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Tour de France 2014 - 9a tappa - Gérardmer-Mulhouse - 170,0 km (13 luglio 2014)
BenoixRoberti- Tour de France
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vallelvo- Giro di Lombardia
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Domani tappa importante, che pensate di Nibali?
vallelvo- Giro di Lombardia
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Mi correggo, tappa di dopodomani.
angelo francini- Paris-Nice
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Hai detto bene invece, tappa di domani!vallelvo ha scritto:Mi correggo, tappa di dopodomani.
Penso che sulle due prime cote non succederà nulla fra i corridori che puntano alla classifica finale, dopo qualcosa capiterà!
Le due salite centrali si prestano a qualche imboscata: speriamo che la squadra resista, perché oggi ha dato qualche segnale di stanchezza.
Sull'ultima deve esserci lui, perché poi è discesa fino a 20 km dall'arrivo e comunque dalla cima all'arrivo deve vedersela lui!
vallelvo- Giro di Lombardia
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Sperem...
galliano- Tour de Pologne
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io penso che tra i big succedera' poco o nulla. TjV, Talansky, VDB, ecc. dovranno leccarsi le ferite delle cadute. Porte e la Sky non hanno nelle corde le imboscate e per Contador mi pare un'azione prematura anche perché Nibali può quasi permettersi di marcare solo lui in attesa che la squadra faccia ile suo.
Io penso sia quasi scontato l'arrivo della fuga: Navardauskas, Voeckler, Bakelants, forse Spilak potrebbero essere nomi buoni; tra i nostri i soliti Visconti e De Marchi
Io penso sia quasi scontato l'arrivo della fuga: Navardauskas, Voeckler, Bakelants, forse Spilak potrebbero essere nomi buoni; tra i nostri i soliti Visconti e De Marchi
BenoixRoberti- Tour de France
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Potrebbe anche essere, ma ho riletto il post di Francio e mi sono guardato la discesa.
Quella sua frase non era banale.
Domani la temperatura sarà di due gradi più bassa di oggi in pianura e con più vento (per lo più contrario).
Sul Grand Ballon si scenderà a circa 9-10°C.
Tutti dànno per scontata una tappa "tranquilla" con qualche velocista che rientra e vince a Strasburgo.
Io temo che Nibali rischi di perdere sino ad un minuto a La Planche des Belles Filles perché dà la sensazione di soffrire Contador sulle forti pendenze.
Io una bottarella in discesa gliela darei.
La discesa è molto molto impegnativa e vi sono tornanti e forti pendenze continue, fino al 14%.
Contador ha già dato prova di soffrire le discese bagnate e, fossi in Nibali, cercherei di metterlo in difficoltà pesante in discesa, anche in chiave Port de Balés. Lungo la discesa e la successiva pianura potrebbe anche trovare la collaborazione dei fuggitivi raggiunti.
Dal termine della discesa al traguardo vi sono esattamente 20,7 km. In caso di corsa "esplosa" e forte pioggia i distacchi potrebbero anche rimanere o addirittura dilatarsi.
E' una gara da costruire tatticamente con grande capacità. La Astana ha Fuglsang e Kangert che si prestano ad una azione a lunga gittata, anche con la scusa della doppia punta Astana.
DISCESA (in due tratti)
Quella sua frase non era banale.
Domani la temperatura sarà di due gradi più bassa di oggi in pianura e con più vento (per lo più contrario).
Sul Grand Ballon si scenderà a circa 9-10°C.
Tutti dànno per scontata una tappa "tranquilla" con qualche velocista che rientra e vince a Strasburgo.
Io temo che Nibali rischi di perdere sino ad un minuto a La Planche des Belles Filles perché dà la sensazione di soffrire Contador sulle forti pendenze.
Io una bottarella in discesa gliela darei.
Ho guardato la discesa e concordo con la frase grassettata. Domani è prevista pioggia forte e temporali in piano con forte presenza di vento.angelo francini ha scritto:Le due salite centrali si prestano a qualche imboscata: speriamo che la squadra resista, perché oggi ha dato qualche segnale di stanchezza.
Sull'ultima deve esserci lui, perché poi è discesa fino a 20 km dall'arrivo e comunque dalla cima all'arrivo deve vedersela lui!
