Nato il 15 ottobre 1946 ad Anversa. Passista. Professionista dal 1968 al 1976 con 31 vittorie.
Maurizio Ricci detto Morris
Piccoletto, ma compatto e con un discreto stile. Combattivo e col temperamento giusto per raggiungere il massimo del suo potenziale. La mancanza di uno spunto veloce pari alle altre doti, gli ha impedito di raggiungere un bottino di vittorie più degno di quel protagonismo che lo ha accompagnato a lungo, nonostante il periodo fiorente di campioni e di grandi corridori in cui ha corso. Fra i trentun successi del suo palmares però, ci sono tutti gli ingredienti che lo hanno contraddistinto come corridore completo, dalle classiche alle corse a tappe. In altre parole un corridore di valore oggi rarissimo e con stimmate particolari.
Si segnalò da dilettante, nel ’67, vincendo la Parigi - Roubaix riservata alla categoria, a cui seguì un significativo secondo posto, dietro all’italiano Gino Cavalcanti, nella tappa del Puy de Dome al Tour dell’Avenir. Come dire: dal piatto duro del pavé, alle pendenze della leggenda. L’anno seguente, il primo fra i professionisti, fu subito un evidente delle dure corse belghe e delle classiche in generale, ma, soprattutto, vinse due tappe al Tour de France: la cronosquadre di Vorst ed il tappone pirenaico Pau - St Gaudens, che prevedeva le scalate all’Aubisque e al Tourmalet. Nel ‘69, con un’azione da grande finisseur colse il suo primo successo di nota: l’Henninger Turm di Francoforte, vittoria che poi bissò nel 1973. Quella gara, checché ne dicano i gaglioffi dell’UCI e le loro classificazioni, nonché lo stuolo sempre troppo imponente di scrivani che si vendono per storici, è stata l’unica vera classica di valore, partorita dal ciclismo tedesco.
Sempre fra le classiche, nei nove anni di professionismo, Georges, ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi ’74 (in seguito alla squalifica per doping del vittorioso De Witte), l’Amstel Gold Race ‘70, la Gand-Wevelgem ’71, la Milano-Torino ’71, il GP Kanton Aargau Gippingen ’72, il GP Regio ’73, il Circuito del Brabante Occidentale ‘73.
Tangibile anche la sua presenza vincente nelle corse a tappe: nel 1971 vinse il Giro della Svizzera e nel ’73 quello dell'Andalusia. Ha poi vinto frazioni di tutte le maggiori corse di tal tipo, escluso il Giro d’Italia, dove ha partecipato nel 1972, non andando oltre qualche piazzamento ed il 37° posto finale. Finita la carriera, ha lavorato a lungo nell’azienda di biciclette di Eddy Merckx.
Maurizio Ricci detto Morris