Giro d'Italia 2016 - Notizie, anticipazioni, ipotesi sul percorso - DISCUSSIONE GENERALE

Promemoria primo messaggio :

Lo so che è molto presto, ma la notizia sembra sempre più confermarsi. Dal 2016 il Giro avrebbe potuto partire dal Dubai ma, per fortuna, sembra confermata la partenza da Apeldoorn, capoluogo della Gheldria, il Gerderland, ex residenza dei reali olandesi, gli Orange. Un'altra tappa dovrebbe invece avere come sede d'arrivo Den Bosch, o Nimega.

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Tutte le altimetrie e planimetrie del Giro 2016 sono visibili al seguente link:
ALTIMETRIE E PLANIMETRIE GIRO D'ITALIA 2016

Le volete belle: eccovi serviti.

Li vogliamo belli: blah, blah.....

a me pare solo che l'abbia fatta finita con le diete: non è che si è rifatta, era prima che era smunta.
Comunque, va bene andare a cercare soldi e gloria all'estero, ma una salita mettetecela

Eh caro Leonzi, ormai c'ho l'occhio clinico. Per tua info ho 3 donne in casa ... e non aggiungo altro ...
Solo un'ultima cosa, il trucco non è molto appropriato alla nuova situazione: potrei persino consigliarla dove e come modificarlo.
Una volta rivisto il trucco diventerebbe una bomba!
Per Garzelli, invece, non ho competenza alcuna ... interessandomi io solo di donne ...

prof ha scritto:Faccio anche notare, ma con un debolissimo flatus voci, che siamo quasi a metà stagione e dell'altro grande "fenomeno" e cosiddetto "campione" (di Stato) del ciclismo italiano, parlo dell'altro isolano, non si hanno notizie. Per fortuna c'è qualche sprovveduto, imbeccato da "esperti" senza vergogna, che crede che ciò sia quanto richiede una "moderna" preparazione per il Tour.

Che ci vuoi fare, è lo sport "moderno".

Molte affermazioni di Sandro Donati mi trovano in disaccordo, ma su qualcuna sono perfettamente allineato. Una di queste è che gli allenamenti in altura, per chi in altura non ci vive ci aggiungo, servono per mascherare il doping.

Ciao Slegar, qua troverai qualche spunto interessante:
http://www.ciclopassione.com/t2052p25-quale-futuro-per-il-ciclismo-quel-ciclismo-descritto-da-danilo-di-luca-nel-suo-libro#23426

Su Donati invece ti propongo una mia riflessione quasi sociologica (ovviamente nei miei limiti di curioso non studioso) sul doping, sull'antidoping e sulle reazioni ed i comportamenti attorno a questi argomenti tenuti dagli spettatori e dai cosiddetti stakeholders:
http://www.ciclopassione.com/t791p100-anti-doping-e-tritacarne-mediatico#23521

Slegar ha scritto:

prof ha scritto:Faccio anche notare, ma con un debolissimo flatus voci, che siamo quasi a metà stagione e dell'altro grande "fenomeno" e cosiddetto "campione" (di Stato) del ciclismo italiano, parlo dell'altro isolano, non si hanno notizie. Per fortuna c'è qualche sprovveduto, imbeccato da "esperti" senza vergogna, che crede che ciò sia quanto richiede una "moderna" preparazione per il Tour.

Che ci vuoi fare, è lo sport "moderno".

Molte affermazioni di Sandro Donati mi trovano in disaccordo, ma su qualcuna sono perfettamente allineato. Una di queste è che gli allenamenti in altura, per chi in altura non ci vive ci aggiungo, servono per mascherare il doping.

