Nel mondo prof non è una notizia che fa saltare di gioia
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Morris l'originale
Lemure
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Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Lemure- Tour Down Under
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Ci vorrebbe un Martinello ma al novantanovepercento ci va Cassani, purtroppo.
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Morris l'originale- Vuelta al País Vasco
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Ovvio, un uomo di Palazzo, mai critico e sempre sul pelo del soprammobile. Una figura che non cresce da tempo, scontata come due più due che fa quattro, che parla bene il linguaggio dell'ipocrisia. Proprio quello che serve al padrone-padrino dello scranno federale. Chi è, è altrettanto ovvio. Inutile menzionarlo, così si evita pubblicità.....
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Il titolo del 3d, ironico ma non troppo, individua bene la situazione.
Chi sarà in grado di ritagliarsi uno spazio sufficientemente indipendente dall'invadenza dei due boss federali, quello esecutivo ovvero Renato Di Rocco e quello ombra, ovvero Gianluca Santilli?
Sono stati fatti due nomi con una fretta un po' sospetta da parte di Auro Bulbarelli: Max Sciandri e Davide Cassani.
Il primo sembra messo lì per fare da diversivo, il secondo appare invece come quello vero.
Il compito non è assolutamente facile e le difficoltà economiche portano a rafforzare una sola ipotesi.
Paolo Bettini era assolutamente stufo della invadenza di Renato Di Rocco ed ormai lo manifestava anche pubblicamente. Io direi anche: finalmente!
Bettini è stato usato come tecnico toscano amico di Franco Ballerini ed usato come testimonial per tutti i bisogni federali, o meglio dei boss federali.
Dal 2014 rientrerà nell'acquario, ovvero in un ambiente a lui più consono ed adatto, quello delle gare vere e dei team professionistici privati e non dominati ed inquinati dalla politica.
Vengo ai nomi:
Max Sciandri
Dopo quello che è successo lo scorso anno fatico a credere che Max possa accettare l'incarico, anche a seguito di come si era espresso sulla Federazione e sui metodi poco ortodossi utilizzati da questa.
Davide Cassani
Per me è "il candidato", quello che andrebbe benissimo al Palazzo. E' un uomo ex Petit Velo (ex club di Santilli) e molto amico di questo. E' sempre presente da anni agli eventi che contano organizzati dalla "cerchia romana" al vertice della Federazione, è un uomo immagine, è conosciuto e conosce benissimo la mediaticità e le sue esigenze.
In più sta vivendo un qualche problema contrattuale in Rai per via delle riduzioni nelle spese per i supporti tecnici alle telecronache, per cui potrebbe anche succedere che il Davide possa unire il ruolo un po' ridotto in Rai all'attività di tre mesi all'anno da CT. Sarebbe una novità un po' così ma farebbe comodo sia alla Rai che risparmierebbe forse qualcosa ed alla FCI che non dovrebbe impelagarsi in un gravoso impegno economico come invece pretenderebbero gli altri progetti sportivi.
La FCI deve fare economie per garantire le dovute risorse anche alla parte ormai più importante nel ciclismo, gli amatori, e quindi sostenere le trasferte di questi ai mondiale ed europei di categoria su strada e pista.
Se poi resterà qualcosa si porteranno anche gli juniores ai mondiali, magari anche su pista.
Sono ironico ovviamente, ma è tristemente quello che è successo lo scorso anno.
La verità è che valutazioni di opportunità economica di questo tipo (non si investe sui prof e sulla nazionale, come non si investe sul settore giovanile) in Federazione le fanno eccome. E ne vediamo le conseguenze.
Roberto Damiani
E' un tecnico vero e proprio e probabilmente non costerebbe troppo (lui), ma certamente non lavorerebbe per fare un matrimonio coi fichi secchi, come eviterebbe qualunque tecnico serio e degno del ruolo nell'essenza.
Se anche gli venisse affidato l'incarico durerebbe poco, perché sarebbe destinato a confliggere con la politica.
Altri nomi in circolazione sono: Michele Bartoli (impegnato però con il centro di Lunata), Luca Scinto (impegnato però con la squadra e non proprio in un periodo felice dopo il Giro 2013), un personaggio che di certo sarebbe un eccellente motivatore e che per la nazionale darebbe l'anima. Non volendo investire granché, non è da escludere che la FCI si possa rivolgere al tecnico degli under23 (spero proprio di no) Amadori o a quello delle donne (Salvoldi) tenuto in palmo di mano da stampa da Renatino Di Rocco ed anche dalla stampa di settore, ma difficilmente il tecnico abbandonerà il feudo femminile per imbarcarsi in una rischiosa avventura coi prof.
