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    Il Ciclismo e la Storia - Racconti, aneddoti e colore

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    Messaggio Da BenoixRoberti Dom Set 01, 2013 7:20 pm

    Apro questo 3d per dare spazio e sfogo ad uno dei lati del ciclofilo. E' un lato che mi vede parecchio coinvolto da amante del ciclismo e della storia, anzi del Ciclismo e della Storia, perché il Ciclismo ha intrecciato spesso la grande Storia.
    Ad ogni modo il 3d è aperto anche alle piccole storie ed ai piccoli e tantissimi simpatici aneddoti che solo lo sport può alimentare.

    Tornando alla grande Storia, utilizzo questo post di apertura per ringraziare (mai abbastanza) il grande Morris per il regalone che ha fatto postando un vero e proprio pamphlet sul Giro d'Italia del 1909.
    L'amore per lo sport ed il ciclismo è anche questo e la rete ci consente di condividere sensazioni, rumori, colori di un evento lontano ma solo nel tempo. La ricerca del particolare, del colore, del contorno fatta da Morris (sa solo lui poi dove ha trovato tutte quelle informazioni) ci consentono un immaginario ritorno al passato, un viaggio a ritroso nel tempo paracadutati su strade polverose, affiancate da cortili rumorosi ed abitati da tanta umanità, certamente con le pezze al culo ma felice, animata da sentimenti positivi e voglia di progredire. L'Italia è quella contadina delle strade sterrate, delle enormi pozzanghere, dell'odore acre dei pollai (che si mischia in autunno a quello del mosto ribollente ed a volte nauseabondo di umori). Gli arrivi sono in città, davanti ai palazzi di "lor signori" o di altri signori giunti in loco con l'automobile, ma la battaglia e lo spettacolo si vivono fuori, in campagna, alla portata di tutti e solo per questo come si poteva non amare il ciclismo?
    E' vero che i ricchi avevano già l'auto e si spostavano rapidamente, ma il sogno allora (come oggi) correva su due ruote spinte dalla forza dell'uomo, tanto per i ricchi quanto a maggior ragione per i poveri.
    Nella primavera del Giro (perché la tradizione dice maggio 1909, ahinoi) gli odori sono quelli dei pollai, delle stalle, dei frutteti e delle tante marcite delle tante zone umide non ancora convertite (si dirà poi bonificate).
    Il Giro del 1909 in otto puntate dimentica il sud (anche quella una tradizione) ma almeno coinvolge gli "alpini" del sud, gli abruzzesi, con un arrivo a Chieti (quando si dice che l'antico ed il moderno si toccano ...).
    E' bello davvero il viaggio proposto da Morris, non sarà per nulla una fatica ciclistica divorarvi il pamphlettino e soprattutto al termine non direte che "me brüsa tanto el cü", la celebre frase di Luison Ganna pronunciata da neo vincitore di quel Giro.
    Buon viaggio e ... GRAZIE MORRIS!

    http://www.ciclopassione.com/t422-il-giro-d-italia-1909

    Ps.
    Un paese, l’Italia
    che rende all’immaginario
    la sua rocciosa spina dorsale
    dove gli abiti sono i segni del tempo
    percorso da uomini umili e veri
    nella verità d’una medesima fatica.
    Morris
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    Messaggio Da vallelvo Ven Gen 10, 2014 10:13 pm

    """"""La Domenica del Corriere - 29.03.1953 Titola  "Vedremo correre sulle strade bolidi da trecento all'ora". Alla Mille Miglia di quest'anno..........Sarà  una gara vertiginosa in cui debutteranno come piloti due assi del ciclismo Magni e Maspes .........mentre  Magni e Maspes si contenteranno di macchine da granturismo. Non va dimenticato che una "gran turismo" di grossa cilindrata si avvicina sempre ai duecento all'ora.  Il che per due uomini come Magni e Maspes abituati ai quaranta o al massimo ai cinquanta all'ora è senza dubbio un bel salto.""""""

    Ho trovato interessante la notizia che i due ciclisti si cimentassero anche in corse automobilistiche. Non so come finì.