Oh, ciao carissimo. Non ti nascondo che è un piacere ritrovarti.
Non c'è dubbio alcuno, in altura ci si va per quello, sono d'accordo anch'io. Il nostro comune amico Ben pone degli interrogativi che a tutta prima mi sgomentano un po'; siamo, in pratica, al "Che fare".
Non avrei l'età che ho, l'esperienza che ho, la passione che ho, la conoscenza degli uomini che ho, se non avessi nella mia testa un mio "Che fare".
Lo dico con assoluta certezza: non voglio "campioni di Stato" perché mi fanno schifo, non voglio un ciclismo fantasma, dove si appare sulla scena per poche corse l'anno; voglio di converso un ciclismo difficile e duro per corridori veri che si scontrano da Marzo at Ottobre in Giri da 4000 e passa km e classiche da 250/270. In pratica voglio il contrario di ciò che accade ora: voglio uno sport ove sia facile individuare chi si dopa e chi no. Non c'è bisogno di grandi investimenti in antidoping: chi corre poco è uno che si dopa, molto semplice. Chi offre prestazioni altalenanti è uno che si dopa. Chi corre sempre e offre prestazioni costanti nel tempo, è uno che non si dopa.
Siamo sempre li': se pensiamo che Eddy per correre (e vincere) Sanremo, classiche belghe, Giro e Tour, Giri di preparazione (Romandia, Delfinato, PN, Baschi e quant'altro), classiche di chiusura e tutto nello stesso anno, per poi stare sulla breccia per oltre un decennio, avesse bisogno di doping allora, mi sento di dire, non abbiamo capito niente di doping e né di ciclismo. 

Questo per dire che fare dell'antidoping serio è la cosa più' facile del mondo, basta volerlo. Se non lo si fa è perché vi sono camarille da proteggere, federazioni da incentivare, interessi criminali da sviluppare.
Non sono per proclami e sanzioni draconiane: tutto nella massima semplicità. Sei positivo? Uno/due anni di squalifica e via, altro giro. Business as usual ...

In questo il ciclismo ha la fortuna di presentare la soluzione

BenoixRoberti ha scritto:Ciao Slegar, qua troverai qualche spunto interessante:
http://www.ciclopassione.com/t2052p25-quale-futuro-per-il-ciclismo-quel-ciclismo-descritto-da-danilo-di-luca-nel-suo-libro#23426

Su Donati invece ti propongo una mia riflessione quasi sociologica (ovviamente nei miei limiti di curioso non studioso) sul doping, sull'antidoping e sulle reazioni ed i comportamenti attorno a questi argomenti tenuti dagli spettatori e dai cosiddetti stakeholders:
http://www.ciclopassione.com/t791p100-anti-doping-e-tritacarne-mediatico#23521

Donati sarà un ingenuo integralista ma tecnicamente è un allenatore al top come se ne trovano pochi in giro.

Sull'allenamento in altura - si trovano in giro pubblicazioni che ne magnificano i benefici ma altrettante, se non di più, che ne descrivono i limiti: scarsa qualità del riposo, disidratazione, qualità peggiore della prestazione in allenamento sono solamente alcune delle criticità degli allenamenti in altura. Le squadre sono sempre sul Teide ma al Tour 2013 la Sky polemizzò ferocemente con ASO, facendosi poi cambiare l'albergo, perché al secondo giorno di riposo erano alloggiati in una struttura in quota (Alpe d'Huez?) a differenza delle squadre rivali alloggiate in fondovalle, lamentandosi di possibili problemi con il sonno e la disidratazione.

Su Schwazer - Qualche mese fa ho assistito ad una conferenza di Donati, per la prima volta in vita mia, sul doping e ad un certo punto si è parlato di Schwazer. Il discorso è rimasto solamente a livello tecnico, troppo minato il campo per camminarci, ed è stato riassumibile in questi due punti: Schwazer è in possesso di un motore come mai ne aveva visti prima, al centro federale di Saluzzo gli erano state stilate delle tabelle di allenamento che definire "spazzatura" era un complimento. Mia considerazione personale: un tecnico capace sa benissimo se il suo atleta si dopa oppure no.

Salute a te Prof.

