forged-my-signature-rcs-controls-should-have-spotted-it/
Se le cose fossero così, non c'è dubbio sul torto enorme subito dall'ex Direttore Generale del Giro.
Il dubbio resta enorme su come sia stato possibile che in una controllata di una società quotata possa essere avvenuto tutto quanto.
A CyclingTips Michele Acquarone ha fornito una immagine in cui viene comparata la sua firma originale con quella apposta su una autorizzazione di pagamento.
Per leggere tutto il resto dell'aggiornamento della vicenda:
http://cyclingtips.com.au/2014/07/acquarone-someone-forged-my-signature-rcs-controls-should-have-spotted-it/
vallelvo- Giro di Lombardia
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- Messaggio n°20
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Leggo, RCS Sport a rischio cessione?
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- Messaggio n°21
RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Sì, anche se per adesso sembra che il board di Rcs stia valutando una possibile fusione con Aso, per creare un grosso soggetto internazionale dove Rcs avrebbe ovviamente la minoranza.vallelvo ha scritto:Leggo, RCS Sport a rischio cessione?
Io faccio invece una piccola previsione. Questa valutazione non andrà a buon fine, e sul mercato vedo un possibile interesse di un gruppo "amico" di Amaury, il gruppo Lagardere, una galassia che spazia dall'editoria agli eventi, ma la cui holding ha anche grossi interessi nell'industria militare che tanto piace in Medio Oriente, nuova frontiera sia per Aso che per Rcs.
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°22
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Era nell'aria da qualche settimana. All'interno di Rcs molti lo danno ormai per scontato.
Ma speriamo che non avvenga.
Gazzetta Tv potrebbe chiudere a brevissimo, dopo meno di un anno di attività.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/11/gazzetta-tv-i-conti-non-tornano-rcs-valuta-ipotesi-di-chiusura-del-canale/2295835/
La situazione finanziaria di Rcs è disastrosa.
Ma speriamo che non avvenga.
Gazzetta Tv potrebbe chiudere a brevissimo, dopo meno di un anno di attività.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/11/gazzetta-tv-i-conti-non-tornano-rcs-valuta-ipotesi-di-chiusura-del-canale/2295835/
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- Messaggio n°23
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
La nuova dirigenza di Rcs (holding) si è affrettata a dire che Rcs Sport permane un business di interesse della holding. Però ci sono vari rumours che vogliono qualche dirigente Rcs molto vicino all'Uci ed agli obiettivi di Brian Cookson, impegnato in un confronto muscolare con l'Aso. La dirigenza della holding potrebbe anche essere all'oscuro di queste trame, come potrebbe farne tesoro per vendere al meglio questo ramo d'azienda. Ma a farne tesoro potrebbe invece essere qualcun altro, dirigente interno al gruppo con qualche aggancio politico.
Dieci anni fa per giochetti di questo genere (si era alla prima guerra ProTour fra organizzatori e McQuaid) Rcs defenestrò dalla sera alla mattina il vecchio direttore Castellano, che stava aggiustando la strategia di concerto con McQuaid e Verbruggen.
Al suo posto arrivò il rude e, allora antipolitico, Angelo Zomegnan.
La guerra contro l'Aso ha riavvicinato Cookson e Renato Di Rocco, con l'inglese bisognoso di una spalla organizzativa cospicua per mantenere in equilibrio anti-Aso l'Uci ed il suo colabrodo di World Tour.
Il 2015 sarà un anno di guerra fredda e nel ciclismo vedremo il peggio della politica politicata, con colpi pubblici di fioretto ed indicibili lotte e colpi bassi nel dietro le quinte.
Anche in Rcs potrebbe giungere la resa dei conti ed una barlume di verità sugli ammanchi della quale stranamente la stessa holding parrebbe non avere una gran voglia di sapere natura e destinazioni.
Chissà perché. Fino a quando in Rcs saranno permessi spolpamenti di valore?
Vegnino signori venghino. Spolpate tutti.
(da Cycle Sport Magazine)
Auguro a Michele Acquarone un 2016 di giustizia, ovvero una piena riabilitazione dall'ignobile sputtanamento mediatico a cui il manager sanremese è stato sottoposto. Parimenti mi auguro che su quella losca vicenda sia fatta piena luce individuando i veri responsabili (e non i subordinati).
E infine speriamo che un improvviso ripensamento possa avvenire circa il canale Gazzetta Tv, magari con l'inserimento nel capitale di un partner di contenuti per ridurre i costi.