Come al solito Silvio Martinello non ha mancato di inquadrare la situazione con la sua solita lucidità e capacità con tre tweet chiarissimi.
_____________________________________
Riguardo al sondaggio
Mi si perdoni la franchezza, ma il voto a Silvio Martinello CT della Nazionale mi fa rabbrividire.
Certo, non perché io sia ostile a Martinello in quel ruolo, ma perché Silvio Martinello è un patrimonio che nel ciclismo dovrebbe fare altro: DIRIGERLO!
In questo periodo si tende troppo ad affidarsi ad eroi e quei pochi buoni li vorremmo vedere a fare tutto, supervisore, CT, commentatore, dirigente, ecc..
Si sa, è la sfiga di chi ispira fiducia. E noi siamo subito pronti a scaricare tutto il fardello del cambiamento su queste persone.
Voglio leggere pertanto il risultato solo in quella chiave, come un apprezzamento all'uomo Silvio Martinello, ma Silvio Martinello CT non lo vorrei mai vedere. In Sudafrica non misero Mandela al ministero del welfare o dello sport (Silvio mi perdoni il paragone eccessivo, ma volevo esprimere un concetto per assurdo).
Una figura lucida, schietta e con parecchia idealità come Silvio Martinello, un uomo del ciclismo e non della politica, sarebbe in un Paese normale al vertice di questo sport, come sembrava potesse avvenire dal 2005 in una naturale evoluzione allora apparentemente in divenire.
Non è un mistero che Di Rocco vinse quelle elezioni perché vestito del progetto ambizioso e lungimirante di Silvio Martinello, salvo rinnegarlo appena eletto.
Dopo 9 anni il ciclismo italiano è caduto nel baratro, con specialità storiche abbandonate a se stesse e la gestione nello sbando più totale, animata solo da interessi economici e di controllo di un giocattolo che se venisse messo a frutto virtuosamente (come in altri paesi come Francia e Belgio) tornerebbe agli antichi fasti. Di quel progetto non si è realizzato nulla.
E oggi anche fare il CT non è più un onore ed un piacere, bensì una sorta di Authority al servizio della politica (un po' come dirigere l'Antitrust); si decide di facciata per conto terzi, ma sono i terzi a decidere.
Personalmente mi augurerei che la nomina del CT fosse solo il completamento di un progetto sportivo complessivo, con un tecnico di valore e con spiccate doti motivazionali, ma questa speranza oggi è pura utopia con questa dirigenza che è non solo alla frutta, ma già oltre l'ammazzacaffé.
Serve un clistere.
Chi sarà in grado di ritagliarsi uno spazio sufficientemente indipendente dall'invadenza dei due boss federali, quello esecutivo ovvero Renato Di Rocco e quello ombra, ovvero Gianluca Santilli?
Sono stati fatti due nomi con una fretta un po' sospetta da parte di Auro Bulbarelli: Max Sciandri e Davide Cassani.
Il primo sembra messo lì per fare da diversivo, il secondo appare invece come quello vero.
Il compito non è assolutamente facile e le difficoltà economiche portano a rafforzare una sola ipotesi.
Paolo Bettini era assolutamente stufo della invadenza di Renato Di Rocco ed ormai lo manifestava anche pubblicamente. Io direi anche: finalmente!
Bettini è stato usato come tecnico toscano amico di Franco Ballerini ed usato come testimonial per tutti i bisogni federali, o meglio dei boss federali.
Dal 2014 rientrerà nell'acquario, ovvero in un ambiente a lui più consono ed adatto, quello delle gare vere e dei team professionistici privati e non dominati ed inquinati dalla politica.
Vengo ai nomi:
Max Sciandri
Dopo quello che è successo lo scorso anno fatico a credere che Max possa accettare l'incarico, anche a seguito di come si era espresso sulla Federazione e sui metodi poco ortodossi utilizzati da questa.
Davide Cassani
Per me è "il candidato", quello che andrebbe benissimo al Palazzo. E' un uomo ex Petit Velo (ex club di Santilli) e molto amico di questo. E' sempre presente da anni agli eventi che contano organizzati dalla "cerchia romana" al vertice della Federazione, è un uomo immagine, è conosciuto e conosce benissimo la mediaticità e le sue esigenze.
In più sta vivendo un qualche problema contrattuale in Rai per via delle riduzioni nelle spese per i supporti tecnici alle telecronache, per cui potrebbe anche succedere che il Davide possa unire il ruolo un po' ridotto in Rai all'attività di tre mesi all'anno da CT. Sarebbe una novità un po' così ma farebbe comodo sia alla Rai che risparmierebbe forse qualcosa ed alla FCI che non dovrebbe impelagarsi in un gravoso impegno economico come invece pretenderebbero gli altri progetti sportivi.