La discesa è molto molto impegnativa e vi sono tornanti e forti pendenze continue, fino al 14%.
Contador ha già dato prova di soffrire le discese bagnate e, fossi in Nibali, cercherei di metterlo in difficoltà pesante in discesa, anche in chiave Port de Balés. Lungo la discesa e la successiva pianura potrebbe anche trovare la collaborazione dei fuggitivi raggiunti.
Dal termine della discesa al traguardo vi sono esattamente 20,7 km. In caso di corsa "esplosa" e forte pioggia i distacchi potrebbero anche rimanere o addirittura dilatarsi.
E' una gara da costruire tatticamente con grande capacità. La Astana ha Fuglsang e Kangert che si prestano ad una azione a lunga gittata, anche con la scusa della doppia punta Astana.
DISCESA (in due tratti)
galliano- Tour de Pologne
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Contador può contare su Rogers che pare in eccellente condizione ed è un ottimo discesista.
Non credo che Nibali possa guadagnare molto nella discesa.
Non credo che Nibali possa guadagnare molto nella discesa.
BenoixRoberti- Tour de France
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Ti posto fra un po' l'analisi. Poi ti fai una idea. Anzi dai uno sguardo con Street View. Lo spazio c'è.galliano ha scritto:Contador può contare su Rogers che pare in eccellente condizione ed è un ottimo discesista.
Non credo che Nibali possa guadagnare molto nella discesa.
Poi ovviamente dipende anche dalle situazioni per attaccare in discesa.
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Io oggi sono per un no contest. Almeno sono psicologicamente pronto a quello, soprattutto a causa del lungo tratto pianeggiante finale, che per me farà passare la voglia di tentare.
Poi, se esce qualcosa di interessante, tutto di guadagnato.
Ma almeno non rimarrò deluso in caso di processione.
Poi, se esce qualcosa di interessante, tutto di guadagnato.
Ma almeno non rimarrò deluso in caso di processione.
vallelvo- Giro di Lombardia
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La discesa è molto impegnativa e sarà bagnata: le cadute sono in agguato, spero bene per il nostro.
Il terreno sarà il suo, Conta avrà forse qualche difficoltà.
Il terreno sarà il suo, Conta avrà forse qualche difficoltà.
BenoixRoberti- Tour de France
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Chi crede o ha creduto di trovarsi di fronte ad una classica tappa "pausista", ovvero una tappa con le montagne lontane da un traguardo abbondantemente preceduto da lunga discesa pedalabile e tanti km di pianura, commette (o ha commesso) un errore.
Il finale non è di quell'agevole tipo. Poi potrebbe effettivamente non succedere nulla, ma bisognerà vedere lo stato della corsa e l'intensità della pioggia lungo l'ultima lunga scalata, lungo Le Markstein, salita che se fatta a buona velocità tale da ridurre il gruppo, potrebbe essere l'anticamera per una discesa difficile e bagnata fatta altrettanto a tutta e tale da creare distacchi.
Si badi bene alle foto della discesa, che ha grandi pendenze e punti pericolosi, come i tornanti in pavé. I tredici tornanti complessivi, alternati a rettilinei da discesa libera, sotto la pioggia richiederanno doti non comuni di discesista. Arrivati a Uffholtz, al traguardo mancheranno 20,7 km, e per inseguire servirà subito la squadra (non basterebbe un solo Rogers di grazia), perché davanti gli attaccanti potrebbero trovare aiuto nei fuggitivi della prima ora di giornata.
Quest'oggi l'analisi visuale della tappa deve necessariamente partire dall'inizio, ovvero dal Col de la Schlucht (1140 m), oltre 15 km di leggera e leggerissima ascesa, dei quali il Tour considera ascesa ufficiale la parte intermedia più impegnativa di 8.6 km al 4,5%, dove ci sarà il gpm di 2a categoria.
Il Col de la Schlucht nei primi km costeggerà il grazioso Lac de Longemer
La salita del Col de la Schlucht nel suo tratto finale rettilineo
La discesa è rapida, più pendente della corrispondente ascesa, e si giunge rapidamente al Lac Blanc, prima di svoltare a destra per il successivo colle
Il successivo colle è il Col du Wettstein, ascesa complessiva di 10,4 km, di cui 7,7 km al 4,1% sono la salita valida per gpm di 3a categoria
Il tratto più impegnativo della salita, con un tratto al 10%
Il culmine dal più facile colle di giornata coincide con il Mémorial du Linge, un museo sorto sul luogo della battaglia del 1915, dove morirono oltre 17.000 soldati. La battaglia fu vinta dai francesi che guadagnarono 100 metri (100 metri!) di fronte bellico sull'altura della Linge , occupando la trincea tedesca.
