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    Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni"

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    Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni" Empty Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni"

    Messaggio Da BenoixRoberti Lun Set 23, 2013 6:00 pm

    E' una notizia bellissima questa. Una notizia che mi riempie di gioia con molta cognizione di causa.
    Per tanti anni la vicenda di Bartali che aveva aiutato gli ebrei dell'area fiorentina era finita nel novero delle leggende metropolitane. In fondo Ginettaccio non era uno che imponesse la sua verità. Era un brontolone (all'apparenza), ma in fondo un gran bonaccione (anzi proprio un buono) che non faceva mai le cose per secondi fini o per gloria.
    Me lo ricordo da piccolo col berrettino dell'azienda col suo nome (che poi non aveva nemmeno più credo) girare fra la gente alle corse come un comune spettatore, dialogare e discutere con tutti. Era il campione alla portata di tutti, l'inverso (per dire) di un altezzoso Cipollini. E questo suo essere del popolo lo affermava con orgoglio.
    Purtroppo questa caratteristica lo sminuiva di fronte ad alcuni. Ma Gino era molto più grande di quanto apparisse ed alcuni abusavano della sua profonda gentilezza, trasparenza e buona fede.
    Qualche anno fa (ero pischello) ho avuto la fortuna di partecipare ad un evento degli ex azzurri con lui e con tanti dei suoi ex colleghi e di ascoltare la sua storia da chi lo conosceva bene, aneddoti privati compresi. Tutte le storie sugli ebrei aiutati erano verissime. Chi glielo faceva fare di rischiare la vita a lui che era un grande campione, ben visto tanto dai fascisti che dagli antifascisti? Semplice, Bartali era una persona buona.
    Lui era così, passionale, vivo, aperto al dialogo con tutti, ragazzini compresi.
    Un suo ex gregario, suo grande immenso amico e di fede politica pure avversa raccontò a mio padre le peripezie vissute da Gino, un uomo che non si smontava di fronte a nulla e che era capace, se motivato da nobili obiettivi, di affrontare un carro armato. Di recente ho avuto modo di verificare di persona (grazie ad alcuni documenti) che ruolo ebbe nel 1948, insieme agli altri azzurri, nel tenere insieme questo Paese, risparmiandogli una assurda guerra civile, post-bellica. Tutto ciò avvenne perché lui democristiano, credente quasi bigotto (bigotto in apparenza poi), ma radicalmente uomo di popolo, raccoglieva la simpatia e la credibilità della gente della parte politica avversa di allora. De Gasperi che era certamente fine politico, che sapeva annusare l'aria, capì che quel burbero toscano, battagliero nello sport ma capace di dialogare e far dialogare la profonda Toscana cattolica coi comunisti (nei quali aveva pure alcuni fra i migliori amici) poteva essere un anello di congiunzione comune per una Italia ancora fragile, senza molti valori condivisi, divisa e lacerata dalla tremenda guerra appena terminata. Certo, la fortuna ci mise del suo, perché Togliatti si riprese fisicamente dall'attentato, ma nulla toglie che Bartali e quei ragazzi ebbero un ruolo fondamentale nell'accomunare il Paese.
    L'Italia gli doveva tanto ed era assurdo vedere come alcuni alle gare lo schernissero. Un po' come i nipoti bastardelli che si prendono gioco perfidamente dei propri nonni. Niente di più vile. Purtroppo, dovendosi esprimere in pubblico, la sua voce roca e rovinata non aiutava la comprensione, ma in privato mantenendo il tono basso e parlando fra amici, Gino si esprimeva al meglio e con una profondità d'animo che pubblicamente non appariva.
    Si parla sempre del dualismo con Coppi, ma pochi sanno (dalla voce dei pochi protagonisti ancora vivi) che il credente (papalino) Bartali fu una delle persone più vicine a Coppi nei momenti difficili del suo legame con la Dama Bianca e lo fu ancor di più negli ultimi mesi di vita di Fausto, quando il rapporto di questi con Giulia Occhini si era un poco incrinato, un particolare questo che pochi hanno raccontato.
    Non c'è nulla da fare, Ginettaccio era un buono, un generoso, un inguaribile altruista.
    Sono molto fortunato ad averlo conosciuto.

    Di tutte le cose lette oggi su di lui, la più bella frase l'ho letta sul vecchio forum scritta da un brillante forumista:
    "Il Palmares del campione toscano continua ad arricchirsi anche dopo la sua scomparsa"

    Mi sono commosso, E' una frase splendida, anzi Giusta.







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    Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni" Empty Re: Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni"

    Messaggio Da vallelvo Mer Set 25, 2013 9:30 am

    Grande riconoscenza ad un UOMO speciale. Chissà se la notizia gli è pervenuta.

    Ho un libro in lingua francese di J.P. Ollivier su Fausto Coppi in cui tra le righe si parla del  "duello" tra i due grandi del ciclismo italiano. Gino viene descritto con "les fourberies du toscan". Narra che ad ogni vittoria non esitava a dire "les ciel est pour quelque chose". Durante una corsa alcuni bambini riferirono di aver visto, su una salita difficile, due angeli spingere Gino. "Bartali prie en pedalant" ... e ancora "Bartali amenè a Saint Père Fausto. Ca te servita dans la vie, lui dit-il"
    E' bello leggere quanto viene scritto anche all'estero su questo nostro campione.

