perobeach ha scritto:Notizia del giorno : l'UCI chiede la revoca della Licenza ProTour per l'Astana.
Da incallito complottista deduco che :
- La vittoria di un italiano al Tour (quella dell'anno scorso) non è tollerata.
- Non fu tollerata quella di Pantani ed inventarono Armstrong.
- Non è tollerata quella di Nibali ed un presidente inglese pone le condizioni per non farlo correre (come fecero anche con Contador nel 2009).
Pero fammi fare una divagazione. Non voglio negare che la figura di Nibali possa essere indigesta al mondo anglosassone, potrebbe benissimo essere.
Ma ho la sensazione che la mancanza di "requisiti etici" della Astana abbia altre implicazioni.
Risalta fuori l'inchiesta di Padova, ma quali novità ci sono su quel fronte?
NESSUNA.
E allora cosa è successo? No non è lo studio di questa università di Losanna, certo che no.
Quelli sono studi che si usano, ma si possono anche cestinare se non servono alla bisogna.
Insomma: quali novità ci sarebbero sul fronte doping Astana?
Nessuna.
E allora cosa potrebbe avere smosso ed agitato le acque?
Semplice, basta porsi la domanda: chi mai potrebbe guadagnarci dallo smantellamento della Astana (che di suo ne ha comunque parecchi di problemi)?
- i principali concorrenti: Team Sky e Tinkoff. Sì certo, ma Cookson farebbe tutto questo per aiutare Froome ed esporsi DA SOLO ad una bufera? Per me è solo un ingrediente che interviene perché il contesto lo permette. Nulla più e soprattutto non è la causa scatenante.
- l'Uci per punire Vinokourov? Sì la ruggine c'è. Il biondino è storicamente un cliente d'oro del mito ferrarese, ma non è l'Uci a fare battaglie sostanziali di pulizia, se non per convenienza ed opportunità di business. Eppoi il mito ha ramificazioni forti in Svizzera, dove ha fatto business con faccendieri, avvocati e intermediari del giro dell'Uci. Sai che pandemonio uscirebbe?
- C'è un gruppo editoriale che invece nei mesi scorsi ha attaccato l'Astana e Nibali in maniera violenta per costringere il siciliano a mollare i kazaki. Perché e che interessi rappresentava quel gruppo, visto che l'inchiesta di Padova era chiusa da tempo e non vi erano novità?
Proviamo a capire il meccanismo perverso delle licenze Uci e proviamo ad inquadrare gli interessi in gioco.
Forse avremo un quadro più chiaro.
Butto lì una ipotesi di fantapolitica. Immaginiamo che uno, o forse due entità della penisola arabica siano pronte a mettere soldoni sul piatto che tanto piace all'Uci.
Chi ci guadagnerebbe da questa situazione? E come fare loro spazio?
A mio avviso, ragionando su questa base, avremmo le risposte su chi davvero alimenti questa guerra continua all'Astana. Il sottobosco affaristico che coinvolge procuratori, facendieri e dirigenti Uci è al lavoro per aprire questo fronte di business e nell'arco di 5 anni i team WT non costeranno più un minimo di 15 milioni, bensì una trentina.
E i team di vertice, che avranno sede fra Svizzera, Qatar, Dubai e Lussemburgo, costeranno anche 50 milioni di euro.
Se Nibali lasciasse l'Astana magari potrebbe guadagnare più di 4 milioni, e come lui altri a scalare. E poi non c'è solo Nibali.
Il serpente ciclismo sta cambiando pelle. E non so se questa pelle sia così bella.
Per la cronaca. Nella penisola arabica c'è il boom del ciclismo. In due anni sono decuplicate le corse e le persone che pedalano lungo le strade. Il ciclismo fa figo. Ma è ciclismo?
Di cosa stavamo parlando? Ah sì, di doping e tritacarne mediatico. Azz ... sono finito fuori tema.
O forse no.