Tour de France 2014 - 17a tappa - Saint-Gaudens - Saint-Lary Pla d'Adet - 124,5 km (23 luglio 2014)

Vincitori a Saint-Lary Soulan Pla d'Adet :

1974 : Raymond POULIDOR (Pou-Pou)
1975 : Joop ZOETEMELK (l'olandese di Francia)
1976 : Lucien VAN IMPE (le grimpeur de poche)
1978 : Mariano MARTINEZ
1981 : Lucien VAN IMPE
1982 : Beat BREU (la pulce di San Gallo)
1993 : Zenon JASKULA (el caballo)
2001 : Lance ARMSTRONG (cowboy)
2005 : George HINCAPIE (Big George)

UribeZubia ha scritto:Vincitori a Saint-Lary Soulan Pla d'Adet :

1974 : Raymond POULIDOR (Pou-Pou)
1975 : Joop ZOETEMELK (l'olandese di Francia)
1976 : Lucien VAN IMPE (le grimpeur de poche)
1978 : Mariano MARTINEZ
1981 : Lucien VAN IMPE
1982 : Beat BREU (la pulce di San Gallo)
1993 : Zenon JASKULA (el caballo)
2001 : Lance ARMSTRONG (cowboy)
2005 : George HINCAPIE (Big George)

Mariano MARTINEZ ( l'occhialuto Martinez - cfr.ADZ - così come l'occhialuto Janssen)

La tappa di Pla d'Adet ha un chilometraggio da juniores, ma il dislivello dei 75 km finali ne fanno il tratto più montagnoso del Tour. Si parte da Saint-Gaudens importante centro delle colline pre-pirenaiche.
La prima parte della tappa risalirà la Garonna, per effettuare l'unico sconfinamento del percorso continentale (dal Belgio, da Ieper si partì senza sconfinamenti). Circa 35 km per passare la frontiera sempre seguendo La Garona, nome spagnolo del famoso fiume francese, ma catalano di nascita. Pochi km nella provincia settentrionale catalana di Lleida e si sale per tornare in Francia con gli ultimi 75 km di corsa molto molto esigenti.


ANALISI VISUALE
Non ci sono salite minori in questa tappa che, pur brevissima, assomma ben 3921 metri di guadagno altimetrico.
Sono quattro i colli di primo livello in cui si tenteranno gli ultimi veri attacchi a fondo, mentre nell'ultima pirenaica ci saranno probabilmente solo degli aggiustamenti, anche perché le forze rimaste saranno veramente poche.
Il primo colle da affrontare sarà il Col du Portillon (1292 m), salita di 8,3 km al 7,1% valido come gpm di 1a categoria


Dopo il secondo km la strada si inerpica maggiormente raggiungendo come nel serpente seguente il 10%. Nel complesso la salita del Col du Portillon (1292 m) è molto regolare e, a differenza di alcuni tratti delle successive salite, ha una sede stradale abbastanza ampia e regolare nella sua ampiezza


Arrivati allo spiazzo della vecchia frontiera si completa il breve tracciato spagnolo, come pure la salita del Col du Portillon (1292 m)


Comincia la prima discesa, con la sede stradale leggermente meno ampia della corrispondente catalana.
La prima discesa non è assolutamente da sottovalutare, perché sarà utilizzata da molti per alimentarsi e non mi stupirei se proprio qua dovesse cominciare la bagarre, soprattutto quella dei giochi di squadra, che domani avranno la loro giornata più importante.