La FCI deve fare economie per garantire le dovute risorse anche alla parte ormai più importante nel ciclismo, gli amatori, e quindi sostenere le trasferte di questi ai mondiale ed europei di categoria su strada e pista.
Se poi resterà qualcosa si porteranno anche gli juniores ai mondiali, magari anche su pista.
Sono ironico ovviamente, ma è tristemente quello che è successo lo scorso anno.
La verità è che valutazioni di opportunità economica di questo tipo (non si investe sui prof e sulla nazionale, come non si investe sul settore giovanile) in Federazione le fanno eccome. E ne vediamo le conseguenze.
Roberto Damiani
E' un tecnico vero e proprio e probabilmente non costerebbe troppo (lui), ma certamente non lavorerebbe per fare un matrimonio coi fichi secchi, come eviterebbe qualunque tecnico serio e degno del ruolo nell'essenza.
Se anche gli venisse affidato l'incarico durerebbe poco, perché sarebbe destinato a confliggere con la politica.
Altri nomi in circolazione sono: Michele Bartoli (impegnato però con il centro di Lunata), Luca Scinto (impegnato però con la squadra e non proprio in un periodo felice dopo il Giro 2013), un personaggio che di certo sarebbe un eccellente motivatore e che per la nazionale darebbe l'anima. Non volendo investire granché, non è da escludere che la FCI si possa rivolgere al tecnico degli under23 (spero proprio di no) Amadori o a quello delle donne (Salvoldi) tenuto in palmo di mano da stampa da Renatino Di Rocco ed anche dalla stampa di settore, ma difficilmente il tecnico abbandonerà il feudo femminile per imbarcarsi in una rischiosa avventura coi prof.
Come al solito Silvio Martinello non ha mancato di inquadrare la situazione con la sua solita lucidità e capacità con tre tweet chiarissimi.
A @Paolo_Bettini grazie per la passione e l'impegno con cui ha gestito il lavoro, non semplice in queste condizioni. In bocca al lupo!
— Silvio Martinello (@s_martinello) 29 Dicembre 2013
A colui che verrà, stima e rispetto immenso! Progettualità inesistente e politica invadente non sono certo condizioni ideali.
— Silvio Martinello (@s_martinello) 29 Dicembre 2013
Ma come sarà che dalla @Federciclismo quelli buoni scappano tutti appena possono? Eppure ci raccontano che tutto va bene, mah!
— Silvio Martinello (@s_martinello) 29 Dicembre 2013
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Riguardo al sondaggio
Mi si perdoni la franchezza, ma il voto a Silvio Martinello CT della Nazionale mi fa rabbrividire.
Certo, non perché io sia ostile a Martinello in quel ruolo, ma perché Silvio Martinello è un patrimonio che nel ciclismo dovrebbe fare altro: DIRIGERLO!
In questo periodo si tende troppo ad affidarsi ad eroi e quei pochi buoni li vorremmo vedere a fare tutto, supervisore, CT, commentatore, dirigente, ecc..
Si sa, è la sfiga di chi ispira fiducia. E noi siamo subito pronti a scaricare tutto il fardello del cambiamento su queste persone.
Voglio leggere pertanto il risultato solo in quella chiave, come un apprezzamento all'uomo Silvio Martinello, ma Silvio Martinello CT non lo vorrei mai vedere. In Sudafrica non misero Mandela al ministero del welfare o dello sport (Silvio mi perdoni il paragone eccessivo, ma volevo esprimere un concetto per assurdo).
Una figura lucida, schietta e con parecchia idealità come Silvio Martinello, un uomo del ciclismo e non della politica, sarebbe in un Paese normale al vertice di questo sport, come sembrava potesse avvenire dal 2005 in una naturale evoluzione allora apparentemente in divenire.
Non è un mistero che Di Rocco vinse quelle elezioni perché vestito del progetto ambizioso e lungimirante di Silvio Martinello, salvo rinnegarlo appena eletto.
Dopo 9 anni il ciclismo italiano è caduto nel baratro, con specialità storiche abbandonate a se stesse e la gestione nello sbando più totale, animata solo da interessi economici e di controllo di un giocattolo che se venisse messo a frutto virtuosamente (come in altri paesi come Francia e Belgio) tornerebbe agli antichi fasti. Di quel progetto non si è realizzato nulla.
E oggi anche fare il CT non è più un onore ed un piacere, bensì una sorta di Authority al servizio della politica (un po' come dirigere l'Antitrust); si decide di facciata per conto terzi, ma sono i terzi a decidere.
