Re: Anti-Doping e Tritacarne mediatico
Non so perchè ma queste cose me le perdo, ci arrivo sempre con qualche giorno di ritardo!
Condivisibilissimo il tuo post su doping e antidoping, in privato ne abbiamo parlato spesso e li dentro ci trovo il concentrato di tante mail; la materia è molto più complessa ed implica che ad occuparsene ci siano persone preparate a 360°, noi qui ci possiamo scambiare pareri e rendere espliciti dei dati di
fatto che a volte possono sfuggire ai più.
Riporto un paio di periodi della bellissima ed esaustiva esposizione:
Oggi in Italia nel calderone "positivi all'antidoping" ci finisce di tutto: dal professionista sportivo al giovane atleta in erba con pessima educazione sportiva familiare o col vizio della canna, al cicloamatore rincoglionito che si bomba per un salame ed una bottiglia, alla rampante del mondo delle professioni che si bomba per sognare di essere una grande atleta e battere le amiche alla domenica, al pensionato cicloturista da fondo gruppo che fa le granfondo e prende farmaci salvavita dimenticandosi di chiedere l'esenzione terapeutica, al paratleta ex militare rovinato dallo Stato e dall'uranio impoverito che prende farmaci, continuamente diversi, in dose industriale per sopravvivere. Sono tutti positivi in un dantesco mondo sportivo molto molto negativo. A fine anno il ciclismo italiano ha il maggior numero di positività solo grazie ai cicloamatori, che negli altri sport non vengono conteggiati (nel calcio amatoriale nemmeno ci sono i controlli).Conclusione secondo mia modesta visioneDistinguerei la lotta al doping con diverse agenzie e competenze fra mondo professionistico, sport giovanile (a cui riserverei il massimo delle risorse economiche) e sport amatoriale, dove a mio avviso il sistema di controllo andrebbe fatto finanziare esclusivamente ai tesserati.Oggi in Italia invece la maggior parte dei controlli si fanno nel ciclismo dei vecchi, un ulteriore paradosso, e ciò avviene ad uso e consumo del milionario business delle granfondo.Penso sia indispenasbile fare una distinzione tra sport agonistico e attività sportiva, nel mondo amatoriale, soprattutto, si fa molta confusione. Nonostante questo io non mi azzarderei a definire "Cicloamatore rincoglionito che si dopa per una bottiglia ed un salame"(è così solo apparentemente), i fatti hanno spesso dimostrato che chi si dopa non ha certo bisogno di quella bottiglia o quel salame dal punto di vista della ricompensa, a volte si tratta di imprenditori, liberi professionisti, forze dell'ordine, commercdianti, etc...., non è quella "merceologica" la molla, o quantomeno, non lo è per tutti, ed oltre a questo ci trovi spesso dei veri e propri "ignoranti" (nel senso etimologico) della materia. Del doping dei professionisti non ne voglio neppure discutere, loro sono: adulti, informati, seguiti, gestiti, coccolati ed idolatrati...quindi.....
Concordo che sia lo sport giovanile quello da educare, controllare e perfezionare con ogni mezzo.
Per tutti gli altri toglierei di mezzo la possibilità di competizione ma non sarebbe giusto e neppure legale, quindi, se vuoi competere devo accertarmi che tu sia informato e preparato, ma soprattutto disponibile ad ogni tipo di controllo.
Tu hai gia fatto una disamina quasi completa ed è notorio che tutti, specialmente con l'avanzare dell'età, si prendano farmaci e che alcuni sono farmaci inseriti nell'elenco delle sostanze dopanti.
Chiaro che epo, ormoni etc non sono prescritti a cuor leggero, quindi è difficile sostenerne l'assunzione a fini terapeutici, insomma, è importante non apporre "etichette" identiche per il dopato e allo sprovveduto-non sano al 100%.
Un giovane agonista, in tutti gli sport, è seguito da tecnici(oltre che da medici) che hanno ricevuto un'adeguata preparazione in materia, quindi è qui dentro che bisogna seminare.
Oggi purtroppo, come si diceva, si fa troppa confusione tra sport e attività sportiva, le federazioni (e il CONI)dovrebbero occuparsi prioritariamente di sport(esercizio fisico con regole), per contro vediamo che non è esattamente così che si sta operando.
Non vorrei banalizzare semplificando una materia molto più complessa, se però si comincia a fare chiarazze sui ruoli e sulle competenze forse si utilizzerebbero meglio le risorse disponibili e si farebbe prima ad identificare i veri problemi.
Da BenoixRoberti il Lun Dic 07, 2015 3:56 pm