Terminata la discesa a Saint-Mamet, nella valle della Pique, pochi km di pianura portano a Bagnerés-de-Luchon, località d'arrivo della tappa precedente e per una decina scarsa di km la strada ripercorre a ritroso il finale della tappa precedente. Il termine della discesa del Port de Balés del 22 luglio è anche l'inizio dell'attacco al Col de Peyresourde dell'odierna tappa. Da questo versante i primi km del Port de Balés coincidono con quelli dello storico Col de Peyresourde (1569 m), seconda ascesa di giornata di 13,2 km al 7%, valido come gpm di 1a categoria


Ieri si veniva dalla destra in immagine e si andava a sinistra, oggi invece al contrario, per salire i primi facili metri del Col de Peyresourde (1569 m)


Il Col de Peyresourde (1569 m), una delle salite più battute della storia del Tour, viene affrontato quest'anno dal versante più lungo, che nonostante la pendenza media del 7% ha tratti molto duri come un tornante al 14% nel finale. In immagine lo storico ed impegnativo viale alberato, anche se lo scenario invernale sarà lontano da ciò che vedremo


Lo scollinamento del Col de Peyresourde (1569 m)


La picchiata dal Col de Peyresourde è abbastanza ricca di curve e tornanti ma abbastanza tranquilla. Arrivati a metà discesa, poco dopo Loudervielle, il tracciato non prosegue verso Camors ed il tradizionale colle successivo, l'Aspin, ma prevede una curva impegnativa per imboccare la strada verso Loudenvielle e la Val Louron.


Scesi a Loudenvielle un tratto di quasi 5 km di pianura serve a quasi circumnavigare interamente il Lago di Génos-Loudenvielle, specchio d'acqua alimentato dalla Neste de Louron. Passati nel lato ovest ovest della valle, comincia l'impegnativa scalata al Col d'Azet (Val Louron-Azet con l'aggiunta del nome turistico identificativo del comprensorio sciistico). Il Col de Val Louron-Azet (1580 m) prevede 7,4 km di ascesa all'8,3% ed è l'ultimo gpm di 1a categoria prima del traguardo hors categorie.
Si tratta di una ascesa con tre tratti di respiro, ma col resto della scalata sopra al 10% (con un tornante al 20%)


Il tornante al 20% quasi al terzo km di ascesa del Col de Val Louron-Azet (1580 m)


Lo scollinamento al Col de Val Louron-Azet (1580 m), dove potrebbe rifare capolino il vento, che in questa area è spessissimo presente, anche per via del vicinissimo specchio d'acqua e del gioco delle correnti su questo pianoro senza vegetazione.


La successiva discesa è per circa 5 km facile, pedalabile e rettilinea sino all'abitato di Azét, dove per circa 2 km diventa più pendente e dove la corsa affronterà 6-7 tornanti molto impegnativi con pendenze sopra al 10% sino all'abitato di Estensan. Poi la strada diventa un leggero falsopiano sino a Saint-Lary-Soulan. Poco più di 3 km di pianura e comincia in rapida serie la quarta ed ultima scalata, la Montée de Saint-Lary Pla d'Adet (1680 m), gpm hors categorie lungo 10,2 km all'8,3% di media, con punte al 17%


La Montée de Saint-Lary Pla d'Adet (1680 m) è una salita assolutamente impegnativa, irregolare e in qualche modo simile in questo al Port de Balés. La pendenza media è importante, ma tenendo in considerazione che tra il 7° e l'8° c'è anche una leggera discesa, la reale pendenza media è ben superiore. I primi 7 km sono i più duri, con pendenza media leggermente superiore al 10%, ed il finale pedalabile ed abbastanza rettilineo favorirà la dilatazione dei distacchi.
In immagine il primo tornantone al 15% con la vista sul sensibile dislivello scalato


Il successivo rettilineo impressionante con pendenza in doppia cifra


Il secondo tornantone fra il 3° ed il 4° km sempre molto impegnativo


Il terzo tornantone, forse il meno impegnativo dei tre in immagine


Siamo al 7° km dove comincia una discesa di 1 km scarso che con una U nel canalone in immagine attraversa l'abitato di Espiaube


Dopo la discesa la strada prosegue verso il traguardo con un serpentone senza più tornanti o curve accentuate. La pendenza in questo tronco finale è attorno al 7% e non è difficile immaginare che in questo tratto i distacchi si dilateranno, perché chi ne avrà potrà spingere il rapporto