Personalmente mi augurerei che la nomina del CT fosse solo il completamento di un progetto sportivo complessivo, con un tecnico di valore e con spiccate doti motivazionali, ma questa speranza oggi è pura utopia con questa dirigenza che è non solo alla frutta, ma già oltre l'ammazzacaffé.
Serve un clistere.
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Silvio Martinello come CT, in un contesto come la FCI odierna, sarebbe sprecato (eufemismo). Ovvio che ricoprirebbe il ruolo benissimo, ma per lui deve aprirsi, al più presto, un'altra porta: la Presidenza Federale.
Ha visione globale come nessuno, ed è già questo un dato che rende speranza anche a chi, come me, vede il ciclismo in Italia, proprio a causa dei pessimi dirigenti FCI (strapessimi, come nessun collega d'altra disciplina sportiva, visto che di Federazioni ne ho conosciute sul campo parecchie), destinato ad un futuro come "attività dopolavoristica".
Il ciclismo va rifondato dalle fondamenta, dalla propaganda nelle scuole, per intenderci, fino allo sviluppo su basi nuove di ogni sua variabile. Il professionismo, se si riuscisse a sistemare il retroterra basilare di questo sport (come di tutti del resto), ne ricaverebbe un'eredità dorata che tradurrebbe cone naturale conseguenza, in risultati palpabili. Silvio è l'unico che ha capacità, gnoseologia e la giusta dose di carisma, per mettersi alla testa e tirare le file di questa enorme necessità.
Ha visione globale come nessuno, ed è già questo un dato che rende speranza anche a chi, come me, vede il ciclismo in Italia, proprio a causa dei pessimi dirigenti FCI (strapessimi, come nessun collega d'altra disciplina sportiva, visto che di Federazioni ne ho conosciute sul campo parecchie), destinato ad un futuro come "attività dopolavoristica".
Il ciclismo va rifondato dalle fondamenta, dalla propaganda nelle scuole, per intenderci, fino allo sviluppo su basi nuove di ogni sua variabile. Il professionismo, se si riuscisse a sistemare il retroterra basilare di questo sport (come di tutti del resto), ne ricaverebbe un'eredità dorata che tradurrebbe cone naturale conseguenza, in risultati palpabili. Silvio è l'unico che ha capacità, gnoseologia e la giusta dose di carisma, per mettersi alla testa e tirare le file di questa enorme necessità.
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Morris è molto importante che ciò che tu dici, e ben conosci, arrivi all'orecchio dei dirigenti delle altre federazioni. Le medaglie del ciclismo erano (e sono) troppo importanti per tutto lo sport italiano. L'isolamento e la crisi attuali del ciclismo italiano sono dovuti solo ed unicamente al suo presidente (anzi pRESIDENTE, come scrive genialmente CarLemond), un uomo sempre al comando ma sempre irrimediabilmente più solo con tutte le malefatte e le balle raccontate in questi anni. E' stato fatto fuori per manifesta "antipatia" dalla Giunta Coni (Malagò si è guardato bene dal portarselo dentro, nonostante il suo molto probabile cambio di casacca all'ultimo). Di lui non si fidava e non si fida Cookson che non lo ha voluto nel board Uci, affidando purtroppo all'Italia solo la presenza in commissioni di minore portata.
Con lui l'Italia in 8 anni è letteralmente precipitata e soprattutto lui ha quasi reso questa discesa irreversibile. Non penso che possa arrivare al termine del mandato perché è ormai alla frutta.
A gennaio il pResidente dovrà rendere conto del bilancio e dare alcuni spiegazioni, aldilà delle palle raccontate nello scorso mese, quando ha annunciato un piano triennale di risanamento di cui parleremo ampiamente a tempo debito con tanto di documentazione.
Da una settimana la federazione è senza auto perché Skoda non ha rinnovato il contratto e nessuno ha pensato a trovare nel frattempo delle alternative. Questa è manifesta incapacità.
Senza il soldo pubblico questa gente è morta. E parliamo di una federazione che storicamente viveva (e di lusso) di risorse proprie per la gran parte garantite dalla industria di settore del nord Italia.
Lui è riuscito sulla scorta del tracciato del predecessore (due veri artisti) a rendere la Fci drogata di denaro pubblico ed a decuplicare i dipendenti romani der COjoNI, la cui utilità marginale è davvero tutta da scoprire.
Lo hai detto chiaro e netto, Silvio Martinello DEVE essere il futuro del ciclismo italiano.
Non ci sono altre possibili soluzioni così autorevoli, capaci, coagulanti e carismatiche. E' LUI!