Dopo 70 km è la volta del Côte des Cinq Châteaux, ascesa complessiva di 5,6 km, di cui 4,5 km al 6,1% rappresentano il gpm ufficiale di 3a categoria
Nella Côte des Cinq Châteaux, ad eccezione della prima parte, le pendenze sono sempre al di sopra del 7% e solo una discesina intermedia ne abbassa la media. Questo è uno impegnativo serpentone quasi rettilineo al 10%
Côte de Gueberschwihr (559 m), ascesa di 7,2 divisa in tre tratti di cui uno intermedio in discesa, e al termine del primo di salita è posto il gpm ufficiale dopo 4,1 km del tratto più impegnativo al 7,9%, cosa che ne fa gpm di 2a categoria
La Côte de Gueberschwihr, chiamata anche Couvent Sant Marc, è la più impegnativa delle ascese che precedono il Grand Ballon, e la sede stradale è più stretta delle altre salite, fatto che comporterà una maggior possibilità di selezione. A parte la possibile fuga iniziale, qua si potrebbero vedere attacchi di seconde file lontane in classifica per anticipare Le Markstein.
Di seguito un impegnativo tornante al 14% dove potrebbero avvenire degli attacchi.
Il culmine della ascesa della Côte de Gueberschwihr con un lungo rettilineo in leggera ascesa al 3-4%
Prima de Le Markstein c'è ancora un dentello, il Col de Bannstein, salita molto molto pedalabile di quasi 4 km, con punte all'8%, ma pendenza media di poco superiore al 4%
Il tratto più duro del Bannstein nella parte iniziale
Il culmine del Bannstein a circa 500 metri di altitudine
Dopo il Bannstein, discesa facile e da pedalare per circa 4 km prima di approcciare l'ascesa più dura di giornata, Le Markstein (1183 m), il nome tedesco del comprensorio sciistico sotto il Grand Ballon.
Le Markstein (1183 m) è una ascesa complessiva di 15 km e mezzo, con punte al 12%, e dei 15,5 km, 10,8 km al 5.4% rappresentano il gpm di 1a categoria. In realtà la pendenza media è inficiata dalla discesa presente a circa 5 km dal culmine. Una volta l'Aso avrebbe messo il gpm solo al Grand Ballon, mentre in questi dettagli si nota come i francesi abbiano adottato i criteri per la montagna del Giro, valorizzando a parte ciascuna singola scalata, una intelligente innovazione che loro un tempo riservavano solo a Soulor e Aubisque
Un impegnativo tornantone di Le Markstein
A 3 km dalla vetta de Le Markstein, la strada spiana leggermente per la Diga del Lac di La Lauch e da qui parte la scalata finale
Siamo al culmine de Le Markstein, il punto di tutto il tracciato dove oggi il vento soffierà maggiormente ed anche il paesaggio "spellacchiato" ne aiuterà l'effetto.
Più avanti svolta a sinistra per inboccare la strada per il Grand Ballon
Del Grand Ballon è rimasto giustamente (ai fini del gpm) solo uno strappo della complessiva ascesa, ovvero 1,6 km, per il Tour il gpm ufficiale è però di 1,4 km all'8,6%. C'è un tratto intermedio all'11%.
Per quanto breve la salita è impegnativa e non sarà l'ultima di giornata.
