leonzi ha scritto: Admin ha scritto:Da qualche giorno seguo per lavoro dei social del settore food e vedere i numeri enormemente maggiori per argomenti futili mi fa una rabbia
ma rifletti: i numeri li fanno "gli argomenti" oppure "i futili"?
Ahimé quest'anno compio i miei 20 anni di attività nel settore editoriale e purtroppo so bene che sono i "futili" a fare i numeri più dell'argomento impegnato. Permane il fatto che nonostante non sia più un "ingenuo-genuino" infante della comunicazione io continui a restarci di stucco. Lo ammetto, è più forte di me.
Da un lato lo comprendo, perché c'è tanta gente che vive di merda e non ha del tutto torto a cercare "evasione" futile da una vita quotidiana insopportabile. L'esito è però che questa stessa gente delega poi chi la vita gliela rende ancor più grama levandogli anche quel residuo di controllo che la nostra malata democrazia permetteva sino a qualche anno fa.
Però, qua non stiamo parlando di persone che preferiscono parlare di cucina rispetto ad argomenti di politica partitica, stiamo parlando di persone che preferiscono alcuni argomenti di ciclismo rispetto ad altri.
I forum ed i siti che si occupano di ciclismo olimpico fanno più o meno la fame (anche se CP non raccoglie pubblicità proprio perché nata su base di volontariato puro), mentre quelli che danno spazio al malato ciclismo amatoriale sono ultra-popolati. Credo sia palese a tutti come un forum dai contenuti discutibili come BDC sia di gran lunga più frequentato di analoghi dedicati al ciclismo olimpico. Quel forum è popolato da una schiera di frustrati pronti alla pubblica gogna per il dopato, mentre non c'è la ben che minima funzione critica per un sistema politico-sportivo marcio che rigenera le condizioni per quel tipo di ciclismo.
Nella base di questo sport il senso critico è stato ucciso alla radice. Il ciclismo italiano è una barca alla deriva con sopra una Torre di Babele o un girone dantesco.
leonzi ha scritto:In questo forum la dimensione della discussione è spesso alta, ed è (anche) per questo che vedi poco traffico (te l'ha già detto Lucio del resto).
Pienamente d'accordo con te sul livello del tifoso ciclistico medio, e infatti tirano di gran lunga di più i forum sull'attività amatoriale.
Lucio su questi argomenti è decisamente sensibilizzato e spesso me ne ha scritto con dovizia di particolari nelle email che mi ha inviato.
Ora ti spiego il mio sfogo. Ok, la discussione qua sarà anche alta come dici tu, ma se il forum non avesse traffico avrei una spiegazione. Quando vedo che ogni giorno fa accessi abbastanza costanti (anche nei mesi di bassa intensità ciclistica) percepisci che ti leggono ma non partecipano e pertanto ti girano le palle, perché ne comprendi la codardia.
Vai ad un evento e senti dire da uno, che capisci abbia letto alcuni passi dei post del forum, che ci sono alcuni che fanno solo polemiche perché hanno i loro interessi ... ti girano le balle.
So che sono parecchi i "miserabili" dirigenti federali locali che leggono il forum, ma non ve ne è uno che abbia il coraggio di intervenire. Nel privato sono capaci di critiche asprissime ai boss federali, sanno tutto di tutti, sanno che la federciclismo è ormai una cricca di affaristi della peggior specie, ma fanno di tutto per lisciare il pelo ai boss.
Questi miserabili mi ricordano un po' quei poveracci siciliani (ovviamente non parlo dei siciliani in generale) degli anni 70, che in Tv si facevano intervistare per dire che la mafia non esisteva oppure quelli che negli anni 90 dicevano che la mafia ai siciliani faceva solo del bene.
La mafia non faceva paura quando mostrava il suo volto violento (anzi scatenava la reazione civile), la mafia spaventava e spaventa quando il comune cittadino codardo si mostra a fare lo zelante in favore del potere mafioso vigente.
Questo è il ciclismo italiano 2016, questo è il profilo dei ciclisti prof italiani che pagano per correre, si dopano e si fanno fare pure causa dai dirigenti del ciclismo italiano che ben conosciamo.
E poi ci sono anche coloro che si lamentano, che pretendono dagli altri, ma poi non hanno mai il coraggio di esporsi e se contattati negano tutto.
E' vero e noto che il vertice federale è maestro nello zittire, nel minacciare, nel gestire le informazioni ricevute dai ruffiani, ma è inammissibile che un movimento che era così vasto e vitale sino a pochi anni fa possa ridursi ad uno stato così miserabile senza almeno abbozzare una reazione, una alzata di capo.
In un contesto così dimesso chi troverà il coraggio, la voglia e l'entusiasmo di candidarsi per cambiare?
Se alla gente di ciclismo sta bene così, anche io posso adeguarmi e fottermene beatamente.
leonzi ha scritto:Per quanto mi riguarda, fino al 12 ottobre continuerò a fare quel che posso (questi ultimi mesi sono stato assente per via del lavoro), poi andrò a cercare una corda per impiccarmi
(sieti tra i pochi con cui si possa parlare/leggere ad un livello degno).
Permettimi di correggerti quel "siete" in un condiviso "siamo".
Come potrai vedere sin dagli atti iniziali, questa piccola aggregazione nasce come "community" di condivisione e di confronto.
Detto questo, non volevo
stressare voi pochi coraggiosi.
Lo sfogo odierno Vi sarà più chiaro fra qualche mese quando potrò raccontare apertamente cosa sta succedendo, incrociando le dita perché qualche coraggioso trovi un briciolo di follia e smisurato entusiasmo per una sfida difficilissima, ma fondamentale per evitare la morte di questo sport nel nostro Paese.
Ps. Quando la mia passione ciclistica si incrina un po' (e mai per colpa dei corridori), ho una mia cura sempre valida: chiamo Morris e rubo a quella grandissima mente romagnola tutto l'entusiasmo possibile.
Anche oggi ho fatto così e da lui scopri sempre qualcosa di nuovo, qualcosa di grandioso.
Oggi abbiamo parlato tanto di Bartali e della straordinarietà di quell'uomo, non del ciclista di cui sappiamo tutto tutti.
Era un gigante in un Paese imperfetto che voleva e favoriva l'emergere di personalità così. Oggi quelle figure vengono represse (e anche in po' tutti gli sport). Non per nulla è ormai un Paese di merda.