Chiuderlo adesso è una follia inspiegabile.
Dieci anni fa per giochetti di questo genere (si era alla prima guerra ProTour fra organizzatori e McQuaid) Rcs defenestrò dalla sera alla mattina il vecchio direttore Castellano, che stava aggiustando la strategia di concerto con McQuaid e Verbruggen.
Al suo posto arrivò il rude e, allora antipolitico, Angelo Zomegnan.
La guerra contro l'Aso ha riavvicinato Cookson e Renato Di Rocco, con l'inglese bisognoso di una spalla organizzativa cospicua per mantenere in equilibrio anti-Aso l'Uci ed il suo colabrodo di World Tour.
Il 2015 sarà un anno di guerra fredda e nel ciclismo vedremo il peggio della politica politicata, con colpi pubblici di fioretto ed indicibili lotte e colpi bassi nel dietro le quinte.
Anche in Rcs potrebbe giungere la resa dei conti ed una barlume di verità sugli ammanchi della quale stranamente la stessa holding parrebbe non avere una gran voglia di sapere natura e destinazioni.
Chissà perché. Fino a quando in Rcs saranno permessi spolpamenti di valore?
Vegnino signori venghino. Spolpate tutti.
(da Cycle Sport Magazine)
Auguro a Michele Acquarone un 2016 di giustizia, ovvero una piena riabilitazione dall'ignobile sputtanamento mediatico a cui il manager sanremese è stato sottoposto. Parimenti mi auguro che su quella losca vicenda sia fatta piena luce individuando i veri responsabili (e non i subordinati).
E infine speriamo che un improvviso ripensamento possa avvenire circa il canale Gazzetta Tv, magari con l'inserimento nel capitale di un partner di contenuti per ridurre i costi.
Chiuderlo adesso è una follia inspiegabile.
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- Messaggio n°24
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Il buon Michele Acquarone ci ha replicato via twitter:
https://twitter.com/micacquarone/status/682911077647126529
https://twitter.com/micacquarone/status/682912446735085568
C'è un po' di scoramento nelle sue parole, ma deve continuare con vigore assoluto nella sua battaglia.
https://twitter.com/micacquarone/status/682911077647126529
https://twitter.com/micacquarone/status/682912446735085568
C'è un po' di scoramento nelle sue parole, ma deve continuare con vigore assoluto nella sua battaglia.
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- Messaggio n°25
Re: RCS, Gazzetta dello Sport, Giro e Ciclismo
Sono ore febbrili per il futuro di Rcs.
Dopo il disimpegno di Fiat-FCA (perché in passato vi fu un loro grande impegno per spolpare il gruppo milanese) si è aperto il dubbio sul futuro del gruppo milanese.
Il golpe di Fca era stato preparato nei minimi dettagli e, sebbene i media (alcuni) tendano in questo momento ad individuare in Della Valle e Cairo gli uomini forti della situazione, sono, restano e resteranno le banche a decidere il futuro di Rcs.
Dopo che la coalizione filo-renziana Fiat-De Benedetti dietro le quinte aveva dato vita al grande polo informativo del futuro (ma per me è il passato, in tutti i sensi), durante il mese di gennaio Mediobanca aveva commissionato alla Mc Kinsey uno studio su come ridurre a valori accettabili l'indebitamento di Rcs. E la Cioli è espressione di Mediobanca, banca per la quale occupa quasi abusivamente un posto nel cda di Telecom (da dove Mediobanca è uscita).
La sua presenza nel cda Telecom crea un enorme conflitto di interessi, fatto che ha comportato l'esclusione dell'azionista francese Bolloré ("amico" finanziario degli Amaury) dal cda Telecom.
Il paradosso è che un attuale socio del concorrente di Rcs, il neo-gruppo Espresso-Itedi, ha fatto collassare il suo ex gruppo, ora concorrente, spolpandolo e portandolo ad operazioni di pura avventura, per poi lasciarlo agonizzante nelle mani delle banche controllate dallo stesso gruppo finanziario e politico. Si pensi ad esempio a Intesa di Bazoli, il cui nipote è parlamentare PD.
Robe da galera! Queste sarebbero queste ruberie sulle spalle dei piccoli investitori in un paese civile. La P2 con Rizzoli e Tassan Din fece meno danni di questi mascalzoni, ma siccome Fiat e PD (De Benedetti) sono anime candide, va tutto bene.