E ci arriveremo, perché quella è l'ultima scialuppa per il ciclismo italiano.
A quel punto tutto il nostro mondo ritroverà l'entusiasmo e la voglia di ricominciare.
E' stato cacciato Pat, è stato cacciato Hein, chi sarà mai questo?! Se poi cambieranno anche alcuni equilibri politici, certe protezioni di cui il nostro ha giovato verranno meno, se non sono già venute meno. A quel punto sono certo che tutto il ciclismo ritroverà l'unità sostanziale su un suo uomo senza più dividersi e scannarsi per organismi, anzi "batteri politici" estranei a questo sport.
Per quello ero un po' deluso dal sondaggio, che mi è sembrato più un voto alle persone che non ad un CT. Io personalmente ho votato per Damiani, ma ritengo che non sia importante il nome quanto piuttosto la qualità del progetto alla base, che qua è totalmente assente.
La candidatura di Cassani nasce con la forte impronta politica, inutile negarlo, perché il tuo conterraneo è una furba espressione del gruppo di potere che domina in questo momento il ciclismo da Roma. In sé Davide Cassani è una persona intelligente, ma il suo lisciapelo non può passare certamente inosservato. Non bastano una profonda intelligenza ed una grande cultura ciclistica, più ampia del suo comunque già vasto ciclismo praticato.
Non dimentichiamo infatti che quella cultura "governativa" è riuscita a colorare di grigio anche l'immagine di un indomito combattente come Bettini. Come potrebbe cavarsela diversamente un rigido allineato come Cassani? In ogni modo le sorprese sono sempre bene accette, se arrivassero e ... buon compleanno al neo 53enne CT in pectore.
Tornando in argomento Morris ti segnalo questo redazionale:
http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=6573:dopo-bettini-via-al-toto-ct&catid=44:ruote-ruggenti&Itemid=111
e se certe cose ora le scrive pure lei che era più dirocchiana del Di... è tutto dire.
Come dicevo, c'è un solo uomo al comando e ... non si chiama Davide Cassani
Ps. Teniamo duro, la liberazione (anche in Italia) è vicina.
Con lui l'Italia in 8 anni è letteralmente precipitata e soprattutto lui ha quasi reso questa discesa irreversibile. Non penso che possa arrivare al termine del mandato perché è ormai alla frutta.
A gennaio il pResidente dovrà rendere conto del bilancio e dare alcuni spiegazioni, aldilà delle palle raccontate nello scorso mese, quando ha annunciato un piano triennale di risanamento di cui parleremo ampiamente a tempo debito con tanto di documentazione.
Da una settimana la federazione è senza auto perché Skoda non ha rinnovato il contratto e nessuno ha pensato a trovare nel frattempo delle alternative. Questa è manifesta incapacità.
Senza il soldo pubblico questa gente è morta. E parliamo di una federazione che storicamente viveva (e di lusso) di risorse proprie per la gran parte garantite dalla industria di settore del nord Italia.
Lui è riuscito sulla scorta del tracciato del predecessore (due veri artisti) a rendere la Fci drogata di denaro pubblico ed a decuplicare i dipendenti romani der COjoNI, la cui utilità marginale è davvero tutta da scoprire.
Lo hai detto chiaro e netto, Silvio Martinello DEVE essere il futuro del ciclismo italiano.
Non ci sono altre possibili soluzioni così autorevoli, capaci, coagulanti e carismatiche. E' LUI!
E ci arriveremo, perché quella è l'ultima scialuppa per il ciclismo italiano.
A quel punto tutto il nostro mondo ritroverà l'entusiasmo e la voglia di ricominciare.
E' stato cacciato Pat, è stato cacciato Hein, chi sarà mai questo?! Se poi cambieranno anche alcuni equilibri politici, certe protezioni di cui il nostro ha giovato verranno meno, se non sono già venute meno. A quel punto sono certo che tutto il ciclismo ritroverà l'unità sostanziale su un suo uomo senza più dividersi e scannarsi per organismi, anzi "batteri politici" estranei a questo sport.
Per quello ero un po' deluso dal sondaggio, che mi è sembrato più un voto alle persone che non ad un CT. Io personalmente ho votato per Damiani, ma ritengo che non sia importante il nome quanto piuttosto la qualità del progetto alla base, che qua è totalmente assente.
La candidatura di Cassani nasce con la forte impronta politica, inutile negarlo, perché il tuo conterraneo è una furba espressione del gruppo di potere che domina in questo momento il ciclismo da Roma. In sé Davide Cassani è una persona intelligente, ma il suo lisciapelo non può passare certamente inosservato. Non bastano una profonda intelligenza ed una grande cultura ciclistica, più ampia del suo comunque già vasto ciclismo praticato.