Su Schwazer: c'è poco da dire, i fenomeni esistono. Merckx lo era nel ciclismo. Se guardiamo ai suoi rivali di allora, c'erano ottimi corridori ma, oltre a prenderle, correvano molto meno di Eddy.
Certo che il tecnico conosce tutto del proprio atleta.

Bene. 
Oggi carlolemond festeggia il Sardino.

Facciamogli i complimenti!
Naturalmente non solo a Carlo anche a Dieghito.

Oggi mi ero fissato su Cunego e Ulissi. Sono contento che abbia vinto uno dei due.
E' stata una tappa che mi ha particolarmente rapito: il mare, la bella giornata, i bei paesaggi che conosco. Non ho chiuso occhio nemmeno un secondo ... il che è un record ...

Sogni d'oro per questa notte, Prof.

Mi sono soffermata sulla Deste, hanno ragione le tue donne, inguardabile. Che tristezza non accettarsi, ha preteso troppo forse.

La tappa di oggi è stata apprezzata da tanti, tutto bello.
Bel numero di Ulissi, ci ha tenuto col fiato sospeso fino all'ultimo metro.
Cunego ha indossato la maglia Azzurra, si è emozionato, è contento dopo anni ha raccolto qualcosina.
Le vittorie italiane fanno sempre piacere.

Grazie, Vall, sto pensando proprio ora di andarmene a letto portandomi negli occhi quei bei paesaggi che abbiamo visto oggi.
Sono d'accordo con te: una vera tristezza non accettarsi ... 
Sai che ho pensato quando ho letto quel che hai scritto di Cunego?
La sua dignità, la sua umiltà ed il suo entusiasmo, uniti alla sua storia, ci dicono le stesse cose di Danilo ma in maniera affatto opposta. E' solo lo stile ad essere diverso, ma entrambi ci vogliono dire le stesse cose. Due stili, due caratteri diversi ma una sola, la stessa, testimonianza. Come si fa a non voler bene a persone così' ...

Ma che ha fatto la De Stefano? Per ora ho visto solo trasmissioni in differita o TGiro, quindi non l'ho ancora incrociata. Comunque immagino (o spero) che non abbia mai voluto puntare sulla propria bellezza e che quindi non abbia messo mano a questo aspetto.
Su Garzelli questo è quanto richiede la moda, una persona che dovrebbe volermi virile mi ha regalato una pinzetta per togliere le sopracciglia... che continuo a non usare, dicendo che purtroppo mi dimentico


La tappa di ieri è stata bella, ho visto la sintesi serale e non contento me la sono rivista sul tubo prima di andare a dormire.
Ulissi per me con questa vittoria sale un bel gradino (prima aveva sempre vinto, seppur su percorsi impegnativi, in volate più o meno ristrette), sarebbe bello se si confermasse anche al di là delle tappe del Giro d'Italia. Grandioso il supporto di Conti nella fase precedente l'ultimo muro.
Bella anche la gara di Cunego, che per una volta sceglie i propri obiettivi, non viene scelto da questi per assenza di alternative (quando cioè capisce che non è in grado di fare classifica).

Tutte le considerazioni su uomini o possibili uomini di classifica a questo punto lasciano il tempo che trovano. Sicuramente Dumoulin ha mentito per la gola sostenendo di essere al Giro solo per le cronometro e di non essersi preparato. Una forma di pretattica che però trovo giustificata, segno che anche lui conosce bene a livello di percorso e livello di forma degli avversari la differenza tra un Giro e una Vuelta.