In immagine l'ultimo rettilineo prima della spianata del Grand Ballon, che oggi sarà spazzato dal vento
Dopo il Grand Ballon comincia la discesa verso Uffholtz, una discesa divisa in due tratti di 7 e di 8 km ciascuno, intervallati dalla ascesa al Col Amic di circa 4 km fra falsopiani e salita
Il primo km della discesa prevede un tornante esposto al vento con la strada anche leggermente in contropendenza, da prendere con le molle col bagnato
Nel primo tratto di discesa vi sono 6 tornanti impegnativi, di cui il 5° ed il 6? prevedono la sorpresa (DA CONSIDERARE SUL BAGNATO): I TORNANTI SONO IN PAVE'
Il Tornante n.5 in pavé
Il Tornante n.6 sempre in pavé
Dopo i primi 6-7 km di discesa comincia un tratto in salita e falsopiano per nulla facile, dove ci sarà da spingere parecchio. Ecco il dettaglio del Col Amic, non valido come gpm
La prima parte del Col Amic (che sarà percorsa col vento leggermente a favore)
Il tornantone del Col Amic
Dopo il Col Amic la discesa riprende per altri 8 km con ben 8 tornanti tutti in asfalto
Ma non mancano i rettilinei anche in buona pendenza. Nella discesa vi sono tratti al 14% dove il fegato, col bagnato, sarà fondamentale
Arrivati a Ufholtz 20,7 km di pianura attendono i corridori.
Lo spazio per attaccare su Le Markstein e sul Grand Ballon come pure nella discesa c'è, proprio in ragione della pioggia e molto dipenderà dai giochi di alleanze.
Il finale sarà spazzato dal vento e dal temporale.
Sono tutti fattori che riducono l'impatto "pauista" al tracciato di questa tappa.
Questo rettilineo darà il verdetto.
Il finale non è di quell'agevole tipo. Poi potrebbe effettivamente non succedere nulla, ma bisognerà vedere lo stato della corsa e l'intensità della pioggia lungo l'ultima lunga scalata, lungo Le Markstein, salita che se fatta a buona velocità tale da ridurre il gruppo, potrebbe essere l'anticamera per una discesa difficile e bagnata fatta altrettanto a tutta e tale da creare distacchi.
Si badi bene alle foto della discesa, che ha grandi pendenze e punti pericolosi, come i tornanti in pavé. I tredici tornanti complessivi, alternati a rettilinei da discesa libera, sotto la pioggia richiederanno doti non comuni di discesista. Arrivati a Uffholtz, al traguardo mancheranno 20,7 km, e per inseguire servirà subito la squadra (non basterebbe un solo Rogers di grazia), perché davanti gli attaccanti potrebbero trovare aiuto nei fuggitivi della prima ora di giornata.
Quest'oggi l'analisi visuale della tappa deve necessariamente partire dall'inizio, ovvero dal Col de la Schlucht (1140 m), oltre 15 km di leggera e leggerissima ascesa, dei quali il Tour considera ascesa ufficiale la parte intermedia più impegnativa di 8.6 km al 4,5%, dove ci sarà il gpm di 2a categoria.
Il Col de la Schlucht nei primi km costeggerà il grazioso Lac de Longemer
La salita del Col de la Schlucht nel suo tratto finale rettilineo
La discesa è rapida, più pendente della corrispondente ascesa, e si giunge rapidamente al Lac Blanc, prima di svoltare a destra per il successivo colle
Il successivo colle è il Col du Wettstein, ascesa complessiva di 10,4 km, di cui 7,7 km al 4,1% sono la salita valida per gpm di 3a categoria
Il tratto più impegnativo della salita, con un tratto al 10%
Il culmine dal più facile colle di giornata coincide con il Mémorial du Linge, un museo sorto sul luogo della battaglia del 1915, dove morirono oltre 17.000 soldati. La battaglia fu vinta dai francesi che guadagnarono 100 metri (100 metri!) di fronte bellico sull'altura della Linge , occupando la trincea tedesca.
Dopo 70 km è la volta del Côte des Cinq Châteaux, ascesa complessiva di 5,6 km, di cui 4,5 km al 6,1% rappresentano il gpm ufficiale di 3a categoria
Nella Côte des Cinq Châteaux, ad eccezione della prima parte, le pendenze sono sempre al di sopra del 7% e solo una discesina intermedia ne abbassa la media. Questo è uno impegnativo serpentone quasi rettilineo al 10%
Côte de Gueberschwihr (559 m), ascesa di 7,2 divisa in tre tratti di cui uno intermedio in discesa, e al termine del primo di salita è posto il gpm ufficiale dopo 4,1 km del tratto più impegnativo al 7,9%, cosa che ne fa gpm di 2a categoria
La Côte de Gueberschwihr, chiamata anche Couvent Sant Marc, è la più impegnativa delle ascese che precedono il Grand Ballon, e la sede stradale è più stretta delle altre salite, fatto che comporterà una maggior possibilità di selezione. A parte la possibile fuga iniziale, qua si potrebbero vedere attacchi di seconde file lontane in classifica per anticipare Le Markstein.