Non dimentichiamo infatti che quella cultura "governativa" è riuscita a colorare di grigio anche l'immagine di un indomito combattente come Bettini. Come potrebbe cavarsela diversamente un rigido allineato come Cassani? In ogni modo le sorprese sono sempre bene accette, se arrivassero e ... buon compleanno al neo 53enne CT in pectore.
Tornando in argomento Morris ti segnalo questo redazionale:
http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=6573:dopo-bettini-via-al-toto-ct&catid=44:ruote-ruggenti&Itemid=111
e se certe cose ora le scrive pure lei che era più dirocchiana del Di... è tutto dire.
Come dicevo, c'è un solo uomo al comando e ... non si chiama Davide Cassani
Ps. Teniamo duro, la liberazione (anche in Italia) è vicina.
Valgiosimo- Grand Prix de Ouest-France
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- Messaggio n°6
Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
anche se non sono in tema
attualmente il CT sarà Cassani
o forse Cassani sarà, in un certo modo, costretto a farlo
hihihihi
cmq sarebbe toccato a Cassani.......perchè lui fa parte del giro, quello tentacolare, che attualmente decide le sorti del ciclismo in italia.......
ciao e buon anno a tutti
attualmente il CT sarà Cassani
o forse Cassani sarà, in un certo modo, costretto a farlo
hihihihi
cmq sarebbe toccato a Cassani.......perchè lui fa parte del giro, quello tentacolare, che attualmente decide le sorti del ciclismo in italia.......
ciao e buon anno a tutti
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°7
Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Sembra che ci sia qualche problema nella trattativa, legato al contratto di giornalista pubblicista di Cassani.Valgiosimo ha scritto:anche se non sono in tema
attualmente il CT sarà Cassani
o forse Cassani sarà, in un certo modo, costretto a farlo
hihihihi
cmq sarebbe toccato a Cassani.......perchè lui fa parte del giro, quello tentacolare, che attualmente decide le sorti del ciclismo in italia.......
ciao e buon anno a tutti
Cassani è una persona furba e nel contempo intelligente.
Mi spiego: lui è sì in quella cerchia, ma nel contempo non so quanto davvero si fidi del baffo.
La lista delle persone usate e scaricate dall'abruzzese è lunghissima. Sono pochi ormai a fidarsi di lui.
Tutti lo temono e tanti parlano con lui con rispetto circospetto in pubblico, ma poi in privato dicono tutti ben altro, come faceva anche Bettini.
Ora credere che un volpone come Cassani molli la Rai per mettersi nelle mani dello scostante baffo malefico ed in balìa dei suoi disegni dispotici lo vedo difficile. A mio avviso Cassani tenterà di mantenere un piede in Rai, anche se il vecchio ruolo diventa a questo punto impossibile, anche perché Fabbretti sembra si sia già espresso contro a questa ipotesi.
Non dimentichiamo infine che la notizia delle dimissioni di Bettini è stata data da Bulbarelli che poi ha fatto subito due nomi: uno vero ed uno messo lì così.
Io se fossi Cassani resterei in Rai, anche se da osservatore mi piacerebbe vedere la sua nomina e poi osservare come lo sbranerà la stampa quando Davide dovrà organizzare un matrimonio coi fichi secchi che gli passa Di Rocco.
Per la cronaca parliamo di 250.000 euro di budget per tutte le nazionali. Forse anche l'Eritrea ha un budget maggiore per le nazionali, con la differenza che l'Eritrea non ha 18 milioni di bilancio.
Al riguardo segnalo questi post sibillini dal blog del bravo Bonarrigo:
http://blog.cyclingpro.it/2013/12/29/via-bettini-arriva-cassani-la-soluzione-piu-giusta-ma-senza-illusioni/
http://blog.cyclingpro.it/2013/12/31/a-proposito-di-davide-cassani-una-piccola-storia/
La faccenda si fa spassosa. Peccato che tutto ciò avvenga sulle spalle della cosa più preziosa del movimento ciclistico italiano.
Valgiosimo- Grand Prix de Ouest-France
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Cassani non può dire di no!
deve accettare....e lo sappiamo bene........fa parte di questo gruppo
poi sai che i dirigenti Rai vanno in bici con il baffo.....sono mooolto amici....e quindi
lo mettono per forza davanti ad un bivio........
deve accettare....e lo sappiamo bene........fa parte di questo gruppo
poi sai che i dirigenti Rai vanno in bici con il baffo.....sono mooolto amici....e quindi
lo mettono per forza davanti ad un bivio........