Dopo un ultimo breve strappo, la salita spiana per l'ultimo km alla vista delle prime case della stazione sciistica di Pla d'Adet


E questo è l'inizio del rettilineo d'arrivo della Montée de Saint-Lary Pla d'Adet (1680 m)


CONCLUSIONE
E' una tappa bastarda, troppo corta per recuperare eventuali crisi, e troppo dura in soli 75 km per non scavare grandi distacchi.
E' la tappa della resa dei conti, anche per via di quel finale più pedalabile, dove chi ne avrà scaverà grandi solchi.
Chi ha finito male oggi, con tanto acido lattico nelle gambe, dovrà farsi una sgambata in mattinata e sperare in un recupero miracoloso. Chi dovesse soffrire già sul Col d'Azet pagherà poi a carissimo prezzo.

E occhio al tempo massimo.
Con una tappa chilometricamente breve ma così difficile, sarà molto limitato anch'esso.
Potrebbe non andare oltre i venticinque minuti.

BenoixRoberti ha scritto:
CONCLUSIONE
E' una tappa bastarda, troppo corta per recuperare eventuali crisi, e troppo dura in soli 75 km per non scavare grandi distacchi.
E' la tappa della resa dei conti, anche per via di quel finale più pedalabile, dove chi ne avrà scaverà grandi solchi.
Chi ha finito male oggi, con tanto acido lattico nelle gambe, dovrà farsi una sgambata in mattinata e sperare in un recupero miracoloso. Chi dovesse soffrire già sul Col d'Azet pagherà poi a carissimo prezzo.

Aspetto che non avevo considerato prevedendo anche una possibile doppietta di Pinot... che il francese ieri abbia pescato troppo dal proprio serbatoio e possa pagare oggi? A me né lui né Nibali sono sembrati brutti allo scollinamento, o meglio mi hanno dato un'impressione logicamente migliore di chi seguiva, però...
Comunque per la particolarità della tappa ci saranno verdetti anche sorprendenti

eliacodogno ha scritto:

BenoixRoberti ha scritto:
CONCLUSIONE
E' una tappa bastarda, troppo corta per recuperare eventuali crisi, e troppo dura in soli 75 km per non scavare grandi distacchi.
E' la tappa della resa dei conti, anche per via di quel finale più pedalabile, dove chi ne avrà scaverà grandi solchi.
Chi ha finito male oggi, con tanto acido lattico nelle gambe, dovrà farsi una sgambata in mattinata e sperare in un recupero miracoloso. Chi dovesse soffrire già sul Col d'Azet pagherà poi a carissimo prezzo.

Aspetto che non avevo considerato prevedendo anche una possibile doppietta di Pinot... che il francese ieri abbia pescato troppo dal proprio serbatoio e possa pagare oggi? A me né lui né Nibali sono sembrati brutti allo scollinamento, o meglio mi hanno dato un'impressione logicamente migliore di chi seguiva, però...
Comunque per la particolarità della tappa ci saranno verdetti anche sorprendenti

Pinot non scoppia.
O scoppia Nibali o scoppia Valverde.
Se Nibali non scoppia è fatta.

L'aggressività di Pinot spaventa anche me. Nibali è ancora forte ed in possesso di un forte controllo, ma ieri Pinot dava davvero segno di grande euforia agonistica. Quel piccolo gap in cima al Port de Balés non lascia tranquilli. Se Pinot ha quella gamba e Jeannesson lo supporta a modino, possono fare parecchio casino oggi.
Oggi l'Astana non può ciccare. Guai se Nibali rimanesse solo sul Col d'Azet.
E' la situazione che più temo.
Oggi si gioca il Tour. Se resiste bene, è fatta.

Non credo che ci saranno grossi problemi per Vincenzo. Pinot è pur sempre a più di 5 minuti in classifica (aumentabili con la crono finale). Ammesso e non concesso che riuscisse a staccare Nibali, non credo possa guadagnare più di 30/40" (a dirla larga anche). Mi auguro comunque che arrivi a scalzare Valverde al secondo posto della generale.