Di seguito un impegnativo tornante al 14% dove potrebbero avvenire degli attacchi.
Il culmine della ascesa della Côte de Gueberschwihr con un lungo rettilineo in leggera ascesa al 3-4%
Prima de Le Markstein c'è ancora un dentello, il Col de Bannstein, salita molto molto pedalabile di quasi 4 km, con punte all'8%, ma pendenza media di poco superiore al 4%
Il tratto più duro del Bannstein nella parte iniziale
Il culmine del Bannstein a circa 500 metri di altitudine
Dopo il Bannstein, discesa facile e da pedalare per circa 4 km prima di approcciare l'ascesa più dura di giornata, Le Markstein (1183 m), il nome tedesco del comprensorio sciistico sotto il Grand Ballon.
Le Markstein (1183 m) è una ascesa complessiva di 15 km e mezzo, con punte al 12%, e dei 15,5 km, 10,8 km al 5.4% rappresentano il gpm di 1a categoria. In realtà la pendenza media è inficiata dalla discesa presente a circa 5 km dal culmine. Una volta l'Aso avrebbe messo il gpm solo al Grand Ballon, mentre in questi dettagli si nota come i francesi abbiano adottato i criteri per la montagna del Giro, valorizzando a parte ciascuna singola scalata, una intelligente innovazione che loro un tempo riservavano solo a Soulor e Aubisque
Un impegnativo tornantone di Le Markstein
A 3 km dalla vetta de Le Markstein, la strada spiana leggermente per la Diga del Lac di La Lauch e da qui parte la scalata finale
Siamo al culmine de Le Markstein, il punto di tutto il tracciato dove oggi il vento soffierà maggiormente ed anche il paesaggio "spellacchiato" ne aiuterà l'effetto.
Più avanti svolta a sinistra per inboccare la strada per il Grand Ballon
Del Grand Ballon è rimasto giustamente (ai fini del gpm) solo uno strappo della complessiva ascesa, ovvero 1,6 km, per il Tour il gpm ufficiale è però di 1,4 km all'8,6%. C'è un tratto intermedio all'11%.
Per quanto breve la salita è impegnativa e non sarà l'ultima di giornata.
In immagine l'ultimo rettilineo prima della spianata del Grand Ballon, che oggi sarà spazzato dal vento
Dopo il Grand Ballon comincia la discesa verso Uffholtz, una discesa divisa in due tratti di 7 e di 8 km ciascuno, intervallati dalla ascesa al Col Amic di circa 4 km fra falsopiani e salita
Il primo km della discesa prevede un tornante esposto al vento con la strada anche leggermente in contropendenza, da prendere con le molle col bagnato
Nel primo tratto di discesa vi sono 6 tornanti impegnativi, di cui il 5° ed il 6? prevedono la sorpresa (DA CONSIDERARE SUL BAGNATO): I TORNANTI SONO IN PAVE'
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Dopo i primi 6-7 km di discesa comincia un tratto in salita e falsopiano per nulla facile, dove ci sarà da spingere parecchio. Ecco il dettaglio del Col Amic, non valido come gpm
La prima parte del Col Amic (che sarà percorsa col vento leggermente a favore)
Il tornantone del Col Amic
Dopo il Col Amic la discesa riprende per altri 8 km con ben 8 tornanti tutti in asfalto
Ma non mancano i rettilinei anche in buona pendenza. Nella discesa vi sono tratti al 14% dove il fegato, col bagnato, sarà fondamentale
Arrivati a Ufholtz 20,7 km di pianura attendono i corridori.
Lo spazio per attaccare su Le Markstein e sul Grand Ballon come pure nella discesa c'è, proprio in ragione della pioggia e molto dipenderà dai giochi di alleanze.
Il finale sarà spazzato dal vento e dal temporale.
Sono tutti fattori che riducono l'impatto "pauista" al tracciato di questa tappa.
Questo rettilineo darà il verdetto.