Quanto all'isolano n.2 noto anche io che poco si parli della sua evanescenza, almeno rispetto a quanto si diceva delle controprestazioni del compagno di squadra nelle scorse due annate. Con una differenza, che quest'ultimo faceva qualche corsa in più ed anche con risultati leggermente migliori, mentre il sardo, che peraltro non s'è mai visto molto fuori dai grandi appuntamenti neanche gli anni scorsi, è completamente non pervenuto. Non dico partecipare alle Classiche monumento (cosa che ormai tra i pretendenti alle corse a tappe non fa quasi nessuno... Contador vince i Paesi Baschi poi accuratamente evita le Ardenne se no rovina la preparazione per il Tour, lasciando perdere Froome che alla Liegi si stacca a 100 km dall'arrivo), ma nemmeno essere nel vivo di qualche corsa di una settimana... mah

Ciao Davide, condivido le tue osservazioni, come ovvio.
Voler fare del ciclismo quanto è stato fatto nello sci, a me pare del tutto demenziale. Esisteva, in quella disciplina, una Coppa del Mondo che premiava il più' completo tra gli sciatori. Thoeni, grande slalomista, per vincere la Coppa dovette inventarsi anche discesista: fece 2° un paio di volte a Kitzbuhel (con Wengen la più' difficile e spettacolare discesa) e qualche libera la vinse pure. Era un fuoriclasse e la cosa non poteva che essere normale.
Dall'avvento della CdM per specialità sono di fatto spariti i grandissimi fuoriclasse che si cimentavano su tutti i terreni (a parte rarissime quanto lodevolissime eccezioni, che però passano ormai quasi inosservate) e con loro una fetta cospicua degli appassionati che il sabato e la domenica seguivano le dirette tv.
Dire che l'esperimento sia riuscito mi parrebbe azzardato. Dire che la cosa possa riuscire nel ciclismo, mi parrebbe ancor più' azzardato.
E bada che non faccio cenno ad altre considerazioni quali quelle inerenti alle cosiddette "preparazioni" (Teide, microdosi, tempi di recupero e quant'altro) più' che dovute e necessarie nel caso del ciclismo.

Sto seguendo l'intervista di Ulissi a Giro Mattina.
Il mondo del ciclismo è un mondo di sentimenti, il pensiero va alla famiglia nel giorno della vittoria e a chi non c'è più. 
Ho conosciuto in "giro" i genitori di Diego, persone semplici con le quali è bello interloquire. Non hanno filtri, esprimono i sentimenti che hanno dentro, anche cose intime, che altri non farebbero. Sono rimasti genuini senza atteggiamenti di superiorità per essere genitori di un campione di ciclismo.
La vittoria di ieri lo fa più grande, avevo qualche dubbio, mi pareva inespresso, mi sto ricredendo.

E' seguita l'intervista a Damiano Cunego.
Conferma quanto postato ieri: è una grande emozione tornare sul podio del Giro d'Italia.
Sorride, pare rilassato. Ha capito che deve accontentarsi di vivere il Giro giorno per giorno.
E' modesto, sicuramente un carattere particolare che in tanti hanno apprezzato e non.
E' stato il primo ad allinearsi sulla linea di partenza, quella maglia lo fa ancora sentire qualcuno.

Vi piace la collaborazione di Bruseghin?

Però ancora oggi nello sci per un grande specialista è praticamente impossibile vincere una CdM assoluta senza schierarsi con buoni risultati in almeno 3 discipline (facciamo 4 contando come una sola paralleli e combinate). Le Coppe di specialità contano decisamente meno: prendi Peter Fill, la Coppa di Specialità è un bel traguardo, ma secondo me (e sono quasi sicuro anche secondo lui) il vero traguardo che vale una carriera è la vittoria a Kitzbuhel.
Solo il nostro premier, che non sa neanche cosa sono gli sci probabilmente, poteva esaltarsi perché secondo lui Fill si era laureato "campione del mondo"  


Il discorso è proprio che nel ciclismo un trofeo che abbia in pancia tutte le principali gare (chiamalo Superprestige, Pro Tour o come ti pare) conta molto meno di una corsa monumento, di un GT o di un Mondiale. Purito ne ha vinte 2, ma in quegli anni di lui ci ricordiamo per le vittorie al Lombardia, per alcuni podi nei GT, per un mondiale sfiorato, persino per la decaduta Freccia Vallone... ma di quella challenge forse non se ne ricorda nemmeno lui.