Veniamo al dunque. Il piano messo a punto da McKinsey prevede la cessione di Gazzetta e di Rcs Sport unitamente ad alcuni asset spagnoli. La famiglia Bonacossa, proprietaria dei marchi di Gazzetta e Giro d'Italia ha già dato il benestare all'operazione da tempo. Non si pensi che il ciclismo sia estraneo a questa operazione. Tutt'altro.
L'operazione che si sta concludendo, se non è già quasi conclusa, ha un controvalore di 250 milioni di euro, cosa che porterebbe ad un indebitamento inferiore ai 100 milioni per ciò che resterebbe dell'ex orgoglio editoriale milanese.
Viene fatto credere che la Gazzetta potrebbe essere acquistata da Cairo, ma il buon Urbano non ha le risorse per imbarcarsi in una operazione del genere e non ha nemmeno i numeri tra gli azionisti, dove dormiente (come un coccodrillo) risiede ancora Fca. Viene fatta balenare anche una operazione da parte dei francesi di Aso Amaury che trarrebbero grandi vantaggi dalla declinazione in tre paesi delle notizie sportive (Equipe, Marca, Gazzetta), per non dire del monopolio Giro-Vuelta sotto il Tour.
Questo monopolio tanto temuto dall'Uci ha scatenato una insana alleanza inconfessabile fra Cookson ed il vecchio nemico, acerrimo nemico, Hein Verbruggen. Perché questa alleanza? Lo avevo scritto due post sopra.
Cookson e Verbruggen hanno trovato una alleanza di scopo: IMPEDIRE IL MONOPOLIO ASO A QUALSIASI COSTO.
L'alleanza porta in Cina, dove il vecchio incappucciato olandese ha un potere enorme. Ma in Cina dove?
Dove c'è probabilmente l'unico vero compratore di questo pezzo d'Italia, di cui ha parlato un unico sito italiano veramente informato (lettera43). Il compratore più plausibile sarà con molta probabilità Wang Jianlin, tycoon di Wanda Group, il colosso proprietario di Infront. Per uno che ha speso 700 milioni per l'Ironman cosa saranno mai 300 milioni per comprare e rilanciare La Gazzetta ed il Giro, accerchiando ancor di più il business del calcio italiano? La Gazzetta vorrebbe dire merchandising di grandi squadre di calcio come l'Inter e rendere ancor più dipendenti i team italiani dalla tetta Infront che sta trasformando il calcio tricolore nella piazza di scommesse del grande impero d'oriente.
Nulla di strano se questa operazione fosse poi prodromica ad un riassetto del Milan, con un ingresso (o rientro?) di capitali "cinesi" offshore, senza attori improbabili e Mister B...ean di mezzo.
Per Rcs Sport si aprirebbero le porte della Cina e magari la riedizione del Tour of Beijing o di qualche surrogato per fare guerra al Tour ed all'Aso.
Manca poco ormai. I conflitti per il riassetto editoriale italiano viaggeranno in parallelo al riassetto quasi definitivo del ciclismo mondiale. Ancora una volta il ciclismo tocca la grande storia, ma in questo caso ce lo saremmo tutti voluto risparmiare.
Il nuovo padrone di Infront e possibile padrone di calcio e ciclismo italiani potrebbe essere questo signore che alle sue convention ha l'abitudine di cantare deliziando nani e ballerine.
Tranquilli, non si chiama Silvio.
Per Gazzetta il futuro è roseo, anzi no è GIALLO, ma non jaune con buona pace di Cookson, di Verbruggen e di Berlusconi, quello italiano e quello cinese.
Dopo il disimpegno di Fiat-FCA (perché in passato vi fu un loro grande impegno per spolpare il gruppo milanese) si è aperto il dubbio sul futuro del gruppo milanese.
Il golpe di Fca era stato preparato nei minimi dettagli e, sebbene i media (alcuni) tendano in questo momento ad individuare in Della Valle e Cairo gli uomini forti della situazione, sono, restano e resteranno le banche a decidere il futuro di Rcs.
Dopo che la coalizione filo-renziana Fiat-De Benedetti dietro le quinte aveva dato vita al grande polo informativo del futuro (ma per me è il passato, in tutti i sensi), durante il mese di gennaio Mediobanca aveva commissionato alla Mc Kinsey uno studio su come ridurre a valori accettabili l'indebitamento di Rcs. E la Cioli è espressione di Mediobanca, banca per la quale occupa quasi abusivamente un posto nel cda di Telecom (da dove Mediobanca è uscita).