    Anch'io ho avuto il piacere di conoscere Gino Bartali campione nello sport e nella vita.
    Una sera dell'Agosto 1967 al tavolo di un ristorante di Carisio/Biella, ci siamo trovati gomito a gomito con un grande campione di ciclismo. La serata trascorse in allegria perchè Gino Bartali si unì a noi, che l'avevamo riconosciuto e complimentato, narrandoci aneddoti della sua vita da ciclista e non.
    Nel congedarci ci ringraziò per la bella serata trascorsa perchè era tornato giovane tra giovani spensierati.
    Volle omaggiarci con una sua foto con dedica alla giovane coppia. Per scaramanzia non volli scritto il mio nome.
    Tanti anni sono passati, quei giovani ormai vecchi, ricordano con simpatia quell' "avvenimento" e continuano a tifare lo sport più bello del mondo.

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    Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni" Empty Re: Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni"

    Messaggio Da Valgiosimo Mer Set 25, 2013 10:22 pm

    articolo di Gino Goti
    pubblicato su Il Giornale dell'Umbria



    BARTALI: giusto tra le nazioni
     
     
    Proprio nel giorno in cui è stata diffusa la notizia che Gino Bartali è stato dichiarato “Giusto tra le Nazioni” da Yad Vashem, il Sacrario della Memoria, si riuniva a Perugia il Consiglio direttivo di “Passione Bicicletta”, coordinato da Fabio Versiglioni e Luciano Onofri di Futura Eventi, per preparare il programma dell'edizione 2014 che dovrebbe culminare il 14 luglio, centenario della nascita del grande campione fiorentino, con un grande raduno di ciclisti ad Assisi. In questa città Bartali portava(negli anni 1943-44) alla tipografia Brizi i documenti da falsificare e da consegnare ad ebrei che solo con questo mezzo si poterono salvare.  Bartali faceva parte di “una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'allora arcivescovo della città Cardinale Elia Dalla Costa e ha contribuito a salvare centinaia (si parla di oltre 800) ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori prima sotto il controllo italiano, principalmente in Francia e Yugoslavia, rischiando la vita e quella dei suoi cari”.
    Passione Bicicletta è un contenitore  che racchiude idee, eventi, attività editoriali e di impegno sociale attraverso le quali si intende promuovere un modo nuovo di fare turismo, di intendere la mobilità, il tempo libero e il modo di vivere in salute. L'obiettivo è quello di incentivare l'uso della bicicletta come “simbolo” di mobilità, salute, benessere e solidarietà. E proprio alla solidarietà e all'impegno sociale è legato il nome di Bartali e alle sue imprese eroiche tese a salvare vite umane. Già nella prima edizione di “Passione Bicicletta” il programma aveva previsto una celebrazione religiosa con il ricordo di Gino Bartali, con benedizione di ciclisti e biciclette e un pensiero a tutti i ciclisti vittime della strada. Ed era già stata programmata una iniziativa per il 2014 in cui Futura Eventi, il Comune di Assisi, la Fondazione Gino Bartali onlus, Forhans Team  ricordasse e celebrasse degnamente l'operato sociale del campione fiorentino per far conoscere a tutti anche le sue qualità umane oltre a quelle sportive per cui è universalmente riconosciuto e apprezzato. Un messaggio indirizzato a tutti gli sportivi, a tutte le persone e soprattutto ai giovani cui, attualmente, mancano figure esemplari di riferimento per apprezzare i veri valori della vita. L'onorificenza giunta questi giorni ad arricchire il già prestigioso “palmares” sportivo di “ginettaccio” sarà ancora di maggior stimolo per Futura Eventi a programmare una manifestazione, nel corso di Passione Bicicletta, che sia degna del campione, ma soprattutto dell'uomo di fede e, ora, finalmente, del “Giusto tra le Nazioni”.
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    Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni" Empty Leo Turrini - Bartali, l'uomo che il Giro, il Tour e conquistò un posto nel Giardino dei Giusti

    Messaggio Da eliacodogno Mar Dic 30, 2014 1:32 pm

    Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni" Cop11

    Ci arrivo con mesi di ritardo a scriverne, dato che l'ho letto durante la scorsa estate, ma a proposito di Ginettaccio ho apprezzato moltissimo questo libro, che percorre la parabola del Campione e dell'Uomo nella sua interezza, sottolineando aspetti e aneddoti che ignoravo totalmente, come ad esempio i retroscena relativi al Giro 1947 (i tentativi di corruzione oppure lo sciopero dei ciclisti assimilato alle lotte sindacali di quell'epoca) e al Tour 1949 (che dimostrano quando la rivalità fra Coppi e Bartali fosse sentita e alimentata più dai rispettivi entourage che dai corridori stessi), oppure la storia di Gino a cavallo della Guerra Mondiale, che conoscevo solo in parte

    PS: Unica pecca, nella ristampa che ho acquistato non era stata fatta una revisione perciò il libro è pieno di errorini che rendono un po' meno fluida una lettura che per il resto è estremamente scorrevole Razz
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    Gino Bartali, "Giusto fra le Nazioni" Empty Gino Bartali - Il campione e l'eroe - Raidue (27 gennaio 2016 Giornata della Memoria)

    Messaggio Da BenoixRoberti Ven Gen 29, 2016 11:18 am

    Per chi lo avesse perso una splendida produzione Rai mandata in onda a notte fonda per la Giornata della Memoria.
    Un volto inedito di Gino Bartali, un volto eroico che Ginettaccio non volle rendere pubblico in vita ed anzi storse pure il naso quando qualcosa uscì, perché l'immenso Gino voleva solo essere ricordato come campione di ciclismo.
    Parere personale: DA NON PERDERE!
    (anche se Rai Replay lo dovesse rimuovere, ne ho una copia HD).
    All'interno c'è anche la testimonianza del grande vecchio (reduce del Tour 1948) Vittorio Seghezzi.


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