BenoixRoberti ha scritto:L'aggressività di Pinot spaventa anche me. Nibali è ancora forte ed in possesso di un forte controllo, ma ieri Pinot dava davvero segno di grande euforia agonistica. Quel piccolo gap in cima al Port de Balés non lascia tranquilli. Se Pinot ha quella gamba e Jeannesson lo supporta a modino, possono fare parecchio casino oggi.
Oggi l'Astana non può ciccare. Guai se Nibali rimanesse solo sul Col d'Azet.
E' la situazione che più temo.
Oggi si gioca il Tour. Se resiste bene, è fatta.

A me non preoccupa che resti solo sul Col d'Azet, se ha le gambe.
Mi preoccupa se resta solo (anche avendo le gambe) sul colle precedente.
Cosa che potrà evitare solo se "resuscita" Scarponi.

L'Astana ieri non ha supportato Nibali, la squadra non ne aveva più o si è risparmiata per oggi?

vallelvo ha scritto:L'Astana ieri non ha supportato Nibali, la squadra non ne aveva più o si è risparmiata per oggi?

Vedremo (cit. Gianni Bugno).

perobeach ha scritto:A me non preoccupa che resti solo sul Col d'Azet, se ha le gambe.
Mi preoccupa se resta solo (anche avendo le gambe) sul colle precedente.
Cosa che potrà evitare solo se "resuscita" Scarponi.

Addirittura ... il Peyresourde da questo versante è impegnativo, ma addirittura perdere lì la squadra mi sembra tanto, spero di poter dire anche: troppo.
Per ottenere ciò, Pinot dovrebbe spendere già lì Jeannesson, tenendosi Roy per il Col d'Azet, cosa che mi parrebbe un po' azzardata, anche se possibilissima.
Comunque sia, grazie a Pinot l'interesse per questa tappa ed il Tour si è riacceso, minando quell'atmosfera sicura che Nibali aveva sin qui certosinamente messo a punto.

A proposito di Pinot (e Bardet). Bellissima questa foto di un raduno juniores della nazionale, con Pinot al centro e Bardet a destra. Vediamo se Meazza sa dirci i nomi degli altri.

BenoixRoberti ha scritto:

perobeach ha scritto:A me non preoccupa che resti solo sul Col d'Azet, se ha le gambe.
Mi preoccupa se resta solo (anche avendo le gambe) sul colle precedente.
Cosa che potrà evitare solo se "resuscita" Scarponi.

Addirittura ... il Peyresourde da questo versante è impegnativo, ma addirittura perdere lì la squadra mi sembra tanto, spero di poter dire anche: troppo.
Per ottenere ciò, Pinot dovrebbe spendere già lì Jeannesson, tenendosi Roy per il Col d'Azet, cosa che mi parrebbe un po' azzardata, anche se possibilissima.
Comunque sia, grazie a Pinot l'interesse per questa tappa ed il Tour si è riacceso, minando quell'atmosfera sicura che Nibali aveva sin qui certosinamente messo a punto.

A proposito di Pinot (e Bardet). Bellissima questa foto di un raduno juniores della nazionale, con Pinot al centro e Bardet a destra. Vediamo se Meazza sa dirci i nomi degli altri.

Nel mio post precedente avevo confuso la penultima salita (da te citata) con l'ultima.
Poi, tornando alla tattica di corsa, penso che l'unico che possa essere mandato in avanscoperta sia sempre e solo Westra.

perobeach ha scritto:E occhio al tempo massimo.
Con una tappa chilometricamente breve ma così difficile, sarà molto limitato anch'esso.
Potrebbe non andare oltre i venticinque minuti.

Il tempo massimo oggi dovrebbe essere questo:
- fra i 31 ed i 32 kmh di media la corsa durerà circa 3h 53', il tempo massimo sarà di 28'
- fra i 33 ed i 34 kmh di media la corsa durerà circa 3h 40', il tempo massimo sarà di 30' 48", che diventa 31 minuti
- fra i 35 ed i 36 kmh di media la corsa durerà circa 3h 27', il tempo massimo sarà di 33' 11", che diventa 34 minuti.