BenoixRoberti- Tour de France
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- Messaggio n°9
Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
E così fu. Adesso vedremo i termini dell'accordo del progetto e come farà Cassani con la Rai.Valgiosimo ha scritto:Cassani non può dire di no!
deve accettare....e lo sappiamo bene........fa parte di questo gruppo
poi sai che i dirigenti Rai vanno in bici con il baffo.....sono mooolto amici....e quindi
lo mettono per forza davanti ad un bivio........
Una cosa dobbiamo dirla. Cassani ha accettato un bel rischio, perché guardandosi indietro (ai tanti ex amici di Di Rocco, morti politicamente ed operativamente) ci sarebbe stato di che temere.
Su di lui adesso cala anche il compito gravosissimo di fare da parafulmine.
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Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
A me sembra che Cassani sia stato scelto per comodità e non certo per le sue qualità: analizzare una corsa è una cosa, dirigerla è tutt'altra. Certo, se fra gli aspetti positivi di un C.T, rientra anche l'essere ossequoiso al potere, allora il discorso è diverso.
P.S.
Peggio di Bettini, però, credo non possa fare.
P.S.
Peggio di Bettini, però, credo non possa fare.
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Cassani non è certamente un rivoluzionario, anzi è certamente una persona accomodante.Lemond ha scritto:A me sembra che Cassani sia stato scelto per comodità e non certo per le sue qualità: analizzare una corsa è una cosa, dirigerla è tutt'altra. Certo, se fra gli aspetti positivi di un C.T, rientra anche l'essere ossequioso al potere, allora il discorso è diverso.
P.S.
Peggio di Bettini, però, credo non possa fare.
Se però con lui il boss utilizzerà gli stessi metodi usati con tutti gli altri suoi ex collaboratori, allora vorrò vedere come starà lì a far buon viso a cattivo gioco. Davide Cassani non è uno stupido.
Cassani ha fatto in questo caso la prima vera follia della sua vita e certamente l'ha fatta perché riteneva questo ruolo affascinante (e nelle sue corde) aldilà di ogni ragionamento di opportunità e soprattutto aldilà della disastrosa situazione della Federciclismo attuale.
Guardando il tutto da questo aspetto devo ammettere che lo ammiro parecchio. Si è assunto un grande rischio.
BenoixRoberti- Tour de France
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Alla fine Paolo Bettini ha vuotato il sacco e detto le cose come stavano, utilizzando anche l'arma del sarcasmo per togliersi i sassolini dalle scarpe senza essere eccessivamente pungente.
In questi giorni mi sono stati raccontati anche altri particolari, che non posso purtroppo pubblicare ma che mi rendono dubbi enormi sulla tranquillità di operare da parte del subentrante.
In una rapida "confessione-sfogo" raccolta da Ciclismoweb.net, il Paolino nazionale dice alcune cose molto interessanti che chiariscono la situazione senza dubbi interpretativi.
http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=6681%3Abettini-a-madrid-con-alonso-ciao-italia-il-treno-buono-e-questo&catid=16%3Atutte-le-notizie&Itemid=107
“A marzo ho presentato un progetto di quattro anni per il ciclismo italiano che copriva l'intero quadriennio fino alle Olimpiadi del 2016 di Rio. Sapevo che il denaro a disposizione della Federazione era poco, ma il mio programma si basava su idee piuttosto che su grandi budget. Mi sarei aspettato che mi venisse offerto un contratto di quattro anni, invece me lo hanno fatto per un solo anno. Ora posso solo ringraziarli, perché se fossi stato sotto contratto forse non avrei potuto accettare la grande opportunità che mi è stata data ora da Alonso.”
"Il ciclismo italiano sta soffrendo finanziariamente ma non solo: i progetti ci sono ma non vengono attivati e sviluppati. Sfortunatamente l'Italia fa parte dei Paesi tradizionalmente forti nel ciclismo che continuano a guardare agli allori del passato. Le nuove nazioni come Gran Bretagna e Australia ci hanno sorpassato: noi conosciamo e abbiamo parlato dei problemi che ci sono per cinque o sei anni ma non abbiamo ancora fatto nulla per risolverli. Questo è il motivo per cui le altre nazioni ci hanno sorpassato. Forse adesso le cose cambieranno lentamente ma abbiamo un bel po' da recuperare".
Sibilline le frasi pronunciate e vagamente polemica la chiusura.