    Edit:
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    Il Ciclismo e la Storia - Racconti, aneddoti e colore Magni_10
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    Messaggio Da BenoixRoberti Ven Gen 10, 2014 10:18 pm

    Hai la copia de La Domenica del Corriere?
    Nel caso puoi fare una scansione o fotografarla?
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 14, 2014 8:47 am

    Ho cominciato "La strategia del Tasso" di Luigi Panella e sono rimasto colpito dal fatto che l'autore non conosca la cittadinanza, che in genere in questi casi coincide con la nazionalità, dei seguenti ciclisti;

    Van der Velde è definito belga, Rudy Pevenage tedesco, Henke Lubberding belga. Per uno che si sforza di distinguere a fondo la differenza che esiste fra i francesi e i bretoni (precisazione encomiabile, peraltro) questi svarioni proprio non ...
    Dipoi, c'è una sua considerazione molto temeraria: è convinto che tal F. Gimondi, se non ci fosse stato Mercks, avrebbe vinto molto di più, mentre la realtà presumibile credo sarebbe stata opposta, perché per il bergamasco (o giù di lì) il cannibale rappresentava il punto di riferimento per arrivare secondo, come ai campionati del mondo di Barcellona e in quell'occasione poi, a causa dell'incomprensione di Martens e dello stupido orgoglio di Mercks il secondo/terzo/quarto si trasformò in una maglia iridata.  Evil or Very Mad 

    P.S.

    Sono arrivato a pag. 46/213, spero che nelle prossime non debba rammentare più nessuno al di fuori di Hinault.
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    Messaggio Da eliacodogno Mar Gen 14, 2014 9:31 am

    Lemond ha scritto:Dipoi, c'è una sua considerazione molto temeraria: è convinto che tal F. Gimondi, se non ci fosse stato Mercks, avrebbe vinto molto di più, mentre la realtà presumibile credo sarebbe stata opposta, perché per il bergamasco (o giù di lì) il cannibale rappresentava il punto di riferimento per arrivare secondo, come ai campionati del mondo di Barcellona e in quell'occasione poi, a causa dell'incomprensione di Martens e dello stupido orgoglio di Mercks il secondo/terzo/quarto si trasformò in una maglia iridata.  Evil or Very Mad 

    .

    A proposito di questo, ricordo che mi avevi raccontato via MP alcuni aneddoti a supporto della tua tesi; sarebbe interessante (almeno per me che conosco quell'epoca solo dai racconti) se sviluppassi ulteriormente l'argomento  Smile
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 14, 2014 9:45 am

    eliacodogno ha scritto:
    Lemond ha scritto:Dipoi, c'è una sua considerazione molto temeraria: è convinto che tal F. Gimondi, se non ci fosse stato Mercks, avrebbe vinto molto di più, mentre la realtà presumibile credo sarebbe stata opposta, perché per il bergamasco (o giù di lì) il cannibale rappresentava il punto di riferimento per arrivare secondo, come ai campionati del mondo di Barcellona e in quell'occasione poi, a causa dell'incomprensione di Martens e dello stupido orgoglio di Mercks il secondo/terzo/quarto si trasformò in una maglia iridata.  Evil or Very Mad 

    .

    A proposito di questo, ricordo che mi avevi raccontato via MP alcuni aneddoti a supporto della tua tesi; sarebbe interessante (almeno per me che conosco quell'epoca solo dai racconti) se sviluppassi ulteriormente l'argomento  Smile

    Non posso, perché rischierei la denuncia per diffamazione, e poi non so, se in un eventuale processo, i testimoni a mio vantaggio avrebbero il coraggio di presentarsi.  Question 
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    Messaggio Da eliacodogno Mar Gen 14, 2014 9:51 am

    Ahahah be' restando su un piano sportivo ed omettendo i contenuti a rischio  Smile
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 14, 2014 1:00 pm

    eliacodogno ha scritto:Ahahah be' restando su un piano sportivo ed omettendo i contenuti a rischio  Smile

    Forse non rammenti bene, ma in quelle sei puntate tutti i contenuti erano ... a rischio. Very Happy
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    Messaggio Da eliacodogno Mar Gen 14, 2014 2:20 pm

    ...dovrei rivedere ma forse...hai ragione tu Wink comunque ricordo che tu parlasti soprattutto delle vittorie ottenute, mentre visto che si parla di rimpianto per l'aver incontrato sulla propria strada Merckx, bisognerebbe parlare dei secondi posti, e di come eventualmente avrebbero potuto diventare vittorie in assenza del Cannibale. Discorso sul quale comunque mi tengo più di un dubbio visto che chi ottiene molti piazzamenti solitamente lo fa indipendentemente dagli avversari che trova davanti (penso a Boogerd o Andyno)
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Gen 14, 2014 2:54 pm

    Credo che per buona parte abbiate ragione entrambi e che le osservazioni in parte si sovrappongano.