BenoixRoberti- Tour de France
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Via in 17 fra cui Sagan
La webcam del Markstein. Gtan pubblico..
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Danny Pate (Sky), Jesus Herrada (Movistar), Joaquim Rodriguez e Simon Spilak (Katusha), Sergio Paulinho (Tinkoff), Alessandro De Marchi (Cannondale), Laurens ten Dam (Belkin), Jan Bakelants (OPQS), Ben Gastauer (AG2R), Tom Dumoulin (Giant), Kristjan Durasek (Lampre), Arthur Vichot (FDJ), Tony Gallopin (Lotto), Amaël Moinard (BMC), Perrig Quémeneur, Cyril Gautier e Thomas Voeckler (Europcar), Dani Navarro e Nicolas Edet (Cofidis), Michael Albasini (Orica), Danilo Wyss (IAM), Leo König e José Mendes (NetApp), Brice Feillu (Bretagne.
Sagan è stato ripreso dal gruppo. Tanti, tanti nomi interessanti. La tappa decolla.
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Ripresi nel tratto vallonato del Calvaire dopo il Col de La Schlucht.
Velocità elevata e gruppo già diviso in due tronconi.
I primi 17 km (di salita facile) sono stati corsi a quasi 38 di media!
Velocità elevata e gruppo già diviso in due tronconi.
I primi 17 km (di salita facile) sono stati corsi a quasi 38 di media!
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De Marchi scatenato. E arriva Rolland, garanzia di spettacolo.
De Marchi e Martin con 30 secondi su Simon Spilak (Katusha), poco dietro Joaquim Rodriguez, Pierre Rolland (Europcar), Fabian Cancellara (Trek), Greg van Avermaet (BMC), Sylvain Chavanel (IAM) e Tiago Machado (NetApp).
Il gruppo ad un minuto.
De Marchi e Martin con 30 secondi su Simon Spilak (Katusha), poco dietro Joaquim Rodriguez, Pierre Rolland (Europcar), Fabian Cancellara (Trek), Greg van Avermaet (BMC), Sylvain Chavanel (IAM) e Tiago Machado (NetApp).
Il gruppo ad un minuto.
Ultima modifica di Admin il Dom Lug 13, 2014 2:39 pm - modificato 1 volta.
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Kadri staccato, anche se aiutato dalle ammiraglie.
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Per la cronaca e per ricordarlo,il 13 luglio 1967 decedeva sul Mont Ventoux, Tom SIMPSON.
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Formidabile analisi Ben!
E mi pare che se ne avvalga anche Martinello in cronaca.
Tappa stupenda che a piè pari avevo saltato nella considerazione. ma le cose vanno diversamente infatti... i corridori la stanno correndo a tutta... gran Tour quest'anno.
E mi pare che se ne avvalga anche Martinello in cronaca.
Tappa stupenda che a piè pari avevo saltato nella considerazione. ma le cose vanno diversamente infatti... i corridori la stanno correndo a tutta... gran Tour quest'anno.
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Ma lui certamente ha fatto gran parte di quelle strade ieri sera.
La mia analisi è fatta matchando gps e street view, lui le strade le fa e le vede direttamente.
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Martinello ha citato esattamente le cose che hai scritto sul Memorial e sulla battaglia della Linge ed altri particolari precisi.BenoixRoberti ha scritto:Ma lui certamente ha fatto gran parte di quelle strade ieri sera.
La mia analisi è fatta matchando gps e street view, lui le strade le fa e le vede direttamente.
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Splendida cosa, se fosse così.
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Il tempo massimo dovrebbe variare fra i 23 ed i 28 minuti. Gli otto ritardatari, fra i quali Renshaw, Démare e Kittel, rischiano grosso, anzi diciamo che la missione si fa disperata. Sono già ad 11 minuti e manca la scalata più lunga, dove perderanno di più.
BenoixRoberti- Tour de France
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Su Markstein e Grand Ballon il tempo, come previsto, comincia a guastarsi.
Speriamo che cominci a piovere subito e non al passaggio della corsa, perché le prime gocce sono molto pericolose, e quindi ... meglio il bagnato bagnato che una via di mezzo.
Speriamo che cominci a piovere subito e non al passaggio della corsa, perché le prime gocce sono molto pericolose, e quindi ... meglio il bagnato bagnato che una via di mezzo.
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