Un mio pronostico: non so se andrà via una fuga con il vantaggio di ieri, nel qual caso Nibali si limiterà al controllo dei suoi avversari più vicini. Se invece la corsa dovrebbe presentare all'inizio dell'ultima salita una fuga con poco vantaggio oggi Vincent calerà il poker!

Qual è il range di percentuale del FTM di oggi?

BenoixRoberti ha scritto:Qual è il range di percentuale del FTM di oggi?

Il range varia dal 11% (fino ai 30 di media oraria) al 22% (se si supera la media dei 40 orari).
Poi vi é sempre la possibilità, concessa alla Giuria e alla Direzione del Giro, di aumentare fino al 25% il tempo massimo regolamentare solo dopo la conclusione della corsa (non é mai comunicato prima). 
Esempio:
se il tempo massimo regolamentare é 40 minuti, la Giuria e la Direzione in simbiosi possono aumentarlo sino al massimo del 25%: quindi aggiungendo massimo 10 minuti ai predetti 40 minuti.
Ma potrebbero decidere di aumentarlo anche solo del 5% : il 25% costituisce il massimo.
Domani non cambiano le percentuali, ma cambia il tempo massimo, considerato che la tappa di domani é di 145 km contro i 124 di quella odierna.
Hai capito cispadano lacustre.....   

angelo francini ha scritto:

BenoixRoberti ha scritto:Qual è il range di percentuale del FTM di oggi?

Il range varia dal 11% (fino ai 30 di media oraria) al 22% (se si supera la media dei 40 orari).
Poi vi é sempre la possibilità, concessa alla Giuria e alla Direzione del Giro, di aumentare fino al 25% il tempo massimo regolamentare solo dopo la conclusione della corsa (non é mai comunicato prima). 
Esempio:
se il tempo massimo regolamentare é 40 minuti, la Giuria e la Direzione in simbiosi possono aumentarlo sino al massimo del 25%: quindi aggiungendo massimo 10 minuti ai predetti 40 minuti.
Ma potrebbero decidere di aumentarlo anche solo del 5% : il 25% costituisce il massimo.
Domani non cambiano le percentuali, ma cambia il tempo massimo, considerato che la tappa di domani é di 145 km contro i 124 di quella odierna.
Hai capito cispadano lacustre.....   

Cisalpino lacustre.

Più o meno é la stessa cosa!
Cisalpino: che si trova al di qua delle Alpi 
Cispadano: che si trova al di qua della riva destra del Pò.

Lui é forse più corretto definirlo un cisalpino lacustre/fluviale .....

                     

Sì, già che ci sei pure stagnante.
Ma stasera torno milanese. 
Dopo il Tour ovviamente!

Bello Vincent (in tutti i casi!), questa non l'avevo ancora sentita.

Il Peyresourde non è troppo duro, fatto da Luchon, dipende anche dal vento. Così dice chi l'ha provato qualche anno fa.  

vallelvo ha scritto:Bello Vincent (in tutti i casi!), questa non l'avevo ancora sentita.

Il Peyresourde non è troppo duro, fatto da Luchon, dipende anche dal vento. Così dice chi l'ha provato qualche anno fa.  

Io me lo ricordo come il più difficile dei due versanti, anche se in generale è verissimo che non è una scalata mostruosa.

Venendo alla gara ... media altissima. Aria frizzante. 

Longo Borghini ci prova anche oggi.

Il gemello rosso semmai 

La divertente situazione fra Durbridge ed il povero massaggiatore della Movistar.

Admin ha scritto:La divertente situazione fra Durbridge ed il povero massaggiatore della Movistar.

Beh divertente non direi proprio: certo non per il corridore, ma ancor meno per l'uomo Movistar!
Sai che magone ha dentro ............