    E' probabile che Gimondi abbia ottenuto quei risultati (piazzamenti) avendo come punto di riferimento il cannibale che, con le sue azioni, toglieva così al bergamasco d'impiccio un tot di avversari.

    E' contemporaneamente vero che alcuni sono dei piazzati patologici, perché aspettano che siano altri a muoversi per poi agire di rimessa e trarre il massimo possibile dalla situazione.

    E' anche difficile diventare dei coraggiosi quando ti trovi di fronte un mostro come il belga, chiunque si trovava con le ali e le unghie tagliate.

    Volendo fare l'avvocato del diavolo va però detto che le argomentazioni del bergamasco partono tutte dal fatto che lui prima del cannibale aveva vinto giovanissimo il Tour de France.

    Come miglior avversario (sulla carta) del belga è storicamente incontestabile. Poi concordo che non è il palmarés a decretare il valore assoluto di un atleta.
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 14, 2014 3:04 pm

    eliacodogno ha scritto:...dovrei rivedere ma forse...hai ragione tu ;)comunque ricordo che tu parlasti soprattutto delle vittorie ottenute, mentre visto che si parla di rimpianto per l'aver incontrato sulla propria strada Merckx, bisognerebbe parlare dei secondi posti, e di come eventualmente avrebbero potuto diventare vittorie in assenza del Cannibale. Discorso sul quale comunque mi tengo più di un dubbio visto che chi ottiene molti piazzamenti solitamente lo fa indipendentemente dagli avversari che trova davanti (penso a Boogerd o Andyno)

    Vero che il discorso verteva su quel che dici tu, però con la memoria non riesco a trovare i secondi posti, perché, se anche ci fossero stati, di solito essi si imprimono meno nel ricordo. Così su due piedi, posso parlare di due di essi: il primo ad un campionato mondiale, dove il selezionatore italiano aveva delegato lui e non Bitossi a seguire Mercks che poi naturalmente vinse, mentre Bitossi, che avrebbe potuto battere il "Cannibale" restò volutamente indietro. In questo caso, non ci fosse stato E.M. la corsa si sarebbe svolta in tutt'altro modo e chissà come? L'altro episodio si riferisce a un Giro di Lombardia dove Mercks si impose con parecchi minuti di vantaggio, dietro un gruppetto in cui c'erano Gimondi e De Vlaeminck e il D.S. del primo andò da Cribriori (che seguiva il gitano) a chiedergli se poteva fare in modo di far arrivare secondo il suo pupillo. Lo sventurato ... rispose. Very Happy E così dopo il declassamento per doping del vincitore ... fu riscritta la classifica e il Prince ... andò in sullucchero.  Twisted Evil
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    Messaggio Da Lemond Mar Gen 14, 2014 3:08 pm

    BenoixRoberti ha scritto:Volendo fare l'avvocato del diavolo va però detto che le argomentazioni del bergamasco partono tutte dal fatto che lui prima del cannibale aveva vinto giovanissimo il Tour de France.

    Sfruttando il fatto di essere uno sconosciuto e prendendo allo sprovveduto Poupou diversi minuti nelle prime tappe che poi il francese non seppe colmare, se non in parte. Quando poi ha corso di nuovo il Tour con o senza Mercks, le sue prestazioni sono state pari alla sua forza e cioè normali per me, deludenti per i suoi fans. Un po' come Cuneghin dopo il famoso Giro d'Italia del 2004. Wink
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    Messaggio Da eliacodogno Mar Gen 14, 2014 3:53 pm