Ecco, dovessimo tracciare un parallelo io direi
Coppa di specialità (sci) : Gara classica (sci) = Classifica World Tour : Classica Monumento

La Coppa generale per lo sci invece è un gradino sopra alle classiche e, a mio avviso a maggior ragione, anche ad un titolo mondiale. Ecco, per lo sci alpino, metto la coppa generale alla pari giusto con il titolo olimpico.
Nel ciclismo invece non esiste per importanza un titolo analogo alla coppa generale, almeno se rapportato all'importanza delle singole corse.

vallelvo ha scritto:Vi piace la collaborazione di Bruseghin?

L'ho sentito un attimo ieri a TGiro, penso che Martinello sia due bei gradini sopra (a lui ma anche a tutti gli altri), però lo preferisco a Lelli sinceramente (anche se non condivido il giudizio estremamente negativo che avevano dato alcuni su di lui)

Dimenticavo una cosa su Dumoulin: al di là dei suoi limiti potrebbe contare su un jolly molto importante, ovvero le cancellazioni. Mai come quest'anno, sia per ragioni di percorso che per condizioni climatiche (sta facendo molto freddo sulle Alpi occidentali), questa possibilità è estremamente reale

Hai ragione su Martinello, ha una cultura diversa, Marzio comunque ne sa di ciclismo.

Credo proprio  che l'osservazione di Davide sulle possibili cancellazioni siano quanto mai opportune. Lassu' fa ancora molto freddo: erano anni che non si vedeva a un maggio.cosi' freddo e nevoso. Oggi nevica oltre gli 800 mt su quasi tutte le Alpi e sarà difficile vi sia un cambiamento meteo così' repentino di qui al 20 Maggio: l'esperienza insegna che potremmo avere una estate non-estate.

A Empoli si fa festa anche oggi: vittoria di Greipel sul traguardo di Benevento.

Davvero impressionante la volata di Greipel. Mi fa sempre piacere quando vince il Gorilla, che non teme di schierarsi al via delle grandi corse. L'altro tedesco invece resta molto limitato e fa bene anche a tenersi lontano dalla Sanremo per ora.
Purtroppo la scelta dei percorsi per i Mondiali quest'anno è talmente sciocca che un corridore vero come Greipel rischia di essere subordinato al campione delle volate Kittel.

Devo rettificare Prof sul significato di kittel in tedesco.
Non è brodaglia ma grembiule, e in parte anche accappatoio.

Per gli ebrei poi è anche qualcos'altro di poco felice per un forum di ciclismo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Kittel

Per gli aschenaziti si mette anche il giorno del matrimonio e questo la dice lunga sul matrimonio

Concordo con Prof sulla bellezza assoluta della tappa calabrese.
Le tappe ben disegnate si vedono subito.
Purtroppo nel menu ve ne sono anche altre che nel mio modo, in quello che auspico, di intendere il Giro andrebbero radicalmente modificate.
Bisogna tornare alle origini, senza fare 350 Km, ma valorizzando le specificità del territorio, anche quello di pianura e gli sterrati. Le tappe di trasferimento sono assurde, inutili e nemiche dello spettacolo.

Mi piacciono molto le vostre analisi interdisciplinari. Mi spiace partecipare poco, ma è un piacere leggervi. Bentornato in grande stile a Elia.

BenoixRoberti ha scritto:Devo rettificare Prof sul significato di kittel in tedesco.
Non è brodaglia ma grembiule, e in parte anche accappatoio.

Beh, non è proprio cosi' semplice. E' una di quelle parole per le quali, ad un significato originario (burazzo, grembiule), finiscono con l'affiancarsi anche altri significati, diciamo così', traslati e brodaglia è uno di questi.
Con il buratto si raccoglie tutto quanto va poi gettato nella spazzatura o spremuto in un secchio ove si raccoglie, appunto, la brodaglia.