La sua presenza nel cda Telecom crea un enorme conflitto di interessi, fatto che ha comportato l'esclusione dell'azionista francese Bolloré ("amico" finanziario degli Amaury) dal cda Telecom.
Il paradosso è che un attuale socio del concorrente di Rcs, il neo-gruppo Espresso-Itedi, ha fatto collassare il suo ex gruppo, ora concorrente, spolpandolo e portandolo ad operazioni di pura avventura, per poi lasciarlo agonizzante nelle mani delle banche controllate dallo stesso gruppo finanziario e politico. Si pensi ad esempio a Intesa di Bazoli, il cui nipote è parlamentare PD.
Robe da galera! Queste sarebbero queste ruberie sulle spalle dei piccoli investitori in un paese civile. La P2 con Rizzoli e Tassan Din fece meno danni di questi mascalzoni, ma siccome Fiat e PD (De Benedetti) sono anime candide, va tutto bene.
Veniamo al dunque. Il piano messo a punto da McKinsey prevede la cessione di Gazzetta e di Rcs Sport unitamente ad alcuni asset spagnoli. La famiglia Bonacossa, proprietaria dei marchi di Gazzetta e Giro d'Italia ha già dato il benestare all'operazione da tempo. Non si pensi che il ciclismo sia estraneo a questa operazione. Tutt'altro.
L'operazione che si sta concludendo, se non è già quasi conclusa, ha un controvalore di 250 milioni di euro, cosa che porterebbe ad un indebitamento inferiore ai 100 milioni per ciò che resterebbe dell'ex orgoglio editoriale milanese.
Viene fatto credere che la Gazzetta potrebbe essere acquistata da Cairo, ma il buon Urbano non ha le risorse per imbarcarsi in una operazione del genere e non ha nemmeno i numeri tra gli azionisti, dove dormiente (come un coccodrillo) risiede ancora Fca. Viene fatta balenare anche una operazione da parte dei francesi di Aso Amaury che trarrebbero grandi vantaggi dalla declinazione in tre paesi delle notizie sportive (Equipe, Marca, Gazzetta), per non dire del monopolio Giro-Vuelta sotto il Tour.
Questo monopolio tanto temuto dall'Uci ha scatenato una insana alleanza inconfessabile fra Cookson ed il vecchio nemico, acerrimo nemico, Hein Verbruggen. Perché questa alleanza? Lo avevo scritto due post sopra.
Cookson e Verbruggen hanno trovato una alleanza di scopo: IMPEDIRE IL MONOPOLIO ASO A QUALSIASI COSTO.
L'alleanza porta in Cina, dove il vecchio incappucciato olandese ha un potere enorme. Ma in Cina dove?
Dove c'è probabilmente l'unico vero compratore di questo pezzo d'Italia, di cui ha parlato un unico sito italiano veramente informato (lettera43). Il compratore più plausibile sarà con molta probabilità Wang Jianlin, tycoon di Wanda Group, il colosso proprietario di Infront. Per uno che ha speso 700 milioni per l'Ironman cosa saranno mai 300 milioni per comprare e rilanciare La Gazzetta ed il Giro, accerchiando ancor di più il business del calcio italiano? La Gazzetta vorrebbe dire merchandising di grandi squadre di calcio come l'Inter e rendere ancor più dipendenti i team italiani dalla tetta Infront che sta trasformando il calcio tricolore nella piazza di scommesse del grande impero d'oriente.
Nulla di strano se questa operazione fosse poi prodromica ad un riassetto del Milan, con un ingresso (o rientro?) di capitali "cinesi" offshore, senza attori improbabili e Mister B...ean di mezzo.
Per Rcs Sport si aprirebbero le porte della Cina e magari la riedizione del Tour of Beijing o di qualche surrogato per fare guerra al Tour ed all'Aso.
Manca poco ormai. I conflitti per il riassetto editoriale italiano viaggeranno in parallelo al riassetto quasi definitivo del ciclismo mondiale. Ancora una volta il ciclismo tocca la grande storia, ma in questo caso ce lo saremmo tutti voluto risparmiare.
Il nuovo padrone di Infront e possibile padrone di calcio e ciclismo italiani potrebbe essere questo signore che alle sue convention ha l'abitudine di cantare deliziando nani e ballerine.
Tranquilli, non si chiama Silvio.
Per Gazzetta il futuro è roseo, anzi no è GIALLO, ma non jaune con buona pace di Cookson, di Verbruggen e di Berlusconi, quello italiano e quello cinese.