    Oddio, il confronto con Cunego è forse un po' offensivo per Gimondi Wink
    Comunque su Gimondi non saprei, ma su Cunego credo sia vero solo in parte che vinse il Giro 2004 per sottovalutazione degli avversari (di Simoni perché gli altri...); era un altro corridore, che solo a sprazzi s'è rivisto dopo, direi al Giro di Svizzera 2011 l'ultima volta
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Gen 14, 2014 4:01 pm

    eliacodogno ha scritto:Oddio, il confronto con Cunego è forse un po' offensivo per Gimondi Wink
    Lemond relativizza quanto scrivo adesso.
    Io farei la firma per avere oggi un Gimondi. Elìa ha ragione.
    In linea ci dobbiamo tenere stretti Sagan Gilbert e Cancellara, e nei GT vediamo un tot di meteore-robottini da troppi anni.
    Le personalità dei corridori di allora erano forti e variegate. Oggi purtroppo non è più così, e non per colpa degli atleti stessi, ma proprio per l'ambiente in cui operano. I classicomani hanno più libertà e meno vincoli sportivi maniacali.
    Però, senza andare in particolari imbarazzanti, se hai delle argomentazioni narrabili esprimi pure.
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    Messaggio Da vallelvo Mar Gen 14, 2014 4:51 pm

    E' triste che in linea ci dobbiamo tenere stretti Sagan Gilbert Cancellara, l'Italia.......
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mar Gen 14, 2014 5:04 pm

    vallelvo ha scritto:E' triste che in linea ci dobbiamo tenere stretti Sagan Gilbert Cancellara, l'Italia.......
    Se continueremo così nel settore giovanile, lasciato allo sbando, entro un lustro rimpiangeremo anche Pippo Pozzato (pur con tutti i suoi limiti ciclistici).
    Non ci mancano i buoni corridori, i migliori coequipier sono ancora i nostri, ma non abbiamo grandi personalità fra i leader. Nibali è un gran bravo ragazzo, anche molto simpatico ed un uomo dolce, ma non è un leader trascinatore in termini mediatici. Vedendo il nostro sport come prodotto di comunicazione, possiamo dire che non abbiamo testimonial promozionali.
    Leggendo con gli occhi di oggi le parole di Lemond sul passato, le fanno sembrare quelle di un ingrato Laughing

    Ps. Devo dire che guardare il ciclismo sudamericano ed africano riesco a ritrovare quelle motivazioni pionieristiche e di "nuova frontiera" che la ciclo-industria oggi non garantisce più.
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    Messaggio Da Lemond Mer Gen 15, 2014 7:54 am

    eliacodogno ha scritto:Oddio, il confronto con Cunego è forse un po' offensivo per Gimondi Wink
    Comunque su Gimondi non saprei, ma su Cunego credo sia vero solo in parte che vinse il Giro 2004 per sottovalutazione degli avversari (di Simoni perché gli altri...); era un altro corridore, che solo a sprazzi s'è rivisto dopo, direi al Giro di Svizzera 2011 l'ultima volta

    Per me il confronto è offensivo per Cunego, Gimondi era il contrario del corridore spettacolare: un mulo, dotato di grande resistenza, con una squadra che lo supportava in maniera mai vista prima, perché l'Italia aveva bisogno, dopo Coppi, Bartali, Magni, Baldini e Nencini di almeno uno specchietto per ... Quanto al 2004, è vero, l'avevo preso per esempio chiarificatore di un certo tipo, ma Davide ha ragione, in quell'anno Cuneghin era un altro ciclista e soprattutto aveva un lato molto accattivante: lo scatto. Wink
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    Messaggio Da eliacodogno Mer Gen 15, 2014 12:01 pm

    Lemond ha scritto:
    Per me il confronto è offensivo per Cunego, Gimondi era il contrario del corridore spettacolare: un mulo, dotato di grande resistenza, con una squadra che lo supportava in maniera mai vista prima, perché l'Italia aveva bisogno, dopo Coppi, Bartali, Magni, Baldini e Nencini di almeno uno specchietto per ... Quanto al 2004, è vero, l'avevo preso per esempio chiarificatore di un certo tipo, ma Davide ha ragione, in quell'anno Cuneghin era un altro ciclista e soprattutto aveva un lato molto accattivante: lo scatto. Wink

    Su questo nulla da dire, ma sai, ciascuno fa fuoco con la legna che ha; il lato accattivante di Cunego, come ho già detto, era allora quello di Sagan (ok, lo slovacco più velocista, e anche caratterialmente molto diverso). Dove poi abbia dimenticato tutte queste sue caratteristiche fino a sembrare  antenati , lo sa solo lui, o forse nemmeno. Fatto sta che il Cunego regolarista non vince, il Gimondi regolarista ha portato a casa più di qualcosa (e non è che Damiano non abbia mai avuto la squadra a disposizione Smile )
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Gen 15, 2014 12:02 pm