Accidenti Paolini, non potevi mostrare prima il coraggio che avevi da ciclista e dire pane al pane, vino al vino, risparmiandoti (a te ed a tutti coloro che ti hanno ammirato come ciclista coraggioso e mai domo) le figure barbine da zerbino del baffo federale? Peccato, perché avresti avuto un largo seguito ed avresti aiutato parecchio il movimento italiano.
Adesso, in bocca al lupo per la nuova affascinante ed ambiziosa attività. Che tu abbia il miglior successo possibile.
In questi giorni mi sono stati raccontati anche altri particolari, che non posso purtroppo pubblicare ma che mi rendono dubbi enormi sulla tranquillità di operare da parte del subentrante.
In una rapida "confessione-sfogo" raccolta da Ciclismoweb.net, il Paolino nazionale dice alcune cose molto interessanti che chiariscono la situazione senza dubbi interpretativi.
http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=6681%3Abettini-a-madrid-con-alonso-ciao-italia-il-treno-buono-e-questo&catid=16%3Atutte-le-notizie&Itemid=107
“A marzo ho presentato un progetto di quattro anni per il ciclismo italiano che copriva l'intero quadriennio fino alle Olimpiadi del 2016 di Rio. Sapevo che il denaro a disposizione della Federazione era poco, ma il mio programma si basava su idee piuttosto che su grandi budget. Mi sarei aspettato che mi venisse offerto un contratto di quattro anni, invece me lo hanno fatto per un solo anno. Ora posso solo ringraziarli, perché se fossi stato sotto contratto forse non avrei potuto accettare la grande opportunità che mi è stata data ora da Alonso.”
"Il ciclismo italiano sta soffrendo finanziariamente ma non solo: i progetti ci sono ma non vengono attivati e sviluppati. Sfortunatamente l'Italia fa parte dei Paesi tradizionalmente forti nel ciclismo che continuano a guardare agli allori del passato. Le nuove nazioni come Gran Bretagna e Australia ci hanno sorpassato: noi conosciamo e abbiamo parlato dei problemi che ci sono per cinque o sei anni ma non abbiamo ancora fatto nulla per risolverli. Questo è il motivo per cui le altre nazioni ci hanno sorpassato. Forse adesso le cose cambieranno lentamente ma abbiamo un bel po' da recuperare".
Sibilline le frasi pronunciate e vagamente polemica la chiusura.
Accidenti Paolini, non potevi mostrare prima il coraggio che avevi da ciclista e dire pane al pane, vino al vino, risparmiandoti (a te ed a tutti coloro che ti hanno ammirato come ciclista coraggioso e mai domo) le figure barbine da zerbino del baffo federale? Peccato, perché avresti avuto un largo seguito ed avresti aiutato parecchio il movimento italiano.
Adesso, in bocca al lupo per la nuova affascinante ed ambiziosa attività. Che tu abbia il miglior successo possibile.
Lemond- Giro di Lombardia
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Io invece non gli auguro un bel nulla per due motivi:
a) si sa, l'aver fatto da zerbino, per tale fattispescie, parafraso Guccini, "per il dolore, dice lui, è abbastanza un minuto!"
b) Alonso mi sta ... come tutti coloro che fanno parte della F1, in particolare quelli della Ferrari che ha come presidente un imbecille di prima categoria e, nonostante ciò, riesce ad ottenere qualche risultato, perché in questo professionismo assurdo i soldi sono sempre al primo posto e il talento all'ultimo.
a) si sa, l'aver fatto da zerbino, per tale fattispescie, parafraso Guccini, "per il dolore, dice lui, è abbastanza un minuto!"
b) Alonso mi sta ... come tutti coloro che fanno parte della F1, in particolare quelli della Ferrari che ha come presidente un imbecille di prima categoria e, nonostante ciò, riesce ad ottenere qualche risultato, perché in questo professionismo assurdo i soldi sono sempre al primo posto e il talento all'ultimo.
eliacodogno- Tirreno-Adriatico
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Re: Chi sarà il nuovo CT della nazionale italiana (dopo Bettini, o meglio Renato Di Rocco)?
Nemmeno io avevo grande simpatia per lui, ma vista la sua passione e le sue intenzioni (che possono rilanciare un po' il ciclismo nel vecchio continente) lo apprezzo di più... Poi quando s'è laureato campione del mondo l'ha fatto ai danni della Ferrari, quindi anche tu dovresti avere motivo di simpatizzare per lo spagnoloLemond ha scritto:
b) Alonso mi sta ... come tutti coloro che fanno parte della F1, in particolare quelli della Ferrari che ha come presidente un imbecille di prima categoria e, nonostante ciò, riesce ad ottenere qualche risultato, perché in questo professionismo assurdo i soldi sono sempre al primo posto e il talento all'ultimo.
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