    Per questo Gimondi è felice, Cunego è damiano Laughing 
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    Messaggio Da eliacodogno Mer Gen 15, 2014 12:08 pm

    BenoixRoberti ha scritto:
    vallelvo ha scritto:E' triste che in linea ci dobbiamo tenere stretti Sagan Gilbert Cancellara, l'Italia.......
    Se continueremo così nel settore giovanile, lasciato allo sbando, entro un lustro rimpiangeremo anche Pippo Pozzato (pur con tutti i suoi limiti ciclistici).
    .
    Va be, penso che se escludiamo i limiti ciclistici Pozzato se la gioca con Sagan eh...e in questo senso anche da un settore giovanile disastrato potrebbe uscire il personaggio alla Pozzato, però io preferirei buoni pedalatori a grandi comunicatori, anche se ammetto che al movimento servano entrambe le figure (se assieme meglio ancora Smile )
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    Messaggio Da BenoixRoberti Mer Gen 15, 2014 12:16 pm

    Sui buoni pedalatori hai assolutamente ragione. La frase l'ho scritta forse pensando un po' troppo a Nibali. Per dire, un Gimondi era (paradosso) più comunicatore di Nibali, anche se Nibali riscuote la mia simpatia.
    Sopravvaluti Pozzato, ottimo comunicatore e modesto pedalatore pur dotato. Sorry ma per me Sagan è di un altro emisfero. E' un guascone che vuol far sembrare che tutto gli viene facile, ma è uno che si allena e sa fare il suo lavoro. Peterone è un professionista al 100%. Lui alza la media di questa generazione.
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    Messaggio Da Lemond Mer Gen 15, 2014 12:24 pm

    eliacodogno ha scritto: ... il Gimondi regolarista ha portato a casa più di qualcosa (e non è che Damiano non abbia mai avuto la squadra a disposizione Smile )

    C'è squadra e squadra caro Davide e, se rileggi i messaggi privati, ti verrà subito in mente la differenza. Wink
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    Messaggio Da eliacodogno Mer Gen 15, 2014 1:09 pm

    BenoixRoberti ha scritto:... per me Sagan è di un altro emisfero.

    E su questo penso possiamo solo essere d'accordo, per il resto, speriamo nella nuova generazione
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    Messaggio Da vallelvo Mer Gen 15, 2014 2:15 pm

    A me è piaciuta assai la battuta di Benoix su Felice/Damiano.

    Sagan è la "passione" di mio marito, ne parla come te.

    Pozzato, non è male, qualcosa ha vinto e quando è in gruppo ci fa  "rever".

    Cunego, mi sembra determinato più che mai, domani parte per l'Argentina, sarà una prima corsa come per tanti altri. Auguri Principe.
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    Messaggio Da Lemond Gio Gen 16, 2014 9:09 am

    A proposito di quel che intendevo con il termine *squadra*, riporto dal libro di Luigi Panella "La strategia del Tasso" un parte di pag. 93.

    "E' il solito giorno da tregenda, con tanto freddo, pioggia mista a neve e si arriva alle Tre Cime di Lavaredo (nota mia, rammento che soprattutto c'era molta nebbia, tant'è che la Rai non poté mandare le immagini, perché proprio non si vedeva nulla). Per tutti è una sofferenza inaudita, per Miro (Panizza) un po' meno. In fondo, lui sulle colline vicino a casa, da ragazzo dava spettacolo tutti i giorni quando andava al lavoro. Sale più forte degli altri, dietro però succede qualcosa, perché i tifosi ... e Miro viene superato. Il patron Vincenzo Torriani in un convulso "processo alla tappa" (nota mia, con Panizza in lacrime) annuncia a Sergio Zavoli la neutralizzazione della classifica! In quella che è ricordata la tappa della vergogna ... (nota mia, provate un po' a indovinare chi aveva vinto?  Evil or Very Mad 

    P.S.

    Sempre in quel libro, c'è un'altra imprecisione dell'autore, dopo le cittadinanze sbagliate dei corridori: Stade2 è una trasmissione storica sì del secondo canale francese, ma va in onda da sempre la domenica e non il sabato!  Evil or Very Mad

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